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Ogni essere umano ha un fine trascendente

Posté par atempodiblog le 24 octobre 2024

Ogni essere umano ha un fine trascendente dans Citazioni, frasi e pensieri Le-persone-umane-non-sono-foglie

Le persone umane non sono foglie che, una volta staccate dall’albero, marciscono e muoiono. Ogni essere umano ha un fine trascendente, al quale è stato predestinato da tutta l’eternità.

Tratto da: Dio ci invita col sorgere del sole al mattino, di Padre Livio Fanzaga. SUGARCO EDIZIONI

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Un grande cammino verso l’eternità

Posté par atempodiblog le 24 octobre 2024

Un grande cammino verso l’eternità dans Citazioni, frasi e pensieri Un-grande-cammino-verso-l-eternit

Dal punto di vista cristiano la vita è un grande cammino verso l’eternità. E’ un pellegrinaggio, di cui la morte è soltanto un passaggio: il più importante, perché ci consente di superare le frontiere del tempo per entrare nell’eternità.

Tratto da: SGUARDO SULL’ETERNITÀ. Morte, giudizio, Inferno e Paradiso, di Padre Livio Fanzaga. SUGARCO EDIZIONI

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Preghiamo per i defunti e impariamo da loro

Posté par atempodiblog le 21 octobre 2024

Preghiamo per i defunti e impariamo da loro
di S.E.R. Mons. Raffaello Martinelli

Preghiamo per i defunti e impariamo da loro dans Citazioni, frasi e pensieri Ognissanti

Il mese di novembre inizia con la festa di tutti i santi e poi, subito dopo, il giorno due, si celebrerà la commemorazione di tutti i defunti.
Siamo invitati durante tutto l’anno, ma soprattutto in questo mese, a pregare per i nostri defunti.

Se sono in Paradiso la nostra preghiera diventa una preghiera d’intercessione.
Se hanno ancora bisogno della purificazione, la nostra preghiera diventa una preghiera di aiuto, di suffragio per loro, perché Dio conceda loro quanto prima di accedere alla beatitudine dei santi.
Se si trovano all’Inferno, purtroppo, non c’è più niente da fare. Comunque la nostra preghiera non va mai sprecata, perché può aiutare tante persone, tanti defunti per i quali nessuno prega.

Dobbiamo anche imparare dai nostri defunti che la terra non è la nostra patria. Siamo qui di passaggio. La nostra vita sulla terra è un pellegrinaggio. Dobbiamo affrontare le situazioni della vita con lo sguardo rivolto all’eternità. Impegnandoci sì per le cose di questo mondo, le cose temporali, però con lo sguardo e con il pensiero alle cose eterne; con la luce che proviene dalle realtà eterne. Dando il primato ai valori dell’anima, ai valori dello spirito, piuttosto che a quelli fisici.

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Napoli/ Notte di Ognissanti (2023)

Posté par atempodiblog le 3 novembre 2023

Napoli/ Notte di Ognissanti (2023)

Napoli/ Notte di Ognissanti (2023) dans Articoli di Giornali e News Notte-di-Ognissanti-a-Napoli

Adorazione-a-Napoli dans Fede, morale e teologia

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La santità è il fine della vita di ogni uomo

Posté par atempodiblog le 1 novembre 2023

La santità è il fine della vita di ogni uomo
“Se questo e quello sono diventati santi, perché non io?”. (S. Agostino)
di Padre Livio Fanzaga
Tratto da: 
Blog di p. Livio – Direttore di Radio Maria

La santità è il fine della vita di ogni uomo dans Fede, morale e teologia Tutti-i-Santi-con-Ges

Caro amico, se ti dico che la santità è il fine della vita di ogni uomo, probabilmente mi guardi con scetticismo. Mi concedi volentieri che alcune persone siano chiamate a vivere eroicamente sotto il profilo morale e spirituale. Anzi, sei assolutamente convinto che senza i santi il mondo sarebbe una landa deserta e inospitale. Ma, obbietti, la maggioranza degli uomini è fatta da persone le cui principali preoccupazioni sono di ordine materiale e temporale. Non è forse vero che le moltitudini si preoccupano in primo luogo di soddisfare gli istinti primari, completamente dimentichi della vita interiore?

