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I segreti di Grillo, tra Apocalisse e tanta volgarità

Posté par atempodiblog le 7 mars 2013

È uscito un volume che fa molto riflettere. Il libro appena pubblicato dai sociologi Roberto Biorcio e Paolo Natale «Politica a 5 stelle. Idee, storia e strategia del movimento di Grillo» legge il movimento del comico genovese da una prospettiva dichiaratamente di sinistra, ma offre diverse osservazioni interessanti e utili, che del resto si ritrovano negli studi di Biorcio di qualche anno fa sulla Lega Nord, acuti anche se talora offuscati da un’antipatia militante.

I segreti di Grillo, tra Apocalisse e tanta volgarità dans Articoli di Giornali e News beppegrillo

La maggioranza dei commentatori, sostengono Biorcio e Natale, non capiscono il movimento di Grillo perché danno rilievo a uno solo dei tre elementi che lo costituiscono: il «partito personale» di un comico che diventa «imprenditore politico»; lo spostamento della comunicazione dalla stampa e dalla televisione a Internet; e il «populismo», una parola ormai talmente abusata da non significare quasi più nulla ma che in questo caso indica la chiamata a raccolta di quanto attribuiscono i mali dell’Italia alla «casta» dei politici di professione, che si tratterebbe di spazzare via così risolvendo d’incanto tutti i problemi. Mentre, sostengono gli autori, questi tre elementi vanno sì analizzati uno per uno, ma vanno poi anche composti insieme perché è dalla loro sintesi che nasce il successo del movimento.

Cominciamo dal primo elemento: un comico si trasforma in organizzatore politico. Qui i punti di riferimento che Grillo ha tenuto presente sono due. Il primo non è un comico – checché ne pensi qualche giornale straniero – ma è Silvio Berlusconi, il quale ha dimostrato che è possibile costruire partiti personali a partire da credito e simpatia acquisiti in campi diversi dalla politica. Stupirà non pochi elettori grillini del 2013, ma nel 1994 quando Berlusconi scende in campo Grillo si schiera con lui, dichiarando: «Sono da mandare via, da mandare via questa gente qua [i politici della Prima Repubblica], da votare gli imprenditori; ecco perché sono contento che è venuto fuori Berlusconi: lo voglio andare a votare»:

Il secondo modello è francese, ed è un amico e mentore di Grillo, il comico Coluche (1944-1986), che lo showman genovese aveva conosciuto sul set del film «Scemo di guerra» di Dino Risi (1916-2008), di cui entrambi erano stati interpreti, nel 1985. Portare alla luce il ruolo di Coluche è un contributo importante del libro di Biorcio e Natale, anche se in un certo senso il comico transalpino aveva provato a diventare il Grillo francese e aveva fallito. In un periodo di scandali che scuotono la classe politica francese Coluche ottiene grande successo a Radio Montecarlo con uno slogan rivolto ai politici che Grillo avrebbe poi ripreso alla lettera: «Vaffanculo», e con un culto studiato della volgarità come forza sovversiva.  Licenziato da quella radio, si candida alla presidenza della Repubblica in vista delle elezioni del 1981, e comincia a volare sia nei sondaggi sia nel sostegno d’intellettuali – di sinistra – molto influenti, tra cui il filosofo Gilles Deleuze (1925-1995) e i sociologi Alain Touraine (1925-) e Pierre Bourdieu (1930-2002).

Quest’ultimo definisce, enfaticamente, l’invito di Coluche ai politici ad andare a quel paese come «le parole più importanti per la Francia dalla Dichiarazione dei diritti dell’uomo e del cittadino del 1789». I tempi, però, non sono maturi. C’è ancora la Guerra fredda, il Muro di Berlino non è caduto e nessuno dei due grandi blocchi internazionali vuole vedere un Paese strategico come la Francia consegnato a un comico imprevedibile. Coluche è minacciato di morte e intimidito dai servizi segreti, e la sua campagna finisce in tragedia quando il suo Casaleggio, René Gorlin (+1980), è assassinato in un oscuro omicidio presentato come passionale ma su cui restano molti dubbi. Coluche capisce ll’antifona, si ritira dalla campagna elettorale e invita i suoi sostenitori a votare per il socialismo autogestionario di François Mitterrand (1917-1996). Ma, anni dopo, comincia a far venire qualche idea al suo amico italiano Grillo.

Secondo elemento: Internet. Se il transito di Grillo dalle televisioni – che progressivamente lo emarginano per la sua virulenza anti-politica – all’attivismo militante su temi sociali ed ecologici comincia poco dopo l’incontro con Coluche, all’inizio il comico italiano non accoglie con particolare favore Internet. Nel 2000, anzi, alla fine di ogni spettacolo sfascia in scena un computer, considerato uno strumento dei poteri forti per lavare il cervello alla gente. Ma tutto cambia dopo l’incontro con Gianroberto Casaleggio, che per Biorcio – studioso della Lega – ha per Grillo il ruolo che per Bossi hanno gli incontri con il teorico del federalismo dell’Union Valdôtaine Bruno Salvadori (1942-1980) e con il politologo Gianfranco Miglio (1918-2001).

