«Satana regna, la Madonna ci chiama alla conversione»

Posté par atempodiblog le 26 juin 2020

«Satana regna, la Madonna ci chiama alla conversione»
«Il piano di Satana si è già realizzato, nel mondo regna la falsa religione dell’uomo che si è sostituito a Dio». «La Madonna ha un piano per salvare l’umanità, questo è il tempo del combattimento spirituale che prepara il trionfo del Cuore Immacolato di Maria». «Accadranno cose terribili, ognuno dovrà decidere se affidarsi a Dio o no, in gioco c’è la salvezza eterna». «Il coronavirus viene dal diavolo, è una prova: la soluzione è rinunciare a Satana e ritornare a Dio». «Il culto della Madre Terra è una delle forme della falsa religione, è una cosa terribile e ridicola». Padre Livio Fanzaga, direttore di Radio Maria, spiega alla Bussola i tempi presenti secondo i messaggi della Madonna a Medjugorje, la svolta storica annunciata e le profezie: «Siamo entrati nel tempo dei dieci segreti».
di Riccardo Cascioli – La nuova Bussola Quotidiana

«Satana regna, la Madonna ci chiama alla conversione» dans Anticristo Maria-a-Medjugorje

Il mondo ormai è sotto il regno di Satana, perciò questo è il tempo del grande combattimento spirituale che prepara il trionfo del Cuore immacolato di Maria. È il giudizio sul tempo presente che con sempre maggiore insistenza viene affermato nell’etere da una voce famosa, quella di padre Livio Fanzaga, direttore di Radio Maria, un network che ha generato cento emittenti in tutto il mondo per fare arrivare a tutti il messaggio di amore della Madonna.
In particolare padre Livio è diventato il “messaggero” di Medjugorje, la cittadina dell’Erzegovina in cui la Madonna apparirebbe da ben 39 anni. Lo scorso anno la Santa Sede ha riconosciuto almeno «gli abbondanti frutti di grazia che sono scaturiti dal notevole flusso di persone che si recano a Medjugorje» pur senza pronunciarsi ufficialmente sull’autenticità delle apparizioni. Nel febbraio scorso tuttavia fonti giornalistiche hanno reso pubblica la relazione della Commissione vaticana secondo cui le apparizioni sarebbero realmente avvenute almeno la prima settimana, nel giugno 1981.
Proprio ieri, 25 giugno, si è celebrato l’anniversario delle apparizioni e l’ingresso nel 40esimo anno: un numero simbolico che, unito alla evidente crisi globale che stiamo vivendo, ha acceso ancor di più l’attenzione sui messaggi di Medjugorje e su una interpretazione degli eventi attuali alla luce del progetto di Dio. Raggiungiamo dunque al telefono padre Livio, che di tali messaggi è senz’altro un interprete autorevole.

Padre Livio, cosa sta accadendo e cosa dobbiamo aspettarci?
Intanto dobbiamo guardare a ciò che è già accaduto. Chi ha seguito le apparizioni fin dall’inizio, ha visto in questi 39 anni la realizzazione dei due piani, dei due progetti spiegati dalla Madonna: il piano di Satana e il piano di Maria. Questi piani portano al combattimento spirituale del tempo dei segreti e al trionfo del Cuore Immacolato.

Cominciamo allora dal piano di Satana.
È stato enunciato dalla Madonna fin dall’inizio: la costruzione del mondo senza Dio, la sostituzione in Occidente del cristianesimo con la falsa religione, una religione umanitaria, una vera impostura anticristica, di cui parla anche il Catechismo della Chiesa cattolica. È un mondo, come ha detto la Madonna, senza felicità, né futuro, né salvezza eterna.

Lei, da un po’ di tempo afferma con sempre maggiore forza che questo piano si è realizzato.
È la Madonna a dirlo e comunque possiamo vederlo anche con i nostri occhi. L’umanità ha messo se stessa al posto di Dio, le potenze del mondo sono tutte sotto questa falsa religione. Satana ha in mano tutto, il mondo finanziario anzitutto, e la politica, i mass media. Il 25 marzo scorso la Madonna ha pronunciato una frase mai detta prima: “Siate più uniti con Dio, Satana regna e vuole distruggere le vostre vite e il pianeta sul quale camminate”. In passato aveva avvertito che Satana è forte, che non dorme, aveva dato tre messaggi tremendi sul modernismo, un modo in cui Satana ci devia e ci mette sulla sua via, ma ora dice: “Satana regna”. È una affermazione molto pesante, molto forte, vuol dire che Satana ha già raggiunto il suo obiettivo, regna la bramosia, la superbia, l’odio nei cuori. Il regno di Satana è il trionfo della menzogna e della violenza. Ha descritto quello che noi pian piano stiamo vedendo.

Veniamo al piano della Madonna.
È quello di rinnovare la Chiesa, di fortificare la fede della Chiesa, un piano che con maggiore chiarezza si è svelato nell’ultimo decennio. Nei messaggi a Mirjana, ha insistito su due punti: la preghiera per i pastori e la formazione di un gruppo, quelli che hanno risposto alla sua chiamata e diffondono l’amore della Madonna.

Perché l’insistenza sulla preghiera per i pastori?
È come se la Madonna temesse una crisi all’interno della Chiesa, quasi ogni messaggio del 2 del mese ha ripetuto per dieci anni “pregate per i vostri pastori”, “amate i vostri pastori”, intendendo soprattutto i vescovi, e ovviamente il Santo Padre, che è il fondamento della Chiesa. Ha anche spiegato come Lei vuole i pastori: che dicano la Parola di Gesù, che abbiano il cuore di Gesù, che facciano le azioni di Gesù. Ci ha esortato a pregare per i pastori per così tanto tempo, e ha detto anche “Con i vostri pastori io trionferò”. L’ho sempre interpretata come una grande attenzione della Madonna per l’unità della Chiesa, non esiste una Chiesa senza pastori, non è cattolica.

I pastori da una parte, i suoi “apostoli” dall’altra.
Sì, l’altro punto è questo, la Madonna ha preparato un gruppo, i “Mariani”,  gli “apostoli del mio amore” li chiama. In tutti questi anni ha operato per rafforzare la Chiesa e perché noi fossimo testimoni della fede. In ogni messaggio ci indica Suo Figlio e vuole che testimoniamo Suo Figlio agli altri. Ci porta Suo figlio e noi dobbiamo portare Suo figlio agli altri.

Veniamo dunque al momento attuale: Satana regna, la religione dell’uomo si è affermata, ma anche la Madonna ha preparato le sue truppe. Quindi torniamo alla domanda di partenza: cosa dobbiamo aspettarci ora?
Siamo a un punto di svolta, e lo capiamo da alcuni fatti significativi: il 2 marzo scorso sono cessate le apparizioni a Mirjana del 2 del mese, che duravano dal 1987 e che erano il momento di formazione per i fedeli, costituivano l’evangelizzazione dei credenti. Secondo fatto: l’annuncio che “Satana regna”, il suo piano si è realizzato. Terzo: entriamo nel 40esimo anno, un numero simbolico dal punto di vista biblico.
La svolta significa che entriamo ora in un periodo di prove, che riguarda la fede, è il tempo dei 10 segreti: sarà una prova incredibile, mai accaduta nella storia della Chiesa, che va interpretata alla luce dell’Apocalisse. È il tempo del grande combattimento spirituale, al termine del quale le due bestie – il potere finanziario, politico, massmediatico da una parte e la falsa religione dall’altra – saranno gettate «nello stagno di fuoco e zolfo» e l’Agnello vincerà.

È il tempo dei 10 segreti, lei dice. Su questi segreti si è molto speculato…
Dobbiamo capire che c’è una radicale diversità tra questi segreti e tutti gli altri, perché ognuno di essi costringerà la gente a fare delle scelte. Non è che sei lì aspettando che accada qualcosa a cui devi assistere. No, ogni segreto sarà annunciato tre giorni prima: e verrà detto cosa accade e dove accade. Il “dove” è interessante, perché significa che si tratterà di eventi locali. I primi due saranno a Medjugorje, dovrà essere da esempio su come affrontare i segreti. Il terzo sarà un segno visibile, indistruttibile, a Medjugorje, testimonianza che la Madonna è veramente stata lì. Poi tutti gli altri, in un contesto apocalittico, di angoscia e di paura per quello che dovrà accadere: ogni uomo al mondo dovrà decidere se credere o non credere, e decidere cosa fare. Perché si tratterà di qualche evento in un luogo preciso, quindi ci saranno decisioni da prendere. Ma soprattutto: affidarsi a Dio o non affidarsi a Dio? Ne va della sorte eterna. È il tempo delle grandi decisioni, ognuno dovrà decidere per sé. Un po’ come è successo per il coronavirus, questo è un saggio di quel che potrà succedere. Accadranno cose terribili, ma la Madonna ci dà la possibilità di salvarci, la potenza di Maria salverà l’umanità. Ma attenzione, la Madonna ci ha avvertito: non aspettate il tempo dei segreti per convertirvi, potrebbe essere troppo tardi. Chi ha il cuore indurito, rischierà di chiudersi ancora di più.

