L’unità indivisibile della SS. Trinità

Posté par atempodiblog le 15 juin 2014

L'unità indivisibile della SS. Trinità dans Citazioni, frasi e pensieri Trinit

La nostalgia di Dio mi prese ancora di più. Un giorno in cui ero all’adorazione ed il mio spinto era quasi in agonia per la nostalgia di Lui e non riuscivo a trattenere le lacrime, all’improvviso vidi uno spirito che era di una grande bellezza, che mi disse queste parole: «Non piangere, dice il Signore». Dopo un attimo domandai: «Tu chi sei?». Ed egli mi rispose: «Sono uno dei sette spiriti che stanno giorno e notte davanti al trono di Dio e L’adorano senza posa». Tuttavia quello spirito non alleviò la mia nostalgia, ma suscitò in me una maggior nostalgia di Dio. Quello spirito non mi lascia un istante, mi segue ovunque. Il giorno dopo, durante la S. Messa, prima dell’elevazione, quello spinto cominciò a cantare queste parole: «Santo, Santo, Santo». La sua voce era come se equivalesse a migliaia di voci, impossibile descriverla. Ad un tratto il mio spirito venne unito a Dio; in un attimo vidi l’inconcepibile grandezza e santità di Dio e nello stesso tempo conobbi la nullità che io sono in me stessa. Conobbi in maniera più evidente di qualsiasi altra volta le Tre Persone Divine: il Padre, il Figlio e lo Spirito Santo. Tuttavia la loro essenza è una, come pure l’uguaglianza e la maestà. La mia anima è in rapporti di intimità con le Tre Persone, ma non riesco ad esprimere ciò a parole, però l’anima lo comprende bene. Chiunque è unito con una di queste tre Persone, per ciò stesso è unito con tutta la Santissima Trinità, poiché la loro unità è indivisibile. Questa visione, cioè questa conoscenza mi riempì l’anima di una felicità inimmaginabile, per il fatto che Dio è così grande. Quello che ho descritto qui non l’ho visto con gli occhi, come in passato, ma in una visione interiore, in modo puramente spirituale ed indipendente dai sensi. Questo durò fino alla fine della S. Messa. Ora questo mi capita spesso e non solo in cappella, ma anche durante il lavoro e quando meno me l’aspetto.

Santa Faustina Kowalska

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La festa della Divina Misericordia

Posté par atempodiblog le 27 avril 2014

La festa della Divina Misericordia
Essa è stata istituita da san Giovanni Paolo II e il tema della misericordia è costantemente presente nel Magistero di papa Francesco. Ma in che cosa consiste esattamente la Divina misericordia?
di Marco Invernizzi – Comunità Ambrosiana

Domenica della Divina Misericordia dans Beato Michele Sopocko Ges-Misericordioso

La gioia della conversione
Dio manifesta la sua onnipotenza paterna attraverso la sua infinita misericordia, afferma il Catechismo della Chiesa Cattolica (cfr. n. 270) e quest’ultima è resa manifesta da molti atteggiamenti di Cristo, in modo particolare per la sua predilezione verso i peccatori, per la conversione dei quali esplode una grande gioia nei cieli (cfr. Lc 15,10). Del resto, quale gioia è più grande di quella che un cristiano prova quando una persona torna a Cristo, chiedendo perdono dei suoi peccati? La misericordia divina quindi accompagna tutta la storia dell’Antico e del Nuovo Testamento come caratteristica fondamentale del Dio della Scrittura, che ama le persone, le cerca e le attende, come un Padre buono. Tuttavia è nell’epoca moderna che la divina misericordia si diffonde attorno alla figura di santa Faustina Kowalska (1905-1938), la suora polacca alla quale il Signore si rivolse direttamente negli Anni Trenta perché diventasse la « segretaria » della Divina misericordia e diffondesse in tutto il mondo questa devozione, rivolta soprattutto alla salvezza degli uomini assistendoli in particolare negli ultimi momenti della loro vita, quando si scatena l’ultima lotta fra il demonio e Dio per la conquista dell’anima che sta per morire.

Gli Anni Trenta e il Patto fra nazionalsocialismo e comunismo
Gli Anni Trenta del secolo scorso, soprattutto in Polonia, erano gli anni in cui si manifestava in modo particolarmente violento l’odio seminato dalle ideologie nel secolo ideologico per eccellenza. Alla fine di quegli anni, con il Patto Molotov-Ribbentrop, nazismo e comunismo si spartivano la Polonia aggredendola coi rispettivi eserciti da est e da occidente. Di fronte al male che si manifestava in quel modo e che sarebbe presto sfociato nel passaggio dall’alleanza alla guerra (come spesso accade fra le ideologie), Dio poneva un limite al male diffondendo la strategia della misericordia, attraverso una giovane suora.

Santa Faustina
Giovanni Paolo II conobbe già nella sua Cracovia la devozione alla Divina misericordia e ad essa dedicò la sua seconda enciclica, Dives in misericordia (1980). Il Santo Padre non volle ancora menzionare santa Faustina probabilmente perché era ancora troppo recente la diffidenza dell’ex Sant’Uffizio verso questa devozione, sembra per via di alcuni errori di traduzione che avevano favorito dei fraintendimenti della dottrina.

