P. Livio sul messaggio del 25/10/2008

Posté par atempodiblog le 29 octobre 2008

Commento di Padre Livio al messaggio mensile
Tratto da: Holy Queen

P. Livio sul messaggio del 25/10/2008 dans Anticristo plivioiz7

Si tratta di un messaggio particolarissimo. In genere la Madonna, in occasione del messaggio del 25 ottobre, dava un messaggio che ci introduceva alla festa dei santi e dei defunti, per aiutarci a meditare sulla meta della nostra vita che è il Cielo. Questa volta la Madonna ha voluto che noi guardassimo alla situazione quaggiù su questa terra così come la vede Dio. La situazione è di grande pericolo: mai la Madonna ha usato in passato le parole che usa in questo messaggio. È dal messaggio del 1 gennaio 2001 che la Madonna non parla più di Satana. In quella occasione a Mirjana aveva lanciato un grido di allarme dicendo che Satana era sciolto dalle catene, e ci invitava a stare vicini a lei e al cuore di Gesù. L’espressione « sciolto dalle catene » risale al libro dell’Apocalisse, quando si parla del Drago, e la Madonna la applica al nostro tempo. Esistono anche altre profezie al riguardo, come quella della beata Caterina Emmerick, che nel 1820 aveva udito una voce che le rivelava che 50 anni prima del 2000 Lucifero sarebbe stato sciolto dalle catene.

In questo messaggio c’è una espressione che indica la gravità del momento storico in cui viviamo, ed è quella in cui parla di un « piano di Satana ». In genere la Madonna ha sempre parlato dei suoi piani e di Satana che li ostacola, ora però la Madonna formula in modo esplicito quello che già implicitamente aveva già detto in passato, ossia l’esistenza di un piano di Satana e lo svela: si tratta di un piano anticristico. Infatti l’espressione « mette se stesso al posto di Dio » è presente nella Sacra Scrittura nella Seconda Lettera ai Tessalonicesi (Capitolo 2, 3-4), quando San Paolo parla dell’anticristo, dell’uomo iniquo, del figlio della perdizione. Inoltre questa espressione è stata ripresa più volte, anche recentemente, da papa Benedetto XVI in occasione del commento alla parabola dei vignaioli: «Vi è chi, avendo deciso che « Dio è morto », dichiara « dio » se stesso, ritenendosi l’unico artefice del proprio destino, il proprietario assoluto del mondo» (5 ottobre 2008). L’anticristo per eccellenza, ossia colui che vuole mettersi al posto di Dio e farsi adorare al posto di Dio, è Satana, che si incarna e manifesta attraverso gli uomini, la società, le istituzioni.

Questo tentativo di Satana di sostituirsi a Dio noi lo riscontriamo ogni giorno, quando vediamo che il mondo si allontana sempre più da Dio attraverso il dilagare dell’immoralità, dell’incredulità, della menzogna, della superbia, dello spirito di potenza che spinge gli uomini ad armarsi di armi di distruzione di massa. Non è dunque difficile capire qual è il piano di Satana: proclamarsi re di questo mondo, prendere il posto di Dio nel cuore degli uomini distruggendo tutto ciò che c’è di bello e di buono nell’anima di ognuno, farsi adorare al posto di Dio, seppellire la società nella violenza e nella menzogna, anticipare l’inferno su questa terra e portare il mondo alla distruzione. La Madonna già in altri tempi aveva delineato questo piano, ad esempio nel messaggio del 25 gennaio 1991, quando disse che Satana desiderava distruggere non soltanto vita umana, ma anche la natura e il pianeta sul quale vivete. Nel messaggio del 25 gennaio 1997 aveva detto che gli uomini volevano creare un mondo nuovo senza Dio.

Dietro questo progetto c’è Satana, che entrando nel cuore degli uomini, distrugge la fede e la morale. Quando nel cuore degli uomini si infiltra Satana scompare la bontà, la misericordia e la verità, e si manifesta la bramosia, l’ingordigia, la cattiveria, la spietatezza, l’infedeltà, la menzogna, la violenza, il disprezzo del prossimo, il disprezzo di Dio e la bestemmia. Questo è lo spettacolo di un cuore in cui Satana ha preso dimora. Questo quadro che la Madonna ci descrive è molto realistico e lo si vede ad occhio nudo sfogliando il giornale al mattino. Mentre noi ci preoccupiamo che nelle borse di tutto il mondo vengono distrutte le ricchezzie, la Madonna ci indica l’azione di Satana che distrugge tutto ciò che c’è di buono e di bello nell’anima di tutti noi. Questo è un quadro che a mio parere focalizza molto bene il tempo che precede il verificarsi dei Dieci Segreti. Il tempo dei Dieci Segreti sarà il tempo della manifestazione anticristica ma anche il tempo in cui Satana verrà sconfitto.

Se il piano di Satana è quello di conquistare il mondo, regnando nel cuore degli uomini e portando il mondo alla distruzione non solo spirituale e morale ma anche materiale, la Madonna risponde chiamando alla battaglia tutti coloro che hanno risposto alla sua chiamata. Si tratta di una impostazione tipicamente biblica, perché in tutta la Sacra Scrittura, quando si svela il piano del nemico, subito c’è l’esortazione di stare saldi e resistenti nella fede. La Madonna fa la medesima cosa e invita tutti, nessuno escluso, ea pregare per le sue intenzioni che realizzarenno un suo piano. La Madonna usa parole che sottolineano che stiamo vivendo un momento di emergenza. La Madonna ci invita ad unirci a lei nella preghiera per sconfiggere il piano di satana. Come possiamo aiutare la Madonna? In primo luogo con la nostra preghiera incessante fatta col cuore, la Santa Messa, il Rosario, ma anche la buona volontà, l’adorazione, la supplica, l’intercessione. Dobbiamo sentirci impegnati e non perdere tempo in chiacchere inutili o davanti alla televisione.

A mio parere siamo già entrati nel tempo della grande battaglia, dal momento che la parola usa la parola « armatevi »: una parola fortissima, che sta ad indicare la battaglia escatologica. La Madonna ci richiama nuovamente alla preghiera e al digiuno (a pane ed acqua, il mercoledì e il venerdì da mezzanotte a mezzanotte). Con questi mezzi non solo aiutiamo la Madonna a fermare il piano di satana, ma entriamo nella luce di Dio e vediamo l’amore di Dio anche nei momenti più difficili, anche quando siamo travolti dallo scoraggiamento, dalle persecuzioni, dalle incomprensioni. Con il digiuno il cuore si purifica, entra nella luce soprannaturale, riceve da Dio la pace, la forza e la conoscenza della sua volontà. Senza la preghiera e il digiuno rischiamo di venire travolti dalle potenze del male.

Come vedete si tratta di un messaggio non ordinario, nel quale si indica il nemico delle nostre anime che sta conquistando la terra conquistando i cuori uno per uno con l’obiettivo di porsi al posto di Dio come oggetto di adorazione (“ti darò tutto ciò, se mi adorerai” è la tentazione di Satana). In questo messaggio è tratteggiata la dimensione anticristica del momento storico in cui viviamo. Ma la Madonna è qui come Regina, e ci chiede di combattere con lei con le armi della preghiera e del digiuno, di essere testimoni di pace, amore e speranza, e di diventare così suoi strumenti.

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Come non perdere la Fede

Posté par atempodiblog le 24 octobre 2008

Come non perdere la Fede dans Fede, morale e teologia RM

Questi sono tempi in cui la fede è messa alla prova e in cui bisogna essere saldi. Nella Sacra Scrittura quando si parla della prova, del mistero d’iniquità, del drago, del leone ruggente, ecc. alla fin fine la conclusione è sempre RESISTETE SALDI NELLA FEDE.
Per vincere la battaglia contro il mondo e contro l’impero del male, bisogna restare saldi nella Fede. Gesù nella Passione ha resistito saldamente alla Sua Missione mentre gli apostoli gli apostoli sono stati sbattuti dal vento.
Restando saldi nella Fede conseguiamo la Vittoria.
La prima arma è la Fede, poi la Preghiera, poi la Speranza, poi la Carità (bisgona aiutare gli altri quando c’è la bufera).
La Fede e la Preghiera sono unite tra loro. Chi non prega perde la Fede. Pregando si conserva, si alimenta e si irrobustisce la Fede.
La Madonna a Medjugorje ha detto che è venuta a risvegliare la Fede e per farLa risvegliare ha detto: pregate, pregate, pregate!.
Pregando non si perde la Fede perché entriamo in Comunione con Dio.

Padre Livio in una sua Catechesi

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Il Santo Rosario

Posté par atempodiblog le 2 octobre 2008

Giovanni Paolo II° disse: “il Rosario è la mia preghiera prediletta”, aggiungendo, “noi durante il Rosario guardiamo a Gesù con gli occhi di Maria”. Il Rosario è una preghiera cristologica e mediante questa la Madonna assolve il suo compito di ancella del Signore.

Il Santo Rosario dans Fatima rosariohc0
Foto tratta da Vatican.va

Dalla newsletter di Radio Maria:

Ottobre è per eccellenza il mese del S. Rosario. il 7 Ottobre infatti celebriamo la memoria della Beata Vergine Maria del Rosario e il 13 Ottobre ricordiamo l’ultima apparizione a Fatima, dove la S. Vergine si è rivelata come la Madonna del Rosario.

Dio, nella sua misericordia, ha voluto attribuire a questa preghiera un’efficacia particolare, sia per conservare la fede, sia per difendere la Chiesa dai suoi nemici, sia per preservare il mondo dalla calamità della guerra. Il rosario infatti, in quanto rende presente Maria, è la più potente arma contro satana.

La Regina della pace ha voluto attribuire un’importanza speciale al rosario recitato in famiglia tutti insieme. In un momento di furioso attacco alla famiglia da parte delle porte dell’inferno, la corona ha il potere di legare il dragone e preservare la famiglia dalle sue insidie.

In questo mese offriamo alla Madonna il dono del rosario quotidiano della famiglia unita. Scenderà dal cielo una pioggia torrenziale di grazie.

Vostro Padre Livio

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Onomastico della Mamma del Cielo

Posté par atempodiblog le 12 septembre 2008

Caffeino mattutino di Padre Livio:

Onomastico della Mamma del Cielo dans Citazioni, frasi e pensieri descript

« Maria, dolcissimo nome, quando l’invoco scende nel cuore una goccia divina di purissimo amore ».

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Giaculatorie

Posté par atempodiblog le 4 septembre 2008

Giaculatorie dans Fede, morale e teologia Santa-Maria

“Le piccole preghiere” o “Giaculatorie” sono uno strumento semplice ma efficace per tenere viva l’orazione continua durante il giorno e la notte. “Giaculatoria” deriva da “Jaculum” e si chiama così perché è un “Giavellotto” indirizzato verso il Cielo.

La Regina della Pace ci ha più volte invitato ad animare la nostra giornata con queste brevi preghiere, in modo tale che non ci siano spazi vuoti, in cui la tentazione si possa insinuare e la tiepidezza possa prendere il sopravvento.

Ci sono le giaculatorie penitenziali, con le quali chiedere perdono a Dio dei nostri peccati. Celebre è quella del Pellegrino russo: “Signore Gesù Cristo abbi pietà di me peccatore”. Il loro scopo è quello di tenere il cuore nel giusto atteggiamento per essere graditi a Dio.

Ci sono le giaculatorie di fiducia e di abbandono, con le quali, specialmente nei momenti di difficoltà e di scoraggiamento, ci affidiamo ai Cuori di Gesù e di Maria: “Gesù confido in Te. Maria fiducia mia”. Esse ci mettono nella disposizione spirituale di ricevere le più grandi grazie.

La Regina della Pace ci invita a riempire la giornata di piccole, ardenti preghiere per tutti coloro che non hanno conosciuto l’amore di Dio. Sono le giaculatorie per la conversione, con le quali dobbiamo mettere sotto l’influsso della grazia i lontani, ma in modo particolare i nostri cari e le persone che conosciamo. Della salvezza della loro anima siamo responsabili davanti a Dio. Ti suggerisco quella che Gesù ha insegnato a Suor Maria Consolata Bertone: “Gesù, Maria vi amo. Salvate anime”.

[...] Aiutando la Madonna a portare a Gesù un’anima, abbiamo già salvato la nostra.

Padre Livio Fanzaga – RadioMaria.it

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Buone vacanze!!!

Posté par atempodiblog le 24 juillet 2008

Buone vacanze!!! dans Amicizia buonevacanzevs4

« Contemplando l’azzurro del cielo, l’orizzonte sconfinato del mare, le vette solenni dei monti e la bellezza festosa della natura, lodiamo e ringraziamo Dio creatore che ha lasciato impresso nell’universo la firma della sua onnipotenza, della sua sapienza e del suo amore ». (di Padre Livio)

Buone vacanze!

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Posizione ufficiale della S. Sede su Medjugorje

Posté par atempodiblog le 20 juin 2008

News Letter di Radio Maria

Posizione ufficiale della S. Sede su Medjugorje  dans Medjugorje gospa

Cari amici,

il 25 Giugno prossimo è il 27.mo anniversario delle apparizioni della Madonna a Medjugorje. Lo scorso anno sono affluiti nella celebre parrocchia dell’Erzegovina 2 milioni di pellegrini da ogni parte del mondo, di cui 600.000 italiani, e circa 35.000 sacerdoti.

E’ importante, sotto il profilo pastorale, che i pellegrini conoscano le direttive della S. Sede su questo evento, di fronte alle quali eventuali posizioni contrarie sono da considerarsi opinioni personali.