Lei in radio ha più volte individuato nell’ecologismo, nel culto della Madre Terra, la falsa religione.
Nella falsa religione confluiscono tante ideologie anche sociali e politiche, comunque tutte intramondane. È la sintesi di tutto ciò che l’uomo è e fa escludendo Dio. Quindi l’ecologismo, il new age, le religioni orientali e tanto altro. Quanto all’ecologia: un conto è affermare che la terra sia un giardino che Dio ci ha dato da curare, altra cosa è arrivare al culto della Madre Terra, dove si arriva a dire che noi veniamo dalla Terra e alla Terra ritorneremo. Questo è qualcosa di terribile e anche di ridicolo. Ridicolo come tutte le forme immanentistiche.

Tra le cose che stanno avvenendo, colpisce come il cosiddetto movimento antirazzista abbia cominciato con il colpire delle statue per poi arrivare a colpire le raffigurazioni di Gesù, Maria, san Michele Arcangelo. È impressionante.
Impressionante ma illuminante. Per la semplice ragione che dietro c’è Satana che alimenta l’odio e l’odio di Satana finisce sempre su Gesù Cristo e la Madonna. Non c’è niente da fare, è il punto di arrivo. La Madonna lo ripete tante volte: Satana vuole l’odio e la guerra. E quindi nel mondo che è regno di Satana c’è l’odio, e l’odio cresce continuamente e finirà per colpire la Chiesa, i Mariani, Gesù Cristo, la Madonna, i santi. È lì che Satana vuole arrivare.

Tornando ai segreti e alle profezie, quel che colpisce è che la Madonna non ci racconta il futuro come se spoilerasse un film, ma stimola la nostra libertà, ci spinge a prendere delle decisioni. Quindi, in questa situazione, qual è il nostro compito, qual è la decisione da prendere?
È la conversione, ritornare a Dio. Pensiamo a quanto accaduto in questi ultimi mesi, alla pandemia. Il 25 luglio 2019, la Madonna aveva avvertito: “Arriveranno le prove e voi non sarete forti, Satana ringhierà ma se sarete miei vincerete”. Questa cosa inaspettata era già profetizzata, non eravamo pronti, non eravamo forti. Questa pandemia viene dal diavolo, Dio l’ha permessa per insegnarci qualcosa, però l’autore è il diavolo perché è originata da dove si preparano nuove guerre; per negligenza, sbaglio o che altro non lo sappiamo, ma è così. La Madonna ci aveva detto che se fossimo tornati a Suo Figlio, ripreso la preghiera, il digiuno, a rispettare i comandamenti, le nostre preghiere sarebbero state ascoltate e le suppliche esaudite. Parole forti: “Rinunciate al diavolo e seguite Mio Figlio”. Questa è la vera conversione: si abbandona il peccato, si abbandona l’idolatria, si ripara l’apostasia, si ritorna alla vera fede. È il cammino del figliol prodigo, questo è assolutamente necessario. Come ha detto la Madonna ai ragazzi, è in atto un combattimento tra Gesù e il diavolo. Le anime si salvano con la conversione, la nostra conversione anzitutto. Questa pandemia è lo strumento attraverso cui vogliono creare il Nuovo ordine mondiale, imporre l’ideologia dell’uomo-Dio, imporre a tutti il credo anti-cristico, fin dagli asili-nido. È chiaro che l’epidemia porta a tutto questo. Se ne esce solo ritornando a Dio.

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L’Onnipotente invia la Regina della Pace

Posté par atempodiblog le 25 juin 2020

L’Onnipotente invia la Regina della Pace
Tratto da: Il segreto di Medjugorje  Per affrontare gli ultimi tempi, di Padre Livio Fanzaga con Diego Manetti, Ed. PIEMME

L'Onnipotente invia la Regina della Pace dans Apparizioni mariane e santuari Medjugorje

Abbiamo visto, padre Livio, come il contesto odierno sia quello di uno scatenamento satanico attraverso le armi della menzogna e della persecuzione contro i cristiani. Il mondo appare sempre più in preda ai venti di guerra, al punto che papa Francesco il 30 novembre 2014, di ritorno dalla Turchia, ha dichiarato:

«È mia opinione che stiamo vivendo la terza guerra mondiale, a pezzi, a capitoli, dappertutto. Dietro questo stanno inimicizie, problemi politici, problemi economici… dove il Dio denaro è al centro».

Per quanto possa essere difficile guardarsi intorno senza qualche motivo di inquietudine, non possiamo mai perdere la speranza nella pace. È la Madonna stessa, infatti, a esser venuta a Medjugorje – dove appare dal 24 giugno 1981 – presentandosi come Regina della Pace. Il primo messaggio che ha consegnato alla sola Marija il 26 giugno – dopo aver detto ai veggenti, in cima al Podbrdo: «Io sono la Beata Vergine Maria» – è una vera a propria esortazione alla pace: «Pace. Pace. Pace. Riconciliatevi. Riconciliatevi con Dio e tra di voi. E per fare questo è necessario credere, pregare, digiunare e confessarsi».
Sembra quasi che, fin dall’inizio delle apparizioni nella ex Jugoslavia, la Madonna indichi quel valore per eccellenza che è venuta a custodire, la pace, ma anche gli strumenti con i quali passare indenni attraverso il tempo della prova: la preghiera, il digiuno e la confessione.

Certamente. La Madonna difende la pace nel senso che assicura all’umanità la via per trovare la vera pace, quella che il mondo non sa dare. La pace del mondo nuovo senza Dio è infatti falsa, poiché senza Dio non c’è né futuro, né salvezza eterna (cfr. messaggio del 25 aprile 1997). La Regina della Pace ci mette dunque anzitutto in guardia dalla falsa pace, quella che si fonda sulla illusione di poter essere dio al posto di Dio, ritrovando invece la vera pace che si ottiene riconciliandoci con Dio e coi fratelli. Ecco: dobbiamo anzitutto fare pace con Dio, col quale siamo in guerra fin dalle origini, perché siamo nel peccato, pieni di superbia e perché non ci pentiamo. La vera pace è quindi frutto della conversione: tu ti converti, ritorni a Dio e hai come dono la pace, che non è una semplice parola, bensì un’esperienza profonda del cuore, ben diversa dalla situazione di quanti si ritrovano invece – come diceva il cardinal Biffi – «sazi ma disperati».

Solo tornando a Dio si può ritrovare la vera pace che la Madonna è venuta a donare al cuore dei suoi figli: non servono vincite alla lotteria né viaggi alle Canarie, per vincere l’angoscia che in certi momenti ci attanaglia l’anima, ma è sufficiente piegare le ginocchia e invocare la grazia di Dio. Anche questo, secondo me, è un aspetto del segreto di Medjugorje: la vera pace è quella dei piccoli, degli umili, di coloro che sanno riconoscersi creature e figli di Dio, bisognosi di tutto dal Padre Onnipotente. Sono questi “ultimi” che incideranno sulle vicende future del mondo, ben più dei ricchi e dei potenti, poiché con i loro “sì” a Gesù, verranno donate al mondo pace e prosperità (cfr. messaggio del 25 dicembre 1999).

La pace è così centrale in Medjugorje che la Madonna stessa chiede di esser venerata come Regina della Pace:

«Vorrei che la festa in onore della Regina della pace fosse celebrata il 25 giugno. Proprio quel giorno, infatti, i fedeli sono venuti per la prima volta sulla collina» (2 febbraio 1982).

È bello che metta in rilievo un aspetto che a volte noi consideriamo secondario: la Madonna non sceglie il 25 giugno anzitutto perché ci sono i sei veggenti, che poi per oltre trent’anni accompagnerà con le apparizioni, ma perché per la prima volta i fedeli rispondono alla sua chiamata. Come a dire che Medjugorje non è “per i veggenti”, ma è un dono dal Cielo perché tutti gli uomini possano rispondere all’appello di Maria! Che, il 16 giugno 1983, dice ancora: «Io mi sono presentata qui come Regina della Pace per dire a tutti che la pace è necessaria per la salvezza del mondo».

Quello che mi colpisce è che la Madonna si presenti come «Regina» della pace, per indicare che è qui per vincere il demonio, per schiacciare il capo al serpente, per debellare le forze delle tenebre e regnare – come Regina, appunto! È come se si ponesse come “apripista” per l’avvento del Re della Pace, preparandone il ritorno nella gloria attraverso le vittorie che, in questi anni, Ella ha già raccolto. La più eclatante è senz’altro la sconfitta di quell’impero del male che è stato il comunismo sovietico. Una vittoria importante che però è soltanto l’anticipo del trionfo del Cuore Immacolato di Maria promesso a Fatima nel 1917, poiché dopo il comunismo dell’URSS è subentrata una dittatura ancora peggiore: quella del relativismo e del pensiero unico. Eppure la Madonna continua a dirci di non temere, perché lei è qui con noi e vuol guidarci a suo Figlio, sostenendoci come «Regina della Pace», un titolo che lei stessa ha scelto e che è pieno di speranza, anzi già profuma di vittoria.

