Ella ama i luoghi profondi per umiltà

Posté par atempodiblog le 7 décembre 2022

Ella ama i luoghi profondi per umiltà dans Fede, morale e teologia Madonna-Natale

Dio mio! Quando avremo la grazia che la Santa Vergine venga a nascere nel nostro cuore?
Per me vedo che ne sono indegno, e certamente voi penserete lo stesso: ma il suo Figlio divino non nacque forse in una stalla?…
Coraggio dunque, e prepariamo il posto alla Santa Bambina: Ella ama i luoghi profondi per umiltà, vili per semplicità e larghi per carità; sta volentieri vicino al presepio e ai piedi della Croce, e non si cura di dover esulare in Egitto, lontana da ogni sollievo, purché abbia con sé il suo caro Bambino.

San Francesco di Sales. Negli insegnamenti e negli esempi
Diario Sacro estratto dalla sua vita e dalle sue opere per cura delle “Visitandine di Roma”.
Libreria Editrice F. Ferrari

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Il nostro prossimo è nel Sacro Petto del Salvatore

Posté par atempodiblog le 10 juillet 2022

Il nostro prossimo è nel Sacro Petto del Salvatore dans Citazioni, frasi e pensieri Nel-Sacro-Cuore-di-Ges

Chi mira il prossimo fuori del petto del Sal­vatore corre rischio di non amarlo puramente, né co­stantemente, né ugualmente; ma là dentro, chi non l’amerà?
Chi non lo sopporterà? Chi non avrà tolle­ranza per le sue imperfezioni? Chi potrà riputarlo sgarbato, o noioso?…
Ora il nostro prossimo è pro­prio lì, nel Sacro Petto del Salvatore, degno tanto di essere amato, che l’Amante divino muore per lui d’amore.

San Francesco di Sales. Negli insegnamenti e negli esempi
Diario Sacro estratto dalla sua vita e dalle sue opere per cura delle “Visitandine di Roma”.
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Difendere la propria reputazione? Ecco cosa ci dice san Francesco di Sales

Posté par atempodiblog le 9 juin 2022

Difendere la propria reputazione? Ecco cosa ci dice san Francesco di Sales
Fonte: La divinizzazione della sofferenza di padre Adolphe Tanquerey, Verona 2021, pp.111-112
Tratto da: Il Cammino dei Tre Sentieri

Difendere la propria reputazione? Ecco cosa ci dice san Francesco di Sales dans Fede, morale e teologia San-Francesco-di-Sales

A volte stimiamo la nostra reputazione anche più della salute e dei beni temporali.

E’ certo doveroso vigilare su di essa ed evitare qualunque cosa che possa danneggiarla o diminuirla: la stima degli altri è un bene utile non solo per noi stessi, ma per esercitare un’influenza legittima intorno a noi.

Tuttavia, Dio consente in alcuni casi che, senza colpa da parte nostra, perdiamo questa buona fama.

(…)

La ragione risiede nel fatto che l’umiltà è una delle virtù più eccellenti e il fondamento del nostro edificio spirituale, specialmente quando è praticata per amore di Dio.

Questa è la ragione per cui i santi accettarono di perdere la loro reputazione e quando si videro calunniati risposero con san Francesco di Sales: “Non dicono che questo soltanto? Oh! Davvero non sanno tutto; mi lusingano, mi risparmiano; vedo che mi considerano meglio di me. Dio sia benedetto! Dobbiamo correggerci; se non merito di essere umiliato in questo, lo merito in molte altre cose; è sempre per gran misericordia che io sia trattato così benevolmente.”

Il santo però aggiunge: “Nondimeno, faccio eccezione per alcuni crimini, così atroci e infami che nessuno dovrebbe subirne calunnia, qualora ne sia davvero colpevole; senza contare che dalla buona reputazione – o viceversa dalla cattiva fama  di alcune persone dipende spesso l’edificazione o lo scandalo di molti. In questi casi, bisogna a buona ragione badare a riparare il torto ricevuto”.

Tale era la condotta del Santo: voleva che la dignità episcopale fosse rispettata nella sua persona e si giustificava da certe calunnie che avrebbero compromesso il suo ministero.

A parte questo, mai cercò di scusarsi o giustificarsi.

Per riuscire meglio in questi propositi, egli patì ogni umiliazione o affronto per amore di Gesù rimettendo a Lui la custodia della propria fama.

