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La portata del dono che è la Vergine Maria Immacolata

Posté par atempodiblog le 5 décembre 2023

La portata del dono che è la Vergine Maria Immacolata
di Padre Livio Fanzaga
Tratto da: Blog di p. Livio – Direttore di Radio Maria

La portata del dono che è la Vergine Maria Immacolata dans Avvento Maria-Immacolata

Cari amici, la Vergine Maria Immacolata è la protagonista della Storia che stiamo vivendo. In questo tempo è qui per realizzare la profezia che ha fatto a Fatima e cioè che al termine di questi anni travagliati il Suo Cuore Immacolato trionferà. La Madonna è indubbiamente un dono immenso che Dio ci ha fatto. La presenza di Maria e la certezza del trionfo del Suo Cuore Immacolato sono la speranza che alimenta la fiducia nel nostro cuore guardando al futuro.

Per capire la portata del dono che è la Vergine Maria Immacolata dobbiamo dare uno sguardo alla Storia della Salvezza che da sempre è illuminata dalla presenza della Madonna. La Storia della Salvezza ha avuto inizio con la caduta di Eva che ha compromesso il progetto divino di gioia e di felicità per il genere umano. Dio ha dovuto inviare Suo Figlio per riscattare l’umanità e per ripristinare il suo progetto di salvezza e di gioia nell’eternità, che era la condizione originaria dei nostri progenitori.

Il tema dell’Immacolata è presente già dall’inizio della Storia della Salvezza. Nelle prime pagine della Sacra Scrittura si legge una promessa che Dio rivolge al serpente infernale che aveva tentato i progenitori:

Io porrò inimicizia fra te e la donna,
fra la tua stirpe e la sua stirpe:
questa ti schiaccerà la testa
e tu le insidierai il calcagno

Questa promessa illumina la Storia della Salvezza fin dalle origini. Questa inimicizia indica un’opposizione radicale fra la Donna e la serpe. C’è anche la contrapposizione tra Eva, che si è fatta sedurre, e Maria, madre della nuova umanità cioè quella dei salvati che entreranno nell’ambito della grazia, della purificazione, della santificazione. All’inizio della Storia della Salvezza risplende questa figura meravigliosa, il cui Figlio sarà il Redentore e sarà Lui stesso il vittorioso nei confronti del drago e della sua stirpe.

Questa profezia si è realizzata pienamente nel momento in cui la Vergine ha concepito e generato il Signore, il Salvatore, il quale con la sua incarnazione, passione e morte ha redento l’umanità. L’Immacolata è all’origine della Storia della Salvezza, è al centro ed è anche al termine. Siamo entrati nell’ultima fase della Storia della Salvezza che ha un inizio, la Creazione, un centro che è l’Incarnazione e una fase ultima che è quella che stiamo vivendo e che è una fase di prove, di persecuzioni, di tradimenti ma che culminerà con il Trionfo del Cuore Immacolato di Maria.

Così come la Madonna ha accompagnato Cristo sul Calvario e gli è stata accanto in ogni istante della Passione, allo stesso modo Maria non lascerà sola la Chiesa nel momento della prova e del suo Calvario. La Madonna è qui per portare l’umanità nel tempo della pace. La parte finale della Storia della Salvezza prevede il trionfo del Cuore Immacolato di Maria. La profezia della Genesi in cui Dio dice che avrebbe posto inimicizia fra il serpente e la Donna è stata un’espressione di cui Pio IX – che ha proclamato il dogma dell’Immacolata – ha dato una lettura teologica e profetica. Fra il serpente e la Donna l’inimicizia è tale per cui il serpente non ha potuto mai intaccare la Donna, nemmeno nel primo istante del concepimento. Il serpente non ha mai, nemmeno per un momento, avuto potere sulla Donna.

Maria è veramente la nuova Eva, è stata concepita senza peccato originale. La Madonna è l’Immacolata, su di Lei il serpente non ha mai potuto nulla. La Madonna mai è stata violata per nessuna ragione dagli effetti del peccato originale. Maria è l’Immacolata fin dal primo istante del suo concepimento e per tutta la sua vita, è stata preservata dagli effetti del peccato originale. Maria è la tutta pura e la tutta santa!

Guardando all’Immacolata, allora, vediamo la radicalità della Redenzione. Con Maria Dio ha ripristinato il genere umano, ha creato una nuova realtà che è quella che Lui aveva in mente fin dall’inizio della Creazione ma che è stata compromessa dal peccato originale. Una creatura umana non avrebbe mai potuto accogliere nel suo grembo il Verbo Incarnato se fosse stata violata in qualche modo dal peccato originale. La Madonna non è mai stata di satana, nemmeno per un istante. La vittoria di Dio è totale ed è quella di un nuovo genere umano.

Come diceva Sant’Agostino, tutti noi con il Battesimo rinasciamo nel grembo della Vergine Maria e diventiamo membra vive del corpo mistico di Cristo. La Madonna è l’unica creatura sulla quale satana mai ha potuto avere, nemmeno per un istante, potere. Questa è la rabbia di satana e il suo odio verso l’Immacolata. Satana è libero dalle catene anche per la rabbia che nutre dentro di sé vedendo che si realizza quello che la Madonna ha profetizzato a Fatima.   

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La santità è il fine della vita di ogni uomo

Posté par atempodiblog le 1 novembre 2023

La santità è il fine della vita di ogni uomo
“Se questo e quello sono diventati santi, perché non io?”. (S. Agostino)
di Padre Livio Fanzaga
Tratto da: 
Blog di p. Livio – Direttore di Radio Maria

La santità è il fine della vita di ogni uomo dans Fede, morale e teologia Tutti-i-Santi-con-Ges

Caro amico, se ti dico che la santità è il fine della vita di ogni uomo, probabilmente mi guardi con scetticismo. Mi concedi volentieri che alcune persone siano chiamate a vivere eroicamente sotto il profilo morale e spirituale. Anzi, sei assolutamente convinto che senza i santi il mondo sarebbe una landa deserta e inospitale. Ma, obbietti, la maggioranza degli uomini è fatta da persone le cui principali preoccupazioni sono di ordine materiale e temporale. Non è forse vero che le moltitudini si preoccupano in primo luogo di soddisfare gli istinti primari, completamente dimentichi della vita interiore?

Purtroppo hai ragione, caro amico, ma quella che hai davanti agli occhi non è l’umanità che Dio ha creato nello splendore della sua grazia, ma quella decaduta e abbruttita dal peccato. Su di essa, e anche tu lo hai sperimentato, si è chinata la divina misericordia per chiamarla a nuova vita. In Gesù Cristo la santità non è un ideale astratto, ma una realtà concreta che  viene proposta e donata a tutti . Con la sua grazia ogni uomo può seguirlo e imitarlo. Se ti metti alla scuola di  Gesù, cammini spedito sulla via della santità.

Ora che sei impegnato nel cammino di conversione, mi preme sgombrare il campo da un malinteso, secondo il quale la santità sarebbe un traguardo che non è alla portata di tutti, ma soltanto di alcuni privilegiati. Questo non può essere, perché la santità è il fine stesso della vita, raggiungendo il quale l’uomo si realizza e consegue la felicità. Comprendi anche tu che il traguardo della felicità deve essere accessibile a tutti, dal momento che tutti la desiderano ardentemente.

S. Agostino, quando era ancora nel difficile passaggio della conversione, guardandosi intorno diceva a se stesso per spronarsi a decidere:

“Se questo e quello sono diventati santi, perché non io?”.

