Compleanno della Mamma del Cielo
Posté par atempodiblog le 8 septembre 2024
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Posté par atempodiblog le 8 septembre 2024
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Posté par atempodiblog le 27 août 2024
28 agosto, nascita in Cielo di Zelia Guérin Martin
In una sua lettera Zelia così scrive alle figlie in collegio: “Bisogna servire bene il buon Dio, mie care figliolette e procurare di essere un bel giorno nel numero dei santi di cui oggi celebriamo la festa”.
In un’altra lettera scrive: “Spero che Maria (la primogenita) sarà una buona ragazza, ma vorrei che fosse una santa, e vorrei santa anche te, Paolina mia. Anch’io vorrei farmi santa, ma non so da che parte incominciare; c’è così tanto da fare che mi limito al desiderio. Dico spesso durante la giornata: ‘Mio Dio, come vorrei essere santa!’”.
Tratto da: Pellegrino a quattroruote, sulle strade d’Europa – di Padre Livio Fanzaga, ed. SugarCo
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Posté par atempodiblog le 26 août 2024
Ha detto il grande biblista Ignace de la Potterie: “La fede cristiana è un cammino dello sguardo”. Non è frase poetica o astratta: è la descrizione esatta, fattuale di un metodo.
Lo sguardo prima intravede, poi incomincia ad avere la percezione di fattori più distinti e solo in seguito incomincia a sorprendere la possibilità di un significato. Aumentando l’attenzione a questo significato, capisce che è vero.
Don Luigi Giussani – L’avvenimento cristiano, BUR, Milano 2003, p. 59
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Posté par atempodiblog le 5 août 2024
Se vuoi essere fedele, sii molto mariano.
La Madre nostra — dall’annuncio dell’Angelo fino alla sua agonia ai piedi della Croce — non ha avuto altro cuore né altra vita che quella di Gesù.
Ricorri a Maria con tenera devozione di figlio, ed Ella ti otterrà la lealtà e l’abnegazione che desideri.
di San Josemaría Escrivá de Balaguer
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Posté par atempodiblog le 12 mai 2024
Maria, Madre di Gesù e Madre mia, in questo giorno, io piccolo figlio tuo, mi consacro totalmente a te, per vivere una vita santa, per essere tuo piccolo servo, perché tu, dolce Madre, possa contare sempre su di me; ed io possa aiutarti a portare a compimento in me il disegno d’amore che il Padre ha su ognuno di noi.
Donami, o Madre di Gesù e Madre mia, la grazia di essere sempre fedele alla Chiesa e al Santo Padre e, unito a Te, amare e adorare il Signore Gesù. Amen.
“Anzitutto, durante i mesi che precedono immediatamente la nascita del figlio, la madre deve tenersi stretta a Dio, del quale il bambino che porta in sé è l’immagine, l’opera, il dono e il figlio. Ella deve essere per il proprio figlio, in qualche modo, un tempio, un santuario, un altare, un tabernacolo. Insomma la sua vita deve essere, per così dire, la vita di un sacramento vivente, di un sacramento in atto, sommerso nel seno di quel Dio che l’ha tanto veracemente istituito e santificato al fine che ella vi possa attingere quell’energia, quell’illuminazione, quella bellezza naturale e soprannaturale che Egli vuole, e che Egli vuole comunicare al bambino che porta e che da lei nascerà precisamente per mezzo di lei”.
Zelia Guérin
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Posté par atempodiblog le 30 mars 2024
Ammira la fortezza della Madonna: ai piedi della Croce, con il più grande dei dolori umani — non c’è dolore come il suo dolore — piena di fortezza. — Chiedile questo vigore, per saper stare anche tu presso la Croce.
di San Josemaría Escrivá de Balaguer
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Posté par atempodiblog le 11 février 2024
Poesia dedicata a Santa Bernadette
di Padre Livio Fanzaga
Tratto da: Blog di p. Livio – Direttore di Radio Maria
Cari amici, Bernadette è la mia santa più amata. Ho composto per Lei la mia unica poesia: un canto d’amore alla sua santità.
