Ghiaie di Bonate: un evento straordinario

Posté par atempodiblog le 13 mai 2014

Ghiaie di Bonate: un evento straordinario dans Apparizioni mariane e santuari Madonna-di-Ghiaie-di-Bonate

Agli anni della guerra risale […] un evento che rappresenta uno dei miei più antichi ricordi: quello dell’apparizione della Madonna a Ghiaie di Bonate, una specie di preambolo di ciò che mi è poi accaduto successivamente. Ghiaie di Bonate era infatti lontana solo cinque chilometri dall’abitazione della mia famiglia e, non appena si sparse la voce che la Madonna appariva alla piccola Adelaide Roncalli, anche mia mamma andò a vedere e mi portò con sé. Era la primavera del 1944 e per attraversare il fiume Brembo dovevamo percorrere una passerella di legno come nei film western,  che oscillava e incuteva la paura di finire nell’acqua che ribolliva in basso.

Fu un evento straordinario. L’Italia era stremata dalla guerra, non c’erano macchine o autobus come adesso, ma in pochi mesi accorsero in quel luogo tre milioni di persone, di cui mezzo milione al momento dell’ultima apparizione. Venivano da ogni parte con i carretti, in bicicletta, a dorso degli asini e anche a piedi. Per tutti rappresentò una grande luce, una immensa speranza, perché quell’apparizione veniva paragonata a Fatima, dove la Madonna apparve nel 1917, un anno prima che la guerra finisse. E in effetti anche qui un anno più tardi si concluse il secondo conflitto mondiale.

Anche se avevo soltanto quattro anni, sentivo come un fatto importante che la Madonna apparisse, perché comprendevo che lei si occupa dei suoi figli. In seguito ho potuto apprezzare il suo il suo messaggio in favore della famiglia, che ha davvero anticipato l’odierna lotta di satana contro la stabilità dell’unione familiare. Ma allora, al termine dell’apparizione, provai una grandissima delusione e chiesi alla mamma: “Dov’era la Madonna? Io non l’ho vista!”. Se poi penso che ho dedicato la mia intera vita alla Madonna, mi viene in mente che magari lei avrà anche riso un po’ ascoltando quella mia lamentela.

Perché sono cristiano. Da Medjugorje a Radio Maria. – di Padre Livio Fanzaga con Saverio Gaeta. Ed. PIEMME

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Il Belgio negli anni di Hitler: la Madonna a Beauraing e a Banneux

Posté par atempodiblog le 29 novembre 2013

Il Belgio negli anni di Hitler
Tratto da: A.D. 2012. La Donna, il drago e l’Apocalisse. Di Saverio Gaeta e Andrea Tornielli. Ed. PIEMME

Due delle ultime apparizioni ufficialmente riconosciute in Europa si sono verificate quasi contemporaneamente a Beauraing e a Banneux, due paesi distanti fra loro in linea d’aria una settantina di chilometri, situati nella parte occidentale del Belgio che separa Francia e Germania.

Il Belgio negli anni di Hitler: la Madonna a Beauraing e a Banneux dans Andrea Tornielli Baureing

A Beauraing la Vergine si rivelò per trentatré volte, tra il 29 novembre 1932 e il 3 gennaio 1933, a cinque ragazzi. Quando i veggenti le chiesero il motivo della sua venuta sulla terra, la Madonna – il 30 dicembre 1932 e il successivo 1° gennaio – rispose in maniera coincisa: “Pregate, pregate molto, pregate sempre”. I bambini si sposarono tutti, cercando di restare il più possibile in secondo piano, in quanto si consideravano unicamente uno strumento per la diffusione del messaggio della Madonna. Le apparizioni vennero ufficialmente riconosciute nel 1949.

Banneux dans Apparizioni mariane e santuari

Dopo neanche due settimane da questi avvenimenti, fra il 15 gennaio e il 2 marzo 1933, la Madonna apparve per altre otto volte a Banneux. Alla veggente Mariette indicò una piccola fonte, affermando: “Io sono la Madonna dei poveri. Questa sorgente è riservata a me, per tutte le nazioni”. Nel 1949 il vescovo di Liegi ha dichiarato autentiche le otto apparizioni.