Purtroppo hai ragione, caro amico, ma quella che hai davanti agli occhi non è l’umanità che Dio ha creato nello splendore della sua grazia, ma quella decaduta e abbruttita dal peccato. Su di essa, e anche tu lo hai sperimentato, si è chinata la divina misericordia per chiamarla a nuova vita. In Gesù Cristo la santità non è un ideale astratto, ma una realtà concreta che  viene proposta e donata a tutti . Con la sua grazia ogni uomo può seguirlo e imitarlo. Se ti metti alla scuola di  Gesù, cammini spedito sulla via della santità.

Ora che sei impegnato nel cammino di conversione, mi preme sgombrare il campo da un malinteso, secondo il quale la santità sarebbe un traguardo che non è alla portata di tutti, ma soltanto di alcuni privilegiati. Questo non può essere, perché la santità è il fine stesso della vita, raggiungendo il quale l’uomo si realizza e consegue la felicità. Comprendi anche tu che il traguardo della felicità deve essere accessibile a tutti, dal momento che tutti la desiderano ardentemente.

S. Agostino, quando era ancora nel difficile passaggio della conversione, guardandosi intorno diceva a se stesso per spronarsi a decidere:

“Se questo e quello sono diventati santi, perché non io?”.

Infatti, se ci rifletti bene, il punto di partenza è uguale per tutti. Ogni uomo infatti nasce malato e incline al male. I santi, prima di diventare tali, erano uomini fragili e peccatori come noi. Come sono diventati santi? Con l’aiuto della grazia e la loro buona volontà. Ma, caro amico, non è forse vero che la grazia viene concessa a tutti e che la buona volontà dipende da ognuno di noi? Non dimenticare che alcune delle stelle più fulgide della santità sono stati dei grandi peccatori.

Ora ascoltami: se tutti nasciamo nel peccato e a tutti viene concessa la grazia di Cristo, perché mai alcuni diventano santi e altri no? Dovrai ammettere che la differenza è data soltanto dalla buona volontà. E’ questo il fattore decisivo e discriminante fra chi realizza la sua vita sul cammino della santità e chi la disperde lungo la via della mediocrità e del male. Il motivo per cui non pochi cristiani indietreggiano di fronte alla chiamata universale alla santità è dovuto a un falso concetto che se ne sono formati.

Associano la santità ad opere straordinarie, per le quali ritieni di non essere portato. Effettivamente molti santi sono state persone eccezionali, ai quali Dio ha dato doni e affidato missioni particolari. Tuttavia vi è una moltitudine immensa di santi ordinari, molti dei quali ignoti alla uomini, ma ben noti a Dio, che hanno vissuta la sanità nella dimensione ordinaria della loro vita.

Tante esitazioni e perplessità si dissolvono come la nebbia al sole se intendi la santità nel suo genuino significato. Non vi è dubbio che esistano vie straordinarie alla santità, che sono connesse a particolari bisogno della Chiesa e delle anime

Quante figure di santi ci sovrastano e quasi ci impauriscono per la severità dell’ascesi, per la profondità della dottrina, per le opere realizzate nel campo sociale ed ecclesiale, per i miracoli compiuti. Si tratta però di vocazioni straordinarie, mentre la maggioranza dei fedeli è chiamata a percorrere una via assai più semplice, che consiste nella pratica delle virtù umane e cristiane nel contesto dei compiti, dei doveri e degli impegni della vita quotidiana.

“Imparate da me che sono mite e umile di cuore” ( Mt 11,29).  Percorri il tuo cammino di perfezione sforzandoti di creare, giorno dopo giorno, un cuore umile, puro, mite, compassionevole, paziente e distaccato dalle cose del mondo, come era il cuore di Gesù. Ti sembra difficile tutto questo? Incomincia il cammino e man mano che avanzi ti sentirai più forte, mentre ne scoprirai sempre meglio la bellezza e la grandezza.

