Giugno, la Chiesa ricorda solennemente il Sacro Cuore di Gesù

Posté par atempodiblog le 30 mai 2025

Giugno, la Chiesa ricorda solennemente il Sacro Cuore di Gesù
di Cristina Siccardi

Giugno, la Chiesa ricorda solennemente il Sacro Cuore di Gesù dans Apparizioni mariane e santuari Sacro-Cuore

Nel mese di giugno la Chiesa ricorda solennemente il Sacro Cuore di Gesù. «Sentivo nel mio cuore un fuoco così ardente e violento che avrei voluto trasmetterlo a tutte le creature affinché amassero il mio Dio», così scriverà nella sua autobiografia santa Margherita Maria Alacoque, benedetta da stati mistici straordinari, l’umile religiosa di Paray-le-Monial si è consumata al servizio della devozione per il Sacro Cuore di Gesù. 

Esistono soltanto pochi eventi che segnano la vita di santa Margherita Maria. La sua esistenza coincide, in pratica, con i molteplici fenomeni mistici di cui fu divinamente favorita, perché gli eventi della vita si riassumono in poche tappe: la nascita nel 1647 in Borgogna; la morte dal padre nel 1655, in seguito alla quale entrò in un pensionato di clarisse; una grave malattia che durò quattro anni; la cresima del 1669 e, infine, la monacazione, nell’anno 1671, nel convento delle Visitantine di Paray-le-Monial, fondate da san Francesco di Sales con santa Francesca Frémiot de Chantal, dove vi rimase fino al dies natalis, che sopraggiunse il 17 ottobre (giorno della sua festività per la Chiesa) del 1690.

Leggiamo nel Vangelo di san Giovanni: «Venuti però da Gesù e vedendo che era già morto, non gli spezzarono le gambe, ma uno dei soldati gli colpì il fianco con la lancia e subito ne uscì sangue e acqua» (Gv. 19, 33-34). A tanto arrivò l’amore del Crocifisso…

Era la festa di san Giovanni evangelista, il 27 dicembre del 1673, quando Gesù apparve alla visitandina santa Margherita Maria Alacoque, invitandola a prendere il posto che san Giovanni aveva occupato durante l’Ultima Cena, ovvero posare il capo sul suo Cuore e le disse: «Il mio divino Cuore è così appassionato d’amore per gli uomini, che non potendo più racchiudere in sé le fiamme della sua ardente carità, bisogna che le spanda. Io ti ho scelta per adempiere a questo grande disegno». Margherita Maria ebbe tali apparizioni per 17 anni, sino alla morte.

Il Cuore divino si manifestava su un trono di fiamme, circondato da una corona di spine simboleggianti le ferite inferte dai peccati e sormontato da una croce, quella della Redenzione. Gesù si presentava sfolgorante di gloria, con le cinque piaghe, brillanti come soli e da quella sacra umanità uscivano fiamme da ogni parte, ma soprattutto dal suo petto che, racconterà la mistica, assomigliava ad una fornace, la quale, aprendosi, mostrava l’ardente e amante Cuore, sorgente di quelle fiamme.

Gesù Cristo lamentava l’ingratitudine degli uomini e la loro indifferenza, rivelando alla mistica che si sentiva ferito dalle irriverenze dei fedeli e dai sacrilegi degli empi, ma ciò «che mi è ancor più sensibile è che sono i cuori a me consacrati» a provocare cocente dolore. Quindi chiese a santa Margherita di supplire a tali mancanze, sollecitandola a fare la Comunione il primo venerdì di ogni mese e di prostrarsi, con faccia a terra, dalle 23:00 alle 24:00, nella notte tra il giovedì e il venerdì. Chiese ancora che il venerdì dopo l’ottava del Corpus Domini fosse dedicato alla festa del suo Cuore. Indicò, inoltre, come esecutore della diffusione di questa devozione il padre spirituale della santa, il gesuita san Claudio de la Colombière.

Le prime due cerimonie in onore del Sacro Cuore, presente la mistica, si ebbero nel Noviziato delle Suore della Visitazione di Paray-le-Monial, nella regione della Borgogna-Franca Contea, il 20 luglio 1685 e il 21 giugno 1686. Nel 1856, con il beato Pio IX, la festa del Sacro Cuore divenne universale. Sull’esortazione di questo Pontefice si diffusero gli Atti di consacrazione al Cuore di Gesù della famiglia e delle nazioni.

