La vita del Santo Curato d’Ars fu un miracolo continuo

Posté par atempodiblog le 1 février 2011

La vita del Santo Curato d'Ars fu un miracolo continuo dans Don Tino Rolfi Don-Tino-Rolfi

Il miracolo è un segno del divino e il sigillo di Dio sulla Terra, ma la santità può sussistere anche senza i miracoli e così anche se Don Vianney non avesse fatto alcun miracolo non sarebbe per questo meno santo e meno ammirevole, ma a pensarci bene la sua vita non fu forse un miracolo continuo? « Egli fu il primo e il più grande di tutti i suoi miracoli » questo fu il pensiero che scrisse il Riba De Neyra parlando di San Bernado. Ebbene lo stesso pensiero fu espresso non meno felicemente da un contemporaneo di Don Vianney cioè dal bravo maestro Pertinand che fu suo grande amico (e all’occasione suo barbiere e suo infermiere), disse infatti: « l’opera più difficile, più straordinaria e più prodigiosa che abbia realizzato il Curato d’Ars fu la sua vita, la sua stessa vita ».

di Don Tino Rolfi

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Lavorare alla conversione dei peccatori

Posté par atempodiblog le 3 novembre 2010

Lavorare alla conversione dei peccatori dans Citazioni, frasi e pensieri Jean-Marie-Baptiste-Vianney-Curato-d-Ars

In questo mondo bisogna lavorare, bisogna combattere. Si avrà poi tempo per riposare tutta l’eternità… Se io avessi già un piede in Paradiso e mi si venisse a dire di ritornare sulla terra per lavorare alla conversione di un peccatore, io vi tornerei volentieri. Se bisognasse restare qui fino alla fine del mondo, alzarmi a mezzanotte e soffrire come soffro, resterei volentieri per continuare a lavorare alla conversione dei peccatori.

S. Giovanni M. Vianney – Curato d’Ars

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Durante la Messa

Posté par atempodiblog le 5 septembre 2010

 Durante la Messa dans Citazioni, frasi e pensieri Jean-Marie-Baptiste-Vianney-Curato-d-Ars

“Durante la Messa, quando si prega il Signore per i poveri peccatori, Egli manda ad essi raggi di luce perché scoprano le proprie miserie e si convertano”.

S. Giovanni M. Vianney – Curato d’Ars

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Vedere Dio nell’Eucaristia

Posté par atempodiblog le 5 septembre 2010

Vedere Dio nell’Eucaristia dans Citazioni, frasi e pensieri Jean-Marie-Baptiste-Vianney-Curato-d-Ars

“Noi siamo così terreni che la nostra fede ci mostra le cose soprannaturali come se fossero lontane trecento leghe e come se Dio fosse al di là dei mari. Se avessimo una fede più viva lo vedremmo certamente nell’Eucaristia. Ci sono dei preti che lo contemplano ogni giorno, celebrando la Messa”.

S. Giovanni M. Vianney – Curato d’Ars

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Il segno di Croce

Posté par atempodiblog le 3 septembre 2010

Il segno di Croce dans Citazioni, frasi e pensieri Jean-Marie-Baptiste-Vianney-Curato-d-Ars

Il segno di Croce fa paura al demonio, perché è per mezzo della Croce che noi gli sfuggiamo… Bisogna fare il segno di Croce con grande rispetto. Si comincia dalla testa: é il capo, la creazione, il Padre; segue il cuore: l’amore, la vita, la redenzione, il Figlio; vengono poi le spalle: la forza, lo Spirito Santo. Tutto ci ricorda la croce. Noi stessi siamo fatti a forma di croce.

S. Giovanni M. Vianney – Curato d’Ars

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Le dita dei Sacerdoti

Posté par atempodiblog le 23 juin 2010

Le dita dei Sacerdoti dans Citazioni, frasi e pensieri Curato-d-Ars

Si dà un gran valore agli oggetti che sono stati deposti, a Loreto, nella scodella della Vergine Santa e del Bambino Gesù. Ma le dita del Sacerdote, che hanno toccato la Carne adorabile di Gesù Cristo, che sono state affondate nel calice, dove è stato il Suo Sangue, nella pisside dove è stato il Suo Corpo, non sono forse più preziose?