La posizione della S. Sede, esplicitata in vari Documenti (vedi nostro sito internet www.radiomaria.it sotto Medjugorje-Documenti) è stata recentemente sintetizzata da Sua Eminenza il Card. Tarcisio Bertone, Segretario di Stato, nel libro « L’ultima veggente di Fatima » – Ed Rai-Rizzoli – pag 103-107. Sua Santità Benedetto XVI ha voluto avvalorare il libro con una sua personale prefazione.

Al riguardo il Card. Bertone ha affermato:

1. « Le dichiarazioni del vescovo di Mostar riflettono un’opinione personale, non sono un giudizio definitivo e ufficiale della Chiesa ».
Questa dichiarazione taglia le gambe a tutti coloro che si avvalgono delle dichiarazione del Vescovo di Mostar per attaccare Medjugorje in nome della Chiesa.

2. « Tutto è rinviato alla dichiarazione di Zara dei vescovi della ex Jugolavia del 10 Aprile 1991, che lascia la porta aperta a future indagini. La verifica deve, perciò, andare avanti ».
E’ la S. Sede che a suo tempo non ha accolto il giudizio della commissione nominata dal Vescovo e ha deciso di affidare il caso alla Conferenza Episcopale della ex -Jugolavia. Quest’ultima ha lasciato la porta aperta a future indagini, essendo le apparizioni ancora in atto. Non è vero dunque che la Conferenza episcopale della ex -Jugoslavia abbia espresso un giudizio negativo.

3. « Nel frattempo sono permessi i pellegrinaggi privati con un accompagnamento pastorale dei fedeli ».
I pellegrinaggi privati sono quelli organizzati privatamente dai fedeli, o da agenzie laiche, e si specifica che è bene che siano accompagnati dai sacerdoti. Questa precisazione è molto importante, sopratutto per il servizio delle confessioni.

4. « Infine, tutti i pellegrini cattolici possono recarsi a Medjugorje, luogo di culto mariano dove è possibile esprimersi con tutte le forme devozionali ».
Viene qui ribadita l’assoluta libertà dei pellegrini di recarsi a Medjugorje, specificando che la Chiesa lo ritiene un luogo di culto mariano, dove è possibile partecipare alla S. Messa, Confessarsi, fare la Via Crucis, l’Adorazione al Santissimo Sacramento…e così via.
Questa, cari amici, è la posizione ufficiale della S. Sede su Medjugorje e queste sono le sue direttive, espresse dal Cardinale Segretario di Stato e avvalorate dal Santo Padre in persona.
Mentre esprimiamo la nostra gratitudine, assicuriamo loro la nostra preghiera alla Regina della pace, augurandoci che da parte di tutti ci sia obbedienza e umile sottomissione.

Vostro Padre Livio

P.S. Data la disinformazione on line su Medjugorje, fate circolare il più possibile questa news-letter

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Pescecane e l’emergenza rifiuti

Posté par atempodiblog le 12 janvier 2008

Da ‘La parrocchia sottomarina – catechesi giovanile in rima’
di Padre Livio Fanzaga

I propositi del Pescecane all’inizio dell’anno

Il Pescecane va dal Pescepalla per fare il programma del nuovo anno e dice: « Padre sto diventando vecchio e il tempo che passa mi pesa parecchio ».
Pescepalla: « Riprendi la partita e datti da fare per rinnovare la vita ».
Pescecane: « La sobrietà mi affascina e mi controllerò sulla bilancia quando mi alzerò alla mattina ».
Pescepalla: « Nel nostro mare c’è la manna, non riuscirai a trattenerti se non fai un programma ».
Il Pescecane fa un programma: « Al mattino un caffeino, a mezzogiorno le alghe e alla sera un brodino ».
Pescepalla: « satana è cosi furbo che se ti indebolisci troppo, ti recherà disturbo ».
Pescecane: « Padre, alla sobrietà vorrei aggiungere la carità: la domenica mattina mi recherò a Pianura a mangiar la spazzatura« .

emoticone

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L’intervista di Padre Livio a Vicka (2008)

Posté par atempodiblog le 7 janvier 2008

Diretta da Medjugorje,
2 Gennaio 2008 (h 14:30-15:30)

L'intervista di Padre Livio a Vicka (2008) dans Medjugorje medj_vicka4

PADRE LIVIO – Cari amici di Radio Maria, buona giornata a tutti. All’inizio di questo nuovo anno abbiamo la grazia di avere in diretta la veggente Vicka che è qui con noi a Medjugorje, luogo da cui trasmettiamo via collegamento telefonico. Innanzitutto vorrei che Vicka facesse un saluto e ci rassicurasse sulle sue condizioni di salute.
VICKA – Carissimi ascoltatori sono contentissima di poter stare qui oggi con Padre Livio, ma sono ancora più contenta di potervi trasmettere quello che la Madonna dice a me e che io posso così dire a tutti voi.
PADRE LIVIO – Siccome è da qualche mese che non hai potuto avvicinare gli ascoltatori e i pellegrini a causa delle tue condizioni di salute vorrei chiederti come stai ora.
VICKA – Io ora sto bene, davvero.
PADRE LIVIO – Ho visto che nei giorni scorsi hai accolto i pellegrini stando anche parecchie ore al freddo, ed eravamo anche a -8 e -10 gradi. Però ho notato che hai sopportato bene questo sforzo.
VICKA – Questa piccola cosa che riguarda la salute è capitata nello scorso mese di maggio. La Madonna ha voluto forse mettermi alla prova, mi ha chiesto questa piccola sofferenza ed io sono stata contentissima di accettarla. Io dico sempre alla Madonna che sono pronta ad accettare con tutto il cuore e con amore tutto quello che mi viene chiesto. Io ora però sto bene.

27 anni di apparizioni

PADRE LIVIO – Siamo ormai al ventisettesimo anno delle apparizioni. Si tratta di un lunghissimo tempo, quasi un terzo della vita media di una persona. Dopo questi 27 anni, come ti sembra che sia stato accolto il messaggio della Madonna?
VICKA – Quando si parla di 27 anni, sembra che sia trascorso moltissimo tempo. A me però non sembra così, perché il tempo mi sembra che sia volato via velocemente. Sono 27 anni in cui le Madonna è rimasta in mezzo a noi e 27 anni di grandi grazie. Noi non possiamo immaginare quale valore abbia questa sua presenza in mezzo a noi. In realtà questo periodo non è troppo lungo, ma troppo corto! Dico troppo corto in riferimento alle grazie che abbiamo qui! Io dico sempre che finché abbiamo la Madonna qui in mezzo a noi, abbiamo la sicurezza di una protezione materna particolare.
PADRE LIVIO – Però la Madonna ha detto che in questo periodo molti hanno risposto alla chiamata, ma anche che molti si sono persi per strada.
VICKA – Io voglio sempre seguire quello che la Madonna vuole. La Madonna ha detto di essere contenta per tutti i pellegrini che giungono qui a Medjugorje, ma di essere ancora più contenta per coloro che giungendo qui, che accolgono il suo messaggio e che lo portano anche agli altri. Ognuno di noi deve essere portatore di questo suo messaggio. Noi molte volte cominciamo a vivere questo suo messaggio, ma poi arriva il momento in cui ci stanchiamo, ci fermiamo e non proseguiamo più. Per questo la Madonna ci invita sempre a proseguire con costanza giorno per giorno.
PADRE LIVIO – Una delle obiezioni che vengono portate avanti, anche da personalità autorevoli della Chiesa, riguardano la durata di queste apparizioni. Tu ti sei mai fatta questa domanda: perché questo lungo periodo in cui la Madonna viene qui tra noi? Che risposta ti sei data?
VICKA – Questa è stata anche una obiezione dei nostri sacerdoti. Una volta abbiamo chiesto alla Madonna quanto ancora sarebbe rimasta tra noi, e lei ci ha risposto: « vi siete già stancati di me »? Questa domanda non l’avevamo però fatta per nostra curiosità, ma perché altri ci avevano fatto domandare questa cosa. Altre volte la Madonna ci ha detto « io sono madre di tutti voi, vi amo con lo stesso amore, e sono venuta per salvarvi tutti ». Io sono sicura che la sua presenza così lunga tra noi sta a significare la sua attesa, il fatto che ci aspetta tutti perché vuole la nostra salvezza. Ha anche detto: « voi non sapete quante grazie voi avete », e questo vale finché la Madonna resta qui con noi. La sua presenza è una grande grazia che ha ottenuto da suo Figlio.
PADRE LIVIO – Dunque la presenza della Madonna per così tanto tempo è a dimostrazione del suo immenso amore materno.
VICKA – Quando la Madonna appare ti dà una serenità, una pace interiore e una felicità che non c’è altro da desiderare. Io vedo però che nel cuore della Madonna c’è una grande sofferenza. Anche se copre questa sofferenza col sorriso, questa sofferenza però non viene cancellata. Io vedo che c’è qualcosa che non va.
PADRE LIVIO – Quindi c’è una gioia della Madonna per tutti quelli che si convertono, ma c’è anche un dolore per tutti quelli che hanno incominciato la via della conversione ma non hanno perseverato.
VICKA – Sì, io penso questo: quanto amore ha la Madonna per noi! È una cosa che non si può immaginare: un amore infinito! Non esiste nessuna persona al mondo che ha un cuore grande così. Lei accoglie a braccia aperte chi vuole credere. A chi invece è ancora lontano lascia la libertà e lo aspetta, standole vicino ugualmente nella speranza che un giorno possa arrivare ad accoglierla.

Il tempo della conversione e i dieci segreti

PADRE LIVIO – Uno dei motivi per cui queste apparizioni sono importanti è per quanto la Madonna ha detto fin dal suo primo anno delle apparizioni. La Madonna ha detto delle frasi che vorrei tu commentassi, dando la tua interpretazione. Le frasi sono: «Queste mie apparizioni qui a Medjugorje sono le ultime per l’umanità.
Affrettatevi a convertirvi» (17 aprile 1982) e «Sono venuta a chiamare il mondo alla conversione per l’ultima volta. In seguito non apparirò più sulla terra. Queste sono le mie ultime apparizioni» (2 maggio 1982). Secondo te questo significa dire che Medjugorje sono le ultime apparizioni della Madonna qui su questa Terra?
VICKA – Questi messaggi per me sono chiari: questa è l’ultima volta che lei si presenta qui sulla Terra secondo la modalità che avviene qui a Medjugorje, ossia una presenza così lunga. Io ho sentito quelle parole perché le ho ricevute io personalmente; quelle dell’altro messaggio non le ho ricevute io e forse altri potrebbero aggiungere qualcosa di più. La Madonna invita anche oggi alla conversione perché è oggi che stiamo vivendo questo tempo di grazie. Noi non dobbiamo aspettare domani a convertirci, ma dobbiamo farlo già da oggi, perché domani potrebbe essere già tardi. Inoltre la nostra conversione non riguarda solo un giorno, ma tutta la nostra vita intera. La chiamata di Maria si riferisce al fatto che lei vuole avvicinarci a suo Figlio. Lei non ha mai detto di mettere la sua persona al primo posto, mai! Questo non l’ho mai sentito dire dalla sua bocca! Lei dice sempre di mettere suo figlio Gesù al primo posto, lei sta al secondo posto. Nelle preghiere noi dobbiamo sempre pregare prima suo Figlio, e poi lei. Le grazie che lei può concedere è perché Dio le ha date a lei. La Madonna fa solo da tramite.
PADRE LIVIO – Mi ha molto colpito quello che la Madonna ha detto riguardo il terzo segreto, che riguarda il segno sulla montagna. Voi veggenti avete detto che si tratta di un segno visibile, indistruttibile e che viene dal Signore. Lei però ha anche detto: «Affrettatevi a convertirvi. Quando si manifesterà sulla collina il segno promesso sarà troppo tardi» (2 settembre 1982). Un’altra volta ha anche detto: «Anche quando sulla collina lascerò il segno che vi ho promesso, molti non crederanno. Verranno sulla collina, si inginocchieranno, ma non crederanno. È ora il tempo di convertirsi e di fare penitenza» (19 luglio 1981). Perchè, secondo te, le persone vedranno il segno ma non si convertiranno?
VICKA – Il terzo segreto riguarda il segno che lascerà qui a Medjugorje sul monte delle apparizioni. Questo segno rimarrà per sempre ma sarà dato soprattutto per quelle persone che sono ancora lontane da Dio. La Madonna vuol dare la possibilità a queste persone che vedano il segno di poter credere a Dio. Una volta ho avuto modo di vedere questo segno in visione.
PADRE LIVIO – Tu hai già visto il segno?
VICKA – Sì, l’ho visto in una visione.
PADRE LIVIO – Una volta Jakov in una intervista a Radio Maria ha detto che per vedere il segno sarà necessario venire qui a Medjugorje. È vero?
VICKA – Sì, è vero. Il segno rimane sul Podbrdo e bisogna venire qui. Questo segno rimarrà per sempre e sarà indistruttibile. Riguardo a quelle persone che vedranno e che non crederanno si può pensare che abbiano i cuori troppo chiusi. Ogni persona è responsabile delle proprie scelte: solo quelle persone che sono lontane da Dio e che hanno il cuore di pietra possono restare indifferenti al segno, le altre di sicuro no. Quelle persone che hanno intenzioni buone ma che fanno fatica a credere o che non riescono a credere, ecco, per loro il segno sarà un aiuto. Ma per quelle persone che fanno tutto contro Dio il segno non servirà a nulla.
PADRE LIVIO – Dunque il segno sarà un estremo aiuto per i non credenti, ma non sarà anche il modo che spingerà la Chiesa a riconoscere le apparizioni come autentiche?
VICKA – Sì, certamente si tratta di un modo perché la Chiesa sia sicura che la Madonna è stata veramente a Medjugorje per tutti questi anni. La Madonna pesa a tutti, sia ai non credenti sia alla Chiesa. Resta solo a noi la decisione di rispondere alla sua chiamata, anche mediante questo segno. Questo segno sarà un segno che non potrà essere fatto dall’uomo, ma solo da di Dio. Quando arriverà il segno nessuno potrà dire che arriva da un’altra parte.
PADRE LIVIO – Questo significa che quando arriverà il tempo del manifestarsi dei segreti che vanno dal quarto al decimo, il segno rimarrà sempre visibile e servirà per confortarci. Tu però hai detto l’anno scorso che durante il tempo dei dieci segreti ci sarà un veggente che avrà ancora le apparizioni quotidiane.
VICKA – Sì, è una cosa che ti confermo adesso. Resta da vedere quale sarà il veggente che sarà scelto dalla Madonna.
PADRE LIVIO – Un veggente che sarà scelto tra te, Marija e Ivan. A Mirjana è stata riferita questa cosa ma ha risposto di non sapere nulla. Questo cosa sta a significare? Che questa cosa è stata detta a te personalmente?
VICKA – La Madonna me l’ha detto personalmente. Non mi ha detto altro: adesso apettiamo. Lei sicuramente ci darà altre spiegazioni quando sarà il momento.

