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Novena alla Madonna di Lourdes

Posté par atempodiblog le 2 février 2013

Novena alla Madonna di Lourdes dans Lourdes 5ahoqp

O Vergine Immacolata, Madre di Misericordia, salute degli infermi, rifugio dei peccatori, consolatrice degli afflitti, tu conosci i miei bisogni e le mie sofferenze; degnati di volgere su di me uno sguardo propizio a mio sollievo e conforto. Con l’apparire nella grotta di Lourdes hai voluto che essa divenisse un luogo privilegiato, da dove diffondere le tue grazie, e già molti infelici vi hanno trovato il rimedio alle loro infermità spirituali e corporali. Anch’io vengo pieno di fiducia a implorare i tuoi materni favori; esaudisci, o tenera Madre, la mia umile preghiera e, colmato dei tuoi benefici, mi sforzerò di imitare le tue virtù, per partecipare un giorno alla tua gloria in Paradiso. Amen.

3 Ave Maria.

Nostra Signora di Lourdes, prega per noi.

Sia benedetta la santa e immacolata Concezione della beatissima Vergine Maria, Madre di Dio.

Tratto da: Lourdes-France.net

Divisore dans Preghiere

Freccia  Novena a Santa Bernadette

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Chi è il vero padrone del mondo

Posté par atempodiblog le 24 janvier 2013

Chi è il vero padrone del mondo
di Padre Livio Fanzaga (Direttore di Radio Maria) – La nuova Bussola Quotidiana
Tratto da:
Piangereste di gioia

Chi è il vero padrone del mondo dans Articoli di Giornali e News Padrone-del-mondo

Nel cuore di molti uomini del nostro tempo si nasconde un progetto inquietante. E’ quello di costruire un mondo in cui l’uomo stesso sia padrone assoluto, senza nessuno sopra di lui. A ben pensarci l’approdo ultimo dell’ateismo non è la negazione di Dio. Dopo aver negato l’esistenza di Dio, c’era un altro passo da fare: proclamare la divinità dell’uomo. Questo passo molti lo stanno compiendo. E’ il mondo moderno nel suo insieme che nega la dipendenza dal Creatore e proclama la sua totale autonomia. In questo mondo non ci sarebbe che l’uomo, signore del suo destino e detentore di ogni potere sulla sua vita.

Questa mentalità la trovi diffusa intorno a te, nelle persone che conosci, e forse penetra, senza che te ne renda conto, anche nelle fibre della tua anima. E’ un modo di concepire la vita come se Dio non ci fosse, come se non avessimo da rispondere a nessuno delle nostre azioni, e come se nessuno avesse stabilito i criteri immutabili del bene e del male.

Tutte le grandi civiltà del passato condividevano la certezza che questo mondo, e con esso l’uomo, fosse stato creato o plasmato da Dio: oggi molti pensano piuttosto che è l’uomo che ha creato Dio, illudendosi che qualcuno esistesse al di sopra di lui, perché lo aiutasse a risolvere i problemi della sua vita. La malattia spirituale dei nostri contemporanei è questa: pensano che per realizzarsi l’uomo debba fare a meno di Dio. Illusione tremenda, che già provocò la tremenda catastrofe alle origini della storia dell’umanità.

Senza Dio non c’è né futuro, né salvezza eterna
Ci sarà un tempo in cui gli uomini, nel loro insieme, cederanno a questa tentazione di costruire un mondo senza Dio, in cui essi si illuderanno di salvare se stessi con le loro proprie forze. Si tratta dei tempi ultimi, quando “Il Mistero di iniquità, sotto la forma di un’impostura religiosa, offrirà agli uomini una soluzione apparente ai loro problemi, al prezzo dell’apostasia dalla verità” (Catechismo C. C.675).

E’ a questi tempi, collocati al termine della storia, ma che già sono anticipati nel presente, che Gesù fa riferimento nel brano odierno di vangelo. Proprio quando il mondo si sarà illuso di poter fare a meno di Dio, il grande falsario verrà smascherato e l’uomo scoprirà il baratro di vanità e di vuoto in cui è precipitato. Né la scienza, né la tecnica, né la politica, né l’economia, né la magia lo potranno salvare.

Gli uomini scopriranno la loro miseria, la loro fragilità e la loro presunzione. “L’angoscia” si impadronirà di loro, quando vedranno la loro impotenza davanti al terrore dei fenomeni naturali e “moriranno di paura” per l’attesa di ciò che dovrà accadere sulla terra. Povero uomo! Credeva di essere il padrone del mondo ed eccolo tremante e inerme di fronte alla maestà terribile dell’universo.

Allora sarà evidente a tutti che senza Dio non c’è possibilità né di futuro, né di salvezza. Senza di lui siamo perduti!