Infatti, se ci rifletti bene, il punto di partenza è uguale per tutti. Ogni uomo infatti nasce malato e incline al male. I santi, prima di diventare tali, erano uomini fragili e peccatori come noi. Come sono diventati santi? Con l’aiuto della grazia e la loro buona volontà. Ma, caro amico, non è forse vero che la grazia viene concessa a tutti e che la buona volontà dipende da ognuno di noi? Non dimenticare che alcune delle stelle più fulgide della santità sono stati dei grandi peccatori.

Ora ascoltami: se tutti nasciamo nel peccato e a tutti viene concessa la grazia di Cristo, perché mai alcuni diventano santi e altri no? Dovrai ammettere che la differenza è data soltanto dalla buona volontà. E’ questo il fattore decisivo e discriminante fra chi realizza la sua vita sul cammino della santità e chi la disperde lungo la via della mediocrità e del male. Il motivo per cui non pochi cristiani indietreggiano di fronte alla chiamata universale alla santità è dovuto a un falso concetto che se ne sono formati.

Associano la santità ad opere straordinarie, per le quali ritieni di non essere portato. Effettivamente molti santi sono state persone eccezionali, ai quali Dio ha dato doni e affidato missioni particolari. Tuttavia vi è una moltitudine immensa di santi ordinari, molti dei quali ignoti alla uomini, ma ben noti a Dio, che hanno vissuta la sanità nella dimensione ordinaria della loro vita.

Tante esitazioni e perplessità si dissolvono come la nebbia al sole se intendi la santità nel suo genuino significato. Non vi è dubbio che esistano vie straordinarie alla santità, che sono connesse a particolari bisogno della Chiesa e delle anime

Quante figure di santi ci sovrastano e quasi ci impauriscono per la severità dell’ascesi, per la profondità della dottrina, per le opere realizzate nel campo sociale ed ecclesiale, per i miracoli compiuti. Si tratta però di vocazioni straordinarie, mentre la maggioranza dei fedeli è chiamata a percorrere una via assai più semplice, che consiste nella pratica delle virtù umane e cristiane nel contesto dei compiti, dei doveri e degli impegni della vita quotidiana.

“Imparate da me che sono mite e umile di cuore” ( Mt 11,29).  Percorri il tuo cammino di perfezione sforzandoti di creare, giorno dopo giorno, un cuore umile, puro, mite, compassionevole, paziente e distaccato dalle cose del mondo, come era il cuore di Gesù. Ti sembra difficile tutto questo? Incomincia il cammino e man mano che avanzi ti sentirai più forte, mentre ne scoprirai sempre meglio la bellezza e la grandezza.

Ti voglio però dare una indicazione molto concreta, affinché possa avere un punto di riferimento certo che sei sulla strada giusta. In senso stretto la santità è la veste candida della grazia santificante della quale sei stato rivestito col battesimo e che hai di nuovo riconquistato col sacramento della riconciliazione. Nel tuo cammino di perfezione veglia per conservarti in grazia di Dio o per riacquistarla al più presto, nel triste caso che l’avessi perduta. Allora fioriranno in te le virtù e i doni dello Spirito Santo, perfino a tua insaputa e nel più totale nascondimento di una vita normale.

Il desiderio di diventare santi non è superbia, ma risposta a una chiamata. Tuttavia mettiti in cammino facendoti piccolo come una formica. Piccola e nera com’è, non la nota nessuno. Non cercare visibilità, apprezzamenti e riconoscimenti da parte degli uomini. C’è una santità nascosta, nota solo a Dio, che conosceremo in cielo.

Allora sarà grande il nostro stupore quando ci renderemo conto di quanti sono coloro che noi  credevamo fossero gli ultimi e invece sono i  primi. A meno che Dio disponga diversamente, deciditi per questo tipo di sanità, quella che i più non vedono. E’ la più sicura e la meno esposta alle insidie del superbo serpente. E’ la stessa santità di Maria, tenuta nascosta agli occhi del mondo, ma infinitamente più luminosa di quella di tutti i santi.

Dalla formica impara anche la tenacia. Osserva come tiene ben stretto in bocca il chicco di grano, più grosso di lei, e lo porta a destinazione senza lasciarlo cadere. Allo stesso modo tu tieni saldamente in pugno la decisione di diventare santo e non permettere che si sciolga come la neve al sole di primavera. La santità è un’opera di pazienza quotidiana. Ogni giorno devi fare un passo in avanti. Ogni giorno devi aggiungere un mattone all’edificio che stai costruendo. Non servono gesti sensazionali, ma piuttosto l’oscura dedizione al dovere quotidiano. Dalla formica impara la virtù della perseveranza. Dopo ogni calamità esse riprendono sempre a ricostruire.

Lungo il cammino di santità ti può succedere di rallentare e persino di cadere. L’importante è che tu non lo lasci mai, per seguire la via larga della perdizione. Solo chi persevererà fino alla fine sarà salvo ( cfr Mt 24,13). Ti sarà di grande aiuto la fiducia nella divina Misericordia. In fondo a Dio non importa quanto sei riuscito a realizzare. A Lui importa che tu, nella tua miseria, abbia fiducia nella sua bontà e nel suo perdono.

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Passa la figura di questo mondo

Posté par atempodiblog le 24 octobre 2023

Passa la figura di questo mondo
di Padre Livio Fanzaga – Radio Maria FB

Passa la figura di questo mondo dans Fede, morale e teologia festa-dei-santi-e-dei-fedeli-defunti

La solennità di tutti i Santi e la commemorazione dei Fedeli defunti illumina il mese di novembre con la luce dell’eternità.

All’interrogativo, che sale spontaneo dal cuore umano, sul senso della morte, la Chiesa risponde con la fede nella vita eterna. Mai come oggi c’è bisogno di testimoniare la fede nella vittoria della vita sulla morte, perché gli uomini sembrano essersi rassegnati alla “mortalità” che affligge la loro vita e pensano che con la morte “finisce tutto”. E’ la concezione “nichilistica” della vita, ridotta a un fenomeno effimero e casuale destinato a scomparire.

Il cristiano crede nella resurrezione di Gesù Cristo, centro e cuore della sua fede, e sa che fin da ora siamo uniti a Lui e lo saremo eternamente, anche quando sarà passata la figura di questo mondo.

Nella festività dei santi il nostro sguardo si apre sulla gioia del Cielo, dove risplende la Gerusalemme celeste, meta piena di speranza del nostro cammino nel tempo.

Nella celebrazione dei fedeli defunti il cuore si apre alla carità e prega per i nostri fratelli che si purificano, in attesa dell’entrata in Paradiso.

Sono giorni di gioia, nei quali dobbiamo elevare lo sguardo oltre i confini della finitezza, dove l’effimero oscura la nostra vista, per ritrovare la forza di percorrere il santo viaggio e giungere alla meta che Dio ci ha preparato e dove siamo attesi dai nostri cari che ci hanno preceduto.