Casaleggio non è solo uno dei migliori esperti italiani di marketing sul Web. È un guru, interessato all’esoterismo e – ci dicono gli autori – accompagnato da «ipotesi di appartenenza alla massoneria», che ha trasformato Internet in una religione. Il suo pensiero, sintetizzato nel volume con citazioni dirette dai suoi video, si riassume in una profezia apocalittica: siamo alla vigilia di crisi ecologiche e di «guerre ideologiche, razziali e religiose» in cui moriranno i sei settimi degli attuali abitanti della Terra. Il miliardo di sopravvissuti abolirà «i partiti, la politica, le ideologie e le religioni», sostituite da «Gaia» – un nome che in molte teorie esoteriche indica la Terra come organismo vivente e unica divinità -, la quale sarà insieme religione e politica e gestirà il mondo tramite un «nuovo governo mondiale» selezionato e organizzato tramite Internet. Cioè, precisa Casaleggio, tramite gli «influencer», quella piccola percentuale di persone che padroneggia perfettamente la Rete e crea il novanta per cento dei suoi contenuti. Persone come lo stesso Casaleggio, che però per il loro sogno di nuovo governo mondiale hanno bisogno di «portavoce» dotati di quelle «capacità di comunicare con il pubblico» – compreso quello che non ha come suo primo punto di riferimento Internet – che agli «influencer» della Rete spesso mancano. Ma che non mancano a Grillo, il quale diventa leader politico globale quando Casaleggio gli mostra la luce di Internet e la accende, creando per il comico quello che diventa uno dei dieci blog più visitati nel mondo. Senza Casaleggio non ci sarebbe Grillo come leader politico. Ma senza Grillo il guru Casaleggio sarebbe solo il capo di un piccolo movimento esoterico.

Dove abbiamo già visto le sue prospettive apocalittiche? Precisando che i grillini sono adepti della non violenza, Biorcio e Natale paragonano le declinazioni politiche dell’utopia di Casaleggio ai manifesti delle Brigate Rosse degli anni 1970. Per me, studioso di nuovi movimenti religiosi, la teoria di Casaleggio ricorda piuttosto in modo irresistibile – anche qui, senza sospettare il guru di Grillo d’inclinazioni violente – la prospettiva della «Famiglia» del pluri-assassino Charles Manson, un pericoloso nuovo movimento religioso che attendeva l’«Helter Skelter», una guerra razziale in cui la maggioranza degli americani sarebbe morta, convincendo i superstiti a lasciarsi guidare da chi l’aveva prevista, cioè appunto Manson e i suoi adepti.

Terzo elemento: il populismo e l’avversione per la politica. E qui, suggeriscono gli autori, ben prima di incontrare i movimenti globali di «indignati» degli ultimi anni, il modello di Grillo è Umberto Bossi. Come Bossi, il Grillo elettorale non decolla immediatamente. Parte dal 3-4% delle sue liste civiche nel 2009, arriva al massimo del 7% in Emilia alle regionali del 2010. Come Bossi esplode con Mani pulite, così Grillo fa il pieno dopo gli scandali che travolgono esponenti non solo del centro-destra ma anche del centro-sinistra nel secondo decennio del XXI secolo. Il Movimento 5 stelle – il nome è assunto nel 2010 con riferimento a cinque semplici punti programmatici – diventa così il primo partito alle elezioni siciliane del 2012 e a quelle nazionali del 2013.

Ma chi vota Grillo? La sua base originale non poteva sognare le percentuali del 2013, perché rappresentava un blocco – non sociale ma culturale – per sua natura minoritario: gli «innamorati della Rete», persone in maggioranza settentrionali e laureate che hanno deciso di fidarsi soltanto di Internet, disprezzando giornali e televisione. A questi però si sono aggiunti, secondo il volume, altre tre categorie di elettori: anzitutto i «gauchisti», persone di sinistra per cui il PD si è spostato troppo al centro appoggiando il governo Monti, e chi si allea con il PD come Vendola ne condivide le colpe. Ci sono poi quelli che i due sociologi chiamano i «ragionevoli», che votano Grillo sulla base di un calcolo razionale di costi e benefici, convinti che un suo successo, per quanto effimero e problematico, possa costringere la politica a quelle riforme necessarie che i partiti tradizionali da anni promettono invano. Infine, i «menopeggio», elettori dell’estrema destra o della Lega che non condividono le idee di Grillo ma che lo considerano meno peggiore di tutti gli altri quando si tratta di criticare la «casta», le banche o l’Unione Europea. Qui il volume anticipa gli ultimi studi sui flussi dell’Istituto Cattaneo, secondo i quali, se la maggioranza degli oltre otto milioni di elettori di Grillo viene da sinistra, una parte significativa viene dalla Lega e un dieci per cento, in parte transitato da La Destra, votava a suo tempo Alleanza Nazionale.

Tenere insieme questi quattro gruppi di elettori non sarà particolarmente facile, come non lo sarà gestire una massa di deputati selezionati sul Web e che spesso non hanno mai parlato con Grillo. I problemi di democrazia interna del movimento nascono dalla sua stessa natura. Casaleggio potrebbe dire che il problema è mal posto, perché nell’epoca di Gaia comunque la democrazia rappresentativa non ci sarà più. Ma quanti fra gli eletti del Cinque Stelle, per non parlare degli elettori, davvero conoscono e capiscono le profezie di Casaleggio?