Tutti compariranno davanti al Figlio dell’uomo
Hai mai pensato, caro amico, che cosa ti attende nel prossimo futuro? Quanti progetti facciamo, senza mai pensare che il futuro non ci appartiene, ma ci viene dato istante dopo istante! Nei tempi in cui la fede colmava la vita, si usava dire: “A Dio piacendo, farò. A Dio piacendo, andrò”. E così via. Siamo creature e questo significa che non sopravviveremmo un solo momento nell’essere se Dio non ci sostenesse.
Gesù dice che ogni capello del tuo capo è contato. E’ proprio così. Persino ogni battito del tuo cuore è calcolato da Dio. E tu pretendi di guardare avanti senza fare i conti con lui? Tu ti illudi di avanzare nel futuro senza incrociarlo? Sappi che la tua vita va incontro al Signore che viene. Prima ancora che la storia finisca, tu ti troverai davanti al trono della sua maestà. E’ un appuntamento al quale non potrai sfuggire. Ti senti inquieto? Hai forse paura? Questo ti accade perché, come lo struzzo, ti ostini a nascondere la testa sotto la sabbia. Guarda avanti. Dio ti viene incontro. Preparati!

“Quel giorno non vi piombi addosso all’improvviso”
Voglio subito chiarirti che l’incontro con Cristo può essere nel medesimo tempo pauroso e gioioso. Non c’è bisogno di aspettare la fine del mondo, quando Cristo “Verrà con potenza e gloria grande”, per comparire alla sua presenza. Questo accadrà per tutti nell’istante della morte. Momento grandioso e solenne, nel quale il velo sarà strappato e la verità sulla vita si manifesterà con lo splendore dell’evidenza.

Il suo sguardo di amore infinito si poserà sulla tua miseria, se tu, piccola e misera creatura, quale ognuno di noi è, avrai imparato ad alzare gli occhi del cuore verso di lui e a guardarlo come si guarda a uno che ti vuole bene, che ti vuole aiutare, che ti vuole salvare. Cadrai nelle sue braccia, caro amico, se avrai creduto che, sulla frontiera dell’abisso, era là Lui ad attenderti, per portarti con sé, laddove la gioia non ha tramonto.

Ma guai a noi, se quel giorno ci piomberà addosso all’improvviso e ci troveremo davanti Colui che abbiamo negato, che abbiano offeso, che abbiamo bestemmiato e che abbiamo respinto. Quale tremendo risveglio sarà quello, quando ci renderemo conto che abbiamo rifiutato per sempre la verità e l’amore.

“Vigilate e pregate in ogni momento”
Anche in questo Natale il mondo ti vuole sottrarre Cristo dal cuore. Lo vuole rapire dalle tue attese, dai tuoi desideri e dai tuoi progetti. Il mondo in questi giorni ti propone le cose, ma non Dio. Sarà ancora per te un Natale senza gioia e senza pace?

Accogli il tuo Signore che ti viene incontro come un viandante che chiede il tuo amore. Se tu avrai imparato, nel tempo del tuo pellegrinaggio, a considerare Gesù come un amico, in quel giorno in cui lo guarderai faccia a faccia, sarà un amico che tu incontri.

Nel cammino verso il Natale trova ogni giorno un momento in cui stare solo. Nella penombra di una chiesa o nel segreto della tua cameretta ascolta Dio che parla al tuo cuore. Senti quello che ti suggerisce la tua coscienza, che è la voce di Dio in te.

Sii sincero con te stesso. Lascia che la voce di Dio in te tolga il velo delle tue ipocrisie e ti dica chi veramente sei. Lascia che ti giudichi e che ti perdoni. Avrai l’umiltà di accettare la verità su te stesso e di lasciarti abbracciare dal tuo Dio e Padre, dal tuo Signore e Salvatore?

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Atempodiblog nuovamente on-line

Posté par atempodiblog le 17 janvier 2013

Ringrazio lo Staff di Unblog.fr per aver rimesso on-line il blog che era diventato « invisibile » a causa di problemi.
Rinnovo l’affidamento del blog alla Regina del Cielo e della terra. Buon 2013 a tutti!

Atempodiblog nuovamente on-line dans Amicizia mariaeges

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Con Maria verso il Santo Natale

Posté par atempodiblog le 29 novembre 2012

Oggi inizia la novena a Maria SS. Immacolata (da recitarsi dal 29 novembre al 7 dicembre).

Con Maria verso il Santo Natale dans Avvento Maria-Immacolata

Vi segnalo quella del Beato Giustino Maria Russolillo, per recitarla cliccare  Freccia dans Viaggi & Vacanze Novena a Maria SS. Immacolata

Botti di Capodanno, l'appello dei medici degli ospedali: “E' una tradizione negativa e pericolosa” dans Articoli di Giornali e News Santo-Natale

Con Maria verso il Santo Natale

Durante i giorni di questa novena guardiamo alla bellezza immortale della nostra Madre. In Lei risplende la vittoria di Dio sul male, sul peccato e sulla morte. In Lei rifulge l’opera divina della nuova creazione. Maria, nel suo splendore di grazia, è già ciò che anche noi saremo. Il nostro destino non è la polvere della terra ma  la gloria del cielo.