Sorsero ovunque cappelle, oratori, chiese, basiliche, santuari dedicati al Sacro Cuore di Gesù. Proliferarono quadri e stampe; si iniziò la pia pratica della Comunione nel primo venerdì del mese e si composero le Litanie del Sacro Cuore, dedicando il mese di giugno al suo culto.

Numerose congregazioni religiose, sia maschili che femminili, sono strettamente legate alla devozione del Sacro Cuore di Gesù, la cui festa viene celebrata il venerdì dopo la solennità del Corpus Domini.

Questa venerazione è inscindibile a quella del Cuore Immacolato di Maria, il cui promotore fu san Giovanni Eudes, già devoto al Sacro Cuore di Gesù prima ancora delle apparizioni della santa visitandina.

Sono dovuti trascorrere duecento anni prima di arrivare al trionfo della devozione per il Sacro Cuore di Gesù. Disprezzo, scherni, collera da parte di uomini della Chiesa che si opposero a quella che sarcasticamente, gesuiti e vescovi e non solo, definivano «teologia muscolare». Nonostante ciò, la devozione, grazie alla eroica resistenza della santa, che fu sottoposta a molteplici esami ed interrogatori, continuò a svilupparsi passo dopo passo, attraverso immagini, libri, prediche, altari consacrati, santuari e confraternite.
Dieci anni dopo la sua morte, tutti i conventi della Visitazione in Francia, ma anche a Friburgo, a Napoli, a Vienna e in Polonia, avevano introdotto la devozione, e la confraternita di Digione contava 13 mila membri in tutta Europa.

Nel 1697 la Sacra Congregazione dei Riti emise un decreto con il quale si accordava «ai monasteri della Visitazione la messa delle cinque piaghe per la festa del Sacro Cuore».
Roma, tuttavia, continuava ad avere dubbi, nonostante le suppliche, nel XVIII secolo, del Re della Polonia e del Re di Spagna. La definizione della parola «Cuore» creava timori per il rischio di scontentare i filosofi moderni.
Finalmente, nel 1765, ad alcune diocesi della Polonia e della Spagna fu consentito di celebrare la festa.
Dovette, però, passare ancora molto tempo prima che in Francia la devozione assumesse una dimensione nazionale e ciò avvenne, simbolicamente, con l’edificazione, iniziata nel 1873, della chiesa del Sacré-Coeur sulla sommità della collina di Montmartre a Parigi. Papa Benedetto XV la elevò al rango di Basilica minore nel 1919. La pietra calcarea della Basilica ha la caratteristica di non trattenere polvere e smog, così dopo ogni pioggia il Sacré-Cœur risulta ancora più splendente.

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I Santi della “Dilexit nos”. Quali sono i Santi citati da Papa Francesco?

Posté par atempodiblog le 20 novembre 2024

I Santi della “Dilexit nos”. Quali sono i Santi citati da Papa Francesco?
La “hit parade” dei Santi citati nell’Enciclica di Papa Francesco
di Antonio Tarallo – ACI Stampa

I Santi della “Dilexit nos”. Quali sono i Santi citati da Papa Francesco? dans Antonio Tarallo IMG-E4300

Ancora forte l’eco dell’Enciclica “Dlixet nos” di Papa Francesco. E sarà così ancora per tanto tempo. Un’Enciclia che apre a diverse riflessioni, meditazioni  sulla devozione al Sacro Cuore di Gesù, oggetto del documento pontificio. Ma non solo: ci spinge, infatti, a comprendere cosa vuol dire questa devozione nel tempo che stiamo vivendo. E, si sa, il presente ha sempre un legame con il passato: difficile poterlo leggere senza comprendere bene le pagine di storia. E Papa Francesco, nelle pagine dell’Enciclica, offre lo spunto di ripercorrere l’agiorgrafia dei Santi che a questa devozione sono stati profondamente legati. Sono tanti, tantissimi i nomi a cui il Pontefice fa riferimento: si passa da Margherita Maria Alacoque a Francesco di Sales; da Teresa di Lisieux a Ignazio di Loyola, passando per Faustina Kowalska e Charles de Foucauld, e tantissimi altri.

Cerchiamo, allora, di ripercorrere – Encilica alla mano – queste affascinanti vite che al Sacro Cuore di Gesù hanno dedicato pagine e pagine di libri, di meditazioni. Vite che Papa Francesco stesso narra, con profonda ammirazione, nelle pagine della “Dilexit nos”.