Quello che è in corso è dunque un combattimento che rinnova l’opposizione tra Lucifero e Gesù Cristo, tra il dragone infernale e la Donna vestita di sole, tra il diavolo e la Chiesa. Ognuno di noi è chiamato a “rispondere” alla chiamata della Regina della Pace facendo la propria parte in questa lotta contro lo scatenamento satanico, ciascuno secondo la propria vocazione e condizione. Ad esempio noi, che in questo momento stiamo scrivendo Il segreto di Medjugorje, in questo modo stiamo collaborando al piano di Maria come suoi apostoli.

È la Madonna stessa a indicare la ragione delle sue apparizioni a Medjugorje nel messaggio già citato del 16 giugno 1983:

«Sono venuta per dire al mondo: Dio esiste! Dio è verità! Solo in Dio c’è la felicità e la pienezza della vita! Io mi sono presentata qui come Regina della Pace per dire a tutti che la pace è necessaria per la salvezza del mondo. Solo in Dio si trova la vera gioia dalla quale deriva la vera pace. Perciò chiedo la conversione».

La Madonna non si presenta come Regina della Pace per richiamare un semplice valore, pur importante, bensì per indicare la via necessaria per la «salvezza del mondo»: questa è la posta in palio!

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Commento di Padre Livio al messaggio di Medjugorje del 25 aprile 2020

Posté par atempodiblog le 3 mai 2020

Commento di Padre Livio al messaggio di Medjugorje del 25 aprile 2020 dans Coronavirus 20200426-163648

Messaggio di Medjugorje a Marija del 25/04/2020

“Cari figli, questo tempo sia per voi un’esortazione alla conversione personale.
Figlioli, pregate nella solitudine lo Spirito Santo affinché vi rafforzi nella fede e nella fiducia in Dio per poter essere i degni testimoni dell’amore che Dio vi regala attraverso la mia presenza.
Figlioli, non permettete che le prove vi induriscano il cuore e che la preghiera sia come un deserto.
Siate il riflesso dell’amore di Dio e testimoniate Gesù Risorto con le vostre vite.
Io sono con voi e vi amo tutti con il mio amore materno.
Grazie per aver risposto alla mia chiamata”.

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Commento di Padre Livio al messaggio di Medjugorje del 25 aprile 2020

Questo messaggio è in linea con quelli precedenti che la Madonna ci ha dato attraverso la veggente Marija in questo tempo di Coronavirus, in questo tempo di prova. Questi messaggi sono rivolti soprattutto a quelli che hanno risposto alla chiamata, a quella grande moltitudine di persone che si alimentano da questa fonte di grazia straordinaria.

Nel messaggio del 25 febbraio 2020 la Madonna ci aveva avvisato di non lasciarci inondare dalle preoccupazioni terrene, esortandoci alla conversione, questa dev’essere la nostra preoccupazione principale. Il virus attacca il corpo, ma c’è un virus spirituale, il virus del peccato e dell’incredulità che attenta alla nostra vita spirituale e nel messaggio di Natale ha detto: “le anime sono ammalate e vanno verso la morte spirituale”. Allora la prima guarigione è quella che riguarda l’anima, che riguarda il cuore, attraverso il quale Dio parla all’uomo e prende dimora in lui.

La Madonna ci ha anche detto che se avessimo pregato e digiunato, se ci fossimo decisi per la santità, la pace sarebbe arrivata nei nostri cuori e nelle nostre famiglie e in più le nostre preghiere sarebbero state ascoltate, le nostre suppliche sarebbero state esaudite.

“Cari figli, questo tempo sia per voi un’esortazione alla conversione personale”. La conversione è una grazia che viene da Dio e una decisione personale e ha i suoi piccoli passi. Dio che tocca il cuore, risveglia la coscienza e iniziamo a percepire un’inquietudine, l’inutilità di una vita senza Dio, dedicata alle cose effimere, un’infelicità di fondo. Poi pian piano arriva la luce di Dio che ci fa capire che siamo prigionieri del male e del peccato, si incomincia a vedere l’orrore del peccato che è un veleno, o se volete, è un dolce con dentro il veleno, per cui la Madonna ha detto: “satana vi distrugge con quello che vi offre”, e si comincia a vedere la vita che dura come un battito di ciglia. La conversione è come guidare una macchina, percepisci che non stai facendo la strada giusta, vai avanti, ma a dato momento capisci proprio che quella è una strada sbagliata, cosa fai? Ti fermi, freni, fai una curva a “U” e torni indietro. La conversione è la decisione di tornare indietro dalla strada sbagliata e di incominciare la via della salvezza. Probabilmente la Madonna ha visto che forse in pochi hanno deciso per la conversione e per questo ci esorta: “alla conversione personale”. E la Madonna dice che dobbiamo metterci in ascolto dello Spirito Santo: “pregate nella solitudine lo Spirito Santo”.

Cos’è la solitudine? Tu sei solo, se a un dato momento metti il silenziatore alle tue passioni, alle tue angosce, a tutto ciò che ti disturba, e nel silenzio del tuo cuore ascolti la voce di Dio, la voce della Spirito Santo, “affinché vi rafforzi nella fede e nella fiducia in Dio”, cioè arrivi a capire che Dio c’è, che Dio è vicino, che Dio ti vuole bene, che Dio ti perdona, che Lui solo è il Salvatore, Lui solo ti dà la felicità, e quindi decidi per Dio! Credo che anche voi sappiate a memoria la preghiera: “Vieni Santo Spirito, manda a noi dal cielo un raggio della Tua luce …..”. La  Madonna  ha  voluto che questa preghiera si dicesse a Medjugorje prima della S.Messa della sera, “per poter essere i degni testimoni dell’amore che Dio vi regala attraverso la mia presenza”. Dobbiamo chiedere allo Spirito Santo per questo tempo tre grazie particolari: la prima grazia è la santità, cioè essere in grazia di Dio, la grazia del perdono, di pentirci dei peccati e poi faremo la Confessione appena sarà possibile, come ha detto il Papa. 

Gesù, apparendo agli Apostoli nel Cenacolo, ha detto: “pace a voi, ricevete lo Spirito Santo, a chi rimetterete i peccati saranno rimessi e a chi non li rimetterete, non saranno rimessi”. Che lo Spirito Santo ci purifichi dai peccati che si sono depositati sulla nostra anima, cancelli ogni traccia di male, in modo tale che il nostro cuore diventi il tempio della Santissima Trinità. Perché vivere in grazia di Dio è bello, siamo belli davanti a Dio e siamo belli anche davanti a noi stessi e davanti agli altri. E poi vi consiglio due dei sette doni dello Spirito Santo per questo tempo: il dono della sapienza, che poi è il dono della fede, che ti fa ragionare in termini soprannaturali, ti fa vedere le cose dal punto di vista di Dio, vedere le cose nella luce della verità, della bontà, del perdono, della compassione, nella luce della speranza. Non è un problema di cultura, ci sono persone che hanno poca cultura, ma hanno il dono della sapienza. Chiediamo il dono della sapienza, sentire come Dio sente, pensare come Dio pensa, guardare come Dio guarda. E poi il dono della fortezza, o se volete del coraggio, il coraggio di decidere, il coraggio di fare. Perché oggi siamo in un tempo di battaglia, di combattimento spirituale, per cui noi, animati dalla luce di Dio e dalla sua sapienza, e sorretti dalla sua fortezza, diventiamo testimoni invincibili, guerrieri di Dio invincibili.