Dobbiamo però essere “sua immagine”. E’ normale che i figli assomiglino alla Madre. Chiediamo in questi giorni la grazia di essere immagine di Maria: nella fede, nella preghiera, nell’umiltà, nella purezza del cuore e nell’amore per Dio e per il prossimo.  La presenza viva di Maria nel nostro cuore è una benedizione e una speranza per il mondo intero.

di Padre Livio Fanzaga

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31° anniversario delle apparizioni di Nostra Signora dei Dolori a Kibeho (Rwanda)

Posté par atempodiblog le 28 novembre 2012

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Per approfondire Freccia dans Viaggi & Vacanze Le apparizioni di Nostra Signora dei Dolori a Kibeho (Rwanda)

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Previsioni del tempo a Medjugorje

Posté par atempodiblog le 25 novembre 2012

Il caso Medjugorje - L'umanità è al bivio dans Apparizioni mariane e santuari medjugorje1

Per le previsioni del tempo a Medjugorje cliccare iconarrowti7 il meteo aggiornato

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Al di là delle apparenze

Posté par atempodiblog le 11 novembre 2012

Al di là delle apparenze dans Citazioni, frasi e pensieri vedovaaltempio

“Gesù ci invita a posare, come Lui, uno sguardo buono e giusto sulle persone e sugli eventi. Spesso, ci  lasciamo  impressionare e condizionare dalle apparenze e dagli slogan che distorcono  le cose. Cerchiamo di vedere, al di là di ciò che sembra, la scintilla di bontà che è deposta e che potrà illuminare il nostro giudizio. Allora il nostro rapporto con Dio e con gli altri sarà più vero, e le nostre scelte saranno più libere. L’umiltà ci insegna che noi non valiamo se non quello che siamo davanti a Dio!  Su questo cammino che la Vergine Maria sia il nostro modello!”.

Dall’Angelus del Santo Padre Benedetto XVI (saluto ai pellegrini di lingua francese, traduzione a cura di atempodiblog)

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Offertorio del Prez.mo Sangue di N. S. per le anime purganti

Posté par atempodiblog le 24 octobre 2012

Offertorio del Prez.mo Sangue di N. S. per le anime purganti

Offertorio del Prez.mo Sangue di N. S. per le anime purganti dans Don Giustino Maria Russolillo Ges

SS. Trinità, Padre, Figlio e Spirito Santo per le mani di Maria SS.ma Addolorata, Vi offriamo il perz.mo Sangue di N. S. Gesù Cristo:

  • Per tutti quelli che ci hanno preceduto nell’eternità e sono nella Santa Chiesa Purgante;
  • Per tutte le anime per le quali Voi volete che noi preghiamo e che da noi più si aspettano di essere aiutate, e che più si interessano di noi;
  • Per tutte le anime che noi siamo tenute a suffragare per motivi di giustizia, fedeltà, carità, specialmente se ce ne fossimo dimenticati prima;
  • Per le anime più vicine al Paradiso e per quelle più lontane, per le anime degli ecclesiastici e dei religiosi, per quelle che furono in autorità ecclesiastiche o civili;
  • Per le anime dei morti di recente, per le anime dei santi falliti; per le anime morte fuori dal corpo della Chiesa, ma pur salvate dalla Vostra grazia;
  • Perché ci accresciate a tutti la fede, la speranza, la carità di Dio e del prossimo e fare il Purgatorio in questa vita presente nel fuoco dell’Amore Vostro.

O Divina trinità intendiamo offrirvi incessantemente il Prez.mo sangue di Nostro Signore Gesù Cristo perché la Vostra volontà si adempia, il Vostro amore trionfi, la Vostra gloria risplenda in noi e in tutti, sempre più come in Voi stesso! Amen.

Beato Giustino Maria Russolillo

Divisore dans San Francesco di Sales

Cliccare Freccia dans Viaggi & Vacanze QUI per recitare la novena alle Sante Anime del Purgatorio del Beato Giustino Maria della Santissima Trinità Russolillo

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Nuovi Santi: Caterina Tekakwitha, la pellerossa di Dio

Posté par atempodiblog le 22 octobre 2012

NUOVI SANTI: CATERINA TEKAKWITHA, LA PELLEROSSA DI DIO

Nuovi Santi: Caterina Tekakwitha, la pellerossa di Dio dans Santa Kateri Tekakwitha Santa-Caterina-Tekakwitha