L’apostolato della Divina misericordia
Se riflettiamo sulla situazione del mondo moderno comprendiamo l’opportunità di questa devozione nel nostro tempo. Il mondo moderno infatti, almeno in Occidente, è nato da una generale e progressiva apostasia che ha avuto i suoi eccessi di violenza nell’epoca delle ideologie, fra il 1789 e il 1989. Dopo questo tempo, noi oggi viviamo l’epoca della dittatura del relativismo, come l’ha definita Benedetto XVI, dominata da un profondo nichilismo che conduce gli uomini a non credere a nulla, neppure agli errori, e a predisporsi a una radicale forma di disperazione. Sazi e disperati, come li definì il card. Giacomo Biffi, gli uomini possono tuttavia convertirsi, anche perché più o meno consciamente cercano una via d’uscita a una situazione esistenziale non certamente entusiasmante. La devozione alla Divina misericordia secondo la dottrina contenuta nell’enciclica di Giovanni Paolo II e nel processo di canonizzazione di santa Faustina è la strada che la Provvidenza di Dio sembra aver preparato per gli uomini della nostra epoca, perché siano aiutati a vedere nel Signore Colui che li ama e li aspetta, il Dio buono e misericordioso che non cerca il peccatore per condannarlo ma per salvarlo.

Per due secoli, dopo la Rivoluzione del 1789, il mondo delle potenze dominanti ha cercato di eliminare la presenza cristiana. Ma ha fallito, pur lasciando un mondo devastato e senza speranza. Oggi, si cerca di eliminare anche la stessa presenza umana, alterandone i connotati. È l’ideologia di genere. In fondo al cuore, tuttavia, gli uomini sanno che un Dio ricco di misericordia li aspetta. I cattolici siano sempre più impegnati in questo apostolato della Divina misericordia che la Provvidenza ha suscitato nella Chiesa.

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Gesù si sottomise alla flagellazione per i peccati impuri degli uomini

Posté par atempodiblog le 18 avril 2014

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Quando andai all’adorazione, fui subito investita dal bisogno di raccoglimento interiore e vidi Gesù legato alla colonna, spogliato delle Sue vesti e sottoposto subito alla flagellazione. Vidi quattro uomini che a turno sferzavano coi flagelli il Signore. Il cuore mi si fermava alla vista di quello strazio. Ad un tratto il Signore mi disse queste parole: «Ho una sofferenza ancora maggiore di quella che vedi». E Gesù mi fece conoscere per quali peccati si sottopose alla flagellazione: sono i peccati impuri.

Oh, che tremende sofferenze morali patì Gesù, quando si sottomise alla flagellazione! Improvvisamente Gesù mi disse: «Guarda e osserva il genere umano nella situazione attuale». E in un attimo vidi cose tremende: i carnefici si allontanarono da Gesù, e si avvicinarono per flagellarLo altri uomini, che presero la sferza e sferzarono il Signore senza misericordia.

Erano sacerdoti, religiosi e religiose ed i massimi dignitari della Chiesa, cosa che mi stupì molto; laici di diversa età e condizione; tutti scaricarono il loro veleno sull’innocente Gesù. Vedendo ciò il mio cuore precipitò in una specie di agonia.

Quando Lo flagellarono i carnefici, Gesù taceva e guardava lontano; ma quando lo flagellarono le anime che ho menzionato sopra, Gesù chiuse gli occhi e dal Suo Cuore uscì un gemito represso, ma tremendamente doloroso. Ed il Signore mi fece conoscere nei particolari l’enorme malvagità di quelle anime ingrate: «Vedi, questo è un supplizio peggiore della Mia morte».

Tacquero allora le mie labbra e cominciai a provare su di me l’agonia e capivo che nessuno poteva consolarmi, né togliermi da quello stato, se non Colui che ad esso m’aveva condotto. Ed allora il Signore mi disse: «Vedo il dolore sincero del tuo cuore che ha procurato un immenso sollievo al Mio Cuore. Guarda ora e consolati».

E vidi Gesù inchiodato sulla croce. Dopo che Gesù era rimasto appeso per un momento, vidi tutta una schiera di anime crocifisse come Gesù. E vidi una terza schiera di anime ed una seconda schiera di anime. La seconda schiera non era inchiodata sulla croce, ma quelle anime tenevano saldamente la croce in mano. La terza schiera di anime invece non era né crocifissa né teneva la croce in mano, ma quelle anime trascinavano la croce dietro di sé ed erano insoddisfatte.

Allora Gesù mi disse: «Vedi quelle anime, che sono simili a Me nella sofferenza e nel disprezzo: le stesse saranno simili a Me anche nella gloria. E quelle che assomigliano meno a Me nella sofferenza e nel disprezzo: le stesse assomiglieranno meno a Me anche nella gloria». La maggior parte delle anime crocifisse appartenevano allo stato religioso; fra le anime crocifisse ho visto anche delle anime che conosco, la qual cosa mi ha fatto molto piacere. Ad un tratto Gesù mi disse: «Nella meditazione di domani riflettersi su quello che hai visto oggi».

