Papa Francesco ci esorta a mantenere il cuore nella pace, per cogliere la presenza di Dio: “essere libero dalle passioni e avere un cuore umile, un cuore mite. Il cuore viene custodito dall’umiltà, dalla mitezza, mai dalle lotte, dalle guerre”.
Quando il tuo cuore è agitato, ti affidi a Dio per ritrovare la pace? Le decisioni, le scelte più importanti scaturiscono dall’istinto del momento oppure dalla pace di Dio?
Tratto da: Radio Maria FB
La mia pace
di Madre Trinidad de la Santa Madre Iglesia
È la pace come brezza del mare
in un giorno tranquillo,
nell’echeggiare delle sue onde serene
che vengono e vanno
senza lasciar trasparire il loro lavoro,
perché sono calme
nel loro essere e nel loro operare,
così come sono.
È la pace qualcosa di profondo, segreto,
che si racchiude nella profondità del petto
e si vive in mistero
di quieto silenzio.
E, nella sua brezza di andare e tornare,
i suoi sapori impregnano di gaudio,
nel suo essere e nel suo operare,
come dolce alimento.
È la pace un vivere
di così tenui accenti,
che, in sapori divini ed eterni,
si sente Colui che È, senza saperlo.
È la pace un perché così sicuro,
che lascia, nel suo centro, ricolmo,
chi vive stabilmente
e si fonda
sul gusto saputo
che circonda l’Immenso.
Chi vive di Dio,
cercando soltanto d’accontentarlo,
senza desiderare altro che questo,
questi trova il segreto
che racchiude la pace
nel suo essere e nel suo operare,
che è Dio stesso,
che vive nel suo centro.
Poiché la pace è sapersi sapere
ciò che deve essere
e tenerlo tenuto,
e, ancora di più, posseduto assai dentro.
È la pace come il mare
con le sue onde tranquille
nei giorni sereni,
che, anche se vengono e vanno,
nulla turba la calma
della dolce missione
che gli hanno assegnato.
È qual brezza silenziosa
la pace nel mio petto,
in rumori di Gloria
e in silenzio di cielo,
in dolcezze sublimi,
come un bacio infinito
di Dio nel mio centro.
È Dio stesso la Pace
misteriosa, divina e segreta,
che impregna il mio essere col suo alito;
è Dio stesso che bacia la mia anima
con la brezza silente
del vulcano che lo tiene racchiuso
nel suo occultamento.
È Dio stesso,
che, essendo dolcezza infinita,
mi culla col soave fulgore del suo volo.
È Dio stesso
la dolcezza di pace infinita
che sento!