Divisore dans San Francesco di Sales

Freccia dans Viaggi & Vacanze Novena per le anime del Purgatorio

Freccia dans Viaggi & Vacanze Offertorio del Prez.mo Sangue di N. S. per le anime purganti

Freccia dans Viaggi & Vacanze Novena alle Sante Anime del Purgatorio

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Commento al messaggio della Regina della Pace del 20 ottobre 2023 dato attraverso il veggente Ivan

Posté par atempodiblog le 22 octobre 2023

La preghiera e il digiuno aprono le porte del futuro
Commento al messaggio della Regina della Pace del 20 ottobre 2023 dato attraverso il veggente Ivan
Dalle parole della Madonna appare chiaro che la situazione attuale in Medio Oriente è drammatica come nel luglio 1991 quando scoppiò la guerra dei Balcani
di Padre Livio Fanzaga
Tratto da: Blog di p. Livio – Direttore di Radio Maria

Commento al messaggio della Regina della Pace del 20 ottobre 2023 dato attraverso il veggente Ivan dans Apparizioni mariane e santuari Medjugorje

Cari amici, alcuni di noi si sono meravigliati perché la Regina della pace nel messaggio del 25 settembre non aveva fatto riferimento all’esplosione imminente di una nuova guerra in Medio Oriente.
Sorprendentemente la Madonna si era rivolta direttamente alla Parrocchia di Medjugorje, invitandola a rinnovare la preghiera nelle famiglie, ritornando al fervore dei primi giorni, quando la risposta era la preghiera giorno e notte.
Ora ci appare chiaro che la Madonna era preoccupata per gli eventi che incombono e che aveva bisogno di una forte ripresa della preghiera e del digiuno per affrontare la situazione.

Ciò che colpisce nel messaggio dato a Ivan venerdì è il tono allarmato che lo caratterizza e che riprende le medesime espressioni del messaggio che la Madonna ha dato nel momento in cui stava crollano l’Unione Sovietica e iniziando la guerra dei Balcani, durata oltre quattro anni.
I due messaggi sono quasi sovrapponibili e stanno a indicare che siamo di fronte a una realtà non meno minacciosa di quella di allora.
Vi invito a leggerli e a rileggerli in modo tale da cogliere la medesima preoccupazione della Gospa:

Messaggio del 25 luglio 1991 rivolto alla Parrocchia attraverso la veggente Marija di Medjugorje
“Cari figli oggi vi invito a pregare per la pace. In questo tempo la pace è minacciata in un modo particolare e chiedo a voi di rinnovare il digiuno e la preghiera nelle vostre famiglie.
Cari figli, io desidero che voi capiate quanto è seria la situazione e che molto di quello che accadrà dipende dalla vostra preghiera. Ma voi pregate poco.
Cari figli, io sono con voi e vi invito a cominciare con serietà a pregare e a digiunare come nei primi giorni della mia venuta. Grazie per aver risposto alla mia chiamata”.

Messaggio del 20 ottobre 2023 dato dalla Regina della pace attraverso il veggente Ivan di Medjugorje
“Cari figli! Oggi vi invito a pregare per la pace. In questo momento, la pace è minacciata in modo speciale, e vi chiedo di rinnovare il digiuno e la preghiera nelle vostre famiglie e di incoraggiare gli altri a pregare per la pace.
Cari figli, voglio che capiate la gravità della situazione e che gran parte di ciò che accadrà dipende dalla vostra preghiera e dalla vostra perseveranza.
Cari figli, sono con voi e vi invito a iniziare seriamente a pregare e digiunare. Grazie per aver risposto alla mia chiamata!”.

I due messaggi sono prativcamente uguali e tutto questo ci porta a concludere come allora, anche adesso la situazione è esplosiva e potrebbe segnare l’inizio di un incendio inarrestabile.
Però la Madonna ci assicura che con la preghiera e il digiuno possiamo spegnerlo. E’ la preghiera la chiave che apre la porta del futuro.

Ricominciamo da questo momento il digiuno a pane e acqua  il Memcoledì e il venerdì e il Rosario quotidiano in famiglia per ottenere da Dio il dono della pace.
“Gran parte di quello che accadrà dipende dalla vostra preghiera e dalla vostra perseveranza”.
Ricordiamolo a noi stessi ogni giorno.

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Pensiero spirituale sul valore della Chiesa/ L’importanza del Sacerdote

Posté par atempodiblog le 6 octobre 2023

Pensiero spirituale sul valore della Chiesa/ L’importanza del Sacerdote
Tratto da: Blog di p. Livio – Direttore di Radio Maria

Pensiero spirituale sul valore della Chiesa/ L’importanza del Sacerdote dans Apparizioni mariane e santuari Sacerdoti-e-Mamma-Maria

Apparizione e messaggio della Madonna di Medjugorje ad Ivan alla Croce Blu (02/10/2023)

Ivan Dragicevic: «Cari sacerdoti, cari amici in Cristo. Anche questa sera desidero brevemente descrivere questo incontro con la Madonna.
Anche questa sera la Madonna è venuta a noi gioiosa e felice.
Ci saluta tutti col suo saluto materno: “Sia lodato Gesù, cari figli miei”.
Poi la Madonna alza il suo sguardo su tutti noi;

con le mani distese prega sopra tutti noi,
particolarmente prega sopra voi malati presenti, sopra voi sacerdoti presenti a questo incontro.
Poi la Madonna si sofferma in tempo prolungato, particolarmente pregando per la fede forte dei sacerdoti,
per la perseveranza dei sacerdoti, per la santità dei sacerdoti.

Poi la Madonna benedice tutti con la sua benedizione materna.
Altrettanto benedice tutti noi.
Ho raccomandato tutti voi i vostri bisogni, le vostre famiglie, in modo particolare tutti voi sacerdoti e voi malati presenti.
Poi la Madonna per un periodo di tempo continua a pregare sopra tutti noi.
In questa preghiera se n’è andata nel segno della Luce e della Croce, con il saluto: “Andate in pace cari figli miei”».

Ai preti manca sposarsi? dans Fede, morale e teologia Madonna-e-sacerdoti

Pensiero spirituale sul valore della Chiesa
di Padre Livio Fanzaga

Cari amici, dall’inizio delle apparizioni il veggente Ivan ha avuto dalla Madonna il compito di guidare un gruppo di preghiera formato da ragazzi di Medjugorje, al quale nel corso degli anni si sono aggiunte altre persone. Fin dall’inizio, dopo l’apparizione consueta delle 17.40 (18.40 ora legale), la Madonna ha dato “appuntamento” a Ivan al lunedì e al venerdì per un’apparizione speciale per il gruppo di preghiera. Queste apparizioni avvenivano alla Croce blu o sulla Collina delle apparizioni. Così è avvenuto per molti anni, poi la Regina della pace ha lasciato che a questi appuntamenti potessero partecipare, oltre al gruppo di Ivan – che animava la serata con preghiere e canti – anche i pellegrini.

La Collina delle apparizioni, il Krizevac e la Croce blu sono gli unici posti che la Madonna ha indicato a Medjugorje come luoghi delle apparizioni per il gruppo di preghiera di Ivan e per i pellegrini. È inutile, allora, cercare di santificare altri posti. La Madonna stessa ha santificato La Collina delle apparizioni, il Krizevac e la Croce blu. Ultimamente c’è una tendenza assai discutibile a promuovere altri posti, ma è sbagliato, i luoghi santi sono quelli che la Madonna stessa ha indicato e santificato.

Ivan fa sempre un resoconto lungo e dettagliato sull’apparizione. In questo ultimo resoconto Ivan ha detto che la Madonna ha pregato per i sacerdoti presenti e poi ha allargato la preghiera per la fede forte dei sacerdoti, la loro perseveranza e la loro santità. Questa è la risposta della Madonna alla crisi delle vocazioni, in un certo senso e alla crisi sull’identità del sacerdote, sulla sua importanza fondamentale grazie al Sacramento dell’Ordine. Inoltre, nella prospettiva nella Madonna, i sacerdoti da ora e per tutto il tempo dei Segreti saranno come un ponte sul quale i fedeli potranno camminare per superare il tempo della grande prova rimanendo forti e saldi nella fede.