Santa Faustina Kowalska

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Una sola cosa è necessaria, che il peccatore apra almeno un po’ le porte del suo cuore ai raggi della divina Misericordia

Posté par atempodiblog le 17 avril 2014

Una sola cosa è necessaria, che il peccatore apra almeno un po' le porte del suo cuore ai raggi della divina Misericordia dans Citazioni, frasi e pensieri 14b5iiu

O Dio incomprensibile, il mio cuore si strugge dalla gioia, poiché m’hai permesso di penetrare i misteri della Tua Misericordia. Tutto ha inizio dalla Tua Misericordia, e tutto termina nella Tua Misericordia… Ogni grazia deriva dalla Misericordia e l’ultima ora è piena di Misericordia per noi. Nessuno dubiti della bontà di Dio, anche se i suoi peccati fossero neri come la notte, la Misericordia di Dio è più forte della nostra miseria. Una sola cosa è necessaria, che il peccatore apra almeno un po’ le porte del suo cuore ai raggi della divina Misericordia: Dio farà il resto. Ma infelice quell’anima che perfino nell’ultima ora ha tenuto chiusa la porta alla Misericordia di Dio! Sono state queste anime che hanno immerso Gesù nell’Orto degli Ulivi in una tristezza mortale. Ciò nonostante dal Suo Cuore compassionevolissimo scaturì la divina Misericordia.

Santa Faustina Kowalska

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“Una riparazione al Padre Tuo”

Posté par atempodiblog le 9 avril 2014

“Una riparazione al Padre Tuo” dans Citazioni, frasi e pensieri 208z443

“O Gesù, quanto profondamente rimane ferita un’anima quando essa cerca sempre di essere sincera ed invece l’accusano di ipocrisia e la trattano con diffidenza. O Gesù, anche Tu hai sofferto per questo, per dare una riparazione al Padre Tuo”.

Santa Faustina Kowalska

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Padre Andrasz caro a Dio perché devoto della Madonna

Posté par atempodiblog le 24 février 2014

Padre Andrasz caro a Dio perché devoto della Madonna dans Citazioni, frasi e pensieri Padre-Andrasz

Mentre pregavo ho conosciuto quanto è cara a Dio l’anima di Padre Andrasz. E’ un vero figlio di Dio. E’ raro che in un’anima traspaia con tanta evidenza questa figliolanza di Dio e ciò perché ha una devozione specialissima per la Madonna.

Santa Faustina Kowalska

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La Divina Misericordia

Posté par atempodiblog le 22 février 2014

Una volta Gesù mi disse:Il Mio sguardo da quest’immagine è tale e quale al Mio sguardo dalla croce”. (Santa Faustina Kowalska)

Il 22 febbraio Gesù disse a Santa Faustina Kowalska: Dipingi un quadro secondo il modello che vedi, e scrivici sotto: Gesù confido in Te! Desidero, inoltre che questa immagine sia venerata nella vostra Cappella e in tutto il mondo. I raggi rappresentano il Sangue e l’Acqua che sgorgano quando il mio Cuore fu trafitto dalla lancia, sulla Croce. Il raggio bianco rappresenta l’acqua che purifica le anime; quello rosso, il sangue che è la vita delle Anime.

L'immagine di Gesù Misericordioso dans Misericordia Gesu_Misericordioso

La Divina Misericordia consiste in questo: all’uomo che ha voltato le spalle a Dio, Dio stesso ha inviato il proprio Figlio che si è addossato su di sé i peccati del mondo, li ha distrutti nel suo amore e ha dato a tutti il perdono di Dio, la Divina Figliolanza e la vita Eterna. E noi per salvarci dobbiamo solo dire: sì, è vero, sono un poveretto, un disgraziato, incapace di fare il bene, pieno di peccati, ma accetto di essere tale, mi confesso tale, accetto la medicina di Dio, acconsento a chiedere perdono a Dio, decido di cambiare vita e accetto che Dio mi salvi e porti in Paradiso. Questa è la Divina Misericordia: la salvezza data gratuitamente. A noi  spetta dire di sì, accoglierla, e imparare a fidarci del perdono di quel Dio che ci ama di un amore immenso, tanto che a santa Faustina ha detto: “Ho inciso il tuo nome sul palmo della mia mano”.
Nell’avvicinarci al Giudizio di Dio, dobbiamo confidare nella Divina Misericordia, senza temere la giustizia di Dio, affidandoci a Maria che dice: “Io sono qui come Mediatrice, vi faccio avvicinare io”, secondo un tema che il Montfort ha sviluppato tantissimo.

Tratto da: L’Aldilà nei messaggi di Medjugorje. La Regina della Pace chiama l’umanità alla salvezza. Di Padre Livio Fanzaga con Diego Manetti. Ed. PIEMME

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Michal Sopocko: testimone della misericordia

Posté par atempodiblog le 15 février 2014

Michal Sopocko: testimone della misericordia dans Beato Michele Sopocko Padre-M-Sopocko

16 febbraio [...] memoria del Beato Michal Sopocko (1888-1975), “testimone della misericordia” e direttore spirituale di Santa Faustina Kowalska che ha accompagnato nel suo straordinario cammino per diffondere il culto della misericordia.

