Il mese di maggio per tutto l’anno

Posté par atempodiblog le 30 avril 2022

Il mese di maggio per tutto l'anno dans Citazioni, frasi e pensieri San-Giuseppe-Cottolengo

“Mio gran desiderio è questo: che il mese di maggio continui per dodici mesi all’anno”.

San Giuseppe Cottolengo

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Maratona di preghiera da Medjugorje: Questa prova è un’occasione per testimoniare la nostra fede

Posté par atempodiblog le 25 mai 2021

Maratona di preghiera da Medjugorje: Questa prova è un’occasione per testimoniare la nostra fede
Fonte: Medjugorje.hr

Maratona di preghiera da Medjugorje: Questa prova è un’occasione per testimoniare la nostra fede dans Apparizioni mariane e santuari Medjugorje-I-Santuari-del-mondo-pregano-il-Rosario-per-la-fine-della-pandemia

“Cari fratelli e sorelle, il tempo di pandemia ha inciso profondamente sulle nostre vite. Questa prova è un’ occasione per testimoniare la nostra fede, per alimentare la speranza e compiere gesti d’ amore attraverso opere di carità corporale e spirituale.

In questa esperienza ci sentiamo come la prima comunità cristiana, che il testo degli Atti descrive con questa bella espressione “da tutta la Chiesa saliva incessantemente la preghiera a Dio” (At. 12,5). Anche noi desideriamo unirci al Santo Padre per far salire a Dio la preghiera, che possa esaudire le nostre richieste”.

In modo speciale oggi, da questa parrocchia di San Giacomo, in assenza del Visitatore Apostolico Henryk Hoser per motivi di salute, con il Nunzio Apostolico in Bosnia ed Erzegovina mons. Luigi Pezzuto desideriamo pregare per i migranti, per tutti coloro che hanno lasciato il proprio Paese, casa, famiglia in cerca di sicurezza.

“Che questa candela, accesa dalla lampada che arde dinanzi alla statua della Madonna, qui nella nostra chiesa, possa illuminare e trasformare questo momento di buio in aurora di luce nuova” ha detto il Provinciale della Provincia francescana in Erzegovina, p. Miljenko Šteko, all’inizio della preghiera del Rosario trasmessa da Medjugorje il 15 maggio 2021, invitando tutti coloro che seguono i canali web ad unirsi spiritualmente alla recita del Rosario con le proprie famiglie.

Il Pontificio Consiglio per la Promozione della Nuova Evangelizzazione ha organizzato a maggio la “maratona di preghiera” del Rosario trasmesso da 30 santuari e luoghi di preghiera di tutto il mondo, tra cui Medjugorje, per porre fine alla pandemia.

L’iniziativa con il motto “Da tutta la Chiesa saliva incessantemente la preghiera a Dio” (At. 12,5) include la preghiera quotidiana nei santuari di tutto il mondo, divenuti così promotori della preghiera del Rosario tra credenti, famiglie e comunità. Il Papa ha iniziato la maratona di preghiera il 1° maggio nella Basilica Vaticana e la concluderà il 31 maggio nei Giardini Vaticani.

Il Rosario a Medjugorje è stato recitato da P. Miljenko Šteko e dall’Arcivescovo Luigi Pezzuto, assistiti dai novizi della Provincia Francescana dell’Erzegovina. Il rosario è stato recitato dai parrocchiani della parrocchia di Medjugorje e il coro ‘Regina della Pace’ di Medjugorje ha animato con le canzoni. La preghiera del Rosario è stata trasmessa in diretta sui canali ufficiali della Santa Sede.

A Medjugorje sono stati recitati i misteri gloriosi del Rosario, e prima di ogni mistero è stato letto un brano della Sacra Scrittura e un brano della lettera di Papa Francesco in occasione della Giornata Mondiale del Migrante e del Rifugiato del 27 settembre 2020.

Si è pregato per i fratelli e per le sorelle che fuggono dalla fame, dalla guerra, da altri pericoli gravi, alla ricerca di sicurezza e di una vita dignitosa per sé e per le proprie famiglie: per trovare  nella Chiesa un rifugio degno di ogni uomo; per tutte le persone, soprattutto i cristiani, per non dimenticare nel rumore e nella quantità di informazioni di ascoltare il grido di tutti coloro che soffrono, degli sfollati, di tutti i bisognosi; per medici, infermieri e tecnici, che non si stanchino di testimoniare con il loro esempio il significato evangelico del servizio ai malati e ai bisognosi; per il Papa, i vescovi, i sacerdoti, i monaci e le monache: essere nei momenti difficili dell’umanità sempre testimoni dell’amore e della misericordia incommensurabile di Dio, e portatori di speranza per tutti gli uomini, ed essere pronti per l’amore reciproco, la responsabilità e la cooperazione nella prevenzione della pandemia di coronavirus.

Prima della benedizione finale del Nunzio Apostolico in BiH, mons. Luigi Pezzuto, P. Miljenko Šteko, ha detto:  “Nella presente situazione drammatica, carica di sofferenze e di angosce che avvolgono il mondo intero, ricorriamo a Te, Madre di Dio e Madre nostra, Regina della Pace e cerchiamo rifugio sotto la tua protezione”.

“O Vergine Maria, volgi a noi i tuoi occhi misericordiosi in questa pandemia del coronavirus, e conforta quanti sono smarriti e piangenti per i loro cari morti, sepolti a volte in un modo che ferisce l’anima. Sostieni quanti sono angosciati per le persone ammalate alle quali, per impedire il contagio, non possono stare vicini. Infondi fiducia in chi è in ansia per il futuro incerto e per le conseguenze sull’economia e sul lavoro.