Il valore della sofferenza

PADRE LIVIO – Permettimi di farti un’altra domanda un po’ particolare. Negli ultimi anni la Madonna ci invia i messaggi attraverso Marija, quello del 25 del mese, Mirjana, quello del 2 del mese, e qualche volta anche attraverso Ivan quando ha le apparizioni sulla montagna. Ho notato però che è da qualche anno che tu non ricevi più messaggi per tutti.
VICKA – La Madonna sa quando deve dare i messaggi. La Madonna ha detto che ci sarebbero tantissimi messaggi ma noi non siamo pronti ad accoglierli. La Madonna non vuole darci messaggi perché li ascoltiamo e basta, ma vuole che li viviamo. Lei ha detto che quando noi andiamo avanti in questo cammino, lei è pronta a darcene degli altri. Lei vuole che la seguiamo. È inutile gettare le perle ai porci, come si suol dire. Io la penso così.
PADRE LIVIO – Io invece la penso un po’ diversamente. Visto che tu sei stata incaricata dalla Madonna per pregare per i malati, forse la Madonna vuole che tu sia un messaggio vivente di come essere pazienti nell’accettare la sofferenza.
VICKA – Sicuramente la sofferenza non si può spiegare ma solo vivere dentro nel proprio cuore. Quando il Signore dona a noi una piccola sofferenza, come una piccola croce, noi dobbiamo accettarla con cuore. Questo è davvero un grande dono che Dio ci fa. Noi tante volte pensiamo: come può essere un dono la malattia? Alla Madonna ho detto tante volte che io sono pronta a prendere il dono della sofferenza, chiedo solo la forza e il coraggio di poter andare avanti. La Madonna ha detto: voi non sapete quanto valore ha la nostra sofferenza davanti agli occhi di Dio. Voi, carissimi ascoltatori, dovete però sapere che ci sono diverse sofferenze: c’è una sofferenza che viene da Dio ed una sofferenza che invece cerchiamo noi. Il valore è diverso. Noi dobbiamo accettare quello che il Signore vuole da noi e dobbiamo ringraziarlo di questo grande dono.
PADRE LIVIO – Mi sembra che la Madonna ti abbia detto di essere sorridente anche quando hai momenti di sofferenza.
VICKA – Anche questo è bellissimo. Se vedi il sorriso quando c’è la sofferenza significa che tu la accetti, e dopo non vedi più la sofferenza ma senti la gioia che ti arriva dal cuore. Più fai le cose per la Madonna più senti felicità e amore.
PADRE LIVIO – Tu dici questo, ma la verità è un’altra, cioé quelli che scoprono che la sofferenza è una grazia e arrivano ad accettarla sono pochi, mentre la grande maggioranza delle persone quando è malata chiede la guarigione, magari andando anche da persone sbagliate come maghi, ecc. La Madonna invece ci ha detto come ricevere le guarigioni in un messaggio: «Per la guarigione dei malati è necessaria una fede salda, una preghiera perseverante, accompagnata dall’offerta di digiuni e di sacrifici. Non posso aiutare coloro che non pregano e non fanno sacrifici» (18 agosto 1982).
VICKA – Dio è sempre pronto a concedere questo dono della guarigione. Sai, noi molte volte quando abbiamo qualche difficoltà siamo sempre pronti a fare di tutto per implorare Dio di concederci qualcosa. Però la Madonna ha detto che non si devono fare giochi nelle richieste di grazie. La Madonna è sempre pronta a concederci grazie tramite suo Figlio, ma molti chiedono la guarigione del corpo e pochi invece quella del cuore. Solo quando inizia la guarigione del cuore, allora arriva anche la guarigione del corpo. Alle volte noi sbagliamo nel chiedere. Non bisogna ragionare così: oggi ho bisogno di una cosa allora prego la Madonna che me la deve concedere altrimenti non prego più. Non si può fare come un commercio con la preghiera.
PADRE LIVIO – Certo, perché se la Madonna ci guarisse senza che noi ci convertiamo, noi ci serviremmo della guarigione per continuare a peccare.
VICKA – Oggi infatti vediamo come nel mondo si verifica proprio questa cosa: tutto ciò che un tempo era normale oggi è diventata non più normale e viceversa. Il male non è più tale per molte persone.

La difficile situazione della pace nel mondo

PADRE LIVIO – Infatti la Madonna ha dato dei messaggi preoccupanti sulla situazione del mondo, in cui il male sembra crescere. In un messaggio la Madonna ha detto: «Il mondo di oggi vive in mezzo a forti tensioni e cammina sull’orlo di una catastrofe. Può essere salvato soltanto se troverà la pace. Ma la pace potrà averla soltanto ritornando
a Dio» (15 febbraio 1983).
VICKA – Molte volte cerchiamo la pace nel posto sbagliato. Quando noi preghiamo per la pace nel mondo lo facciamo senza voler cambiare noi stessi, come se noi non c’entrassimo. Invece noi tutti siamo parte del mondo.
PADRE LIVIO – La Madonna ha parlato anche di falsi profeti dicendo che «Quelli che fanno predizioni catastrofiche sono falsi profeti. Essi dicono: “In tale anno, in tale giorno, ci sarà una catastrofe”. Io ho sempre detto che il castigo verrà se il mondo non si converte. Perciò invito tutti alla conversione. Tutto dipende dalla vostra conversione» (15 dicembre 1983). Io allora ti chiedo: se ci convertiamo ci saranno o non ci saranno i dieci segreti?
VICKA – I dieci segreti ci saranno lo stesso. La Madonna me ne ha descritti nove ed io ora sto aspettando la rivelazione dell’ultimo. La Madonna ha detto che il settimo segreto è stato per metà cancellato per merito delle nostre preghiere e sacrifici.
PADRE LIVIO – Quindi in sostanza il discorso è questo: la Madonna ci supplica perché ci convertiamo, di non aspettare il segno sulla montagna per convertirci, e comunque sia «tutti i segreti che ho confidato si realizzeranno» (23 dicembre 1982). Quando dunque noi parliamo dei segreti, lo facciamo invitando tutti alla speranza. La Madonna a Medjugorje non è dunque venuta per farci paura, ma per richiamarci alla responsabilità e alla conversione in un contesto che ci richiama sempre alla speranza. Ecco qui un messaggio: «Per il cristiano c’è un unico atteggiamento nei confronti del futuro: la speranza della salvezza» (10 giugno 1982).
VICKA – La Madonna è qui in mezzo a noi per salvare le nostre anime, ma vedi che lei ti dà sempre una gioia, un coraggio, ti spinge ad andare avanti.
PADRE LIVIO – Anche io dico sempre, quando faccio le trasmissioni a Radio Maria, che i dieci segreti sono un tempo di grazia perché è in questa occasione che il potere del maligno verrà vinto. Se noi siamo vicini alla Madonna e sentiamo nel nostro cuore la gioia, allora non abbiamo più paura per il futuro.
VICKA – Certo: chi prega non ha mai paura del male.
PADRE LIVIO – Anche se il male è pericoloso e satana è certamente forte. La paura angosciosa per il futuro certamente non si addice ad un credente, però oggi esiste una preoccupazione che non va sottovalutata. Giovanni Paolo II in due occasioni ha affermato che il mondo è a rischio di autodistruzione. Il veggente Ivan ha dichiarato in un video che la Madonna in una occasione gli ha detto la medesima cosa, cioé che il mondo è a rischio di autodistruzione. Non è bene dunque essere superficiali. In un messaggio la Madonna ha detto: «Pregherò mio Figlio Gesù di non punire il mondo, ma vi supplico: convertitevi. Voi non potete immaginare ciò che accadrà, né ciò che Dio Padre manderà sul mondo. Per questo vi ripeto: convertitevi. Rinunciate a tutto. Fate penitenza» (25 aprile 1983).
VICKA – La Madonna è qui con noi da così tanti anni proprio perché noi ci avviciniamo a Dio e ci convertiamo. La Madonna come madre non vuole che si persa nessuno dei suoi figli. Lei però non usa mai la forza e nondice mai « tu devi convertirti ». Lei ci invita, ci lascia sempre la libertà di decidere nel nostro cuore. Solo che i nostri cuori sono duri.

La presenza di satana

PADRE LIVIO – La Madonna nomina satana in quasi cento messaggi, di cui 80 tra quelli dati alla parrocchia, e in questi messaggi mostra la sua azione. La Madonna nei primi anni ha dato un messaggio un po’ particolare, che però trova conferma nella esperienza anche di altri mistici come Papa Leone XIII: «È giunta l’ora in cui a Satana è consentito di agire con tutte le sue forze e la sua potenza. L’ora presente è l’ora di Satana» (10 febbraio 1983). Cosa significa questo?
VICKA – Sicuramente il potre di satana è forte, anche se non così forte come quello di satana e della Madonna. Oggi nelle nostre famiglie può fare tutto quello che vuole perché non si prega più. Satana tenta anche le persone che sono vicine a Dio, ma se una persona è veramente forte nella preghiera e nella fede in Dio, lui non può fare più niente.
PADRE LIVIO – Infatti la Madonna ha detto: « affrontate e vincete satana con il rosario in mano » (cf. 8 agosto 1985).
VICKA – Certo, questo è l’unico modo.
PADRE LIVIO – E’ comunque incredibile come già trent’anni fa la Madonna avesse previsto che satana avrebbe attaccato soprattutto i giovani e le famiglie.
VICKA – Sì, per i giovani e le famiglie si tratta di un momento molto difficile: divorzi, droga…
PADRE LIVIO – La Madonna, oltre a satana, ha anche parlato dell’inferno. In un messaggio ha detto che «oggi molti vanno all’inferno». E’ la stessa cosa che ha detto anche a Fatima. Ha anche aggiunto che «le anime dei dannati non si pentono e continuano a rifiutare Dio. Diventano parte dell’inferno e non vogliono essere liberate da quel luogo» (25 luglio 1982). Dunque la Madonna ci parla di satana, del fatto che molti vanno all’inferno, mentre alle volte si sente dai pulpiti delle chiese che satana non esiste, che l’inferno è vuoto, ecc.
VICKA – Io posso dire che chi va all’inferno va per sua propria volontà. Io dico anche questa verità che ho visto coi miei occhi perché vi sono stata portata dalla Madonna col mio corpo: l’inferno non è vuoto. Ci sono tante persone, e la Madonna ha spiegato che quelle persone ci sono andate per loro scelta, per loro volontà.
PADRE LIVIO – Questa è per noi anche una responsabilità perché si salvino tutte le anime. A Fatima la Madonna ha infatti detto che molti vanno all’inferno perché non c’è nessuno che prega e che si sacrifica per loro.
VICKA – Noi preghiamo per tutti loro e facciamo anche sacrifici. La scelta finale però spetta solo a loro. Quello che possiamo fare lo facciamo di tutto cuore, e preghiamo perché loro tramite il nostro esempio possano cambiare vita.
PADRE LIVIO – Per quanto riguarda la diffusione dei messaggi una volta la Madonna ha detto: «Per diffondere i miei messaggi, vivete innanzitutto la pace nei vostri cuori. Senza di questa gli uomini non vi crederanno e rifiuteranno le vostre parole» (20 dicembre 1983). Quindi per voi veggenti il problema non è tanto quello di trasmettere a voce i messaggi ma di viverli in prima persona per essere credibili.

(…)

L’intervista termina con i saluti agli ascoltatori e una preghiera finale.