Infine, un tema cui Biorcio e Natale dedicano solo due paginette, ma che sta a cuore a me e credo ai miei lettori: il rapporto con la Chiesa. Gli studi di Franco Garelli hanno mostrato che, qualunque cosa suggeriscano loro i vescovi, i cattolici votano più o meno come gli altri italiani. Ma il Cinque Stelle richiede un supplemento di analisi. I questionari somministrati da Biorcio e Natale rivelano tra i suoi militanti ed elettori una percentuale più alta della media nazionale di non credenti e persone ostili alla Chiesa. I due sociologi osservano che il boom del 2012 e 2013 ha portato a votare Cinque Stelle anche cattolici praticanti. Ma questi rimangono in minoranza, e forse non sanno che dopo la morte della maggioranza dei terrestri e il trionfo di Gaia previsti da Casaleggio  le religioni sono destinate a sparire, sostituite dal culto esoterico della Terra Madre.

I cattolici sono del resto in buona compagnia. Nell’utopia di Casaleggio non spariranno solo le religioni ma anche il capitalismo, il socialismo e perfino i libri, che il guru di Grillo vede completamente sostituiti dalla Rete. Se però Grillo e Casaleggio sono inscindibili l’uno dall’altro, la prospettiva generale del movimento non può che essere la distruzione totale di qualunque pensiero politico – o religioso – alternativo. E chi pensa di «mettersi con Grillo» per salvare qualche poltrona assomiglia ai borghesi di cui parlavano i primi bolscevichi. Quelli che portano allegramente ai nemici la corda con cui saranno impiccati.

di Massimo Introvigne – La nuova Bussola Quotidiana

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Papa: martiri di Otranto saranno santi il 12 maggio

Posté par atempodiblog le 12 février 2013

Gli 800 martiri cristiani uccisi a Otranto dans Articoli di Giornali e News

Antonio Primaldo e gli altri martiri di Otranto, vittime dei Turchi nel 1480, saranno canonizzati il 12 maggio del 2013. Lo ha detto il Papa, pronunciando durante il concistoro la formula latina che annuncia che gli ottocento saranno annoverati tra i santi della Chiesa cattolica. Il concistoro ha riguardato anche la canonizzazione di Laura Montoya e Maria Guadalupe Garcia.

Fonte: IL GAZZETTINO.it

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Votare chi difende i valori non negoziabili

Posté par atempodiblog le 5 février 2013

Votare chi difende i valori non negoziabili dans Riflessioni votare

Vi ricordo di leggere bene i programmi dei partiti, prima di andare a votare. Non possiamo avere il comportamento schizofrenico di indossare” la fede durante la Messa domenicale e poi seguire ideologie diametralmente opposte al nostro Credo. Se sale la sinistra per noi credenti saranno tempi molto duri.

Irene Bertoglio

Il significato della croce in un mondo dove gli stadi hanno preso il posto delle cattedrali dans Don Luigi Giussani dongius

Due lettere di Don Luigi Giussani, scritte a ridosso delle elezioni del 18 aprile 1948 (dove si giocò il destino dell’Italia), tratte da: «Don Giussani – Vita di un amico» di Renato Farina. Ed. Piemme:

Cliccare qui per leggere iconarrowti7 Per essere cristiani bisogna obbedire alla Chiesa

votando dans Stile di vita

Ma c’è dell’altro.
Mi chiedo: per un cittadino (cattolico o laico che sia) è meglio essere governato da uno statista che fa leggi utili al Paese, segnatamente alla famiglia, pur avendo privatamente una situazione familiare complicata, oppure da uno statista che ha una famiglia da “Mulino bianco”, ma fa politiche devastanti contro le famiglie altrui e contro il Paese?

Antonio Socci (2007)

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Novena alla Madonna di Lourdes

Posté par atempodiblog le 2 février 2013

Novena alla Madonna di Lourdes dans Lourdes 5ahoqp

O Vergine Immacolata, Madre di Misericordia, salute degli infermi, rifugio dei peccatori, consolatrice degli afflitti, tu conosci i miei bisogni e le mie sofferenze; degnati di volgere su di me uno sguardo propizio a mio sollievo e conforto. Con l’apparire nella grotta di Lourdes hai voluto che essa divenisse un luogo privilegiato, da dove diffondere le tue grazie, e già molti infelici vi hanno trovato il rimedio alle loro infermità spirituali e corporali. Anch’io vengo pieno di fiducia a implorare i tuoi materni favori; esaudisci, o tenera Madre, la mia umile preghiera e, colmato dei tuoi benefici, mi sforzerò di imitare le tue virtù, per partecipare un giorno alla tua gloria in Paradiso. Amen.

3 Ave Maria.

Nostra Signora di Lourdes, prega per noi.

Sia benedetta la santa e immacolata Concezione della beatissima Vergine Maria, Madre di Dio.