Madre di Dio e Madre nostra, implora per noi da Dio, Padre di Misericordia, che questa dura prova finisca e che ritorni un orizzonte di speranza e di pace. Come a Cana, intervieni presso il tuo Figlio Gesù, chiedendogli di confortare le famiglie dei malati e delle vittime e di aprire il loro cuore alla fiducia.

Proteggi i medici, gli infermieri, il personale sanitario, i volontari che in questo periodo di emergenza sono in prima linea e mettono la loro vita a rischio per salvare altre vite. Accompagna la loro fatica e dona loro forza, bontà e salute.

Sii accanto a coloro che notte e giorno assistono i malati, ai sacerdoti e alle persone consacrate che, con sollecitudine pastorale e impegno evangelico, cercano di aiutare e sostenere tutti. Vergine Santa, illumina le menti degli uomini e delle donne di scienza, perché trovino giuste soluzioni per vincere la malattia”,  ha concluso padre Miljenko Šteko. Dopo di che il Nunzio Pezzuto ha impartito la benedizione e ha iniziato la Messa in concelebrazione con altri 19 sacerdoti.

“Giovedì scorso abbiamo celebrato la Festa dell’Ascensione. Questa domenica il Vangelo approfondisce il messaggio dell’Ascensione, cioè il messaggio salvifico. Il primo approfondimento del messaggio dell’Ascensione è questo: Gesù ritorna al Padre, ma è solo un’impressione che Gesù se ne va. Gesù va, ma per essere ancora più presente in mezzo a noi. Lui stesso ha detto ‘Se non vado dal Padre, non posso mandarvi lo Spirito Santo’ e lo Spirito Santo è la presenza profonda di Gesù in mezzo a noi. Così Gesù se ne va, ma rimane in mezzo a noi. Nel giorno dell’Ascensione, Pietro e gli altri apostoli lo capiscono molto bene.

Quando Gesù ascende al Cielo, gli Atti degli Apostoli dicono che gli apostoli tornano a Gerusalemme pieni di gioia. Tutti abbiamo sperimentato che quando una persona va via, proviamo tristezza. Tuttavia, Gesù ascende al Cielo e gli apostoli sono gioiosi. Questo perché gli apostoli si rendono conto che Gesù se ne stava andando e così approfondiva ancora di più la sua presenza tra noi. È impossibile spiegare quella paura che a volte ci travolge, la paura che proviamo quando abbiamo l’impressione che Gesù sia lontano da noi. È con un senso di profonda fede che si vive questa esperienza di completo abbandono a Dio. Ad esempio, chi di noi nel tempo di questa pandemia non ha detto: ‘Signore, dove sei? Non vedi cosa sta succedendo?’ Confesso pubblicamente di averlo detto a volte, ma sono sicuro che lo avete detto anche voi a volte. È vero o no? », ha chiesto mons. Pezzuto, sottolineando di essere certo che ci sono stati momenti di ribellione a Dio in questo tempo di pandemia.

“Questa sera in questa Eucaristia dobbiamo dire, non solo per la paura in questa pandemia, ma per qualsiasi paura: ‘Via la paura dalla mia vita perché il Signore è vicino a noi’. Il Signore sa, il Signore vede e noi non siamo soli, non siamo abbandonati a noi stessi”, ha detto il Nunzio Pezzuto, ringraziato dal parroco di Medjugorje p.  Marinko Šakota per essere venuto a Medjugorje, sottolineando che “questa sera siamo tutti felici e grati perché Medjugorje è stata scelta tra trenta santuari del mondo in cui si prega per la fine della pandemia”.

“Sono molto contento come i Padri francescani e voi, come comunità, avete organizzato questo incontro per prendere parte alla maratona di preghiera organizzata da Papa Francesco. È evidente che la preghiera del Rosario per questa comunità parrocchiale è un pilastro così solido che non se ne può fare a meno. Per quanto conosco papa Francesco, se fosse stato al mio posto, vi avrebbe sicuramente detto le stesse cose”, ha detto mons. Pezzuto invitando tutti a non dimenticare di pregare affinché il Visitatore Apostolico, l’Arcivescovo Henryk Hoser recuperi la salute e possa continuare a lavorare in mezzo a noi”.

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Lì dove c’è la Madonna, c’è lo Spirito Santo

Posté par atempodiblog le 23 mai 2021

Medjugorje/ Sunto dell’apparizione della Regina della Pace ad Ivan del 22 maggio 2021
Ivan Dragicevic: “Lì dove c’è la Madonna, c’è lo Spirito Santo”

Tratto da: Radio Maria FB

Lì dove c’è la Madonna, c’è lo Spirito Santo dans Apparizioni mariane e santuari Nostra-Signora-della-Pentecoste-pregate-per-noi

Cari sacerdoti, cari amici in Cristo, ancora una volta vi saluto tutti dal cuore durante il nostro incontro di preghiera stasera.

Dio manda sua Madre e lì dove viene Lei c’è sempre una vita, una crescita, una presenza dello Spirito Santo.

Io lo so dall’esperienza di tanti pellegrini che sono arrivati a Medjugorje con il cuore aperto, con un desiderio onesto di avvicinarsi alla Madonna e a Gesù.

Lì dove c’è la Madonna, c’è lo Spirito Santo.

Lei è la serva e la sposa dello Spirito Santo.