Trascrizione a cura di Aldo Galli – holy.harmoniae.com/medj_intervista_vicka_dic2008.htm

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Intervista di Padre Livio a Vicka

Posté par atempodiblog le 21 novembre 2007

L’intervista di Padre Livio a Vicka di Medjugorje (2006)

Diretta da Medjugorje, 30 Dicembre 2006 (h 14:45-15:45)

PADRE LIVIO – Cari amici di Radio Maria un cordialissimo saluto da parte di Padre Livio e da Vicka, che è qui vicino a me. Oggi faremo una breve intervista in modo che Vicka possa darci la sua testimonianza e raccontarci i suoi incontri con la Madonna che ormai durano da oltre 25 anni. Vicka, come sapete, ha le apparizioni quotidiane già a partire dal 1981. Durante il mese di agosto Vicka era ammalata e non ha potuto dare la sua testimonianza nel corso del 25° anniversario delle apparizioni. Quindi è ben felice di poterlo fare oggi, perciò diamo subito la parola a Vicka. VICKA – Carissimi ascoltatori per me è una grande gioia poter trasmettere i messaggi che la Madonna dice a me in modo che io possa dire a tutti voi.

Maria: come si manifesta

PADRE LIVIO – Tu hai le apparizioni quotidiane dal 24 giugno 1981. Dopo così tanto tempo noi vediamo che sei sempre piena di entusiasmo e a Medjugorje continuano a venire ondate di pellegrini. Medjugorje sembra una musica senza fine.
VICKA – Sono ormai 26 anni che la Madonna viene qui sulla Terra, e per me questo fatto è veramente una grande gioia, una gioia che non si può descrivere! Mi sento un vivo strumento della Madonna e voglio fare tutto per lei. Quando sono davanti alla gente io provo a trasmettere quella gioia, quella bellezza, quell’amore della Madonna a tutti i pellegrini che arrivano qui. Ciò che dobbiamo contare però non sono tanto questi 26 anni che sono trascorsi ma quante grazie abbiamo colto, perché questi 26 anni sono stati anni di grandi grazie. Come la Madonna ha già detto la sua presenza qui in mezzo a noi sta a significare che sono momenti di grandi grazie e dobbiamo guardare a quanto noi siamo cambiati e ci siamo convertiti.

PADRE LIVIO – Quello che più mi colpisce è il fatto che una persona oggi abbia parlato con la Madonna. Il fatto, cioé, che la Madonna venga sulla Terra tutti i giorni e si possa dire che veramente la Madonna esiste ed è viva. Questa è la cosa che mi commuove più di tutto.
VICKA – Sì, la Madonna è proprio una persona viva. Prima di manifestarsi a noi nell’apparizione si preannuncia con tre lampi di luce come un segno che sta arrivando. Quindi si presenta con un vestito grigio e il velo bianco, ha i capelli neri, gli occhi azzurri e poggia i suoi piedi sopra una nuvola grigia. Nelle apparizioni che si verificano in occasione delle grandi feste come Natale, Pasqua e in particolari anniversari viene con un vestito tutto d’oro. A Natale la Madonna viene con un piccolo bambino in braccio appena nato. Qualche anno fa, in occasione del venerdì santo, la Madonna si è presentata con Gesù adulto tutto sanguinante, fasciato e con la corona di spine e si è rivolta a noi dicendo: « Sono venuto con Gesù in modo che voi vediate quanto Gesù ha sofferto per tutti noi ». Ogni volta, in occasione del suo o del nostro compleanno, ci salutiamo, ci abbracciamo proprio come se fosse una persona viva come noi.

PADRE LIVIO – Vi date anche un bacio?
VICKA – Ma sì, e tu senti che è proprio viva con un vero corpo, e al tatto è come se toccassai la tua mano che è quella di una persona viva. L’unica cosa che non si può descrivere è la sua bellezza: non esiste nessuna ragazza così bella come lei. Una volta, nel corso di una apparizioni, le abbiamo chiesto come poteva essere così bella. Lei ci ha risposto: « sono bella perché amo! Dovete amare anche voi per essere belli! ». Ma questa bellezza non è una bellezza che viene da fuori, ma direttamente e pofondamente dal nostro cuore. Lei ci dice anche che noi oggi siamo troppo preoccupati per la bellezza esteriore mentre abbiamo dimenticato quella bellezza più importante, quella interiore. Una volta che abbiamo questa bellezza del cuore, quella esteriore arriva di conseguenza senza che noi ci preoccupiamo.

PADRE LIVIO – La sua bellezza è però una bellezza materna. Quando guardi la Madonna come la senti… come una madre?
VICKA – Più che come una mamma io la sento come una amica.

PADRE LIVIO – Forse perché è giovane?
VICKA – Sì, avrà vent’anni… è giovane, è bella… io non la vedo tanto come una madre quanto piuttosto un’amica. Sai, quando pensi ad una madre ti immagini qualcosa di più serio. Invece io la sento più come una amica. Poi la Madonna, che è presente tra noi ormai da 26 anni, è sempre uguale, non invecchia mai… sempre uguale, sempre la stessa.

PADRE LIVIO – Forse un giorno avremo anche noi una bellezza simile alla sua perché avremo un corpo glorioso.
VICKA – Lei vuole sicuramente questo già fin d’ora, per questo ci ha detto di non guardare tanto alla bellezza esteriore, destinata a finire, quanto a quella interiore, destinata a durare.

PADRE LIVIO – Infatti una volta ha detto che vuole che noi andiamo tutti con lei in Paradiso. Tu hai detto che non bisogna guardare a quanto tempo la Madonna si manifesta perché ogni volta si tratta di un evento sempre nuovo tutti i giorni per cui non si ingenera una abitudine ma si tratta di una esperienza sempre nuova.
VICKA – Sì, il fatto che ogni giorno arrivi il cielo sulla Terra è una esperienza straordinaria che non può essere paragonata ad altre esperienze. Per me ogni giorno è come se la Madonna fosse venuta per la prima volta, perché ci porta una gioia, una serenità.

PADRE LIVIO –
Ci porta la pace!
VICKA – Sì, una pace che non si può descrivere perché una pace così può venire solo dal cielo.

PADRE LIVIO – Si sente che la Madonna ci vuole bene?
VICKA – Certo, si vede proprio sul viso della Madonna quanto bene ci vuole. Il suo viso è un viso di luce e di amore. Questa è la cosa più importante.

L’aldilà: con la morte non finisce tutto!

PADRE LIVIO – Io penso a questo: certamente la Chiesa, la Sacra Scrittura, i Sacramenti e specialmente l’Eucaristia sono cose fondamentali, ma io dico che anche le apparizioni sono un fatto molto importante perché il verificarsi di una apparizione sta a significare che il cielo c’è mentre oggi la gente non ci crede.
VICKA – Guarda, ti dico che la Madonna ha detto chiaramente questa cosa: lei non è arrivata a dire cose nuove rispetto a quanto scritto nel Vangelo e nella Bibbia, ma è venuta a svegliarci perché siamo troppo lontani da tutte queste cose. Il Paradiso poi posso dire che c’è perché io lì ci sono stata con la Madonna: una giorno lei mi ha preso per mano e mi ha portato con il mio corpo a vedere il Paradiso, il Purgatorio e l’Inferno. Per questo posso dire con tutto cuore e verità che esiste davvero.

PADRE LIVIO – Come ho già spiegato in radio nel corso delle mie catechesi si tratta di una esperienza particolare. Ci sono stati santi come Santa Teresa D’Avila, Santa Faustina Kowalska e Santa Josepha Menendez che nelle loro autobiografie raccontano si essere state portate nell’aldilà con il loro corpo, ma hanno vissuto questa esperienza da sole e pertanto uno può chiedersi fino a che punto si possa essere sicuri di questo fatto. Voi invece siete stati portati nell’aldilà in due, tu e Jakov, e siete addirittura scomparsi da casa.
VICKA – È stata la Madonna che ci ha guidati: a me ha preso la mano destra e a Jakov quella sinistra. Già prima di partire Jakov si era lamentato perché aveva paura di non tornare più indietro e aveva chiesto alla Madonna di portare solo me dato che nella mia famiglia siamo in tanti fratelli e sorelle mentre lui era figlio unico. Io in quel momento invece pensavo: quante ore e quanti giorni durerà? dove si andrà? sopra o sotto, ecc… La Madonna ci ha preso tutti e due per mano e ci conduceva stando davanti. Tu vedevi aprirsi il tetto della casa dove eravamo e in un secondo ci siamo trovati in Paradiso. Lì c’era un grande spazio con una luce che non esiste qui sulla Terra. Le persone erano tutte uguali, né magri e né grassi, vestiti di tre colori: grigio, giallo e rosso. Tutti giravano, cantavano e pregavano, e intorno c’erano anche piccoli angeli che volavano. La Madonna ci ha detto: guardate quanto sono contente queste persone che si trovano qui in Paradiso. Era una gioia che non si può descrivere perché non esiste qui sulla Terra.

PADRE LIVIO – Questo mi ricorda un messaggio in cui la Madonna dice che in cielo c’è la gioia. Tu e Jakov avete sentito questa gioia?
VICKA – Certo, quando vedi quelle persone come sono così contente per me è stata una grande gioia. Io mi sono avvicinato ad un piccolo gruppo di anime.

PADRE LIVIO – Loro ti guardavano?
VICKA – Sì, loro guardavano me ed io guardavo loro, anche se non ho riconosciuto nessuno. Non parlavano una lingua terrena. Forse parlavano ma una lingua tutta loro, quella degli angeli.

PADRE LIVIO – Quindi loro come persone ti hanno visto?
VICKA – Sì, e vedevi che erano proprio contente. Erano insieme, ridevano e parlavano.

PADRE LIVIO – Tu non hai detto loro niente?
VICKA – No, e neanche loro ci hanno detto niente. Noi siamo state dietro la Madonna.

PADRE LIVIO – Quindi il Paradiso da un punto di vista visivo è una grande luce mentre dal punto di vista dei sentimenti è una grande gioia.
VICKA – Sì, Dio è luce, e questo si vede. Ma quello che più importa è che la vita, dopo la morte, continua. Io dico a voi ascoltatori, in particolare a quelli che vanno nei cimiteri e si mettono davanti alla tomba di un morto pensando che con la morte finisce tutto, che la vita continua! Di questo sono sicurissima, al mille per cento!

PADRE LIVIO – Lo dice la nostra fede, lo testimonia Gesù risorto e che la Madonna è assunta in cielo. Si tratta di un grande sbaglio, oltre che di una grande eresia, credere che con la morte finisce tutto.
VICKA – Anche la Madonna ci ha detto che questo è un grande sbaglio e che noi siamo qui sulla Terra solo passeggeri.

PADRE LIVIO – Una volta ha anche detto che noi siamo come i fiori di primavera che oggi sono meravigliosi ma che domani non c’è traccia di loro.
VICKA – È vero.

PADRE LIVIO – Poi la Madonna vi ha anche portati col vostro corpo a vedere il Purgatorio. Dal Paradiso al Purgatorio siete passati camminando?
VICKA – No, non abbiamo camminato, ci ha portato lei stessa. Il Purgatorio è un grande spazio, non si vedono persone ma si vede solo una grande nebbia, si sente che ci sono delle persone che soffrono. La Madonna ha detto che le persone che sono in Purgatorio aspettano le nostre preghiere.

PADRE LIVIO – Quindi si tratta di un invito a pregare per le anime del Purgatorio, specialmente per le più abbandonate. E la nebbia presente nel Purgatorio che cosa può significare? Forse può significare l’attesa per una speranza di luce perché le anime non possono ancora arrivera a vedere Dio?
VICKA – Sì, non c’era luce, ho visto come un grigio-fumo.

PADRE LIVIO – Quindi il Purgatorio è una preparazione per il Paradiso. Poi hai visto anche l’Inferno?
VICKA – Sì, all’inizio ho visto un grande fuoco.

PADRE LIVIO – Eravate vicino al fuoco? Sentivi caldo?
VICKA – Sì, era proprio vicino e si sentiva il calore delle fiamme come un fuoco vero. Poi ho visto che le persone normali, dopo che entrano nel fuoco, si trasformano assumendo le sembianze di animali, si sentono tantissime bestemmie. La Madonna ha detto che le persone che sono nell’Inferno sono lì per loro propria volontà, e che anche le persone che vivono qui sulla Terra e si comportano contro Dio vivono già un loro inferno, che poi è destinato a continuare anche nell’aldilà.

PADRE LIVIO – Avete visto il diavolo all’Inferno?
VICKA – No, ma le persone che escono dal fuoco si trasformano ad immagine di satana.

PADRE LIVIO – Anche la Madonna una volta in un messaggio ha detto: siate ad immagine mia, non del demonio.
VICKA – È vero.

PADRE LIVIO – Come si fa su questa Terra a preparare la propria vita per l’Inferno?
VICKA – Una persona che si comporta contro Dio, che non prega, che non segue i comandamenti di Dio, ecco, quella persona ha già scelto il suo inferno. Tutto dipende dalla nostra libera scelta. Una persona che vuole andare all’Inferno va, per le altre c’è sempre la possibilità di salvarsi.
PADRE LIVIO – Dunque è proprio l’indurimento del cuore.

Più di un quarto di secolo di apparizioni

PADRE LIVIO – Perché la Madonna è qui a Medjugorje da così tanto tempo?
VICKA – La Madonna conosce il motivo meglio di noi, perché sa i tempi nei quali viviamo e vuole fare tutto il possibile per salvarci. Una volta abbiamo chiesto alla Madonna quanto tempo sarebbe rimasta con noi e ci ha risposto dicendo: vi siete già stancati di me? Allora ho deciso di non chiederglielo più. Questi sono tempi di grande grazia e il fatto che la Madonna sia qui presente in mezzo a noi è la grazia più grande.

PADRE LIVIO – Secondo quanto riportato nei messaggi dei primi anni la Madonna avrebbe detto di essere venuta per l’ultima volta a richiamare l’umanità alla conversione. Cosa significa?
VICKA – Lei ha detto chiaramente che questa è l’ultima sua venuta sulla Terra.