Le due manifestazioni contigue, sia dal punto di vista dello spazio che del tempo, sono state interpretate dai mariologi come un’ulteriore conferma dell’attenzione della Vergine per il destino degli uomini in particolari momenti della storia, con l’obiettivo di segnalare i pericoli e di offrire un aiuto per affrontarli. Donald Anthony Foley, nel suo Libro delle apparizioni mariane, osserva come “nel contesto dell’imminente salita al potere di Hitler, questi messaggi assumono un significato profondo”.

La Madonna invita a “pregare, pregare moltissimo”, “pregare sempre” e “sacrificarsi”. E’ l’urgente necessità di preghiere, aggiunge Foley “per il popolo tedesco e per i suoi politici, affinché non commettessero il tremendo orrore di permettere a Hitler di andare al potere”. Ma le preghiere della gente di Beauraing e altrove in Belgio non avrebbero ottenuto il risultato sperato e Hitler sarebbe divenuto il Cancelliere del Reich il 20 gennaio 1933.

Anche nelle apparizioni di Banneux il tema della preghiera è centrale. Il 15 febbraio, la veggente Mariette riferì queste parole della Madonna: “Credete in me, Io crederò in voi. Pregate molto”. Il 20 febbraio, la Vergine, con aria particolarmente afflitta, si era limitata a dire: “Mia cara figlia, prega molto”, mentre nell’apparizione finale, il 2 marzo 1933, le sue parole per Mariette furono: “Io sono la Madre del Salvatore, Madre di Dio, pregate molto”. Anche le parole con cui la Madonna disse che la fonte era “riservata a tutte le nazioni, per dare sollievo agli ammalati”, erano, spiega Foley “un rifiuto implicito nei confronti delle grossolane teorie razziali naziste; infatti Hitler, anziché dare sollievo agli ammalati e alle persone portatrici di un handicap, stava pianificando di liberarsene”.

“Ma, in ogni caso” osserva “proprio la contemporaneità delle due apparizioni con le vicende relative a Hitler dimostrano che la Vergine non ha trascurato di avvertirci a riguardo della tragedia nazista. Per di più, Beauraing e Banneux si trovano nel territorio delle Ardenne dove, fra dicembre 1944 e gennaio 1945, si sarebbe svolta l’ultima sanguinosa battaglia fra i nazisti e gli eserciti alleati durante la Seconda guerra mondiale”. Uno straordinario tempismo storico che richiama alla mente le apparizioni del 1981 a Medjugorje in Bosnia-Erzegovina, dieci anni prima della guerra in ex Jugoslavia, e a Kibeho in Africa, avvenute anche lì una dozzina d’anni prima delle stragi nella regione dei “Grandi Laghi”.

Il significato profondo e profetico delle due apparizioni di Beauraing e Banneux va dunque colto sotto l’aspetto storico: di fronte alla bufera incombente sull’Europa, la Madonna ha indicato la vera e unica soluzione, l’implorazione a Dio affinché allontani il male dalla faccia della Terra.
“Del resto” aggiunge padre Fanzaga “non è per nulla casuale che, in ben diciannove delle trentatré apparizioni a Beauraong, la Madonna non abbia detto nulla, ma sia venuta soltanto per pregare. Questo desidero sottolinearlo perché, anche riguardo a Medjugorje, ci sono critiche e perplessità per la ripetitività delle apparizioni: se però una sola volta al mese, il giorno 25, viene dato il messaggio, in tutti gli altri giorni la Regina della Pace appare ai veggenti e prega con loro”.

E’ interessante ritornare infine sul fatto che proprio quelle zone sono state teatro di terribili scontri tra le truppe tedesche in ritirata e quelle alleate in avanzata. I tedeschi si sarebbero scatenati in queste terre con le bombe volanti. “Leggiamo nella storia che, nel dicembre 1944” scrive Foley “la controffensiva tedesca era penetrata a sud della linea Liegi-Namur. Inspiegabilmente si arrestò, a qualche chilometro da Beauraing e sul suo fianco nord, a dieci chilometri da Banneux, cioè a Spa, località che nel centro del suo abitato aveva eretto una statua della Madonna dei poveri”.