S. Giovanni M. Vianney – Curato d’Ars

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Il sacerdozio è un dono di Dio per la redenzione del mondo

Posté par atempodiblog le 17 juin 2010

Riflessione del Direttore di Radio Maria Spagna

Il sacerdozio è un dono di Dio per la redenzione del mondo dans Fede, morale e teologia Jean-Marie-Baptiste-Vianney-Curato-d-Ars

[...] Pregare per i sacerdoti e per le vocazioni sacerdotali equivale a pregare Dio per se stessi e per i propri bisogni. Infatti, la ragione del sacerdozio non è la realizzazione dei sacerdoti. Il presbitero non è un uomo che ha scelto una professione per il proprio piacere, ma qualcuno che ha risposto alla chiamata di Dio, che gli chiede di donare la sua vita come il “pane spezzato” per la redenzione del mondo. La preghiera per i sacerdoti assomiglia alla preghiera di Gesù durante l’Ultima Cena, in cui ha pregato il Padre per i Suoi apostoli e per tutti quelli che, nei secoli, avrebbero conosciuto la Fede grazie alle loro parole e a quelle dei loro successori.

Il Curato d’Ars non si distingue per qualità speciali, come un linguaggio raffinato o un elaborato pensiero teologico. Era un semplice prete di campagna, conosciuto per andare subito “al sodo”, all’essenziale. Il suo impegno principale fu dedicare la sua vita ai “poveri peccatori”. Questa espressione potrebbe sembrare un po’ arcaica ed erede di una spiritualità ormai superata… niente di più sbagliato! È proprio questo il motivo del grande valore del sacerdozio: di tutti i mali che affliggono l’umanità, il sacerdozio lavora per quello principale: il peccato. Molti altri mali della nostra esistenza (malattie, povertà, mancanza d’affetto) possono farci soffrire, ma solo il peccato è in grado di privarci della carità e della speranza, indispensabili per ottenere la Vita Eterna.

Il Santo Curato d’Ars è conosciuto specialmente per il suo apostolato nel sacramento della confessione, alla cui paziente amministrazione arrivò a dedicare fino a quindici ore al giorno! E quando cadde per sfinimento, cinque giorni prima di morire, gli ultimi penitenti si strinsero intorno al letto del moribondo. Si calcola che, verso la fine della sua vita, il numero annuale di pellegrini penitenti avesse raggiunto la cifra di ottantamila.

Il Curato d’Ars soffriva e gioiva nello stesso tempo amministrando il sacramento del perdono, perché il suo unico desiderio era essere testimone della conversione dei peccatori, e per questo scopo utilizzava tutte le sue energie. Quando si imbatteva in anime impenitenti, piangeva davanti a loro: “Oh, amico mio -diceva-, io piango proprio perché tu non piangi”. Ma sempre la sua allegria era grande, nel vedere come rinascono alla speranza i cuori pentiti.

Ma il momento culmine della sua giornata, e quello che lo faceva gioire maggiormente, era la celebrazione dell’Eucaristia. Le seguenti parole sono sue: “Se il prete non avesse la consolazione e la felicità di celebrare la Santa Messa, non potrebbe sopportare il suo incarico”, “Solo in cielo si comprenderà la felicità di celebrare la Messa”. Sembra quasi che il Santo Curato d’Ars durante la Santa Messa “mietesse” la grazia che poi avrebbe distribuito nella Confessione!