PADRE LIVIO – Per te questo fatto che significato ha?
VICKA – Sai, su queste cose non ho mai riflettuto. La Madonna ha dato quel messaggio e io penso a vivere e a trasmettere quello che lei vuole e il suo vivo messaggio, voglio vivere la sua verità e dare questa verità agli altri affinché tutti possano essere poi contenti come io lo sono. Io sono consapevole di essere stata chiamata come un suo strumento, e questo io faccio. Io le dico: io voglio seguire te e fare tutto quello che tu vuoi. Voglio essere a sua completa disposizione e lei sa cosa io posso fare.

PADRE LIVIO – Quindi a te interessa testimoniare i messaggi, trasmetterli e viverli però non ti interroghi sulla loro interpretazione. Però la Madonna ha detto che viviamo in un tempo di grazie particolari, e siamo chiamati alla conversione.
VICKA – Certo, ogni giorno deve essere un giorno di conversione. Nessuno di noi può dire « io sono convertito » ma può dire « io voglio ». Anche io non posso dire di essere convertita, so di fare un cammino e so che ogni giorno bisogna cercare di fare un passo in avanti e pregare che Dio ci dia la grazia per la nostra conversione. Tutta la vita deve essere un cammino di conversione.

PADRE LIVIO – I messaggi che la Madonna dà alla parrocchia terminano sempre con la frase: « grazie di aver risposto alla mia chiamata ». In effetti, anche se qualche volta la Madonna ci ha richiamati perché non eravamo fedeli ai messaggi, se guardiamo indietro a questi 25 anni possiamo notare che la preghiera della conversione è andata in tutto il mondo e che Medjugorje da piccolo paese sperduto e diventata una luce per l’intera umanità. Mi sembra che ci sia stata una bella risposta. Sbaglio?
VICKA – Guarda, anche io penso che la Madonna, come una madre, voglia invitarci a seguire i messaggi ogni volta sempre di più. La Madonna vede che sono in tanti, tra quelli che arrivano a Medjugorje, che portano il suo messaggio nei luoghi in cui vivono. Lei non si aspetta una cosa grande, ma tante piccole cose fatte con amore e con umiltà.

PADRE LIVIO – Dunque anche le nostre preghiere e piccoli sacrifici li benedice.
VICKA – Noi cominciamo con le piccole cose. Anche nella preghiera. È inutile pregare per ore se poi si prega con la bocca e basta: in questio modo una persona si sente dentro più vuota di prima. L’importante è iniziare a pregare poco, ma quello che si prega lo si deve pregare col cuore e con amore. Quello è il nostro rapporto tra noi e Dio. Agli altri cosa può interessare riguardo a quanto tempo noi oggi abbiamo pregato? Se ci vantiamo del tempo che usiamo della preghiera significa che lo facciamo per nostra vanagloria, e questo non serve a nulla. Le cose si devono fare con cuore, con amore e con gioia.

PADRE LIVIO – Però il digiuno a pane ed acqua che la Madonna ha chiesto di fare il mercoledì e il venerdì è un grande impegno e sacrificio.
VICKA – Il digiuno deve essere a pane ed acqua, ma per le persone malate basta che si facciano piccoli sacrifici come non prendere dolci, caffè o qualche altra cosa in modo che tutti rinunciamo a qualcosa che ci piace. Una persona che invece sta bene e non vuol digiunare e trova mille scuse per non farlo significa che non ha una forte volontà. Con la nostra forte volontà si può fare tutto perché tutto dipende dalla nostra scelta. Il digiuno serve ad allanare la nostra volontà. Quando poi la Madonna raccomanda per il digiuno di mangiare solo pane e acqua non significa né non mangiare niente né mangiare altre cose. La Madonna ha parlato chiaro, se tu vuoi fare mangiare altre cose come pasta ecc. questo dipende da te.

PADRE LIVIO – Però con voi veggenti la Madonna vi ha condotto gradualmente alla pratica del digiuno: prima solo il venerdì e solo più tardi ha aggiunto anche il giorno di mercoledì. Questo significa che si può fare anche un cammino. Ma qual è il valore di questo digiuno?
VICKA – Ci sono tanti che iniziano a digiunare ma poi dicono di non riuscire, di far fatica, di diventano più nervosi ecc. Questo però non è un vero digiuno perché il digiuno non significa soltanto non mangiare ma serve per aiutare la purificazione interiore. Noi non possiamo prima digiunare e poi fare le altre cose male: noi dobbiamo fare il digiuno con cuore e con amore. Lo stessa cosa va fatta nella preghiera: quando si chiede qualche grazia col cuore e con amore, Gesù e Maria sono sempre pronti ad aiutare, ma se si chiede senza amore allora la grazia non arriva mai.

PADRE LIVIO – Quindi il digiuno comporta un cammino personale di purificazione. La Madonna ha anche detto che con il digiuno si possono fermare anche le guerre per quanto violente esse siano. Però molte volte noi vogliamo chiedere delle grazie di guarigione o di conversione per i nostri cari. Penso che per ottenerle non dobbiamo solo chiedere ma anche anche dare qualcosa.
VICKA – Noi ogni giorno siamo pronti a chiedere, ma poco a dare. Invece dovremmo essere più felici quando si è pronti a dare qualcosa. Quando siamo pronti a dare qualcosa di sé stessi, allora anche le grazie arrivano prima. Non bisogna rivolgersi nella preghiera dicendo: io oggi voglio questo, io ti chiedo quest’altro, ecc. Sembra quasi una compravendita: io ti chiedo questo per avere un’altra cosa in cambio. Questo modo di fare ci porta poi ad allontanarci da Gesù e Maria appena abbiamo ottenuto quello che avevamo bisogno per poi ritornare quando abbiamo bisogno di qualcos’altro. La Madonna da mamma capisce che questo è un modo sbagliato di comportarsi. Uno deve essere pronto a dare qualche piccolo sacrificio e quando si dà qualcosa allora si può chiedere e le grazie arrivano. Non dobbiamo poi chiedere dicendo: io oggi ho bisogno di questo. Non bisogna anteporre ciò che io voglio ma quello il Signore vuole. Bisogna mettersi nell’ottica di essere a disposizione di Dio e dire: o Signore, tu conosci i desideri del mio cuore, io ti offro le mie sofferenze e fai come tu vuoi. L’importante è fare la volontà del Signore.

PADRE LIVIO – Quindi non bisogna fare sacrifici, preghiere e digiuni solo per chiedere, ma anche per dare, per le intenzioni della Madonna.
VICKA – Una grazia non si può comprare, ma solo vivere giorno per giorno.

La preghiera

PADRE LIVIO – Il digiuno è senza dubbio uno dei messaggi più importanti di Medjugorje, ma quello che colpisce mi di più, e ho avuto modo di verificarlo in base delle testimonianze che riceviamo dagli ascoltatori di Radio Maria, è che tutti i pellegrini che sono stati a Medjugorje sono tornati a casa contenti. Eppure a Medjugorje non c’è nulla di particolare e neppure c’è un santuario così grande come possiamo trovare ad esempio a Lourdes. Il motivo è forse che qui si fa una esperienza di grande preghiera. Trovare la Chiesa di Medjugorje piena di gente, per non parlare dei pellegrini che pregano in piazza, andando per la città o sul monte Krizevac è una esperienza che riempie il cuore. Questa preghiera che si innalza da tutta la spianata di Medjugorje è come se fosse diventata una grande forza di conversione. Quello che mi colpisce di più è che qui la gente imparara pregare.
VICKA – È vero. Tutti i pellegrini che arrivano vogliono ascoltare i messaggi della Madonna, ma è anche bello sentirci uniti quando si prega. Quando si comincia a pregare tutti diventano più felici, e questa cosa avviene indipendente dalla nazionalità delle persone e dalla lingua in cui si prega. Tutti pregano, e pregando cercano sé stessi. Si vede che oggi l’uomo è secco di amore e di Dio. Tutto passa e se ne va, l’unica cosa che rimane è la su a verità e il suo amore. L’uomo non può vivere senza preghiera e senza vero amore, e l’unico che ce lo può dare è solo Dio. Oggi il problema nelle famiglie e nella Chiesa è che manca la preghiera e senza la preghiera non c’è amore. Oggi manca la fiducia in Dio e per quello ci siamo allontanati da Dio. Oggi nelle famiglie e nelle parrocchie non ci si parla più, e questo è il campo in cui domina satana. La Madonna invece ci dice che senza preghiera non si può andare avanti. Nelle vostre famiglie è come se ci fosse un vaso di fiori da annaffiare. Se in questo vaso ogni giorno mettete un po’ d’acqua vi accorgete che i fiori crescono e diventano bellissimi. La stessa cosa vale per il nostro cuore: se ci mettiamo due o tre preghiere fatte col cuore allora vediamo che il nostro amore cresce sempre di più. Se invece non annaffiamo il fiore ci accorgiamo che dopo un po’ il fiore appassisce e muore. Allo stesso modo accade quando noi dobbiamo metterci a pregare ma troviamo mille scuse per non farlo: oggi sono stanco, pregherò domani, poi arriva domani e si rimanda a dopodomani. Facendo così ogni giorno allontaniamo la preghiera e il nostro cuore va tutto da un’altra parte. La Madonna ci dice che come un fiore non può vivere senza acqua così noi non possiamo vivere senza grazia di Dio. La preghiera fatta col cuore non si può studiare ma si può solo vivere, facendo un passo in avanti giorno per giorno. Oggi ci sono problemi ovunque: in famiglia, coi bambini, con gli altri, ecc. Ma questi problemi non sono tanto con loro ma piuttosto con noi stessi. Nelle nostre famiglie dove sta Gesù? È messo all’ultimo posto, mentre al primo posto stanno tutte le cose meno importanti. La Madonna invece ci dice che finché noi non ritorneremo a Gesù non a parole ma con la nostra vita non ci sarà pace in noi e neppure la benedizione di DIo. È molto importante che la famiglia preghi assieme in modo da poter resistere dall’attacco del nemico che vuole dividere: l’unico modo che permette di unire la famiglia è la preghiera. Le famiglie si dividono perché non c’è amore e unione, e questo può essere alimentato solo dalla preghiera insieme. Tutti però hanno fretta con gli appuntamenti, col lavoro ecc. e si perde di vista questo fatto.

PADRE LIVIO – Secondo una certa mentalità però quelli che pregano sono solo i vecchi, però vedo che qui sono i giovani che scoprono la preghiera.
VICKA – Gesù chiama ciascuno di noi, e non guarda all’età precisa. Gesù vede come ti comporti e come ti senti. I bambini devono imparare a pregare e i genitori devono dare loro l’esempio. Cosa posso aspettarmi da mia figlia un domani se io genitore non dò l’esempio? Comincio io a pregare Ave Maria, Padre Nostro e Gloria, e mia figlia Marija anche se è piccola segue e impara pian piano, e così noi dobbiamo dare l’esempio agli altri. Noi dobbiamo essere grati ai nostri anziani perché ci hanno dato l’esempio della preghiera e della vita. Anche mia nonna, dato che mia madre girava per lavoro, era lei che ci ha educati col catechismo e la preghiera.

Medjugorje per i giovani e i consacrati

PADRE LIVIO – Qui a Medjugorje si vedono anche molti giovani inginocchiati davanti alla croce e davanti al Santissimo, anche per delle ore intere. Scoprono una dimensione interiore che prima non sapevano di avere.
VICKA – Oggi per esempio abbiamo avuto come pellegrini dei giovani provenienti dalla Sardegna, dalla Sicilia e anche da Bergamo. Loro, come dei missionari, quando ritorneranno a casa, porteranno con sé il messaggio della Madonna con la loro vita. Sono tutti giovani! Si vede proprio come tutto quello che offre il mondo è una cosa che passa e i giovani si accorgono di questo fatto. False luci, false gioie… i giovani si accorgono che quello che offre il mondo sono solo inganni che alla fine non ti dà niente e si finisce per essere più vuoti, nervosi e infelici di prima. L’unico che ti può dare la gioia, la serenità e la felicità è il Signore che si incontra nella preghiera. Una volta scoperto questo si può continuare a fere tutte le cose in un modo molto diverso.

PADRE LIVIO – D’altra parte abbiamo qui a Medjugorje molte testimonianze di giovani come ad esempio quelli di Suor Elvira che sono rinati dopo la loro esperienza della tossicodipendenza.
VICKA – Quando si va alla Comunità Cenacolo di Suor Elvira tu senti proprio una grande gioia e tranquillità, come se fosse casa mia. Lì incontri un amore vero, ognuno dà il proprio amore agli altri e questa è una cosa bellissima! Vedi che quelli che ora sono grandi aiutano i piccoli e alcune ragazze di Suor Cornelia accolgono i bambini orfani che sono stati abbandonati e diventano delle mamme per loro. Si vede proprio come ognuno di noi dà il suo amore. Non esiste una cosa più bella!

PADRE LIVIO – Questa è la civiltà dell’amore! Siccome i più increduli alle apparizioni nella Chiesa sono in genere i sacerdoti e i vescovi, il miracolo dei miracoli è che vedo che sono in tanti tra sacerdoti e vescovi a venire qui a Medjugorje.
VICKA – Il fatto di credere o meno è un fatto personale. Io non sono preoccupata di questo. La Madonna non forza nessuno, vuole bene a tutti.