Nella seconda parte del messaggio la Madonna ci mette in guardia da una tentazione sottile del demonio e dice: “Figlioli, non permettete che le prove vi induriscano il cuore”. Siamo nel tempo di prova e ci si innervosisce, ci si arrabbia, ci si scoraggia, si diventa pessimisti, si diventa acidi e la prova, che potrebbe essere un’occasione per avvicinarsi a Dio e rinnovare la nostra vita, diventa una trappola nella quale diventiamo persone scostanti, nervose e in questo modo il nostro cuore si indurisce, non solo verso il prossimo, ma anche verso Dio, ci si arrabbia con Dio: “perché hai fatto questo, perché hai permesso questo, cosa abbiamo fatto di male?”. Lasciamoci correggere da Dio, non induriamo il nostro cuore, Dio ci rafforza attraverso le prove, anche attraverso la potatura, il vignaiolo pota i tralci perché i grappoli possano crescere, come dice il Vangelo. E così stiamo attenti in questo tempo di prova, non arrabbiamoci con Dio, ma ringraziamoLo per questa prova, come dice Vicka: “grazie Signore perché la Croce è grazia, grazie Signore perché la Croce è gioia”, “e che la preghiera sia come un deserto”. Impediamo a satana di indurire, di inacidire il nostro cuore, di far sì che la nostra preghiera diventi un deserto, cioè una preghiera dove manca la Divina Presenza, preghiamo, ma non abbiamo aperto il cuore a Dio. Allora, una volta superata questa tentazione, una volta che ci siamo messi nella disposizione di lasciarci illuminare nella luce di Cristo Risorto, arriveremo alla Pentecoste come gli Apostoli che, usciti dal Cenacolo, erano trasformati. La prima predica di Pietro è stata fantastica, non sembrava più lui, un pescatore che parlava in quel modo. “Siate il riflesso dell’amore di Dio e testimoniate Gesù Risorto con le vostre vite”. E così anche noi saremo il riflesso dell’amore di Dio e testimonieremo Gesù Risorto con le nostre vite. Negli Atti degli Apostoli avete sentito come hanno risposto gli Apostoli alla persecuzione, con che coraggio hanno predicato, con che coraggio hanno affrontato il Sinedrio e hanno detto: “se sia giusto obbedire a Dio o agli uomini, giudicatelo voi, noi non possiamo tacere quello che abbiamo visto e ascoltato”. Allora li fecero frustare e, una volta liberi, gli Apostoli ripresero a predicare. E così dobbiamo fare anche noi, ma questo esige il dono della sapienza per predicare e il dono della fortezza per resistere alla cattiveria del mondo, dove satana regna, come ha detto la Madonna il 25 marzo 2020. Permettetemi di dirlo che è bello morire come testimoni coraggiosi, perché sappiamo che Cristo ci abbraccerà, e ci dirà: “vieni servo buono e fedele, entra nella gloria del tuo Signore”.

Al termine la Madonna ci dice di stare tranquilli: “Io sono con voi e vi amo tutti, non escludo nessuno, con il mio amore materno”. È l’amore di una madre che copre la moltitudine di tante mancanze. “Grazie per aver risposto alla mia chiamata”.Ma quanti hanno risposto alla sua chiamata, lo sa Dio, ha detto la Madonna, speriamo che siano tanti, aiutiamo la Madonna a salvare le anime.

di Padre Livio Fanzaga
Trascrizione dall’originale audio ricavata dal sito: www.medjugorjeliguria.it

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Nuova fase del piano della Regina della pace

Posté par atempodiblog le 20 mars 2020

Nuova fase del piano della Regina della pace
di padre Livio Fanzaga – Radio Maria

Nuova fase del piano della Regina della pace dans Apparizioni mariane e santuari Mirjana-Medjugorje

La veggente Mirjana ha avuto la sua ultima apparizione quotidiana il 25 dicembre del 1982. In quell’occasione la Madonna le ha dato un rotolo con scritti i dieci segreti, che dovranno essere rivelati al mondo, tre giorni prima che accadano, da un Sacerdote da lei scelto. In quell’occasione la Madonna ha detto che sarebbe apparsa a Mirjana ogni 18 di Marzo, fino al termine della sua vita. Così è stato anche il 18 Marzo 2020.

Successivamente il 2 febbraio del 1987 la Madonna ha rivelato a Mirjana che le sarebbe apparsa ogni 2 del mese per pregare per i non credenti. Infatti è proprio il 2 di febbraio che la Chiesa celebra la festa della Presentazione di Gesù al Tempio, quando si legge la profezia di Simeone, riguardo al rifiuto di credere in Gesù da parte di molti, come della spada che avrebbe trapassato l’anima della Madre. Da allora la Madonna, per ben 33 anni, ha iniziato una straordinaria evangelizzazione rivolta in particolare ai non credenti, a “coloro che non conoscono l’amore di Dio”, la maggioranza dei quali sono dei battezzati che hanno perso la fede.

Nessuno, neppure Mirjana, sapeva quanto sarebbe durata questa iniziativa della Madonna. Ebbene, al termine della apparizione del 18 marzo 2020, la Regina della pace ha rivelato che non sarebbe più apparsa il 2 del mese. Si tratta di una decisione di grande importanza, che indica una nuova fase del piano di Maria e l’avvicinarsi del tempo dei segreti, dei quali Mirjana stessa è depositaria.

Nel frattempo però tre veggenti (Marija, Ivan e Vicka) hanno ancora le apparizioni quotidiane e ad essi la Madonna dà i messaggi, in particolare a Marija ogni 25 del mese. Essi devono ancora ricevere il decimo segreto, prima che incominci la loro rivelazione al mondo.

Attraverso la veggente Vicka la Madonna ha assicurato l’apparizione quotidiana ad uno di questi tre veggenti fino alla fine dei segreti. Le apparizioni quotidiane della Madonna, continueranno quindi fino al raggiungimento del tempo di pace per tutta l’umanità.

In questo suo ultimo messaggio a Mirjana la Madonna ci chiama ad aiutarla a cambiare il mondo e far vincere il suo Cuore Immacolato. Tocca a noi farlo testimoniando la Verità e l’Amore che vengono da Dio.

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«Così la Madonna e mia moglie mi hanno salvato»

Posté par atempodiblog le 16 février 2020

«Così la Madonna e mia moglie mi hanno salvato»
Antonio ha raccontato alla Nuova Bussola Quotidiana di quando «bestemmiavo la Madonna, consigliavo l’aborto, tradivo e spingevo gli amici a tradire». Finché sua moglie, tornata da Medjugorje, cominciò a pregare tutto il giorno, a digiunare due volte alla settimana, a partecipare alla Messa e a confessarsi: «Era cambiata: nonostante fossi stato nel letto di un’altra, mi chiedeva se doveva stirarmi una camicia o se volevo il caffè». La pace che irradiava spinse Antonio in Erzegovina: «Arrivai che volevo bruciare tutto, tornai che amavo Dio e la mia famiglia».
di Benedetta Frigerio – La nuova Bussola Quotidiana

«Così la Madonna e mia moglie mi hanno salvato» dans Articoli di Giornali e News Antonio-di-Napoli

Antonio e Mariele, originari della provincia di Napoli, si sposarono ventenni a marzo del 1999 dopo 5 anni di fidanzamento. «Il matrimonio fu in Chiesa perché dalle nostre parti è d’usanza, ma né io né lei provenivamo da famiglie praticanti». D’altra parte, spiega Antonio alla Nuova Bussola Quotidiana, «volevo sposare una brava ragazza per poi vivere da “uomo vero” che comanda e va alla conquista di altre donne, motivo per cui l’avevo già tradita durante il fidanzamento: avevo una doppia vita, due schede di cellulare e due maschere, di cui lei non sapeva nulla. Anzi mi aveva sempre dato molta fiducia». I coniugi si trasferirono in provincia di Reggio Emilia, dove Antonio era abilissimo a recitare la parte del «marito affettuoso, mentre fuori ero tutt’altro. Volevo sempre di più: cercavo le donne sposate, fino ai locali per scambisti». Era convinto di dominare la situazione ma «quando ti avvicini al fuoco alla fine ti bruci: il peccato si impossessa di te». Perciò nel 2007 «volevo la mia totale libertà, dissi tutto a mia moglie e me ne andai, sebbene avessimo due figli di 8 e 5 anni per cui a Mariele crollò il mondo addosso».

Antonio viveva solo «nella lussuria, anche se poi andavo a casa a mettere a posto la coscienza: facevo il papà part-time per non sentirmi proprio tremendo. E così me ne stavo tranquillo nel mio male. Nella mia testa mi sentivo felice, libero finalmente». Ma accadde qualcosa di imprevisto, di cui solo più tardi comprese il motivo. «Il quarto mese in cui ero fuori casa, cominciai ad avere dei pensieri suicidi: se guidavo pensavo ad andare fuori strada». Nel frattempo la moglie era venuta a conoscenza di un luogo «in cui la Madonna stava apparendo». Sebbene non fosse una donna di fede «Mariele andò a chiedere la grazia della mia conversione». Non disse a nessuno dove sarebbe andata ma «quando tornò capii che era completamente cambiata: prima mi rispondeva quando litigavamo e se doveva urlare parolacce lo faceva, anche perché io negli ultimi tempi avevo alzato le mani. Dopo quel viaggio però non rispondeva più, taceva, subiva tutto. Ma non passivamente: era piena di una pace inspiegabile, che poi capii essere soprannaturale». La cosa sconvolgente, però, era che «nonostante tornassi a casa dopo essere stato nel letto di un’altra, pur sapendolo lei mi chiedeva se doveva stirarmi una camicia o se volevo il caffè. E lo faceva con una dolcezza pazzesca».