Tratto da: Lourdes-France.net

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Chi è il vero padrone del mondo

Posté par atempodiblog le 24 janvier 2013

Chi è il vero padrone del mondo
di Padre Livio Fanzaga (Direttore di Radio Maria) – La nuova Bussola Quotidiana
Tratto da:
Piangereste di gioia

Chi è il vero padrone del mondo dans Articoli di Giornali e News vienisignoreges

Nel cuore di molti uomini del nostro tempo si nasconde un progetto inquietante. E’ quello di costruire un mondo in cui l’uomo stesso sia padrone assoluto, senza nessuno sopra di lui. A ben pensarci l’approdo ultimo dell’ateismo non è la negazione di Dio. Dopo aver negato l’esistenza di Dio, c’era un altro passo da fare: proclamare la divinità dell’uomo. Questo passo molti lo stanno compiendo. E’ il mondo moderno nel suo insieme che nega la dipendenza dal Creatore e proclama la sua totale autonomia. In questo mondo non ci sarebbe che l’uomo, signore del suo destino e detentore di ogni potere sulla sua vita.

Questa mentalità la trovi diffusa intorno a te, nelle persone che conosci, e forse penetra, senza che te ne renda conto, anche nelle fibre della tua anima. E’ un modo di concepire la vita come se Dio non ci fosse, come se non avessimo da rispondere a nessuno delle nostre azioni, e come se nessuno avesse stabilito i criteri immutabili del bene e del male.

Tutte le grandi civiltà del passato condividevano la certezza che questo mondo, e con esso l’uomo, fosse stato creato o plasmato da Dio: oggi molti pensano piuttosto che è l’uomo che ha creato Dio, illudendosi che qualcuno esistesse al di sopra di lui, perché lo aiutasse a risolvere i problemi della sua vita. La malattia spirituale dei nostri contemporanei è questa: pensano che per realizzarsi l’uomo debba fare a meno di Dio. Illusione tremenda, che già provocò la tremenda catastrofe alle origini della storia dell’umanità.

padreliviofanzaga dans Avvento

Senza Dio non c’è né futuro, né salvezza eterna
Ci sarà un tempo in cui gli uomini, nel loro insieme, cederanno a questa tentazione di costruire un mondo senza Dio, in cui essi si illuderanno di salvare se stessi con le loro proprie forze. Si tratta dei tempi ultimi, quando “Il Mistero di iniquità, sotto la forma di un’impostura religiosa, offrirà agli uomini una soluzione apparente ai loro problemi, al prezzo dell’apostasia dalla verità” (Catechismo C. C.675).

E’ a questi tempi, collocati al termine della storia, ma che già sono anticipati nel presente, che Gesù fa riferimento nel brano odierno di vangelo. Proprio quando il mondo si sarà illuso di poter fare a meno di Dio, il grande falsario verrà smascherato e l’uomo scoprirà il baratro di vanità e di vuoto in cui è precipitato. Né la scienza, né la tecnica, né la politica, né l’economia, né la magia lo potranno salvare.

Gli uomini scopriranno la loro miseria, la loro fragilità e la loro presunzione. “L’angoscia” si impadronirà di loro, quando vedranno la loro impotenza davanti al terrore dei fenomeni naturali e “moriranno di paura” per l’attesa di ciò che dovrà accadere sulla terra. Povero uomo! Credeva di essere il padrone del mondo ed eccolo tremante e inerme di fronte alla maestà terribile dell’universo.

Allora sarà evidente a tutti che senza Dio non c’è possibilità né di futuro, né di salvezza. Senza di lui siamo perduti!

Tutti compariranno davanti al Figlio dell’uomo
Hai mai pensato, caro amico, che cosa ti attende nel prossimo futuro? Quanti progetti facciamo, senza mai pensare che il futuro non ci appartiene, ma ci viene dato istante dopo istante! Nei tempi in cui la fede colmava la vita, si usava dire: “A Dio piacendo, farò. A Dio piacendo, andrò”. E così via. Siamo creature e questo significa che non sopravviveremmo un solo momento nell’essere se Dio non ci sostenesse.
Gesù dice che ogni capello del tuo capo è contato. E’ proprio così. Persino ogni battito del tuo cuore è calcolato da Dio. E tu pretendi di guardare avanti senza fare i conti con lui? Tu ti illudi di avanzare nel futuro senza incrociarlo? Sappi che la tua vita va incontro al Signore che viene. Prima ancora che la storia finisca, tu ti troverai davanti al trono della sua maestà. E’ un appuntamento al quale non potrai sfuggire. Ti senti inquieto? Hai forse paura? Questo ti accade perché, come lo struzzo, ti ostini a nascondere la testa sotto la sabbia. Guarda avanti. Dio ti viene incontro. Preparati!

“Quel giorno non vi piombi addosso all’improvviso”
Voglio subito chiarirti che l’incontro con Cristo può essere nel medesimo tempo pauroso e gioioso. Non c’è bisogno di aspettare la fine del mondo, quando Cristo “Verrà con potenza e gloria grande”, per comparire alla sua presenza. Questo accadrà per tutti nell’istante della morte. Momento grandioso e solenne, nel quale il velo sarà strappato e la verità sulla vita si manifesterà con lo splendore dell’evidenza.

Il suo sguardo di amore infinito si poserà sulla tua miseria, se tu, piccola e misera creatura, quale ognuno di noi è, avrai imparato ad alzare gli occhi del cuore verso di lui e a guardarlo come si guarda a uno che ti vuole bene, che ti vuole aiutare, che ti vuole salvare. Cadrai nelle sue braccia, caro amico, se avrai creduto che, sulla frontiera dell’abisso, era là Lui ad attenderti, per portarti con sé, laddove la gioia non ha tramonto.