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Visitiamo Gesù in questa novena

Posté par atempodiblog le 19 décembre 2021

Visitiamo Gesù in questa novena dans Avvento Santa-Famiglia

Ecco l’amabilissimo Gesù che sta per nascere nella nostra commemorazione delle prossime feste; e poiché nasce per visitarci da parte dell’Eterno Padre, e i pastori e i Re verranno reciprocamente a visitarlo nella sua culla, visitatelo voi pure in questa novena, carezzatelo, alloggiatelo nel vostro cuore, adoratelo frequentemente, imitate la sua umiltà, la sua povertà, la sua obbedienza e mansuetudine: pigliate una delle sue care lacrime e mettetela sul vostro cuore, affinché il vostro cuore non senta più altra tristezza che quella che rallegra questo Bambino.

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La Quaresima è l’autunno della vita spirituale

Posté par atempodiblog le 16 février 2021

La Quaresima è l'autunno della vita spirituale dans Citazioni, frasi e pensieri Quaresima-di-Francesco-di-Sales

La Quaresima è l’autunno della vita spirituale, nel quale si raccolgono i frutti da conservarsi per tutto l’anno: arricchitevi di questi tesori, che nessuna cosa vi può togliere, né guastare. Son solito dire che non faremo mai bene una Quaresima, finché penseremo di farne due; facciamo dunque questa come se fosse l’ultima e la faremo bene: ascoltate le prediche, perché le parole sante sono perle, e di quelle che il vero Oceano d’Oriente (abisso di misericordia infinita) ci provvede. Mettetevene molte al collo, alle orecchie e alle braccia, poiché questi ornamenti non sono proibiti.

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Quanto desiderabile è l’eternità

Posté par atempodiblog le 31 décembre 2020

Quanto desiderabile è l'eternità dans Citazioni, frasi e pensieri San-Francesco-di-Sales-atempodiblog

Gli anni se ne vanno; sfilano impercettibilmente gli uni dopo gli altri, e mentre passano mettono fine alla nostra vita mortale, perché con essi finiscono i nostri giorni. Ah! Quanto più desiderabile è l’eternità! La sua durata è senza fine, i suoi giorni senza notte e le sue consolazioni senza cambiamento. Che felicità per l’anima mia se la Misericordia di Dio la farà giungere ad assaporare tanta dolcezza! In attesa di vedere Gesù glorificato, adesso contempliamolo umiliato nella sua povera culla.

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Una mistica ape

Posté par atempodiblog le 23 décembre 2020

Una mistica ape dans Avvento Natale-San-Francesco-di-Sales

Serviamoci bene del tempo, per acquistare la beata eternità. State attorno al Bambino di Betlemme e, baciando i suoi piccoli piedi, pregatelo che sia il vostro Re: imparate da Lui ad essere umile, semplice ed amabile. Siate una mistica ape, che non abbandona mai il suo caro, piccolo Re, ma compone il suo miele vicino a Lui, in Lui e per Lui.

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Prepariamo il posto alla Santa Bambina

Posté par atempodiblog le 8 septembre 2020

Prepariamo il posto alla Santa Bambina dans Citazioni, frasi e pensieri Compleanno-Maria-Santissima

Dio mio! Quando avremo la grazia che la Santa Vergine venga a nascere nel nostro cuore? Per me vedo che ne sono indegno, e certamente voi penserete lo stesso: ma il suo Figlio divino non nacque forse in una stalla?…

Coraggio dunque, e prepariamo il posto alla Santa Bambina: essa ama i luoghi profondi per umiltà, vili per semplicità, larghi per carità; sta volentieri vicino al presepio e ai piedi della Croce, e non si cura di dover esulare in Egitto, lontana da ogni sollievo, purché abbia con sé il suo caro Bambino.

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Sul monte della gloria con la divina Bontà

Posté par atempodiblog le 6 août 2020

Sul monte della gloria con la divina Bontà dans Citazioni, frasi e pensieri Raffaello-Trasfigurazione-particolare

Quanto è bella la faccia di Gesù trasfigurato sul monte Tabor, e quanto bene star con Lui nel monte della gloria! Là dobbiamo collocare i nostri desideri e i nostri affetti, non in questa terra di miserie, dove si trovano solo vane bellezze e belle vanità! Per grazia del Salvatore, siamo però alla salita del Tabor, perché abbiamo stabili e ferme risoluzioni di molto amare e servire la divina Bontà; ma bisogna farci animo con una santa speranza e ascendere senza stancarci fino alla celeste visione di Dio: allontaniamoci, perciò, a poco a poco dagli effetti bassi e terreni, aspirando alla celeste felicità che ci attende.

