Il “Gran perdono” di Sant’Anna d’Auray

Posté par atempodiblog le 26 juillet 2013

“Da quattro secoli i bretoni hanno un attaccamento viscerale per la loro patrona” e il santuario “è il vero cuore spirituale della Bretagna”.

Padre André Guillevic

Il “Gran perdono” di Sant’Anna d’Auray dans Apparizioni mariane e santuari Sant-Anna-d-Auray

I “perdono”

Nei giorni di festa, i bretoni fanno ancora processioni: i “perdono”. Per l’occasione, indossano il loro costume tradizionale.
Il perdono è l’annuale festa patronale di un santuario, che sono dedicati alla Madonna, a sant’Anna o qualche antico santo bretone. Questi santuari godono di una celebrità oltre il carattere locale, può essere l’obiettivo di uno stile di pellegrinaggio che si incontra ovunque. Questo è il caso del Santuario di Sainte Anne d’Auray che riunisce ancora oggi decine di migliaia di fedeli (per il “Gran perdono” di Sant’Anna d’Auray del 26 luglio, ndr).
I “perdono” risalgono lontano nel tempo, queste grandi riunioni dove i Celti amavano raccogliersi, non solamente, per ballare e cantare, ma anche competere a dei giochi di forza e destrezza come la lotta e la corsa.

Padre Joseph Chardronnet

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Santuario di Sant’Anna d’Auray

Posté par atempodiblog le 26 juillet 2012

Primo luogo di pellegrinaggio bretone, Ste-Anne d’Auray attira ogni anno migliaia di pellegrini e di turisti dal mondo intero, soprattutto nel giorno del Gran perdono di Sant’Anna, il 26 luglio. Dopo la visita del Papa Giovanni Paolo II, nel 1996, più di 600.000 visitatori si sono recati, ogni anno, presso il Santuario.

Santuario di Sant'Anna d'Auray dans Apparizioni mariane e santuari Sant-Anna-d-Auray

Cenni storici
La storia di Ste-Anne d’Auray ha avuto inizio intorno al XVII° secolo, in seguito all’apparizione di una “Signora maestosa” a Yves Nicolazic, pio contadino del villaggio Ker Anna. Questa signora era Sant’Anna, madre di Maria e nonna di Gesù. Nella notte tra il 25 ed il 26 luglio del 1624, Ella gli chiede di ricostruire una cappella che a Lei era stata dedicata nel VI° secolo. Dopo molte richieste e dopo aver verificato quanto avvenuto, la cappella viene costruita. La notizia si diffonde in tutta la Bretagna ed i pellegrini si mettono in cammino verso Sant’Anna d’Auray, dando inizio al più grande pellegrinaggio della regione. Nel XIX° secolo, l’affluenza è tale che la cappella diventa ormai troppo piccola. Per avere una maggiore capacità di accoglienza, tra il 1865 e il 1872, viene eretta l’attuale Basilica. Sant’Anna diventa, così, a partire dal 1914, la patrona dei bretoni.

Da visitare

La Basilica (1865/1872) : dedicata a Sant’Anna, é il cuore del Santuario. L’architetto Desperthes ha unito la sobrietà dello stile gotico alla grazia dello stile rinascimentale. All’interno, le vetrate istoriate descrivono le grandi tappe della vita del Santuario. L’altare della devozione a Sant’Anna presenta una statua in legno dorato di Sant’Anna e di Maria. Il gruppo fa parte di un..composto di medaglioni in marmo che riportano la vita di Sant’Anna e di San Gioacchino. Un reliquiario della casa di Anna d’Austria dato in dono al Santuario. Su uno dei pilastri del coro, un bassorilievo rappresenta Yves Nicolazic con i suoi compagni mentre, miracolosamente, nella notte tra il 7 e l’8 marzo 1625, scoprono la statua della cappella primitiva.

Il Chiostro (1638-1641): costruito dai Padri Carmelitani è il monumento più antico del Santuario. E’ composto da un ballatoio e da un piano superiore dove vivevano i Padri religiosi custodi del Santuario. Il piano terra era adibito a foresteria per i pellegrini. Tutto l’edificio è considerato monumento storico.

La Fontana (1898): é il luogo dove é avvenuta la prima importante apparizione di Sant’Anna a Yves Nicolazic. E’ stata ingrandita alla fine del XIX secolo.