Anche la città di Liegi non fu più colpita da bombardamenti tedeschi dal giorno in cui il vescovo si era recato a Banneux a implorare dalla Madonna questa grazia. In precedenza, 2141 bombe volanti V1 e V2 avevano distrutto più della metà dell’abitato e provocato la morte di oltre tremila persone. “Banneux stessa” continua Foley “che veniva sorvolata in continuazione da queste bombe, sperimentò uno speciale intervento di protezione. Una bomba volante, un giorno, fu vista mentre stava per colpire in pieno l’Ospizio dei bambini che ne ospitava una cinquantina. E invece, tra lo stupore di chi assisteva al fatto, la bomba fece un quarto di giro e andò a scoppiare sulla strada che costeggia l’edificio. L’impatto fu tremendo: i vetri saltarono tutti, e volarono schegge ovunque; ma, alla fine, si dovette constatare che, eccetto la paura e i danni materiali, non ci fu nessun morto e addirittura nessun ferito”.

Si racconta anche un episodio commovente e anche un po’ divertente. Quando il fumo scatenato dallo scoppio aveva cominciato a dissiparsi, la gente che si trovava nel rifugio vide, con grande meraviglia, scendere la Madonna dei poveri. Non lei in persona, ma la sua statua che si trovava nella cappella, portata in braccio da un giovane ufficiale americano che, pur essendo di religione protestante, aveva pensato bene do non lasciarla fuori dal rifugio, esposta alle bombe.

Nel libro Ipotesi su Maria, lo scrittore Vittorio Messori scrive: “I legami (di Banneux, N.d.A.) con Lourdes sembrano indubbi; e ancor più se si pensa che le precedenti apparizioni di Beauraing hanno inizio e in gran parte si svolgono presso ‘una grotta di Massabielle’ costruita nel giardino delle suore locali. E il cappellano di Banneux è colui che lega, con il suo voto, un evento mariano all’altro. Bernadette e Mariette sono accomunate non solo dall’età giovanissima, dall’ignoranza, dalla miseria, ma anche dal fatto di essere state le sole testimoni: cosa che non avvenne nelle altre apparizioni degli ultimi due secoli, escludendone la prima, quella della Medaglia miracolosa nella Parigi del 1830. C’è un legame anche nel fatto  che, mentre sul gave de Pau (a Lourdes, N.d.A.) fu confermato il dogma mariano dell’Immacolata Concezione, sulle Ardenne (il “Sono la Madre del Salvatore, Madre di Dio” dell’ultima apparizione) fu confermato il più antico dogma della Theotòkos, della maternità divina”.

Messori fa notare anche un’altra coincidenza: “La diocesi di Liegi confina non soltanto con la Germania, ma anche con l’Olanda. A poche decine di chilometri da Banneux c’è Maastricht, che è giusto a ridosso del confine belga. E’ la città dove le nazioni d’Europa hanno completato la fase iniziale del processo unitario. Sarà davvero un caso che, proprio lì accanto, Maria abbia dedicato una sorgente a ‘tutte le nazioni’? E’ una domanda che ci poniamo, a conferma dei molti enigmi che circondano questa tappa belga della moderna epifania mariana. Enigmi tra i quali, non ultimo, quello della presa del potere da parte di Hitler proprio in quel gennaio del 1933. La riproposta dell’umanità, del servizio, della povertà, del nascondimento, mentre iniziava la sanguinosa parabola un regime nato proprio dal rifiuto di questo”.

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La festa dell’Assunta non è certo ferragosto

Posté par atempodiblog le 19 août 2013

La festa dell’Assunta non è certo ferragosto

La festa dell'Assunta non è certo ferragosto dans Fede, morale e teologia Maria_Assunta

Saverio Gaeta: Caro padre Livio, l’ultimo dei quattro dogmi mariani fu proclamato da Pio XII il 1° novembre 1950, con l’affermazione che Maria è stata assunta in Cielo in corpo e anima. Quale significato ha per noi questo dogma?