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San Francesco di Sales era devotissimo di san Tommaso apostolo

Posté par atempodiblog le 3 juillet 2020

San Francesco di Sales era devotissimo di san Tommaso apostolo dans Fede, morale e teologia San-Francesco-di-Sales

Era il nostro Vescovo devotissimo di S. Tommaso e non ne lasciava passare quasi mai la festa senza predicarne le lodi: anche nel 1622, appena sette giorni prima del beato suo transito, parlò mirabilmente alle Visitandine di Bellecour sulla condotta della divina Provvidenza in tutta la vita di questo Apostolo, profittando dell’occasione per consolarle anticipatamente, con grandi e sodi motivi, della sua prossima partenza da questo mondo. Si diceva che la grande devozione del nostro Prelato per S. Tommaso proveniva dal fatto che, come lui, aveva egli pure predicato tra gl’infedeli, mentre le provincie dello Chablais erano le Indie della Savoia! Fra i mille dolci pensieri che formava sulla vita di questo santo Apostolo, per non oltrepassare i limiti della nostra brevità, citeremo solo quanto graziosamente disse una volta, in un trattenimento familiare: “Avendo consi­derato, nella mia orazione, il grande ed ostinato desiderio di S. Tommaso di vedere e toccare le piaghe del Salvatore risorto, e poi, quando il buon Salvatore gli offri il suo Costato aperto, il suo rifiuto di toccarlo con la punta dei dito, ho riso un po’internamente, sembrandomi che se fossi stato al posto suo, non solo avrei messo la mia mano in quel Sacro Costato, mi ci sarei buttato tutto quanto, corpo ed anima: si sta tanto bene in quella beata caverna, che non si vorrebbe uscirne mai più!”.

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La sacra visita della Beata Vergine

Posté par atempodiblog le 31 mai 2020

La sacra visita della Beata Vergine

La sacra visita della Beata Vergine dans Fede, morale e teologia Visitazione

È cosa molto desiderabile e assai profittevole per le anime nostre di esser visitate dalla B. Vergine: se volete partecipare a queste visite non bisogna domandare consolazioni, ma disporsi ad abbracciare generosamente disprezzi e patimenti: la Madonna visitò S. Elisabetta solo quando questa ebbe sofferto molte mortificazioni e grandi vilipendi per la sua sterilità. È impossibile praticare la vita devota senza difficoltà; ma dove è più fatica spesso si trova più virtù; onde, per ricevere la grazia di questa sacra visita, è necessario operare in noi una vera trasformazione interna; morire a noi stessi per vivere solo in Dio e per Iddio, ed umiliarci assai, come fece S. Elisabetta.  (Sermoni familiari di San Francesco di Sales)

Non occorrono molti particolari per dimostrare quanto San Francesco di Sales fosse devoto del Mistero della Visitazione della Madonna, l’Istituto da lui fondato essendone prova pubblica e permanente. Disse una volta che fra le altre ragioni avute nella scelta di questo Mistero fu quella che, non essendo esso solennemente onorato come gli altri, d’allora in poi lo sarebbe stato almeno nelle chiese del suo Ordine. Predicava il Santo ordinariamente in questa festa e la passò con grande consolazione nel 1615, trovandosi a Lione, dove era andato a visitare l’Arcivescovo Monsignor Dionisio de Marquemont. Erano appena 5 mesi che la degnissima Madre Fondatrice aveva stabilito in quella popolosa città il II° Monastero della Visitazione, e parecchie figliuole si trovavano pronte per ricevere l’abito di Novizie. Il Santo, pregato da Monsignor de Marquemont, accettò volentieri di essere il predicatore di quella devota cerimonia, mentre il pio Arcivescovo fu il sacrificatore di quelle care pecorelle. E dire che in seguito fu proprio Monsignor de Marquemont a insistere presso il santo Fondatore, perché la sua Congregazione divenisse Ordine religioso, con voti solenni e perpetua clausura, facendogli così rinunziare al primo progetto d’impiegare le sue figliuole nel servizio dei poveri.