È chiaro, allora, perché la Madonna chiama così tanti sacerdoti a Medjugorje. Dobbiamo riflettere sull’importanza del sacerdote e sul fatto che la Chiesa è stata costruita su persone che Gesù ha scelto come suoi Apostoli, con a capo Pietro; successivamente essa si è articolata nei tre gradi del Sacramento dell’Ordine (diaconato, sacerdozio, episcopato).

Sappiamo quale risalto ha voluto dare Gesù a quello che Lui stesso ha scelto come rappresentante particolare, come pietra su cui edificare la sua Chiesa.   Gesù ha cambiato il nome di Simone in Pietro, proprio perché in lui si identificasse il suo ruolo: «Tu sei Pietro e su questa pietra edificherò la mia Chiesa e le potenze degli inferi non prevarranno su di essa» (Mt 16,18)

Gesù stesso ha costituito e organizzato la Chiesa, con il collegio episcopale a capo del quale c’è il Santo Padre. Cristo esercita la sua regalità sulla Chiesa e, attraverso i vescovi e i sacerdoti, viene distribuita la grazia della Redenzione. Dove non c’è il sacerdote non c’è il Sacramento della Penitenza, non c’è l’assoluzione dei peccati, non c’è la Santa Messa.

Se c’è qualcosa a cui Gesù si è applicato per tre anni nella sua missione, se c’è un’attenzione precisa, è proprio la Chiesa. Non dimentichiamo che Gesù ha scelto tra i discepoli dodici Apostoli, in comunione con il Padre e dopo una notte di preghiera. Dopo averli scelti fra tanti, li ha formati per tre anni, ha fatto in modo che superassero i limiti dei loro vacillamenti della fede, che si riprendessero e che annunciassero il Regno di Dio con coraggio; non dimentichiamo che gli Apostoli sono morti tutti martiri. Da quei Dodici si sono susseguiti tutti coloro che hanno predicato il Vangelo, testimoniato Cristo, vissuto la Croce consacrandosi nel Sacramento dell’Ordine, senza dimenticare che Dio ha scelto Maria come Madre del Verbo e Madre della Chiesa.   
Dobbiamo allora meditare su questa meraviglia che è la formazione della Chiesa e che è stata fatta dalla volontà di Cristo stesso. Sarà la Chiesa che ci ha dato Cristo a trionfare dopo il momento della prova.

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Un piccolo vuoto interiore

Posté par atempodiblog le 26 septembre 2023

Un piccolo vuoto interiore

Un piccolo vuoto interiore dans Anticristo Il-segno-di-Medjugorje-illuminer-il-mondo

“Voglio mettervi in guardia perché in questo tempo Satana vi tenta e vi cerca. A Satana è sufficiente un vostro piccolo vuoto interiore per poter operare dentro di voi. Perciò, come vostra Madre, io vi invito a pregare. Che la vostra arma sia la preghiera. Con la preghiera del cuore vincerete Satana. Come Mamma vi invito a pregare per i giovani di tutto il mondo”. (Messaggio della Regina della Pace di Medjugorje del 5 settembre 1988)

Divisore dans San Francesco di Sales

Vigilare costantemente alle porte del cuore
Tratto da: La Gloria di Maria nell’annuncio dei segreti. Il segno di Medjugorje illuminerà il mondo, di Padre Livio Fanzaga. SUGARCO EDIZIONI

Caro amico,
il cuore umano è un terreno di conquista. Dio lo ha creato per stabilire con te un’intima amicizia che duri per sempre.
Satana, il Serpente antico, per odio contro Dio, cerca con ogni mezzo di trovare un vuoto per insinuarsi e per seminare i suoi veleni mortali. Devi vigilare costantemente alle porte del cuore perché non entri il male con tutte le sue proliferazioni e depravazioni.
Oggi, in modo particolare, il male è una palude limacciosa che ti risucchia attraverso ciò che gli uomini sono, dicono e fanno. Devi perciò essere vigilante perché il più delle volte il nemico si presenta seducente e colorato di bene. Devi essere deciso nel respingerlo senza tentennamenti, soprattutto devi dare spazio a tutto ciò che è vero, buono e giusto. Devi alimentarti di cibo spirituale sano se non vuoi che l’anima si ammali e perda il suo splendore di grazia. Devi scegliere le persone da frequentare, i luoghi dove andare, le letture da fare e i mass media da usare.
Il falsario regna e tesse la sua ragnatela, in modo da scardinare più cuori possibili e imporre ad essi la sua tirannia.
Vinci se non gli dai nessun vantaggio e non ti metti nell’occasione di essere tentato.

Divisore dans San Francesco di Sales

Mala praznina – Piccolo vuoto
Tratto da: Blog di p. Livio – Direttore di Radio Maria

Caro padre Livio.
Io sono nato in Slovenia e parlo molto bene la lingua serbo croata. La “mala praznina” significa la stessa cosa in lingua slovena. Se Maria ha detto “mala praznina” questo non significa “piccola fessura”. “Praznina” e là dove manca qualche cosa.
Quando ti muore per esempio la madre si crea un vuoto nella tua vita, una “praznina”. Quando Cristo scacciò gli spiriti maligni dall’uomo, c’era poi il vuoto (una “praznina”) nell’uomo.
Se quella persona non ha riempito questa “praznina” con lo spirito di Dio, il maligno ritorna e riempie questa “praznina”.
La vita senza Dio crea una “praznina” nella vita. Una vita non completamente riempita da Dio forse crea una “mala praznina” (piccolo vuoto) che basta per il demonio di entrare nella vita.
Ti ascolto sempre e sono molto grato per le tue parole ogni giorno.
Grazie.
Ivan dalla Slovenia

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Pensiero spirituale sulla presenza di Maria Regina

Posté par atempodiblog le 22 août 2023

Pensiero spirituale sulla presenza di Maria Regina
di Padre Livio Fanzaga
Tratto da: Blog di p. Livio – Direttore di Radio Maria

Pensiero spirituale sulla presenza di Maria Regina dans Apparizioni mariane e santuari Maria-Medjugorje

Cari amici, quelle di Medjugorje sono le più importanti apparizioni della Madonna in questi duemila anni di Storia della Chiesa, sia per la durata che per la eco.

A Medjugorje è presente Maria Regina della pace e la pace è l’annuncio fondamentale del Vangelo. Quando è nato Gesù gli angeli hanno cantato: “Gloria a Dio nell’alto dei Cieli e pace in Terra agli uomini amati dal Signore”. Quando Gesù è apparso agli Apostoli dopo la Resurrezione ha salutato dicendo: «Pace a voi». La pace divina è la riconciliazione degli uomini con Dio in modo tale che gli uomini siano veramente fratelli fra di loro, figli del medesimo Padre, figli nel Figlio, figli in Gesù Cristo.

La presenza di Maria Regina della pace è un grande dono di Dio. Come accade spesso, i grandi eventi di Dio nella Storia iniziano sempre silenziosamente e procedono attraverso i sacrifici, le persecuzioni, il cammino della Croce come ci ha insegnato Gesù. Tuttavia, la lunga presenza di Maria Regina della pace è stato un cammino fruttuoso perché, a mio giudizio, ha dato alla Chiesa un aiuto inatteso, straordinario.