Scoprendo la moglie a pregare e a leggere la Bibbia, «la mia violenza peggiorò: avevo un’avversione tremenda per il sacro (una volta le sputai in faccia mentre recitava il Rosario) ma lei non demordeva. Ne avevo quasi paura, ma nello stesso tempo mi faceva stare così bene che le chiesi dove fosse andata». Anche perché la depressione peggiorava: «Volevo andare là non certo per tornare con lei ma per uscire dal mio malessere e poi continuare a vivere la mia vita libertina». Finalmente Antonio ebbe la risposta: «Sono andata a Medjugorje, dove appare la Madonna dal 1981».

In realtà, grazie alle preghiere della moglie, stava vivendo una lotta interiore: «Ero un bestemmiatore incallito, ogni cinque minuti insultavo la Madonna (non posso ripetere cosa dicevo). Consigliavo l’aborto, spingevo gli amici a tradire le mogli, perciò, anche senza saperlo, ero un servo importante del demonio». Ma il fatto che «mia moglie avesse incominciato a seguire tutto quello che la Madonna chiede a Medjugorje (i cinque sassi: Eucarestia settimanale, Confessione mensile, lettura della Bibbia e Rosario quotidiani, digiuno) fece scendere in campo Dio». Mariele diceva ben 10 Rosari al giorno: «Iniziava la mattina presto finché, stremata, andava a letto. Poi andava a Messa la mattina per me e il pomeriggio per sé stessa, digiunava a pane e acqua mercoledì e venerdì (e continua a farlo), si confessava continuamente». E non c’era impegno che tenesse: «Si svegliava prima, pregava in strada, sotto la doccia, mentre faceva i mestieri. Poi seppi che faceva benedire l’acqua, il pane e il sale che io mangiavo… Mia moglie era in guerra e decise di usare ogni arma del cielo».

Così, nell’ottobre 2007 Antonio partì per Medjugorje chiedendo alla moglie di accompagnarlo, perché «in lei vedevo l’unica persona che mi poteva davvero aiutare. Non ero più il marito da riconquistare, ma un’anima da salvare e questo mi attraeva a lei». Ma la lotta drammatica fra Maria e il diavolo fu confermata dal fatto che «in quei mesi avevo sognato una notte il demonio sul mio letto che mi fissava (mi svegliai in una pozza di sudore) e un’altra Medjugorje (un bambino di nome Raffaele che mi accompagna in chiesa, due colline piene di persone, i sacerdoti che pregavano il Rosario, gente che piangeva davanti alla statua della Madonna)» e «quando arrivai lì ricordai il sogno». Messo piede a Medjugorje, «dopo aver passato il viaggio con le cuffie e la musica a tutto volume, chiedendo a mia moglie di tenermi lontano i sacerdoti, perché altrimenti li avrei picchiati, mi portarono subito in chiesa». Ma le migliaia di preghiere recitate in tante lingue fecero infuriare Antonio: «Dopo cinque minuti cominciai a bestemmiare, uscii dalla chiesa. Volevo scappare perché stavo impazzendo. Ma non c’erano mezzi per andarsene. Fumavo, fumavo, fumavo, finché mia moglie venne fuori consigliandomi di tornare in chiesa a pregare, perché sarei stato meglio». Di fronte al suo “no”, Mariele gli parlò della Confessione, «ma fuori dai confessionali c’era la fila e quindi cominciai ad insultare tutti dicendo: “Stupidi, cosa fate qui? Siete ridicoli”».

A quel punto «mia moglie mi disse che ero libero di andarmene ma che lei sarebbe tornata a pregare. Stavo malissimo, non potendo nemmeno fuggire, allora mi dissi: “Ok, ho chiesto io di venire”. E qui lanciai una sfida alla Madonna: “Se è vero che appari io faccio tutto quello che dici, ma tu devi farmi vedere che è vero. Altrimenti spacco e brucio tutto”». Eppure, «per me le donne erano esseri inferiori, figurati la Madonna, ma a quel punto ci provai e cominciai dalla Confessione». Per Antonio era la prima volta dopo la Prima Comunione: «Non dissi tutto ma fui assolto e in effetti la rabbia diminuì».

Il gruppo partecipò poi ad una Messa celebrata da padre Jozo «che ci fece leggere la preghiera di consacrazione alla Madonna». Antonio si commuove ancora pensando a quando ripetevo il «totus tuus, che fu l’inizio della mia liberazione». In ginocchio, a terra, piangeva senza capire il perché, «però mi sentivo così leggero che cominciai a pregare con gli altri. Anche se avevo ancora vergogna di stare con il rosario in mano». In questo caso però l’orgoglio lo aiutò: «Avevo detto che avrei fatto tutto e così dissi le mie prime “Ave Maria”. Poi vidi le colline del sogno per cui chiesi chi fosse Raffaele: mi risposero che era l’arcangelo, il medico che accompagna i malati da Dio. E qui cominciai a credere…».

Il giorno successivo il gruppo partecipò all’apparizione della Madonna a uno dei veggenti: «Rimasi tutto il tempo in ginocchio con la testa a terra. In quel momento mi entrò un fuoco dentro, caldo, e quella pace che trasmetteva mia moglie avvolse anche me. Piansi così tanto che non riuscivo ad alzarmi da terra». Quando si riprese, però, «decisi di confessare tutto il mio passato e il sacerdote mi diede dieci Rosari di penitenza». Antonio, non capendo ancora cosa fosse un Rosario, disse che avrebbe pregato: «Con l’aiuto degli altri cominciai. E più pregavo più ero felice, perciò domandavo a tutti cos’altro la Madonna chiedesse». Prima di partire la moglie consigliò ad Antonio di partecipare all’Adorazione eucaristica spiegandogli che lì c’è Gesù in persona: «Mi addormentai davanti a Lui in pace. Poi sognai che uscivo dal santuario e mia figlia piccola mi diceva: “Papà basta litigare con mamma, vieni a casa con noi”. Per non farla piangere dissi di sì, ma poi domandai a Maria: “Tu mi hai fatto veder tutto e anche di più, ma spiegami che senso ha questo sogno”». Durante l’ultima Messa, allo scambio della pace, mi sentii tirare la maglia. Comparve una bimba simile alla mia che prese la mano solo a me. Poi se ne andò sotto la statua della Madonna dove il padre soddisfatto le diede una pacca sulla spalla. Infine uscirono dalla chiesa anche se la Messa non era finita». Antonio capì poi che era la risposta della Madonna: «Se volevo la pace dovevo tornare a casa come voleva mia figlia. Così chiesi a Maria di darmi l’amore per la mia famiglia e poi domandai perdono anche a loro. Ero felice perché ero stato il peggiore dei peccatori ma ero stato perdonato. Tanto che dissi a Dio: “Ora che ti ho conosciuto posso anche morire”».

Il ritorno fu un trauma per gli altri, non per lui: «Quando mi chiamavano le donne dicevo loro che avevo incontrato Dio, lo stesso dicevo agli amici e ai parenti che mi vedevano pregare in continuazione». L’effetto fu che, dal trascinare decine di persone nella perdizione, Antonio divenne il tramite per la conversione «della mia famiglia intera (mio papà era un bestemmiatore), genitori, cugini, zii e degli amici. Nessuno credeva ai propri occhi, tutti volevano sapere. Tanti tornarono con me a Medjugorje e cominciarono a credere». A confermare che dove sovrabbondò il peccato ora sovrabbonda la grazia.

Ma il demonio ci riprovò: «Il secondo giorno dal ritorno da Medjugorje una zia mi chiese di andare a raccontarle tutto. In macchina avevo una busta di rosari da regalare, ma venni fermato da due prostitute che mi sbarrarono la strada: aprirono le porte della macchina, una mi salì davanti e una dietro. Cercavano qualcosa. Quella davanti provò a prendere il mio rosario, l’altra voleva la busta dei rosari. Riuscii a sottrarli dalle loro mani. Allora, con una voce tremenda, una mi disse: “Non mi toccare che ti ammazzo”. In quel momento capii che avevo a che fare con il demonio. Guardai il crocifisso appeso alla macchina e le dissi di andarsene. A quel punto se ne andarono. Fu lì che capii che satana era infuriato».

Ci sono state persone che ascoltando questa testimonianza si sono convertite, «anche se molti, quando mia moglie spiega che basta vivere i “cinque sassi”, trovano delle scuse: “Non riesco a digiunare, devo lavorare, eccetera”. Così non farai mai nulla. E non è che devi fare per ottenere, ma per abbandonarti completamente a Dio se vuoi vederlo all’opera». Come dice la Madonna: “Cari figli, dedicate il tempo solo a Gesù, e Lui vi darà tutto ciò che cercate, Lui vi si rivelerà in pienezza ». «Penso sempre a mia moglie che prima ancora di partire per Medjugorje, distrutta e bisognosa economicamente, trovò lavoro a tempo indeterminato. Il datore le disse: “O i cinque giorni via o il contratto”». Sappiamo cosa scelse Mariele… «fu così che io, maltrattarore di donne e bestemmiatore della più grande fra loro, fui salvato da due femmine».

