Acutis, la mamma: “Mio figlio esempio di pace per questo mondo in guerra”

Posté par atempodiblog le 12 octobre 2024

Acutis, la mamma: “Mio figlio esempio di pace per questo mondo in guerra”
Oggi la memoria liturgica del beato ragazzino che ha speso la sua vita amando l’Eucaristia e servendo gli altri. Iniziative in tutto il mondo con orazioni e novene. Al santuario della Spogliazione, dove riposa il suo corpo, in serata la santa messa celebrata dall’arcivescovo di Assisi- Nocera Umbra- Gualdo Tadino
di Federico Piana – Vatican News

Acutis, la mamma: “Mio figlio esempio di pace per questo mondo in guerra” dans Apparizioni mariane e santuari Antonia-Salzano

È un giorno speciale, quello di oggi. Speciale perché tutta la Chiesa festeggia la memoria liturgica del beato Carlo Acutis, il ragazzino salito agli onori degli altari dopo una breve vita spesa a servire gli altri e ad amare l’Eucaristia e la Chiesa. Speciale perché in tutto il pianeta, in queste ore, non si contano parrocchie e cappelle nelle quali, in suo onore, si celebrano messe e recitano rosari o si sono svolte novene in preparazione della festa.

Messe e musica
Nel santuario della Spogliazione di Assisi, dove il suo corpo riposa tra le orazioni e le invocazioni di mezzo mondo, le iniziative per celebrarlo e ricordarlo sono cominciate quattro giorni fa con momenti di preghiera e riflessione, musica e addirittura una tavola rotonda sul disagio giovanile. Questa mattina nella chiesa del santuario, la messa celebrata da fra Simone Calvarese, ministro provinciale della Provincia serafica dei frati minori cappuccini e in serata quella presieduta da monsignor Domenico Sorrentino, arcivescovo di Assisi —Nocera Umbra — Gualdo Tadino e vescovo di Foligno. Sempre nel santuario della Spogliazione, le note e le preghiere serali in un concerto di Martín Valverde, noto musicista di lingua spagnola.

“Bello ricordare il suo legame con Maria”
La decisione di far cadere la memoria liturgica in questa giornata non è stata presa solo per ricordare la sua dipartita verso il Cielo che si è consumata il 12 ottobre del 2006, quando Carlo aveva appena 15 anni: «Oggi in Spagna si festeggia la Madonna del Pilar ed in Brasile quella di Aparecida ed è bello notare questo legame tra Carlo e Maria che lo ha caratterizzato tutta la vita» spiega ai media vaticani Antonia Salzano, mamma di questo testimone appassionato di Cristo che verrà canonizzato durante il Giubileo del 2025.

Devozione senza confini
E se ieri sera anche la diocesi di Milano lo ha voluto ricordare con una celebrazione eucaristica nella chiesa di Santa Maria Segreta che Carlo frequentava quotidianamente — e dove ha potuto maturare una delle frasi più celebri e profonde «l’Eucaristia è la mia autostrada per il Cielo» — si deve prendere felicemente atto che la devozione al beato ha travalicato ogni confine. «Dal Giappone alla Cina, dall’India all’Africa, dagli Stati Uniti all’Australia: in tutti i continenti pregano e si rivolgono a Carlo» dice la mamma che non smette di pensare a come la mostra sui miracoli eucaristici ideata da suo figlio per il web stia ora continuando a sbarcare in moltissime parrocchie di ogni angolo della Terra, solo negli Usa se ne contano migliaia alle quali vanno aggiunti 100 campus universitari. «Sicuramente mio figlio sarà contento perché ripeteva spesso che lo addolorava vedere quelle immagini che mostravano file interminabili ai concerti e sedie vuote davanti ai tabernacoli».

Le molte conversioni
Antonia Salzano non tiene più conto neanche delle notizie dei presunti miracoli e conversioni che stanno inondando l’associazione Amici di Carlo Acutis che lei ha fondato per supportare la causa di canonizzazione: «Arriva una lettera al giorno. Non so sei siano davvero miracoli o conversioni. Scrivono da tutto il mondo persone che avevano problemi gravi e che rivolgendosi a Carlo li hanno risolti: molte donne che non potevano avere bambini, coppie che si stavano separando. Ma anche gente che dichiara di essere guarita da tumori. Certo, non possiamo certificarli ma possiamo prendere atto di una cosa: le segnalazioni sono sempre più in aumento». In questa giornata in cui non c’è nazione dove non si commemori il beato ragazzino, sua mamma indica Carlo anche come un esempio di pace per un mondo dilaniato dalle guerre: «Lui amava tutti, non faceva distinzione di provenienza e religione. Al suo funerale, la Chiesa era gremita, anche fuori, di clochard, extracomunitari, gente di ogni razza. Carlo non dava peso alle differenze, guardava tutti con gli occhi del Signore». Il mondo dovrebbe annotare. E prendere esempio.

Publié dans Apparizioni mariane e santuari, Carlo Acutis, Fede, morale e teologia, Nostra Signora Aparecida, Nostra Signora del Pilar, Riflessioni, Stile di vita | Pas de Commentaire »

Sant’Alessandro Sauli e Carlo Acutis

Posté par atempodiblog le 11 octobre 2024

La pesca del santo/ Un compagno nella vita di Carlo
Sant’Alessandro Sauli e Carlo Acutis

Sant'Alessandro Sauli e Carlo Acutis dans Amicizia Carlo-Acutis

“Chi combina le combinazioni?”. (San Pio da Pietrelcina)

Sabato 7 ottobre 2006. [...] Sulla soglia della clinica i miei pensieri giravano vorticosi. Mentre due infermieri portavano Carlo dentro la clinica, infatti, mi girai d’istinto per guardare dalla parte opposta della strada. Notai la chiesa dei padri Barnabiti dove sono custodite le reliquie di sant’Alessandro Sauli. Conoscevo bene quella chiesa, ma quella mattina mi sentii come attratta da essa. Qualcosa mi disse: girati, guarda là. Immediatamente ne compresi il motivo, Sant’Alessandro Sauli era casualmente divenuto quell’anno compagno nella vita di Carlo.

Ogni 31 dicembre a Milano, infatti, si usa fare “la pesca del santo”. Si dice che il santo che uscirà accompagnerà in modo speciale, per tutto l’anno, la persona che lo ha “pescato”. Quell’anno gli capitò sant’Alessandro Sauli, un vescovo barnabita, vissuto nel 1500, patrono dei giovani, la cui festa cade l’11 ottobre, un giorno che rimarrà scolpito per sempre anche nella storia del mio Carlo. Mi colpì che quella chiesa si trovasse proprio di fronte alla De Marchi. Istintivamente lo affidai a sant’Alessandro ed entrai in clinica. [...]

Domenica 8 ottobre. All’alba mi recai a Messa nella chiesa dei padri Barnabiti per chiedere l’intercessione del Signore e della Vergine Santissima. Pregai anche sant’Alessandro Sauli. Ho imparato grazie a Carlo che i santi sono sempre presenti. Poco dopo rientrai in clinica. Mi permisero di vedere Carlo. Era ancora sotto il suo scafandro, sempre sofferente. Mi confidò che non era riuscito a dormire granché. Poco dopo, il medico che lo seguiva decise di chiedere il trasferimento all’ospedale San Gerardo di Monza, dove esiste un centro specializzato per quel tipo di leucemie. Ci portarono nel reparto di ematologia pediatrica, all’undicesimo piano, dove ci avevano riservato la stanza numero undici. [...]

Mercoledì 11 ottobre. Clinicamente i medici lo considerarono morto quando il suo cervello cessò ogni sua attività vitale. Erano le 17.45 dell’11 ottobre del 2006. L’11 ottobre, lo stesso giorno in cui morì il suo santo dell’anno, Alessandro Sauli.
[...] I medici decisero di non staccare il respiratore finché il cuore non avesse smesso di battere da solo. Per questo motivo ci rimandarono a casa dicendoci che ci avrebbero telefonato non appena il cuore avrebbe cessato ogni sua pulsazione.

Giovedì 12 ottobre. Quando il sacerdote diede la benedizione finale dicendo «la Messa è finita, andate in pace», per pura coincidenza le campane della chiesa iniziarono a suonare a festa. Sembrò a molti come se Carlo volesse renderci partecipi della festa che in Cielo con il suo arrivo era appena iniziata.