In poche parole, i veri rimedi che alleviano il male dell’essere umano sono l’Eucaristia e la Confessione. Per questo, possiamo concludere dicendo che il sacerdozio è un dono di Dio per la redenzione del mondo. Mi rimetto alle incisive parole che il Papa recentemente ha rivolto con un videomessaggio a un gruppo di milleduecento sacerdoti che si sono dati appuntamento in un Ritiro Internazionale ad Ars: “Pensate al gran numero di messe che avete celebrato o che celebrerete, rendendo ogni volta Cristo realmente presente sull’altare. Pensate alle innumerevoli assoluzioni che avete dato e darete, permettendo a un peccatore di lasciarsi redimere. Percepite allora la fecondità infinita del sacramento dell’Ordine. Le vostre mani, le vostre labbra sono divenute, per un istante, le mani e le labbra di Dio. Portate Cristo in voi; siete, per grazia, entrati nella Santissima Trinità. Come diceva il Santo Curato: «Se si avesse la fede, si vedrebbe Dio nascosto nel sacerdote come una luce dietro un vetro, come un vino mescolato all’acqua»”.

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Sempre più in alto

Posté par atempodiblog le 13 mars 2010

Sempre più in alto dans Fede, morale e teologia Jean-Marie-Baptiste-Vianney-Curato-d-Ars

Il cuore va verso ciò che ama di più: l’orgoglioso verso gli onori, l’avaro verso le ricchezze, il vendicativo verso la vendetta, l’impudico verso i cattivi piaceri. E il buon cristiano, a cosa pensa? Verso cosa sarà indirizzato il suo cuore? Verso il cielo, dove si trova il suo Dio che è il suo tesoro.

I buoni cristiani sono come quegli uccelli che hanno ali grandi e zampe piccole, per cui non si posano mai, altrimenti non potrebbero più levarsi in volo e rischierebbero di essere presi. Per questo, fanno i loro nidi sui costoni di roccia. Allo stesso modo, il cristiano deve mantenere i suoi pensieri su vette altissime; se scende verso terra, viene  preso.

L’uomo era stato creato per il cielo: il demonio ha rotto la scala che conduceva al cielo.

Tratto da: Curato d’Ars, Pensieri scelti e fioretti, ed. San Paolo

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Del buon uso delle tentazioni

Posté par atempodiblog le 6 mars 2010

Del buon uso delle tentazioni dans Fede, morale e teologia Jean-Marie-Baptiste-Vianney-Curato-d-Ars

Come il buon soldato non ha paura di combattere, così il buon cristiano non deve aver paura della tentazione. Tutti i soldati sono bravi quando sono all’interno della loro guarnigione: è sul campo di battaglia che si nota la differenza tra i coraggiosi e i vili.

La più grande delle tentazioni è di non averne alcuna. Si potrebbe arrivare a dire che bisogna essere contenti di avere delle tentazioni: è il momento del raccolto spirituale, durante il quale facciamo provviste per il cielo. E’ come nel tempo della mietitura: ci si leva di buon mattino, ci si dà un gran daffare, ma non ci si lamenta, perché si raccoglie molto.

Il demonio tenta solamente le anime che vogliono uscire da una situazione di peccato e quelle che sono in stato di grazia. Le altre gli appartengono già: non ha alcun bisogno di tentarle.

Se fossimo profondamente compresi della santa presenza di Dio, sarebbe molto facile per noi resistere al nemico. Sarebbe sufficiente il pensiero “Dio ti vede!” per non peccare mai.

C’era una santa che, dopo esser stata tentata, si lamentava con il Signore dicendogli: «Dov’eri dunque, amatissimo Gesù, durante quella tremenda tempesta?». E il Signore: «Ero al centro del tuo cuore e mi rallegravo di vederti combattere».