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La santità del perdono

Posté par atempodiblog le 6 février 2020

La santità del perdono
di padre Livio Fanzaga – Radio Maria

Messaggio del 25 gennaio 2020 rivolto alla Parrocchia attraverso la veggente Marija di Medjugorje

“Cari figli!
Oggi vi invito a pregare ancora di più finché nel vostro cuore sentiate la santità del perdono. Nelle famiglie ci deve essere la santità perché figlioli, non c’è futuro per il mondo senza amore e santità, perché nella santità e nella gioia voi vi donate a Dio Creatore il quale vi ama con amore immenso. Per questo mi manda a voi. Grazie per aver risposto alla mia chiamata”.

La santità del perdono dans Apparizioni mariane e santuari Gospa-Medjugorje

Trascrizione del commento di padre Livio Fanzaga al messaggio della Regina della Pace dato a Marija il 25 gennaio 2020

Questo messaggio della Regina della Pace è molto breve, però contiene  concetti fondamentali e va interpretato guardando alle parole che vengono usate.
La Madonna dice la parola “santità” per ben quattro volte, quindi certamente questo è il concetto che Le sta più a cuore.
Tuttavia il messaggio inizia con l’invito a pregare di più e la Madonna rinnova questo invito quasi in ogni messaggio e il 25 luglio 2019 ha detto: “la preghiera diventi vita per voi, di giorno e di notte”.
Pregare è fondamentale perché nella preghiera incontriamo Dio e facciamo l’esperienza del Suo amore, nella preghiera vediamo noi stessi nella Luce di Dio e prendiamo anche le decisioni fondamentali della nostra vita.
La Madonna sa che, se invita alla santità, rischia di trovare in noi un certo scetticismo, perché pensiamo a persone che fanno digiuni, sacrifici, fanno cose straordinarie, fanno addirittura miracoli! E questo tipo di santità non è alla portata di tutti.
La santità è invece un’opzione possibile anche a quelli che vivono nel mondo, qualsiasi età abbiano, come Lei ha detto:“a qualsiasi età, potete iniziare a diventare Santi”.
Allora la Madonna ci invita, come primo passo, a crescere nella preghiera per chiedere il contatto con Dio, l’esperienza del Suo amore.

Dunque dobbiamo sostare nella preghiera, vivere nella preghiera finché in noi nasca il desiderio di essere Santi, di piacere a Dio, di essere puliti, di avere un cuore aperto al Suo amore, di essere tutti Suoi.
Questo desiderio deve nascere in noi, perché finché non c’è questo desiderio, tutti gli inviti a diventare santi, rischiano di essere come quei semi che cadono sulle pietre e non fruttificano.
In questo messaggio la Madonna vuol parlare di un tipo particolare di santità che è alla portata di tutti e che è importante, soprattutto nella vita quotidiana: la Santità che consiste nella capacità di perdonare.
È bellissima questa espressione della Madonna “la santità del perdono”.
E la Madonna fa riferimento alla santità delle famiglie che consiste nel far sì che nelle famiglie ci sia la capacità di perdonare. 

Perché la Madonna insiste sulla santità del perdono nelle famiglie?
Perché oggi le famiglie si dividono.
Ci sono tante famiglie che cominciano bene, ma dopo un po’ si sgretolano, si rovinano, perché? 
Perché iniziano le incomprensioni, le ripicche, incominciano le vendette, si rompe quel rapporto meraviglioso che è l’amore tra lo sposo e la sposa e arriva il momento in cui uno dei due chiede la separazione.
Ma prima di arrivare a questo c’è una fase di degrado dei rapporti quotidiani, degrado del dialogo, della comprensione, dell’aiuto reciproco.
Nelle famiglie ci saranno sempre tensioni e incomprensioni, fa parte della natura umana e anche alla diversa psicologia tra l’uomo e la donna, allora ci vuole sempre una grande capacità di accettazione reciproca, ma soprattutto una grande capacità di capire e di perdonare.
Mai chiudere la giornata voltandosi le spalle, non dandosi la “buonanotte”, e mai incominciare la giornata come estranei, uno mangia da una parte e l’altro dall’altra e neanche ci si saluta, neanche ci si dice “buongiorno”.

E l’invito della Madonna è questo: “vivete la santità familiare”, sempre disposti a perdonare chiedendo il perdono reciproco.

Bisogna essere capaci di chiedere perdono anche quando si pensa di aver ragione, perché molte volte manca chi fa il primo passo.
Fai tu il primo passo, così rompi i muri della separazione e in questo modo impediamo al demonio di operare, impediamo al demonio di rompere i rapporti tra lo sposo e la sposa, fra i genitori e i figli e anche fra i fratelli.
La capacità di perdonare, di non fare ripicche, di non farla pagare, di non indurire il cuore è fondamentale per evitare la disgregazione delle famiglie.
Poi la Madonna passa dalle famiglie al mondo e nel messaggio del 25 novembre 2019 ha detto: “i cuori sono pieni di odio e di gelosia”.
Quindi questa santità del perdono, che deve cominciare nella vita familiare, deve poi estendersi in tutti i rapporti umani, nei rapporti tra le nazioni, non deve vigere la legge “occhio per occhio, dente per dente”, tu lanci un missile, io te ne lancio due, in questo modo si va verso la guerra.
Ci vuole lungimiranza, intelligenza, ci vuole quella superiorità spirituale per saper dire “soprassiedo, non è necessario farla pagare”.
Nella Bibbia Dio perdona e ritira tutti i castighi che aveva promesso, basta che il popolo si penta, il perdono di Dio richiede il nostro pentimento.
Nell’evento cristiano Gesù si fa Agnello di Dio che espia i nostri peccati per nostro amore, e, dopo la morte in Croce, dopo aver versato il suo sangue col quale ci lava, appare nel Cenacolo agli Apostoli risorto e dice: “ricevete lo Spirito Santo, a chi rimetterete i peccati saranno rimessi”.

Il Cristianesimo è l’unica religione che ha come chiave fondamentale il perdono, il perdono che Dio dà a noi e il perdono che noi dobbiamo dare agli altri, ed è in questo modo, dice la Madonna, attraverso il perdono che vi date tra di voi, che voi assicurate il futuro al mondo.
Noi pensiamo che il futuro è messo in forse dai cambiamenti climatici, è messo in forse dalle armi atomiche, dalle armi chimiche e batteriologiche, certamente, ma la Madonna ci porta a un piano superiore, e ci dice che il futuro del mondo è messo in forse dall’odio, dalla cattiveria, dalla vendetta e che noi possiamo assicurare il futuro del mondo con la santità del perdono, la santità dell’amore, in modo tale che la gioia e l’amore prendano il sopravvento.

La Madonna ci chiama a lavorare sul nostro cuore.
Nel nostro cuore ci sono tanti virus pericolosi: la gelosia, l’invidia, la vendetta, “gliela faccio pagare”, “gli faccio vedere io chi sono”, tutte cose che poi portano alle tragedie.

Possiamo guarire con la preghiera, nella preghiera abbiamo l’amore di Dio e, con la consapevolezza che Dio ci perdona, noi facciamo lo stesso nelle nostre famiglie e nei rapporti umani.
E così si assicura il futuro del mondo attraverso il perdono.
Attraverso la preghiera riscopriamo il desiderio di santità, riscopriamo l’importanza del perdono in un mondo che, dice la Madonna, è in guerra perché i cuori sono pieni di odio e di gelosia.      

Che grazia immensa avremmo, se prendessimo la Madonna come Madre e Maestra: andremmo veloci nel cammino di santità. 

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Quello che è in gioco in questo tempo è la fede

Posté par atempodiblog le 1 décembre 2019

Quello che è in gioco in questo tempo è la fede

Quello che è in gioco in questo tempo è la fede dans Anticristo La-Santissima-Trinit-e-Maria

La consonanza tra i messaggi di Medjugorje e la prospettiva escatologica dell’Apocalisse è profonda. Non solo per i tempi del combattimento, bensì anche per mettere in luce come il rischio per l’uomo chiamato alla lotta spirituale sia la perdita della fede. Fin dai primi tempi delle apparizioni la Regina della Pace ha evidenziato la centralità della fede: «Che i frati siano saldi nella fede e proteggano la fede del popolo» (27 giugno 1981); «Che il popolo creda e perseveri nella fede» (28 giugno 1981); «Non c’è che un solo Dio e una sola fede. Credete fermamente e non abbiate paura!» (29 giugno 1981).