Ti voglio però dare una indicazione molto concreta, affinché possa avere un punto di riferimento certo che sei sulla strada giusta. In senso stretto la santità è la veste candida della grazia santificante della quale sei stato rivestito col battesimo e che hai di nuovo riconquistato col sacramento della riconciliazione. Nel tuo cammino di perfezione veglia per conservarti in grazia di Dio o per riacquistarla al più presto, nel triste caso che l’avessi perduta. Allora fioriranno in te le virtù e i doni dello Spirito Santo, perfino a tua insaputa e nel più totale nascondimento di una vita normale.

Il desiderio di diventare santi non è superbia, ma risposta a una chiamata. Tuttavia mettiti in cammino facendoti piccolo come una formica. Piccola e nera com’è, non la nota nessuno. Non cercare visibilità, apprezzamenti e riconoscimenti da parte degli uomini. C’è una santità nascosta, nota solo a Dio, che conosceremo in cielo.

Allora sarà grande il nostro stupore quando ci renderemo conto di quanti sono coloro che noi  credevamo fossero gli ultimi e invece sono i  primi. A meno che Dio disponga diversamente, deciditi per questo tipo di sanità, quella che i più non vedono. E’ la più sicura e la meno esposta alle insidie del superbo serpente. E’ la stessa santità di Maria, tenuta nascosta agli occhi del mondo, ma infinitamente più luminosa di quella di tutti i santi.

Dalla formica impara anche la tenacia. Osserva come tiene ben stretto in bocca il chicco di grano, più grosso di lei, e lo porta a destinazione senza lasciarlo cadere. Allo stesso modo tu tieni saldamente in pugno la decisione di diventare santo e non permettere che si sciolga come la neve al sole di primavera. La santità è un’opera di pazienza quotidiana. Ogni giorno devi fare un passo in avanti. Ogni giorno devi aggiungere un mattone all’edificio che stai costruendo. Non servono gesti sensazionali, ma piuttosto l’oscura dedizione al dovere quotidiano. Dalla formica impara la virtù della perseveranza. Dopo ogni calamità esse riprendono sempre a ricostruire.

Lungo il cammino di santità ti può succedere di rallentare e persino di cadere. L’importante è che tu non lo lasci mai, per seguire la via larga della perdizione. Solo chi persevererà fino alla fine sarà salvo ( cfr Mt 24,13). Ti sarà di grande aiuto la fiducia nella divina Misericordia. In fondo a Dio non importa quanto sei riuscito a realizzare. A Lui importa che tu, nella tua miseria, abbia fiducia nella sua bontà e nel suo perdono.

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La festa di Ognissanti/ Gli splendidi volti dei Santi invece delle orride maschere

Posté par atempodiblog le 30 octobre 2023

La festa di Ognissanti/ Gli splendidi volti dei Santi invece delle orride maschere
di Don Aldo Buonaiuto  In Terris, la voce degli ultimi

La festa di Ognissanti/ Gli splendidi volti dei Santi invece delle orride maschere dans Don Aldo Buonaiuto Tutti-i-Santi

Halloween è l’anti-culti cristiano: un invito ad abitare il mondo dei mostri, in amicizia con anime inquiete e terrificanti, intrappolate sulla soglia tra i due mondi, a divertirsi con figure della fantasia horror e demoni del male, invece che cercare la comunicazione con gli angeli della luce e con i santi, testimoni della gioia e dell’amore di Dio.

Quando il mostruoso è considerato piacevole, il terrificante è divertente, l’orrido è appagante, cade il confine tra il bene e il male, la porta del giudizio si spalanca sul baratro morale.

La festa di Ognissanti e la Commemorazione dei defunti, sono invece, l’occasione per riflettere sul mistero della morte nella prospettiva della Resurrezione e come nascita all’immortalità, dove soltanto coloro che hanno vissuto in osservanza alla Parola di Dio, alla luce del suo Amore, potranno vivere la pienezza della gioia eterna.

È necessario, anzi, urgente, recuperare e promuovere una cultura della vita, che, con la sua bellezza, offre esempi e modelli di speranza ai molti immersi in quella che Papa Francesco ha definito una “cultura di morte”, ormai imperante, di cui Halloween è uno strumento e una manifestazione.