Ma guai a noi, se quel giorno ci piomberà addosso all’improvviso e ci troveremo davanti Colui che abbiamo negato, che abbiano offeso, che abbiamo bestemmiato e che abbiamo respinto. Quale tremendo risveglio sarà quello, quando ci renderemo conto che abbiamo rifiutato per sempre la verità e l’amore.

“Vigilate e pregate in ogni momento”
Anche in questo Natale il mondo ti vuole sottrarre Cristo dal cuore. Lo vuole rapire dalle tue attese, dai tuoi desideri e dai tuoi progetti. Il mondo in questi giorni ti propone le cose, ma non Dio. Sarà ancora per te un Natale senza gioia e senza pace?

Accogli il tuo Signore che ti viene incontro come un viandante che chiede il tuo amore. Se tu avrai imparato, nel tempo del tuo pellegrinaggio, a considerare Gesù come un amico, in quel giorno in cui lo guarderai faccia a faccia, sarà un amico che tu incontri.

Nel cammino verso il Natale trova ogni giorno un momento in cui stare solo. Nella penombra di una chiesa o nel segreto della tua cameretta ascolta Dio che parla al tuo cuore. Senti quello che ti suggerisce la tua coscienza, che è la voce di Dio in te.

Sii sincero con te stesso. Lascia che la voce di Dio in te tolga il velo delle tue ipocrisie e ti dica chi veramente sei. Lascia che ti giudichi e che ti perdoni. Avrai l’umiltà di accettare la verità su te stesso e di lasciarti abbracciare dal tuo Dio e Padre, dal tuo Signore e Salvatore?

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Atempodiblog nuovamente on-line

Posté par atempodiblog le 17 janvier 2013

Ringrazio lo Staff di Unblog.fr per aver rimesso on-line il blog che era diventato « invisibile » a causa di problemi.
Rinnovo l’affidamento del blog alla Regina del Cielo e della terra. Buon 2013 a tutti!

Atempodiblog nuovamente on-line dans Amicizia mariaeges

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Con Maria verso il Santo Natale

Posté par atempodiblog le 29 novembre 2012

Oggi inizia la novena a Maria SS. Immacolata (da recitarsi dal 29 novembre al 7 dicembre).

Con Maria verso il Santo Natale dans Avvento Maria-Immacolata

Vi segnalo quella del Beato Giustino Maria Russolillo, per recitarla cliccare  Freccia dans Viaggi & Vacanze Novena a Maria SS. Immacolata

Botti di Capodanno, l'appello dei medici degli ospedali: “E' una tradizione negativa e pericolosa” dans Articoli di Giornali e News Santo-Natale

Con Maria verso il Santo Natale

Durante i giorni di questa novena guardiamo alla bellezza immortale della nostra Madre. In Lei risplende la vittoria di Dio sul male, sul peccato e sulla morte. In Lei rifulge l’opera divina della nuova creazione. Maria, nel suo splendore di grazia, è già ciò che anche noi saremo. Il nostro destino non è la polvere della terra ma  la gloria del cielo.

Dobbiamo però essere “sua immagine”. E’ normale che i figli assomiglino alla Madre. Chiediamo in questi giorni la grazia di essere immagine di Maria: nella fede, nella preghiera, nell’umiltà, nella purezza del cuore e nell’amore per Dio e per il prossimo.  La presenza viva di Maria nel nostro cuore è una benedizione e una speranza per il mondo intero.

di Padre Livio Fanzaga

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31° anniversario delle apparizioni di Nostra Signora dei Dolori a Kibeho (Rwanda)

Posté par atempodiblog le 28 novembre 2012

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Per approfondire Freccia dans Viaggi & Vacanze Le apparizioni di Nostra Signora dei Dolori a Kibeho (Rwanda)

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Previsioni del tempo a Medjugorje

Posté par atempodiblog le 25 novembre 2012

Il caso Medjugorje - L'umanità è al bivio dans Apparizioni mariane e santuari medjugorje1

Per le previsioni del tempo a Medjugorje cliccare iconarrowti7 il meteo aggiornato

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Al di là delle apparenze

Posté par atempodiblog le 11 novembre 2012

Al di là delle apparenze dans Citazioni, frasi e pensieri vedovaaltempio

“Gesù ci invita a posare, come Lui, uno sguardo buono e giusto sulle persone e sugli eventi. Spesso, ci  lasciamo  impressionare e condizionare dalle apparenze e dagli slogan che distorcono  le cose. Cerchiamo di vedere, al di là di ciò che sembra, la scintilla di bontà che è deposta e che potrà illuminare il nostro giudizio. Allora il nostro rapporto con Dio e con gli altri sarà più vero, e le nostre scelte saranno più libere. L’umiltà ci insegna che noi non valiamo se non quello che siamo davanti a Dio!  Su questo cammino che la Vergine Maria sia il nostro modello!”.