La religiosa polacca e il Beato Michal si incontrarono per la prima volta a Vilnius: oggi, infatti, nella capitale della Lituania, è possibile fare un vero e proprio “pellegrinaggio della misericordia” fra i luoghi da loro frequentati.

Tra questi spicca una casetta di legno, nella quale Santa Faustina ricevette un centinaio di volte la visita di Gesù. La casetta, sorprendentemente sopravvissuta all’era sovietica, è stata trasformata dal cardinale Audrys Backis, arcivescovo di Vilnius, in un piccolo santuario, che accoglie varie reliquie di Santa Faustina e del Beato.

Padre Sopocko, sacerdote polacco e fondatore della Congregazione delle Suore di Gesù Misericordioso, nacque a Nowosady. Studiò Teologia presso le Università di Vilnius e di Varsavia, concludendo gli studi nel 1926 con un dottorato in Teologia morale.

Diventato direttore spirituale al seminario di Vilnius, nel 1928 cominciò ad insegnare Teologia pastorale all’Università di Vilnius e al seminario di Białystok. Dal1918 al 1932 è stato anche cappellano dell’esercito polacco.

Nei suoi scritti, il Beato Sopocko pose le basi teologiche per le nuove forme di culto della Divina Misericordia. Scrisse in particolare lettere di formazione per le Suore di Gesù Misericordioso, la nuova congregazione religiosa per la quale ha redatto le costituzioni, secondo le indicazioni di Suor Faustina. Basandosi sui testi della futuro santa, ha anche composto delle preghiera alla Misericordia.

A proposito di padre Sopocko, Cristo stesso disse a Faustina: “Ecco l’aiuto visibile per te sulla terra. Egli ti aiuterà a fare la Mia volontà sulla terra” (Diario, 53) e la Santa in un altro passo del suo Diario spiega anche come padre Sopocko era un apostolo della misericordia, nonostante l’opposizione.

“O mio Gesù, Tu vedi quanta riconoscenza ho per don Sopocko – scrive – che ha portato tanto avanti la tua opera. Quell’anima così umile ha saputo resistere a tutte le tempeste e non si è scoraggiata per le contrarietà” (Diario, 1586).

Per contro, nel proprio diario lo stesso padre Sopocko descrisse come ha riscoperto la misericordia, attraverso Santa Faustina: “Ci sono delle verità che conosciamo, di cui si sente parlare e di cui si parla spesso, ma che non si comprende. È stato così per me, per quanto riguarda la verità sulla misericordia divina. Bisognava che una semplice suora, Suor Faustina, della Congregazione delle Suore di Nostra Signora della Misericordia, guidata da un’intuizione, me ne parlasse”.

“All’inizio non sapevo bene cosa fosse tutto – scrive ancora Sopocko – ascoltavo, dubitavo, mi ponevo delle domande. È solo alcuni anni dopo che ha capito l’importanza di questa opera, l’immensità di questa idea”.

Prende quindi la sua decisione: “La fiducia nella Divina Misericordia, la propagazione del culto di questa misericordia tra gli uomini sarà d’ora in poi il fondamento essenziale della mia vita, con l’aiuto di questa misericordia incommensurabile”.

Dopo la morte di Faustina nel 1938, il Beato cercò di compiere fedelmente ciò che Cristo aveva chiesto. “Il Vangelo non consiste nel predicare che i peccatori dovrebbero diventare buoni, ma che
 Dio è buono per i peccatori”, sosteneva.

Padre Sopocko morì in pieno Anno Santo, il 15 febbraio 1975. Una curiosità: nello stesso giorno morì nell’anno 1682 il direttore spirituale di Santa Margherita Maria Alacoque, il gesuita Claude La Colombière, noto promotore della devozione al Sacro Cuore di Gesù. Mera coincidenza?

Fu proclamato beato a Białystok, in Polonia, vicino al confine lituano, domenica 28 settembre del 2008.

In quell’occasione, durante l’Angelus a Castel Gandolfo, Papa Benedetto XVI aveva ricordato che fu proprio per suggerimento del suo “confessore e guida spirituale”, che Santa Faustina “descrisse le proprie esperienze mistiche e le apparizioni di Gesù Misericordioso nel ben noto Diario”.

“Anche grazie ai suoi sforzi – aveva spiegato – venne dipinta e trasmessa al mondo l’immagine con la scritta Gesù, confido in Te”, la cui realizzazione fu seguita molto attentamente da Santa Faustina. Nascosta in Bielorussia durante l’oppressione sovietica, questa “sorgente” misteriosa alla quale Cristo ci invita a venire ad attingere la Misericordia, è esposta oggi nel santuario della Chiesa della Santissima Trinità a Vilnius.

Padre Sopocko “si fece conoscere come zelante sacerdote, educatore e propagatore del culto della Divina Misericordia” aveva aggiunto Benedetto XV, concludendo: “Per questa beatificazione si rallegra, nella casa del Padre, il mio amato Predecessore, il Servo di Dio Giovanni Paolo II. È stato lui ad affidare il mondo alla Divina Misericordia”, facendo riferimento al Pontefice polacco non ancora beatificato in quel momento.