Ci venne data la notizia che il cuore di Carlo aveva smesso di battere alle 6.45 del 12 ottobre, vigilia dell’ultima apparizione della Madonna a Fatima. Per noi non fu un caso quella coincidenza. Avevamo perso l’unico figlio, un dolore immenso, ma ci sosteneva la speranza che non era scomparso definitivamente dalle nostre vite, anzi, che sarebbe stato vicino a noi più di prima e che ci attendeva per una vita migliore. [...]

Tratto da: Il segreto di mio figlio. Perché Carlo Acutis è considerato un santo, di Antonia Salzano Acutis con Paolo Rodari. Ed. PIEMME

Publié dans Amicizia, Carlo Acutis, Fede, morale e teologia, Libri, Padre Pio, Riflessioni, Stile di vita | Pas de Commentaire »

Un milione di bambini prega il Rosario – 18 ottobre 2024

Posté par atempodiblog le 10 octobre 2024

Un milione di bambini prega il Rosario  18 ottobre 2024
di Aiuto alla Chiesa che Soffre

“Quando un milione di bambini pregherà il Rosario, il mondo cambierà”. (San Pio da Pietrelcina)

Un milione di bambini prega il Rosario – 18 ottobre 2024 dans Articoli di Giornali e News Un-milione-di-bambini-recita-il-Santo-Rosario

Il 18 ottobre 2024 bambini di tutto il mondo si uniranno nella recita del Rosario nell’ambito della campagna di preghiera “Un milione di bambini prega il Rosario”, organizzata da Aiuto alla Chiesa che Soffre. Questa iniziativa, che si svolge ogni anno, nel 2023 ha superato il milione di bambini registrati, un segno tangibile della potenza della preghiera.

Papa Benedetto XVI già nel 2008 sottolineava l’importanza del Rosario con queste parole:

“Il Santo Rosario non è una pia pratica relegata al passato… Il Rosario sta conoscendo quasi una nuova primavera. Questo è senz’altro uno dei segni più eloquenti dell’amore che le giovani generazioni nutrono per Gesù e per la Madre sua Maria”.

Il Santo Rosario è una potente preghiera che continua a ottenere grazia e pace per tutto il mondo. La Vergine Maria, attraverso la recita del Rosario, ci aiuta a mettere Cristo al centro della nostra vita, seguendo così il Suo esempio di vita.

Aiuto alla Chiesa che Soffre incoraggia bambini e famiglie a unirsi a questa grande iniziativa di preghiera. I benefici di questa supplica sono profondi, sia per chi recita il Rosario, sia per il mondo intero che oggi è provato da guerre e persecuzioni.

Un-milione-di-bambini-recita-il-Rosario dans Cardinale Mauro Piacenza

Come partecipare?
E’ molto semplice, basta scaricare i materiali di preghiera qui e distribuirli.
Invitiamo famiglie, parrocchie, scuole e gruppi di preghiera a organizzare incontri il 18 ottobre coinvolgendo il maggior numero possibile di bambini.
Dopo aver fatto conoscere l’iniziativa tramite social media, mezzi di comunicazione o passaparola, è possibile far sapere ad ACS Italia cosa hai organizzato, e quanti bambini si sono uniti sotto il manto amorevole di Maria, inviando un’e-mail a serviziobenefattori@acs-italia.org

Il Presidente di ACS Internazionale, Cardinale Mauro Piacenza, e l’Assistente Ecclesiastico internazionale, Padre Anton Laesser CP, hanno scritto una lettera speciale per tutti coloro che si uniranno alla preghiera (Leggi la lettera completa qui).

Progetti per bambini in Libano, Sud Sudan, Cuba e Uruguay
Oltre alla preghiera, quest’anno vogliamo insegnare ai bambini la bellezza del donare agli altri. In occasione dell’iniziativa di ottobre, ACS ha lanciato due progetti importanti:

1. Sostegno per l’acquisto di materiale scolastico per i bambini in Libano.
Aiutiamo i bambini libanesi a ricevere tutto il necessario per la scuola; per contribuire clicca qui.

2. Bibbie per bambini in Sud Sudan, Cuba e Uruguay.
Sosteniamo la stampa e distribuzione di Bibbie per bambini in questi Paesi; per informazioni e per donare clicca qui.

Publié dans Articoli di Giornali e News, Cardinale Mauro Piacenza, Fede, morale e teologia, Padre Pio, Riflessioni, Stile di vita | Pas de Commentaire »

“Pensate che gli angeli siano lenti come gli aeroplani?”

Posté par atempodiblog le 10 octobre 2024

“Pensate che gli angeli siano lenti come gli aeroplani?”
Fonte: Fermenti Cattolici Vivi
Tratto da: Radio Maria

“Pensate che gli angeli siano lenti come gli aeroplani?” dans Amicizia San-padre-Pio-da-Pietrelcina

Padre Pio cercava sempre di inculcare nei suoi figli spirituali l’amore verso gli angeli custodi che, fin dalla nascita, illuminano, custodiscono e governano la creatura umana.

Dall’angelo custode riceveva spesso preziosi servigi. A lui affidava poi numerosi incarichi che riguardavano il suo ministero sacerdotale. Per aiutare, in caso di bisogno, i suoi figli spirituali lontani, mandava sempre l’angelo custode.

Un giorno, l’inglese Cecil Humpherey-Smith, noto figlio spirituale di Padre Pio, mentre era in Italia ebbe un incidente d’auto e fu ferito gravemente. Un amico, vedendolo in pessime condizioni, andò all’ufficio postale e inviò un telegramma a Padre Pio chiedendo preghiere per Cecil. Quando consegnò il telegramma allo sportello, il postino gli diede un altro telegramma a lui indirizzato, proveniente da San Giovanni Rotondo. Con esso Padre Pio assicurava le sue preghiere per la guarigione di Cecil Humpherey-Smith.

Passò qualche mese prima che Cecil potesse viaggiare. Appena fu guarito, con l’amico si recò a San Giovanni Rotondo per ringraziare Padre Pio.

Giunti al convento, incontrarono il venerato padre, lo ringraziarono per le sue preghiere e, al fine di soddisfare la loro curiosità, chiesero a Padre Pio come fosse venuto a conoscenza dell’incidente e come avesse fatto a inviare loro così rapidamente il suo telegramma di rassicurazione.

Padre Pio con un largo sorriso sulle labbra disse: “Pensate che gli angeli siano lenti come gli aeroplani?”.

Publié dans Amicizia, Angeli, Fede, morale e teologia, Padre Pio, Riflessioni, Stile di vita | Pas de Commentaire »

Il Papa: «Maria, intercedi per il nostro mondo in pericolo»

Posté par atempodiblog le 7 octobre 2024

Il Papa: «Maria, intercedi per il nostro mondo in pericolo»
La preghiera del Rosario davanti all’icona della Salus Populi Romani, a Santa Maria Maggiore, davanti ai tanti conflitti che minacciano il mondo. «Ridestaci dal torpore che ha oscurato il nostro cammino e disarma i nostri cuori dalle armi della violenza»
di Roberta Pumpo – RomaSette

Il Papa: «Maria, intercedi per il nostro mondo in pericolo» dans Articoli di Giornali e News saluspopuliromani

Un’accorata supplica alla Vergine Maria affinché ottenga la conversione degli «animi di chi alimenta l’odio», ponga fine al «rumore delle armi che generano morte», estirpi «la violenza che cova nel cuore dell’uomo» e ispiri nei governanti «progetti di pace». È quella rivolta da Papa Francesco ieri pomeriggio, 6 ottobre, nella basilica di Santa Maria Maggiore al termine di un intenso momento di preghiera in cui ha presieduto la recita del Rosario per la pace. Bergoglio, come più volte fatto in passato, torna a invocare la Madre chiedendole di accogliere «il grido» dell’umanità. «Intercedi per il nostro mondo in pericolo» ha implorato volgendo lo sguardo verso l’icona della Salus Populi Romani sistemata sull’altare, pensando ai tanti, troppi conflitti che minacciano sempre più il mondo. Dal Medio Oriente, dove la guerra è divampata esattamente un anno fa coinvolgendo nelle ultime settimane anche Libano e Iran, all’Ucraina, martoriata da oltre due anni e mezzo di combattimenti, agli innumerevoli focolai di violenze nel mondo. Ieri mattina, al termine della preghiera dell’Angelus, Bergoglio aveva già reiterato gli appelli per l’immediato cessate il fuoco e la liberazione degli ostaggi israeliani sequestrati un anno fa.