1. Bernadette stella lucente
nel cielo azzurro dei Pirenei
risplendi ora come un sole
nella Chiesa del Signore
2. La tua vita è un torrente
di acqua fresca e pura
che scorre tra le rocce aguzze
dell’aspra montagna.
Il mare pacifico
dell’eterno amore
ti ha accolta vincitrice.
3. Lo sguardo di Maria
si è posato,
colmo di ammirazione,
sul pane amaro
della tua umiliazione.
4. Eri la fanciulla più ignorante,
più povera e dimenticata.
Dio sceglie le cose che non sono
per compiere le meraviglie
della sua Onnipotenza.
5. In un angolo stretto e oscuro
di prigione abbandonata
ti ha raggiunto, ignara,
la chiamata del Cielo.
6. Quel mattino uggioso
dell’ undici febbraio
il rustico caminetto
esalava i guizzi flebili
dell’ultima fiamma.
7. La tua sollecitudine
di fanciulla premurosa
ti ha portata come d’incanto
alla grotta sconosciuta,
a cercare nuova legna
per ravvivare il fuoco.
8. Te beata, piccola bimba,
che hai potuto contemplare
la luce sfolgorante
dell’eterna giovinezza
dell’Ancella del Signore!
9. Il suo sorriso d’amore
ti ha rapito gli occhi
e riscaldato il cuore.
10. Ma ancora più beata
per il tuo “sì” ardente
che la Madre di Dio
ha deposto sull’altare
della gloria celeste.
11. La tua testimonianza,
limpida e schietta,
è un raggio di luce chiara
che illumina i sentieri
di questo mondo smarrito.
12. Sul tuo volto sereno
di fanciulla innocente
è brillato il sorriso
di Colei che il nostro cuore
mai si sazia di cercare.
13. Il tuo coraggio indomito
ha confuso i potenti
nei pensieri del loro cuore.
14. A noi canne sbattute
dal vento del timore
dona l’audacia
del cammino controcorrente.
15. Le tue mani pure
hanno scavato nel fango immondo
dell’umana iniquità.
16. Una sorgente d’acqua limpida
che lava e disseta
è versata sulla terra arida
delle nostre anime morte.
17. In un mattino di Marzo,
sfolgorante di luce,
la Piena di Grazia ha deposto
nello scrigno del tuo cuore
il tesoro nascosto
del suo Nome Immacolato.
18. Era il giorno benedetto
In cui Gabriele annunciò
la salvezza del mondo.
19. Tu hai portato alla Chiesa in festa
l’approvazione del Cielo
sul mistero inaccessibile
di santità e di grazia
di cui l’Altissimo ha rivestito
la Vergine Maria.
20. Te, umile fiore di campo,
coltivato da Dio,
il palcoscenico del mondo
non ha mai attirato
con la sua falsa luce.
21. Hai voluto restare povera
e, come fuoco che scotta,
hai prontamente rigettato
l’oro lucente e infido
che ti veniva donato.
22. Come Abramo hai lasciato
la terra dove sei nata.
La tua casa, la tua grotta,
i tesori del tuo cuore,
interamente hai bruciato
nella fiamma viva
del sacrificio d’amore.
23. Hai abbracciato la croce
sulla quale il tuo Sposo
dolcemente ti ha posato,
stringendoti forte
alla ferita del costato.
24. Tu, martire crocifissa,
sei la forza dei malati.
In te contemplano la redenzione
che zampilla dal dolore.
25. Col tuo volto sorridente
di eterna giovinetta
aiuta i nostri giovani
a guardare alla vita
con gli occhi della speranza.
26. Questo mondo contaminato
dal fango del peccato
ottieni, fanciulla innocente,
la grazia della purezza.
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Posté par atempodiblog le 25 décembre 2023
“Una volta, anche nel nostro mondo, ci fu una stalla che ospitava al suo interno Qualcosa di molto, molto più grande di noi e di tutto il nostro mondo”.
