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San Giovanni, discepolo prediletto del Divin Cuore

Posté par atempodiblog le 27 décembre 2011

San Giovanni, discepolo prediletto del Divin Cuore dans Citazioni, frasi e pensieri santabernadette

“E voi, San Giovanni, discepolo prediletto del Divin Cuore, insegnatemi la grande scienza dell’amore! Che esso mi attiri potentemente!… Che io prenda finalmente il mio slancio, che io mi alzi in volo per andare a perdermi, a stringermi, a unirmi, a immergermi con voi nel Cuore adorabile di Gesù e di Gesù Crocifisso, divino centro di carità, di purezza, di umiltà e di obbedienza perfetta”.

Santa Bernadette Soubirous

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Dio non si smentisce

Posté par atempodiblog le 24 novembre 2011

Dio non si smentisce dans Libri santabernadette

Dio ce l’ha per abitudine di andare contro corrente. Fa sempre il contrario di quello che gli uomini pensano. I suoi gusti sono esattamente opposti ai nostri. Ciò che per noi è oro, per lui è spazzatura e viceversa. “I miei pensieri non sono i vostri pensieri, le vostre vie non sono le mie vie – oracolo del Signore” (Is 55,8). Per compiere le più grandi imprese Dio sceglie gli strumenti apparentemente meno adatti, almeno secondo una valutazione umana. Eppure le persone da lui scelte sono come frecce che colpiscono infallibilmente nel segno. Di chi il merito? Della freccia o dell’arciere? Il merito è di Dio, perché senza di lui non possiamo fare nulla. Ma come è importante che il dardo si lasci prendere docilmente in mano e aderisca con volontà pronta e decisa alla forza che lo dirige!
Dio invia Samuele da Iesse il Betlemita “Perché – dice – fra i suoi figli mi sono scelto un re” (1 Sam 16, 3-14). Il profeta passa in rassegna tutti i sette figli di Iesse, forti e imponenti, ma il Signore non aveva scelto nessuno di loro. “Io non guardo ciò che guarda l’uomo – dice il Signore -. L’uomo guarda l’apparenza, il Signore guarda il cuore”. Rimaneva ancora il più piccolo, che il padre non aveva nemmeno preso in considerazione e l’aveva lasciato a pascolare il gregge. “Manda a prenderlo”, ordina Samuele. Quegli mandò a chiamarlo e lo fece venire. Era fulvo, con begli occhi e di gentile aspetto. Disse il Signore: “Alzati e ungilo: è lui!”.
Ciò che gli uomini avevano scartato Dio l’aveva scelto: “Ma Dio ha scelto ciò che nel mondo è stolto per confondere i sapienti. Dio ha scelto ciò che nel mondo è debole per confondere i forti. Dio ha scelto ciò che nel mondo è ignobile e disprezzato e ciò che è nulla per ridurre a nulla le cose che sono, perché nessun uomo possa gloriarsi davanti a Dio” (1 Cor 1,27-29). Dio si comporta così sempre, ieri come oggi. Gli è bastata una bambina dei Pirenei illetterata, fragile e malata per fare di Lourdes uno dei capisaldi mondiali della civiltà dell’amore.

Tratto da: Sui passi di Bernadette – Padre Livio Fanzaga

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La Madonna ama farsi pregare

Posté par atempodiblog le 26 juillet 2011

La Madonna ama farsi pregare dans Antonio Socci santabernadette

Diceva santa Bernardette, nella sua semplicità: “la Madonna ama farsi pregare”. Perché la Madonna ama farsi pregare? La ragione è profonda: penso che sia perché pregare, aprendo il cuore a Lei, serve a noi, perché così può cambiarci e stringerci a sé, ottenerci grandi grazie e soprattutto convertirci. Farci ritrovare noi stessi.

Perché infine impariamo ad affidarci totalmente a Lei, con fiducia totale, senza riserve, sospetti o timori. Perché ci accorgiamo di avere una Madre, immensamente buona. Che al Figlio può chiedere tutto, quindi che può tutto. E che è la mediatrice di tutte le grazie.

Antonio Socci

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Le armi di Bernadette: la preghiera e il sacrificio

Posté par atempodiblog le 31 mai 2011

Le armi di Bernadette: la preghiera e il sacrificio  dans Libri santabernadette

A soli trentacinque anni l’esistenza di Bernadette si presenta come una missione perfettamente compiuta. Umanamente parlando sembrava un fallimento. « Buona a nulla » era l’etichetta affibbiatale a Nevers. Così Dio aveva voluto, affinché la santità ella sua piccola rifulgesse in ciò che vi è di più essenziale: il sacrificio e la preghiera per la salvezza eterna delle anime. Chi più di questa contadina dei Pirenei seppe illustrare il messaggio di « Aquero »? I teologi? I commentatori? I predicatori? E’ l’esistenza della « Buona a nulla » il messaggio vivo e perenne di Maria al mondo e alla Chiesa.
« Ho solo questo (cioè pregare) da fare. Non sono buona a nulla. La preghiera è la mia unica arma. Non posso far altro che pregare e soffrire… La preghiera e il sacrificio sono le mie armi che conserverò fino all’ultimo respiro. Solo allora l’arma del sacrificio cadrà, ma qeulla della preghiera mi seguirà in cielo dove sarà molto più potente ».