Dall’Angelus del Santo Padre Benedetto XVI (saluto ai pellegrini di lingua francese, traduzione a cura di atempodiblog)

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Offertorio del Prez.mo Sangue di N. S. per le anime purganti

Posté par atempodiblog le 24 octobre 2012

Offertorio del Prez.mo Sangue di N. S. per le anime purganti

Offertorio del Prez.mo Sangue di N. S. per le anime purganti dans Don Giustino Maria Russolillo Ges

SS. Trinità, Padre, Figlio e Spirito Santo per le mani di Maria SS.ma Addolorata, Vi offriamo il perz.mo Sangue di N. S. Gesù Cristo:

  • Per tutti quelli che ci hanno preceduto nell’eternità e sono nella Santa Chiesa Purgante;
  • Per tutte le anime per le quali Voi volete che noi preghiamo e che da noi più si aspettano di essere aiutate, e che più si interessano di noi;
  • Per tutte le anime che noi siamo tenute a suffragare per motivi di giustizia, fedeltà, carità, specialmente se ce ne fossimo dimenticati prima;
  • Per le anime più vicine al Paradiso e per quelle più lontane, per le anime degli ecclesiastici e dei religiosi, per quelle che furono in autorità ecclesiastiche o civili;
  • Per le anime dei morti di recente, per le anime dei santi falliti; per le anime morte fuori dal corpo della Chiesa, ma pur salvate dalla Vostra grazia;
  • Perché ci accresciate a tutti la fede, la speranza, la carità di Dio e del prossimo e fare il Purgatorio in questa vita presente nel fuoco dell’Amore Vostro.

O Divina trinità intendiamo offrirvi incessantemente il Prez.mo sangue di Nostro Signore Gesù Cristo perché la Vostra volontà si adempia, il Vostro amore trionfi, la Vostra gloria risplenda in noi e in tutti, sempre più come in Voi stesso! Amen.

Beato Giustino Maria Russolillo

Divisore dans San Francesco di Sales

Cliccare Freccia dans Viaggi & Vacanze QUI per recitare la novena alle Sante Anime del Purgatorio del Beato Giustino Maria della Santissima Trinità Russolillo

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Nuovi Santi: Caterina Tekakwitha, la pellerossa di Dio

Posté par atempodiblog le 22 octobre 2012

NUOVI SANTI: CATERINA TEKAKWITHA, LA PELLEROSSA DI DIO

Nuovi Santi: Caterina Tekakwitha, la pellerossa di Dio dans Santa Kateri Tekakwitha Santa-Caterina-Tekakwitha

“Anche se noi indiani siamo molto poveri e miserevoli, tuttavia il nostro Creatore ha avuto grande compassione di noi e ci ha dato la religione cattolica. Oltre a ciò Egli ha avuto pietà di noi e ci ha dato Caterina Tekakwitha la nostra piccola sorella. E adesso speriamo che anche Tu, nostro Padre, che sei il Vicario di Gesù Cristo, vorrai pure concederci favore; ti supplichiamo con tutto il nostro cuore di parlare e di dire: ‘Voi indiani, miei figli, prendete Caterina come oggetto della vostra venerazione nelle chiese, perché lei è santa ed è in cielo’”.
Il 13 marzo 1885 il capo di una tribu’ di indiani del Nord America, di nome Meshkiassang, indirizzò questa richiesta a Leone XIII da Fort William, Lake Superior, Ontario. Nei giorni scorsi il testo della lettera è stato pubblicato dall’Osservatore Romano ed oggi, finalmente, Benedetto XVI ha accolto quella supplica, proclamando in piazza San Pietro la prima santa pellerossa della storia.
Nata nel 1656 a Ossernenon (nell’attuale Stato di New York) da un indiano irochese pagano e da una algonchina di nome Kahontake (che dopo aver ricevuto il battesimo era stata fatta prigioniera dagli irochesi e, nonostante le difficoltà di vivere fra pagani, era riuscita a preservare la sua fede) Santa Caterina Tekakwitha aveva ricevuto alla nascita il nome di Ioragode che significa Splendore del sole, ma a causa del vaiolo (che quando aveva 4 anni gli aveva anche ucciso la madre) ebbe il viso sfigurato e perse la vista, tanto che era costretta a camminare tenendo le mani protese in avanti per rendersi conto se c’era dinanzi a lei qualche ostacolo: da ciò il soprannome di “Tekakwi­tha”, che nel linguaggio indiano Mohawk significa appunto “una persona che procede con le mani in avanti” per allontanare gli ostacoli, ovvero, analogamente, “una persona che con le sue mani mette tutte le cose in ordine”.
Eppure, ricorda il postulatore, padre Paolo Molinari, “nonostante questi suoi limiti era sempre gioiosa, dolce, gentile e docile, industriosa e incline
alla virtù. Aveva ricevuto segretamente dalla madre i rudimenti della vita cristiana che, con l’andare del tempo e grazie all’azione di Dio in lei, maturarono facendone una ragazza singolare per la sua grande bontà nei confronti di tutti”.
Nel giorno di Pasqua 1676 venne battezzata e ricevette il nome di Kateri (Caterina). Una volta ricevuto il sacramento dell’iniziazione cristiana, la giovane pellerossa divenne in modo sempre crescente una fervente “figlia di Dio”: la sua sollecitudine per i malati, i sofferenti, i più poveri; la sua umile dolcezza e la carità verso tutti, resa ancor più trasparente dalla sua purezza, non poterono rimanere nascoste.
Non pochi, non potendo accettare la sfida che loro veniva dalla virtù e dalla bontà di una giovane della loro tribù, la schernivano, la maltrattavano e la minacciavano in molti modi. Kateri riuscì a sopportare tutto con ammirevole serenità, perdonando chi le faceva del male.
Per togliere la giovane neofita da quell’ambiente a lei ostile venne trasferita nella colonia di indiani cristiani, conosciuta come missione di San Francesco Saverio, alla prairie de la Madeleine, nel Canada, di fronte alla città di Montreal, al di là del grande fiume Saint Laurence.
I gesuiti della missione considerarono l’arrivo della Tekakwitha come quello di un’inviata da Dio per edificare tutti con la sua vita esemplare e le permisero, dopo averle dato la comunione, di fare voto di verginità, che per una squaw significava condannarsi a vivere nella misera. Quando aveva appena 24 anni, morì di malattia, lodando il Signore fino all’ultimo, nonostante fosse afflitta da grandissimi dolori.