Questo lo sappiamo dalle parole dell’angelo Gabriele: “Che lo Spirito Santo scenderà su di te e ti coprirà con la sua forza, con l’Altissimo”.

Cari amici, che questo tempo di Pentecoste sia un tempo per aprirci.

Decidiamoci per Dio, affinché Lui in noi e attraverso di noi cambi il nostro cuore e il cuore degli altri.

Anche stasera la Madre è venuta da noi molto gioiosa e felice. Ci ha salutati con il suo saluto materno, “che Gesù sia lodato, cari figli miei”.

Poi ha pregato specialmente con le mani stese su tutti i sacerdoti presenti e su tutti gli ammalati presenti. Poi ci ha detto queste brevi parole:

“Figlioli, che i vostri cuori siano pronti ad ascoltare e vivere tutto quello che lo Spirito Santo ha come piano per ognuno di voi e per tutte le vostre famiglie.
Permettete allo Spirito Santo di guidarvi sul cammino della verità e della salvezza.
Grazie cari figli per aver risposto alla mia chiamata”.

La Madonna ci ha benedetti con la sua benedizione materna e ha anche benedetto tutti gli oggetti che avete portato per la benedizione. Come sempre vi ho raccomandati tutti quanti, i vostri bisogni, le vostre intenzioni e le vostre famiglie. Specialmente ho raccomandato tutti voi che avete mandato le vostre domande di preghiera e che vi siete raccomandati.
La Madonna conosce. Lei è quella che sa meglio di tutti quello che c’è nel nostro cuore.
Poi la Madonna ha pregato su tutti noi presenti per un certo tempo e in questa preghiera poi se n’è andata nel segno della luce e della croce con le parole, con il saluto: “Andate in pace, cari figli miei”.

Questa era la parte più importante dell’incontro con la Madonna di stasera con le mie parole e secondo le mie possibilità. Grazie.

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La maternità di Maria

Posté par atempodiblog le 9 mai 2021

La maternità di Maria

La maternità di Maria dans Fede, morale e teologia OHIS1682

Non si tratta di una maternità «adottiva», ma di una vera e propria generazione nell’ordine della grazia, per cui Maria è veramente nostra madre e noi siamo veramente suoi figli. L’evento dell’Incarnazione si estende lungo tutta la storia della salvezza e nel grembo di Maria non solo Cristo, ma anche l’intera Chiesa è concepita e generata per opera dello Spirito Santo. Ogni cristiano fin dal giorno del Battesimo, divenendo figlio di Dio e fratello di Gesù Cristo, diviene nel medesimo tempo figlio di Maria. Nel momento della nostra nuova nascita ci viene data una madre la quale si dedicherà a ognuno di noi come si è dedicata a Gesù. Quando il magistero afferma che Maria è «Madre di Dio» e nel medesimo tempo «Madre della Chiesa» coglie in tutta la sua vastità il mistero dell’Incarnazione. Si tratta di un’unica maternità che riguarda il «Cristo totale», Capo e membra. Gesù in croce, mentre la redenzione si compiva, ci ha indicato colei dalla quale tutti i redenti vengono generati.

La maternità di Maria nei nostri confronti, se vista alla luce del mistero dell’Incarnazione e della Croce, ci appare in tutta la sua grandezza e verità. Molti, infatti, la intendono in un modo piuttosto superficiale ed esteriore. Lo stesso affidamento a Maria, se non è approfondito alla luce del mistero della salvezza, rischia di essere inteso come una specie di «affido», dove però mancano i vincoli profondi della generazione. Non pochi, pur accettando l’insegnamento del magistero riguardo a Maria, Madre della Chiesa, la intendono come una adozione dall’esterno, che non impegna in profondità e della quale si potrebbe fare anche a meno. Non è assolutamente così. La Madre di Dio genera veramente ogni uomo nell’ordine della grazia e questo ne spiega l’amore, la responsabilità e la dedizione, non diversamente dal legame indissolubile che la unisce al Figlio.

Non solo siamo concepiti da Maria nel suo grembo per opera dello Spirito Santo, ma lei, come osserva sant’Agostino, ci porta nel suo grembo, finché non veniamo generati alla vita eterna. La maternità di Maria nei nostri confronti si estende a tutto il periodo della nostra vita, come ben vediamo nella maternità naturale. Una madre non cessa mai di essere madre. La Madonna ci segue con il suo cuore di madre durante tutto il pellegrinaggio della vita, proteggendoci, sostenendoci e aiutandoci, finché non siamo con lei in Cielo. Anche là, nella gloria della Trinità Santissima, Maria è la Madre di tutti i redenti.

Tratto da: L’affidamento a Maria, di Padre Livio Fanzaga – Edizioni Ares

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Il potere della preghiera

Posté par atempodiblog le 1 mai 2021

Al via la “maratona” orante con i santuari mariani del mondo voluta dal Papa
Il potere della preghiera
di Giovanni Battista Re (Decano del collegio cardinalizio)
Fonte: L’Osservatore Romano

Il potere della preghiera dans Articoli di Giornali e News Il-potere-della-preghiera

Questo momento tribolato e difficile per il dramma della perdurante pandemia e molto preoccupante per le sfide economiche e sociali, che la ripresa dopo il Covid-19 comporterà, ci fa sentire il bisogno di un aiuto dall’alto. L’esperienza della nostra fragilità e dei nostri limiti di fronte a questa tragica situazione ci spinge a ritrovare la fiducia in Dio ed a bussare alla sua porta con la preghiera affinché la sua mano ci venga in aiuto.