Per Papa Wojtyla, la Divina Misericordia era, infatti, il limite posto da Dio al male. Così, le tragedie del XX secolo, non hanno fermato la diffusione del messaggio dell’amore misericordioso, quasi a significare che l’amore ha l’ultima parola.

di Anita Bourdin
Traduzione dal francese a cura di Paul De Maeyer
Tratto da: Zenit

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Misericordia e conversione

Posté par atempodiblog le 5 octobre 2013

Riallacciandosi ai due predecessori, papa Francesco sottolinea la verità della Divina Misericordia, specialmente nella nostra epoca, come lotta contro il male e come via di conversione.
de Il Timone

Misericordia e conversione  dans Fede, morale e teologia hebw

Nel nome della Divina Misericordia è cominciato il pontificato di Francesco. In particolare, nella seconda domenica dopo Pasqua, in occasione della festa liturgica della Divina Misericordia, papa Francesco ha ricordato «questa realtà della fede per la nostra vita» durante l’omelia per l’insediamento nella Cattedrale del vescovo di Roma, la basilica di san Giovanni in Laterano. Il Pontefice ha rievocato tre passaggi della Scrittura per indicarci «lo stile» di Dio, cioè la sua «pazienza»: l’apostolo incredulo Tommaso, il Padre misericordioso che aspetta e abbraccia il figlio minore che aveva abbandonato la casa paterna e i discepoli di Emmaus, che avevano perso la speranza. Tutte queste situazioni hanno in comune la debolezza umana e in tutte queste circostanze «Dio risponde alla nostra debolezza con la sua pazienza e questo è il motivo della nostra fiducia, della nostra speranza».
Appare evidente, che il Santo Padre (che usa le parole del «grande teologo » del Novecento Romano Guardini) ha in mente l’uomo del nostro tempo con le sue debolezze e infedeltà. Quest’uomo, ciascuno di noi, deve fare una cosa sola: «deve trovare […] il coraggio di ritornare a Lui, qualunque errore, qualunque peccato ci sia nella [sua] vita». Il Papa ne è fermamente convinto: «Nella mia vita personale ho visto tante volte il volto misericordioso di Dio, la sua pazienza; ho visto anche in tante persone il coraggio di entrare nelle piaghe di Gesù dicendogli: Signore sono qui, accetta la mia povertà, nascondi nelle tue piaghe il mio peccato, lavalo col tuo sangue. E ho sempre visto che Dio l’ha fatto, ha accolto, consolato, lavato, amato». Quello che vale per gli uomini, per analogia può valere per le società; se ritorneranno a Dio, troveranno la pace.

Che cos’è la Misericordia?
Spesso con la Misericordia si “scherza”, attribuendole falsità buoniste. Lo aveva detto Benedetto XVI nell’omelia della Messa pro eligendo Pontifice, prima di entrare nel Conclave dal quale sarebbe uscito Papa, il 18 aprile 2005: «La misericordia di Cristo non è una grazia a buon mercato, non suppone la banalizzazione del male. Cristo porta nel suo corpo e sulla sua anima tutto il peso del male, tutta la sua forza distruttiva. Egli brucia e trasforma il male nella sofferenza, nel fuoco del suo amore sofferente. Il giorno della vendetta e l’anno della misericordia coincidono nel mistero pasquale, nel Cristo morto e risorto. Questa è la vendetta di Dio: egli stesso, nella persona del Figlio, soffre per noi. Quanto più siamo toccati dalla misericordia del Signore, tanto più entriamo in solidarietà con la sua sofferenza – diveniamo disponibili a completare nella nostra carne “quello che manca ai patimenti di Cristo” (Col 1, 24)».
Papa Francesco riprende questa idea, anche a conferma di una continuità che molti si ostinano a negare: «Anche noi credo che siamo questo popolo che, da una parte vuole sentire Gesù, ma dall’altra, a volte, ci piace bastonare gli altri, condannare gli altri. E il messaggio di Gesù è quello: la misericordia. Per me, lo dico umilmente, è il messaggio più forte del Signore: la misericordia. Ma Lui stesso l’ha detto: Io non sono venuto per i giusti; i giusti si giustificano da soli. Va’, benedetto Signore, se tu puoi farlo, io non posso farlo! Ma loro credono di poterlo fare. Io sono venuto per i peccatori (cfr Mc 2,17)» (omelia nella chiesa di sant’Anna in Vaticano, 17 marzo 2013).
Parole simili le aveva pronunciate anche il beato Giovanni Paolo II: «In tal modo, in Cristo e mediante Cristo, diventa anche particolarmente visibile Dio nella sua misericordia, cioè si mette in risalto quell’attributo della divinità che già l’Antico Testamento, valendosi di diversi concetti e termini, ha definito “misericordia”. Cristo conferisce a tutta la tradizione vetero-testamentaria della misericordia divina un significato definitivo. Non soltanto parla di essa e la spiega con l’uso di similitudini e di parabole, ma soprattutto egli stesso la incarna e la personifica. Egli stesso è, in un certo senso, la misericordia. Per chi la vede in lui – e in lui la trova – Dio diventa particolarmente “visibile” quale Padre “ricco di misericordia” (Ef 2, 4)» (enciclica Dives in misericordia, n. 2).