Tratto da: Sui passi di Bernadette – Padre Livio Fanzaga

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Bernadette, capolavoro di Maria

Posté par atempodiblog le 16 avril 2011

Bernadette, capolavoro di Maria dans Libri ehi32d

La santità di Maria è lo splendore della sua persona pura, umile, silenziosa, forte, coraggiosa, fervente di zelo e ardente carità, semplice, discreta, nascosta. Maria è una perla di incommensurabile valore in cui si riflettono le divine perfezioni. La trasparenza divina è la caratteristica della sua santità.

Bernadette, piccola perla di Maria, ne riflette a sua volta lo splendore di grazia. In lei è possibile veder crescere, a mano a mano che avanza nel suo cammino spirituale, le virtù tipiche della Madre di Dio. La sua anima è un giardino dove Maria coltiva quei fiori di santità che più sono cari al suo cuore.

Bernadette è semplice e umile. Posta al centro dell’attenzione ecclesiale, è rimasta con gli occhi fissi sulla sua pochezza, senza mai perderla di vista. Neppure per un istante ha pensato si essere più di quello che era. Sì è considerata una scopa, che si pone dietro la porta dopo averla usata. Ha emesso l’ultimo respiro chiedendo alla Madre di Dio di pregare per lei, povera peccatrice. Non ha mai accettato di essere un personaggio. Non ha mai “recitato” la parte della veggente. Ha sempre voluto essere come tutte le altre.

Bernadette è povera. Il suo amore per la povertà sconcerta. La povertà era per lei la più grande ricchezza di cui disponeva. Nessun fanatismo esasperato, ma ferma decisione nell’impedire che la grazia di aver visto la Madonna potesse significare un vantaggio materiale per lei e per la sua famiglia. La sua costante preoccupazione era che i suoi fratelli potessero arricchirsi facendo del commercio religioso.

Bernadette è limpida. Affronta la tempesta minacciosa della persecuzione con la pace e la calma che viene dalla purezza della coscienza. Dice sempre la verità. Il suo linguaggio è evangelico: sì, sì; no, no! Ogni parola e ogni suo gesto sono rivestiti di schiettezza e di chiarezza.

Bernadette è forte e coraggiosa. Nell’adempiere i compiti che la Madonna le affida è precisa, scrupolosa, determinata. Li compie alla perfezione, fino in fondo, senza badare a se stessa e alle possibili incresciose conseguenze. Vuole fare contenta la Madonna e desidera che la Madonna possa contare su di lei. Nella sua fragilità non ha alcun timore delle autorità civili e religiose, ma le affronta con calma, garbo e autorevolezza. Alla fine sarà lei a imporsi con la forza della verità.

Bernadette è una pura di cuore. Nella sua umiltà, spinta fino a rasentare i complessi di colpa, non si rende conto dei tesori di purezza di cui è ricolma la sua anima. In lei il male non ha mai affondato le radici, ma al contrario la grazia battesimale non ha fatto che svilupparsi fino ad avvolgerla completamente nel suo splendore. In tutta umiltà, verso il termine della sua vita, poté dire di non aver mai voluto commettere consapevolmente un solo peccato.

Bernadette è un’anima ardente. Nel suo cuore la fiamma del puro amore è cresciuta di giorno in giorno fino a diventare un incendio che l’ha consumata. Lo zelo per il Regno di Dio, l’amore per Gesù e per sua Madre, la dedizione per la causa della salvezza eterna delle anime sono la radice profonda di tutta la sua spiritualità. La sua vita è un’offerta incondizionata a Dio per la conversione dei peccatori.

Bernadette ha vissuto un’esistenza crocifissa. E’spirata stringendo la croce sulla quale aveva accettato di essere posta insieme al suo Sposo. E’ stata crocifissa nel corpo, nel cuore e nell’anima. La grandezza della croce che portato dà la misura straordinaria del suo amore e della sua santità.

Bernadette è un capolavoro di Maria. In lei troviamo riflessi i tratti di santità della Madre di Dio. La sua vita testimonia quali miracoli di perfezione possa compiere la nostra Madre celeste quando, come la piccola fanciulla dei Pirenei, ci affidiamo con piena fiducia alla sua guida, piena di sapienza, di sollecitudine e di bontà.

Tratto da: Sui passi di Bernadette – Padre Livio Fanzaga

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“Aquero” viene in preghiera

Posté par atempodiblog le 11 février 2011

La Madonna è la preghiera vivente
dal libro “Sui passi di Bernadette” di Padre Livio Fanzaga