La basilica era gremita di fedeli, assiepati dietro alle transenne che circondavano la basilica già dalle prime ore del pomeriggio. Nelle prime file circa venti cardinali, numerosi vescovi e membri del Sinodo dei vescovi, impegnati in questi giorni nella XVI assemblea generale. Tra i presenti anche Baldo Reina, da ieri vicario generale per la diocesi di Roma e prossimo a ricevere la berretta cardinalizia nel concistoro dell’8 dicembre, come annunciato dal pontefice al termine dell’Angelus.

All’inizio del momento di preghiera un bambino e una bambina hanno deposto per conto del Papa delle rose bianche e un cero votivo davanti all’icona della Salus Populi Romani, cara ai romani, che la considerano protettrice della città, e a Bergoglio, che si reca nella basilica liberiana a renderle omaggio prima e dopo ogni viaggio apostolico. Rivolgendosi a Maria, Regina della Pace, ha implorato che il suo sguardo amorevole fosse rivolto su tutti coloro che soffrono. «Tergi le lacrime sui volti sofferenti di quanti piangono la morte dei propri cari», ha detto, aggiungendo subito, a braccio, «dei propri figli. Ridestaci dal torpore che ha oscurato il nostro cammino e disarma i nostri cuori dalle armi della violenza» ha proseguito richiamando la profezia di Isaia, che immagina un mondo in cui le spade diventeranno aratri e le lance falci, segnando la fine di ogni guerra.

Nella preghiera, recitata prima della benedizione finale, Francesco ha poi ricordato le numerose prove che la vita ha riservato anche alla Vergine madre di Gesù, sottolineando la sua audacia nel rispondere con amore alla chiamata di Dio. Ha tracciato un parallelo tra i momenti più difficili vissuti da Maria – dalla sua prontezza nell’aiutare Elisabetta alla sua partecipazione silenziosa e forte durante il Calvario, fino al coraggio con cui sostenne i discepoli nel Cenacolo – e le difficoltà che il mondo oggi affronta, chiedendo a lei la stessa forza e di intercedere per l’umanità.

Ha pregato la Regina della Pace di rivolgere il suo «sguardo materno a questa famiglia umana, che ha smarrito la gioia della pace e ha perso il senso della fraternità. Madre intercedi per il nostro mondo in pericolo – ha proseguito -, perché custodisca la vita e rigetti la guerra, si prenda cura di chi soffre, dei poveri, degli indifesi, degli ammalati e degli afflitti, e protegga la nostra Casa comune».

La preghiera continua oggi, 7 ottobre, a un anno dall’attacco terroristico di Hamas a Israele. Una giornata che Francesco ha voluto dedicare alla preghiera e al digiuno per la pace, in ogni angolo del mondo. Un appello raccolto, oltre che dalla sua diocesi di Roma, anche dalle Chiese in Italia e non solo.

Divisore dans San Francesco di Sales

RECITA DEL SANTO ROSARIO
PER INVOCARE LA PACE
PREGHIERA DEL SANTO PADRE FRANCESCO
Basilica di Santa Maria Maggiore

O Maria, Madre nostra, siamo nuovamente qui davanti a te. Tu conosci i dolori e le fatiche che in quest’ora appesantiscono il nostro cuore. Noi alziamo lo sguardo a te, ci immergiamo nei tuoi occhi e ci affidiamo al tuo cuore.

Anche a te, o Madre, la vita ha riservato difficili prove e umani timori, ma sei stata coraggiosa e audace: hai affidato tutto a Dio, hai risposto a Lui con amore, hai offerto te stessa senza risparmiarti. Come intrepida Donna della carità, in fretta ti sei recata ad aiutare Elisabetta, con prontezza hai colto il bisogno degli sposi durante le nozze di Cana; con fortezza d’animo, sul Calvario hai rischiarato di speranza pasquale la notte del dolore. Infine, con tenerezza di Madre hai dato coraggio ai discepoli impauriti nel Cenacolo e, con loro, hai accolto il dono dello Spirito.

E ora ti supplichiamo: accogli il nostro grido! Abbiamo bisogno del tuo sguardo, del tuo sguardo amorevole che ci invita ad avere fiducia nel tuo Figlio Gesù. Tu che sei pronta ad accogliere le nostre pene vieni a soccorrerci in questi tempi oppressi dalle ingiustizie e devastati dalle guerre, tergi le lacrime sui volti sofferenti di quanti piangono la morte dei propri cari, dei propri figli, ridestaci dal torpore che ha oscurato il nostro cammino e disarma i nostri cuori dalle armi della violenza, perché si avveri subito la profezia di Isaia: «Spezzeranno le loro spade e ne faranno aratri, delle loro lance faranno falci; una nazione non alzerà più la spada contro un’altra nazione, non impareranno più l’arte della guerra» (Is 2,4).

Madre, rivolgi il tuo sguardo materno alla famiglia umana, che ha smarrito la gioia della pace e ha perso il senso della fraternità. Madre, intercedi per il nostro mondo in pericolo, perché custodisca la vita e rigetti la guerra, si prenda cura di chi soffre, dei poveri, degli indifesi, degli ammalati e degli afflitti, e protegga la nostra Casa Comune.

Invochiamo da te, Madre, la misericordia di Dio, tu che sei Regina della pace! Converti gli animi di chi alimenta l’odio, silenzia il rumore delle armi che generano morte, spegni la violenza che cova nel cuore dell’uomo e ispira progetti di pace nell’agire di chi governa le Nazioni.

Maria, Regina del santo Rosario, sciogli i nodi dell’egoismo e dirada le nubi oscure del male. Riempici con la tua tenerezza, sollevaci con la tua mano premurosa e dona a noi figli la tua carezza di Madre, che ci fa sperare nell’avvento di nuova umanità dove « … il deserto diventerà un giardino e il giardino sarà considerato una selva. Nel deserto prenderà dimora il diritto e la giustizia regnerà nel giardino. Praticare la giustizia darà pace…» (Is 32,15-17).

O Madre, Salus Populi Romani, prega per noi!

Publié dans Articoli di Giornali e News, Fede, morale e teologia, Misericordia, Papa Francesco I, Preghiere, Riflessioni, Stile di vita | Pas de Commentaire »

L’appello del Papa: il 7 ottobre preghiera e digiuno per implorare la pace nel mondo

Posté par atempodiblog le 3 octobre 2024

L’appello del Papa: il 7 ottobre preghiera e digiuno per implorare la pace nel mondo
Come già per la Siria, la RD Congo e il Sud Sudan, il Libano, l’Afghanistan, l’Ucraina e la Terra Santa dal 2013 al 2023, Francesco indice per il prossimo lunedì, primo anniversario dell’attacco terroristico di Hamas a Israele, una giornata di orazione e astensione di pasti per invocare il dono della pace. E annuncia una visita domenica 6 ottobre a Santa Maria Maggiore per recitare il Rosario e pregare la Madonna, chiedendo la partecipazione di tutti i membri del Sinodo
di Salvatore Cernuzio – Vatican News

L’appello del Papa: il 7 ottobre preghiera e digiuno per implorare la pace nel mondo dans Articoli di Giornali e News Papa-Francesco

Nel crescendo di tensioni nella polveriera mediorientale, tra le bombe e i missili che continuano a piombare nella “martoriata” Ucraina, in mezzo ai tanti piccoli e grandi conflitti che lacerano e affamano i popoli dell’Africa, mentre insomma “i venti della guerra e i fuochi della violenza continuano a sconvolgere interi popoli e Nazioni”, il Papa chiama alle “armi” del digiuno e della preghiera – quelle che la Chiesa indica come potenti – milioni di credenti nel mondo per implorare da Dio il dono della pace in un mondo sull’orlo dell’abisso. Lo fa, il Pontefice, al termine della Messa solenne in Piazza San Pietro per l’apertura della seconda sessione dell’Assemblea generale, annunciando una Giornata di preghiera e di digiuno per la pace nel mondo il 7 ottobre, primo anniversario dell’attacco terroristico perpetrato da Hamas in Israele che ha fatto esplodere le brutalità a cui da un anno si assiste in Terra Santa.