La storia della salvezza come storia della Misericordia

Cristo dunque ci permette di vedere la Misericordia. Come scrive padre Livio Fanzaga, «che Dio sia divenuto uomo è già di per sé l’atto più grande di misericordia che il Cielo potesse darci» (La divina misericordia, p. 34). Tuttavia, è nel nostro tempo che appare un bisogno speciale di un intervento divino affinché la divina misericordia elevi un argine al dilagare del male. Proprio questa infatti sembra la strategia di Dio: «Nell’Antico Testamento mandai al Mio popolo i profeti con i fulmini. Oggi mando te a tutta l’umanità con la Mia Misericordia. Non voglio punire l’umanità sofferente, ma desidero guarirla e stringerla al Mio Cuore misericordioso. Faccio uso dei castighi solo quando essi stessi Mi costringono a questo; la Mia mano afferra malvolentieri la spada della giustizia. Prima del giorno della giustizia mando il giorno della Misericordia» (Faustina Kowalska, Diario, n. 1588).

La “segretaria della divina misericordia”
Tutto comincia in Polonia negli anni Trenta, attorno alla breve vita di una suora polacca, Faustina Kowalska (1905-1938), che Dio sceglie per diffondere nel mondo la devozione alla divina misericordia. Non che prima la Misericordia non operasse, ma nella modernità sembra necessario un richiamo esplicito e una maggiore evidenza dell’opera misericordiosa di Dio nella storia, forse perché l’uomo moderno ne ha un particolare bisogno in conseguenza del suo disprezzo, o della dimenticanza, dell’azione di Dio nella storia: «La mentalità contemporanea, forse più di quella dell’uomo del passato, sembra opporsi al Dio di misericordia e tende altresì ad emarginare dalla vita e a distogliere dal cuore umano l’idea stessa della misericordia. La parola e il concetto di misericordia sembrano porre a disagio l’uomo, il quale, grazie all’enorme sviluppo della scienza e della tecnica, non mai prima conosciuto nella storia, è diventato padrone ed ha soggiogato e dominato la terra (cfr. Gn 1, 28). Tale dominio sulla terra, inteso talvolta unilateralmente e superficialmente, sembra che non lasci spazio alla misericordia» (Enciclica Dives in misericordia, 2).
Può apparire paradossale, ma più gli uomini si allontanano da Dio, più smettono di credere nella Sua Misericordia. Più peccano, più lo considerano un Giudice feroce incapace di perdonare. Era così anche durante la vita terrena di Gesù, come dimostra la fine di Giuda, apostolo e traditore.

Il limite al male

La Divina Misericordia nel nostro tempo appare come il limite posto da Dio al dilagare del male. Lo disse il card. Ratzinger l’8 aprile 2005 nell’omelia della Messa per le esequie del beato Giovanni Paolo II riprendendo una tesi del suo predecessore. Noi non sappiamo come avverrà la conversione di questa epoca storica. Sappiamo dalle parole di Maria a Fatima che «infine il Mio cuore immacolato trionferà», ma non sappiamo come e quando. Ma il recente insegnamento della Chiesa ci dice che l’uomo contemporaneo non verrà, ordinariamente, convinto da un ragionamento, perché non ne è più capace. Non verrà convinto da una tradizione, che non gli viene più trasmessa. Potrà convertirsi se si convincerà che Qualcuno è morto per salvarlo e così si lascerà invadere dalla misericordia incredibile di Dio, oppure dalla bellezza del cristianesimo, reso visibile in qualche modo dal pensiero o dalla mano dell’uomo. E allora ritroverà la verità che non ha mai conosciuto veramente e la Tradizione che ha abbandonato. Questo mi sembra essere l’itinerario di conversione proposto dal Magistero di papa Francesco.

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Faustina sogna santa Teresina

Posté par atempodiblog le 22 septembre 2013

Faustina sogna santa Teresina dans Santa Faustina Kowalska santa-Teresina-del-Bambin-Ges

Desidero annotare un sogno che feci su Santa Teresa del Bambino Gesù. Ero ancora novizia ed avevo certe difficoltà, che non mi riusciva di risolvere. Erano difficoltà interne collegate con difficoltà esterne. Avevo fatto parecchie novene a vari santi, ma la situazione diveniva sempre più pesante. Le mie sofferenze per questa ragione erano talmente grandi, che non sapevo più come continuare a vivere, ma improvvisamente mi venne l’idea di pregare Santa Teresa del Bambino Gesù.

Cominciai la novena a questa santa, poiché prima di entrare in congregazione avevo molta devozione per lei. Adesso l’avevo un po’ trascurata, ma trovandomi in questa necessità, di nuovo cominciai a pregarla con grande fervore. Il quinto giorno della novena sogno Santa Teresa, ma come se fosse stata ancora sulla terra. Mi nascose la consapevolezza che era santa e cominciò a dirmi parole di conforto; che non mi rattristassi a motivo di quella questione, ma avessi più fiducia in Dio. Mi disse: «Anch’io ho sofferto molto». Ma io non ero molto convinta che lei avesse sofferto molto e le dissi: «A me sembra che tu non soffra per niente». Ma Santa Teresa rispose assicurandomi che aveva sofferto molto e mi disse: «Sappia, sorella, che fra tre giorni lei risolverà la sua questione nel modo migliore». Dato che io non ero molto propensa a crederle, tutto ad un tratto si fece conoscere come santa.