di Salvatore Izzo – AGI
Fonte: Il blog degli amici di Papa Ratzinger

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Halloween non è solo una carnevalata

Posté par atempodiblog le 15 octobre 2012

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“Vorremmo ricordare la vigilia della festa del 1 novembre, l’invito per ogni uomo a vivere senza maschere la grande chiamata all’amore da parte di Cristo, proprio come i santi fratelli che ci hanno preceduto. Viviamo già in una società in cui conta apparire più che essere. E i giovani pur di essere accettati sono disposti ad indossare le varie maschere: dal ‘duro’ al playboy… Il dramma è che spesso i giovani non solo non si sentono accettati e amati, ma si sentono profondamente soli. Paradossalmente nella società della comunicazione passiamo ore su Internet coperti da uno schermo, cercando di far vedere solo le parti ideali di noi stessi. E così nei luoghi di aggregazione: puoi ritrovarti in una discoteca di mille persone ma sentirti immensamente solo.
Per me Halloween non è solo una carnevalata. Mi viene da piangere al pensiero che tanti giovani ogni giorno assumono delle maschere e cadono nel piacere illusorio delle droghe. Quelle maschere mi ricordano la triste realtà del popolo della notte, tutti quei volti incontrati in questi anni, sguardi segnati dalla morte nel cuore. Eppure molti di loro oggi hanno fatto l’esperienza della resurrezione”.

Chiara Amirante – La Bussola Quotidiana

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Socci: «L’eroica quotidianità di Chiara Corbella. La sua storia è opera della Grazia»

Posté par atempodiblog le 10 octobre 2012

Socci: «L’eroica quotidianità di Chiara Corbella. La sua storia è opera della Grazia» 
 di Emmanuele Michela – tempi.it
 
«C’è un giardino nel mondo dove fioriscono queste meraviglie. È la Chiesa, che però per i giornali è tutt’altro». Intervista ad Antonio Socci, sulla storia di Chiara Corbella: «Colpisce il suo affidamento totale a Gesù»

Socci: «L’eroica quotidianità di Chiara Corbella. La sua storia è opera della Grazia» dans Antonio Socci chiaracorbellaedenrico

Di spazio per lei ce n’è stato ben poco sui giornali nazionali. L’affascinante storia di Chiara Corbella (qui la testimonianza inedita del marito Enrico raccolta da Tempi), la giovane mamma che ha preferito non curare un tumore pur di far nascere il figlio Francesco, ha stupito tante persone, ma nelle pagine dei quotidiani non trova eco. E proprio contro questa “dimenticanza” si è concentrato ieri Antonio Socci dalle colonne di Libero e del suo blog “Lo straniero”, raccontando lui della “semplice santità” di questa ragazza di 28 anni morta lo scorso 13 giugno. «C’è un giardino nel mondo dove fioriscono queste meraviglie. Dove accadono cose stupende, inimmaginabili altrove. È la Chiesa di Dio», scriveva ieri. «Nessuno dei potenti e dei sapienti lo conosce. Per loro e per i giornali la Chiesa è tutt’altro. I giornali strapazzano il Vaticano e Benedetto XVI per il Vatileaks. I riflettori dei media sono tutti per i Mancuso, i don Gallo, gli Enzo Bianchi. O per ecclesiastici da loro ritenuti “moderni”. Ma nel luminoso giardino di Dio, che Benedetto XVI ama e irriga, fioriscono silenziosamente giovani come Chiara».

Socci, cosa l’ha stupita di più della vicenda di Chiara Corbella?
Mi ha colpito la semplicità della sua santità: Chiara è una di quelle persone normali che per serietà con l’incontro fatto con Gesù riescono ad arrivare fino a questo livello di testimonianza. E a vedere e sentire i suoi familiari si capisce che la storia di Chiara è davvero opera della Grazia: mi ha stupito, per esempio, quanto raccontava il marito Enrico. «Siamo stati un po’ spettatori di noi stessi in questi anni». Ecco, anche senza che loro se ne rendessero conto sono diventati testimoni della Grazia che opera tra noi. E ha stupito molti questa storia: in tanti sono rimasti commossi da questa testimonianza di semplice santità.

