L’Aldilà è tutto

Posté par atempodiblog le 2 novembre 2020

L'Aldilà è tutto dans Fede, morale e teologia L-Aldil-tutto

Ho settantotto anni, vado a gonfie vele verso l’eternità. Ebbene, per me non c’è che un personaggio che conta, ed è Cristo.

Egli ha un’autorità. La parola di Dio ha creato il mondo. Lui dice semplicemente e dice tutto. Tutto mi riporta a Lui. Se non ci fosse Cristo che cosa faremmo? Allora da questo punto di vista la critica è ben poco.

Noi siamo collegati con il mondo invisibile, siamo attaccati a Dio, molto più di quanto non lo sentiamo, con le più intime fibre del nostro essere. Io non sono altro che l’esteriorizzazione d’una delle idee di Dio. Coloro che con l’intimo della loro volontà sono legati a Dio, non credo che possano essere rigettati da Dio. Quanto a me cerco di starGli attaccato per quanto posso.

Tra poco entrerò nella mia eternità.

Credo di non aver mai cercato troppo di comparire; d’altronde l’apparire è stupidaggine, quel che vale è essere. Il gran giorno dell’eternità è un orizzonte talmente vasto che nulla conta davanti a Lui.

Nell’attesa cerco di lavorare alla perfezione delle anime, di farle vivere in una maniera ragionevole.

La vita è semplice. Basta aver l’intenzione di fare il proprio dovere, e il bene che fate vi vien messo in conto. Per noi cristiani le cose della terra non valgono; l’Aldilà è tutto.

Nella vita di Cristo vedete come tutto è orientato verso il Padre; Lui non fa che passare, e anche troppo presto.

Ritratto di Pouget, di Jean Guitton. Traduzione di Gennaro Auletta. Ed. Borla. 1963

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La medaglia miracolosa è uno straordinario trattato di mariologia

Posté par atempodiblog le 24 novembre 2019

La medaglia miracolosa è uno straordinario trattato di mariologia
di Padre  Livio Fanzaga – La firma di Maria

La medaglia miracolosa è uno straordinario trattato di mariologia dans Apparizioni mariane e santuari Madonna-Medaglia-Miracolosa

«La Madonna, quando appare, lo fa essenzialmente per risvegliare la fede degli uomini. Perciò la “medaglia miracolosa” – che pure io portò in tasca e al collo come contrassegno della mia appartenenza a Maria – non la interpreto innanzitutto come un’oggetto di protezione, bensì come uno strumento di catechesi. Per fare un paragone, secondo me equivale al quadro di Gesù misericordioso, ispirato dalle indicazioni di suor Faustina Kowalska, nel quale è compendiata l’opera della redenzione.

Come ha detto bene lo scrittore Jean Guitton, la “medaglia miracolosa” è uno straordinario trattato di mariologia: in questo piccolo ovale di latta sono mostrati tutti i grandi misteri di Maria. Perciò vorrei qui invitare i nostri lettori non soltanto a portare sempre con sé la “medaglia miracolosa”, ma anche a meditarla costantemente. […]».

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Educare significa elevare

Posté par atempodiblog le 23 mai 2015

Educare significa elevare dans Citazioni, frasi e pensieri 2ypcbr5

“Educare significa elevare, cioè far risalire ogni coscienza umana fino alla sua sorgente perché possa attingervi la sua pienezza. Ogni pratica, ogni regola devono essere vivificate da questa ispirazione”.

di Jean Guitton

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Il Figlio di Dio si è fatto uomo per farci Dio

Posté par atempodiblog le 23 septembre 2013

Il Figlio di Dio si è fatto uomo per farci Dio dans Citazioni, frasi e pensieri joll

L’universo è una macchina per fare dèi, secondo l’ultima frase (stampata) di Bergson, almeno se per dèi si intendono i santi uniti a Cristo”.

Jean Guitton

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I Vangeli, un racconto di ciò che è avvenuto

Posté par atempodiblog le 21 août 2013

L'incredulità di Tommaso dans Commenti ai Vangeli festivi

“Apro i Vangeli e constato che in essi la fede è sempre una conseguenza. I Vangeli, che riassumono la Parola annunziata agli inizi, non sono una raccolta di proposizioni di fede, ma è un racconto di ciò che è avvenuto”.

Jean Guitton – Gesù. Ed. Elledicì

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Le mani amorosamente tese di Maria

Posté par atempodiblog le 19 août 2013

Le mani amorosamente tese di Maria dans Apparizioni mariane e santuari Mani-tese-della-Madonna

Caterina Labouré non ha parlato del volto inaccessibile, ma ha ben descritto le mani di Maria. Ha detto che le mani della Vergine, dopo che il globo era scomparso, si sono distese. La Medaglia Miracolosa è caratterizzata da questa ostensione delle mani verso la terra.