E’ doveroso cominciare con Santa Margherita Maria Alacocque che ebbe per ben 17 anni delle apparizioni di Gesù. Fu lui stesso a chiederle una speciale devozione al Suo Sacratissimo Cuore. La prima visione risale al 27 dicembre 1673. Sarà da questa apparizione che nasceranno due espressioni importanti della devozione al Sacro Cuore: la Comunione nel primo venerdì del mese e la cosiddetta “Ora Santa” in riparazione ai torti subiti dal Cuore di Gesù. Necessario annoverare anche la quarta apparizione che avvenne l’ottavo giorno dopo la festa del Corpus Domini del 1675. La data è importante poiché si tratta di quella in cui oggi viene celebrata la solennità del Sacro Cuore: Gesù desiderava che fosse istituita una speciale festa in onore del Sacro Cuore dopo, appunto, l’ottava del Corpus Domini.

A seguire, San Giovanni Eudes, altro instancabile apostolo del Sacro Cuore. Di lui, Papa Francesco scrive: “Dopo aver svolto con i suoi missionari una ferventissima missione a Rennes, ottenne che monsignor Vescovo approvasse per quella diocesi la celebrazione della festa del Cuore adorabile di Nostro Signore Gesù Cristo. Questa fu la prima volta che tale festa venne ufficialmente autorizzata nella Chiesa. In seguito, i Vescovi di Coutances, Evreux, Bayeux, Lisieux e Rouen autorizzarono la stessa festa per le rispettive diocesi tra il 1670 e il 1671”. Sarà il primo a comporre un Ufficio liturgico e una Messa in onore del Cuore Immacolato di Maria e del Sacro Cuore di Gesù, celebrando le loro feste all’interno della congregazione da lui fondata, la Congregazione di Gesù e Maria per la formazione dei sacerdoti nei seminari e quella delle monache di Nostra Signora della Carità.

Un nome, associato a Santa Margherita Alacocque, è quello di San Claudio de La Colombière che – per citare il documento di Papa Francesco - “venne a conoscenza delle esperienze di Santa Margherita, ne divenne immediatamente difensore e divulgatore. Egli ebbe un ruolo speciale nella comprensione e nella diffusione di questa devozione al Sacro Cuore, ma anche nella sua interpretazione alla luce del Vangelo”. Fra i due illustri personaggi nascerà un’intesa spirituale del tutto particolare: “Io ti manderò un mio servo fedele e amico perfetto”, così aveva promesso Gesù a Margherita Maria Alacoque. E così avvenne.

Fra i santi della storia moderna, viene citato San Francesco di Sales che “contemplava spesso il Cuore aperto di Cristo, che invita a dimorare dentro di Lui in una relazione personale di amore, nella quale si illuminano i misteri della vita. Possiamo vedere nel pensiero di questo santo dottore come, di fronte a una morale rigorista o a una religiosità di mera osservanza, il Cuore di Cristo gli apparisse come un richiamo alla piena fiducia nell’azione misteriosa della sua grazia”, così scrive Papa Francesco nell’Enciclica. Inoltre, cita una frase del santo contenuta nel Sermone per la II Domenica di Quaresima (20 febbraio 1622): “Questo adorabilissimo e amabilissimo cuore del nostro Maestro, ardente dell’amore che professa per noi, cuore in cui vediamo scritti tutti i nostri nomi [...]. È certamente un argomento di grandissima consolazione il fatto di essere amati con tanto affetto da Nostro Signore che ci porta sempre nel suo Cuore”.

Poi, l’altro ieri della storia con figure come San Charles de Foucauld e Santa Teresa di Gesù Bambino che nella “Dilexit nos” vengono citati assieme: “Senza averne la pretesa, hanno rimodellato alcuni elementi della devozione al Cuore di Cristo, aiutandoci a comprenderla in modo ancora più fedele al Vangelo”. Papa Francesco cita alcune frasi della Santa francese. Sembrano dei flash per ricordarci il suo pensiero: “Colui il cui cuore batteva all’unisono col mio”. E ancora: “Tu lo sai: io non guardo al Sacro Cuore come tutti; penso che il cuore del mio sposo è solo mio, così come il mio appartiene solo a lui, e allora nella solitudine gli parlo di questo delizioso cuore a cuore, aspettando di contemplarlo un giorno faccia a faccia”. E’ l’unione sponsale tra la Santa e Cristo, uniti nel Sacro Cuore.