Chiedo a tutti di vivere una giornata di preghiera e di digiuno per la pace nel mondo

La supplica alla Madonna a Santa Maria Maggiore
Sempre a fine omelia, il Papa ha annunciato pure una nuova visita nella Basilica di Santa Maria Maggiore il 6 ottobre per elevare alla Madonna una supplica di pace. Un appuntamento spirituale per il quale ha chiesto la partecipazione di tutti i membri del Sinodo riuniti a Roma.

Per invocare dall’intercessione di Maria Santissima il dono della pace, domenica prossima mi recherò nella Basilica di Santa Maria Maggiore dove reciterò il Santo Rosario e rivolgerò alla Vergine un’accorata supplica

La veglia per “l’amata Siria” nel 2013
Giornate di digiuno e preghiera per terre lacerate dalle violenze sono una costante del pontificato di Jorge Mario Bergoglio. Neppure sei mesi dopo dalla sua elezione sul Soglio di Pietro, il 7 settembre 2013, il Papa argentino aveva raccolto in Piazza San Pietro migliaia di persone, cattoliche e non solo, per pregare, con fiaccole, candele, bandiere, per la pace “nell’amata nazione siriana, nel Medio Oriente, in tutto il mondo!”. La Siria si trovava allora dinanzi all’eventualità di una guerra feroce, già radicalizzata da oltre un anno e acuita dopo l’attacco a civili con gas nervino. Il conflitto, fortunatamente, non deflagrò mai. Dalla Piazza cuore della cristianità, il giorno prima, si era alzato un grido silenzioso.

“Abbiamo perfezionato le nostre armi, la nostra coscienza si è addormentata, abbiamo reso più sottili le nostre ragioni per giustificarci. La violenza, la guerra portano solo morte, parlano di morte! La guerra è sempre una sconfitta per l’umanità”

Insieme per RD Congo e Sud Sudan
Ancora il Papa, con eguale vigore e preoccupazione, il 23 febbraio 2017 aveva invocato un’azione immediata dei cristiani, declinata appunto nella preghiera e nel digiuno, per il Sud Sudan e la Repubblica Democratica del Congo. Le due nazioni africane, che il Pontefice ha visitato personalmente nel gennaio e febbraio 2023, erano e sono tuttora piagate da fame, sfruttamento, emigrazione, violenze. Era il primo venerdì di Quaresima e Papa e Curia avevano terminato gli Esercizi Spirituali. Francesco quel giorno aveva invitato ad unirsi all’evento anche i cristiani di altre Chiese e seguaci delle altre religioni, “nelle modalità che riterranno più opportune, ma tutti insieme”.

La Chiesa unita per il Libano, un Paese “messaggio… martoriato”
Stessa formula usata per invitare i fratelli e le sorelle di altre confessioni nella grande giornata per il Libano, indetta per il 4 settembre 2020, quando il mondo si rialzava a fatica dalla devastante prima ondata di pandemia di Covid-19 ed, esattamente un mese prima, aveva assistito attonito alla esplosione nel porto di Beirut. Un evento di cui il Paese dei Cedri – già appesantito da una crisi politica, sociale ed economica, ora sotto attacco dai raid israeliani e per questo definito dal Papa “un messaggio… martoriato” – paga ancora le conseguenze . Francesco aveva annunciato la Giornata universale per il Libano due giorni prima, all’udienza generale del 2 settembre. Con a fianco un sacerdote che teneva in mano la bandiera libanese, il Papa si appellava a politici e leader religiosi:

Impegnarsi con sincerità e trasparenza nell’opera di ricostruzione, lasciando cadere gli interessi di parte e guardando al bene comune e al futuro della nazione

In preghiera per l’Afghanistan
Ancora nel 2021, il 29 agosto, in quell’estate drammatica per l’Afghanistan, travolto dal violento ritorno al potere dei talebani, da attentati e dalla fuga disperata di centinaia di persone arrivati ad arrampicarsi anche sugli aerei in decollo, Francesco dal Palazzo Apostolico per l’Angelus – ma anche dalla più ampia finestra virtuale del suo account su X @Pontifex – tornava a domandare ai fedeli del mondo di raccogliersi in preghiera e astenersi dai pasti.

Rivolgo un appello a tutti a intensificare la preghiera e a praticare il digiuno. Preghiera e digiuno, preghiera e penitenza, questo è il momento di farlo. Sto parlando sul serio, intensificare la preghiera e praticare il digiuno, chiedendo al Signore misericordia e perdono

Il dramma dell’Ucraina
Resta impressa poi nella memoria collettiva la giornata del 2 marzo 2022, un Mercoledì delle Ceneri, in cui il Papa chiese alla Chiesa universale di intensificare il digiuno e la preghiera da rivolgere soprattutto alla Vergine Maria, Regina della Pace, perché “preservi il mondo dalla follia della guerra”. Parole drammaticamente realistiche a neppure una settimana dal primo attacco russo su Kyiv, che ha dato inizio all’orrore – ormai perdurante da circa due anni – in Ucraina.

“Prego tutte le parti coinvolte perché si astengano da ogni azione che provochi ancora più sofferenza alle popolazioni, destabilizzando la convivenza tra le nazioni e screditando il diritto internazionale”

Era quello il primo di migliaia di appelli elevati al cielo in questi anni di guerra a favore del “martoriato” Paese, affidato insieme alla Russia al Cuore Immacolato di Maria in una celebrazione a San Pietro, il 25 marzo dello stesso anno, partecipata da migliaia di fedeli in presenza in Basilica o virtualmente collegati dal mondo.

La veglia a San Pietro nell’”ora buia” per la terra di Gesù
Da ultimo una giornata per “fermarsi” e invocare il dono della pace attraverso l’orazione e astensione dal cibo, il Papa l’ha indetta il 27 ottobre 2023, venti giorni dopo l’orrore deflagrato in Terra Santa e nei giorni conclusivi della prima sessione del Sinodo. In quella occasione, il Papa volle organizzare una veglia in Basilica – denominata “Pacem in Terris”, dal titolo della storica enciclica di Giovanni XXIII di cui ricorrevano i 60 anni – a cui presero parte i membri dell’assise ma anche esponenti delle altre confessioni cristiane e di altre fedi. Quella sera, il Papa, in una cerimonia intima e partecipata, si pose ai piedi della “Madre” chiedendone l’intercessione per il mondo che attraversa “un’ora buia”.

Ora, Madre, prendi ancora una volta l’iniziativa; prendila per noi, in questi tempi lacerati dai conflitti e devastati dalle armi. Volgi il tuo sguardo di misericordia sulla famiglia umana, che ha smarrito la via della pace, che ha preferito Caino ad Abele e, perdendo il senso della fraternità, non ritrova l’atmosfera di casa. Intercedi per il nostro mondo in pericolo e in subbuglio. Insegnaci ad accogliere e a curare la vita – ogni vita umana! – e a ripudiare la follia della guerra, che semina morte e cancella il futuro.

Publié dans Articoli di Giornali e News, Digiuno, Fede, morale e teologia, Papa Francesco I | Pas de Commentaire »

La corona stretta fra le dita/ Il Rosario di Padre Pio

Posté par atempodiblog le 23 septembre 2024

“Amate la Madonna e fatela amare. Recitate sempre il suo Rosario”
La corona stretta fra le dita/ Il Rosario di Padre Pio
Tratto da: Ricordi e testimonianze, di padre Paolo Covino OFM cap. – Collana Testimonianze, 14 – Edizioni Padre Pio da Pietrelcina

La corona stretta fra le dita/ Il Rosario di Padre Pio dans Fede, morale e teologia San-Padre-Pio-da-Pietrelcina-dinnanzi-al-mosaico-della-Madonna-delle-Grazie

Sia quando ero studente sia da sacerdote, Padre Pio, nelle confessioni, mi ha sempre raccomandato di recitare il Rosario. Egli lo recitava continuamente, tutti i giorni. Aveva sempre la corona fra le mani o la sgranava nella pettorina. Raccomandava a tutti, con insistenza, la recita di questa pia pratica per ottenere grazie dalla Madonna ed aiuto contro le tentazioni. Il Padre recitava moltissimi Rosari al giorno.

Ripeteva ai suoi figli spirituali: «Amate la Madonna e fatela amare. Recitate sempre il suo Rosario e recitatelo bene, con devozione. Satana mira sempre a distruggere questa preghiera, ma non ci riuscirà mai. È la preghiera di Colei che trionfa su tutti. È la Madonna che ce l’ha insegnata, come Gesù ci ha insegnato il Pater noster».