L’azione di sensibilizzazione critica consiste anche nel valorizzare l’alternativa cristiana ad Halloween, la festa di Ognissanti, così come la luce è la bella alternativa al buio: gli splendidi volti dei Santi invece delle orride maschere degli zombies.

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Passa la figura di questo mondo

Posté par atempodiblog le 24 octobre 2023

Passa la figura di questo mondo
di Padre Livio Fanzaga – Radio Maria FB

Passa la figura di questo mondo dans Fede, morale e teologia festa-dei-santi-e-dei-fedeli-defunti

La solennità di tutti i Santi e la commemorazione dei Fedeli defunti illumina il mese di novembre con la luce dell’eternità.

All’interrogativo, che sale spontaneo dal cuore umano, sul senso della morte, la Chiesa risponde con la fede nella vita eterna. Mai come oggi c’è bisogno di testimoniare la fede nella vittoria della vita sulla morte, perché gli uomini sembrano essersi rassegnati alla “mortalità” che affligge la loro vita e pensano che con la morte “finisce tutto”. E’ la concezione “nichilistica” della vita, ridotta a un fenomeno effimero e casuale destinato a scomparire.

Il cristiano crede nella resurrezione di Gesù Cristo, centro e cuore della sua fede, e sa che fin da ora siamo uniti a Lui e lo saremo eternamente, anche quando sarà passata la figura di questo mondo.

Nella festività dei santi il nostro sguardo si apre sulla gioia del Cielo, dove risplende la Gerusalemme celeste, meta piena di speranza del nostro cammino nel tempo.

Nella celebrazione dei fedeli defunti il cuore si apre alla carità e prega per i nostri fratelli che si purificano, in attesa dell’entrata in Paradiso.

Sono giorni di gioia, nei quali dobbiamo elevare lo sguardo oltre i confini della finitezza, dove l’effimero oscura la nostra vista, per ritrovare la forza di percorrere il santo viaggio e giungere alla meta che Dio ci ha preparato e dove siamo attesi dai nostri cari che ci hanno preceduto.

Divisore dans San Francesco di Sales

Freccia dans Viaggi & Vacanze Novena per le anime del Purgatorio

Freccia dans Viaggi & Vacanze Offertorio del Prez.mo Sangue di N. S. per le anime purganti

Freccia dans Viaggi & Vacanze Novena alle Sante Anime del Purgatorio

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Supplica a Gesù per le anime del Purgatorio

Posté par atempodiblog le 2 novembre 2022

Supplica a Gesù per le anime del Purgatorio
Tratta da: Radio Maria FB

Supplica a Gesù per le anime del Purgatorio dans Festa dei Santi e commemorazione dei fedeli defunti Ges

Gesù amabilissimo, oggi Ti presentiamo le necessità delle Anime del Purgatorio. Esse soffrono tanto e desiderano ardentemente venire a Te, loro Creatore e Salvatore, per restare con Te in eterno.
Ti raccomandiamo, o Gesù, tutte le Anime del Purgatorio, ma specialmente quelle che sono morte improvvisamente per incidenti, infortuni o malattie, senza poter preparare la loro anima ed eventualmente liberare la loro coscienza.
Ti preghiamo anche per le Anime più abbandonate e per quelle che sono più vicine alla gloria.
Ti scongiuriamo in modo particolare di aver pietà delle Anime dei nostri parenti, amici, conoscenti ed anche dei nostri nemici. Per tutti intendiamo applicare le indulgenze che ci sarà possibile acquistare.
Accogli, o pietosissimo Gesù, queste nostre umili preghiere. Te le presentiamo per le mani di Maria Santissima, tua Madre Immacolata, del glorioso Patriarca San Giuseppe, tuo Padre putativo, e di tutti i Santi del Paradiso. Amen.