In ultimo, un pensiero anche a Santi assai recenti come Santa Faustina Kowalska, San Pio da Pietrelcina e Santa Teresa di Calcutta. Fra queste ultime aureole, immancabile il pensiero a San Giovanni Paolo II. Il Pontefice guarda con ammirazione al suo insegnamento: “Giovanni Paolo II insegnava che «il Cuore del Salvatore ci invita a risalire all’amore del Padre, che è la sorgente di ogni autentico amore»”. Le parole che ricorrono di più, citando questi santi, sono due: “Cuore” (ovviamente) e un’altra che risiede all’interno del Cuore stesso, la parola “Amore” (altrettanto ovviamente).

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Ella ama i luoghi profondi per umiltà

Posté par atempodiblog le 7 décembre 2022

Ella ama i luoghi profondi per umiltà dans Fede, morale e teologia Madonna-Natale

Dio mio! Quando avremo la grazia che la Santa Vergine venga a nascere nel nostro cuore?
Per me vedo che ne sono indegno, e certamente voi penserete lo stesso: ma il suo Figlio divino non nacque forse in una stalla?…
Coraggio dunque, e prepariamo il posto alla Santa Bambina: Ella ama i luoghi profondi per umiltà, vili per semplicità e larghi per carità; sta volentieri vicino al presepio e ai piedi della Croce, e non si cura di dover esulare in Egitto, lontana da ogni sollievo, purché abbia con sé il suo caro Bambino.

San Francesco di Sales. Negli insegnamenti e negli esempi
Diario Sacro estratto dalla sua vita e dalle sue opere per cura delle “Visitandine di Roma”.
Libreria Editrice F. Ferrari

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Il nostro prossimo è nel Sacro Petto del Salvatore

Posté par atempodiblog le 10 juillet 2022

Il nostro prossimo è nel Sacro Petto del Salvatore dans Citazioni, frasi e pensieri Nel-Sacro-Cuore-di-Ges

Chi mira il prossimo fuori del petto del Sal­vatore corre rischio di non amarlo puramente, né co­stantemente, né ugualmente; ma là dentro, chi non l’amerà?
Chi non lo sopporterà? Chi non avrà tolle­ranza per le sue imperfezioni? Chi potrà riputarlo sgarbato, o noioso?…
Ora il nostro prossimo è pro­prio lì, nel Sacro Petto del Salvatore, degno tanto di essere amato, che l’Amante divino muore per lui d’amore.

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Difendere la propria reputazione? Ecco cosa ci dice san Francesco di Sales

Posté par atempodiblog le 9 juin 2022

Difendere la propria reputazione? Ecco cosa ci dice san Francesco di Sales
Fonte: La divinizzazione della sofferenza di padre Adolphe Tanquerey, Verona 2021, pp.111-112
Tratto da: Il Cammino dei Tre Sentieri

Difendere la propria reputazione? Ecco cosa ci dice san Francesco di Sales dans Fede, morale e teologia San-Francesco-di-Sales

A volte stimiamo la nostra reputazione anche più della salute e dei beni temporali.

E’ certo doveroso vigilare su di essa ed evitare qualunque cosa che possa danneggiarla o diminuirla: la stima degli altri è un bene utile non solo per noi stessi, ma per esercitare un’influenza legittima intorno a noi.

Tuttavia, Dio consente in alcuni casi che, senza colpa da parte nostra, perdiamo questa buona fama.

(…)

La ragione risiede nel fatto che l’umiltà è una delle virtù più eccellenti e il fondamento del nostro edificio spirituale, specialmente quando è praticata per amore di Dio.

Questa è la ragione per cui i santi accettarono di perdere la loro reputazione e quando si videro calunniati risposero con san Francesco di Sales: “Non dicono che questo soltanto? Oh! Davvero non sanno tutto; mi lusingano, mi risparmiano; vedo che mi considerano meglio di me. Dio sia benedetto! Dobbiamo correggerci; se non merito di essere umiliato in questo, lo merito in molte altre cose; è sempre per gran misericordia che io sia trattato così benevolmente.”

Il santo però aggiunge: “Nondimeno, faccio eccezione per alcuni crimini, così atroci e infami che nessuno dovrebbe subirne calunnia, qualora ne sia davvero colpevole; senza contare che dalla buona reputazione – o viceversa dalla cattiva fama  di alcune persone dipende spesso l’edificazione o lo scandalo di molti. In questi casi, bisogna a buona ragione badare a riparare il torto ricevuto”.