Quello che è in gioco in questo tempo è dunque la fede. Non si tratta di stare solo in guardia dalle eresie – che accompagnano la storia della Chiesa fin dalle sue origini, attraverso le dispute cristologiche e trinitarie che, di volta in volta, venivano risolte con i pronunciamenti dottrinali dei concili – bensì di custodire la fede dall’attacco strisciante di una mentalità sempre più diffusa per cui tutte le religioni sarebbero uguali e mere creazioni dell’animo umano. A questo tentativo di confondere le cose appiattendo il complesso e variegato mondo delle religioni a semplice espressione culturale umana, occorre rispondere anzitutto salvaguardando la trascendenza e la divina rivelazione, poi ribadendo che non basta dire che “Dio esiste” o “è uno solo”, bensì occorre riconoscere e adorare l’unico Dio che è Padre, Figlio e Spirito Santo, ovvero la Santissima Trinità. Ma per fare questo passo decisivo verso l’autentica fede in Dio, si deve accogliere Gesù Cristo quale Figlio di Dio venuto ad annunciare al mondo l’amore misericordioso del Padre, guardandosi bene dal rischio – tante volte denunciato da papa Francesco – di ridurre Gesù a semplice maestro di spiritualità, mentre Egli è Dio. Ogni indebita riduzione della figura di Cristo non fa che allontanare dalla verità e conduce verso un vago spiritualismo panteistico e immanentistico che, alla fine, si traduce nella perdita della fede e nel rifiuto del Salvatore.

Come evitare di perdere il senso di Dio? Lo dice la stessa Regina della Pace nel primo messaggio delle sue apparizioni a Medjugorje laddove esorta gli uomini a riconciliarsi con Dio e tra loro, dicendo che per poter fare questo «è necessario credere, pregare, digiunare e confessarsi» (26 giugno 1981). Occorre prendere molto sul serio questo appello se non si vuol restare vittime di quell’apostasia dilagante che sempre più inquina il cuore dell’uomo, conducendolo a rifiutare Dio, perdendo in ultimo anche il senso di se stesso quale creatura bisognosa di riconoscere il proprio Creatore.

Tratto da: La Croce rinnegata. L’apostasia dell’Occidente – di padre Livio Fanzaga con Diego Manetti. Ed. PIEMME

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Solo tornando a Cristo l’umanità potrà ritornare a vivere e a gioire

Posté par atempodiblog le 30 novembre 2019

Solo tornando a Cristo l’umanità potrà ritornare a vivere e a gioire
Tratto da: La scuola di Medjugorje di don Matteo Graziola

Solo tornando a Cristo l’umanità potrà ritornare a vivere e a gioire dans Apparizioni mariane e santuari Madonna-di-Kibeho

[…] è facile vedere la piena consonanza tra il messaggio di Kibeho e quello di Medjugorje. Entrambi puntualizzano l’importanza della fede, della Chiesa, del Rosario, della famiglia, dei comandamenti di Dio, del Vangelo, del digiuno, dei Sacramenti, dei ‘novissimi’, e così via.

E oltre a ciò entrambi esprimono il medesimo giudizio sul mondo: l’umanità si è allontanata da Dio, cercando di fare a meno di Lui, ed è finita nel nulla, nella violenza, nella menzogna; solo tornando a Cristo potrà ritornare a vivere e a gioire. I cristiani hanno il dovere di non dormire, ma di sacrificare se stessi per il Regno di Cristo.

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A Medjugorje al via il Festival dei giovani. La sei giorni per “Seguire Gesù”

Posté par atempodiblog le 1 août 2019

A Medjugorje al via il Festival dei giovani. La sei giorni per “Seguire Gesù”
Oltre 50mila ragazzi da tutto il mondo hanno raggiunto la località della Bosnia per riflettere sul passo evangelico “Seguimi”, tema scelto per la 30esima edizione del Festival. Previsti gli interventi di numerosi vescovi e cardinali.
di Marco Guerra – Vatican News

A Medjugorje al via il Festival dei giovani. La sei giorni per “Seguire Gesù” dans Articoli di Giornali e News Festival-dei-giovani-a-Medjugorje

Una messa presieduta dal cardinale vicario del Papa per la diocesi di Roma, Angelo De Donatis, darà inizio questa sera al 30esimo “Festival dei giovani » di Medjugorje, in Bosnia-Erzegovina. L’evento si chiuderà martedì 6 agosto con un’altra celebrazione eucaristica celebrata da mons. Rino Fisichella, presidente del Pontificio consiglio per la nuova evangelizzazione.

“Seguire Gesù” al centro delle catechesi
Le riflessioni di questa edizione del 2019 sono dedicate al passo evangelico “Seguimi” e il programma prevede catechesi, testimonianze, processioni, adorazioni che metteranno il messaggio di Cristo al centro della vita dei ragazzi. Sono attesi 50mila pellegrini guidati da 400 sacerdoti. L’iniziativa sarà trasmessa in streaming in diverse lingue grazie a sei telecamere, due spidercam e un drone. Per tutto il tempo del Festival è assicurata la traduzione simultanea in 18 lingue proprio per assicurare la piena partecipazione dei giovani provenienti da tutto il mondo.

Vescovi e cardinali parlano ai giovani
Il tema del Festival sarà approfondito grazie agli interventi di mons. Jose Rodriguez Carballo, segretario della Congregazione per gli Istituti di Vita Consacrata e le Società di Vita Apostolica; del nunzio apostolico in Bosnia-Erzegovina mons. Luigi Pezzuto; di mons. Dominique Rey, vescovo di Toulon in Francia; di mons. Giampaolo Crepaldi, vescovo di Trieste; di mons. Vlado Kosic, vescovo di Sisak (Croazia); del cardinale e arcivescovo di Sarajevo Vinko Puljic e del visitatore apostolico per la parrocchia di Medjugorje mons. Henryk Hoser.

Mons. Hoser: a Medjugorje i giovani ritrovano Dio
“Gesù mostra ai giovani la strada verso la verità”, ha detto a Vatican News mons. Henryk Hoser, parlando anche dei numerosi frutti portati dalla devozione per la Madonna di Medjugorje:

R. – Il passo evangelico scelto per questa edizione è un dialogo tra Gesù e un giovane, che gli chiede come vivere. Gesù gli dice di arrivare alla pienezza della comunione con Lui, e alla fine termina dicendo: “Seguimi, seguimi e troverai la vita della santità”.

Nel programma sono previste catechesi, testimonianze, processioni, adorazioni. Tutto questo evento serve a porre la figura di Cristo al centro della vita dei giovani?
R. – Sì, ovviamente. Gesù, che chiama questo giovane, si mostra come centro della vita, come maestro. E allora per i giovani è molto importante vivere in vicinanza con l’autorità, l’autorità assoluta, che mostra anche la strada sicura, la strada verso la verità.

Medjugorje continua a portare grandi frutti in termini di conversioni, vocazioni, e opere di bene. Questo luogo può rappresentare un faro per i giovani europei che si confrontano con l’odierna società dello scarto?
R. – Senza dubbio. Medjugorje è il luogo dove i giovani – ma tutti, non soltanto i giovani – ritrovano la strada che conduce a Dio, ritrovano un legame con Dio che si era perso, era stato dimenticato. E allora la conversione, che è al centro della spiritualità di Medjugorje, fa scoprire che Dio è nostro Padre, e noi siamo suoi figli. E allora questo legame tra padre e figli è costituito per vivere la pienezza dell’immagine di Dio nella nostra vita.

All’evento parteciperanno 50mila pellegrini guidati da 400 sacerdoti. Perché questa località nel cuore dei Balcani richiama tante persone? Perché tutti vogliono salire sulla collina del Podbrdo?
R. – Questo luogo è riconosciuto, perché quest’anno vi si svolge la trentesima edizione del Festival. Mi sembra quindi che questo Festival goda di una certa fama, i giovani vengono con gioia e vivono delle giornate molto intense e belle, molto luminose. Mi sembra che è diventata una sorta di tradizione che viene trasmessa da una generazione all’altra. A Medjugorje sviluppiamo il culto della Madonna, di Maria, soprattutto la sua vocazione di Regina della Pace, la pace del cuore umano, la pace familiare e sociale. E questo è importante soprattutto nei Balcani, che hanno vissuto una guerra terribile, fratricida. Ora, anche il nostro cuore ha bisogno di una pace interiore. E credo che il messaggio di Medjugorje trovi una grande eco nel cuore dei giovani.