Mirjana, nel suo libro autobiografico Il mio cuore trionferà, dice che lo stesso Papa Giovanni Paolo II avrebbe chiesto alla Madonna di venire in aiuto in modo straordinario. Secondo testimonianze di persone vicinissime a Woytjla, la Madonna avrebbe ascoltato la sua preghiera e possiamo ben dire che la presenza di Maria a Medjugorje ha creato i presupposti per la caduta dell’Impero sovietico, per la libertà dei popoli e delle Chiese dell’est europeo in particolare quella polacca. C’è questa prospettiva attraverso la quale vediamo che la Madonna è qui come Regina, come Colei che in nome di suo Figlio combatte contro l’angelo ribelle che vuole mettersi al posto di Dio. L’angelo ribelle voleva mettersi al posto di Dio in Cielo, è stato precipitato sulla Terra e adesso vuole mettersi al posto di Dio sulla Terra.

La Madonna è qui nel momento in cui satana è sciolto dalle catene e tenta il grande assalto all’opera della Creazione e della Redenzione. Il piano di satana è chiaro, vuole distruggere il mondo e brama di portare quante più anime possibili all’inferno.

Celebrando la festa odierna di Maria Regina, non dobbiamo soltanto guardare al Cielo ma anche sulla Terra. Questo evento straordinario e decisivo per la Storia umana (in cui opera la Storia della Salvezza) culmina proprio nel momento in cui l’umanità è al bivio e cammina sull’orlo della perdizione eterna. Satana sta scardinando i cuori con l’odio. È dilagante e tangibile la volontà di potenza e di dominio, l’orgoglio è sanguinario, il veleno di Lucifero scorre nelle vene di chi vuole distruggere il mondo pur di prevalere. Dobbiamo avere il coraggio di pregare per queste persone ma anche di respingere le ideologie della potenza, del dominio al posto di Dio. Così come si disprezza satana, dobbiamo disprezzare tutti quelli che lo seguono. Non le persone in quanto tali per le quali dobbiamo avere Misericordia, ma in quanto portatori di ideologie che sono quelle del totalitarismo umano al di sopra di tutto.

Il diavolo vuole regnare al posto di Dio, il piano è tangibile. Abbiamo la grazia immensa della presenza della Regina della pace che è qui per realizzare il suo piano di salvezza e come sappiamo il suo Cuore Immacolato trionferà.

Umilmente, in ginocchio davanti alla Croce, chiediamoci: chi può salvarci?

Negli ultimi decenni, la società che era basata su princìpi religiosi, ha abbracciato la secolarizzazione, la scristianizzazione e la paganizzazione. Dal dopoguerra in poi l’umanità ha rifiutato Dio e si è ribellata a Cristo. I risultati di questa scelta sono sotto gli occhi di tutti. In questo quadro di catastrofe spirituale che può portare alla distruzione del pianeta sul quale viviamo attraverso la guerra e tutte le altre conseguenze di una civiltà presuntuosa, non c’è alcuna via di salvezza. Ci sarà la grande seduzione di una salvezza umana, ma sarà l’ennesimo inganno satanico che non avrà nulla di vero. Sarà un fantoccio di salvezza.

L’unica vera salvezza concreta è quella che non vediamo ma c’è ed è la presenza della Regina della pace.

A mio parere questa presenza che viene ignorata è uno scandalo. La voce divina non viene ascoltata, la predicazione del Vangelo viene irrisa. È terribile constatare che questo viene fatto non solamente per mano dei non credenti, ma anche dei credenti. La Madonna stessa ha fatto il bilancio: «Molti hanno risposto ma è enorme il numero di coloro che non vogliono sentire ne accettare il mio invito» e ha aggiunto «Perciò voi che avete pronunciato il sì, siate forti e decisi» (messaggio del 25 agosto 2011).

Noi che abbiamo risposto alla Sua chiamata non dobbiamo arrenderci, dobbiamo rimanere saldi e forti nella fede. In questo tempo in cui satana brama perfidamente di realizzare il suo piano feroce di distruzione, l’unico rifugio sicuro è la Madonna.

Specialmente nel tempo in cui imperverserà la furia del drago, l’unico posto sicuro sarà sotto il manto della Regina della pace. Tutte le false speranze, tutti i falsi profeti e le false sicurezze crolleranno e si scioglieranno come neve al sole quando inizierà la tempesta di cui parla l’Apocalisse. Solamente in Dio c’è salvezza, solo in Dio c’è futuro, solo in Dio c’è pace.

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Istituzione della festa del Corpus Domini (Belgio, Liegi, 1374)

Posté par atempodiblog le 11 juin 2023

Istituzione della festa del Corpus Domini (Belgio, Liegi, 1374)
Tratto da: Beato Carlo Acutis • Miracoli Eucaristici ed Apparizioni Mariane

Istituzione della festa del Corpus Domini (Belgio, Liegi, 1374) dans Carlo Acutis Beato-Carlo-Acutis-Miracoli-Eucaristici-ed-Apparizioni-Mariane

«Sebbene l’Eucaristia ogni giorno venga solennemente celebrata, riteniamo giusto che, almeno una volta l’anno, se ne faccia più onorata e solenne memoria. Le altre cose infatti di cui facciamo memoria, noi le afferriamo con lo spirito e con la mente, ma non otteniamo per questo la loro reale presenza. Invece, in questa sacramentale commemorazione del Cristo, anche se sotto altra forma, Gesù Cristo è presente con noi nella propria sostanza. Mentre stava infatti per ascendere al cielo disse:
“Ecco io sono con voi tutti i giorni fino alla fine del mondo” (Mt 28,20)».

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Maria e lo Spirito Santo

Posté par atempodiblog le 19 mai 2023

Maria e lo Spirito Santo dans Citazioni, frasi e pensieri Pentecoste

“Chi vuole esperimentare in sé l’opera dello Spirito Santo, deve avere Maria, la sua Sposa fedele e feconda, che lo renda fertile”.

San Luigi Maria Grignion de Montfort

 
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Giulio, il bambino che ha scritto una lettera in codice «CAA» al Papa: «Non riesco a parlare ma mi faccio capire»

Posté par atempodiblog le 5 mai 2023

Giulio, il bambino che ha scritto una lettera in codice «CAA» al Papa: «Non riesco a parlare ma mi faccio capire»
Il bambino di Barberino Tavarnelle, in Toscana, ha difficoltà nel linguaggio e ha scritto a Francesco col codice «CAA». Il Papa gli ha risposto
di Ivana Zuliani – Corriere Fiorentino

Giulio, il bambino che ha scritto una lettera in codice «CAA» al Papa: «Non riesco a parlare ma mi faccio capire» dans Articoli di Giornali e News Lettera-al-Papa-in-CAA

«Caro Papa Francesco, mi chiamo Giulio». Inizia così la lettera che un bambino di 10 anni di Barberino Tavarnelle ha scritto e spedito al pontefice.

I disegni al posto delle parole
È una lettera speciale, perché il mittente è un ragazzino con difficoltà nell’uso del linguaggio ed è redatta con i simboli della «Comunicazione aumentativa alternativa», un approccio caratterizzato da strategie, strumenti e tecniche che offrono a persone con bisogni comunicativi complessi la possibilità di comunicare e farsi capire. L’obiettivo di Giulio era proprio quello di far capire che anche senza usare la voce si può arrivare fino al Papa. Al posto di «caro» c’è un cuore, al posto di Papa la sua figura stilizzata, e così via. «Non riesco a parlare ma mi faccio capire con le immagini», spiega Giulio nel suo linguaggio.

