Botti di Capodanno, incubo per i cani. Ecco come aiutare i nostri amici animali
Posté par atempodiblog le 19 décembre 2019
Botti di Capodanno, incubo per i cani. Ecco come aiutare i nostri amici animali
di Paolo Bosatra, istruttore cinofilo – L’Eco di Bergamo
Viviamo, in questi giorni di festività, un momento «storicamente» molto delicato per i nostri amici cani a causa di botti e petardi vari, che mai fanno loro piacere e spesso sono fonte di vero e proprio panico, con conseguenze a volte disastrose per loro ma anche per noi. Fortunatamente però possiamo dire che sempre più comuni della Bergamasca stanno intelligentemente vietando l’utilizzo dei botti.
I cani sono dotati di un udito sensibilissimo e il rumore di un petardo è davvero molto fastidioso, spesso ci dimentichiamo di ciò, ma lo stress che generano i botti di fine anno è enorme su ognuno di loro, anche se apparentemente vi può sembrare che ne siano del tutto indifferenti. Quindi se proprio non potete fare a meno di festeggiare a suon di petardoni, fatelo lontano dal vostro amico, e comunque assicuratevi che sia in un luogo sicuro e al riparo. Non solo il rumore può essere dannoso, ma anche eventuali bruciature o gravi lesioni causate dallo scoppio. Pensate ad un cane che decide di inseguire un petardo da voi lanciato in giardino pensando che sia una pallina, e alle conseguenze a cui potrebbe andare incontro.
Petardi, cani e ragazzini
Se in famiglia avete dei ragazzini, solitamente i più interessati ai botti, raccomandate loro di non sparare quando il cane è nei paraggi, ma anche di non farlo con altri cani dietro le cancellate. Purtroppo è un «passatempo» ancora molto diffuso tra gli adolescenti e a farne le spese sono, oltre agli animali, anche i proprietari che si trovano alle prese con cani terrorizzati o che iniziano a sviluppare atteggiamenti aggressivi nei confronti di chiunque si avvicini al cancello di casa.
Cani terrorizzati dai rumori
Esistono poi (e io, grazie al mio tenero segugio Ambrogio, ne sapevo qualcosa) molti soggetti che sviluppano una vera e propria iperfobia nei confronti dei rumori forti, quali tuoni e, appunto, spari e scoppi. Solitamente ciò avviene perchè nelle prime, determinanti settimane di vita, il cucciolo non viene correttamente socializzato e accostato positivamente a tali rumori. Per questi cani non solo il capodanno, ma anche i giorni che lo precedono e lo seguono (in cui, anche se in modo minore, si continua a sparare), sono fonte di autentico terrore, in cui il panico regna sovrano. Per questi sventurati quattrozampe gli accorgimenti e le cautele devono essere ancora maggiori: se sono cani che abitualmente vivono in giardino, raccomando caldamente di portarli in casa, o quanto meno di ricoverarli in luoghi sicuri, come taverna o garage, e di non lasciarli al buio, ma di tenere una luce e magari anche una radio accese.
No corde o catene
Evitate di lasciarli all’esterno legati a catene o corde, possono farsi molto male nel tentativo di divincolarsi per fuggire. Sappiate che un cane in preda al panico scavalca recinzioni anche di due metri e scappa senza una direzione precisa, rischiando, nella migliore delle ipotesi, di perdersi e di non ritrovare la strada di casa, nella peggiore di finire in mezzo ad una strada trafficata e di provocare un incidente stradale di cui ne sareste poi i responsabili.
Non assecondiamo le loro paure
Una volta messi al sicuro, il consiglio è di non lasciarli completamente soli, hanno bisogno della nostra presenza che, attenzione, non deve avere la funzione di consolarli e tantomeno dobbiamo sussultare ad ogni sparo buttandoci compassionevolmente su di loro: così facendo infatti andremmo solo a rinforzare la loro paura, è come se gli dimostrassimo che ha ben ragione di essere in preda al panico. Noi dobbiamo dimostrare loro che, nonostante i botti, continuiamo a fare con indifferenza ciò in cui siamo indaffarati.
Rimedi aggiuntivi per tutti
Non sempre però questi accorgimenti bastano a risolvere la situazione e a restituire tranquillità ad un cane particolarmente fobico, ecco allora che, insieme agli atteggiamenti prima descritti, si possono provare altri rimedi, come il diffusore del «feromone dell’appagamento», facilmente reperibile in farmacia o nei pet-stores o i fiori di Bach, che possono essere utilizzati anche per i nostri amici a quattro zampe. Certo, non sono farmaci, ma possono dare davvero un buon aiuto.
Anticipate il problema, parlatene al veterinario
Consiglio però anche di parlarne con il vostro veterinario il quale, una volta valutata la situazione potrà prescrivervi anche un valido supporto farmacologico. Attenzione, con i farmaci si sa, non si scherza. Evitate pertanto il «fai da te»: non è detto che un farmaco adatto a voi lo sia anche per il vostro cane. Solo il medico veterinario può indicarvi la giusta soluzione!
In caso di smarrimento
In caso doveste smarrire il cane, avvisate subito le forze di polizia (in primis la Polizia Locale) fornendo una descrizione dettagliata del vostro amico peloso, stampate dei manifestini con i vostri recapiti e una sua foto ben definita, offrite magari una ricompensa per chi dovesse riportarvelo. Utilizzate i social network, Facebook su tutti. Abbiamo gruppi molto efficienti attivi nella bergamasca. Lasciate fisso sul cane il collarino con la medaglietta che deve riportare il nome del cane e il vostro numero di telefono. È sempre il modo più semplice e efficace per farvelo restituire. Se non l’avete ancora, sappiate che nei negozi di animaleria e in alcune ferramenta ve la incidono al momento. Inoltre nei grandi centri commerciali vi sono delle macchinette in cui potete farvela da voi. È sottinteso che il cane deve essere tatuato o microchippato, come da prescrizione di legge, cosa che permette alle autorità di rintracciarvi, ma la medaglietta lo identifica immediatamente.
In caso di ritrovamento
Nel caso foste voi a ritrovare un cane smarrito sprovvisto di medaglietta, recatevi dal più vicino veterinario che può identificare il cane con il lettore di microchip, in alternativa avvisate la Polizia Locale o il Comune in cui avete ritrovato l’animale. Anche in questo caso servitevi di facebook. Vi invito inoltre, se si lascia avvicinare, a non lasciarlo vagare per strada, ma ad offrirgli acqua, cibo ed uno stallo (anche di fortuna) in attesa che il proprietario o le autorità competenti vengano a ritirarlo.
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