San Francesco di Sales. Negli insegnamenti e negli esempi
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Mons. Celli: comunicare il calore della Chiesa

Posté par atempodiblog le 22 janvier 2016

“Fare attenzione a ciò che si dice e a come si dice”
Mons. Celli: comunicare il calore della Chiesa
“Se non è ‘stare con Gesù’, è affannarsi per tante cose”. Sono parole di mons. Claudio Maria Celli, presidente del Pontificio Consiglio per le comunicazioni sociali, alla Messa, stamane, nella Chiesa di Santa Maria in Traspontina. Tra i concelebranti, mons. Dario Edoardo Viganò, prefetto della Segreteria per la comunicazione, e padre Federico Lombardi, direttore della Sala Stampa Vaticana e di Radio Vaticana.  L’occasione: la pubblicazione del Messaggio del Papa per la Giornata Mondiale delle Comunicazioni Sociali e l’imminente memoria di San Francesco di Sales, patrono dei giornalisti e degli operatori della comunicazione (24 gennaio).
A cura di Fausta Speranza – Radio Vaticana

Chiesa

Comunicazione e vocazione
Mons. Celli ha sottolineato che “anche la comunicazione è vocazione”, ma solo se rientra “nel grande piano di amore di Dio per l’uomo”. Ha ricordato l’esempio di San Francesco di Sales, che restava solo pochi minuti al giorno senza pensare alle “cose di Dio”, per poi sottolineare l’importanza di  “stare davvero con Gesù”. Significa – ha spiegato – seguirlo e fare le sue stesse scelte, richiamandosi all’invito evangelico di “predicare e scacciare i demoni”.

“Fare attenzione a ciò che si dice e a come si dice”
Mons. Celli ha sottolineato quanto sia difficile per ognuno di noi accettare “il chiodo della Croce” quando ci tocca. Eppure questo significa seguire Gesù ma – ha raccomandato – non senza ricordarsi la gioia e la tenerezza che riceviamo da Dio e che siamo chiamati a esprimere all’altro. E qui il richiamo al cuore della predicazione di Papa Francesco: mons. Celli ha ricordato l’invito del Papa alla Chiesa ad aprirsi, a farsi “Chiesa in uscita” e poi l’invito deciso a far sentire “il calore della Chiesa madre”. Dunque, in tema di comunicazione, mons. Celli ha lasciato la raccomandazione precisa a “fare attenzione a ciò che si dice e a come si dice”.

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Immuni da favoritismi personali

Posté par atempodiblog le 6 septembre 2015

due pesi

Fratelli miei, la vostra fede nel Signore nostro Gesù Cristo, Signore della gloria, sia immune da favoritismi personali.

San Giacomo Apostolo

Divisore dans San Francesco di Sales

Se qualcuno dei nostri dipendenti ha un modo di fare sgarbato, o ci riesce antipatico, può fare qualunque cosa, la prenderemo sempre per traverso; non cessiamo di umiliarlo e siamo pronti al rimprovero; al contrario, se qualcuno ci va a genio, può fare quello che vuole, lo scuseremo sempre. Ci sono dei figli veramente buoni e bravi, ma invisi ai loro papà e alle loro mamme solo a causa di difetti fisici e magari poi sono preferiti quelli viziosi, perché hanno delle belle qualità fisiche. In ogni campo diamo la preferenza ai ricchi sui poveri, anche se non sono di stirpe più nobile o più virtuosi; diamo la preferenza anche a quelli vestiti meglio.
[...] Filotea, sii costante e giusta nelle tue azioni: mettiti sempre al posto del prossimo e metti lui al tuo e così giudicherai rettamente; quando compri fa la venditrice e quando vendi fa la compratrice e vedrai che riuscirai a vendere e comprare secondo giustizia.

San Francesco di Sales

Divisore dans San Francesco di Sales

Lo zio di Saint-Loup non mi onorò non dico di una parola, ma nemmeno di uno sguardo. Se squadrava gli sconosciuti (e durante quella breve passeggiata lanciò due o tre volte il suo terribile e profondo sguardo a colpo di sonda su passanti trascurabili e della più modesta estrazione) in compenso non guardava mai, a giudicare da me, le persone che conosceva – come un poliziotto in missione segreta che tenga gli amici fuori della sua sorveglianza professionale.