PADRE LIVIO – Io però, visitando vari santuari d’Europa, non ho mai visto così tanti sacerdoti come qui a Medjugorje. Qui vengono centinaia e migliaia di sacerdoti, sembra proprio esserci un disegno della Madonna nei confronti dei sacerdoti.
VICKA – Ultimamente sono giunti parecchi cardinali dall’America, dall’Italia, dall’Australia, ecc. che sono aperti e che vogliono bene alla Madonna. La Madonna ha dato una grande libertà e non ha obbligato nessuno a credere. Non esiste un « dovere » di trasmettere questo messaggio con la forza, ma con amore. L’amore si vede, si trasmette, rimane. Tutto quello che si fa in modo forzato come viene così se ne va.

PADRE LIVIO – Qui a Medjugorje però la Madonna agisce un po’ come se fosse il parroco della Parrocchia e ci insegna come noi sacerdoti dovremmo impostare le parrocchie: il Rosario, l’Eucaristia, la preghiera e la confessione.
VICKA – Non c’è niente di nuovo negli insegnamenti che vengono da Medjugorje, e la Madonna vuole solo ricordarci ciò da cui molti cristiani si sono allontanati.

Medjugorje, i Segreti e il futuro del mondo

PADRE LIVIO – Anche io ho imparato a vivere « alla giornata », nel senso che mi affido giorno per giorno al Signore senza guardare troppo al futuro ma facendo ogni giorno quel lavoro che devo fare. Una volta hai detto in una intervista che per quanto riguarda gli avvenimenti di Medjugorje siamo solo agli inizi pensando a tutto quello che dovrà avvenire. Mi pare che abbiamo davanti a noi un momento della storia particolarmente impegnativo.
VICKA – La Madonna parla di un suo piano che si deve realizzare e che dobbiamo aiutarla con le nostre preghiere, anche ora. Ancora non ci ha rivelato nulla di questo suo piano.

PADRE LIVIO –
Quello che comunque si sa è che ci sarà il tempo dei Dieci Segreti.
VICKA – Certo.

PADRE LIVIO – Mi ha impressionato il fatto che i messaggi che rivolge alla Parrocchia non parla mai dei Dieci Segreti.
VICKA – Il fatto di contenuto nei Segreti riguarda tutto il mondo. Non ne parla perché evidentemente non è ancora il momento di parlarne a tutti. Lei darà un segno quando si potrà iniziare a parlarne, quando i tempi saranno maturi.

PADRE LIVIO – Però noi logicamente pensiamo, dato che ormai la vicenda va avanti da 25 anni, che non può cominciare il tempo dei Dieci Segreti finché a te, a Marija e a Ivan non vi viene rivelato il decimo segreto. Perché l’ultima volta che è successo qualcosa qui a Medjugorje da questo punto di vista è stato nel 1998 quando è stato dato il decimo segreto a Jakov. Da allora sono passati 8 anni e non è successo ancora nulla.
VICKA – Noi tre aspettiamo, io non ho mai chiesto nulla alla Madonna. Non lo facciamo per paura ma perché sappiamo che ha i suoi progetti e io devo fare quello che lei vuole.

PADRE LIVIO – Mi ha però impressionato il fatto che quando il 25 giugno scorso è apparsa ad Ivanka, la Madonna le ha spiegato il Settimo Segreto. Quindi si tratta di un qualcosa di vero, di attuale!
VICKA – Certo che è vero!

PADRE LIVIO – La gente però pensa che con i Dieci Segreti sia coinvolta soltanto Mirijana.
VICKA – No, siamo coinvolti tutti. L’unica differenza è che Mirijana ha scelto Padre Petar per annunciare i segreti al mondo, ma ognuno di noi ha un suo compito.

PADRE LIVIO – Una volta la Madonna ha detto che dopo il Terzo Segreto ci sarà ancora uno di voi che avrà le apparizioni quotidiane.
VICKA – Sì, si tratta di uno di noi, poi staremo a vedere chi è.

PADRE LIVIO – Non si sa chi è?
VICKA – No.

PADRE LIVIO – Ma si tratta di uno di voi tre o uno di voi sei?
VICKA – Uno di noi tre.

PADRE LIVIO – Però dopo il Quarto Segreto non ci sarà più nessuno ad avere le apparizioni quotidiane?
VICKA – Vedremo.

PADRE LIVIO – Dunque dopo il Terzo Segreto rimarrà un veggente, tra quelli a cui ora continuano le apparizioni quotidiane.
VICKA – Esatto, noi tre: io, Marija e Ivan. Noi tre che conosciamo solo nove dei Dieci Segreti. Ad uno di noi tre, poi vedremo chi, rimarranno le apparizioni.

PADRE LIVIO – Anche dopo i segreti?
VICKA – Anche dopo.

PADRE LIVIO – Molto interessante. Non so se la gente si rende conto dell’importanza di questa affermazione.
VICKA – Il Terzo Segreto riguarda il segno che la Madonna lascerà sulla montagna delle apparizioni, un segno che rimarrà per sempre. Un altro segreto è dato ad ognuno di noi veggenti e si tratta di un fatto personale. Il Settimo Segreto è invece stato in parte cancellato in seguito alle nostre preghiere ma non completamente, e la Madonna vorrebbe che noi pregassimo ancora di più perché mediante le nostre preghiere possiamo modificare anche gli altri [si noti che le vere profezie sono sempre condizionate, ndr].

PADRE LIVIO – Però tu hai detto che durante il tempo dei segreti ci sarà ancora uno di voi che avrà le apparizioni quotidiane. Questo che mi hai detto è molto importante perché significa che durante il tempo dei Dieci Segreti, un tempo sicuramente di prova, la Madonna rimarrà in mezzo a noi.
VICKA – Sì, si.

PADRE LIVIO – Quindi potrà dare anche dei messaggi.
VICKA – Certo.

PADRE LIVIO – Questa è una grande grazia.
VICKA – Sembra una sorpresa, ma la Madonna ha detto questo in modo chiaro.

PADRE LIVIO – Io faccio questo in qualità di intervistatore perché io sono personalmente convinto che quando si verificheranno i Dieci Segreti io sarò già in Paradiso.
VICKA – Padre Livio, tu non sai quante grazie la Madonna ha dato a te, perché sei stato pronto a rispondere in modo che la Madonna ha trovato una sua radio. Non sai quanto ti vuol bene e vedo che anche tu rispondi con tutto amore. Devi continuare a trasmettere questo tuo messaggio senza stancarti perché abbiamo ancora tanto da fare.

PADRE LIVIO – Io invece penso che alla mia età i Dieci Segreti li vedrò dal Paradiso ormai.
VICKA – No, carissimo fratello, non si sa mai a che età si lascerà questa terra. Io a questo non penso mai. Io sento dentro di me che si può fare ancora molto.

PADRE LIVIO – Quindi niente pensione per me.
VICKA – No! La vita è bella, è noi che la complichiamo. Chi ama sé stesso ama la vita, chi non ama sé stesso non può amare niente.

La malattia e la sofferenza

PADRE LIVIO – In questi pochi minuti che ci rimangono vorrei che tu raccontassi qualcosa sul tema della sofferenza e della malattia, che hai vissuto anche te personalmente.
VICKA – Questa è una grande gioia e dono. Tante volte pensiamo: come può una malattia e una sofferenza diventare un dono? Per me non esiste niente dopo la Madonna di accettare la sofferenza come dono. Di questa cosa non si può parlare tanto, perché quando si verifica dobbiamo dire: eccomi Signore tu fai di me quello che tu vuoi. Non possiamo dire: questa sofferenza è pesante. No, togliamo questi pensieri. Lui sa quanto può dare e sa anche quanto può prende. Noi dobbiamo anche ringraziare Dio per questo dono e chiedere la sua forza e il suo coraggio perché io possa andare avanti. Anche la Madonna ha detto: voi non sapete quanto valore ha la nostra sofferenza davanti agli occhi di Dio. Io sono contentissima quando posso offrire qualche mia sofferenza per la Madonna e per Gesù. Io dico sempre: Gesù, io sono pronta. Quanto e come vuoi, sempre sono pronta per voi. Mi rivolgo anche a tutti voi che vivete nella sofferenza: non perdete tempo ma offrite tutto a Gesù. Tutte quelle cose hanno un grande valore. Ogni sera, quando la Madonna mi appare, sempre e al primo posto nelle intenzioni di preghiera metto i malati e poi tutti gli altri. Io voglio tanto bene a voi malati, vi sento nel mio cuore e raccomando sempre alla Madonna che vi possa dare forza e coraggio per andare avanti.