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La morte è sconfitta là dove lo spirito vince

Posté par atempodiblog le 1 novembre 2022

La morte è sconfitta là dove lo spirito vince
2 novembre 1935 – Dall’agenda tascabile del 1932 di san Giustino Maria Russolillo Apostolo delle Vocazioni – Al cimitero di Pianura

La morte è sconfitta là dove lo spirito vince dans Citazioni, frasi e pensieri San-Giustino-Apostolo-delle-Vocazioni

Ubi est mors victoria tua – Dov’ è, o morte, la tua vittoria? Ora sembra tutt’altro, ecco il trionfo della morte! Vediamo chiaro! La morte trionfa là dove lo spirito è asservito alla materia, sia nella vita presente sia nella futura.
La morte è sconfitta là dove lo spirito vince e si asservisce la carne, nella vita presente e nella vita futura. Omnes quidem resurgemus sed non omnes immutabimur – I morti risorgeranno incorrotti e noi saremo trasformati.

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Esperienze ordinarie di Paradiso

Posté par atempodiblog le 1 novembre 2022

Esperienze ordinarie di Paradiso
Tratto da: Il Paradiso, di Padre Livio Fanzaga – Edizioni Ares

Esperienze ordinarie di Paradiso dans Fede, morale e teologia Festa-di-tutti-i-santi

Il paradiso è ciò che l’uomo desidera dal profondo del suo cuore. E’ la ragione per la quale è stato creato. E’ il fine ultimo della vita. E’ l’approdo della tormentata navigazione nel mare del tempo. Il golfo di luce del paradiso dà senso alle fatiche e alle traversie affrontate. Ogni uomo nasce crocifisso. Senza la gloria della resurrezione e la beatitudine eterna la vita avrebbe l’amaro sapore di una beffa. Se la vita è dolore, come insegnano l’esperienza e la saggezza dei popoli, che senso avrebbe se finisse, come osservava Pascal, con un paio di badilate di terra sulla fatidica bara? L’attesa del paradiso ha una sua logica razionale. Non è solo un desiderio insopprimibile, ma un postulato della ragione. Senza la prospettiva della vita eterna non varrebbe neppure la pena incominciare l’estenuante traversata. Il tentativo patetico di chi colloca il paradiso su questa terra per motivare la fatica di vivere, altro non è che una pietosa bugia, come l’ultima sigaretta offerta al condannato prima di sistemarsi sulla sedia elettrica. Il paradiso è l’unica risposta ragionevole e accettabile alla domanda che senso abbia una vita flagellata dal male e dalla sofferenza e votata inesorabilmente alla morte.

Il desiderio del paradiso ha una sua razionalità. E’ radicato profondamente nella natura umana nella quale si riflette l’ immagine divina. L’uomo, creato capace di Dio, è stato ordinato fin dal principio al paradiso. L’ Eden originario, dove l’uomo godeva della divina amicizia e di doni straordinari, prima fra tutti quello dell’immortalità, è una profezia del paradiso. La condizione esistenziale dei progenitori dell’umanità era un’attesa della beatitudine eterna. Non c’è da meravigliarsi che le tematiche connesse al paradiso attraversino le culture più diverse. Senza il paradiso, quello vero, che la Parola di Dio ci ha rivelato, la vita umana sarebbe un’ombra subito dissipata e lo stesso cammino storico dell’umanità sarebbe un correre inutile verso il nulla. Il Paradiso è necessario perché la vita umana abbia un senso e la storia uno sbocco. Come il mondo ha bisogno di un Dio creatore per essere razionale e intelligibile, così il mistero della nostra esistenza, assediata dal dolore e dalla morte, ha bisogno della speranza della vita eterna per essere sopportabile.

La ragione può ipotizzare l’esistenza di una felicità ultraterrena a partire dalle considerazioni sulla natura umana, orientata alla trascendenza, e sui desideri del cuore impregnati di infinito. Ma è la Parola di Dio che afferma esplicitamente che l’uomo è stato creato per il paradiso. Nel mirabile affresco, nel quale delinea il grandioso piano della creazione e della redenzione, S. Paolo così si esprime: “In lui (Cristo) ci ha scelti prima della creazione del mondo per essere santi e immacolati di fronte a lui nella carità, predestinandoci a essere per lui figli adottivi, mediante Gesù Cristo, secondo il disegno di amore della sua volontà” (Ef 1, 4-5). Per l’apostolo c’è una vera e propria predestinazione dell’uomo al paradiso, dove gli uomini sono figli adottivi di Dio in Cristo Gesù. Il Padre crea ogni uomo mediante Gesù Cristo e in vista di Lui, perché sia santo e immacolato davanti a Lui nella carità.