“Aquero” viene in preghiera dans Apparizioni mariane e santuari Lourdes

Lourdes è una città dai due volti. Chi vi entra per la prima volta senza conoscerla si chiede perplesso che cosa abbia a che fare col soprannaturale questa immensa fiera del sacro. Ma quando si sono varcati i cancelli che portano alla spianata, il panorama cambia radicalmente e tu hai la sensazione di entrare in una città santa, dove il mondo di prima è scomparso e dove il divino aleggia sovrano su uomini e cose. Maria è la grande regista che ha ispirato e fatto realizzare questo pezzo di cielo sulla terra. Qui il Vangelo è come se si fosse concretizzato e fosse diventato pietra e carne.
Sono convinto che questa piccola Gerusalemme dei Pirenei sia un progetto germogliato nel cuore della Madre e che sia state Lei ad attuarlo con quella dolce fermezza e soave intransigenza che la caratterizzano. Bisogna soffermarsi a meditare, senza farsi prendere dalla frenesia di spostarsi da una parte all’altra e cercare di comprendere la splendida architettura spirituale escogitata dalla Madre di Dio.
I pilastri su cui poggia questa città di Maria sono due: la preghiera e la sofferenza. Le chiese  stupende, antiche e moderne, dove si celebra ininterrottamente la santa Messa, la grande spianata dove si susseguono le processioni col Santissimo e i rosari meditati, ma soprattutto l’umile grotta da dove irradia la preghiera della Vergine, rendono presente su questo pezzo di terra l’eco della liturgia celeste. Con la preghiera sale al cielo il profumo gradito a Dio della sofferenza, accettata e offerta col cuore. Lo vedi sul volto di pace dei malati, seduti sulle carrozzine come un cocchio regale, cittadini di diritto di questa fortezza del dolore e dell’amore.
In questa città che Maria ha costruito per Dio vi è tutto ciò che le sta a cuore: l’Eucarestia, la croce, il rosario. E’ come se volesse in questo modo richiamare la Chiesa a tutto ciò che vi è di più essenziale e di cui non potrà mai fare a meno. Mentre penavo col cuore pieno di commozione a questo meraviglioso progetto della santa Vergine, il mio sguardo si posò sulle acque del Gave, che scorrevano via festose, attraversando lo spazio sacro proprio nel mezzo. Il mio pensiero corse subito al fiume che percorreva la Gerusalemme celeste, “un fiume d’acqua viva, limpida come cristallo, che scaturiva dal trono di Dio e dell’Agnello” (Ap 22,1).
Compresi che anche quell’impetuoso torrente dei Pirenei era nel progetto, perché le sue acque fresche e pulite stanno a significare ai pellegrini quei fiumi di grazia che Dio fa scorrere incessantemente nei loro cuori.
Mi chiedevo dove bisognasse cercare la sorgente originaria di questa ondata di preghiera che a Lourdes si espande nel mondo. Cercavo fra le non molte parole che da Lourdes si espande nel mondo. Cercavo fra le non molte parole che la Vergine aveva rivolto a Bernadette quelle che invitavano all’orazione. Ma poi compresi che la Madonna aveva fatto molto di più che invitare a pregare. Lei stessa era venuto dal cielo in preghiera, per soffermarsi a pregare qui sulla terra. Forse capiremmo assai meglio la ragione delle apparizioni della Madonna nei tempi moderni se la guardassimo da questo punto di vista. Maria viene in mezzo a noi innanzi tutto per pregare.
Dal muretto di qua del Gave, dove amavo sedermi per meditare in quei gironi del mio pellegrinaggio, alzai gli occhi verso la statua dell’Immacolata collocata nella nichia. Teneva le mani giunte in atteggiamento di preghiera, “palmo contro palmo”, specificherà Bernadette. Più tardi preciserà che il gesto accogliente di “Aquero” con le mani aperte durò solo un momento, perché le mani si ricongiunsero subito in preghiera. “Sei venuta a portare la tua preghiera sulla terra, Madre”, mormoravo nel mio cuore. “Sei venuta fra noi come una mamma premurosa che insegna ai suoi bambini i rudimenti della vita cristiana. In un mondo che ha perso Dio, sei venuta per insegnarci a trovarlo nella preghiera. In una Chiesa che si sfianca nell’azione sei venuta a riportare la contemplazione. Guardandoti, Madre, comprendiamo che non è possibile vivere senza pregare”.

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Dopo aver visto la Santa Vergine…

Posté par atempodiblog le 5 février 2011

Dopo aver visto la Santa Vergine... dans Citazioni, frasi e pensieri santabernadetteelavergi

“Dopo aver visto la Santa Vergine non si ama più la terra… E’ così bella che, quando la si è vista una volta, si ha fretta di morire per rivederla”.

Santa Bernadette Soubirous

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Nuovo Santuario Diocesano a Napoli

Posté par atempodiblog le 19 janvier 2011

SANTUARIO IMMACOLATA DI LOURDES – NAPOLI
Missionari Vincenziani
Gradini San Nicola da Tolentino, 12 al Corso Vittorio Emanuele (Cariati)

Nuovo Santuario Diocesano a Napoli dans Apparizioni mariane e santuari 3525a3m

Festeggiamenti in onore della Beata Vergine Maria di Lourdes

4 – 11 febbraio 2011 / 18 febbraio – 4 marzo 2011

Per approfondire le notizie sul Santuario alla Beata Vergine di Lourdes di Napoli cliccare 2e2mot5 dans Diego Manetti QUI

PROGRAMMA

4 febbraio venerdì Apertura delle Celebrazioni Mariane
Ore 8:30 Santo Rosario
Ore 9:00 Santa Messa alla Grotta
Ore 17:30 Santo Rosario
Ore 18:00 Concelebrazione Eucaristica presieduta da Sua Ecc. Rev.mo Mons. Antonio Di Donna, Vescovo ausiliare dell’Arcidiocesi di Napoli.
Parteciperanno le comunità parrocchiali di: S. Maria del Carmine alla Concordia, S. Maria Apparente, Immacolata a Pizzofalcone.
Ore 19:00 Processione aux flambeaux