Tale era la condotta del Santo: voleva che la dignità episcopale fosse rispettata nella sua persona e si giustificava da certe calunnie che avrebbero compromesso il suo ministero.

A parte questo, mai cercò di scusarsi o giustificarsi.

Per riuscire meglio in questi propositi, egli patì ogni umiliazione o affronto per amore di Gesù rimettendo a Lui la custodia della propria fama.

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Visitiamo Gesù in questa novena

Posté par atempodiblog le 19 décembre 2021

Visitiamo Gesù in questa novena dans Avvento Santa-Famiglia

Ecco l’amabilissimo Gesù che sta per nascere nella nostra commemorazione delle prossime feste; e poiché nasce per visitarci da parte dell’Eterno Padre, e i pastori e i Re verranno reciprocamente a visitarlo nella sua culla, visitatelo voi pure in questa novena, carezzatelo, alloggiatelo nel vostro cuore, adoratelo frequentemente, imitate la sua umiltà, la sua povertà, la sua obbedienza e mansuetudine: pigliate una delle sue care lacrime e mettetela sul vostro cuore, affinché il vostro cuore non senta più altra tristezza che quella che rallegra questo Bambino.

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La Quaresima è l’autunno della vita spirituale

Posté par atempodiblog le 16 février 2021

La Quaresima è l'autunno della vita spirituale dans Citazioni, frasi e pensieri Quaresima-di-Francesco-di-Sales

La Quaresima è l’autunno della vita spirituale, nel quale si raccolgono i frutti da conservarsi per tutto l’anno: arricchitevi di questi tesori, che nessuna cosa vi può togliere, né guastare. Son solito dire che non faremo mai bene una Quaresima, finché penseremo di farne due; facciamo dunque questa come se fosse l’ultima e la faremo bene: ascoltate le prediche, perché le parole sante sono perle, e di quelle che il vero Oceano d’Oriente (abisso di misericordia infinita) ci provvede. Mettetevene molte al collo, alle orecchie e alle braccia, poiché questi ornamenti non sono proibiti.

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Quanto desiderabile è l’eternità

Posté par atempodiblog le 31 décembre 2020

Quanto desiderabile è l'eternità dans Citazioni, frasi e pensieri San-Francesco-di-Sales-atempodiblog

Gli anni se ne vanno; sfilano impercettibilmente gli uni dopo gli altri, e mentre passano mettono fine alla nostra vita mortale, perché con essi finiscono i nostri giorni. Ah! Quanto più desiderabile è l’eternità! La sua durata è senza fine, i suoi giorni senza notte e le sue consolazioni senza cambiamento. Che felicità per l’anima mia se la Misericordia di Dio la farà giungere ad assaporare tanta dolcezza! In attesa di vedere Gesù glorificato, adesso contempliamolo umiliato nella sua povera culla.

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Una mistica ape

Posté par atempodiblog le 23 décembre 2020

Una mistica ape dans Avvento Natale-San-Francesco-di-Sales

Serviamoci bene del tempo, per acquistare la beata eternità. State attorno al Bambino di Betlemme e, baciando i suoi piccoli piedi, pregatelo che sia il vostro Re: imparate da Lui ad essere umile, semplice ed amabile. Siate una mistica ape, che non abbandona mai il suo caro, piccolo Re, ma compone il suo miele vicino a Lui, in Lui e per Lui.

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Prepariamo il posto alla Santa Bambina

Posté par atempodiblog le 8 septembre 2020

Prepariamo il posto alla Santa Bambina dans Citazioni, frasi e pensieri Compleanno-Maria-Santissima

Dio mio! Quando avremo la grazia che la Santa Vergine venga a nascere nel nostro cuore? Per me vedo che ne sono indegno, e certamente voi penserete lo stesso: ma il suo Figlio divino non nacque forse in una stalla?…

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Sul monte della gloria con la divina Bontà

Posté par atempodiblog le 6 août 2020

Sul monte della gloria con la divina Bontà dans Citazioni, frasi e pensieri Raffaello-Trasfigurazione-particolare

Quanto è bella la faccia di Gesù trasfigurato sul monte Tabor, e quanto bene star con Lui nel monte della gloria! Là dobbiamo collocare i nostri desideri e i nostri affetti, non in questa terra di miserie, dove si trovano solo vane bellezze e belle vanità! Per grazia del Salvatore, siamo però alla salita del Tabor, perché abbiamo stabili e ferme risoluzioni di molto amare e servire la divina Bontà; ma bisogna farci animo con una santa speranza e ascendere senza stancarci fino alla celeste visione di Dio: allontaniamoci, perciò, a poco a poco dagli effetti bassi e terreni, aspirando alla celeste felicità che ci attende.