La risposta del Papa
La missiva è stata consegnata a mano dalla mamma di Giulio in Vaticano, in occasione di un viaggio organizzato dal Comune di Barberino Tavarnelle, che fa parte del Coordinamento della rete nazionale degli enti locali per la pace e i diritti umani, in collaborazione con l’Istituto comprensivo Don Lorenzo Milani. La lettera è arrivata a destinazione, nelle mani di Papa Bergoglio. E la risposta non si è fatta attendere. Il pontefice gli ha risposto facendo recapitare a casa un messaggio rivolgendosi al piccolo con parole amorevoli e sensibili come quelle del mittente.

La comunicazione aumentativa alternativa
Giulio e la sua famiglia sono alcuni dei destinatari del progetto, promosso e sostenuto dal Comune che da alcuni mesi è impegnato per promuovere l’introduzione della Comunicazione Aumentativa Alternativa nella quotidianità, come parte attiva e integrante del tessuto sociale, culturale e commerciale del territorio: uffici comunali, spazi pubblici, negozi e scuole sono stati installati cartelli informativi e didascalici che riportano i contenuti con i simboli della CAA.

Inclusione e interazione
«Stiamo sperimentando un progetto inclusivo e di interazione per chi non può parlare — dichiara il sindaco David Baroncelli — continuiamo a lavorare perché il paese possa vestirsi di accessibilità con i cartelli inclusivi e i simboli visivi della CAA, il nostro intento è quello di rendere il territorio sempre più rispettoso dei diritti che devono essere uguali per tutte e tutti e creare un network cittadino che introduca la scrittura in simboli in ogni sfera della vita quotidiana».

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Preghiere-in-comunicazione-aumentativa-e-alternativa dans Papa Francesco I

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Venerdì Santo, inizia la novena alla Divina Misericordia

Posté par atempodiblog le 7 avril 2023

Venerdì Santo, inizia la novena alla Divina Misericordia
Nelle rivelazioni di Gesù a santa Faustina Kowalska è compresa la richiesta di una novena, da recitarsi dal Venerdì Santo al sabato che precede la Domenica della Divina Misericordia. Per ogni giorno della novena, si prega per un gruppo particolare di anime indicato dal Signore stesso.
di Maria Alessandra Molza – La nuova Bussola Quotidiana
Tratto da: Radio Maria

Novena alla Divina Misericordia (dal 25 marzo al 2 aprile 2016) dans Fede, morale e teologia Ges-confido-in-Te

Quest’anno la Domenica delle Palme, che dà inizio alla Settimana Santa, ha coinciso con il diciottesimo anniversario della salita al cielo di san Giovanni Paolo II, il Papa polacco che ha canonizzato suor Faustina Kowalska e diffuso nel mondo il culto alla Divina Misericordia, secondo le rivelazioni fatte da Gesù a questa giovane e semianalfabeta suora polacca, da Lui scelta come segretaria della Sua Misericordia.

I successori di Wojtyła - Benedetto XVI e Francesco – hanno seguito anche loro la rivelazione contenuta nel Diario di suor Faustina Kowalska. E il decreto De celebratione sanctae Faustinae Kowalska, firmato nel 2020 dal Prefetto del culto divino Robert Sarah, ha disposto che “il nome di Maria Faustina (Elena) Kowalska, vergine, sia iscritto nel Calendario Romano Generale e la sua memoria facoltativa sia celebrata da tutti il 5 ottobre” (come chi scrive ha già avuto occasione di far notare, sempre sulla Nuova Bussola Quotidiana).

Ma nonostante tutto questo, c’è ancora chi fra i consacrati rifiuta tale devozione, dicendo che sia “una come tante”In realtà, non solo l’enciclica di Giovanni Paolo II Dives in Misericordia, richiamando nel contenuto il Diario della giovane e umile suora polacca, lo conferma con eccezionale autorità, ma fanno lo stesso anche Benedetto XVI nella sua prima enciclica, Deus caritas est (2005), e Francesco dieci anni dopo, con il Giubileo della Misericordia.

Escluse alcune frange di irriducibili increduli nei confronti della piccola “segretaria” polacca, morta di tubercolosi a 33 anni, la Chiesa cattolica ha, quindi, ormai recepito ufficialmente le richieste fatte da Gesù Misericordioso a Santa Faustina, in modo particolare la potentissima preghiera della Coroncina (che detta accanto a un morente gli garantisce la salvezza dell’anima) e la Domenica della Divina Misericordia (già Domenica in Albis): “Desidero che la prima domenica dopo Pasqua sia la Festa della Misericordia. (…) in quel giorno chi si accosterà alla sorgente della vita [Santa Messa, Confessione e Comunione] conseguirà la remissione delle colpe e delle pene (…). In quel giorno sono aperte le viscere della mia misericordia, riverserò un mare di grazie sulle anime che si avvicineranno alla fonte della mia misericordia”.

Sembra, invece, che sia stata dimenticata la Novena che Gesù chiese alla suora polacca come preparazione alla Festa della Sua Misericordia: “Desidero che durante questi nove giorni [dal Venerdì Santo al sabato che precede la seconda Domenica di Pasqua] tu conduca le anime alla sorgente della Mia Misericordia (…). Ogni giorno condurrai al Mio Cuore svariate schiere di anime e le immergerai nell’oceano della Mia Misericordia: Io le introdurrò nella casa del Padre Mio”.

Per dire la Novena della Divina Misericordia (vedi qui il testo), che quest’anno va dal 7 al 15 aprile compreso, basterà leggere lo scritto relativo a quel giorno e poi accompagnare il Gruppo di Anime indicato al Cuore Misericordioso di Gesù. Alla fine si recita la Coroncina della Divina Misericordia, che, com’è noto, venne suggerita da Gesù a suor Faustina il 13 settembre 1935, dopo che la suora aveva avuto nella sua cella la visione di un Angelo che stava per distruggere un certo luogo della terra. La santa, pur pregando l’Angelo perché si fermasse, vide che non otteneva nulla, mentre appena – per ispirazione divina – iniziò a pregare: “Eterno Padre, Ti offro il Corpo e il Sangue, l’Anima e la Divinità (…)”, vidi l’impotenza dell’Angelo che non poté compiere la giusta punizione”.

Tornando alla Festa della Divina Misericordia, Gesù disse pure a santa Faustina che“L’umanità non gusterà la pace finché non verrà ad attingerla alle sorgenti della Mia Misericordia”. Visto che la pace è sicuramente il bene più prezioso, perché a questo punto non chiederla durante la Novena alla Divina Misericordia? Perché la Chiesa cattolica non si unisce in comunione di preghiera in ogni parte del mondo dal 7 al 15 aprile per chiedere la pace non solo fra Russia e Ucraina, ma anche in Africa e in tutte le altre decine e decine di nazioni-teatro di conflitti? Sicuramente si potrà contare anche sull’intercessione di Benedetto XVI, che quest’anno, proprio nella Domenica della Divina Misericordia, il 16 aprile, avrebbe festeggiato 96 anni.