Questo gesto delle mani distese sarà identico a quello della Vergine di Lourdes nell’apparizione del 25 marzo e lo si ritroverà nell’apparizione di Pontmain il 17 gennaio 1871.

Il simbolismo delle mani tese è quello dell’accoglienza, più precisamente della compiacenza; è il gesto con il quale un potente desiste, lascia cadere lo scettro e la spada per dare le sue mani offerte. Sono un significato di indulgenza, di bontà soccorrevole e amorosa. Le mani aperte disegnano l’essere disarmato, offerto, che si offre ad un’altra offerta nata dalla gratitudine.

Jean Guitton – La medaglia miracolosa al di là della superstizione. La Vergine a rue du Bac

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Paolo VI, padre appassionato alla vita del suo popolo

Posté par atempodiblog le 24 mars 2013

Paolo VI, padre appassionato alla vita del suo popolo dans Andrea Tornielli giussanipaolovi

Le parole pronunciate il 23 luglio 1975 da Paolo VI sono per me come un vertice, una sintesi di tutta la sua preoccupazione di Papa per la vita reale della Chiesa, realtà umana e divina che cammina nella storia: «Dov’è il “Popolo di Dio”, del quale tanto si è parlato, e tuttora si parla, dov’è? Questa entità etnica sui generis… Come è scompaginato? Com’è caratterizzato? Com’è organizzato? Come esercita la sua missione ideale e tonificante nella società, nella quale è immerso? Bene sappiamo che il Popolo di Dio ha ora, storicamente, un nome a tutti più familiare: è la Chiesa».

Questo cuore di padre appassionato alla vita reale del suo popolo ci fece sentaire ancora più caro il papa dell’Ecclesiam Suam, egli che da arcivescovo aveva visto nascere e aveva accompagnato la prima insorgenza di Gioventù Studentesca nella Milano degli Anni’50, come tentativo di testimonianza della fede cattolica, stradda ragionevole per la salvezza, secondo le preoccupazioni dell’allora cardinale Montini, che con la grande Missione nelle diocesi di Milano suscitò in tanti giovani un interesse nuovo per la proposta crisitana.

Gli ultimi anni del pontificato di Paolo VI furono carichi di dolore per la Chiesa di Dio, provata da mille pericoli. Ricordo l’uscita dell’ Humanae Vitae e immagino il dolore che deve avere provato Paolo VI per l’imprevista onda di ostilità suscitata dalla sua enciclica. Quel fatto, mi pare, segna come un punto di svolta tra la prima e la seconda stagione del pontificato. Egli avvertiva la presenza operante del Maligno in lotta con la realtà storica della Chiesa, quasi schiacciandola in certi momenti o luoghi. Ma proprio questa percezione rinnovò in lui la certezza purissima della più forte azione del Signore operante in un “piccolo gregge” a Lui fedele: la comunità cristiana, nata per l’energia dello Spirito di Cristo risorto e unita intorno a Pietro e ai successori degli apostoli.
Ne parlò, quasi “confessandosi”, a Jean Guitton nel 1977:

«C’è un grande turbamento in questo momento nel mondo e nella Chiesa, e ciò che è in questione è la fede. [Capita che escano libri in cui la fede è in ritirata su punti importanti, che gli episcopati tacciano, che non si trovino strani questi libri. Questo, secondo me, è strano. Rileggo talvolta il Vangelo della fine dei tempi, e constato che emergono oggi alcuni segni di questa fine.] Ciò che mi colpisce, quando considero il mondo cattolico, è che all’interno del cattolicesimo sembra talvolta predominare un pensiero di tipo non-cattolico, e può avvenire che questo pensiero non cattolico all’interno del cattolicesimo diventi domani il più forte. Ma esso non rappresenterà mai il pensiero della Chiesa. Bisogna che sussista un piccolo gregge, per quanto piccolo esso sia» (J. Guitton, Paolo VI segreto).

Così un libro che ricorda Paolo VI è per fare memoria di una fede maturata nella sofferenza in una purità di abbandono alla volontà del Padre che è nei cieli, e germogliata come tenerezza di sguardo, come quando il Papa salutò i nostri studenti di Firenze, alla fine di dicembre del 1977: «Siate contenti, siate fedeli, siate forti e siate lieti di portare intorno a voi la testimonianza che la fede cristiana è forte, è lieta, è bella e capace di trasformare davvero nell’amore e con l’amore la società in cui essa si inserisce».

dalla Prefazione di Don Luigi Giussani al libro “Paolo VI. Il timoniere del Concilio” di Andrea Tornielli, Ed. PIEMME

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Dio è cattolico

Posté par atempodiblog le 21 mars 2013

Dio è cattolico dans Citazioni, frasi e pensieri jeanguitton

“Mi dispiace per gli altri, ma Dio è cattolico”.