5 febbraio – sabato
Ore 8:30 Santo Rosario
Ore 9:00 Santa Messa alla Grotta
Ore 20:00 Concelebrazione Eucaristica presieduta dal Rev.mo Padre Salvatore Farì con le Comunità Neocatecumenali della Città

6 febbraio – domenica
Ore 11:00 Santa Messa
Ore 19:00 Vespri d’organo

7 febbraio – lunedì
Ore 8:30 Santo Rosario
Ore 9:00 Santa Messa alla Grotta
Ore 10:00 Omaggio floreale degli alunni dell’Istituto Monte calvario delle Figlie della Carità e riflessione guidata dal Rev.mo P. Juan Carlos Cerquera
Ore 17:30 Santo Rosario
Ore 18:00 Concelebrazione Eucaristica presieduta dal Rev.mo Decano Don Giuseppe Carmelo.
Partecipano le comunità parrocchiali di: S. Lucia a Mare, SS. Francesco e Matteo, Santa Lucia al Monte, San Marco di palazzo.
Ore 19:00 Processione aux flambeaux

8 febbraio – martedì
Ore 8:30 Santo Rosario
Ore 9:00 Santa Messa alla Grotta
Ore 17:30 Santo Rosario
Ore 18:00 Concelebrazione Eucaristica presieduta dal Rev.mo Don Michele Autuoro
Parteciperanno le comunità parrocchiali di: San Gioacchino, Medaglia Miracolosa, Sant’Anna di Palazzo, S. Maria della Mercede in S. Orsola, Concezione a Montecalvario, San Carlo alle Mortelle. Ore 19:00 Processione aux flambeaux

9 febbraio – mercoledì
Ore 8:30 Santo Rosario
Ore 9:00 Santa Messa alla Grotta
Ore 16:40 Ora di Spiritualità (Santo Rosario, Vespro e Benedizione Eucaristica) in diretta con Radio Maria, animata dalle Figlie della Carità di Napoli
Ore 19:30 Veglia di preghiera con i giovani presieduta dal Rev.mo P. Juan Carlos Cerquera

10 febbraio – giovedì
Ore 8:30 Santo Rosario
Ore 9:00 Santa Messa alla Grotta
Ore 17:30 Santo Rosario
Ore 18:00 Solenne Concelebrazione Eucaristica per gli ammalati presieduta da Sua Em. Rev.ma Card. Crescenzio Sepe, Arcivescovo Metropolita di Napoli che erigerà la Chiesa a Santuario Diocesano

11 febbraio – venerdì
Sante Messe ore 8:00 – 9:00 – 10:00 – 11:00
Ore 12:00 Supplica alla Vergine di Lourdes e Celebrazione Eucaristica presieduta dal Rev.mo P. Giuseppe Guerra, Visitatore dei Missionari Vincenziani. Benedizione dell’ambulatorio medico polispecialistico gratuito
Ore 17:30 Santo Rosario
Ore 18:00 Sublime Celebrazione Eucaristica presieduta sa Sua Ecc. Rev.ma Mons. Vincenzo Pelvi, Arcivescovo Ordinario Militare per l’Italia
Nei giorni 10 e 11 febbraio, i volontari del Sovrano Militare Ordine di Malta, aiuteranno le persone con difficoltà deambulatoria a raggiungere la grotta della Madonna.

18 febbraio – venerdì
Inizio della Quindicina
Ore 8:30  Santo Rosario
Ore 9:00 Santa Messa alla Grotta

1-2-3 marzo
Ore 8:30 Santa Rosario
Ore 9:00 Santa Messa alla Grotta
Dalle ore 9:30 alle ore 12:00 Esposizione del Santissimo Sacramento e Adorazione

4 marzo – venerdì
Chiusura delle Celebrazioni Mariane
Ore 8:30 Santo Rosario
Ore 9:00 Santa Messa alla Grotta
Ore 17:00 Santo Rosario
Ore 18:00 Celebrazione Eucaristica presieduta dal Rev.mo Don Renato De Simone e processione del Santissimo Sacramento

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« Io sono l’Immacolata Concezione »

Posté par atempodiblog le 8 décembre 2010

« Io sono l’Immacolata Concezione »
dal libro « Sui passi di Bernadette » di Padre Livio Fanzaga