“Anche se noi indiani siamo molto poveri e miserevoli, tuttavia il nostro Creatore ha avuto grande compassione di noi e ci ha dato la religione cattolica. Oltre a ciò Egli ha avuto pietà di noi e ci ha dato Caterina Tekakwitha la nostra piccola sorella. E adesso speriamo che anche Tu, nostro Padre, che sei il Vicario di Gesù Cristo, vorrai pure concederci favore; ti supplichiamo con tutto il nostro cuore di parlare e di dire: ‘Voi indiani, miei figli, prendete Caterina come oggetto della vostra venerazione nelle chiese, perché lei è santa ed è in cielo’”.
Il 13 marzo 1885 il capo di una tribu’ di indiani del Nord America, di nome Meshkiassang, indirizzò questa richiesta a Leone XIII da Fort William, Lake Superior, Ontario. Nei giorni scorsi il testo della lettera è stato pubblicato dall’Osservatore Romano ed oggi, finalmente, Benedetto XVI ha accolto quella supplica, proclamando in piazza San Pietro la prima santa pellerossa della storia.
Nata nel 1656 a Ossernenon (nell’attuale Stato di New York) da un indiano irochese pagano e da una algonchina di nome Kahontake (che dopo aver ricevuto il battesimo era stata fatta prigioniera dagli irochesi e, nonostante le difficoltà di vivere fra pagani, era riuscita a preservare la sua fede) Santa Caterina Tekakwitha aveva ricevuto alla nascita il nome di Ioragode che significa Splendore del sole, ma a causa del vaiolo (che quando aveva 4 anni gli aveva anche ucciso la madre) ebbe il viso sfigurato e perse la vista, tanto che era costretta a camminare tenendo le mani protese in avanti per rendersi conto se c’era dinanzi a lei qualche ostacolo: da ciò il soprannome di “Tekakwi­tha”, che nel linguaggio indiano Mohawk significa appunto “una persona che procede con le mani in avanti” per allontanare gli ostacoli, ovvero, analogamente, “una persona che con le sue mani mette tutte le cose in ordine”.
Eppure, ricorda il postulatore, padre Paolo Molinari, “nonostante questi suoi limiti era sempre gioiosa, dolce, gentile e docile, industriosa e incline
alla virtù. Aveva ricevuto segretamente dalla madre i rudimenti della vita cristiana che, con l’andare del tempo e grazie all’azione di Dio in lei, maturarono facendone una ragazza singolare per la sua grande bontà nei confronti di tutti”.
Nel giorno di Pasqua 1676 venne battezzata e ricevette il nome di Kateri (Caterina). Una volta ricevuto il sacramento dell’iniziazione cristiana, la giovane pellerossa divenne in modo sempre crescente una fervente “figlia di Dio”: la sua sollecitudine per i malati, i sofferenti, i più poveri; la sua umile dolcezza e la carità verso tutti, resa ancor più trasparente dalla sua purezza, non poterono rimanere nascoste.
Non pochi, non potendo accettare la sfida che loro veniva dalla virtù e dalla bontà di una giovane della loro tribù, la schernivano, la maltrattavano e la minacciavano in molti modi. Kateri riuscì a sopportare tutto con ammirevole serenità, perdonando chi le faceva del male.
Per togliere la giovane neofita da quell’ambiente a lei ostile venne trasferita nella colonia di indiani cristiani, conosciuta come missione di San Francesco Saverio, alla prairie de la Madeleine, nel Canada, di fronte alla città di Montreal, al di là del grande fiume Saint Laurence.
I gesuiti della missione considerarono l’arrivo della Tekakwitha come quello di un’inviata da Dio per edificare tutti con la sua vita esemplare e le permisero, dopo averle dato la comunione, di fare voto di verginità, che per una squaw significava condannarsi a vivere nella misera. Quando aveva appena 24 anni, morì di malattia, lodando il Signore fino all’ultimo, nonostante fosse afflitta da grandissimi dolori.

di Salvatore Izzo – AGI
Fonte: Il blog degli amici di Papa Ratzinger

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Halloween non è solo una carnevalata

Posté par atempodiblog le 15 octobre 2012

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“Vorremmo ricordare la vigilia della festa del 1 novembre, l’invito per ogni uomo a vivere senza maschere la grande chiamata all’amore da parte di Cristo, proprio come i santi fratelli che ci hanno preceduto. Viviamo già in una società in cui conta apparire più che essere. E i giovani pur di essere accettati sono disposti ad indossare le varie maschere: dal ‘duro’ al playboy… Il dramma è che spesso i giovani non solo non si sentono accettati e amati, ma si sentono profondamente soli. Paradossalmente nella società della comunicazione passiamo ore su Internet coperti da uno schermo, cercando di far vedere solo le parti ideali di noi stessi. E così nei luoghi di aggregazione: puoi ritrovarti in una discoteca di mille persone ma sentirti immensamente solo.
Per me Halloween non è solo una carnevalata. Mi viene da piangere al pensiero che tanti giovani ogni giorno assumono delle maschere e cadono nel piacere illusorio delle droghe. Quelle maschere mi ricordano la triste realtà del popolo della notte, tutti quei volti incontrati in questi anni, sguardi segnati dalla morte nel cuore. Eppure molti di loro oggi hanno fatto l’esperienza della resurrezione”.