A cura di radiomaria.it

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Nessuno come Lui

Posté par atempodiblog le 20 novembre 2007

Nessuno come Lui dans Articoli di Giornali e News plivio

Tra i fondatori delle varie religioni, Gesù è unico. Nessuno si è proclamato Dio come ha fatto Lui, dimostrando di esserlo. Una ragione fondamentale per la veridicità e la credibilità del cristianesimo.
Un confronto fra il cristianesimo e le altre religioni prima ancora che sui contenuti dottrinali e morali, che pure sono importanti, deve riguardare la persona dei loro fondatori.
È lo stesso Gesù che ha impostato in questo modo il problema quando ha rivolto agli apostoli quell’interrogativo inquietante che nel corso dei secoli non cessa di bussare al cuore di ogni generazione: « La gente chi dice che sia il Figlio dell’uomo? » (Mt 16,13). Paragonare Gesù Cristo a Mosé, a Buddha, a Confucio, a Maometto e così via è molto istruttivo perché, senza venire meno al rispetto per ogni esperienza spirituale, si può cogliere l’indiscutibile originalità e unicità del cristianesimo in rapporto a tutte le altre religioni.
A questo riguardo occorre innanzi tutto che gli stessi cristiani siano consapevoli del centro irradiante della loro fede, perché solo in questo modo potranno premunirsi da quella forma di relativismo che consiste nella tendenza a mettere tutte le religioni sul medesimo piano.
Da questa mentalità nasce il sincretismo religioso e quella religione fai-da-te che sceglie dal supermarket della spiritualità ciò che più appaga i propri gusti.
Per essere cristiani, infatti, non basta credere in Dio, come comunemente molti ritengono. Non sono cristiano perché penso che « Qualcuno » lassù ci deve pur essere. Quasi tutte le religioni infatti fanno riferimento a un Essere supremo e non dobbiamo dimenticare che quella cristiana è stata fortemente contrastata da un monoteismo intransigente come quello ebraico.
Che cosa dunque contrassegna il cristianesimo e ne fa di esso una religione radicalmente diversa da tutte le altre? lo sono cristiano non perché credo in Dio, ma perché credo che Dio si è fatto uomo.
La fede cristiana non è la credenza nell’esistenza di Dio (la quale indubbiamente è importante, ma viene data per presupposta) ma è la fede nell’evento dell’incarnazione. Tutto ciò è professato nel « Credo » che viene recitato ogni domenica: «Et incarnatus est de Maria Virgine et homo factus est» «Si è incarnato nel seno della Vergine Maria e si è fatto uomo»).
Il mistero di Dio Santissima Trinità e dell’Incarnazione del Verbo sono il cuore della professione di fede cristiana, ma molti se ne rendono conto e non vedono l’originalità assoluta del cristianesimo e la sua irriducibilità rispetto alle altre concezioni religiose.
I cristiani sono coloro che credono che Gesù è il Figlio di Dio che si è fatto uomo.
Guardando a Gesù di Nazareth, così come lo guardavano Pietro e gli altri apostoli, essi affermano senza esitazioni: «Tu sei il Cristo, il Figlio del Dio Vivente» (Mt 16,16).
La diversità rispetto agli altri fondatori religiosi, in particolare Buddha e Maometto, che stanno all’origine di due religioni mondiali che competono col cristianesimo nella ‘conquista dei cuori’, risulta evidente.
Per il buddisti il Buddha è soltanto un uomo come tutti noi, che, cercando la salvezza ed essendo pervenuto alla illuminazione, può farci da maestro con la sua dottrina. Per i mussulmani Maometto è il profeta di Allah, ma così partecipe della condizione umana comune da aver passato buona parte della sua vita nell’esercizio del potere politico, economico e militare.
Nessun buddista di stretta osservanza vi dirà che il Buddha è Dio. Un mussulmano poi e un ebreo di stretta osservanza vi confermeranno che affermare che un uomo è Dio è una bestemmia.
In questa prospettiva bisogna dunque riconoscere che il cristianesimo, in quanto centrato sul mistero dell’incarnazione, è una religione unica e assolutamente controcorrente rispetto al modo comune di pensare degli uomini.
Credere che un uomo, e lui solo, è Dio e che come tale è l’unico Salvatore del genere umano, è il Signore della storia e il Giudice del mondo, risulta assolutamente « scandaloso » per l’umana sapienza.
San Paolo ha parlato dello scandalo della croce, ma è lui stesso a direi che questo scandalo è incominciato con l’incarnazione (Fil 2,7). Credere che un uomo è il Figlio di Dio «nato dal Padre prima di tutti i secoli: Dio da Dio, Luce da Luce, Dio vero da Dio vero, generato, non creato, della stessa sostanza del Padre» è scandaloso non solo per gli Ebrei contemporanei di Gesù, ma anche per gli uomini del nostro tempo, i quali sono disposti anche a ritenere che Gesù è uno dei più grandi uomini che siano mai esistiti, ma ritengono assurda la fede cristiana nella sua divinità.
Certi riconoscimenti della grandezza umana di Gesù (riformatore religioso, rivoluzionario, filantropo, saggio, ecc…) non devono trarre in inganno. Vengono concessi, purché non si dica che lui è Dio.
Eppure Gesù nei tre anni della sua vita pubblica ha esplicitamente manifestato il mistero della sua persona divina. Possiamo dire che questo è stato il tema fondamentale della sua stessa predicazione. Il Vangelo di Gesù Cristo riguarda soprattutto la sua uguaglianza col Padre, del quale è Il Figlio e dal quale è stato inviato per la salvezza del mondo. Certamente la rivelazione di Gesù riguardo se stesso è stata graduale, coinvolgendo prima gli apostoli e poi le folle, ma non vi è dubbio che le parole e i gesti da lui compiuti sono stati afferrati nel loro profondo significato ed è per questo che è stato condannato a morte dal Sinedrio dopo che, per il medesimo motivo, hanno cercato in più occasioni di lapidario.
Gesù in nome proprio perdona i peccati, modifica la legge di Mosé con il suo autorevole « Ma io vi dico», e compie miracoli impressionanti per l’onnipotenza che esprimono.
Anche i profeti prima e gli apostoli dopo compiranno miracoli, ma non facendo appello alla propria autorità personale come fa Gesù.
Oltre ai gesti, anche le parole di Gesù sono esplicite e colpiscono nel segno penetrando come spada tagliente nei cuori, per cui alcuni credono e altri gridano allo scandalo. Al riguardo è illuminante questo dialogo riportato dall’evangelista Giovanni: avendo Gesù affermato: «lo e il Padre siamo una cosa sola» (Gv 10,30), i Giudei portano delle pietre per lapidarlo. Allora Gesù domanda loro: «Vi ho fatto vedere molte opere buone da parte del Padre mio; per quale di esse volente lapidarmi? Gli risposero i Giudei: Non ti lapidiamo per un’opera buona, ma per la bestemmia e perché tu, che sei uomo, ti fai Dio» (Gv 10,33).
Ancora più importante, per il contesto in cui è avvenuta, è la testimonianza di Gesù davanti al Sinedrio, dove appare con chiarezza che è stato condannato a morte per essersi fatto uguale a Dio. Il sommo sacerdote gli domanda: «Ti scongiuro, per il Dio vivente, perché ci dica se tu sei il Cristo, il Figlio di Dio». «Tu l’hai detto», gli rispose Gesù, ma poi aggiunge parole, ben comprensibili ai presenti, con le quali si attribuisce l’autorità divina di giudicare il mondo:
«Anzi, io vi dico: d’ora innanzi vedrete il Figlio dell’uomo seduto alla  destra di Dio, e venire sulle nubi del cielo» (Mt 26,63-64).
Che un uomo con le parole e con i gesti che compie si attribuisca un’autorità divina non è certo cosa di poco conto. Basti a questo riguardo riflettere sul fatto che in tutte le Sacre Scritture, dall’Antico al Nuovo  Testamento, quello di Gesù Cristo è un caso unico.
Persino il Battista, il più grande degli uomini, come Gesù stesso ha dichiarato, è al paragone soltanto una voce che grida nel deserto (Lc 3,3).
Gli uomini che hanno ascoltato la testimonianza di Gesù, e in particolare gli apostoli che hanno condiviso con lui tre anni di vita, si sono trovati di fronte a qualcosa di assolutamente inaudito e al di là di ogni attesa e immaginazione. Eppure non potevano mancare i segni di credibilità che rendessero la scelta della fede un «rationabile obsequium», e perciò sopra la ragione, ma non contro la ragione. Quali erano questi segni di credibilità?
Al riguardo non si finirebbe mai di parlare, perché la persona di Gesù è un abisso inafferrabile di luce. Però potremmo sinteticamente affermare che la testimonianza di Gesù su se stesso era credibile per l’eccelsa santità, di fronte alla quale quella degli uomini più santi è come un lucignolo fumigante davanti al sole; per la sublime sapienza, per cui anche i non credenti, che abbiano la mente sgombra di pregiudizi, non hanno difficoltà a ritenere gli insegnamenti di Gesù contenuti nel Vangelo i più elevati che mai siano usciti da una bocca e un cuore d’uomo; per la potenza di miracolo che si esercita in nome proprio non solo sulle malattie e la morte degli uomini, ma anche sul regno della natura e soprattutto sull’impero delle tenebre che trema e indietreggia quando Gesù lo comanda.
Questi motivi di credibilità che hanno aiutato non pochi, pur nel rigido contesto del monoteismo ebraico, a credere alla testimonianza di Gesù, hanno poi avuto il sigillo della sua gloriosa resurrezione, con la quale Gesù ha dato la prova inoppugnabile di essere «Dio e Signore», come confessa l’apostolo Tommaso (Gv 20,28).
A mio parere si dovrebbe insistere di più in chiave apologetica, sull’eccelsa santità di Gesù e cercare di comprenderla, per quanto è possibile, nella sua profondità abissale.
Comunemente si afferma con san Paolo che Gesù era un uomo in tutto simile a noi «eccetto il peccato». Questa espressione però non va intesa soltanto come se la santa umanità del Salvatore sia esente dalla ferita originale e dai peccati personali, per cui in lui non c’è quell’impulso al male che invece c’è in noi e che si esprime nella triplice concupiscenza.
In Gesù Cristo non solo non c’era il peccato, ma già nella sua vita terrena la sua umanità era una pienezza di Grazia (Gv 1,16), per cui egli poteva dire: «Filippo, chi ha visto me ha visto il Padre» (Gv 14,11).
La sua santa umanità era intimamente unita alla persona divina e Gesù come uomo esprimeva in forma umana la vita e la santità di Dio.
«Anche i più piccoli tratti dei misteri della sua vita ci manifestano l’amore di Dio per noi» (Catechismo della Chiesa Cattolica, 516). A questo riguardo balza subito alla luce la diversità di Gesù rispetto a tutti gli altri uomini, in particolare ai grandi leader religiosi dell’umanità.
Mentre essi cercano una via di salvezza (la cercò Buddha nella meditazione e Maometto nella sottomissione ad Allah), Gesù si presenta come uno che non cerca nessuna salvezza, ma al contrario la dona.
Gesù non cerca la verità, ma dice di essere la verità e la luce; Gesù non cerca la felicità, la gioia, la vita, ma afferma di essere colui che dà la pace, la gioia e la vita eterna; allo stesso modo Gesù non cerca una via, ma dice di essere lui quella via che porta gli uomini alla meta.
Mentre gli uomini, anche i migliori, si sforzano di uscire dalla caverna in cui sono imprigionati (è l’immagine platonica della condizione umana), Gesù è colui che entra nella caverna per liberarli.
Gesù non è un uomo che fa l’esperienza del male di vivere che tutti gli uomini fanno, ma è la medicina a questo male. Tutto questo brillava nella sua persona e quelli che l’hanno conosciuto e hanno aperto il cuore hanno compreso il mistero dell’Emmanuele, di Dio con noi.

di Padre Livio Fanzaga - Il Timone
Tratto da: Come una fonte

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I tre Arcangeli

Posté par atempodiblog le 29 septembre 2007

Oggi si celebra la festa dei tre Arcangeli e per festeggiarli posto un breve passo dell’ultima newsletter di Radio Maria a cura di Padre Livio:

arcangeli

Michele significa « Chi è come Dio? ». Con questa stoccata micidiale l’Arcangelo ha rovesciato Lucifero e il suo esercito dal Cielo. Nella lotta contro il maligno la spada affilata della sua umiltà e della sua sottomissione ci è di grande aiuto.

Gabriele significa « Fortezza di Dio ». E’ l’Arcangelo al quale Dio ha affidato l’incarico di annunciare a Maria l’evento dell’Incarnazione. A Lui chiediamo il dono della fortezza, in particolare perché Radio Maria continui ad annunciare il vangelo senza paura degli uomini.

Raffaele significa « Medicina di Dio ». A lui chiediamo di dare sollievo ai nostri malati e come un giorno guarì la cecità di Tobia, possa oggi aprire gli occhi di coloro che giacciono nelle tenebre dell’ignoranza e dell’incredulità.

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Il male è nato dagli angeli

Posté par atempodiblog le 27 septembre 2007

Il male è nato dagli angeli dans Fede, morale e teologia padrelivio

Quante volte si sente dire “dov’è Dio?”, specialmente quando si verificano tragici eventi, però il male non è stato provocato da Dio ma è entrato nel mondo a causa dell’infedeltà dell’uomo. Dio si è impegnato a liberarci dal male con la nostra collaborazione. La Santa Croce, dove Gesù Cristo ha volontariamente portato il male del mondo, indica come Dio abbia preso sulle sue spalle tutte le sofferenze e le negatività umane e le abbia espiate al nostro posto ed a nostro favore.
Qualche altra persona si chiede perché Dio non esibisca davanti ai nostri occhi la Sua onnipotenza per eliminare il male. Potrebbe farlo senza eliminare la libertà? La vita conserverebbe più il suo significato che è un tempo di prova dove l’uomo decide del suo destino eterno? Dio ha tolto al male il suo pungiglione mortifero e questo può essere trasformato in bene. Dio veicola i peccati commessi in modo tale da scoprire la Divina Misericordia. Non c’è nulla che Dio non possa volgere al bene, se Egli permette il male è per ricavarne un bene maggiore.
Pensando allo Tsunami (il maremoto dell’Oceano Indiano del dicembre 2004) Padre Livio ha affermato che “Dio era lì che bussava alla porta di ogni cuore, inondato dall’acqua, per portarli nell’Oceano dell’Infinito Amore”. Dove c’è stato lo Tsunami ricordo che c’è il turismo sessuale con sfruttamento di minori.
Ricordo che la vita va dal tempo all’eternità e che la vera vita è quella eterna.

Il bene, la verità, la luce, l’amore, la bellezza sono attributi divini e quindi infiniti ed eterni. Il male è una realtà creata. Non esiste il dio del male. Prima che esistesse il mondo, il male non esisteva. Prima che esistessero gli angeli e gli uomini, il male non esisteva. Quindi se uno è corazzato con la forza di Dio lo manda in frantumi.
Nella storiella famosa di Adamo ed Eva c’è più sapienza che in tutti i libri che ha scritto l’umanità. Perché li c’è la risposta che Dio ti da su come è nato il male. Il male è nato con la libertà umana. Quando una creatura ha disubbidito a Dio. Gli uomini non sono stati i primi a far nascere il male.
Nel primo istante Dio creò gli angeli e li elevò in grazia, ma non ancora con la visione di Dio. Nel secondo istante furono sottoposti alla prova. Chi accettò la dipendenza da Dio superò la prova, accettando di essere creatura e accettando il piano Divino della creazione (perché creando il mondo Dio aveva un piano, che prevedeva anche l’Incarnazione – a prescindere che l’uomo avesse peccato o meno).
Le creature che hanno deciso di non ubbidire a Dio hanno creato il male. Non amandolo e contrapponendosi a Lui. Volevano essere loro Dio al posto di Dio. L’illusione della libertà assoluta, il che è ridicolo. Basta pensare: prima non esistevo, ora esisto…
E’ nato come atto d’orgoglio. Noi uomini abbiamo difficoltà a comprendere il male perché questo è nato dagli angeli.
Perché Dio ha lasciato le creature razionali (angeli e uomini) liberi nella possibilità di fare il male? Ha creato esseri che potevano dirgli di no. In caso contrario avrebbe dovuto crearci come cane, come gatto…
Aveva previsto che degli angeli e degli uomini non avrebbero superato la prova.
Il tempo della prova per noi dura tutta la vita. Per gli angeli è durato un istante. Perché essendo purissimi spiriti possono determinarsi in un istante.
Essendo anime incarnate per fare il bene e fare il male abbiamo bisogno di tanti atti. Facendo il bene ci rafforziamo nelle virtù, verso un’impeccabilità morale (commettendo solo imperfezioni). Facendo il male pian piano andiamo verso l’impenitenza.
Tra gli angeli, chi superò la prova fu ammesso alla visione di Dio, alla comunione con Dio, alla partecipazione alla Vita Divina perché Dio è un oceano immenso d’Amore, di Comunione, di Gioia, di Pace, di Luce. Non possiamo nemmeno immaginare. Il paradiso è Dio dentro Dio.
Quando uno è nella visione di Dio non può più peccare. Direte, allora non è libero? Sia gli angeli che i santi in Paradiso sono liberi ma non possono peccare.
La libertà umana è una proprietà della volontà. La volontà è una facoltà dell’anima, un’attività dell’anima spirituale. La volontà è un desiderio di bene. Per cui noi siamo sempre spinti a scegliere per ciò che per noi è un bene. Dopo aver stimato che è un bene lo scegliamo e lo vogliamo. Quindi nessuno di noi sceglie il male. Magari si sceglie un male non sapendo che lo è. Tutto ciò che noi facciamo, lo facciamo pensando che per noi è un bene (perfino uno che si uccide, lo fa perché pensa che annientandosi elimina la sofferenza). Ogni azione dell’uomo è sotto la ricerca di un bene per se. Talvolta, un bene illusorio e ingannevole.
Quindi quando il Sommo Bene si ha davanti agli occhi, lo si vuole con tutto il cuore, con tutto se stesso, siamo come il cane che vuole l’osso.
Gli angeli, non ancora ammessi alla visione di Dio, che hanno fallito la prova con la loro affermazione di indipendenza, credevano di poter diventare loro Dio al posto di Dio. Il peccato degli uomini è meno grave di quello degli angeli perché questi ultimi non erano tentati dal demonio ma loro sono diventati dei demoni.
Il peccato di Adamo ed Eva è più grave del nostro perché furono creati in sapienza, in grazia e non avevano la concupiscenza come l’abbiamo noi. Non avevano la visione di Dio, quindi nella valutazione del bene e del male potevano sbagliare.
L’arte sublime del demonio è conoscere noi più di quanto conosciamo noi stessi. Sa che ogni nostra azione è dettata dalla ricerca di qualcosa di buono, anche quando facciamo azioni cattive. Ogni azione è guidata da un vantaggio (es. abortisco così non ho chi mi rompe le scatole). San Francesco dà tutti i suoi beni perché cerca una ricchezza più grande che è l’Amore di Dio.
Il demonio sa che Dio ha messo l’uomo di fronte alla via del bene e alla via del male; perché la vita è il tempo della prova di fedeltà e amore per essere ammessi in Paradiso.
Nella navigazione della vita Dio ci ha dato l’intelligenza, la coscienza, la libera volontà sul piano naturale, poi ci ha dato la Chiesa, i Comandamenti, la Grazia, gli Aiuti Spirituali.
Il demonio sa che la via del male porta a casa sua, quindi se non percorriamo la via del male non avrà sudditi. Avrà angeli ma pochi uomini. Quindi deve imbrogliare le carte. Presentare la via del male molto appetitosa. La Madonna più volte ci ha messo in guardia dalle false luci e alla false gioie.
Noi ci muoviamo solo se possiamo avere qualcosa di buono e, quindi, ci presenta il male sotto forma di bene. Ci dice che con Dio si vive peggio. Si vive peggio con la Chiesa, con i Comandamenti, con il Rosario e così ci rovina la vita.
Larga è la porta e ampia la via che porta alla perdizione eterna (questo ce lo insegna Gesù) e sono molti quelli che la percorrono. Questa cosa è stata ribadita dalla Madonna, specialmente a Fatima (“oggi molte anime vanno all’inferno perché non c’è nessuno che prega e si sacrifica per loro”) ed a Medjugorje (“sono molte le anime che vanno all’inferno »).