È pertanto con viva gioia che viene salutata nel mondo l’annunciata iniziativa di una singolare “maratona” o “staffetta” di preghiere trasmessa in video dai principali santuari del mondo durante il prossimo mese di maggio. Attesi i profondi bisogni e le rilevanti criticità del nostro tempo, da diverse istanze si auspicava una speciale iniziativa di preghiere. Si avverte infatti la necessità di un supplemento di aiuto superiore che venga in soccorso di una duplice esigenza: porre fine alla pandemia che continua a mietere vittime e poi superare le enormi sfide che la ripresa dopo il Covid-19 dovrà affrontare.

Perché ricorrere ad una più intensa e corale preghiera nei momenti di difficoltà?

Soprattutto perché ce l’ha insegnato Gesù stesso nel Vangelo: «Chiedete e vi sarà dato, cercate e otterrete, bussate e vi sarà aperto» (Mt 7, 7). Inoltre perché avvertiamo la necessità che Dio ci dia una mano. L’uomo e la donna, grazie anche ai mirabili progressi della scienza e della tecnica, possono decidere e fare molte cose, ma poi vi è sempre qualche elemento o qualche dimensione che travalica le nostre possibilità ed i nostri piani, con ostacoli e imprevisti che è arduo calcolare, come imprevedibile era la tempesta scatenata nel mondo da un piccolo virus che ha cambiato la nostra vita.

Che mediante la preghiera noi possiamo ottenere e realizzare quello che con le sole nostre forze ci è impossibile, lo spiega bene san Tommaso, il quale, in una sua lunga “quaestio” sulla preghiera (Somma teologica II a- II ae, q.83) dice che, nella sua Provvidenza, Dio ha disposto che sia in nostro potere realizzare alcune cose, ma che altre possano essere da noi operate soltanto se lo chiediamo a chi può più di noi, cioè a Dio per il quale nulla è impossibile. In altri termini, mediante la preghiera noi possiamo cooperare affinché Dio operi qualche cosa che sta al di là delle nostre capacità.

La ragione profonda va ricercata nel disegno di Dio, che ci ha creati intelligenti e liberi e che, in coerenza con la grande dignità conferitaci, ci vuole suoi collaboratori e non ama agire senza di noi. Mediante la preghiera noi possiamo ottenere che lui compia quel che noi, uomini e donne, con le sole nostre forze non potremmo mai conseguire.

Blaise Pascal si chiedeva: «Perché Dio ha istituito la preghiera?» E rispondeva: «Per comunicare alle sue creature la possibilità di cooperare alle sue opere» (Pensieri, 513).

Chiedere l’aiuto di Dio ovviamente non dispensa dall’agire. Preghiera e impegno umano non si escludono, ma si implicano vicendevolmente.

Per questo san Francesco di Sales soleva raccomandare: «Prega come se tutto dipendesse da Dio, e impegnati come se tutto dipendesse da te», perché tutto dipende da Dio e insieme tutto dipende dall’uomo, ma a diverso e misterioso titolo.

I protagonisti e gli artefici di quanto avviene nella storia sono sempre due: l’uomo e Dio, l’uomo che nella sua libertà decide e opera, e Dio, che è onnipotente e la sorgente di tutto e per il quale non esiste passato e futuro, ma tutto Gli è presente.

Per noi che abbiamo fede non è il caso o l’influsso delle stelle a determinare il nostro destino o il corso degli avvenimenti, ma è — da un lato — l’uomo con le sue libere scelte e — dall’altro lato — Dio che veglia sulla grande storia del mondo e sulla piccola storia di ciascuno di noi; un Dio che sa scrivere dritto anche sulle righe storte e che con la sua mano può fare quello che va ben al di là delle possibilità umane.

La fede ci dà la certezza non solo di una mano che sta al di sopra di noi, ma anche di un cuore che agisce e guida nel profondo gli eventi e le coincidenze.

Così quando Monica, la madre di sant’Agostino, supplica Dio nel pianto perché suo figlio ritrovi la fede, non elude il suo impegno di madre, perché come madre aveva fatto tutto quello che riteneva di poter fare, ma senza aver ottenuto quanto desiderava.

Ma con la sua preghiera ottenne che Dio agisse nel profondo della coscienza di Agostino, perché è lì, nell’intimità del cuore, dove liberamente l’uomo gioca il suo destino, che si svolge il mistero dell’azione di Dio: la forza della preghiera di Monica toccò il cuore di Agostino che si convertì.

È l’insegnamento di Gesù che sostiene la nostra fiducia di ottenere dall’alto ciò che supera le nostre forze. Il Vangelo infatti ci dice che senza il Signore non possiamo realizzare nulla di buono (cfr. Gv 15, 5) e ci assicura anche: «Se due di voi sulla terra si metteranno d’accordo per chiedere qualunque cosa, il Padre mio che è nei cieli gliela concederà» (Mt 18, 19).

Il salmo 126 ci ricorda che «se il Signore non costruisce la casa, invano lavorano i costruttori. Se la città non è custodita dal Signore, invano veglia il custode».

Lo esprimeva a suo mondo anche un poeta del 1700, Pietro Metastasio: Per compiere le belle imprese, / l’arte giova e il senno ha parte, / ma vaneggian il senno e l’arte / se amico il Ciel non è.

Pregare — diceva san Giovanni Paolo II — è scegliere di affrontare la realtà delle varie situazioni non da soli, ma con la forza che ha la sua sorgente in Dio. Nella preghiera fatta con fede risiede il segreto per affrontare con successo le emergenze ed i problemi personali e sociali (cfr. Angelus dell’8 settembre 2002).