Marcel Proust – Alla ricerca del tempo perduto

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La divina unione tra la Madonna e il glorioso San Giuseppe

Posté par atempodiblog le 1 août 2015

Il santo proposito di San Giuseppe

Il fatto che l’Evangelista, pur evidenziando il proposito di verginità di Maria, la presenti ugualmente come sposa di Giuseppe costituisce un segno della attendibilità storica di ambedue le notizie. Si può supporre che tra Giuseppe e Maria, al momento del fidanzamento, vi fosse un’intesa sul progetto di vita verginale. Del resto, lo Spirito Santo, che aveva ispirato a Maria la scelta della verginità in vista del mistero dell’Incarnazione e voleva che questa avvenisse in un contesto familiare idoneo alla crescita del Bambino, poté ben suscitare anche in Giuseppe l’ideale della verginità.

Giovanni Paolo II

La divina unione tra la Madonna e il glorioso San Giuseppe dans Fede, morale e teologia Giovanni-Paolo-e-Maria

La divina unione tra la Madonna e il glorioso San Giuseppe

Ora qual divina unione tra nostra Signora ed il glorioso san Giuseppe! Unione, che faceva, che quel bene de’ beni eterni nostro Signore, fosse ed appartenesse a san Giuseppe, così come apparteneva a Maria, non secondo la natura, che aveva presa nelle viscere della nostra gloriosa Vergine; natura, che era stata formata dallo Spirito Santo del purissimo sangue di Lei; ma secondo la grazia, la quale lo rendeva partecipe di tutti i beni della sua cara sposa, e la quale faceva che egli andasse meravigliosamente crescendo nella perfezione; e ciò per la comunicazione continua, che aveva con nostra Signora, la qual possedeva tutte le virtù in così alto grado, che nessun altra né candida, né pura creatura vi può giungere.

Nientedimeno il glorioso san Giuseppe era quello, che maggiormente vi si approssimava; e siccome si vede uno specchio ricevere i raggi del sole dal riverbero d’un altro specchio, e rimandarli cosi al vivo che non si potrebbe quasi giudicare qual sia quello, che li riceve immediatamente dal sole, o quello, che non li riceve se non per riflesso; parimente nostra Signora era come un purissimo specchio opposto ai raggi del Sole di giustizia: raggi, che apportavano nell’anima sua tutte le virtù nella loro perfezione; quali perfezioni, e virtù facevano un riflesso così perfetto in san Giuseppe, che pareva quasi  ch’egli fosse così perfetto, o che avesse le virtù in sì alto grado, come le aveva la Vergine santissima.

Ma in particolare (per non deviare dal nostro proposito) in qual grado pensiamo noi che avesse la verginità, quella virtù, che ci rende simili agli angioli? Se la santissima Vergine non fu solamente vergine tutta pura, e tutta candida; ma come canta la santa Chiesa nel responsorio delle lezioni dei mattutini, santa ed immacolata verginità, cioè che era la stessa verginità: quanto pensiamo noi che quel che fu eletto da parte dell’eterno Padre per custode della sua verginità, o per dir meglio per compagno (poiché ella non aveva bisogno d’esser guardata da altri, che da se medesima) quanto dico, doveva egli esser grande in questa virtù?

Ambedue avevano fatto voto d’osservar verginità in tutto il tempo della lor vita, ed ecco che Iddio vuole che siano uniti col legame di un santo matrimonio, non già per farli disdire, né pentirsi del voto; ma per confermarli, e fortificarli l’un l’altro a perseverare nella santa impresa; e per questo lo fecero ancora di viver verginalmente insieme in tutto il resto della lor vita.

Tratto da: Trattenimenti spirituali di San Francesco di Sales Vescovo e Principe di Ginevra Volume unico. – Brescia : Tipografia Pasini nel Pio Istituto di S. Barnaba, 1830, pp. 363 – 364.

Divisore dans San Francesco di Sales

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La santa confessione (di San Francesco di Sales)

Posté par atempodiblog le 31 mars 2015

La santa confessione (di San Francesco di Sales) dans Fede, morale e teologia Confessionale

[...] Abbi sempre un sincero dispiacere dei peccati che confessi, per piccoli che siano, e prendi una ferma decisione di correggerti. Molti si confessano dei peccati veniali per abitudine, quasi meccanicamente, senza pensare minimamente ad eliminarli; e così per tutta la vita ne saranno dominati e perderanno molti beni e frutti spirituali.