Il fine per cui Dio crea gli uomini è la gloria del cielo. Il catechismo tradizionale sintetizzava l’insegnamento millenario della Chiesa con parole di una semplicità disarmante. “Dio ci ha creato per conoscerlo, amarlo e servirlo in questa vita e per goderlo per sempre nell’altra in paradiso”. La dottrina cattolica ha rigettato l’opinione di Calvino sulla doppia predestinazione, come se Dio creasse gli uomini alcuni per il paradiso e altri per l’inferno (cfr Institutio, 3.221.5). E’ aberrante per il concetto stesso di divinità, come per la dignità dell’uomo creato libero, che Dio decida con un decreto eterno che alcuni siano predestinati alla vita eterna e altri alla dannazione eterna. L’amore di Dio ha creato gli angeli e gli uomini perché partecipino alla gloria e alla gioia della Santissima Trinità. Il raggiungimento della meta è un dono di grazia, ma passa attraverso la libera scelta di ognuno. Decidersi per il paradiso è dunque ciò che l’uomo deve fare nel tempo della vita perché raggiunga il suo fine ultimo.

Non solo l’uomo è creato per il paradiso, ma lo sperimenta già qui sulla terra, grazie al dono dello Spirito Santo. La presenza dello Spirito nel cuore dell’uomo fa sì che il desiderio della felicità eterna si faccia strada nel groviglio dei desideri carnali e tenga viva la speranza della luce anche nei momenti più oscuri. Lo Spirito Santo è l’amore di Dio diffuso nei nostri cuori. La sua azione intima e silenziosa fa pregustare, nel tempo del pellegrinaggio, la gioia del cielo, acuendone sempre più il desiderio. La certezza del paradiso proviene indubbiamente dall’atto di fede, che crede fermamente nella divina rivelazione, in particolare alle parole di Gesù al riguardo. Tuttavia la verità della fede è confortata dall’esperienza della vita cristiana, che, in quando avvolta dall’amore di Dio e dalla sua grazia, fa pregustare la felicità del cielo. Dio, nella sua sublime sapienza nel guidare le anime, le infiamma per il paradiso facendo pregustare quella che S. Paolo chiama la “caparra” della vita eterna.

“In Lui (Cristo) siamo stati fatti anche eredi, predestinati – secondo il progetto di colui che tutto opera secondo la sua volontà –a essere lode della sua gloria, noi, che già prima abbiamo sperato nel Cristo. In lui anche voi, dopo aver ascoltato la parola della verità, il Vangelo della vostra salvezza, e avere in esso creduto, avete ricevuto il sigillo dello Spirito Santo, che era stato promesso, il quale è la caparra della nostra eredità, in attesa della completa redenzione di coloro che Dio si è acquistato a lode della sua gloria” (Ef 1, 11-14). Nella visione paolina, prima di conseguire la completa redenzione in cielo, il cristiano può già sperimentare su questa terra un “anticipo” (“caparra”) della gloria e della gioia future. Non si tratta un dono particolare riservato ad alcune anime privilegiate, ma della normalità della vita cristiana, in quanto permeata e guidata dallo Spirito Santo (cfr Rm 8, 14- 17).

Tuttavia l’esperienza del paradiso può anche assumere il significato di una grazia particolare, che Dio concede, in determinati momenti della loro vita, a delle anime privilegiate. Al riguardo assumono uno straordinario valore le esperienze mistiche di alcuni santi, che Dio concede non solo come dono personale, ma anche per la edificazione del popolo cristiano. Si tratta indubbiamente di esperienze straordinarie, che però confermano la vita cristiana ordinaria vissuta sotto la guida dello Spirito. L’anima sposa, accesa dall’amore di Dio, vorrebbe sciogliere i vincoli della carne per poter unirsi subito a  Cristo sposo. La vita sulla terra appare un esilio insopportabile e la morte una liberazione. “Mòro perché non moro” (“Muoio perché non muoio”) recita il celebre ritornello di una poesia di S. Teresa d’Avila. “ Morte, orsù, dunque, affrettati, scocca il tuo dardo d’oro! Quella che in ciel tripudia, quella è la vira vera; ma poiché invan raggiungerla, senza morir, si spera, morte, crudel non essere, dammi il il Tesor che imploro!” (S. Teresa d’Avila – Poesie- Desiderio del Cielo).