La presente drammatica situazione ci spinge a invocare con fiducia l’aiuto di Dio. E per arrivare al cuore di Dio, nel mese di maggio, ricorriamo alla Madonna, che come madre misericordiosa ci è vicina e comprende le nostre necessità; in pari tempo è in cielo vicino a Dio e può efficacemente intercedere per noi e soccorrerci in questo immane flagello.

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Sub tuum praesidium, invocare Maria nel tempo della prova

Posté par atempodiblog le 1 mai 2021

Storia di una preghiera
Sub tuum praesidium, invocare Maria nel tempo della prova
Nata in un periodo in cui i cristiani erano duramente perseguitati, Sub tuum praesidium è la più antica preghiera a Maria conosciuta, risalente al III secolo. Essa ricorda l’importanza di invocare la Madonna, Madre di Dio e Madre nostra. E risulta particolarmente opportuna per i tempi di prova che viviamo. All’inizio del mese di Maria, vi raccontiamo la sua storia.
di Aurelio Porfiri – La nuova Bussola Quotidiana

Sub tuum praesidium, invocare Maria nel tempo della prova dans Articoli di Giornali e News Maria-coprici-con-il-tuo-manto

In un suo libro chiamato Le più grandi preghiere a Maria, Anthony M. Buono chiede retoricamente di citare la più antica preghiera alla Vergine Maria. Lui afferma che la gran parte delle persone risponderebbero l’Ave Maria, ma sbaglierebbero, in quanto questa preghiera prende la forma attuale in epoca rinascimentale. In realtà la preghiera più antica è Sub tuum praesidium (Sotto la tua protezione) che risale al III secolo. Questa preghiera è meno nota di altre antifone mariane ma è molto bella e, per i tempi che viviamo, molto opportuna.

La preghiera nacque in un periodo in cui il cristianesimo era perseguitato, probabilmente sotto l’imperatore Settimio Severo (†211) o Decio (†251). Nacque in Egitto per poi diffondersi in tutto il mondo cattolico. Le parole, in una versione italiana, sono queste:

«Sotto la tua protezione cerchiamo rifugio, Santa Madre di Dio: non disprezzare le suppliche di noi che siamo nella prova, ma liberaci da ogni pericolo, o Vergine gloriosa e benedetta».

Pier Luigi Guiducci sintetizza la storia di questa antifona nel modo seguente: «Nei primi secoli, ci si rivolgeva alla Vergine con brevi formule, o con una prece scritta in Egitto. Quest’ultima, dalle prime parole della successiva traduzione in latino, venne indicata con il titolo: Sub tuum praesidium (“Sotto la tua protezione”). Tale preghiera si diffuse poi in Oriente (liturgia bizantina, armena, siro-antiochena, siro-caldea e malarabica, maronita, etiopica…), e in Occidente (liturgia romana, ambrosiana…). Ogni comunità fece una propria traduzione. Purtroppo, gli studiosi non ebbero la possibilità di conoscere subito il testo primitivo, quello egiziano. Per tale motivo, si ritenne il Sub tuum praesidium uno scritto medievale (periodo carolingio, 800-888), usato, con più variazioni, nelle Chiese locali. Nel 1917, però, un ricercatore inglese ebbe modo di acquisire in Egitto un lotto di papiri. Tra questi, ne era incluso uno in greco con il testo dell’antica preghiera. Ciò dimostrò l’origine della prece. Il reperto, che è conservato nel Regno Unito, è catalogato Papyrus Rylands 470» (storico.org).

Il papiro Rylands 470 è stato oggetto di vari studi per la datazione, specie in ambito inglese; alcuni studiosi tendono a collocarlo al IV secolo piuttosto che al III, proprio per l’invocazione di Maria come “Madre di Dio”, Theotókos, che sarebbe stata considerata come prematura nel III secolo (il relativo dogma fu solennemente proclamato nel 431). Ma poi il consenso degli studiosi andò per una datazione al III secolo, considerando anche alcuni dati paleografici.

Questa antifona è breve ma possiede una grande ricchezza. Nel 2018 papa Francesco invitò alla recita di questa antica preghiera per impetrare la protezione della Vergine Maria, Madre di Dio, perché le nostre suppliche nel tempo della prova trovino ascolto presso Colui che può intervenire e liberarci da ogni pericolo. Un testo reso disponibile dal monastero carmelitano “Janua Coeli” così commenta la preghiera:

«La bellezza del termine praesidium valica la connotazione del lessico militare e significa esattamente “luogo difeso da presidio” ma nell’accezione più ampia indica il tutelare, proteggere, custodire. La Vergine Maria è considerata presidio potente dei cristiani, è la Madre a cui potersi rivolgere per essere accolti e sostenuti lungo i momenti difficili del cammino, è Lei che intercede per ognuno presso il Figlio. È Lei la Vergine Madre santa, “sola pura”, e “benedetta”. Questa antica preghiera allude alla totale Santità di Maria e alla perpetua verginità. Proprio alla Virgo Purissima si rivolge la supplica del fedele che vive nel pericolo e nella prova» (monasterocarmelitane.it).

Un canto in cui si allude alla maternità di Maria, ma anche alla sua verginità, dunque. La melodia con cui è conosciuta questa preghiera nel repertorio gregoriano ci suona soave e confidente, quasi a denunciare la fiducia certa che accompagna le richieste del fedele cristiano. Melodia semplice e memorizzabile con grande facilità. Naturalmente esistono anche numerose versioni polifoniche di questa antifona.