Allora la gioia inondò la mia anima e le dissi: «Tu sei santa?». Ed essa mi rispose: «Si, sono santa ed abbi fiducia che quella questione la risolverai fra tre giorni». E io le dissi: «Santa Teresina, dimmi, andrò in Paradiso?». Mi rispose: «Sorella, lei andrà in Paradiso». «E sarò santa?». Mi rispose: «Sarai santa». «Ma, Teresina, sarò santa come te, suglialtari?». Ed essa mi rispose: «Sì, sarai santa come me, ma devi avere molta fiducia in Gesù». E poi le chiesi se mio padre e mia madre andranno in Paradiso, se [frase non ultimata]. Mi rispose: «Ci andranno». E domandai ancora: «E le mie sorelle ed i miei fratelli andranno in Paradiso?». Mi rispose che dovevo pregare molto per loro e non mi diede una risposta precisa. Compresi che avevano bisogno di molte preghiere.

Questo è un sogno e come dice un proverbio polacco «Sen mara, a Bég wiara – il sogno è una chimera, mentre Dio è certezza». Però, come mi aveva detto, il terzo giorno risolsi quella difficile questione con grande facilità. Per quanto concerne quella questione, si avverò tutto alla lettera come mi aveva detto. Questo è un sogno, ma ha avuto un suo significato.

Santa Faustina Kowalska

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Essere il riflesso vivo di Gesù

Posté par atempodiblog le 22 septembre 2013

Essere il riflesso vivo di Gesù dans Citazioni, frasi e pensieri Santa-Faustina

Per ogni volta che il mio petto respira, per ogni volta che batte il mio cuore, per ogni volta che pulsa il sangue nel mio organismo, per altrettante migliaia di volte desidero esaltare la Tua Misericordia, o Trinità Santissima. Desidero trasformarmi tutta nella Tua Misericordia ed essere il riflesso vivo di Te, o Signore. Che il più grande attributo di Dio, cioè la Sua incommensurabile Misericordia, giunga al mio prossimo attra­verso il mio cuore e la mia anima.

Aiutami, o Signore, a far sì che i miei occhi siano misericordiosi,
in modo che io non nutra mai sospetti e non giudichi sulla base di apparenze esteriori,
ma sappia scorgere ciò che c’è di bello nell’anima del mio prossimo e gli sia di aiuto.

Aiutami a far sì che il mio udito sia misericordioso,
che mi chini sulle necessità del mio prossimo,
che le mie orecchie non siano indif­ferenti ai dolori ed ai gemiti del mio prossimo.

Aiutami, o Signore, a far sì che la mia lingua sia misericordiosa e non parli mai sfavorevolmente del prossimo,
ma abbia per ognuno una parola di conforto e di perdono.

Aiutami, o Signore, a far sì che le mie mani siano misericordiose e piene di buone azioni,
in modo che io sappia fare unicamente del bene al prossimo e prenda su di me i lavori più pesanti e più penosi.

Aiutami a far sì che i miei piedi siano misericordiosi,
in modo che io accorra sempre in aiuto del prossimo, vincendo la mia indolenza e la mia stanchezza.
Il mio vero riposo sta nella disponibilità verso il prossimo.

Aiutami, Signore, a far sì che il mio cuore sia misericordioso,
in modo che partecipi a tutte le sofferenze del prossimo.

A nessuno rifiuterò il mio cuore. Mi comporterò sinceramente anche con coloro di cui so abuseranno della mia bontà, mentre io mi rifugerò nel Misericordiosissimo Cuore di Gesù. Non parlerò delle mie sofferenze. Alberghi in me la Tua Misericordia, o mio Signore.

Santa Faustina Kowalska

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Consigli sulla lotta spirituale rivelati a Santa Faustina Kowalska

Posté par atempodiblog le 15 juillet 2013

Consigli sulla lotta spirituale rivelati a Santa Faustina Kowalska

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«Figlia Mia, voglio istruirti sulla lotta spirituale.

1. Non confidare mai in te stessa, ma affidati completamente alla Mia volontà.

2. Nell’abbandono, nelle tenebre e nei dubbi di ogni genere ricorri a Me ed al tuo direttore spirituale, che ti risponderà sempre a Mio nome.

3. Non metterti a discutere con nessuna tentazione, chiuditi subito nel Mio Cuore ed alla prima occasione rivelala al confessore.

4. Metti l’amor proprio all’ultimo posto, in modo che non contamini le tue azioni.

5. Sopporta te stessa con molta pazienza.

6. Non trascurare le mortificazioni interiori.

7. Giustifica sempre dentro di te l’opinione dei superiori e del confessore.

8. Allontanati dai mormoratori come dalla peste.

9. Lascia che gli altri si comportino come vogliono, tu comportati come voglio Io da te.

10. Osserva la regola nella maniera più fedele.

11. Dopo aver ricevuto un dispiacere, pensa a che cosa potresti fare di buono per la persona che ti ha procurato quella sofferenza.