Padre Livio Fanzaga: Nella costituzione apostolica Munificentissimus Deus di papa Pacelli leggiamo: «L’augusta Madre di Dio (…) come supremo coronamento dei suoi privilegi, ottenne di essere preservata dalla corruzione della tomba e, vinta la morte, come già il proprio figlio, di essere innalzata corpo e anima alla gloria del cielo, dove splende regina alla destra del figlio suo».

Anche in questo caso c’è stata la correlazione con un’apparizione mariana, quella del 1947 alle Tre Fontane a Roma, dove la Madonna disse al veggente Bruno Cornacchiola: «Il mio corpo non poteva marcire e non marcì. Mio figlio e gli angeli mi vennero a prendere al momento del mio trapasso».

L’assunzione di Maria in Cielo è un dogma estremamente importante dal punto di vista teologico, ma ha anche un immediato riferimento alla nostra speranza ultraterrena. In effetti, lo stato nel quale Maria si trova oggi, come prima creatura della stirpe umana, è proprio quello in cui tutti desideriamo ritrovarci un giorno.

Dunque è anche una risposta all’angoscioso problema della morte, con il quale ogni uomo si trova a dover fare i conti? Certamente. Questo dogma ci ricorda quello che è il cuore stesso del cristianesimo, cioè la vittoria di Gesù Cristo sulla morte. Una vittoria definitiva, poiché Cristo è ritornato in vita con un corpo glorioso, per cui non muore più.

Maria assunta in Cielo ci garantisce che siamo tutti chiamati a essere partecipi della vittoria di Cristo risorto e della sua gloria immortale così come lo è lei. Perciò il dogma dell’Assunzione è un riflesso del dogma pasquale. In un tempo nel quale si sente sempre più spesso affermare che l’uomo nasce dalla terra e finisce nella terra, questo dogma è un richiamo al vero senso della vita, che è un cammino verso l’eternità.

La Madonna assunta ci richiama alla meta per la quale Dio ci ha creati e ci ricorda che, attraverso il tunnel della morte, entriamo nel golfo di luce della vita immortale. La festa dell’Assunta veniva celebrata a Roma sin dal settimo secolo. Oggi però il 15 agosto è per molti soltanto la festa estiva del ferragosto…

La secolarizzazione del tempo non riguarda purtroppo la sola festa della Vergine assunta, ma si è dilatata a tante altre solennità cristiane. Basti pensare al Natale: una festa nella quale non si sa più di chi si celebri la nascita, per cui in alcune nazioni si sta trasformando nella festa dell’inverno.

Con quale atteggiamento dobbiamo guardare a queste trasformazioni sociali? Noi cristiani non dobbiamo piangere sul latte versato, su questo processo di paganesimo di ritorno. Dobbiamo piuttosto sentirci richiamati in prima persona a vivere meglio l’anno liturgico in una prospettiva di fede.

Di fronte alla secolarizzazione delle festività liturgiche, i cristiani molto semplicemente devono andare controcorrente, tenendo accesa la lampada della fede e vivendo cristianamente tutte queste feste. Così ne scopriranno il grande valore e troveranno nuovo slancio a celebrare l’Assunta. Una solennità che riempie davvero il cuore di gioia, perché il nostro destino, come diceva Blaise Pascal, non è due badilate di terra ma la gloria della resurrezione.

Tratto da: Credere, la gioia della fede

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Il filo azzurro delle manifestazioni di Maria

Posté par atempodiblog le 19 juin 2013

I tempi di Maria
IL FILO AZZURRO DELLE MANIFESTAZIONI DI MARIA
Tratto da: Credere

Il filo azzurro delle manifestazioni di Maria dans Apparizioni mariane e santuari lth
Il direttore di Radio Maria, Padre Livio – Foto di Paolo Patruno

Padre Livio Fanzaga in dialogo con Saverio Gaeta
Perché la Madonna si manifesta agli uomini? L’umanità ha bisogno di Lei davanti ai pericoli sempre più incombenti ma serve attenzione perché non prevalga l’idea di una «Chiesa delle apparizioni»