Come non pensare ad una preghiera del genere in un tempo in cui tutto il mondo è sotto una terribile prova? Come non desiderare una protezione più intensa da parte di Maria Madre di Dio? Quanto sentiamo parlare in questi tempi di proteggerci dal virus, proteggerci dall’infezione! Certamente tutti cerchiamo di essere prudenti e di non esporci a questa malattia, ma proprio per questo non sarà sbagliato affidarsi sempre più all’aiuto soprannaturale che ci offre la nostra fede. Ricordiamo che nella famosa preghiera di san Bernardo alla Vergine viene detto: “Ricordati, o piissima Vergine Maria, non essersi mai udito al mondo che alcuno abbia ricorso al tuo patrocinio, implorato il tuo aiuto, chiesto la tua protezione e sia stato abbandonato”. Questa è la nostra consolazione e speranza.

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Tv2000: a maggio, mese dedicato a Maria, celebrazioni e preghiere in diretta dal santuario di Pompei

Posté par atempodiblog le 1 mai 2021

Tv2000: a maggio, mese dedicato a Maria, celebrazioni e preghiere in diretta dal santuario di Pompei
Dal 1° maggio vari appuntamenti di preghiera su Tv2000, dal Santuario della Beata Vergine Maria del Santo Rosario di Pompei.
de La Redazione di Toscana Oggi

Tv2000: a maggio, mese dedicato a Maria, celebrazioni e preghiere in diretta dal santuario di Pompei dans Articoli di Giornali e News Beata-Vergine-del-Santo-Rosario-di-Pompei-Napoli

Nel mese di maggio, che la Chiesa dedica alla Madonna, Tv2000 manderà in onda diversi appuntamenti quotidiani dal santuario della Beata Vergine Maria del Santo Rosario di Pompei. A partire da sabato 1° maggio, saranno trasmesse in diretta, dal lunedì al sabato alle 6.30 il ‘Buongiorno a Maria’, e alle 7, 8.30 e 19 la santa messa. Una programmazione speciale è prevista per sabato 8 maggio, giorno della festa della Madonna del Rosario di Pompei. In diretta dal santuario verrà trasmessa alle 10.40 la santa messa presieduta dal card. Marcello Semeraro, prefetto della Congregazione delle Cause dei santi. A seguire, alle 12, la recita della Supplica alla Madonna composta dal Beato Bartolo Longo.

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Viviamo maggio con Maria

Posté par atempodiblog le 30 avril 2021

San Josemaría Escrivá de Balaguer/ Accadde Oggi
30/04/1968

Viviamo maggio con Maria dans Citazioni, frasi e pensieri Viviamo-il-mese-di-maggio-con-Maria

“In questo mese di maggio, che comincia domani, vorrei che ciascuno di noi iniziasse a fare un altro piccolo sacrificio: un po’ più di studio, un lavoro terminato con più attenzione, un sorriso…; un sacrificio che sia manifestazione della nostra vita di pietà e prova della nostra donazione. Con generosità figlio mio lasciati portare da Lei. Non possiamo non amare ogni giorno di più Gesù, “l’Amore degli amori”! E con Maria ce la possiamo fare, perché nostra Madre ha vissuto dolcemente una donazione totale”.

Tratto da: San Josemaría Escrivá FB

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Per la prima volta Medjugorje entra in un’iniziativa di preghiera del Vaticano

Posté par atempodiblog le 30 avril 2021

Per la prima volta Medjugorje entra in un’iniziativa di preghiera del Vaticano
Il 15 maggio il santuario della Regina della Pace ospiterà la maratona del rosario voluta dal Papa
di Gelsomino Del Guercio – Aleteia

 Anche-Medjugorje-ospiter-la-maratona-del-Rosario-voluta-da-Papa-Francesco

Per la prima volta Madjugorje rientra in una iniziativa di preghiera ufficialmente organizzata dal Vaticano.

Nella maratona di preghiera voluta da Papa Francesco per il mese mariano (maggio), ogni giorno si recita il Rosario dai principali Santuari del mondo. Tra questi è stato inserito anche il santuario della Regina della Pace a Medjugorje, che non è ancora riconosciuto ufficialmente come santuario mariano. Ma la scelta del Vaticano di inserirlo nel mese di preghiera mariano, è un segno di vicinanza e di riconoscenza della presenza della Vergine in quel luogo.

Come seguire il rosario da Medjugorje
Il 15 maggio la recita del Santo Rosario sarà trasmessa dal santuario della Regina della Pace di Medjugorje alle ore 18:00. E andrà in onda, in diretta, sui canali ufficiali del Vaticano.

La Santa Messa internazionale da Medjugorje sarà, quindi, spostata alle ore 19, fa sapere il portale La Luce di Maria.

Le indicazioni ufficiali della Commissione vaticana
La scelta del Vaticano di coinvolgere Medjugorje nel mese mariano arriva un anno dopo che la Commissione internazionale d’inchiesta, creata dal Vaticano, ha dato delle indicazioni favorevoli per i pellegrinaggi e la preghiera al santuario della Regina della Pace.

“Spiritualità che si manifesta attraverso Maria”
Il territorio di Medjugorje, si legge nella Relazione della Commissione del Vaticano, «è divenuto un luogo di pellegrinaggi, di preghiera e di scoperta o riscoperta della fede cristiana, con una sua propria spiritualità che si manifesta attraverso Maria che invita a rivolgersi umilmente a Cristo e a vivere con radicale coerenza il dono di Dio, promuovendo così la pace interiore e anche sociale».