12. Evita la dissipazione.

13. Taci quando vieni rimproverata.

14. Non domandare il parere di tutti, ma quello del tuo direttore spirituale; con lui sii sincera e semplice come una bambina.

15. Non scoraggiarti per l’ingratitudine.

16. Non indagare con curiosità sulle strade attraverso le quali ti conduco.

17. Quando la noia e lo sconforto bussano al tuo cuore, fuggi da te Stessa e nasconditi nel Mio Cuore.

18. Non aver paura della lotta; il solo coraggio spesso spaventa le tentazioni che non osano assalirci.

19. Combatti sempre con la profonda convinzione che Io sono accanto a te.

20. Non lasciarti guidare dal sentimento poiché esso non sempre è in tuo potere, ma tutto il merito sta nella volontà.

21. Sii sempre sottomessa ai superiori anche nelle più piccole cose.

22. Non t’illudo con la pace e le consolazioni; preparati a grandi battaglie.

23. Sappi che attualmente sei sulla scena dove vieni osservata dalla terra e da tutto il cielo; lotta come un valoroso combattente, in modo che Io possa concederti il premio.

24. Non aver troppa paura, poiché non sei sola».

Tratto da: Christus Veritas

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Insegnamenti di Gesù sulla vita interiore

Posté par atempodiblog le 15 juillet 2013

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Oggi durante l’ora santa ho chiesto a Gesù che si degni d’istruirmi sulla vita interiore. Gesù mi ha risposto: «Figlia Mia, metti in pratica fedelmente le parole che ti dico:

Non valutare troppo nessuna cosa esteriore, anche se ti sembra molto preziosa.
Abbandona te stessa e rimani continuamente con Me.    
Affida tutto a Me e non far nulla di tua iniziativa ed avrai sempre una grande libertà di spirito; nessuna circostanza, nessuna vicenda riuscirà a turbartela.    
Non badare molto a quello che dice la gente, lascia che ognuno ti giudichi come gli piace.
Non giustificarti, ciò non ti recherà alcun danno.
Dai tutto al primo accenno di richiesta, anche se si trattasse delle cose più necessarie; non chiedere nulla senza esserti consigliata con Me.
Lascia che ti tolgano anche ciò che ti appartiene, la stima, il buon nome; il tuo spirito sia superiore, al di sopra di tutto questo.
E così, affrancata da tutto, riposa accanto al Mio Cuore, non permettere che alcunché turbi la tua pace.
Mia discepola, medita le Mie parole, quelle che ti ho detto».

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Con Iddio si può tutto

Posté par atempodiblog le 9 juillet 2013

Con Iddio si può tutto dans Citazioni, frasi e pensieri kmt1

Alle altre passano lisce molte cose, ed in verità non vale la pena farci caso; ma a me non se ne salva una: ogni parola è analizzata, ogni passo controllato. Una suora mi disse: «Si prepari, sorella, ad accettare una piccola croce che l’attende da parte della Madre Superiora. Quanto mi dispiace per lei!». Ed io nel mio intimo sono contenta di questo e vi sono preparata già da parecchio tempo. Quando vide il mio coraggio, rimase stupita per questo. Adesso vedo che l’anima da sola può ben poco, ma con Iddio può tutto.

Santa Fuastina Kowalska

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Le rivelazioni non di rado si realizzano in un modo molto diverso dalle nostre aspettative

Posté par atempodiblog le 7 juillet 2013

 Le rivelazioni non di rado si realizzano in un modo molto diverso dalle nostre aspettative dans Beato Michele Sopocko Padre-Sopocko-e-Faustina

[…] Scopro che Santa Faustina è stata proclamata cofondatrice della sua Congregazione, il cui inizio risaliva a mezzo secolo prima. La cosa mi meraviglia non poco perché, secondo la testimonianza del Diario, Gesù le aveva preannunciato che avrebbe lasciato l’attuale Congregazione per fondarne una nuova, di cui le aveva dettato la Regola che avrebbe dovuto ispirarla.
Questa profezia non si avverò mai, anche se poi la nuova Congregazione nacque davvero, per iniziativa di don Sopocko, direttore spirituale di suor Faustina, quando la santa si trovava nel convento di Vilnius in Lituania.
Mi aveva sempre colpito l’inadempienza di questa profezia e mi aveva fatto riflettere sugli insegnamenti di San Giovanni della Croce al riguardo. Il Dottore mistico nella Salita al monte Carmelo invita alla cautele per quanto riguarda le rivelazioni, che non di rado si realizzano in un modo molto diverso dalle nostre aspettative.
Qui in effetti non si tratta di una profezia non realizzata, ma di un agire divino che attua la sua parola andando molto oltre le nostre prospettive. Infatti ora Santa Faustina non è considerata fondatrice di una sola congregazione, ma di due: quella in cui è entrata e quella in cui ha concluso il suo pellegrinaggio terreno, e quella che lei ha progettato e di cui Gesù le ha dato i princìpi ispiratori. Il mio pensiero va spontaneo ai dieci segreti di Medjugorje e mi chiedo se Dio si divertirà ancora un a volta a scompigliare le nostre anguste vedute.

Tratto da: Pellegrino a quattro ruote — Padre Livio Fanzaga

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