La Scala Santa (1622): per 300 anni luogo di celebrazione per le grandi assemblee all’aperto. In origine è stata utilizzata come porta monumentale del Santuario e situata sull’attuale piazza della Basilica. E’stata completamente costruita pietra su pietra.

La lapide ai caduti (1922-1932): eretto in memoria dei Bretoni vittime della 1° guerra mondiale.

La spianata Giovanni Paolo II: è stata realizzata dopo la visita del Santo Padre il 20 settembre 1996.

Il Museo del Tesoro: raccoglie gli ex-voto delle offerte di ringraziamento a Sant’Anna.

La casa Nicolazic: a 200 mt. dalla basilica, l’abitazione con arredamento bretone ed un oratorio.

Fonte: Villes Sanctuaire

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Freccia dans Viaggi & Vacanze Visita al santuario di Sant’Anna d’Auray di Padre Livio Fanzaga

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Visita al santuario di Sant’Anna d’Auray

Posté par atempodiblog le 26 juillet 2010

Visita al santuario di Sant'Anna d'Auray dans Apparizioni mariane e santuari Sant-Anna-d-Auray

[...] mi conviene aprire un parentesi per dare un’occhiata alla Bretagna, in particolare al celebre santuario di Sant’Anna d’Auray, dove Giovanni Paolo II si è recato in visita (20 settembre 1996) in uno di quei pellegrinaggi francesi che lo hanno condotto anche sulla tomba di San Luigi Maria.
Proprio la visita del Papa mi aveva colpito «si deve trattare di un santuario importante», mi sono detto e soprattutto ho incominciato a pensare che non è possibile essere devoti alla Madonna senza includere anche la madre Sant’Anna e il padre San Gioacchino.
[...] Il culto di Sant’Anna nel mondo cristiano è molto diffuso e la mamma della Madonna è venerata in numerose basiliche, chiese e cappelle, dalla basilica di Sant’Anna a Gerusalemme alla chiesetta parrocchiale di Sant’Anna in Vaticano.

[...] Scopro con stupore e piacere che l’origine del culto è legata a un’iniziativa della stessa Sant’Anna, la quale, apparendo a un lavoratore del posto, Yvon Nicolazic (20 apparizioni dal 1623 al 1625, sempre al tramonto o durante la notte e tenendo una torcia in mano), lo ha guidato, insieme ai suoi vicini, alla scoperta di una statua della stessa santa sepolta nel campo di proprietà del pio contadino. Lì infatti, molti secoli prima, al tempo dei Merovingi, già sorgeva una cappella in suo onore e «Anna, Madre di Maria», come si è definita, chiede che si ricostruisca la cappella. Dopo un’inchiesta rigorosa da parte del vescovo, la cappella viene costruita.
Tuttavia durante la Rivoluzione (1792) la statua è bruciata, salvo la testa (tagliare le teste era una specialità della Rivoluzione: ma perché scomodare la statua di Sant’Anna!). La cappella e l’annesso convento sono venduti come beni nazionali (tutto faceva cassa per finanziare le guerre d’espansione).

Tuttavia l’amore dei bretoni per la madre di Maria alla fine vince ogni ostacolo: la cappella e il convento vengono riscattati e nel 1866 inizia la costruzione della basilica attuale che in particolare il 26 luglio di ogni anno, festa di Sant’Anna, vede l’accorre di numerosissimi pellegrini, in particolare di mamme che desiderano avere figli o che sono già in attesa. «La Madre è come la Figlia», mi dico. «Anche lei chiede una cappella» e quando la vuole non c’è rivoluzione che tenga.
Mentre faccio un salto alla vicina località di Carnac per visitare la famosa zona preistorica (3000 menhir allineati al nord della cittadina e uno dei più importanti musei preistorici del mondo) penso alla fantasia con cui Dio governa la storia. Proprio in questa zona, una delle più ricche in assoluto per quanto riguarda le vestigia preistoriche dell’umanità, appare una santa con una torcia in mano per recuperare una statua sepolta. Perché tutto questo? Perché oggi, più ancora di ieri, ci ricordiamo che la maternità è un dono e per gli anziani genitori della Vergine Maria è andato al di là di ogni umana aspettativa.

Tratto da: Pellegrino a quattro ruote – Padre Livio Fanzaga

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