I francescani assicurano a Medjugorje «una buona cura pastorale, che ha bisogno però di essere integrata e potenziata (se necessario con un maggior apporto anche di non francescani), sia per il numero degli addetti sia per le loro competenze».

Le confessioni sacramentali
Speciale importanza, sottolinea la Commissione, «hanno le confessioni sacramentali, che a Medjugorje avvengono in grandissimo numero. Vanno quindi aumentati i confessionali, garantendo le condizioni anche esterne per il rispetto del segreto».

La santa messa
La celebrazione della santa Messa «è vissuta in modo raccolto e devoto. Il grande numero di pellegrini che vi partecipano rende assai auspicabile un ampliamento delle dimensioni della chiesa parrocchiale. Anche l’Adorazione eucaristica e la recita del Rosario sono molto ben condotte e partecipate. Potrebbero però essere arricchite attraverso la lectio della Sacra Scrittura».

I pellegrinaggi
La Commissione incentiva i pellegrinaggi offrono infatti «grandi opportunità pastorali, dato che i pellegrini sono per lo più in una disposizione di apertura d’animo che li rende pronti a rileggere la propria storia personale, dandole un nuovo orientamento cristiano» (Aleteia, 24 febbraio 2020).

L’inviato del Papa
Il coinvolgimento nella maratona di preghiera voluta dal Papa e le conclusioni della Commissione del Vaticano su Medjugorje, seguono le indicazioni dell’arcivescovo polacco Henryk Hoser.

Quest’ultimo è stato inviato di papa Francesco nella parrocchia balcanica conosciuta in tutto il mondo per le presunte apparizioni mariane cominciate il 26 giugno 1981 (sono state ufficialmente riconosciute le prime sette).

“Medjugorje non è più un luogo sospetto”
«Medjugorje – aveva detto l’inviato del Papa – non è più un luogo “sospetto”. Sono stato inviato dal Papa per valorizzare l’attività pastorale in questa parrocchia, che è molto ricca di fermenti, vive di un’intensa religiosità popolare, costituita, da una parte da riti tradizionali, come il Rosario, l’adorazione eucaristica, i pellegrinaggi, la Via Crucis; dall’altra dal profondo radicamento di importanti Sacramenti come, ad esempio, la Confessione», le dichiarazioni di Hoser, che, per prime, hanno “scongelato” il clima di diffidenza del Vaticano nei confronti di Medjugorje.

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Pandemia. Il 1° maggio il Papa apre un mese di rosario per superare il Covid

Posté par atempodiblog le 22 avril 2021

Pandemia. Il 1° maggio il Papa apre un mese di rosario per superare il Covid
de La Redazione Internet di Avvenire

Pandemia. Il 1° maggio il Papa apre un mese di rosario per superare il Covid dans Apparizioni mariane e santuari santo-padre-Francesco

Saranno coinvolti 30 santuari in tutto il mondo. A chiudere il mese di preghiera mariana sarà sempre Francesco, il 31 maggio
Il mese di maggio sarà dedicato a una “maratona” di preghiera per invocare la fine della pandemia. L’iniziativa, voluta da Papa Francesco, coinvolgerà trenta santuari nel mondo.

“L’iniziativa coinvolgerà in modo speciale tutti i santuari del mondo, perché si facciano promotori presso i fedeli, le famiglie e le comunità della recita del rosario per invocare la fine della pandemia. Trenta santuari rappresentativi, sparsi in tutto il mondo, guideranno la preghiera mariana, che verrà trasmessa in diretta sui canali ufficiali della Santa Sede alle ore 18 ogni giorno”, informa il Pontificio Consiglio per la Promozione della Nuova Evangelizzazione.

Papa Francesco aprirà la preghiera il 1° maggio e la concluderà il 31 maggio.

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La sacra visita della Beata Vergine

Posté par atempodiblog le 31 mai 2020

La sacra visita della Beata Vergine

La sacra visita della Beata Vergine dans Fede, morale e teologia Visitazione

È cosa molto desiderabile e assai profittevole per le anime nostre di esser visitate dalla B. Vergine: se volete partecipare a queste visite non bisogna domandare consolazioni, ma disporsi ad abbracciare generosamente disprezzi e patimenti: la Madonna visitò S. Elisabetta solo quando questa ebbe sofferto molte mortificazioni e grandi vilipendi per la sua sterilità. È impossibile praticare la vita devota senza difficoltà; ma dove è più fatica spesso si trova più virtù; onde, per ricevere la grazia di questa sacra visita, è necessario operare in noi una vera trasformazione interna; morire a noi stessi per vivere solo in Dio e per Iddio, ed umiliarci assai, come fece S. Elisabetta.  (Sermoni familiari di San Francesco di Sales)

Non occorrono molti particolari per dimostrare quanto San Francesco di Sales fosse devoto del Mistero della Visitazione della Madonna, l’Istituto da lui fondato essendone prova pubblica e permanente. Disse una volta che fra le altre ragioni avute nella scelta di questo Mistero fu quella che, non essendo esso solennemente onorato come gli altri, d’allora in poi lo sarebbe stato almeno nelle chiese del suo Ordine. Predicava il Santo ordinariamente in questa festa e la passò con grande consolazione nel 1615, trovandosi a Lione, dove era andato a visitare l’Arcivescovo Monsignor Dionisio de Marquemont. Erano appena 5 mesi che la degnissima Madre Fondatrice aveva stabilito in quella popolosa città il II° Monastero della Visitazione, e parecchie figliuole si trovavano pronte per ricevere l’abito di Novizie. Il Santo, pregato da Monsignor de Marquemont, accettò volentieri di essere il predicatore di quella devota cerimonia, mentre il pio Arcivescovo fu il sacrificatore di quelle care pecorelle. E dire che in seguito fu proprio Monsignor de Marquemont a insistere presso il santo Fondatore, perché la sua Congregazione divenisse Ordine religioso, con voti solenni e perpetua clausura, facendogli così rinunziare al primo progetto d’impiegare le sue figliuole nel servizio dei poveri.