Bernadette strumento di grazia
Da una ventina di giorni ormai Bernadette non si recava alla grotta. Come spesso accade nella sapiente pedagogia divina, i momenti di grande grazia sono preparati da un tempo di purificazione, di aridità e di prova. Poi, quando meno te l’aspetti, la grazia irrompe nella tua vita come un fulmine a cielo sereno. Da tre settimane la piccola non sentiva nessuna attrazione di recarsi alla grotta. I visitatori andavano diminuendo, mentre la pressione delle autorità si faceva più audace. Si era dunque chiuso quello strano fenomeno di una giovane donna che si manifestava nella nicchia di una grotta a Massabielle?
Bernadette vive l’attesa oscura della fede. Dopo quindici apparizioni  la veggente continua a chiamare l’apparizione “Aquero”, “Quella cosa”, rinunciando per il momento a identificarla con la santa Vergine. Anche i veggenti hanno i loro tunnel oscuri da percorrere, quando il soprannaturale sembra improvvisamente eclissarsi.
Durante la notte che precede la grande solennità dell’Annunciazione ecco che la grazia passa improvvisamente a visitare l’umido Cachot, dove la famiglia Soubirous, sei persone sistemate su due letti,  dorme il sonno tranquillo dei giusti. Bernadette si sveglia, prima ancora dell’alba, mentre avverte in fondo al cuore un’attrazione che le è ben nota. Al riconoscerla il suo cuore trabocca di gioia e attende che si avvicini la pallida luce del mattino. Alla quattro però non riesce più stare nel letto. Si alza, si veste e senza esitazioni corre verso la grotta. Quando Dio chiama, bisogna correre. Gli appuntamenti col soprannaturale non ammettono pigrizie, o ritardi, o dilazioni.
Hai notato la corsa di Pietro e Giovanni al sepolcro, quando le donne annunciano che il Signore è risorto? Se leggi attentamente la Bibbia ti renderai conto di questa particolare “fretta”, che caratterizza gli incontri con Dio. Mi ricordo che a Medjugorje, quando vi era l’apparizione di notte sulla montagna, riservato al gruppo di preghiera di Ivan, si correva così veloci lungo quei sentieri, inerpicandoci fra i sassi e le spine, che io mi ritrovavo sempre ad arrivare per ultimo trafelato e borbottante.
Quel giorno benedetto però non era solo Bernadette ad avere fretta. Anche la Madonna aspettava impaziente quel momento di grande grazia in cui avrebbe rivelato il suo nome immacolato. Dio ci fa attendere, prima di concederci le grazie, perché vuole disporre il terreno affinché possano dare frutti abbondanti. Non appena però i tempi sono maturi, non indugia un solo istante, ma realizza immediatamente quanto ha progettato di fare.
L’apparizione dura ormai da un’ora, preceduta come sempre dalla preghiera del S. Rosario. Il cuore di Bernadette ora è pronto per formulare ancora una volta l’audace richiesta e per accogliere la grande rivelazione. Vorrei farti notare, caro amico, come dopo ben quindici apparizioni la veggente non osi ancora identificare la giovane donna con la santa Vergine. Non vedi in tutto questo una regia divina, che prepara la manifestazione del mistero dell’Immacolata Concezione?
Il nome, nella prospettiva biblica, esprime la profondità inafferrabile di una persona. Chi è Maria se non colei che, unica fra le creature,  è stata concepita “immacolata”? Questa è la realtà profonda della sua persona che sta per essere svelata ed è per questo che fino a quel momento era stata indicata da nessun nome, se non da quello vago di “Aquero”, “Quella cosa”.
La rivelazione del mistero abissale di Maria è certo un grandissimo dono di grazia, fra i più straordinari che la Madonna ci abbia dato nelle sue apparizioni. Tuttavia esso ci viene dato attraverso una mediazione umana. Se Bernadette non l’avesse richiesto con insistenza, ripetendo la domanda per ben quattro volte, la Madonna non ci non ci avrebbe rivelato il tesoro nascosto della sua concezione immacolata.
“Signorina, volete avere la bontà di dirmi chi siete, per piacere?”, chiede la piccola veggente, col coraggio che le viene dal viso accondiscendete della giovane donna. Quest’ultima sorride, ma tace. Bernadette incalza, senza mostrare segni di scoraggiamento, mentre “Aquero” sorride sempre più bella. E’ forse facendo riferimento a questa sua personale esperienza che un giorno Bernadette dirà che la santa Vergine ama essere pregata a lungo?
Alla quarta volta la giovane donna cessa di sorridere. Tiene le mani giunte, mentre il rosario le pende dal braccio destro. Improvvisamente le mani si abbassano verso terra allargandosi, poi si ricongiungono all’altezza del petto e, alzando gli occhi al cielo, dice con ineffabile dolcezza: “Que soy era Immaculada Counceptiou”.
“Domandai per tre volte chi fosse – racconta Bernadette – ma le risposte furono altrettanti sorrisi. Mi azzardai a riproporle la domanda e questa volta Ella levò lo sguardo verso il cielo, congiungendo in segno di preghiera le mani che erano tese ed aperte verso terra, e mi disse: Io sono l’Immacolata concezione. Queste sono le ultime parole che mi ha rivolto. I suoi occhi erano blu”.
Esiste forse un momento più grande di questo nelle innumerevoli apparizioni mariane della storia? Io credo di no. Te beata, piccola Bernadette, che hai potuto contemplare l’umile grandezza di Maria, mentre si inabissava nel suo nulla, dal quale l’amore del Creatore l’aveva tratta, per farne il Tempio della sua gloria. Te beata, che hai visto gli occhi blu di Maria levati al cielo, gli occhi della sottomissione, gli occhi della gratitudine, gli occhi della lode, gli occhi dell’adorazione. Te beata, che hai contemplato la grandezza della creatura quando accetta con gioia la dipendenza dal suo Creatore. Te beata, che hai guardato l’essere umano nello splendore immacolato della prima creazione. Te beata che hai ammirato in Maria, perfetta redenta, la gloria della nostra redenzione. Te beata, che hai potuto scorgere nel destino di beatitudine della Madre quello che attende i suoi figli. Te beata, perché hai osato e hai creduto e attraverso di te è scesa sul mondo una luce che non si spegnerà più!