Se, per esempio, ti confessi di aver mentito senza recar danno, o di aver detto qualche parola grossolana, o di aver giocato troppo, pentiti e fa proposito di correggerti; è un abuso confessare un peccato, sia mortale che veniale, senza aver intenzione di emendarsene, perché la Confessione è stata istituita proprio per quello scopo.

Non fare accuse generiche, come fanno molti, in modo macchinale, tipo queste: Non ho amato Dio come era mio dovere; Non ho ricevuto i  Sacramenti con il rispetto dovuto, e simili. Ti chiarisco il motivo: Ciò dicendo tu non offri alcuna indicazione particolare che possa dare al confessore un’idea dello stato della tua coscienza; tutti i Santi del Paradiso e tutti gli uomini della terra potrebbero dire tranquillamente la stessa cosa. Cerca qual è la ragione specifica dell’accusa, una volta trovata, accusati della mancanza commessa con semplicità e naturalezza.

Se, per esempio, ti accusi di non avere amato il prossimo come avresti dovuto, può darsi che si sia trattato di un povero veramente bisognoso che tu non hai aiutato come avresti potuto o per negligenza, o per durezza di cuore, o per disprezzo; vedi un po’ tu il motivo!

Similmente non accusarti di non aver pregato Dio con la dovuta devozione; ma specifica se hai avuto delle distrazioni volontarie perché non hai avuto cura di scegliere il luogo, il tempo e il contegno atti a favorire l’attenzione nella preghiera; accusati con semplicità di quello in cui  trovi di aver mancato, senza ricorrere a quelle espressioni generiche che, nella confessione, non fanno né caldo né freddo.

Non accontentarti di raccontare i tuoi peccati veniali solo come fatto; accusati anche del motivo che ti ci ha portato.

Non dimenticarti, per esempio, di dire che hai mentito senza coinvolgere nessuno; ma chiarisci, se è stato per vanità, se era per vantarti o  scusarti, o per gioco, o per cocciutaggine. Se hai peccato nel gioco, specifica se è stato per soldi, o per il piacere della conversazione, e così via.

Dì anche se sei rimasto per lungo tempo nel tuo male, perché, in genere, il tempo aggrava il peccato. C’è molta differenza tra la vanità di un  momento, che ha occupato il nostro spirito sì e no per un quarto d’ora, e quella nella quale il nostro cuore è rimasto immerso per uno, due o tre giorni!

In conclusione, bisogna esporre il fatto, il motivo e la durata dei nostri peccati; perché, anche se comunemente non siamo obbligati ad essere così esatti nel dichiarare i nostri peccati veniali, anzi non siamo nemmeno obbligati a confessarli, è pur sempre vero che coloro che vogliono  pulire per bene l’anima per raggiungere più speditamente la santa devozione, devono avere molta cura di descrivere al medico spirituale il male, per piccolo che sia, se vogliono guarire.

Non  trascurare di aggiungere quanto serve per far capire il tipo dell’offesa, come il motivo che ti ha fatto montare in collera, o ti ha fatto accettare il vizio di qualcuno. Per esempio, se un uomo che non mi va a genio, mi provoca con qualche leggera parola per ischerzo, io la prendo a male e monto in collera: cosa che se l’avesse fatta un altro che mi è simpatico, l’avrei accettata, anche se avesse caricato la dose.

Preciserò dunque con chiarezza: Mi sono lasciato trasportare a parole di collera contro una persona, perché ho preso a male ciò che mi aveva detto, non per le parole in se stesse, ma perché mi è antipatico colui che le ha dette.

E se fosse necessario precisare le parole per farti capire meglio, penso che faresti bene a dirle. Accusandoci in questo modo, con naturalezza, non  solo mettiamo fuori i peccati fatti, ma anche le cattive inclinazioni, le usanze, le abitudini e le altre radici del peccato, in modo che il padre spirituale abbia una chiara conoscenza del cuore che gli è affidato e quindi predisponga i rimedi più opportuni. Tuttavia non fare il nome di chi ha eventualmente cooperato al tuo peccato, almeno finché  ti sarà possibile.

Fa attenzione a numerosi peccati che vivono e spadroneggiano, spesso senza essere avvertiti, nella coscienza e accusali per potertene liberare.

Tratto da: Filotea di San Francesco di Sales

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