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Intromissione

Posté par atempodiblog le 3 juillet 2008

Galielo puntò il cannocchiale su Giove e vide i satelliti dello stesso che gli giravano intorno e capì che non era vero che tutto girasse intorno alla Terra. Quindi, intuì, che l’ipotesi di Copernico era esatta ed era sbagliata quella tolemaica.
Non poteva puntarlo sul sole perché se si punta il cannocchiale di giorno su di esso non si vede nulla perché si è abbagliati, se lo si punta di notte non si vede niente perché il sole non c’è.
Galileo, però, si intestardì con la sua teoria definendola vera; ma un conto è intuire che qualcosa è vera e un’altro è dimostrare che è vera con prove scientifiche.
La prova, definitiva, che la Terra gira intorno al sole si avrà, come scrisse Zichicchi, solo alla fine dell’800 con la prova del parallasse.
La Chiesa consigliò a Galileo di insegnare la teoria copernicana come ipotesi e non come verità scientifica. Queste ipotesi non avevano prove scientifiche.
I maggiori astronomi del tempo erano i gesuiti; che insegnavano le teorie copernicane e tolemaiche anche in Cina.
Infatti, un grande scienziato ateo disse che all’epoca, la Chiesa si attenne alla ragione più dello stesso Galileo.
Qualche anno più tardi, circa venti, Galileo credette di aver trovato la prova: la Terra girando su se stessa provocava le maree. Keplero gli scrisse che (come oggi sappiamo anche noi) che le maree sono provocare dall’attrazione della Luna. Proprio Galileo, che aveva formulato le leggi della dinamica, non lo aveva capito.
Il Papa Urbano VIII° era amico di Galileo e lo invitava presso di lui per farsi leggere le sue opere.
Galialeo sosteneva che la Chiesa avrebbe dovuto interpretare in senso allegorico i passi della Scrittura che parlano di Giosuè che ferma il sole.
Quindi fu lui ad intromettersi in cose di teologia e non la Chiesa di cose di scienze.

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