“Umile e alta più che creatura” (Dante)
La richiesta del nome era venuta dalla Chiesa, rappresentata dal parroco, ed è a lui che Bernadette corre per riferire quanto detto da “Aquero”. Peyramale aveva chiesto come segno che fiorisse il cespuglio del rosaio selvatico che pendeva da sotto la nicchia. Aveva avuto in risposta un segno ben più grande.  “Immacolata Concezione” è una espressione che racchiude un abisso insondabile di luce. Peyramale ne è investito e quasi accecato.
Avrebbe potuto accettare che la giovane donna dicesse di essere colei che era stata concepita senza peccato originale. Ma definire se stessa “Immacolata Concezione” gli appariva assurdo. Non comprendeva, ma nel medesimo tempo capiva che una grande luce si era accesa nella nicchia di Massabielle, una luce così grande che né lui, né la piccola veggente potevano afferrare.
In realtà l’espressione “Immacolata Concezione” è assolutamente pertinente. Essa significa non solo che Maria è immacolata, ma che è la concezione immacolata per eccellenza, in quanto è l’unica creatura concepita senza la macchia del peccato originale. In questa espressione non solo è indicata la perfetta santità di Maria, ma anche l’unicità irrepetibile del suo essere incontaminato, in un mondo in cui tutti gli esseri umani portano il segno umiliante del male.
L’istante in cui la santa Vergine ha pronunciato il suo nome è rimasto impresso nell’anima di Bernadette come un sigillo indelebile. La descrizione che ce ne ha fatto vale da sola più di qualsiasi trattato di mariologia. Maria vi appare in tutta la sua abissale piccolezza e nel medesimo tempo nella sua sconfinata grandezza. Quando la Madonna dice “io”, scompare nella luce purissima della sottomissione e della riconoscenza al Creatore.
Innanzi tutto abbassa le braccia, per indicare il nulla dal quale è stata tratta. Poi le solleva al petto, congiungendole in atteggiamento di suprema adorazione. Quindi, senza alzare la testa, eleva gli occhi verso il cielo, alla fonte suprema dell’essere, della vita e della grazia. Poi pronuncia ciò che è, senza nulla tacere della sua infinita grandezza e senza minimamente appropriarsene, ma lasciando che l’immensità della luce divina che da lei emana celebri la gloria dell’Altissimo.
Potremo noi  parlare così di Maria? Impareremo la grande lezione di Lourdes, dove la Madre di Dio ci ha manifestato quale mistero inafferrabile di grandezza è in lei, piccola serva del Signore? Avremo ancora paura di confessare quale mirabile creatura Dio ci abbia donato come madre? Esiteremo ancora a presentare al popolo cristiano le grande cose che in lei ha fatto l’Onnipotente?
Rimango stupito davanti a questo miracolo dello spirito, unico e irripetibile, di vedere una creatura manifestare, col più semplice e trasparente dei gesti, che tutto il suo essere di luce è soltanto un puro dono di grazia. Comprendo che quando tacciamo sul mistero di infinita grandezza di Maria, o quando cerchiamo di oscurare il posto che Dio le ha affidato al suo fianco nell’opera della Redenzione, noi in realtà facciamo torto all’Onnipotente e anche a  noi stessi, che abbiamo in Maria l’onore del genere umano e la speranza della gloria futura.

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Fare bene il segno della Croce

Posté par atempodiblog le 9 mai 2010

Fare bene il segno della Croce dans Fede, morale e teologia Maria-Immacolata

All’inizio della prima apparizione di Lourdes la Santa Vergine ha salutato Bernadette con un sorriso, aveva le mani aperte. Subito dopo le ha rivolto un invito alla preghiera giungendo le mani. Bernadette vedendo il Rosario che pendeva al braccio della bella Signora ha preso il suo dalla tasca, voleva fare il segno della Croce ma non ci riusciva, potè farlo solo dopo che lo ebbe fatto la Madonna.

Bernadette rimase impressionata dal modo calmo, ampio e solenne con cui Aquerò si era segnata.
Dunque la prima preghiera che la Madonna insegna a Lourdes è il segno di Croce.
La prima preghiera che una mamma deve insegnare ai suoi bambini è fare il segno della Croce.

In esso è condensato tutto il mistero della nostra redenzione.
Con esso si professano i due misteri principali del cristianesimo: la SS. Trinità e la divinità e morte redentrice del Figlio di Dio incarnato.

Il segno di Croce deve essere fatto col cuore, deve essere un atto esternamente bello, solenne ma internamente partecipato con la professione intima di fede.

Impariamo a fare bene il segno della Croce e a pregare con le mani giunte.

di Padre Livio Fanzaga

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Festa di S. Bernadette Soubirous

Posté par atempodiblog le 16 avril 2010

Novena a Santa Bernadette dans Libri Bernardette

Il 16 aprile è la festa di S. Bernadette Soubirous. E’ il giorno in cui nel lontano 1879 è nata al cielo, dopo una lunga sofferenza. Era distesa su una poltrona rossa,  posta davanti a un caminetto, dove crepitava un bel fuoco.

E’ spirata alla tre del pomeriggio, un mercoledì della settimana dopo Pasqua. Le sue ultime parole sono state: “Santa Maria, Madre di Dio, pregate per me, povera peccatrice”. Poi disse: “ho sete”. Entrando nella gioia del paradiso ha placato la sua sete di Dio.