Il Rosario, per Padre Pio, era l’arma per combattere il demonio e per arrivare al cielo. Gli fu chiesto quale eredità avrebbe lasciato ai suoi figli. Rispose: «Il Rosario». Alcuni uomini che ho visto col rosario in mano mi hanno detto: «Ce lo ha insegnato Padre Pio».

Il Padre ha chiuso gli occhi implorando dolcemente i nomi di Gesù e di Maria con la corona stretta fra le dita.

Publié dans Fede, morale e teologia, Libri, Padre Pio, Riflessioni, Stile di vita | Pas de Commentaire »

La musica, strumento che guarisce le ferite interiori e apre i cuori

Posté par atempodiblog le 22 septembre 2024

La musica, strumento che guarisce le ferite interiori e apre i cuori

La musica, strumento che guarisce le ferite interiori e apre i cuori dans Articoli di Giornali e News La-musica-guarisce-le-ferite-del-cuore-Vietnam

Ho Chi Minh City (Agenzia Fides) – I bambini orfani della casa gestita dalle suore Missionarie della Carità nella diocesi di Phu Cuong, nel Sud del Vietnam, hanno potuto sperimentare che “la musica guarisce le ferite del cuore”, spiega all’Agenzia Fides p. Dominic Nguyen Van Lam, 40enne sacerdote che ha seguito una speciale iniziativa musicale con i bambini orfani alla periferia di Ho Chi Minh City.

“Sono bambini segnati dalla sofferenza e dalle privazioni della vita. La musica ha restituito loro fiducia e gioia di vivere, che si esprime nelle relazioni fra loro, nella relazione umana con gli insegnanti, nel rapporto con le suore, a volte difficile. La musica è stata e sarà uno strumento di crescita umana e spirituale, capace di rigenerare il circolo virtuoso dell’amore”, spiega il sacerdote, che ha coordinato il progetto “WYO4children”, all’interno della iniziativa “Suoni di fratellanza”, promossa dalla Fondazione World Youth Orchestra (WYO), quest’anno approdata in Vietnam grazie al sostegno della fondazione italiana “Cassa Depositi e Prestiti” e di altri sponsor.

Nell’ambito di una iniziativa di cooperazione culturale incentrata su elementi come la musica, il teatro e l’arte, sperimentati come strumenti di dialogo e di pace tra popoli e culture, il progetto ha offerto un sostegno concreto ai bambini orfani e abbandonati del Vietnam, “per sottolineare tre parole fondamentali nella vita: amicizia, fratellanza, pace” ha spiegato Adolfo Vannucci, presidente della Fondazione World Youth Orchestra.

E così nella “Home of Mother’s Love” di Binh Duong, dove circa 20 religiose si prendono cura di 80 bambini e ragazzi orfani abbandonati o con situazioni familiari difficili, tra i 5 e i 17 anni, i ragazzi hanno seguito seminari musicali per tutto l’anno, e hanno dato nei giorni scorsi un saggio finale delle abilità musicali raggiunte.

Padre Dominic oggi rimarca “il potere della musica, che ha favorito cambiamenti positivi nella vita dei bambini. Da quando hanno incontrato la musica e hanno iniziato a suonare uno strumento, sono più felici e i risultati si vedono anche nello studio scolastico. L’atmosfera della casa è diventata più gioiosa”.

“La musica – prosegue il sacerdote – costruisce l’amore reciproco: non solo questo cammino ha aiutato i bambini a essere più sensibili, a livello interiore e a livello di relazione col prossimo; ma ha aiutato anche me, i docenti e le suore a ritrovare la gioia dell’amore e della cura nel condividere il nostro tempo con loro”.

“Le missionarie della carità testimoniano quanto la vita dei fanciulli sia migliorata, soprattutto perché ora tutti sorridono. La musica è stata un mezzo per far recuperare il sorriso e l’apertura all’amore di Dio e del prossimo”, conclude.

Nella diocesi di Phu Cuong , dove vivono 165mila cattolici su oltre 4 milioni di abitanti, la comunità cattolica è molto attenta alle attività caritative e sociali, impegnandosi per le persone svantaggiate o indigenti, e offrendo borse di studio a studenti poveri, iniziativa che il Vescovo locale, Joseph Nguyen Tan Tuoc, ha voluto estendere alla “Home of Mother’s Love”, permettendo così ai bambini di frequentare la scuola gratuitamente. La Chiesa locale offre alloggio e cura i bambini di minoranze etniche provenienti da aree remote ed è impegnata a migliorare la loro vita materiale e spirituale. In tale cornice si è inserito il progetto “Wyo4children”.

La World Youth Orchestra, che ha 23 anni di attività musicale e sociale, è rappresentata in 75 paesi, ha 300 partner internazionali, tra università e conservatori, e ha coinvolto oltre 3.500 giovani musicisti di talento in tutto il mondo.

(PA) (Agenzia Fides 21/9/2024)

Publié dans Articoli di Giornali e News, Canti, Fede, morale e teologia, Riflessioni, Stile di vita | Pas de Commentaire »

Zapata, gol da record contro l’Hellas Verona: è il miglior marcatore di A in attività con Dybala

Posté par atempodiblog le 21 septembre 2024

Zapata, gol da record contro l’Hellas Verona: è il miglior marcatore di A in attività con Dybala
Fonte: La Gazzetta dello Sport FB

Zapata, gol da record contro l’Hellas Verona: è il miglior marcatore di A in attività con Dybala dans Articoli di Giornali e News Duvan-Zapata

Con la rete segnata a Verona, il bomber e capitano del Torino Duvan Zapata entra nella Top 50 dei migliori marcatori d’ogni epoca del campionato. Ma soprattutto ha raggiunto Paulo Dybala a quota 123 reti segnate in carriera in testa alla classifica dei cannonieri in attività: tra gli uomini oggi in Serie A, nessuno ha segnato più dell’attaccante granata.

Quello del Bentegodi è il gol numero 14 di Zapata in 41 presenze in Serie A con la maglia del Torino, a cui è arrivato nell’estate 2023 come culmine di una carriera italiana in cui ha vestito altre quattro maglie: lo ha portato nel nostro campionato il Napoli, con cui ha segnato 11 reti in 37 presenze tra il 2013 e il 2015, poi è passato all’Udinese dove ha lasciato il segno con 18 reti in 63 presenze tra il 2015 e il 2017, dunque una stagione alla Sampdoria da 11 marcature in 31 partite nel 2017-18 e infine un quinquennio all’Atalanta da 69 gol in 153 presenze. Totale 123 e ancora tanto da dare, a 33 anni, da capitano del Torino.

Publié dans Articoli di Giornali e News, Sport | Pas de Commentaire »

Il cuore del Pastore e la fede del popolo

Posté par atempodiblog le 20 septembre 2024

Il cuore del Pastore e la fede del popolo
Il nulla osta per Medjugorje è stato possibile grazie al riconoscimento dei frutti positivi dell’esperienza spirituali vissuta in quel luogo e all’approccio pastorale del Papa
di Andrea Tornielli – Vatican News

Il cuore del Pastore e la fede del popolo dans Andrea Tornielli Gospa-Medjugorje

Il via libera ufficiale alla devozione e all’esperienza spirituale che ha avuto inizio a Medjugorje nel giugno 1981, quando sei ragazzi hanno raccontato di aver visto la Madonna, è stato possibile grazie agli abbondanti frutti positivi constatati in questa parrocchia visitata ogni anno da più di un milione di persone e in tutto il mondo: pellegrinaggi, conversioni, ritorno ai sacramenti, matrimoni in crisi che si ricostruiscono. È a questi elementi che ha sempre guardato Papa Francesco, fin quando era vescovo in Argentina: la pietà popolare che muove tante persone verso i santuari va accompagnata, corretta quando è necessario, ma non soffocata. Nel giudicare i presunti fenomeni soprannaturali bisogna sempre prestare attenzione proprio ai frutti spirituali. Corrisponde a questo sguardo del Successore di Pietro l’aver sganciato, grazie alle nuove norme pubblicate lo scorso maggio, il giudizio della Chiesa dalla più impegnativa dichiarazione di soprannaturalità. Quest’ultima potrà ancora esserci, ma non bisogna più attenderla per autorizzare culto, devozioni e pellegrinaggi, se non vi sono inganni o interessi nascosti, se i messaggi sono ortodossi e soprattutto si riscontrano tante esperienze positive.