Jean Guitton

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Entrare in rapporto con Qualcuno che ci ascolta

Posté par atempodiblog le 27 janvier 2013

Entrare in rapporto con Qualcuno che ci ascolta dans Citazioni, frasi e pensieri jeanguitton

“Credere in Dio significa credere in un essere inintelligibile ma di cui si conosce la capacità di ascolto. Ecco cosa significa inginocchiarsi. Quando, la sera, non ci s’inginocchia più per recitare le preghiere, non si crede più in Dio. In altre parole, credere in Dio è entrare in rapporto con Qualcuno che ci ascolta”.

Jean Guitton

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Appuntamento con la Madonna nella cappella di rue du Bac

Posté par atempodiblog le 26 novembre 2011

Appuntamento con la Madonna nella cappella di rue du Bac dans Apparizioni mariane e santuari Rue-du-Bac-Paris

Infatti ci si trova subito in presenza di una comunità cattolica allo stato di preghiera. Eppure non si tratta di una folla, di massa, di collettività; i fedeli che passano non si conoscono né si riconoscono; solo invisibilmente sono uniti nella comunione della fede cattolica. E, pur trattandosi di una preghiera comune, sembra che in questa cappella la preghiera sia più personale che altrove. Ciò è forse dovuto al fatto che alcuni sono venuti qui e non altrove per chiedere un appoggio quasi sensibile, un soccorso eccezionale per un caso segreto e particolare, ciò che il vocabolario chiama una grazia; ossia qualche favore del destino che non è un diritto, che viene in sovrappiù. Ad esempio la soluzione di un caso familiare insolubile, un’intuizione chiara e decisiva su ciò che bisogna fare, la congiunzione in un punto preciso dell’impossibile e del necessario.

Jean Guitton – La Medaglia miracolosa

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Il paradosso dell’Incarnazione

Posté par atempodiblog le 11 novembre 2011

Il paradosso dell'Incarnazione dans Commenti al Vangelo Annunciazione

[...] Come ha detto J. Guitton, se il Figlio li Dio si è incarnato «in un solo tempo, in un solo punto, Cristo ha dato a quel tempo, a quel luogo, a quel punto, un valore infinito» (L’absurde et le mystère, p. 43). Se l’incarnazione è la ierofania suprema, la vita di Gesù non è più appena un evento storico particolare, transitorio; acquista invece un significato universale e permanente per tutti gli uomini di tutti i tempi.
Così viene superata l’obiezione razionalistica di Lessing, al tempo dell’Illuminismo, e che alcuni ancor oggi condividono; Lessing diceva: «Delle verità storiche, a carattere contingente, non potranno mai diventare le prove di verità razionali, a carattere necessario». Non potranno mai, diceva Lessing.
Questo non è più vero, giacché in un momento della storia, nella vita contingente di Gesù si è manifestato l’Assoluto, la trascendenza di Dio.
E’ falsa dunque anche un’altra affermazione di Lessing secondo cui tra il momento storico di Gesù e noi, il tempo e lo spazio hanno spalancato un abisso invalicabile: non è così, perché il Gesù reale non è solo quello del passato, l’uomo di Nazareth; per comprendere il vero Gesù quello dei Vangeli, dobbiamo, come diceva san Gregorio Magno, «alzarci dalla storia al mistero» (In Ezech. 1,6-3), perché la sacra scrittura, «quando racconta una storia, manifesta un mistero» (Mor., XX,1,1); dobbiamo quindi alzarci dalla storia di Gesù al mistero di Cristo: egli sovrasta il tempo e lo spazio; il Gesù della storia, certo, è lontano da noi; non così il Cristo, nella pienezza del suo mistero: egli è al di sopra dei limiti della storia; egli è vicino a noi, rimane presente a ciascuno di noi; con Soren Kierkegaard il filosofo dell’esistenzialismo, possiamo e dobbiamo dire che noi, cristiani, siamo veramente contemporanei di Cristo; lo scriveva [...] anche Mons. Giussani: «Che Cristo sia veramente presente nella nostra esistenza, questo è proprio la sostanza, il contenuto impressionante, l’eccezionalità del Cristianesimo».
E perciò ci rivolgeva l’invito a fare «l’esperienza del Mistero presente. Mistero, cioè il cuore ultimo delle cose; Presente, diventato Uomo» [...].

di Padre Ignace  de la Potterie
Tratto da: Tracce

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I fatti

Posté par atempodiblog le 2 septembre 2011

I fatti dans Citazioni, frasi e pensieri incredulit

Non dispiaccia ai razionalisti, ma esiste qualcosa di più forte delle « idee scientifiche » e delle « nozioni di fisiologia », anche se enunciate da Claude Bernard: i fatti.

Jean Guitton - Jean Jacques Antier

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Per resistere alla tentazione

Posté par atempodiblog le 18 août 2009

Per resistere alla tentazione dans Anticristo guitton

“Il vero metodo per resistere alla tentazione è girarsi dall’altra parte ed andarsene”.

Jean Guitton

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