Un cristiano deve essere sempre pronto alla lotta. Come in tempo di guerra ci sono sempre le sentinelle appostate per vedere se il nemico si avvicina, così anche noi dobbiamo stare sempre in guardia per controllare che il nemico non ci tenda delle trappole e non ci sorprenda…

Tratto da: Curato d’Ars, Pensieri scelti e fioretti, ed. San Paolo

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Lavorare per il Cielo

Posté par atempodiblog le 2 novembre 2009

Lavorare per il Cielo dans Citazioni, frasi e pensieri Jean-Marie-Baptiste-Vianney-Curato-d-Ars

Vedete, figli miei, non bisogna dimenticare che abbiamo un’anima da salvare ed un’eternità che ci aspetta. Il mondo, le ricchezze, i piaceri, gli onori passeranno; il Cielo e l’Inferno non passeranno mai. Stiamo quindi attenti!
I santi non hanno cominciato tutti bene, ma hanno finito tutti bene. Noi abbiamo cominciato male: finiamo bene, e potremo un giorno congiungerci a loro in Cielo.

S. Giovanni M. Vianney – Curato d’Ars

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Mantenere vivo il fuoco dell’amore di Dio

Posté par atempodiblog le 2 novembre 2009

Mantenere vivo il fuoco dell'amore di Dio dans Citazioni, frasi e pensieri Jean-Marie-Baptiste-Vianney-Curato-d-Ars

Bisogna fare come i pastori nei pascoli durante l’inverno: accendono il fuoco, ma, di tanto in tanto, corrono di qua e di là e raccolgono legna per mantenerlo vivo. Se, allo stesso modo dei pastori, sapessimo mantenere sempre vivo nel nostro cuore il fuoco dell’amore di Dio con preghiere e opere buone, esso non si spegnerebbe mai.

S. Giovanni M. Vianney – Curato d’Ars

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Dell’anima e del corpo

Posté par atempodiblog le 14 octobre 2009

Dell'anima e del corpo dans Fede, morale e teologia Jean-Marie-Baptiste-Vianney-Curato-d-Ars

Comprendiamo il valore della nostra anima dagli sforzi  che il demonio fa per corromperla. L’Inferno si coalizza contro di lei, il Cielo per lei… Oh! Com’è grande!

Noi siamo molto e al tempo stesso siamo nulla. Non c’è nulla di più grande dell’uomo e nulla di più piccolo: nulla di più grande se guardiamo l’anima, nulla di più piccolo se guardiamo il corpo… Ci occupiamo del nostro corpo come se non avessimo altro di cui prenderci cura! Al contrario, non abbiamo che quello da disprezzare…

Per avere un’idea della nostra dignità, bisogna che ci rammentiamo spesso del Cielo, del Calvario e dell’Inferno.

S. Giovanni M. Vianney – Curato d’Ars

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La gioia falsa

Posté par atempodiblog le 12 octobre 2009

La gioia falsa dans Citazioni, frasi e pensieri Jean-Marie-Baptiste-Vianney-Curato-d-Ars

Andate pure di continente in continente, di regno in regno, di ricchezza in ricchezza, di piacere in piacere: non troverete la felicità che cercate. La terra e quanto contiene non possono appagare un’anima immortale più di quanto un pizzico di farina, in bocca ad un affamato, possa saziarlo”.

San Giovanni Maria Vianney – Curato d’Ars

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Mormorare dei poveri

Posté par atempodiblog le 6 août 2009

Mormorare dei poveri dans Citazioni, frasi e pensieri mendicante

Ci sono persone che dico ai poveri che hanno un aspetto sano: “Tu sei un ozioso! Potresti ben lavorare: sei giovane e hai delle buone braccia”. Voi non sapete se è per volere di Dio che quel povero va a chiedere l’elemosina. In questo modo rischiate di mormorare contro la volontà di Dio.

S. Giovanni M. Vianney – Curato d’Ars

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Il calunniatore

Posté par atempodiblog le 6 août 2009

Il calunniatore dans Citazioni, frasi e pensieri Jean-Marie-Baptiste-Vianney-Curato-d-Ars

« Il calunniatore è simile ad un bruco che, camminando sui fiori, lascia sulla loro superficie la sua bava sporcandoli ».

S. Giovanni M. Vianney – Curato d’Ars

r34 dans Fede, morale e teologia

Freccia dans Viaggi & Vacanze La Maldicenza (del Santo Curato d’Ars)

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