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Cos’hanno da insegnare vite così emblematiche?
Potremmo parlare per delle ore. È ciò che compie Cristo nelle nostre vite, è il segno che è vivo e agisce tra noi facendo vivere le cose di tutti giorni in maniera straordinaria, il quotidiano in modo eroico. E di Chiara colpisce una cosa: l’affidamento totale a Gesù. Grazie alla semplicità di Cristo, vivo qualcosa di grande. In più tutto questo succede in un momento in cui si parla della Chiesa solo per metterne in luce divisioni, scandali, rotture, le critiche di chi si reputa la vera Chiesa. Ma in realtà la vera Chiesa è Chiara e le persone come lei. E, guarda caso, di queste vicende non si parla sui giornali, dove l’immagine del mondo ecclesiastico è solo quella di Vatileaks. Oppure, se se ne parla, lo si fa in maniera assurda: mesi fa avevo letto un pezzo dedicato a Chiara sul sito del Corriere, nel blog “Genitori e figli”. Leggere questo post è molto istruttivo su come viene guardata questa vicenda: «Dov’è il limite tra l’amore e l’incoscienza? I genitori hanno il dovere di crescere i figli, di seguirli, di curarli. Sono cattolica, ma non mi riconosco in questo amore, sono mamma, ma rinuncerei di mettere al mondo un figlio già condannato prima di nascere».

In un tempo in cui ci viene spesso data un’immagine del mondo dei giovani vuoto e senza guide, lei titola il suo articolo “Il giardino della giovinezza che il mondo non conosce”. Dove sta l’eccezionalità di questa ragazza? Lei nel suo pezzo fa riferimento anche alla adunata di Tor Vergata per il Giubileo del 2000.
Sì, perché ricordo che allora si ironizzava molto sui giornali circa l’incapacità di capire in cosa la Chiesa potesse interessare ai giovani, e dove stesse il fascino di Gesù per la gente. La nostra società non riesce a capire perché una persona riesca a dire a 20 anni che Cristo è la sua vita, come diceva proprio Giovanni Paolo II e dice oggi Benedetto XVI.

Di storie come questa non se ne parla sui giornali, troppo impegnati a scrivere di Vatileaks e Imu sui beni ecclesiastici. Solo voglia di sparlare su temi che hanno un mercato o c’è invece un’avversione alla Chiesa?
Credo sia prima di tutto un problema di non conoscenza: il cristianesimo è un continente che si crede di aver visto fino in fondo, ma di cui in realtà si ha, tante volte, un’immagine solo superficiale. Niente come il cristianesimo è qualcosa che si pensa di conoscere ma che in realtà non si conosce fino in fondo. Non dimentichiamoci poi quello che diceva Augusto Del Noce: la cultura moderna è estranea al cristianesimo perché non lo vuole conoscere. E infine, bisogna aggiungere come spesso il discorso si ideologizzi quando si parla di Chiesa e fede.

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La Madonna della Riconciliazione e della Pace

Posté par atempodiblog le 4 octobre 2012

Le apparizioni di Balestrino (Savona):

 

la Madonna della Riconciliazione
e della Pace

 

“Dolce cuore di Maria, siate la salvezza dell’anima mia”. (Giaculatoria insegnata dalla Madonna a Caterina il 5 gennaio del 1951, da recitare durante il Santo Rosario – atempodiblog.unblog.fr).

La Madonna della Riconciliazione e della Pace dans Apparizioni mariane e santuari

Caterina Richero nacque il 7 ottobre 1940 a Bergalla, la frazione più alta di Balestrino, da una umile famiglia di contadini. 

Era la prima di quattro fratelli e la sua vita trascorse nella serenità della fanciullezza sino all’età di nove anni. Il 4 ottobre 1949 qualcosa cambiò radicalmente la sua vita. Qualcosa che porterà Caterina a sacrificare umilmente la sua vita con una testimonianza di fede continua e silenziosa. Una vita rivolta alla preghiera ed alla devozione per quella figura femminile che le si presentò ben 138 volte sino al 5  novembre 1986 e che il 5 giugno 1950 alla domanda: Chi sei?”. Ella rispose: Io sono l’ Immacolata Concezione”.

La vita di caterina da quel lontano giorno del 1949 non fu affatto facile. Dovette affrontare lo scherno e la diffidenza di molti e soprattutto dovette attenersi a quello che le veniva impartito dal vescovo. Le fu anche proibito di recarsi sul monte Croce ma la Madonna le iniziò ad apparire in casa.

In tutti quegli anni la Madonna chiese di pregare molto, di convertirsi, di avere fede e di fare molte penitenze per la conversione dei peccatori. Il 5 ottobre 1971 disse: Sul monte Croce troverete la luce e la forza, ed Io, in questo luogo, vi otterrò numerose grazie”.

Ora sul monte Croce vi è una splendida cappella con un Cristo che attende i pellegrini in cima ad una scalinata. Al suo interno, intenta a sistemare i fiori sull’altare oppure assorta nelle preghiere, Caterina… che con la sua presenza silenziosa dice a tutti molte più cose di quante ne potrebbero dire migliaia di articoli e libri.

Fonte: Maria di Nazareth

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