Clive Staples Lewis – L’ultima battaglia. Le cronache di Narnia
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Posté par atempodiblog le 16 décembre 2023
Il segreto della gioia
di Padre Andrea Gasparino
Il Signore non si stanca mai di darci la sua gioia; noi dobbiamo essere instancabili nel riconoscere i suoi doni e ringraziare. L’antigioia è soltanto il peccato: è il soffocamento della gioia, è il colpo di spugna, è l’aridità.
Vestire di gioia un dovere non costa; un dovere vestito di gioia non pesa più. Un dovere compiuto nella gioia solleva ogni persona al mio fianco.
La nostra gioia o viene da dentro o non regge; deve sempre avere un supporto di gratitudine a Dio: se ce l’ha è consistente e comunicativa. Se rincorri un piacere ti privi della gioia.
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Posté par atempodiblog le 13 novembre 2023
Tu ci ami per primo
di Søren Kierkegaard
O Dio nostro Padre,
Tu ci hai amato per primo!
Signore, noi parliamo di Te
come se Tu ci avessi amato per primo
in passato, una sola volta.
Non è così: Tu ci ami per primo, sempre,
Tu ci ami continuamente,
giorno dopo giorno, per tutta la vita.
Quando al mattino mi sveglio
e innalzo a Te il mio spirito, Signore, Dio mio,
Tu sei il primo,
Tu mi ami sempre per primo.
E sempre così:
Tu ci ami per primo
non una sola volta,
ma ogni giorno, sempre.
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Posté par atempodiblog le 13 novembre 2023
Le foglie cadono da lontano
di Rainer Maria Rilke
Le foglie cadono da lontano, quasi
giardini remoti sfiorissero nei cieli;
con gesto che nega cadono le foglie.
Ed ogni notte pesante la terra
cade dagli astri nella solitudine.
Tutti cadiamo. Cade questa mano,
e così ogni altra mano che tu vedi.
Ma tutte queste cose che cadono, Qualcuno
con dolcezza infinita le tiene nella mano.
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Posté par atempodiblog le 7 octobre 2023
Pompei di Maria
di Padre Guglielmo Alimonti Ofm Cap, Collana “Vento impetuoso”, Volume VI, pp 305-306-307
Il culto della Madonna di Pompei fu introdotto dal Beato Bartolo Longo, autore anche della supplica recitata in ogni chiesa due volte l’anno: l’8 maggio e la prima domenica di ottobre. L’immagine tanto venerata presenta la Madonna in trono col Bambino in braccio in atto di consegnare il rosario a Santa Caterina e a San Domenico di Guzman, inginocchiati ai lati del trono.
Nel rosario, preghiera semplice per la sua struttura, ma efficace e potente, è racchiusa “la contemplazione dei misteri in cui si snoda la storia della nostra salvezza” (Giovanni Paolo II, 25 ottobre 1987).
Padre Pio chiamava il rosario “l’arma che apre il cuore di Dio”. Egli si rivolgeva spesso alla “Vergine di Pompei” con incessanti preghiere e novene. Il 19 settembre 1968 un gesto delicatissimo: da un mazzo di rose “estrasse con la mano piagata una rosa che affidò ad un figlio spirituale diretto a Napoli, perché la deponesse davanti all’immagine dell’amata Mammina a Pompei” (Padre Gerardo di Flumeri).
Pompei di Maria,
profumi di rose.
Accogli festosa
i figli di Dio.
Un tempo tu fosti
altare per gli idoli.
Un mondo di lusso
e facili vizi.
Adesso la Chiesa
qui viene commossa
e implora dal Cielo
aiuto e speranza.
T’onora, Maria,
il fulgido tempio.
È pieno ogni giorno
di anime pie.
Divin sacrificio:
offerta incessante.
La gente riceve
il Pane di Cristo.
Pompei, sei rifugio
del popolo santo.
Riconciliazione c’è qui
e dolce perdono.
Pompei, t’ha scelto
qual trono di grazie
la Madre di Dio.
È festa di gioia.
È grido d’amore.
È canto e preghiera
che sgorga dal cuore.
S’invoca Maria.
O Madre divina,
qui cantano gli angeli
intorno all’altare
dov’è la tua immagine.
Qui sono venuti
i santi a pregare.