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MADRE
CARO PADRE LIVIO DA SEMPRE – E ANCOR DI PIÙ NEGLI ULTIMI DUE SECOLI IN PARTICOLARE NELL’EUROPA OCCIDENTALE – LA MADONNA SI È RESA PRESENTE NELLA STORIA DEGLI UOMINI QUAL È LA TUA VALUTAZIONE?
Questa grande attenzione della Vergine nei riguardi del nostro continente ci mostra un disegno straordinario della divina Provvidenza. È la prova di quanto Dio sia partecipe all’interno della storia umana e di come la Madonna, a fianco di Cristo, eserciti la propria maternità in favore della comunità ecclesiale. Mi viene in mente una richiesta della Vergine nei primi tempi della sua manifestazione a Medjugorje, quando invitò i presenti a gioire con lei per la ricorrenza della sua nascita, il 5 agosto. La Madonna sollecitò alla parrocchia un digiuno di tre giorni in preparazione a questa festa, con la motivazione che in tutti i secoli precedenti ella aveva fatto moltissimo per gli uomini e ora chiedeva in cambio un sacrificio per amor suo.

ULTIMI TEMPI
CHE SOLLECITAZIONE SCATURISCE DA QUESTE INTENSE E SIGNIFICATIVE MANIFESTAZIONI MARIANE NEI DUE MILLENNI DEL CRISTIANESIMO GUARDANDO ANCHE ALLA REALTÀ CHE CI CIRCONDA?
Dobbiamo renderci conto che – dall’apparizione parigina di Rue du Bac fino a oggi – c’è un crescendo di forza nei messaggi e nelle apparizioni della Vergine. È un segno che credo vada interpretato secondo l’intuizione di san Luigi Maria Grignion de Montfort, il quale diceva che, avvicinandoci agli « ultimi tempi », sarebbe cresciuta la devozione alla Madonna e nel contempo la sua amorevole presenza fra noi. Sono infatti convinto che questo crescendo si possa spiegare unicamente con un bisogno particolare che ha oggi l’umanità, dovuto ai pericoli che incombono su di noi con sempre maggiore drammaticità.

MESSAGGI

IN VENTI SECOLI DI CRISTIANESIMO SONO STATE ALL’INCIRCA UN MIGLIAIO LE APPARIZIONI MARIANE. DI CHE SI TRATTA E A QUALE OBIETTIVO RISPONDONO?
Le apparizioni di questi ultimi secoli hanno ascendenti nobili: già nell’Antico Testamento, da Abramo in poi, i passi dei nostri padri nella fede vennero guidati da apparizioni. Nel Nuovo Testamento, dopo la risurrezione e l’ascensione al cielo, Gesù stesso continuò a manifestarsi agli apostoli e ai discepoli. Perciò dobbiamo essere certi che le apparizioni sono una delle modalità mediante cui Dio comunica con gli uomini. I messaggi delle apparizioni mariane non apportano novità dottrinali, ma rivestono un grandissimo valore pastorale di attualizzazione del Vangelo. Insomma, non dicono nuove verità di fede, ma più concretamente risvegliano la fede. In qualche modo sono una profezia continua, all’interno della storia della Chiesa.

FALSI PROFETI
NON C’È PERÒ TALVOLTA IL RISCHIO CHE VENGA DATO ECCESSIVO RISALTO A QUESTE MANIFESTAZIONI SOPRANNATURALI?
Per evitarlo, bisogna prestare attenzione affinché non prevalga mai nei fedeli l’idea di una Chiesa « delle apparizioni », poiché le manifestazioni mariane vanno collocate comunque nell’ambito della vita ecclesiale. Spetta all’autorità ecclesiastica il compito del discernimento sulla veridicità degli eventi prodigiosi, mediante criteri ben precisi e specialmente attraverso la valutazione dei frutti spirituali che ne derivano. Da parte nostra, restando sempre vigili, eviteremo di cadere tra le braccia dei falsi profeti che già Cristo stigmatizzava. Ricordiamoci delle parole di san Paolo: «Anche Satana si maschera da angelo di luce» (2Corinzi 11,14).

