Maria e noi: Medjugorje
Posté par atempodiblog le 15 août 2008
Sono andato a Medjugorje come un fedele qualunque, come un religioso desideroso di amare di più Maria o di esperimentarne in qualche modo la sua tenerezza materna. Sono andato anche per rinnovare a Maria e a Gesù suo figlio, i miei voti e le mie offerte di totalità e di abbandono. Non solo, ma facendo questo con altri tre ottimi confratelli: P. Giustino, P. Piero e P. Silverio.
Dopo questa esperienza, durata quattro giorni, che cosa posso dire?
di PADRE CARLO CENCIO
Prima di tutto mi pare di poter dire che a Medjugorje non si trova nessun fanatismo mistico-religioso disordinato. I religiosi sono là e cercano di fare il loro dovere di apostoli e di oranti meglio che possono in onore del Regno di Cristo e per rispondere agli inviti materni di Maria. I pellegrini vanno là per pregare, pensare e accostarsi ai sacramenti col desiderio di essere più vicini a Dio con Maria. Molti sono i convertiti.
I veggenti non fanno piazza, restano anonimi o non si vedono perché vivono altrove. Non c’è nessun protagonismo disturbante. Ho vissuto alcuni momenti significativi, ma del tutto normali. La via crucis sulla montagna pietrosa, il rosario sulla collina della prima apparizione… Le celebrazioni eucaristiche sono molto seguite e curate dai religiosi francescani e dai sacerdoti che accompagnano i pllegrini e da centinaia di fedeli.
La cittadina ormai cosparsa di botteghe e botteghine di ricordi, bastoni e immagini sacre offre una serena impressione di piccola Lourdes. La gente, in questo paese ex comunista dove è vivo il ricordo di molti martiri, è serena e sorridente, compresi i doganieri e i poliziotti. Anche se le strade non sono molte o in piena efficienza, la regione è accogliente. L’Erzegovina in modo speciale.
I tre religiosi che con il loro padre provinciale P. Giustino Zoppi,
hanno vissuto l’emozione del pellegrinaggio a Medjugorje.
Sembra che Maria, la Mamma (se così si può dire) abbia scelto proprio questi paesi, abbastanza poveri, o almeno non molto sviluppati, per far conoscere i suoi messaggi di amore materno e spingere tutti a una più grande fedeltà a Cristo Signore.
Per manifestarsi ha scelto dei giovani e oggi, dopo 27 anni, continua a farlo proprio fra i giovani di Madre Elvira. Sono giovani che si stanno impegnando in un serio recupero, in una grande liberazione: quella della droga.
Ecco é nella grande sala-tenda di questa casa, che con mille e più persone ho potuto assistere all’arrivo (alla chetichella) di Mirjana, alla sua preghiera insieme con tutti e alla sua estasi… In quella estasi ricevette questo messaggio:
« Cari figli, anche oggi mentre sono con voi nel grande amore di Dio, voglio chiedervi: anche voi siete con me? Il vostro cuore è aperto per me? Mi permettete che io con il mio amore lo purifichi e lo prepari per mio Figlio? Cari figli, voi siete scelti perché la grande grazia di Dio è scesa sulla terra nel vostro tempo. Non esitate ad accettarla. Vi ringrazio. La Madonna ha benedetto tutti i presenti e tutti gli oggetti religiosi. Mentre se ne andava via nell’azzurrognolo c’era una bellissima luce calda ».
Non sapendo più cosa dire, ho cercato di esprimermi, dopo quei giorni, con questa poesia, che dedico di cuore proprio a lei, la Madonna di Medjugorje:
Cristalli di GrazieLe rocce glabre Ma ero andato là per incontrare Pregai la « via crucis » meditando Così mi trovai povero Con tiepida fatica contenni l’emozione. Commosso e attento ressi Sentivo in quei minuti prolungarsi Rimasto solo in quella massa attonita |
(tratto dal « Messaggero di Gesù Bambino di Praga » del luglio-agosto 2008)
Fonte: Holy Queen
Laisser un commentaire
Vous devez être connecté pour rédiger un commentaire.