Grazie al cuore di pastore di Francesco avviene dunque il pronunciamento su una delle apparizioni mariane più conosciute e più contrastate dell’ultimo secolo. Una decisione che non giunge a sorpresa. Già lo scorso maggio il cardinale Fernández, rispondendo a una domanda su Medjugorje, aveva detto: «Con queste norme pensiamo che sarà più facile andare avanti e arrivare a una conclusione». E non si tratta di un approccio inedito, come attestano le parole usate dall’allora cardinale Ratzinger nel libro intervista “Rapporto sulla fede”: «Uno dei nostri criteri è separare l’aspetto della vera o presunta “soprannaturalità” dell’apparizione da quello dei suoi frutti spirituali. I pellegrinaggi della cristianità antica si dirigevano verso luoghi a proposito dei quali il nostro spirito critico di moderni sarebbe talvolta perplesso quanto alla “verità scientifica” della tradizione che vi è legata. Ciò non toglie che quei pellegrinaggi fossero fruttuosi, benefici, importanti per la vita del popolo cristiano. Il problema non è tanto quello della ipercritica moderna (che finisce poi, tra l’altro, in una forma di nuova credulità) ma è quello della valutazione della vitalità e dell’ortodossia della vita religiosa che si sviluppa attorno a questi luoghi». Proprio Benedetto XVI, nel 2010, aveva affidato a una commissione guidata dal cardinale Ruini lo studio del fenomeno, e l’esito era stato favorevole.

La Nota intitolata “Regina della Pace” riconosce dunque la bontà dei frutti, presenta un giudizio complessivamente positivo dei tantissimi messaggi legati a Medjugorje che nel corso di questi anni sono stati divulgati, correggendo alcuni testi problematici e alcune interpretazioni che possono aver risentito dell’influenza soggettiva dei veggenti. A proposito degli ex ragazzi protagonisti del fenomeno, negli anni oggetto di controversie e anche di accuse, il documento chiarisce fin dalle prime righe che il nulla osta non implica un giudizio sulla loro vita morale e che in ogni caso i doni spirituali «non esigono necessariamente la perfezione morale delle persone coinvolte per poter agire». Al tempo stesso, proprio il fatto che sia stato concesso il nulla osta, sta a significare che non sono stati rilevati aspetti particolarmente critici o rischiosi, né tantomeno menzogne, falsificazioni o mitomanie.

La Nota del Dicastero valorizza i due nuclei centrali del messaggio di Medjugorje: quello della conversione e del ritorno a Dio e quello della pace. Quando il fenomeno ha avuto inizio e Maria si è presentata come “Regina della Pace”, nessuno poteva immaginare che proprio quelle terre sarebbero state teatro di cruenti scontri. Chi scrive è rimasto profondamente colpito, partecipando a un pellegrinaggio, dalle testimonianze degli amici e concittadini dei veggenti: persone che non erano in alcun modo implicate nelle apparizioni o nei messaggi, le quali, di fronte alle crudeltà della guerra che in quelle terre era stata combattuta anche tra vicini di casa, avevano saputo perdonare. E grazie alla loro esperienza di fede legata alle apparizioni di Medjugorje si erano riconciliati anche con chi si era macchiato di gravi violenze ai danni dei loro parenti. Un aspetto ben più “miracoloso” di tanti altri fenomeni di cui si parla attorno ai luoghi delle apparizioni.

L’autentico messaggio di Medjugorje, in fondo, sta in quei messaggi nei quali la Madonna relativizza sé stessa e invita a non andar dietro ai falsi profeti, a non cercare con curiosità notizie su “segreti” e previsioni apocalittiche, come si evince da un messaggio del novembre 1982: «Non andate in cerca di cose straordinarie, ma piuttosto prendete il Vangelo, leggetelo e tutto vi sarà chiaro».

Publié dans Andrea Tornielli, Apparizioni mariane e santuari, Articoli di Giornali e News, Fede, morale e teologia, Medjugorje, Papa Francesco I, Riflessioni, Stile di vita | Pas de Commentaire »

Novena a San Lorenzo Ruiz

Posté par atempodiblog le 19 septembre 2024

Novena a San Lorenzo Ruiz
Questa novena può essere recitata dal 19 al 27 settembre in preparazione della festa del santo, il 28 dello stesso mese, o in qualsiasi momento per le proprie necessità.

Novena a San Lorenzo Ruiz dans Preghiere Novena

Nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo.  Amen.
O Dio, vieni a salvarmi.
Signore, vieni presto in mio  aiuto.
Gloria al Padre…

O san Lorenzo Ruiz, con la più viva fiducia nella tua potente intercessione, tante volte manifestata, umilmente ti supplichiamo di volerci ottenere le grazie che con questa novena ti chiediamo (breve pausa per formulare in silenzio le proprie richieste).

Amato san Lorenzo Ruiz di Manila, che hai sperimentato il supremo sacrificio del martirio per la proclamazione della fede cristiana, ispiraci con la tua forza e fermezza di convinzione per resistere alle avversità della nostra vita e alle difficoltà della nostra esistenza.
Insegnaci con il tuo meraviglioso esempio e la tua santa saggezza a trasformare le prove in benedizioni, mostrandoci la gloria che deriva dalla scoperta del potere redentore dell’amore di Dio.
Quando i momenti sono pieni di dolore, quando i momenti sono soffusi dalla preoccupazione, facci sentire la tua presenza in mezzo a noi, così saremo consapevoli che sei al nostro fianco, ci rafforzi e intercedi per noi davanti a Dio Onnipotente affinché possiamo avere pazienza nelle nostre sofferenze e consolazione nelle nostre difficoltà.
Aiutaci a renderci conto che solo conoscendo la nostra debolezza possiamo essere forti, solo nel sopportare la tristezza possiamo trovare la vera felicità, e solo nel passare attraverso le prove e le afflizioni possiamo trovare pace, conforto e gioia spirituale. Amen.

Pater, Ave, Gloria

San Lorenzo Ruiz, prega per noi.
San Lorenzo Ruiz e compagni martiri, pregate per noi.

Divisore dans San Francesco di Sales

Preghiera a San Lorenzo Ruiz (festa del 28 settembre)

Glorioso San Lorenzo Ruiz,
catechista e padre di famiglia,  
missionario del Vangelo
nelle Isole Filippine e in Giappone,
sostieni il generoso servizio
di chi anche oggi annuncia e testimonia la fede
nel mondo, soprattutto nelle terre
più lontane, più povere di Dio e più tribolate.

Martire di Gesù e primo Santo del popolo filippino,
che hai proclamato con coraggio la tua prontezza
a donare anche mille volte la tua vita
per la fede cristiana, donaci il coraggio
e la freschezza di una fede viva, luminosa e gioiosa.
Intercedi dal Cielo tante e sante vocazioni missionarie,
perché il Vangelo sia annunciato a tutte le genti.

Alla tua intercessione affidiamo particolarmente
la nostra missione nelle Filippine:
proteggi, custodisci e sostieni i primi passi
della nostra Comunità nella tua amata terra.

San Lorenzo Ruiz,
prega per noi!

Tratta da: Comunità Cenacolo

Publié dans Preghiere, San Lorenzo Ruiz | Pas de Commentaire »

“Nihil obstat”: il Vaticano dà il via libera alla devozione a Medjugorje

Posté par atempodiblog le 19 septembre 2024

“Nihil obstat”: il Vaticano dà il via libera alla devozione a Medjugorje
“La valutazione degli abbondanti e diffusi frutti tanto belli e positivi non implica dichiarare come autentici i presunti eventi soprannaturali, ma soltanto evidenziare che ‘in mezzo’ a questo fenomeno spirituale di Medjugorje lo Spirito santo agisce fruttuosamente per il bene dei fedeli”. Decisive per la valutazione positiva le nuove norme promulgate dal Papa lo scorso maggio
di Matteo Matzuzzi – Il Foglio

“Nihil obstat”: il Vaticano dà il via libera alla devozione a Medjugorje dans Apparizioni mariane e santuari Medjugorje

Pubblicata la Nota « La Regina della Pace » che riconosce i frutti positivi dei fenomeni spirituali iniziati nel 1981. Nessuna decisione sul riconoscimento delle apparizioni

Roma. “E’ arrivato il momento di concludere una lunga e complessa storia attorno ai fenomeni spirituali di Medjugorje. Si tratta di una storia in cui si sono susseguite opinioni divergenti di vescovi, teologi, commissioni e analisti”. Inizia così “La Regina della Pace”, la Nota del dicastero per la Dottrina della fede che pone fine a quarant’anni di discussione sul “fenomeno Medjugorje”.