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Per recitare la novena cliccare qui Freccia dans Viaggi & Vacanze NOVENA ALLA DIVINA MISERICORDIA

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La corona del Rosario, “arma” dei Santi

Posté par atempodiblog le 18 février 2023

La corona del Rosario, arma dei Santi
Da Padre Pio a Carlo Acutis, da S. Alfonso a S. Giovanni Bosco la recita del Rosario è stata sempre parte integrante della vita spirituale dei Santi
di Gianluca Giorgio – ACI Stampa
Carlo Acutis: “Il Rosario è la scala più corta per salire in Cielo” dans Carlo Acutis Il-Rosario-la-scala-pi-corta-per-salire-in-Cielo-Beato-Carlo-Acutis

Il Rosario è una forma di preghiera che nasce all’interno dell’Ordine domenicano. Incoraggiata nelle Regole della fraternità di San Domenico, questa rappresenta uno dei modi più autentici di pregare la Madre di Dio. San Domenico, il beato Alano della Rupe e molti altri santi ne hanno custodito il segreto e la devozione.

Tra questi brilla anche San Pio da Pietrelcina. Sacerdote cappuccino, scomparso nel 1968, ne diffuse il culto e la spiritualità. Devotissimo alla Madonna, incoraggiava i propri devoti alla recita, fedele e costante, della preghiera mariana. Per loro disegnò i Gruppi di preghiera che si riuniscono, ogni mese, per la celebrazione della Messa, preceduta dalla recita del Rosario. Amava ripetere che la Madonna non gli aveva mai negato una grazia. La chiamava l’arma, non separandosene mai. Alla morte la lasciò in eredità ai suoi figli spirituali sparsi nel mondo, in continuità con il proprio apostolato sacerdotale.

Questa insegna a vivere con Cristo e Maria per le strade della vita. I venti misteri, gioiosi, gloriosi, dolorosi e luminosi, rivivono la vita del Redentore, permettendo di meditare sul mistero assunto. Questo è tanto altro è contenuto nel mistero di questa orazione, che è stata definita il breviario del Popolo di Dio.

Sant’Alfonso Maria de Liguori, il beato Carlo Acutis, San Serafino da Montegranaro, e molti santi hanno intessuto la propria giornata di rosari.

Don Dolindo Ruotolo e il venerabile Marcellino da Capradosso la recitavano, per la strada, in cammino. San Giovanni Bosco la diffuse nei propri oratori e per i suoi ragazzi.

Un tempo, nelle famiglie, si recitava la corona tutte le sere. Chiunque può, in pochi minuti, recitarlo in strada, in macchina o in casa. Un solo mistero o i cinque misteri di dieci poste, aiutano il contatto con Maria. Oggi come ieri e domani il santo Rosario resta una delle preghiere più belle che le persone possono rivolgere alla propria Madre, per onorala ma di più amarla.

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Mentre soffrite il Cielo entra in voi!

Posté par atempodiblog le 9 février 2023

Mentre soffrite il Cielo entra in voi!
di padre Livio Fanzaga – Radio Maria

Mentre soffrite il Cielo entra in voi! dans Fede, morale e teologia Mentre-si-soffre

Cari amici,

in occasione della giornata del malato, che viene celebrata l’11 febbraio, giorno della prima apparizione della Madonna a Lourdes, ci rivolgiamo ai tanti ammalati che trovano conforto pregando con Radio Maria che, come un’amica fedele, li accompagna durante il corso della giornata e della notte.

Sono in tanti quelli che hanno scoperto Radio Maria in occasione di una malattia, durante la quale si ha più tempo per riflettere e per ascoltare la voce di Dio che parla al cuore. Nei momenti della sofferenza ci si rende conto della precarietà e della fugacità della vita e il pensiero va all’eternità, che è la meta verso alla quale siamo incamminati e alla quale dobbiamo tendere.

Alla Madonna sono particolarmente cari gli ammalati ai quali ha voluto offrire l’esempio di S. Bernadette. Grazie a lei Lourdes è divenuta il tempio mondiale della santificazione della sofferenza. Recentemente la Regina della pace ha dedicato agli ammalati un messaggio particolare, che illumina la sofferenza e consola i cuori afflitti. Dopo averci esortato a seguire Gesù che, per amore nostro, ha accettato il dolore, così ci incoraggia:

“Voi, figli miei, apostoli del mio amore, voi che soffrite: sappiate che i vostri dolori diverranno luce e gloria. Figli miei, mentre patite un dolore, mentre soffrite, il Cielo entra in voi, e voi date a tutti attorno a voi un po’ di Cielo e molta speranza. Vi ringrazio”.

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Preghiera per l’ammalato
Durante l’apparizione del 23 giugno 1985 a Medjugorje, la veggente Jelena Vasilj riferisce che la Madonna ha detto a proposito di questa “Preghiera per l’ammalato”: «Cari figli, la preghiera più bella che potreste recitare per un ammalato è proprio questa!».

O mio Dio, questo ammalato che è qui davanti a te,
è venuto a chiederti ciò che desidera e che ritiene
essere la cosa più importante per lui.

Tu, o Dio, fa’ entrare nel suo cuore la consapevolezza
che è importante innanzitutto essere sani nell’anima!

O Signore, sia fatta su di lui la tua santa volontà in tutto!
Se tu vuoi che guarisca, che gli sia donata la salute.
Ma se la tua volontà è diversa,
fa’ che questo ammalato possa portare la sua croce con serena accettazione.

Ti prego anche per noi che intercediamo per lui:
purifica i nostri cuori per renderci degni di donare la tua santa misericordia.

O Dio, proteggi questo ammalato e allevia le sue pene.
Aiutalo a portare con coraggio la sua croce così che attraverso di lui venga lodato e santificato il tuo santo nome.

Dopo la preghiera si reciti tre volte il Gloria

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19ENNE SUICIDA/ Quando tutto è “troppo” per vivere, ci serve una risposta senza fine

Posté par atempodiblog le 2 février 2023

19ENNE SUICIDA/ Quando tutto è “troppo” per vivere, ci serve una risposta senza fine
Una 19enne si è suicidata suicida nei bagni dello Iulm a Milano. “Ho fallito negli studi e nella vita”, ha lasciato scritto in un biglietto
di Don Federico Pichetto – Il Sussidiario

Giappone, 30mila morti di solitudine. Le ditte di pulizia per chiudere le vite dans Articoli di Giornali e News morti-di-solitudine

Togliersi la vita a diciannove anni. Per qualcosa che ti ingombra dentro e che ti dice che, in fondo, non sei all’altezza, non ce la farai. È successo stavolta allo Iulm di Milano, nei bagni dell’edificio 5 che dà su via Santander. È successo ad una studentessa del corso di Arti e Turismo, classe 2003, che certamente sentiva il rimorso per un esame non dato nella prestigiosa e costosa università privata meneghina.

Ma l’esame era solo la punta dell’iceberg di vicende personali e tormenti che hanno fatto apparire la prospettiva di vivere come impossibile. Il suo testamento in un povero biglietto rinvenuto dal custode assieme al corpo. Un corpo impiccato ad una semplicissima sciarpa e un testo segnato da una parola più grande di tutte le altre: fallimento. Ma come può apparire fallita una vita a diciannove anni? Di quali aspettative si sentono oggetto i ventenni di oggi, fragili, nati tutti nel nuovo secolo?

C’è un dolore che abita nel cuore di questi universitari che nessun social, nessun podcast, nessuna notte di sesso o sballo può cancellare. Dopo una vita passata ad essere protetti e schermati dalla realtà, il duro contraccolpo con il mondo adulto rivela un’amara delusione: quel diventare grandi, cercato e agognato per tutta la vita, si scopre che coincide col rimanere soli, senza una vera appartenenza e senza un perché.