Non bisogna tuttavia pensare che i mistici abbiano trascorso l’intera vita in questa continua tensione amorosa. Anche loro hanno avuto momenti, a volte lunghi, di oscurità e di aridità. Dio conduce le anime non solo con infinita sapienza, ma anche con straordinaria dolcezza. Ciò che Dio concede come dono straordinario ad alcune anime, non lo nega come esperienza ordinaria a tutte quelle anime che aprono il cuore al suo amore. Non c’è anima aperta ai tocchi della grazia nella quale Dio non versi qualche goccia del suo amore purissimo. Si tratta di momenti speciali, che sono delle vere e proprie perle preziose da conservare gelosamente nel segreto del cuore lungo il cammino della vita. Quando si è sperimentata, anche per un solo istante, la dolcezza del paradiso non la si dimentica più.

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Vale la pena ricalcare l’esempio dei santi

Posté par atempodiblog le 31 octobre 2022

Vale la pena ricalcare l’esempio dei santi dans Citazioni, frasi e pensieri Marcia-dei-santi

I santi sono persone e non personaggi immaginari come i supereroi. Vale la pena ricalcarne l’esempio perché sono stati uomini, donne e bambini che hanno lottato contro il mondo per essere fedeli al Signore. Loro ci insegnano che la santità non richiede forze e poteri sovrumani.

Travestendosi, invece, da zombi, demoni, fantasmi e quant’altro per Halloween si può dare ai giovani la sensazione che gli spiriti maligni siano divertenti, amichevoli e che non ci sia nulla di sbagliato nel volerli emulare.

Padre Michell Joe B. Zerrudo

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Onoriamo i santi perché seguono Dio e sono degni delle nostre imitazioni e devozioni

Posté par atempodiblog le 29 octobre 2022

Onoriamo i santi perché seguono Dio e sono degni delle nostre imitazioni e devozioni dans Citazioni, frasi e pensieri Rev-fr-Marius-P-Roque
Padre Marius P. Roque (20/09/1962 – 26/04/2021)

Smettetela di vestirvi da fantasmi, vampiri o streghe. Cambiamo questa tradizione. Se guardi “Halloween”, la radice della parola è “hallow” che significa “holy”. Ecco perché il primo di novembre è il giorno di tutti i santi. Onoriamo i santi perché seguono Dio e sono degni delle nostre imitazioni e devozioni.

+Rev. padre Marius P. Roque

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Questa è la volontà di Dio, che siamo santi

Posté par atempodiblog le 1 novembre 2021

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Ci sentiamo scossi, e il cuore batte più forte, quando ascoltiamo con attenzione il grido di san Paolo: Questa è la volontà di Dio, la vostra santificazione (1 Ts 4, 3). Oggi, ancora una volta, lo ripropongo a me stesso, lo ricordo a voi e a tutti gli uomini: questa è la volontà di Dio, che siamo santi.

La santità personale
Per dare la pace alle anime, ma una pace vera, per trasformare la terra, per cercare il Signore Dio nostro nel mondo e attraverso le cose del mondo, è indispensabile la santità personale. Nelle mie conversazioni con persone di tanti paesi e dei più diversi ambienti sociali, spesso mi sento domandare: «Che cosa può dire a noi che siamo sposati? E a noi che lavoriamo nei campi? E alle vedove? E ai giovani?».

“Un’unica zuppiera”
Rispondo sistematicamente che ho “un’unica zuppiera” da offrire, e ribadisco che Gesù ha predicato a tutti la buona novella, senza distinzione alcuna. Una sola zuppiera e un solo alimento: Il mio cibo è fare la volontà di Colui che mi ha mandato, e portare a compimento la sua opera (Gv 4, 34).

Chiamata alla santità
Tutti sono chiamati alla santità, il Signore chiede amore a ciascuno: giovani e anziani, celibi e sposati, sani e malati, dotti e ignoranti, dovunque lavorino, dovunque si trovino.