Chiara Amirante – La Bussola Quotidiana

Divisore dans San Francesco di Sales

Cliccare freccetta.jpg QUI per approfondire il tema Halloween

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Socci: «L’eroica quotidianità di Chiara Corbella. La sua storia è opera della Grazia»

Posté par atempodiblog le 10 octobre 2012

Socci: «L’eroica quotidianità di Chiara Corbella. La sua storia è opera della Grazia» 
 di Emmanuele Michela – tempi.it
 
«C’è un giardino nel mondo dove fioriscono queste meraviglie. È la Chiesa, che però per i giornali è tutt’altro». Intervista ad Antonio Socci, sulla storia di Chiara Corbella: «Colpisce il suo affidamento totale a Gesù»

Socci: «L’eroica quotidianità di Chiara Corbella. La sua storia è opera della Grazia» dans Antonio Socci chiaracorbellaedenrico

Di spazio per lei ce n’è stato ben poco sui giornali nazionali. L’affascinante storia di Chiara Corbella (qui la testimonianza inedita del marito Enrico raccolta da Tempi), la giovane mamma che ha preferito non curare un tumore pur di far nascere il figlio Francesco, ha stupito tante persone, ma nelle pagine dei quotidiani non trova eco. E proprio contro questa “dimenticanza” si è concentrato ieri Antonio Socci dalle colonne di Libero e del suo blog “Lo straniero”, raccontando lui della “semplice santità” di questa ragazza di 28 anni morta lo scorso 13 giugno. «C’è un giardino nel mondo dove fioriscono queste meraviglie. Dove accadono cose stupende, inimmaginabili altrove. È la Chiesa di Dio», scriveva ieri. «Nessuno dei potenti e dei sapienti lo conosce. Per loro e per i giornali la Chiesa è tutt’altro. I giornali strapazzano il Vaticano e Benedetto XVI per il Vatileaks. I riflettori dei media sono tutti per i Mancuso, i don Gallo, gli Enzo Bianchi. O per ecclesiastici da loro ritenuti “moderni”. Ma nel luminoso giardino di Dio, che Benedetto XVI ama e irriga, fioriscono silenziosamente giovani come Chiara».

Socci, cosa l’ha stupita di più della vicenda di Chiara Corbella?
Mi ha colpito la semplicità della sua santità: Chiara è una di quelle persone normali che per serietà con l’incontro fatto con Gesù riescono ad arrivare fino a questo livello di testimonianza. E a vedere e sentire i suoi familiari si capisce che la storia di Chiara è davvero opera della Grazia: mi ha stupito, per esempio, quanto raccontava il marito Enrico. «Siamo stati un po’ spettatori di noi stessi in questi anni». Ecco, anche senza che loro se ne rendessero conto sono diventati testimoni della Grazia che opera tra noi. E ha stupito molti questa storia: in tanti sono rimasti commossi da questa testimonianza di semplice santità.

antoniosoccimedjugorje dans Articoli di Giornali e News

Cos’hanno da insegnare vite così emblematiche?
Potremmo parlare per delle ore. È ciò che compie Cristo nelle nostre vite, è il segno che è vivo e agisce tra noi facendo vivere le cose di tutti giorni in maniera straordinaria, il quotidiano in modo eroico. E di Chiara colpisce una cosa: l’affidamento totale a Gesù. Grazie alla semplicità di Cristo, vivo qualcosa di grande. In più tutto questo succede in un momento in cui si parla della Chiesa solo per metterne in luce divisioni, scandali, rotture, le critiche di chi si reputa la vera Chiesa. Ma in realtà la vera Chiesa è Chiara e le persone come lei. E, guarda caso, di queste vicende non si parla sui giornali, dove l’immagine del mondo ecclesiastico è solo quella di Vatileaks. Oppure, se se ne parla, lo si fa in maniera assurda: mesi fa avevo letto un pezzo dedicato a Chiara sul sito del Corriere, nel blog “Genitori e figli”. Leggere questo post è molto istruttivo su come viene guardata questa vicenda: «Dov’è il limite tra l’amore e l’incoscienza? I genitori hanno il dovere di crescere i figli, di seguirli, di curarli. Sono cattolica, ma non mi riconosco in questo amore, sono mamma, ma rinuncerei di mettere al mondo un figlio già condannato prima di nascere».

In un tempo in cui ci viene spesso data un’immagine del mondo dei giovani vuoto e senza guide, lei titola il suo articolo “Il giardino della giovinezza che il mondo non conosce”. Dove sta l’eccezionalità di questa ragazza? Lei nel suo pezzo fa riferimento anche alla adunata di Tor Vergata per il Giubileo del 2000.
Sì, perché ricordo che allora si ironizzava molto sui giornali circa l’incapacità di capire in cosa la Chiesa potesse interessare ai giovani, e dove stesse il fascino di Gesù per la gente. La nostra società non riesce a capire perché una persona riesca a dire a 20 anni che Cristo è la sua vita, come diceva proprio Giovanni Paolo II e dice oggi Benedetto XVI.