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San Francesco di Sales era devotissimo di san Tommaso apostolo

Posté par atempodiblog le 3 juillet 2020

San Francesco di Sales era devotissimo di san Tommaso apostolo dans Fede, morale e teologia San-Francesco-di-Sales

Era il nostro Vescovo devotissimo di S. Tommaso e non ne lasciava passare quasi mai la festa senza predicarne le lodi: anche nel 1622, appena sette giorni prima del beato suo transito, parlò mirabilmente alle Visitandine di Bellecour sulla condotta della divina Provvidenza in tutta la vita di questo Apostolo, profittando dell’occasione per consolarle anticipatamente, con grandi e sodi motivi, della sua prossima partenza da questo mondo. Si diceva che la grande devozione del nostro Prelato per S. Tommaso proveniva dal fatto che, come lui, aveva egli pure predicato tra gl’infedeli, mentre le provincie dello Chablais erano le Indie della Savoia! Fra i mille dolci pensieri che formava sulla vita di questo santo Apostolo, per non oltrepassare i limiti della nostra brevità, citeremo solo quanto graziosamente disse una volta, in un trattenimento familiare: “Avendo consi­derato, nella mia orazione, il grande ed ostinato desiderio di S. Tommaso di vedere e toccare le piaghe del Salvatore risorto, e poi, quando il buon Salvatore gli offri il suo Costato aperto, il suo rifiuto di toccarlo con la punta dei dito, ho riso un po’internamente, sembrandomi che se fossi stato al posto suo, non solo avrei messo la mia mano in quel Sacro Costato, mi ci sarei buttato tutto quanto, corpo ed anima: si sta tanto bene in quella beata caverna, che non si vorrebbe uscirne mai più!”.

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La sacra visita della Beata Vergine

Posté par atempodiblog le 31 mai 2020

La sacra visita della Beata Vergine

La sacra visita della Beata Vergine dans Fede, morale e teologia Visitazione

È cosa molto desiderabile e assai profittevole per le anime nostre di esser visitate dalla B. Vergine: se volete partecipare a queste visite non bisogna domandare consolazioni, ma disporsi ad abbracciare generosamente disprezzi e patimenti: la Madonna visitò S. Elisabetta solo quando questa ebbe sofferto molte mortificazioni e grandi vilipendi per la sua sterilità. È impossibile praticare la vita devota senza difficoltà; ma dove è più fatica spesso si trova più virtù; onde, per ricevere la grazia di questa sacra visita, è necessario operare in noi una vera trasformazione interna; morire a noi stessi per vivere solo in Dio e per Iddio, ed umiliarci assai, come fece S. Elisabetta.  (Sermoni familiari di San Francesco di Sales)

Non occorrono molti particolari per dimostrare quanto San Francesco di Sales fosse devoto del Mistero della Visitazione della Madonna, l’Istituto da lui fondato essendone prova pubblica e permanente. Disse una volta che fra le altre ragioni avute nella scelta di questo Mistero fu quella che, non essendo esso solennemente onorato come gli altri, d’allora in poi lo sarebbe stato almeno nelle chiese del suo Ordine. Predicava il Santo ordinariamente in questa festa e la passò con grande consolazione nel 1615, trovandosi a Lione, dove era andato a visitare l’Arcivescovo Monsignor Dionisio de Marquemont. Erano appena 5 mesi che la degnissima Madre Fondatrice aveva stabilito in quella popolosa città il II° Monastero della Visitazione, e parecchie figliuole si trovavano pronte per ricevere l’abito di Novizie. Il Santo, pregato da Monsignor de Marquemont, accettò volentieri di essere il predicatore di quella devota cerimonia, mentre il pio Arcivescovo fu il sacrificatore di quelle care pecorelle. E dire che in seguito fu proprio Monsignor de Marquemont a insistere presso il santo Fondatore, perché la sua Congregazione divenisse Ordine religioso, con voti solenni e perpetua clausura, facendogli così rinunziare al primo progetto d’impiegare le sue figliuole nel servizio dei poveri.

