Posté par atempodiblog le 17 avril 2025
L’Ora Santa
Fonte: Parrocchia Santa Maria Goretti di Cesenatico

Significato e origine della devozione
L’Ora santa è uno strumento di riparazione per i peccati e consolazione di Gesù lasciato solo dai suoi discepoli nell’orto degli Ulivi e da noi nel tabernacolo; trae origine proprio nella preghiera che egli fece alla vigilia della sua morte, nella notte tra il Giovedì e il Venerdì Santo. Questa forma di preghiera è stata chiesta da Gesù stesso alla sua diletta discepola Margherita Maria Alacoque (1647-1690).
La Santa riferisce la rivelazione, nella sua autobiografia, con le seguenti parole: «Stavo un giorno in orazione e considerando attentamente l’unico oggetto dell’amor mio nell’orto degli Ulivi, immersa in una profonda tristezza e sentendomi accesa dal desiderio di aver parte alle sue angosce, Gesù mi disse amorevolmente: «È qui che internamente ho sofferto più che in tutto il resto della mia passione, vedendomi nell’abbandono del cielo e della terra, carico dei peccati di tutti gli uomini… Tutte le notti dal giovedì al venerdì ti farò partecipe alla stessa tristezza mortale che volli provare nell’orto degli Ulivi, e questa tristezza ti condurrà, senza che tu lo possa comprendere, a una specie di agonia più dura da sopportare della morte. E per unirti a me, nell’umile preghiera che presenterai al Padre mio in mezzo a tutte quelle angosce, tu ti alzerai fra le undici e mezzanotte, per prosternarti, per un’ora con me, con la faccia a terra, sia per calmare la collera divina, chiedendo misericordia per i peccatori, sia per addolcire, in certo modo, l’amarezza che sentivo per l’abbandano dei miei Apostoli, che mi obbligò a rimproverarli di non aver potuto vegliare un’ora con me».
Come si pratica
Seguendo l’invito di Gesù, si consiglia di compiere questa pia pratica la notte di giovedì tra le undici e mezzanotte, o almeno la notte del primo giovedì del mese. In particolar modo la sera o la notte del Giovedì Santo è il momento più indicato, davanti all’altare della reposizione.
Benché sia preferibile che la veglia si svolga in chiesa, in adorazione davanti a Gesù sacramentato, si può comunque pregare in qualunque luogo: anche in casa propria andando Spiritualmente ai piedi del tabernacolo. Quanto al modo di praticarla, si invita a meditare l’agonia del Getsèmani e la rinnovata agonia per trascuratezza nel tabernacolo.
A tal proposito attingiamo i brani per la meditazione dell’Ora santa dalle pagine di diario di suor Josefa Menéndez, alla quale nel 1923 il Signore raccontò ciò che visse, durante la passione, dalla Cena del giovedì alla morte di croce. Sono pagine sublimi dalle quali attingiamo solo alcuni brani (tratti da Invito all’Amore, cod. 8251, Editrice Shalom), per cui si consiglia non una semplice lettura frettolosa bensì lenta e meditata, affinché sia vera preghiera il tempo necessario è stato calcolato di circa un’ora. Le pause suggerite sono un invito al raccoglimento.
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Parrocchia Santa Maria Goretti di Cesenatico

Inoltre
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Posté par atempodiblog le 12 avril 2015
Gesù alla venerabile Josefa Menendez:

«Nel corso dei secoli ho rivelato in diverse maniere il mio amore agli uomini: ho mostrato quanto Mi consuma il desiderio della loro salvezza. Ho fatto loro conoscere il mio Cuore! Questa devozione è stata come una luce irradiante sul mondo, e oggi è il mezzo di cui si serve per commuovere i cuori la maggior parte di coloro che lavorano alla propagazione del mio Regno.
Ora però voglio qualche cosa di più, poiché se chiedo amore in cambio di quello che Mi consuma, non è questo soltanto che desidero dalle anime: bramo che esse credano alla mia misericordia, che aspettino tutto dalla mia bontà, che non dubitino mai del mio perdono!
Sono Dio, ma Dio di amore! Sono Padre, ma un Padre che ama con tenerezza e non con severità. Il mio Cuore è infinitamente santo, ma anche infinitamente sapiente e, conoscendo la miseria e la fragilità umana, si china verso i poveri peccatori con una misericordia infinita…
Amo le anime dopo il primo peccato, se vengono a chiederMi umilmente perdono, le amo ancora dopo che hanno pianto il secondo peccato, e se cadessero non dico un miliardo di volte, ma dei milioni di miliardi, Io le amo e le perdono sempre, e lavo nello stesso mio sangue l’ultimo come il primo peccato.
Non Mi stanco mai delle anime e il mio Cuore aspetta continuamente ch’esse vengano a rifugiarsi in lui, e ciò tanto più quanto più sono miserabili! Un padre non si prende forse più cura del figlio malato che di quelli sani? Le sue premure e le sue delicatezze non sono forse più grandi per lui? Così il mio Cuore effonde sui peccatori, con più larghezza ancora che sui giusti, la sua compassione e la sua tenerezza.
Ecco ciò che desidero far sapere alle anime: insegnerò ai peccatori che la misericordia del mio Cuore è inesauribile; alle anime fredde e indifferenti che il mio Cuore è un fuoco che vuole infiammarle, perché le ama; alle anime pie e buone che il mio Cuore è la via per progredire verso la perfezione e giungere con sicurezza al termine beato. Infine, alle anime a Me consacrate, ai Sacerdoti, ai Religiosi, alle anime elette e predilette, Io chiedo una volta di più che Mi diano la loro fiducia e non dubitino della mia misericordia! E’ tanto facile attendere tutto dal mio Cuore!».
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Posté par atempodiblog le 24 août 2012

“Farò conoscere alle anime fino a qual punto il Mio Cuore le ama e le perdona, e come si compiaccia delle loro stesse cadute…! Sì, scrivilo, Me ne compiaccio!
Leggo nel fondo delle anime e vedo il loro desiderio di piacerMi, di consolarMi, di glorificarMi, e l’atto d’umiltà che sono costrette a fare vedendosi così deboli, è proprio quello che consola e glorifica il Mio Cuore: supplisco Io a ciò che loro manca!”.
Gesù alla Ven. Josefa Menendez
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Posté par atempodiblog le 22 juin 2011

Gesù a Suor Maria Jozéfa Menéndez:
“Sono Dio, ma Dio di Amore!
Sono Padre, ma un Padre che ama con tenerezza e non con severità!
Il Mio Cuore è infinitamente Santo, ma anche infinitamente sapiente e conoscendo la miseria e la fragilità umana, si china verso i poveri peccatori con una misericordia infinita.
Amo le anime dopo il primo peccato, se vengono a chiederMi umilmente perdono, le amo ancora dopo che hanno pianto il secondo peccato e, se cadessero, non dico un miliardo di volte, ma milioni di miliardi, Io le amo, le perdono sempre e lavo, nello stesso Mio Sangue, l’ultimo come il primo peccato.
Non mi stanco mai delle anime e il Mio Cuore aspetta continuamente che esse vengano a rifugiarsi in Lui, tanto più se sono miserabili!”.
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Posté par atempodiblog le 13 novembre 2010

“Anime care, se non guardate il Cielo, vivrete come gli esseri privi di ragione… Alzate la testa e guardate la patria che vi aspetta. Cercate il vostro Dio e lo vedrete sempre con lo sguardo fisso su di voi; in quel Suo sguardo troverete pace e vita”.
Gesù a Suor Josefa Menendez
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