La vita di S. Bernadette è un capolavoro di fedeltà e di umiltà. Ci dimostra che cosa sa fare la Madonna delle nostre vite, quando ci affidiamo a Lei. La nostra esistenza nelle mani di Maria diviene una benedizione per il mondo intero.

Apparentemente non ha fatto nulla di straordinario. Ha solo risposto giorno dopo giorno alla chiamata. E’ quello che possiamo fare anche noi, lasciandoci prendere per mano dalla Madonna e permettendole di condurci con fermezza e dolcezza.

di Padre Livio Fanzaga

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Ogni essere umano

Posté par atempodiblog le 30 septembre 2009

Ogni essere umano dans Citazioni, frasi e pensieri bernadette

“Ogni essere umano è prezioso agli occhi di Dio”.

Santa Bernadette Soubirous

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TV Lourdes

Posté par atempodiblog le 17 février 2009

Mercredi 18 février
vers 21h30 (GMT+1)
Arrivée de la procession mariale aux flambeaux à la Grotte des Apparitions, avec la petite châsse contenant les reliques de sainte Bernadette

Chaque année, le 18 février, jour de la Sainte Bernadette, la procession aux flambeaux part de l’église paroissiale de Lourdes et traverse les rues de la cité mariale : le reliquaire est porté en tête de procession. Cette dernière se termine à la Grotte : le reliquaire est posé sur l’autel central et la foule des pèlerins et des Lourdais prie à l’unisson.

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Il primo Santuario alla Beata Vergine di Lourdes in Italia

Posté par atempodiblog le 4 décembre 2008

A Napoli è stato dedicato il primo Santuario alla Beata Vergine di Lourdes. Qui si recava in pellegrinaggio anche San Giuseppe Moscati, di cui si conserva una sua lapide in onore alla Madonna nella Cappella della Grotta. Oggi (4 dicembre) è il giorno in cui si celebra la ricorrenza della inaugurazione della Grotta.

Giovedì 11 Dicembre 2008, in conclusione del 150 anniversario delle Apparizioni di Lourdes, sarà celebrata alle ore diciotto la Messa Solenne presieduta dal Vescovo Di Donna. Al termine ci sarà una fiaccolata dal Santuario all’esterno dove è collocata la statua della Vergine di Lourdes.
Gradini S. Nicola da Tolentino al Corso Vittorio Emanuele (Cariati) – Fermata Funicolare 80135 Napoli

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Figliuolo affezionato e devoto di Maria, S. Giuseppe Moscati onora con particolari pratiche la Vergine Immacolata. È felicissimo nel frequentare la quindicina che ogni anno segue la festività nella Chiesa di S. Nicola da Tolentino. Il freddo, la pioggia, il lavoro, nulla lo trattiene dal partecipare al pubblico omaggio, che si rende alla Madre Celeste, da lui venerata anche sotto altri titoli approvati dalla Chiesa. Nell’agosto del 1923, di ritorno da Edimburgo, egli appaga il desiderio di pellegrinare alla grotta di Lourdes e, nonostante la stanchezza che da tempo aveva, scrive una lunga lettera ai suoi familiari in cui descrive non tanto l’ambito del Santuario, di cui « dapprincipio non ebbe una grande impressione », e « la statua non bella della Vergine », quanto piuttosto l’esperienza di fede. Egli è colpito dagl’infermi che pregano durante la processione eucaristica e implorano la guarigione.

Forse avrebbe voluto assistere ad un miracolo! Infatti annota: « nessuna guarigione »; ma, da uomo di fede, subito aggiunge: « Iddio che può in un istante ridare la vita, che è onnipotente, si volge ai cuori, alle anime, le inonda di sempre maggiore grazia. Non rimase la Bernadette, quella a cui prima apparve la SS. Vergine, per gli ultimi 8 mesi di sua esistenza paralitica su di una sedia”.

Moscati ha così riportato nel solco della vera fede un sentimento che poteva avere effetti devianti e con le sue riflessioni ha dimostrato ancora una volta di aver perfettamente compreso la sapienza della Croce.Tre anni dopo dedicò alla Vergine di Lourdes nella Chiesa di S. Nicola da Tolentino la seguente lapide:

 

VENI COLUMBA
IN FORAMINIBUS PETRAE
IN CAVERNA MACERIA OSTENDE FACIEM TUAM
SONET VOX TUA
MOSTRA TE ESSE MATREM A.D. 1926
GIUSEPPE MOSCATI


Tratto: gesuiti.it


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La lapide è ancora lì ad attestare la devozione di S. Giuseppe Moscati per la Vergine di Lourdes:

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Lapide donata da Francesco e Rosa Moscati al Santuario della Beata Vergine di Lourdes in rigraziamento dell’intervento dell’Immacolata per la guarigione della loro figlia e per un altro favore ricevuto:

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Napoli
Santuario di Lourdes
Il Santuario della Madonna di Lourdes, collocato sul dorso del colle di S. Martino in Napoli, a ridosso del Corso Vittorio Emanuele, era in origine una Chiesa fondata dai PP. Agostiniani e dedicata a un Santo Agostiniano, S. Nicola da Tolentino. La Chiesa di San Nicola da Tolentino, come risulta inequivocabilmente dalla documentazione rinvenuta, è da ritenersi costruito tra il 1619 ed il 1631 (anno della sua consacrazione) su progetto di Giovan Giacomo di Conforto.
Dai PP. Agostiniani passò in proprietà dei PP. Certosini e dal 1836 dei PP. Vincenziani con l’annesso Convento per la formazione della gioventù missionaria.
Tra i primi Vincenziani che abitarono questa Casa Religiosa sono Vincenzo Scacciapietra, Arcivescovo di Smirne, S. Giustino de Jacobis, Primo Vicario Apostolico dell’Abissinia.
In occasione del colera del 1836 Giustino de Jacobis promosse una processione della Madonna Immacolata della Medaglia Miracolosa e, per una grazia evidente, il colera cessò. Per gratitudine il Re di Napoli, Ferdinando II di Borbone, fece coniare e diffondere un milione di Medaglie Miracolose in oro, argento e alluminio. Questa statua si conserva in una saletta adiacente la Sacrestia.

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Nell’immagine è possibile vedere la statua collocata nell’angolo destro dove viene posta nel periodo della Novena all’Immacolata.

Il Santuario della Madonna di Lourdes è stato forse il primo in Italia a suscitare e diffondere la devozione all’Immacolata di Lourdes alcuni anni dopo le apparizioni.
Infatti nella prima Domenica di ottobre del 1873 fu esposta alla venerazione dei fedeli un’immagine dell’Immacolata venuta da Lourdes che ancora oggi si conserva come un prezioso ricordo.
Nel 1874 questa immagine di carta fu sostituita da un plastico che raffigura la Vergine nella grotta con Santa Bernardette in ginocchio.
Questo plastico si può ammirare nel Santuario subito a sinistra di chi entra.
Nello stesso anno si recò a Lourdes il primo pellegrinaggio composto dal Comitato Civico Napoletano.
Ritornando dalla Francia, i pellegrini espressero il desiderio di riprodurre nella Chiesa di San Nicola da Tolentino una Grotta in tutto simile a quella di Lourdes.
L’idea fu realizzata. Il 4 dicembre 1875 fu inaugurata la Grotta delle Apparizioni ed insieme fu fondata l’Associazione detta dei <<Pellegrini di Lourdes>>. Degni di nota sono la bellissima statua che fu fatta venire dalla Francia e una pietra estratta dalla grotta di Lourdes , messa in cornice sulla parete destra della Cappella.
La Grotta divenne in breve centro di devozione mariana e meta di pellegrinaggi che da ogni parte della città di Napoli e dalle Provincie vennero per pregare, ascoltare la Parola di Dio e chiedere grazie come a Lourdes.

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Nel 1906 il Papa San Pio X concesse che il Card. Prisco, Arcivescovo, incoronasse, con una corona d’oro la miracolosa statua collocata nel tempietto.
In questo fervore mariano si pensò di arricchire e abbellire la Chiesa che originariamente era semplice e tutta bianca.
Essa misura m. 36×19. Nel 1886 fu ampliato il Presbiterio e l’Altare Maggiore, consacrato da S. Ecc. Mons. Filippo Gallo, Vincenziano, il 14 maggio 1886; fu dedicato alla Madonna di Lourdes.
Fu anche rifatto in marmo pregiato a colori e a disegni artistici tutto il pavimento e dell’atrio.
Ugualmente preziosi sono gli altari laterali, specialmente quello dedicato a S. Nicola da Tolentino (il primo a sinistra di chi guarda l’Altare Maggiore). Il soffitto e le pareti più ampie furono dipinte da esimi artisti quali S. Altamura, Hay, Galloppi, Cannevale.
La tela dell’Altamura è oggi conservata nella “Sala delle Assemblee” al piano chiostro dell’Istituto Vincenziano annesso alla Chiesa.
Caratteristica, forse unica, fra tutte le Chiese d’Italia, è che quasi tutte le pareti, i pilastri del Santuario e persino le pareti della Sacrestia sono ricoperte da lapidi ex-voto attestanti la riconoscenza all’Immacolata di Lourdes per grazie ricevute.
La prima è del 1875, diciassette anni dopo le Apparizioni. Se ne contano più di 3,000.
Nel 1908, cinquantesimo delle Apparizioni di Lourdes, sul piano antistante la scalinata d’accesso al Santuario, fu eretta un monumento in marmo rappresentante la Vergine di Lourdes a protezione delle contrade circostanti.

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Che Ella abbia realmente dimostrata la Sua materna protezione, si rivela dalle lapidi messe all’ingresso del Santuario esprimenti la riconoscenza dei fedeli per lo scampato pericolo durante i terrificanti bombardamenti delle due guerre mondiali.

Tratto dall’opuscolo del Santuario “Maria mi attende… bisogna che io vada!”

Date importanti
11 Febbraio
La quindicina che va dal 18 febbraio al 4 marzo in ricordo delle principali apparizioni a Bernadette.

L’11 di ogni mese alle ore 18 Messa delle Grazie.

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Bussiamo

Posté par atempodiblog le 13 octobre 2008

Bussiamo dans Citazioni, frasi e pensieri bernardettejl9

« Coraggio, anima mia, la preghiera ottiene tutto. Il Cuore di Gesù è là. Bussiamo. »

Santa Bernadette Soubirous

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