Tu serbi la rosa
del buon Padre Pio.
Sostieni, Maria,
chi zela l’onore
del tuo santuario
e i cari tuoi orfani.
Ascolta, Maria,
la supplica ardente,
che il mondo cristiano
fidente ti eleva.
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Posté par atempodiblog le 2 octobre 2023
“Chiedi continuamente aiuto al tuo Angelo custode che deve diventare il tuo migliore amico”.
Beato Carlo Acutis
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Posté par atempodiblog le 28 septembre 2023
“Sono cattolico e accetto con tutto il cuore la morte per il Signore Gesù. Se avessi mille vite, le offrirei tutte a Lui”.
San Lorenzo Ruiz
San Lorenzo Ruiz e compagni, martiri
della Redazione di Vatican News
Siamo nel XVII secolo. La missione nel Sudest asiatico, specie nelle isole di Giappone, Filippine e Taiwan – allora ancora Formosa – è affidata ai Domenicani, l’Ordine dei predicatori, che contribuiscono a diffondere la Parola di Dio in queste terre dando mirabile testimonianza dell’universalità della fede cristiana e confermando anche con il sacrificio della vita l’annuncio del Vangelo.
L’editto contro i cristiani
Il cristianesimo, inizialmente tollerato nei Paesi dell’Estremo Oriente, prende a essere considerato minaccioso quando grazie all’opera dei missionari che ottengono molte conversioni si diffonde rapidamente. Così il 28 febbraio del 1633 lo shogun Tokagawa Yemitsu – capo militare supremo della nazione – con un editto che colpisce gli stranieri, stabilisce che tutti i fedeli della nuova religione siano perseguitati e rinchiusi nel carcere di Omura. Non è la prima volta che in Giappone viene presa una decisione del genere: una prima ondata di persecuzioni, con circa duecento martiri, si era consumata tra il 1617 e il 1632.
Lorenzo Ruiz, martire per amore di Cristo
Lorenzo era nato a Binondo, un distretto della città di Manila, capitale dell’arcipelago filippino, e aveva abbracciato presto la fede cristiana. Sposato e padre di famiglia, si unisce a un gruppo di missionari domenicani della Provincia del Santo Rosario che comprende le Filippine e con loro svolge il suo apostolato in diversi Paesi asiatici, come Taiwan e Giappone. Cade vittima delle persecuzioni anticristiane in terra nipponica, dove viene martirizzato il 29 settembre 1637.
Chi sono i 15 compagni martiri
Il gruppo dei 15 compagni martiri di San Lorenzo Ruiz, tutti in qualche modo legati all’Ordine domenicano, comprende nove giapponesi, quattro spagnoli, un francese e un italiano. Ecco i loro nomi: Domenico Ibañez de Erquicia Péerez de Lete, sacerdote; Francesco Shoyemon, novizio; Giacomo Kyuhei Gorobioye Tomonaga, sacerdote; Luca Alonso Gorda, sacerdote; Matteo Kohioye, novizio; Maddalena di Nagasaki, terziaria domenicana e agostiniana; Marina di Omura, terziaria domenicana; Giacinto Giordano Ansalone, sacerdote; Tommaso Hioji Kokuzayemon Nishi, sacerdote; Antonio Gonzalez, sacerdote; Guglielmo Courtet, sacerdote: Michele Lèibar Garay di Aozarara, sacerdote; Vincenzo Shiwozuka, sacerdote; Lazzaro di Kyoto, laico.
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Posté par atempodiblog le 22 août 2023
Nessuno disprezzi la gente anziana che viene nelle nostre Chiese. Molti pensano che siamo in crisi solo “perché ormai ci sono solo quattro vecchie che vanno a Messa ogni giorno”. In realtà c’è speranza proprio perché c’è quella gente lì che prega. E importa poco se biascicano. Importa poco se pensiamo che siano lì perché non hanno nulla da fare. Noi siamo in piedi perché quei vecchi sono lì in ginocchio. Nessuno disprezzi mai più la gente anziana che popola le nostre Chiese. Sono colonne, non sedie rotte.
di don Luigi Maria Epicoco
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