Frequentare Dio nell’orazione
C’è un solo modo per crescere in intimità e in confidenza con Dio: frequentarLo nell’orazione, parlare con Lui, esprimergli — cuore a cuore — il nostro affetto.

di San Josemaría Escrivá de Balaguer
Tratto da: Amici di Dio. Omelie

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La voglia di essere santi

Posté par atempodiblog le 1 novembre 2021

La voglia di essere santi dans Carlo Acutis Acutis

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Anche quest’anno estese a tutto novembre le indulgenze per i defunti

Posté par atempodiblog le 29 octobre 2021

Anche quest’anno estese a tutto novembre le indulgenze per i defunti
A causa del perdurare della pandemia e delle misure di contenimento, la Penitenzieria Apostolica viene incontro alle richieste avanzate da numerosi vescovi emanando un Decreto in cui si annuncia la proroga delle indulgenze plenarie in modo analogo al 2020
di Adriana Masotti – Vatican News

Anche quest'anno estese a tutto novembre le indulgenze per i defunti dans Articoli di Giornali e News Festa-dei-Santi-e-dei-fedeli-defunti

Un Decreto della Penitenzieria Apostolica, pubblicato oggi, stabilisce la possibilità anche quest’anno di ottenere le Indulgenze plenarie per i defunti per tutto il mese di novembre. Nel testo si legge che la decisione è stata presa dopo aver ascoltato “le varie suppliche recentemente pervenute da diversi Sacri Pastori della Chiesa, a causa dello stato di perdurante pandemia”. La Penitenzieria Apostolica, dunque, “conferma ed estende per l’intero mese di novembre 2021 tutti i benefici spirituali già concessi il 22 ottobre 2020”, attraverso un analogo Decreto col quale, sempre a causa del Covid-19, le Indulgenze plenarie per i fedeli defunti venivano prorogate per tutto il mese di novembre 2020.

L’opportunità spirituale offerta dalla proroga
Il testo prosegue illustrando i benefici della proroga: “Dalla rinnovata generosità della Chiesa  si legge  i fedeli attingeranno certamente pii propositi e vigore spirituale per indirizzare la propria vita secondo la legge evangelica, in filiale comunione e devozione verso il Sommo Pontefice, visibile fondamento e Pastore della Chiesa Cattolica”.

Il cardinale Piacenza: una devozione molto sentita
Il presente Decreto, così come quello emesso l’anno scorso, in piena pandemia, vuol venire incontro alla necessità ancora viva di evitare assembramenti causa potenziale di diffusione del Covid-19 che, anche se in diversa misura, colpisce ancora la popolazione mondiale. In un’intervista a Vatican News, dello scorso 23 ottobre, il Penitenziere Maggiore cardinale Mauro Piacenza, spiegava che “la consuetudine codificata è quella dell’indulgenza plenaria in ogni giorno dell’ottavario dall’1 all’8 novembre per tutti quelli che visitano i cimiteri pregando per i defunti, e il 2 novembre, nello specifico, la visita ad una chiesa o ad un oratorio recitando il Pater e il Credo. Questo è lo standard”. Si tratta di una forma di devozione molto sentita, proseguiva il cardinale Piacenza, che si esprime nel partecipare alla Messa e nella visita ai cimiteri, per questo, perché le persone possano diluire le visite senza creare resse, “si è pensato di diluire nel tempo la possibilità di fruire delle indulgenze e così per tutto novembre si potrà acquisire ciò che era previsto per i primi 8 giorni di novembre”.

Ravvivare la fede nella vita eterna
Riguardo poi al legame tra la solennità di Tutti i Santi e la commemorazione dei defunti il Penitenziere Maggiore ricordava che: “Siamo chiamati in questi giorni a ravvivare la nostra certezza nella gloria e nella beatitudine eterna” e raccomandava: “chiediamo con umiltà e fiducia il perdono per quanti ci hanno lasciati, per le loro piccole o grandi mancanze, loro che comunque sono già salvati nell’amore di Dio, e rinnoviamo il nostro impegno di fede”.

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