E non bastano le serate trascorse ad annegare l’amarezza nei locali delle città, non bastano gli amici che sono messi come te, se non peggio, non bastano le nuove idealità che assicurano la felicità quando tutti avremo il diritto di far tutto. Il cuore è solo e lo sa, sgomento per aver colto che la promessa della vita non coincide più con la promessa della felicità. Il cuore è senza speranza, schiacciato dai propri limiti, dalle proprie sconfitte, dai propri insuccessi. Tutto attorno sembra troppo per continuare a vivere.

E anche gli adulti, quegli adulti fino a quel momento ignorati da un’adolescenza presuntuosa e caparbia – come devono essere tutte le adolescenze –, si mostrano per quello che sono: difettosi e desiderosi di trovare riscatto nella vita dei figli, tutti presi a trasferire su di loro il proprio schema di perfezione, i propri tempi, i propri valori.

Nessun uomo potrebbe vivere a lungo in queste condizioni, nessun uomo – infatti – potrebbe essere trasformato in speranza senza deludere. Quando si perde il senso di Qualcosa di più grande, di Infinito, che possa compiere la vita, l’altro diventa la mia speranza. Mariti che sperano nelle mogli, mogli che sperano nei mariti, genitori che sperano nei figli, amici che sperano negli amici, comunità che sperano in sé stesse. Viviamo nel tempo del grande ricatto, in cui tutti siamo guardati con aspettative infinite che non possiamo soddisfare.

Avendo perso Dio, è rimasto solo l’uomo. Ma l’uomo è troppo poco per il cuore. L’educazione oggi si concentra su alcuni dettagli secondari che non hanno niente a che vedere con l’apertura del cuore che è necessario avere per sostenere fino in fondo l’urto della vita. A quattordici anni i nostri ragazzi sono pieni di nostalgia, a sedici di struggimento, a diciannove di disperazione. E con la disperazione nel cuore o entri nell’ingranaggio del sistema, che soffoca tutto e ti rende perfetto per il consumo, oppure non ce la fai. E ti uccidi. Non basta che la mamma ti voglia bene. Manca l’amore di Dio, la fiducia di Uno che ti offre come prospettiva l’eternità.

Quando la morte non fa più paura è perché è la vita ad essere diventata spaventosa. E chi ci salva dallo spavento è l’abbraccio improvviso di un Altro con cui ricomincia tutto, con cui tutto può essere perdonato.

Nei bagni dello Iulm è dunque rimasta un’ombra di morte. Il dolore che è deflagrato in quei corridoi è un grido che non si spegne e che chiede a tutti, in fondo, di rispondere alla domanda più vera e più radicale di tutte, quella sul motivo per cui siamo al mondo. Quella sul perché le cose, tutte le cose, comincino. Il valore dell’uomo non coincide con quello che riesce a realizzare, ma con lo sguardo che determina la propria vita. In un tempo impregnato dagli odori della morte non c’è cuore che non desideri sentire il profumo della resurrezione. Distrarsi da questo significa soltanto condannarsi alla lunga fila che porta al bagno dell’edificio 5.

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La Confessione è un mistero di Misericordia infinita

Posté par atempodiblog le 16 décembre 2022

La Confessione è un mistero di Misericordia infinita
di Padre Livio Fanzaga
Tratto da: Blog di p. Livio – Direttore di Radio Maria

La Confessione è un mistero di Misericordia infinita dans Avvento Ges-Re-di-Misericordia

Ci stiamo avvicinando alla Notte Santa. È bene che il nostro cuore sia pronto e degno di accogliere Gesù Bambino, per farlo dobbiamo preparare una bella Confessione preparata, umile e sincera.

Il solo fatto di considerare che abbiamo offeso Dio, muove il cuore e rafforza la volontà a fare il proposito di non peccare più e quindi di cambiare vita. Ovviamente questo proposito ha bisogno di essere rafforzato nel cammino che si fa successivamente perché poi arrivano le tentazioni, le cadute.

Il cammino di consolidamento della decisione di non peccare più è un dono di grazia e si fa anche attraverso il combattimento spirituale. Siamo essere umani e, pur arrivando a decisioni radicali, dobbiamo continuamente scegliere il cammino sulla via della santità.

Quando la Regina della pace ha detto che la maggior parte delle persone va in Purgatorio, un numero ugualmente grande va all’inferno e un numero relativamente piccolo va direttamente in Paradiso, ha anche detto che se ci sono persone che nel corso della vita hanno commesso peccati relativamente gravi ma poi si pentono sinceramente, espiano questi peccati e si avviano al ritorno a Dio con i Sacramenti della Confessione e dell’Eucarestia, possono andare direttamente in Paradiso. L’esempio è quello del buon ladrone.

Ci sono persone che si accostano al Sacramento della Confessione dopo tanti anni e fanno anche fatica a ricordare tutti i peccati commessi. Dopo la Confessione e dopo aver gustato il dono della pace nel cuore spesso rimuginano e si chiedono se veramente sono stati perdonati da Dio. Il diavolo insinua i dubbi e molte volte arriva a insinuare il dubbio che Dio non abbia perdonato i peccati confessati. Molte volte sono loro stessi che non si sono perdonati e pensano che la Divina Misericordia non sia così grande da poter perdonare radicalmente.

Questo è un mistero della fede che deve essere approfondito. Chi, pur avendo commesso i peccati più gravi, si pente sinceramente e prova dolore per aver offeso Dio infinitamente buono e degno di essere amato (atto di contrizione, o dolore perfetto), si accosta al Sacramento della Confessione e riceve l’assoluzione, ottiene la remissione dei peccati, anche i più gravi e viene liberato di quelle pene che dovrebbe espiare in Purgatorio. Per questo la Madonna ha detto che anche chi ha commesso i peccati più gravi ma si pente, si confessa, riceve la Comunione, può andare direttamente in Paradiso.

La Confessione è un mistero di Misericordia infinita.

Chi si pente, qualsiasi peccato abbia commesso, viene assolto. Se il pentimento è perfetto, questa radicalità del pentimento è tale da togliere anche eventuali “residui” che dovrebbe scontare in Purgatorio.

Per comprendere ciò bisogna capire che cos’è la Croce. Cristo sulla Croce ha espiato tutti i peccati di tutti gli uomini di tutti i tempi e lo ha fatto al nostro posto e per nostro amore. Ha già pagato Lui il prezzo del riscatto.

A noi tocca una piccola penitenza come cooperazione alla nostra purificazione.

Se entriamo in questa comprensione dell’amore di Dio, che ha inviato il Figlio che si è fatto uomo ed è “l’Agello di Dio, Colui che toglie i peccati del mondo”, come possiamo dubitare della Divina Misericordia?

La Misericordia di Dio è più grande di qualsiasi peccato. Dobbiamo allora sforzarci di aprire il cuore alla Divina Misericordia, al Sangue di Cristo che ci purifica, ci lava e ci restituisce l’innocenza battesimale. Apriamoci con fiducia totale alla Divina Misericordia e con amore e per amore per Dio decidiamoci e impegniamoci a non peccare più.

Divisore dans San Francesco di Sales

Freccia dans Viaggi & Vacanze La confessione natalizia (di Don Tino Rolfi)

Freccia dans Viaggi & Vacanze La confessione natalizia (di P. Vincenzo Benetollo o.p.)

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