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Ai preti manca sposarsi?

Posté par atempodiblog le 27 septembre 2007

Ai preti manca sposarsi? dans Fede, morale e teologia Madonna-e-sacerdoti

Questo intervento nasce, grazie ad una riflessione ad alta voce di Padre Livio, perché in tv si parla di coppie di fatto e non più di matrimonio, mentre quest’ultima forma di unione vorrebbero affibbiarla ai preti. Il celibato dei preti non è un dogma di Fede. Il primo Papa, San Pietro, era sposato.

La Chiesa latina, nel corso della storia, ha ritenuto opportuno associare al sacerdozio il voto di castità e questa scelta si è rilevata molto positiva. Il popolo ha imposto il celibato perché andava a Messa dai preti celibi e non da quelli sposati.Non dimentichiamo che Gesù Cristo era celibe e che il prete è un Altro Cristo.

La crisi delle vocazioni non si risolve con i preti che si sposano, la crisi riguarda anche i pastori protestanti e i preti anglicani (che si sposano). Il problema del clero è quello della Fede: ha poca Fede.

La Valtorta scrisse che il tempo della grande impostura sarebbe stato preparato da una crisi del clero. Ricordo l’apparizione delle Tre Fontane a Roma dove la Madonna della Rivelazione fece vedere, per terra, al veggente un drappo nero, una veste gettatata e una croce spezzata; dicendo che ci sarebbe stata una grande infedeltà da parte dei sacerdoti. Infatti, in quei tempi, furono molti i sacerdoti che lasciarono l’abito. Questa crisi non riguardava una crisi dei sensi (crisi affettive e affini) ma una mancanza di Fede che porta al naufragio nella stessa.

Guardando la situazione della Chiesa oggi si è portati a pensare una frase di Gesù: “Quando verrà il Figlio dell’Uomo ci sarà ancora la Fede sulla Terra?”. Bisogna essere saldi nella Fede. Le vocazioni, sia maschili che femminili, di clausura – dove la vita è eroica – sono le uniche che non hanno crisi. Gli ordini religiosi più austeri han conservato le vocazioni, invece quelli che hanno aperto al mondo hanno perso le vocazioni. Ci vorrebbe una rinascita spirituale, in cui si è entusiasti della propria Fede e missione.

E’ fondamentale che i preti conoscano di più Gesù Cristo e che lo amino di più. Quindi il sacerdote è chiamato ad imitare Cristo che era celibe (essendo un Altro Cristo) e a dare piena dedizione alla Chiesa Sposa di Cristo, a cui dona la sua esistenza e la ricchezza dei suoi sentimenti. Questi ultimi due motivi che ho scritto sono un teologico e l’altro ecclesiologico e c’è anche una terza ragione di natura escatologica: per testimoniare la vita futura.

Il prete si stacca da alcune cose per essere più disponibile, per diventare un padre in senso spirituale. Aiuta a scoprire l’Amore di Dio. Oggi manca l’amore per Gesù e per le anime. Il sacerdozio è il prolungamento di Gesù Cristo, della sua vita e delle sue scelte.

Gesù era tutto della sua missione. I preti sposati devono dedicare del tempo alla loro famiglia e la gente è scontenta. I fedeli sono “figli” del sacerdote. Per trasferire i preti da una Parrocchia ad un’altra o da un posto all’altro bisognerebbe chiedere il permesso alla moglie ed ai figli (che hanno amici, scuola, ecc… in quel posto). Se un figlio desse cattivo esempio, di riflesso il prete perderebbe un po’ della sua autorità (la gente mormorerebbe che se non sa educare il figlio come può condurre bene i fedeli, ecc…).

Veniamo al triste argomento dei preti che lasciano l’abito: costoro restano sacerdoti per sempre e per loro bisogna pregare e digiunare. Non forzarli perché Dio ha lasciato a tutti una volontà libera. Gesù, gelosissimo dei suoi Sacerdoti, non vuole e non tollera che vengano mosse accuse, di nessun tipo e di nessun genere, anche se l’evidenza delle cose e dei fatti lo rendono palese. Bisogna pregare, pregare, pregare e mai giudicarli, se succede questo, la colpa è dei fedeli, che non pregano abbastanza per avere santi Sacerdoti! Bisogna usare carità spirituale, quando si parla di qualsiasi Sacerdote, anche se colpevole…

Profetiche furono le parole del Cardinale Newman: “Molti ecclesiastici si sono lasciati andare ad una vita di mollezza. Non intendono più il valore della loro chiamata alla vita di povertà, umiltà e castità. Spogliatevi ora di questi ornamenti del mondo che adescano ed intrappolano le vostre anime, fratelli miei; e distruggono la vostra vocazione. Gli anni che vi rimangono sono pochi per recuperare il gregge che avete disperso. Svegliatevi ora dal vostro sonno… O fratelli miei, sono pienamente consapevole dei vostri dilemmi e degli errori che si sono impossessati di voi. La vostra obbedienza deve essere data all’Eterno Padre. Non ci sarà alcuna giustifi­cazione per l’uomo che favorisce l’errore e l’eresia!… Tornate indietro, fratelli miei…”.

Oggigiorno si prega pochissimo per i Sacerdoti, invito tutti a recitare questa preghiera che ci ha insegnato San Pio da Pietrelcina: “Dio Onnipotente ed Eterno, che vuoi la salvezza di tutti gli uomini e non vuoi che alcuno perisca, dona al mondo Sacerdoti Santi, perché il Loro esempio trascini gli altri a conoscerti meglio, ad amarti di più e a servirti come a Te conviene. Amen”. Concludendo, ai preti non manca sposarsi ma avere più Fede.

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La tentazione

Posté par atempodiblog le 26 septembre 2007

Padre Livio Fanzaga ci spiega costantemente cos’è la tentazione e come smascherarla. Ecco una sua catechesi a riguardo:

La tentazione dans Anticristo padreliviofanzaga

Il maligno studia a fondo le tentazioni. I due Testamenti dei quali è composta la Sacra scrittura incominciano ambedue con la tentazione. Nell’Antico testamento i progenitori sono caduti assoggettando se stessi e l’intera umanità al potere del maligno. Nel secondo Testamento Gesù Cristo, figlio di Dio fatto uomo, respinge il demonio “vattene satana”. E lo vince con la sua Passione, Morte e Resurrezione. Basterebbe questo fatto: sia l’Antico Testamento che il Nuovo Testamento iniziano con la tentazione per comprendere l’importanza centrale che da la Sacra Scrittura all’attività specifica di satana che è appunto la tentazione. Infatti, è soccombendo ad essa o superandola che si decide la salvezza eterna della propria anima. E’ una lacuna grave sul piano pastorale che nella catechesi e nella predicazione non si insegni alle anime che cos’è la tentazione, quali sono i suoi meccanismi, chi ne è l’autore e quali sono gli obiettivi che satana si propone di conseguire con essa. Leggetevi il Vangelo e studiate il Catechismo della Chiesa Cattolica. Gesù ha vinto il demonio ma non ci ha dispensato dal combattimento spirituale. Il demonio sarà legato alla fine del mondo. Alla norma della Fede dovremmo adeguarci tutti. Bisogna parlare di satana nel modo e nella quantità con cui ne parlano Gesù Cristo e gli apostoli (ed anche i Santi: ricordatevi la vita di San « Padre » Pio). Bisogna smascherare il meccanismo sofisticatissimo della tentazione, vero capolavoro di astuzia e di pazienza con il quale la malefica serpe cattura innumerevoli anime.La tentazione è sempre un pensiero e contiene veleno. Contiene tutta la capacità di satana di ingannarti. Lo sforzo del cuore di non rispondere è già vittoria.satana fa le sue catechesi perverse nel mondo attraverso i falsi maestri, i falsi profeti, il potere mass-mediatico, i FALSI AMICI…Molte persone ti provocano astutamente per avere un aggancio, dopo che ci sono riuscite ti condiscono e ti cucinano. Come si fa con il pollo. Gli interessa istaurare una discussione con te, il modo lo trovano. La tua unica risposta è una sola: tanti saluti e chiudi la porta. Poi di una Ave Maria per loro.Quel che sta a cuore a satana è colpire la tua Fede e la tua fiducia in Dio.
Non si risponde alla tentazione, non si prende in esame, si deve mollare l’osso, si deve mollare la presa così si vince.
Quando la tentazione si affaccia al cuore sotto forma di un pensiero, di un’immagine o di una proposta si devono subito distogliere gli occhi del cuore e rivolgerli a Dio nella preghiera. Se solo ci soffermiamo un poco su ciò che satana ci propone, egli ci attira nella sua orbita e la sconfitta è sicura. Questa prontezza è frutto di una purezza interiore e di un assiduo esercizio di mortificazione. La prontezza è quella che ci salva. Il fuoco della tentazione va soffocato subito sul nascere, prima che diventi un incendio devastante. Ascoltando la voce della tentazione si è già aperto uno spiraglio.
Quando infuria la tentazione e nel tuo cuore incominci a minimizzare le conseguenze del peccato significa che la serpe ti sta già stringendo nelle sue spire. Quando ti chiedi « che male c’è? »… il momento della resa è arrivato e sei ormai in sua balia.
Bisogna che ti raccogli sinceramente in preghiera con il cuore aperto, desideroso di conoscere la volontà di Dio, in questo modo la tentazione viene facilmente superata.
A volte in Tv invitano degli opinionisti che annacquano la Parola di Dio o la modificano. Il solo fatto che venga cambiato ciò che il Signore dice nella limpida semplicità della Sua Parola, ci deve sempre mettere in sospetto.
E’ la tipica tattica dei falsi profeti, di cui satana è il primo e il maestro. L’adulterazione della parola del Creatore è volta sottilmente ad offuscarne l’immagine. Si tratta di un’abile insinuazione che presenta Dio come colui che ti impedisce di realizzare la tua vita e di godere delle bellezze della creazione.Il grido di Dio che va alla ricerca dell’uomo che si è smarrito (il Buon Pastore) e dice « Adamo dove sei? » è l’appello di Dio all’inizio della storia della salvezza e attraversa tutta la storia.
Gesù ha iniziato la sua vita pubblica dicendo « Convertitevi ». Il grido della Regina Della Pace è « vi supplico convertitevi ».
Dio non cessa di chiamare il peccatore pentito e non cessa di invitare alla conversione. Fa di tutto per salvare gli uomini; però c’è il tempo della Misericordia e il tempo della Giustizia. Finché l’uomo è in vita è il tempo della Misericordia; quando l’uomo termina la sua vita è il tempo del Giudizio. L’uomo alla fine deve decidere se vuole amare Dio oppure no, se accogliere l’Amore di Dio o respingerlo.
Adamo ci rappresenta tutti. Quello che ha sperimentato lui, lo sperimentiamo anche noi quando cadiamo nella rete del maligno.
Adamo ha avuto paura di Dio che lo chiamava. Si nascose nel folto del giardino per non farsi vedere. La paura di Dio è frutto del peccato.
Es. Quando la finanza gira e poi va a bere un caffé al bar mentre una persona esce da lì senza scontrino e nota l’arrivo dei finanzieri si spaventa, perché teme la multa. Invece i finanzieri vanno a bersi la loro tazzina. Chi è in Grazia di Dio non ha paura. Invece ci sono timori che sorgono pensando a peccati passati o pensandosi imperfetti ma che scompaiono con la preghiera e la fiducia in Dio. Il Santo Timore di Dio a volte ha colpito Bernardette quando pensava di non essere stata all’altezza del compito affidatogli da Dio. Bernardette amava moltissimo le prediche sulla Misericordia.

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