La decisione del Vaticano è positiva, “nihil obstat” alla devozione e all’esperienza spirituale che ha avuto inizio sulle colline bosniache nel 1981. Attenzione, però: se i frutti permettono il via libera, sulla veridicità delle apparizioni la Chiesa non si esprime. Dopotutto non è più necessario: con le recenti norme pubblicate lo scorso maggio, infatti, la valutazione sui frutti spirituali è slegata dalla dichiarazione di soprannaturalità di un dato fenomeno. Infatti, si legge nella Nota pubblicata oggi, “la valutazione degli abbondanti e diffusi frutti tanto belli e positivi non implica dichiarare come autentici i presunti eventi soprannaturali, ma soltanto evidenziare che ‘in mezzo’ a questo fenomeno spirituale di Medjugorje lo Spirito santo agisce fruttuosamente per il bene dei fedeli. Pertanto si invita ad apprezzare e condividere il valore pastorale di questa proposta spirituale”. Per fugare ogni dubbio, il dicastero sottolinea ancora che “la valutazione positiva della maggior parte dei messaggi di Medjugorje come testi edificanti non implica dichiarare che abbiano una diretta origine soprannaturale. Di conseguenza, quando ci si riferisce a ‘messaggi’ della Madonna, si deve intendere sempre ‘presunti messaggi’”.

I vescovi sono invitati a conformarsi alla decisione vaticana, anche coloro che da sempre nutrono più d’un dubbio sulle apparizioni: “Anche se possono sussistere diversi pareri circa l’autenticità di alcuni fatti o su alcuni aspetti di questa esperienza spirituale, le autorità ecclesiastiche dei luoghi dove essa sia presente sono invitate ad apprezzare il valore pastorale e a promuovere pure la diffusione di questa proposta spirituale. Valutando prudenzialmente quanto accade nel proprio territorio, resta comunque ferma la potestà di ogni vescovo diocesano di decidere al riguardo. Pur essendo ampiamente diffusi in tutto il mondo i frutti positivi di questo fenomeno spirituale, ciò non nega che possano esserci dei gruppi o delle persone che, utilizzando inadeguatamente questo fenomeno spirituale, agiscano in un modo sbagliato”. Per i pellegrini, un’avvertenza fondamentale: “Le persone che si recano a Medjugorje siano fortemente orientate ad accettare che i pellegrinaggi non si fanno per incontrarsi con i presunti veggenti, ma per avere un incontro con Maria, Regina della Pace, e, fedeli all’amore che lei prova verso suo Figlio, per incontrare Cristo ed ascoltarlo nella meditazione della Parola, nella partecipazione all’Eucaristia e nell’adorazione eucaristica. Come accade in tanti Santuari diffusi in tutto il mondo, nei quali la Vergine Maria è venerata con i più variegati titoli”.

I frutti di Medjugorje sono tanti: “Per tante persone la vita è cambiata dopo aver accolto la spiritualità medjugoriana nella vita quotidiana (messaggi, preghiera, digiuno, adorazione, Santa Messa, confessione…), e come conseguenza hanno preso una decisione a favore della chiamata sacerdotale o religiosa. Certuni sentono di aver ricevuto a Medjugorje la conferma decisiva di una vocazione maturata già da tempo. Ci sono altresì tanti casi di scoperta della vocazione particolare fuori di Medjugorje, ma nel contesto di gruppi ispirati dalla sua spiritualità e dalla lettura di libri attorno a questa esperienza”.

Non solo, visto che “non mancano tante vere conversioni di persone lontane da Dio e dalla Chiesa, le quali sono passate da una vita segnata dal peccato a cambiamenti esistenziali radicali orientati al Vangelo. Nel contesto di Medjugorje si riportano pure numerosissime guarigioni. Tanti altri hanno scoperto la bellezza di essere cristiani. Per molti, Medjugorje è diventato un luogo scelto da Dio per rinnovare la loro fede: c’è, quindi, chi vive questo luogo come un nuovo punto di partenza per il suo cammino spirituale. In alcuni casi, molti hanno potuto superare le proprie crisi spirituali grazie all’esperienza di Medjugorje. Altri riferiscono il desiderio suscitato nel contesto di Medjugorje di donarsi profondamente al servizio di Dio nell’obbedienza verso la Chiesa o a un maggiore impegno nella vita di fede nella propria parrocchia di origine. In molte nazioni in tutto il mondo, nel frattempo, sono sorti tantissimi gruppi di preghiera e devozione mariana, ispirati dall’esperienza spirituale di Medjugorje. Sono sorte anche opere di carità legate a diverse comunità e associazioni, in particolare quelle che si occupano di orfani, tossicodipendenti, alcolisti, ragazzi con diverse problematiche, disabili.  E’ particolarmente notevole la presenza di molti giovani, di coppie giovani e di adulti, che riscoprono a Medjugorje la fede cristiana tramite la Madonna: questa esperienza li indirizza verso Cristo nella Chiesa”. In ogni caso, “al di là di questi frutti concreti, il luogo è percepito come uno spazio di grande pace, di raccoglimento e di pietà sincera e profonda che contagia”.

Quanto ai messaggi, sono indispensabili alcuni chiarimenti: “L’insieme dei messaggi possiede un grande valore ed esprime con parole differenti i costanti insegnamenti del Vangelo. Alcuni pochi messaggi si allontanano da questi contenuti così positivi ed edificanti e sembra persino che arrivino a contraddirli. E’ conveniente stare attenti perché questi pochi elementi confusi non mettano in ombra la bellezza dell’insieme. Per evitare che questo tesoro di Medjugorje sia compromesso – chiarisce la Nota – è necessario chiarire alcune possibili confusioni che possono condurre gruppi minoritari a distorcere la preziosa proposta di quest’esperienza spirituale, soprattutto se si leggono parzialmente i messaggi. Questo ci porta a ricordare ancora un principio decisivo: quando si riconosce un’azione dello Spirito Santo in mezzo a un’esperienza spirituale, ciò non significa che tutto quello che appartenga a quell’esperienza sia esente da ogni imprecisione, imperfezione o possibile confusione. Va ricordato nuovamente che questi fenomeni ‘a volte appaiono connessi ad esperienze umane confuse, ad espressioni imprecise dal punto di vista teologico o ad interessi non del tutto legittimi’. Questo non esclude la possibilità di ‘qualche errore d’ordine naturale non dovuto a una cattiva intenzione, ma alla percezione soggettiva del fenomeno’”.

Publié dans Apparizioni mariane e santuari, Articoli di Giornali e News, Matteo Matzuzzi, Medjugorje, Riflessioni | Pas de Commentaire »

Che cosa sta rivelando il Volto Santo di Lucca

Posté par atempodiblog le 14 septembre 2024

Che cosa sta rivelando il Volto Santo di Lucca
Il restauro in corso nella Cattedrale di San Martino sta offrendo dati utili in merito alla datazione, ai materiali e alla colorazione del Crocifisso altomedioevale
di Laura Lombardi – Il giornale dell’Arte

Che cosa sta rivelando il Volto Santo di Lucca dans Articoli di Giornali e News Volto-Santo-Lucca-2024
14 settembre, Esaltazione della Santa Croce

Il Volto Santo, nome attribuito per tradizione al Crocifisso altomedioevale conservato nella Cattedrale di San Martino perché ritenuto essere il veridico ritratto del Salvatore scolpito dal discepolo Nicodemo, è stato oggetto di una campagna di indagini effettuate tra il 2012 e il 2021, sfociata poi nel restauro, accompagnato da ulteriori indagini diagnostiche, iniziato il 1 dicembre 2022 con le prime operazioni per mettere in sicurezza la pellicola pittorica. L’intervento è ancora in corso in un cantiere allestito nel tempietto edificato da Matteo Civitali tra 1482 e 1484 e situato nella chiesa stessa.

Promosso dall’Ente Cattedrale grazie a un accordo con la Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per le province di Lucca e Massa Carrara e l’Opificio delle Pietre Dure e al contributo della Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca, il restauro ha dato luogo anche a un convegno nel quale sono stati presentati i primi esiti e le scoperte riguardanti le tecniche di realizzazione, ma i dati raccolti in corso d’opera saranno resi noti al pubblico con l’ausilio della modellazione 3D.