Di storie come questa non se ne parla sui giornali, troppo impegnati a scrivere di Vatileaks e Imu sui beni ecclesiastici. Solo voglia di sparlare su temi che hanno un mercato o c’è invece un’avversione alla Chiesa?
Credo sia prima di tutto un problema di non conoscenza: il cristianesimo è un continente che si crede di aver visto fino in fondo, ma di cui in realtà si ha, tante volte, un’immagine solo superficiale. Niente come il cristianesimo è qualcosa che si pensa di conoscere ma che in realtà non si conosce fino in fondo. Non dimentichiamoci poi quello che diceva Augusto Del Noce: la cultura moderna è estranea al cristianesimo perché non lo vuole conoscere. E infine, bisogna aggiungere come spesso il discorso si ideologizzi quando si parla di Chiesa e fede.

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La Madonna della Riconciliazione e della Pace

Posté par atempodiblog le 4 octobre 2012

Le apparizioni di Balestrino (Savona):

 

la Madonna della Riconciliazione
e della Pace

 

“Dolce cuore di Maria, siate la salvezza dell’anima mia”. (Giaculatoria insegnata dalla Madonna a Caterina il 5 gennaio del 1951, da recitare durante il Santo Rosario – atempodiblog.unblog.fr).

La Madonna della Riconciliazione e della Pace dans Apparizioni mariane e santuari

Caterina Richero nacque il 7 ottobre 1940 a Bergalla, la frazione più alta di Balestrino, da una umile famiglia di contadini. 

Era la prima di quattro fratelli e la sua vita trascorse nella serenità della fanciullezza sino all’età di nove anni. Il 4 ottobre 1949 qualcosa cambiò radicalmente la sua vita. Qualcosa che porterà Caterina a sacrificare umilmente la sua vita con una testimonianza di fede continua e silenziosa. Una vita rivolta alla preghiera ed alla devozione per quella figura femminile che le si presentò ben 138 volte sino al 5  novembre 1986 e che il 5 giugno 1950 alla domanda: Chi sei?”. Ella rispose: Io sono l’ Immacolata Concezione”.

La vita di caterina da quel lontano giorno del 1949 non fu affatto facile. Dovette affrontare lo scherno e la diffidenza di molti e soprattutto dovette attenersi a quello che le veniva impartito dal vescovo. Le fu anche proibito di recarsi sul monte Croce ma la Madonna le iniziò ad apparire in casa.

In tutti quegli anni la Madonna chiese di pregare molto, di convertirsi, di avere fede e di fare molte penitenze per la conversione dei peccatori. Il 5 ottobre 1971 disse: Sul monte Croce troverete la luce e la forza, ed Io, in questo luogo, vi otterrò numerose grazie”.

Ora sul monte Croce vi è una splendida cappella con un Cristo che attende i pellegrini in cima ad una scalinata. Al suo interno, intenta a sistemare i fiori sull’altare oppure assorta nelle preghiere, Caterina… che con la sua presenza silenziosa dice a tutti molte più cose di quante ne potrebbero dire migliaia di articoli e libri.

Fonte: Maria di Nazareth

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Ivan: i segreti metteranno la Chiesa alla prova

Posté par atempodiblog le 25 août 2012

Ivan: i segreti metteranno la Chiesa alla prova dans Medjugorje

Le prove aumenteranno per la Chiesa cattolica nel periodo in cui i dieci segreti profetici della Vergine Maria affidati ai veggenti di Medjugorje si avvereranno. Un assaggio è già presente, ha detto il veggente Ivan Dragicevic a Radio Maria il 14 agosto.

“Ivan, è giusto dire che il tempo dei dieci segreti sarà un tempo di grande prova per la Chiesa e per il mondo?” ha chiesto Padre Livio Fanzaga, direttore di Radio Maria.

“Certamente. Sono pienamente d’accordo. Sui dieci segreti non possiamo dire nulla. Posso solo dire che è un periodo molto importante. In modo particolare è un periodo importante per la Chiesa. Tutti dobbiamo pregare per questo”. Ha risposto Ivan.

“Sarà un periodo di prova per la fede delle persone?”, “un po’ è presente già ora”. È stata la risposta del veggente.

Papa Benedetto XVI ha annunciato l’Anno della Fede il 16 ottobre 2011. Inizierà l’11 ottobre quest’anno e si concluderà il 24 novembre 2013.

“Forse è per questa ragione che Papa Benedetto, ispirato dalla Madonna, ha annunciato “l’Anno della Fede”?

“Penso che il Papa sia guidato direttamente dalla mano della Vergine Maria, e in questo è sicuramente d’accordo con te. Guida la sua Chiesa, e quello che avviene qui viene trasmesso a tutto il mondo”.