San Francesco di Sales. Negli insegnamenti e negli esempi
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Mons. Celli: comunicare il calore della Chiesa

Posté par atempodiblog le 22 janvier 2016

“Fare attenzione a ciò che si dice e a come si dice”
Mons. Celli: comunicare il calore della Chiesa
“Se non è ‘stare con Gesù’, è affannarsi per tante cose”. Sono parole di mons. Claudio Maria Celli, presidente del Pontificio Consiglio per le comunicazioni sociali, alla Messa, stamane, nella Chiesa di Santa Maria in Traspontina. Tra i concelebranti, mons. Dario Edoardo Viganò, prefetto della Segreteria per la comunicazione, e padre Federico Lombardi, direttore della Sala Stampa Vaticana e di Radio Vaticana.  L’occasione: la pubblicazione del Messaggio del Papa per la Giornata Mondiale delle Comunicazioni Sociali e l’imminente memoria di San Francesco di Sales, patrono dei giornalisti e degli operatori della comunicazione (24 gennaio).
A cura di Fausta Speranza – Radio Vaticana

Chiesa

Comunicazione e vocazione
Mons. Celli ha sottolineato che “anche la comunicazione è vocazione”, ma solo se rientra “nel grande piano di amore di Dio per l’uomo”. Ha ricordato l’esempio di San Francesco di Sales, che restava solo pochi minuti al giorno senza pensare alle “cose di Dio”, per poi sottolineare l’importanza di  “stare davvero con Gesù”. Significa – ha spiegato – seguirlo e fare le sue stesse scelte, richiamandosi all’invito evangelico di “predicare e scacciare i demoni”.

“Fare attenzione a ciò che si dice e a come si dice”
Mons. Celli ha sottolineato quanto sia difficile per ognuno di noi accettare “il chiodo della Croce” quando ci tocca. Eppure questo significa seguire Gesù ma – ha raccomandato – non senza ricordarsi la gioia e la tenerezza che riceviamo da Dio e che siamo chiamati a esprimere all’altro. E qui il richiamo al cuore della predicazione di Papa Francesco: mons. Celli ha ricordato l’invito del Papa alla Chiesa ad aprirsi, a farsi “Chiesa in uscita” e poi l’invito deciso a far sentire “il calore della Chiesa madre”. Dunque, in tema di comunicazione, mons. Celli ha lasciato la raccomandazione precisa a “fare attenzione a ciò che si dice e a come si dice”.

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Immuni da favoritismi personali

Posté par atempodiblog le 6 septembre 2015

due pesi

Fratelli miei, la vostra fede nel Signore nostro Gesù Cristo, Signore della gloria, sia immune da favoritismi personali.

San Giacomo Apostolo

Divisore dans San Francesco di Sales

Se qualcuno dei nostri dipendenti ha un modo di fare sgarbato, o ci riesce antipatico, può fare qualunque cosa, la prenderemo sempre per traverso; non cessiamo di umiliarlo e siamo pronti al rimprovero; al contrario, se qualcuno ci va a genio, può fare quello che vuole, lo scuseremo sempre. Ci sono dei figli veramente buoni e bravi, ma invisi ai loro papà e alle loro mamme solo a causa di difetti fisici e magari poi sono preferiti quelli viziosi, perché hanno delle belle qualità fisiche. In ogni campo diamo la preferenza ai ricchi sui poveri, anche se non sono di stirpe più nobile o più virtuosi; diamo la preferenza anche a quelli vestiti meglio.
[...] Filotea, sii costante e giusta nelle tue azioni: mettiti sempre al posto del prossimo e metti lui al tuo e così giudicherai rettamente; quando compri fa la venditrice e quando vendi fa la compratrice e vedrai che riuscirai a vendere e comprare secondo giustizia.

San Francesco di Sales

Divisore dans San Francesco di Sales

Lo zio di Saint-Loup non mi onorò non dico di una parola, ma nemmeno di uno sguardo. Se squadrava gli sconosciuti (e durante quella breve passeggiata lanciò due o tre volte il suo terribile e profondo sguardo a colpo di sonda su passanti trascurabili e della più modesta estrazione) in compenso non guardava mai, a giudicare da me, le persone che conosceva – come un poliziotto in missione segreta che tenga gli amici fuori della sua sorveglianza professionale.

Marcel Proust – Alla ricerca del tempo perduto

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