Per la prima volta è stata presa in esame anche la croce, documentata solo ai primi del Trecento in una miniatura del Codice della Fraternità del Volto Santo. Le analisi realizzate con il carbonio-14 la rivelano in realtà molto più antica, VIII-IX secolo, come si ricava anche dagli strati di colore che la rivestono e dalle decorazioni a contorno della figura di Cristo. Resta da capire il mistero legato ai due legni diversi, castagno per l’asse verticale e cedro per il braccio orizzontale. Infatti, essendo il cedro pianta trapiantata in Europa dal Medio Oriente solo nel XVI secolo, si suppone la scelta di usare un reperto di importazione nell’intento di confermare la provenienza dalla Terra Santa del Volto Santo.

Le analisi con il carbonio-14, effettuate sulla fascia di tessuto all’altezza della giuntura del braccio sinistro con il torso del crocifisso, attestano ugualmente l’antichità della figura che risulta dunque coeva alla croce. Ricavato da un unico grande tronco di noce interamente scavato all’interno dalla testa ai piedi, il corpo di Cristo ha le braccia innestate tramite un sistema di giunti (tenoni) che s’inseriscono in appositi alloggi (mortasa) e la giuntura è rafforzata da una fascia di tessuto mentre l’unione del crocifisso alla croce è garantita da 6 perni. Mai citati dalle fonti, sono emersi un rifacimento in antico di parte della punta di entrambi i piedi, forse consumati dalla devozione dei fedeli, e un più recente rifacimento di pollice e indice della mano sinistra del Cristo.

La colorazione originaria del Cristo, che siamo abituati a vedere molto scura, anche negli incarnati, resta ignota, ma le analisi chimiche in corso consentono di comprendere le policromie che si sono succedute in antico sulla scultura, come pure per le tinteggiature brune applicate a più riprese in epoca più recente sul Volto Santo. Tra i diversi pigmenti impiegati spiccano i lapislazzuli utilizzati dal primo strato che conferivano una colorazione blu alla veste e tra i leganti individuati troviamo colla animale, albume d’uovo e oli essenziali. E proprio dall’acquisizione da tutti questi dati prende il via la seconda fase del restauro.

Infine, nel rimuovere il fondale di legno rivestito di stoffa che faceva da sfondo al Volto Santo, è apparsa una struttura muraria a conci lapidei, ben diversa dalle altri pareti marmoree con una pittura murale frammentaria, e decorazioni aniconiche a losanghe, girali vegetali e ruote che fiancheggiano una croce color ocra, forse precedenti. Si tratterebbe di muro sopravvissuto a quella cappella medioevale ricordata dai documenti e in parte raffigurata in una miniatura degli inizi del Trecento e che precede il sacello di Civitali, realizzato per la «sacralizzazione» della preziosa reliquia.

Publié dans Articoli di Giornali e News, Fede, morale e teologia, Riflessioni | Pas de Commentaire »

Compleanno della Mamma del Cielo

Posté par atempodiblog le 8 septembre 2024

Compleanno della Mamma del Cielo dans Beata Pauline Marie Jaricot Nativit-Beata-Vergine-Maria

Fonte: Beata Paolina M. Jaricot, “donna dal cuore universale”

Publié dans Beata Pauline Marie Jaricot, Citazioni, frasi e pensieri, Fede, morale e teologia | Pas de Commentaire »

Il Pontefice in Asia un’immersione nelle Chiese “fuori dal centro”

Posté par atempodiblog le 4 septembre 2024

A colloquio con il cardinale coreano Lazzaro You Heung-sik
Il Pontefice in Asia un’immersione nelle Chiese “fuori dal centro”
de L’Osservatore Romano

Il Pontefice in Asia un’immersione nelle Chiese “fuori dal centro” dans Articoli di Giornali e News Papa-Francesco-Asia

Giusto dieci anni fa come vescovo di Daejeon fu tra i presuli che accolsero in Corea Papa Francesco, ospite attesissimo della sesta Giornata della gioventù asiatica, una vera e propria “Gmg” continentale. Oggi il cardinale Lazzaro You Heung-sik guida il Dicastero per il clero, ma il suo cuore di coreano accelera i battiti all’idea del Pontefice di nuovo pellegrino in Asia. Un continente immenso quanto le sue culture e le sue credenze religiose, nel quale radicare la fede è una sfida che procede per inculturazione e, afferma il porporato ai media vaticani, «si sviluppa attraverso nuovi linguaggi e nuovi modelli pastorali».

Come possiamo riassumere secondo lei il significato di questo viaggio apostolico?
Ritengo che il viaggio del Santo Padre in Asia confermi la sua passione per l’Estremo Oriente, che più volte ha manifestato parlando dei suoi primi anni di sacerdozio e del suo desiderio di essere missionario in quelle terre. Più in generale, questo viaggio attesta ancora una volta l’attenzione verso le “periferie”, che Papa Francesco ha spesso raccomandato quasi come una bussola per orientare il cammino di tutta la Chiesa. Si tratta di uno sguardo che non si chiude in sé stesso, che non riduce la bellezza e la fantasia del cristianesimo a un unico modo di pregare, di celebrare o di agire nella pastorale ma, al contrario, si allarga oltre i confini, si mette in ascolto di quanto avviene anche in terre e Chiese apparentemente “fuori dal centro”, lontane, ma ricche di vita e di spiritualità. Allo stesso tempo, una cifra importante di questo viaggio riguarda il tema della fraternità; arrivando in quei Paesi il Papa potrà immergersi in un mondo multiculturale, in terre e città in cui si mescolano e convivono persone, culture e tradizioni religiose antiche e diverse, in armonia. Così, Papa Francesco potrà confermare il popolo di Dio che incontrerà e, allo stesso tempo, portare alla luce questo esempio di fraternità e di condivisione in un mondo ancora lacerato da conflitti, guerre e discordie.

Indonesia dans Fede, morale e teologia

Quale il ruolo dell’Asia nel contesto della fede e del resto del mondo oggi?
L’Asia è un continente molto variegato. Il cammino della fede cristiana, da sempre “contaminato” da tante altre spiritualità e incarnato in una cultura così particolare, si sviluppa attraverso nuovi linguaggi, nuovi modelli pastorali e una specifica attenzione al dialogo tra le religioni, inteso anche come cammino unitario dell’umanità verso Dio e partecipazione al Suo progetto di salvezza. In questo senso l’Asia può aiutare anche la fede occidentale a rinnovarsi, a ritrovare vitalità attraverso una nuova evangelizzazione e a crescere nella consapevolezza della missione che noi cristiani abbiamo rispetto al mondo, alla società e alla costruzione di un futuro di pace.

Cosa significa annunciare il Vangelo in quell’area, in quelle terre?
Come sappiamo, da una parte il Vangelo si incarna nella cultura facendone il terreno proprio per poter germogliare e, quindi, accogliendola con benevolenza; allo stesso tempo, l’annuncio del Vangelo è sempre una sfida per la cultura e intende purificarla e accompagnarla in un cammino di crescita che la renda sempre più conforme al progetto di Dio e, quindi, più umana. In questo senso, annunciare il Vangelo in Asia significa confermare la gioia della fede che contraddistingue il popolo asiatico, radicata nella semina di molti missionari e testimoni del Vangelo, ma, contemporaneamente, il cristianesimo è chiamato ad affrontare alcune sfide di tipo culturale: penso specialmente ai giovani, che a volte si lasciano affascinare da modelli culturali e sociali troppo secolarizzati e improntati a una mentalità edonistica e consumistica; ma anche le questioni legate a taluni fenomeni più locali come la magia, la stregoneria, l’utilizzo della violenza come autodifesa, in alcuni casi il tribalismo e l’animismo. Senza dimenticare i problemi che riguardano i poveri, la famiglia e la custodia della vita. In generale, poi, l’aspetto più importante è dato senz’altro dalla testimonianza cristiana, come hanno insegnato sant’Andrea Kim, primo martire coreano, e tanti altri martiri asiatici: dove c’è testimonianza di vita c’è anche annuncio del Vangelo, perché prima delle parole e delle formule è anzitutto la nostra vita a dover manifestare la gioia del Vangelo, per diventare luce che illumina le tenebre del mondo.

Publié dans Articoli di Giornali e News, Fede, morale e teologia, Papa Francesco I, Riflessioni, Stile di vita | Pas de Commentaire »

1...56789...336