Perché tutto vada nel migliore dei modi Ivan raccomanda e incita tutti a pregare per le intenzioni della Vergine Maria. Dice di non conoscere per intero il piano della Vergine Maria, ma ciò non esime lui o altri dalla corresponsabilità per la realizzazione:

“Io non so esattamente quale sia il piano della vergine Maria, ma questo non significa che io non debba pregare per la realizzazione di questo piano. Noi non abbiamo bisogno di sapere tutto, ma noi dobbiamo pregare e cercare di adempiere le richieste della Madonna.”

“La Madonna ha un piano per il mondo. La Madonna ha un piano per la Chiesa. Ma invita tutti noi a  partecipare perché ognuno di noi è parte del suo piano. La Madonna dice: <<sono con voi e con voi voglio realizzare i miei piani. Perciò decidetevi per il bene, combattete contro il peccato e il
male>>.

“Vedi, quando parliamo del piano della Madonna, non so dire di preciso di cosa si tratti, ma questo non significa che non devo pregare per la sua realizzazione. Se la Madonna lo vuole, dobbiamo accettare le sue richieste”.

Fonte: Spirit Daily
Traduzione a cura di: atempodiblog.unblog.fr

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Come San Francesco d’Assisi chiese e ottenne l’indulgenza del perdono

Posté par atempodiblog le 2 août 2012

Come San Francesco d’Assisi chiese e ottenne l’indulgenza del perdono dans Sacramento della penitenza e della riconciliazione 346956w

Una notte dell’anno del Signore 1216, Francesco era immerso nella preghiera e nella contemplazione nella chiesetta della Porziuncola, quando improvvisamente dilagò nella chiesina una vivissima luce e Francesco vide sopra l’altare il Cristo rivestito di luce e alla sua destra la sua Madre Santissima, circondati da una moltitudine di Angeli. Francesco adorò in silenzio con la faccia a terra il suo Signore!

Gli chiesero allora che cosa desiderasse per la salvezza delle anime. La risposta di Francesco fu immediata: « Santissimo Padre, benché io sia misero e peccatore, ti prego che a tutti quanti, pentiti e confessati, verranno a visitare questa chiesa, conceda ampio e generoso perdono, con una completa remissione di tutte le colpe ».

« Quello che tu chiedi, o frate Francesco, è grande – gli disse il Signore -, ma di maggiori cose sei degno e di maggiori ne avrai. Accolgo quindi la tua preghiera, ma a patto che tu domandi al mio vicario in terra, da parte mia, questa indulgenza ».

E Francesco si presentò subito al Pontefice Onorio III che in quei giorni si trovava a Perugia e con candore gli raccontò la visone avuta. Il Papa lo ascoltò con attenzione e dopo qualche difficoltà dette la sua approvazione. Poi disse: « Per quanti anni vuoi questa indulgenza? ». Francesco scattando rispose: « Padre Santo, non domando anni, ma anime ». E felice si avviò verso la porta, ma il Pontefice lo chiamò: « Come, non vuoi nessun documento? ». E Francesco: »Santo Padre, a me basta la vostra parola! Se questa indulgenza è opera di Dio, Egli penserà a manifestare l’opera sua; io non ho bisogno di alcun documento, questa carta deve essere la Santissima Vergine Maria, Cristo il notaio e gli Angeli i testimoni ». E qualche giorno più tardi insieme ai Vescovi dell’Umbria, al popolo convenuto alla Porziuncola, disse tra le lacrime: « Fratelli miei, voglio mandarvi tutti in Paradiso! ».

CONDIZIONI PER RICEVERE L’INDULGENZA PLENARIA DEL PERDONO DI ASSISI,
(per sé o per i defunti)
  • Confessione sacramentale per essere in grazia di Dio (negli otto giorni precedenti o seguenti);
  • Partecipazione alla Messa e Comunione eucaristica;
  • Visita alla chiesa della Porziuncola, dove si rinnova la professione di fede, mediante la recita del CREDO, per riaffermare la propria identità cristiana;
  • La recita del PADRE NOSTRO, per riaffermare la propria dignità di figli di Dio, ricevuta nel Battesimo;
  • Una preghiera secondo le intenzioni del Papa, per riaffermare la propria appartenenza alla Chiesa, il cui fondamento e centro visibile di unità è il Romano Pontefice.
  • Una preghiera per il Papa.
L’INDULGENZA
I peccati non solo distruggono o feriscono la comunione con Dio, ma compromettono anche l’equilibrio interiore della persona e il suo ordinato rapporto con le creature. Per un risanamento totale, non occorrono solo il pentimento e la remissione delle colpe, ma anche ma riparazione del disordine provocato, che di solito continua a sussistere. In questo impegno di purificazione il penitente non è isolato. Si trova inserito in un mistero di solidarietà, per cui la santità di Cristo e dei santi giova anche a lui. Dio gli comunica le grazie da altri meritate con l’immenso valore della loro esistenza, per rendere più rapida ed efficace la sua riparazione.
La Chiesa ha sempre esortato i fedeli a offrire preghiere, opere buone e sofferenze come intercessione per i peccatori e suffragio per i defunti. Nei primi secoli i vescovi riducevano ai penitenti la durata e il rigore della penitenza pubblica per intercessione dei testimoni della fede sopravvissuti ai supplizi. Progressivamente è cresciuta la consapevolezza che il potere di legare e sciogliere, ricevuto dal Signore, include la facoltà di liberare i penitenti anche dei residui lasciati dai peccati già perdonati, applicando loro i meriti di Cristo e dei santi, in modo da ottenere la grazia di una fervente carità. I pastori concedono tale beneficio a chi ha le dovute disposizioni interiori e compie alcuni atti prescritti. Questo loro intervento nel cammino penitenziale è la concessione dell’indulgenza.
C.E.l., Catechismo degli adulti, n. 710Fonte: Luci sull’Est
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Santuario di Sant’Anna d’Auray