San Francesco di Sales. Negli insegnamenti e negli esempi
Diario Sacro estratto dalla sua vita e dalle sue opere per cura delle “Visitandine di Roma”.
Libreria Editrice F. Ferrari

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Maria e l’equilibrio interiore

Posté par atempodiblog le 11 mai 2020

Maria e l'equilibrio interiore dans Citazioni, frasi e pensieri Madonna-e-Bambino

“L’uomo si è allontanato dalla Madonna, perciò ha perduto il suo equilibrio interiore”.

di don Carlo Carretto

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Il Rosario è soprattutto la lode della Trinità

Posté par atempodiblog le 11 mai 2020

Mi consacro al Tuo cuore, o Maria dans Don Giustino Maria Russolillo Maria-SS

“A chi rimprovera di essere più mariani che cristiani, di lodare sempre Maria, dimenticando il Padre, il Figlio e lo Spirito Santo, ricordiamo che il Rosario è soprattutto la lode della Trinità”.

di Piero Bargellini

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La missione di Maria è la sua maternità

Posté par atempodiblog le 10 mai 2020

La missione di Maria è la sua maternità dans Fede, morale e teologia MMUN4063auguri-festa-Mamma dans Libri

La missione di Maria è la sua maternità. Essere madre è ciò che la caratterizza più di qualsiasi altra cosa. Lo è come nessuna donna potrebbe esserlo. È infatti madre di Dio, madre della Chiesa e madre dell’umanità. Realizza la sua maternità in una dimensione soprannaturale, ben più ampia e profonda di qualsiasi generazione naturale. Se la madre naturale è un grande dono, la nostra madre celeste è una delle più grandi grazie che l’amore di Dio abbia mai concesso agli uomini.

Maria è madre perché è l’ancella del Signore. Questo è il compito che il Padre le ha assegnato. Prima nei confronti del Figlio suo, poi di tutti noi. Nella sua straordinaria maternità noi vediamo un riflesso di Dio, che ha voluto donarci in Maria la dimensione materna del suo amore.

Tratto da: La pazienza di Dio. Vangelo per la vita quotidiana, di Padre Livio Fanzaga - Ed. Piemme

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La corona del Rosario e le ripetizioni

Posté par atempodiblog le 8 mai 2020

La corona del Rosario e le ripetizioni
di Romano Guardini – Il Rosario della Madonna, Ed. Morcellina

La corona del Rosario e le ripetizioni dans Fede, morale e teologia Pregare-Rosario

La ripetizione ha pure il suo significato vitale. Non è forse un elemento della vita? Che cos’è il battito del cuore se non ripetizione? Sempre lo stesso contrarsi e distendersi, ma è per esso che il sangue circola nel corpo. Che cos’è il respiro se non ripetizione? Sempre lo stesso inspirare ed espirare, ma è la nostra vita. Tutta la nostra esistenza non è forse ordinata e sostenuta da un ritmo di scambio e ritorno? Ogni giorno il sole si alza e tramonta; ogni anno la vita si rinnova in primavera, raggiunge il culmine e decade. Che cosa possiamo obiettare contro queste ed altre ripetizioni? Sono l’ordine in cui ci muoviamo, in cui l’intimo germe si sviluppa e prende corpo. Tutto ciò che vive si attua nei ritmi delle circostanze esteriori e dell’attuazione interiore; perché non dovrebbe avere il suo posto anche nella vita religiosa ciò che è legittimo in tutte le altre forme di vita?

Il Rosario rappresenta una forma particolare di vita religiosa. Qualcuno può dichiarare di non sapersene servire; è affar suo; non ha però il diritto di dire che questa preghiera non abbia senso e che non sia cristiana, perché così darebbe solo a vedere che non sa di che si tratta.

Per quanto riguarda la corona dei grani, essa ha evidentemente il compito di facilitare il raccoglimento dello spirito. Da un grano si passa all’altro; il loro numero mantiene le ripetizioni in una misura riconosciuta conveniente dalla lunga esperienza. Se non ci fossero, chi prega dovrebbe badare a non esagerare nel molto o nel poco e la sua attenzione sarebbe così sviata dall’essenziale. I grani contano per lui … E dunque qualcosa di meccanico? Sicuro, ma non c’è forse una parte di meccanica in ogni cosa? Si dice che per tutto occorre una preparazione – tutto va imparato; imparare vuoi dire esercitarsi e l’esercizio è appunto il formarsi di un «meccanismo», per mezzo del quale l’azione proceda «da sé»; o meglio, la forza e l’attenzione rimangano libere per ciò che più importa. Finché non si è imparato a fare una cosa, bisogna sorvegliare ogni singolo atto, e l’essenziale vien trascurato; quando invece si è imparato, ossia quando si è acquistata una tecnica, la mente è più libera. Ecco tutto il significato della corona nel Rosario.

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