NASCONDIMENTO
A TUO PARERE QUALE STRATEGIA È ALLA BASE DI QUESTA COSTANTE PRESENZA DI MARIA?
La Madonna ha assunto definitivamente in cielo il ruolo di Madre della Chiesa, che già aveva esercitato sulla terra per la comunità dei primi discepoli e che sta ora svolgendo per tutti gli uomini, in questo tempo che intercorre fra la prima e la seconda venuta di Cristo. Non c’è dunque da meravigliarsi che ella, come Gesù e i santi, continui a manifestarsi, non solo ai veggenti conosciuti, ma a tante anime che vivono nel nascondimento. A fondamento di questa smisurata comunicazione del soprannaturale c’è la strategia divina dell’attenzione alle singole persone.

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Dio scrive dritto. L’avventura umana e spirituale di un cardinale

Posté par atempodiblog le 30 mai 2012

Dio scrive dritto. L’avventura umana e spirituale di un cardinale
di Angelo Comastri con Saverio Gaeta, Ed. San Paolo

Dio scrive dritto. L'avventura umana e spirituale di un cardinale dans Cardinale Angelo Comastri o6n3ph

Il sacerdozio, la malattia, gli incontri con Giovanni Paolo II e Madre Teresa di Calcutta… L’autobiografia del cardinale Angelo Comastri.
Con toccante sincerità Angelo Comastri racconta la sua storia di sacerdote guidato dalla misericordia di Dio per strade che nessuno avrebbe mai potuto prevedere. Originario della Toscana, di umili origini, il piccolo Angelo sente la chiamata al sacerdozio. Gli è accanto la mamma, che lo segue con commovente semplicità. Dagli anni dello studio in seminario all’ordinazione, dalle prime esperienze pastorali all’inattesa nomina a vescovo di Massa Marittima-Piombino, è sempre la Misericordia di Dio a guidarlo nel suo ministero e a portarlo, dopo una grave malattia, dapprima a Loreto e poi a Roma come cardinale e arciprete della basilica di San Pietro.

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Il caso Medjugorje

Posté par atempodiblog le 14 octobre 2008

Saverio Gaeta intervista il mariologo De Fiores

Resta però il fatto che i due vescovi di Mostar si sono dichiarati contrari…:

«Probabilmente a causa di precedenti polemiche con i francescani della provincia di Erzegovina, riguardanti la cura di alcune parrocchie della diocesi, i vescovi Zanic e Peric hanno avuto qualche preconcetto nel giudicare la vicenda. Monsignor Peric è giunto, in particolare, a stravolgere la cosiddetta « dichiarazione di Zara », firmata nel 1991 dall´episcopato jugoslavo, trasformando l´atteggiamento sospensivo: « non consta la soprannaturalità » nella dichiarazione negativa: « consta la non soprannaturalità ». Un´espressione che costrinse l´arcivescovo Tarcisio Bertone, all´epoca segretario della Congregazione per la dottrina della fede, a intervenire per precisare che quella del vescovo era soltanto un´opinione personale, legittima come qualsiasi altro parere».

Per approfondire Il caso Medjugorje dans Medjugorje iconarrowrk7 http://www.medjugorjesaccolongo.it/stampaquattro.htm


IL CASO MEDJUGORJE
Cosa dice la Chiesa

« Noi vescovi, dopo una triennale commissione di studio, accogliamo Medjugorje come luogo di pellegrinaggio e santuario. Questo vuol dire che non abbiamo nulla in contrario se qualcuno onora la Madre di Dio in una maniera che sia conforme all’insegnamento ed alla dottrina della Chiesa… Pertanto proseguiremo gli studi… La Chiesa non ha fretta.

Medjugorje,
Sua Eminenza Card. Dr. Franjo Kuharic,
Arcivescovo di Zagabria
(Glas Koncila, 15 agosto 1993)

Continua qui iconarrowrk7 dans Padre Stefano De Fioreshttp://holy.harmoniae.com/medj_chiesa.htm

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