Posté par atempodiblog le 26 juillet 2012

Primo luogo di pellegrinaggio bretone, Ste-Anne d’Auray attira ogni anno migliaia di pellegrini e di turisti dal mondo intero, soprattutto nel giorno del Gran perdono di Sant’Anna, il 26 luglio. Dopo la visita del Papa Giovanni Paolo II, nel 1996, più di 600.000 visitatori si sono recati, ogni anno, presso il Santuario.

Santuario di Sant'Anna d'Auray dans Apparizioni mariane e santuari Sant-Anna-d-Auray

Cenni storici
La storia di Ste-Anne d’Auray ha avuto inizio intorno al XVII° secolo, in seguito all’apparizione di una “Signora maestosa” a Yves Nicolazic, pio contadino del villaggio Ker Anna. Questa signora era Sant’Anna, madre di Maria e nonna di Gesù. Nella notte tra il 25 ed il 26 luglio del 1624, Ella gli chiede di ricostruire una cappella che a Lei era stata dedicata nel VI° secolo. Dopo molte richieste e dopo aver verificato quanto avvenuto, la cappella viene costruita. La notizia si diffonde in tutta la Bretagna ed i pellegrini si mettono in cammino verso Sant’Anna d’Auray, dando inizio al più grande pellegrinaggio della regione. Nel XIX° secolo, l’affluenza è tale che la cappella diventa ormai troppo piccola. Per avere una maggiore capacità di accoglienza, tra il 1865 e il 1872, viene eretta l’attuale Basilica. Sant’Anna diventa, così, a partire dal 1914, la patrona dei bretoni.

Da visitare

La Basilica (1865/1872) : dedicata a Sant’Anna, é il cuore del Santuario. L’architetto Desperthes ha unito la sobrietà dello stile gotico alla grazia dello stile rinascimentale. All’interno, le vetrate istoriate descrivono le grandi tappe della vita del Santuario. L’altare della devozione a Sant’Anna presenta una statua in legno dorato di Sant’Anna e di Maria. Il gruppo fa parte di un..composto di medaglioni in marmo che riportano la vita di Sant’Anna e di San Gioacchino. Un reliquiario della casa di Anna d’Austria dato in dono al Santuario. Su uno dei pilastri del coro, un bassorilievo rappresenta Yves Nicolazic con i suoi compagni mentre, miracolosamente, nella notte tra il 7 e l’8 marzo 1625, scoprono la statua della cappella primitiva.

Il Chiostro (1638-1641): costruito dai Padri Carmelitani è il monumento più antico del Santuario. E’ composto da un ballatoio e da un piano superiore dove vivevano i Padri religiosi custodi del Santuario. Il piano terra era adibito a foresteria per i pellegrini. Tutto l’edificio è considerato monumento storico.

La Fontana (1898): é il luogo dove é avvenuta la prima importante apparizione di Sant’Anna a Yves Nicolazic. E’ stata ingrandita alla fine del XIX secolo.

La Scala Santa (1622): per 300 anni luogo di celebrazione per le grandi assemblee all’aperto. In origine è stata utilizzata come porta monumentale del Santuario e situata sull’attuale piazza della Basilica. E’stata completamente costruita pietra su pietra.

La lapide ai caduti (1922-1932): eretto in memoria dei Bretoni vittime della 1° guerra mondiale.

La spianata Giovanni Paolo II: è stata realizzata dopo la visita del Santo Padre il 20 settembre 1996.

Il Museo del Tesoro: raccoglie gli ex-voto delle offerte di ringraziamento a Sant’Anna.

La casa Nicolazic: a 200 mt. dalla basilica, l’abitazione con arredamento bretone ed un oratorio.

Fonte: Villes Sanctuaire

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Cliccare per approfondire:

Freccia dans Viaggi & Vacanze Visita al santuario di Sant’Anna d’Auray di Padre Livio Fanzaga

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