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“Il perdono è una forma eccelsa d’amore”

Posté par atempodiblog le 10 juin 2019

“Il perdono è una forma eccelsa d’amore”
Tratto da: Radio Maria Fb

Messaggio di Medjugorje a Mirjana del 02/06/2019

“Il perdono è una forma eccelsa d'amore” dans Citazioni, frasi e pensieri Madonna

“Cari figli,
soltanto un cuore puro ed aperto farà sì che conosciate davvero mio Figlio, e che tutti quelli che non conoscono il suo amore lo conoscano per mezzo di voi. Solo l’amore farà sì che comprendiate che esso è più forte della morte, perché il vero amore ha vinto la morte ed ha fatto in modo che la morte non esista.
Figli miei, il perdono è una forma eccelsa d’amore. Voi, come apostoli del mio amore, dovete pregare per essere forti nello spirito e poter comprendere e perdonare. Voi, apostoli del mio amore, con la comprensione ed il perdono, date esempio d’amore e di misericordia.
Riuscire a comprendere e perdonare è un dono per cui si deve pregare e di cui si deve aver cura. Col perdono voi mostrate di saper amare. Guardate, figli miei, come il Padre Celeste vi ama con un amore grande, con comprensione, perdono e giustizia. Come vi dà me, la Madre dei vostri cuori.
Ed ecco: sono qui in mezzo a voi per benedirvi con la materna benedizione; per invitarvi alla preghiera e al digiuno; per dirvi di credere, di sperare, di perdonare, di pregare per i vostri pastori e soprattutto di amare senza limiti. Figli miei, seguitemi! La mia via è la via della pace e dell’amore, la via di mio Figlio. È la via che porta al trionfo del mio Cuore.
Vi ringrazio!”.

Commento di Padre Livio al messaggio del 2 giugno 2019

Padre-Livio dans Fede, morale e teologia

Questo messaggio, come ogni messaggio del due del mese, è molto intenso e ricco. È come straripante dal Cuore della Madre!
Alla Madonna sta molto a cuore entrare subito nel vivo del messaggio che è un inno all’amore e poi alla fine colloca la sua missione di Madre che è quella di portarci a suo Figlio e attraverso suo Figlio alla vita eterna.
“Cari figli, soltanto un cuore puro ed aperto farà sì che conosciate davvero mio Figlio”. L’amore di cui parla la Madonna è un amore così grande che neanche possiamo immaginarlo, intuirlo, questo amore è l’Amore di Dio! È Dio stesso, Dio è Amore, l’Amore è Dio! È l’Amore del Padre, del Figlio, che sono un dono d’amore che è lo Spirito Santo.

Conosciamo questo amore purificando, aprendo, dilatando il nostro cuore, “dovete avere un cuore puro, un cuore aperto, dovete entrare in intimità con mio Figlio, accostando il vostro cuore al suo Cuore, allora piano piano potrete conoscere l’amore di cui io vi parlo, che è l’amore che segretamente desiderate”, perché tutti noi desideriamo un amore puro, infinito ed eterno, ma troviamo sempre lungo la nostra strada amori limitati e molto spesso dei falsi amori. “E che tutti quelli che non conoscono il suo amore lo conoscano per mezzo di voi”. È chiaro che non possiamo far conoscere Gesù, il suo Amore agli altri, se non lo abbiamo sperimentato.

Solamente sperimentandolo se ne può parlare con entusiasmo, se ne può parlare con umiltà, solamente sperimentandolo se ne può parlare donandolo.
Allora comprendiamo che questo Amore è più forte della morte: “Solo l’amore farà sì che comprendiate che esso è più forte della morte,
perché il vero amore ha vinto la morte ed ha fatto in modo che la morte non esista”. Gesù è morto per amore e risorto a vita immortale e dona a noi questa vittoria, la vittoria dell’amore sulla morte! È così grande questo Amore, che fa sì che la morte non esista!

La morte di cui parla la Madonna è prima di tutto la morte spirituale, quella del peccato mortale, quella della perdizione eterna. Per un cristiano la morte è un abbraccio con Cristo, che si può già realizzare nella fede in questa vita, specialmente ricevendo la Santa Comunione, nella quale riceviamo Cristo Risorto. La Madonna ci invita a conoscere questo Amore; poi ci dirà più avanti, parlando del digiuno e della preghiera, in che modo dobbiamo dilatare il cuore, renderlo puro, renderlo aperto e sincero. Poi comincia la seconda parte del messaggio e cioè che la più alta forma d’Amore è il perdono: “Figli miei, il perdono è una forma eccelsa d’amore”.

L’amore di Dio ha inviato il Figlio il quale ha portato su di sé i peccati del mondo, li ha espiati e, apparendo agli Apostoli nel Cenacolo, il Risorto ci dà lo Spirito Santo per la remissione e il perdono dei peccati. È come se noi avessimo un debito impagabile e qualcuno ce lo ha pagato. Gesù lo ha pagato andando sulla Croce e dall’alto della Croce ha detto: “Padre perdona loro perché non sanno quello che fanno”. Questo perdono riguarda i peccati che fanno tutti gli uomini! “Voi, come apostoli del mio amore, dovete pregare per essere forti nello spirito e poter comprendere e perdonare”. Noi non amiamo se non perdoniamo e per capire questo dobbiamo guardare Gesù crocefisso, al suo perdono sulla Croce, al perdono che ci ha donato attraverso il Sacramento della Penitenza.

L’amore del Padre ha inviato il Figlio per cancellare i peccati del mondo e ha fatto sì che la sua giustizia diventasse misericordia. Poi è chiaro che se noi rifiutiamo la sua misericordia, i nostri peccati rimangono su di noi e ci portano alla morte eterna. Essendo stati perdonati, non possiamo non perdonare gli altri, manifestando comprensione verso le mancanze altrui, i torti subiti, le ingiustizie, le offese, perché molte volte gli altri sono trascinati dal maligno.
Anche a noi potrebbe capitare, anche a noi magari è capitato di essere aizzati dal maligno, di essere degli zimbelli nelle sue mani e come è capitato a noi, può capitare a loro.

Come Dio ha avuto pietà di noi e come gli altri hanno avuto pietà di noi, noi dobbiamo essere comprensivi nei confronti degli altri e dare il nostro perdono. Questo ovviamente ha una dinamica che deve maturare nell’intimo del cuore, ha bisogno di un tempo ed è una conquista, è il frutto della preghiera, è una grazia che bisogna chiedere, non è, diciamo così, un colpo di telecomando il perdono, è una vittoria, è una contemplazione dell’Amore del Padre, è fare agli altri quello che il Padre ha fatto a noi. Non commettiamo l’errore di coltivare il risentimento, di coltivare l’odio, perché conserviamo il veleno di satana nel nostro cuore. E se non possiamo manifestare il perdono per gli altri, perché ci sono tante circostanze, perché il perdono diventi qualcosa di vero, diventi una vera riconciliazione, perché avvenga questo è necessario il miracolo nei cuori. Bisogna chiedere questo miracolo, desiderarlo, coltivando la disponibilità alla riconciliazione e pregando per le persone che ci hanno offeso, come Gesù e come tutti i martiri che hanno pregato per i loro persecutori; all’origine di ogni persecuzione c’è satana.

“Voi, apostoli del mio amore, con la comprensione ed il perdono, date esempio d’amore e di misericordia. Riuscire a comprendere e perdonare è un dono per cui si deve pregare e di cui si deve aver cura”. Dobbiamo sradicare l’impulso del risentimento, “di farla pagare”, dobbiamo arrivare alla compassione per chi, usato da satana, ci ha fatto del male.

Pregare per quelli che ci hanno fatto del male è la cosa più bella che possiamo fare, poi saremo noi con i nostri approcci ad aprire il cuore degli altri.
Molte volte uno avanza proposte di perdono e trova l’altro che risponde con le parolacce, questo capita spesso, ma noi dobbiamo invece usare un’altra tattica, noi sappiamo che la grazia tocca i cuori e che la grazia si ottiene con la preghiera. Con la preghiera possiamo disporre il cuore degli altri al perdono, perché è un dono di grazia. “Col perdono voi mostrate di saper amare”.

Nella terza parte del messaggio la Madonna parla della sua missione: “Guardate, figli miei, come il Padre Celeste vi ama con un amore grande, con comprensione, perdono e giustizia. Come vi dà me, la Madre dei vostri cuori”. L’Amore del Padre Celeste si manifesta nel perdono e si manifesta anche nel fatto che ha inviato Lei come Madre dei nostri cuori. La sua presenza qui per così tanto tempo, con così tanti messaggi, non è qualcosa che dobbiamo sopportare con curiosità. La Madonna ci dice: “io sono qui da così tanto tempo, con così tanta pazienza per voi, perché il Padre Celeste vi ama e mi invia presso di voi”Poi precisa la sua missione “Ed ecco: sono qui in mezzo a voi per benedirvi con la materna benedizione; per invitarvi alla preghiera e al digiuno; attraverso la preghiera e il digiuno, attraverso la rinuncia alle cose effimere, attraverso la rinuncia al male, tagliando la radice dei vizi, con la preghiera e il digiuno ci avviciniamo a Gesù, al suo Cuore, comprendiamo il suo immenso Amore grazie al quale noi resuscitiamo a vita nuova, alla gloriosa resurrezione di Cristo!

“Per dirvi di credere, di sperare, di perdonare, di pregare per i vostri pastori e soprattutto di amare senza limiti”. “Sono qui non per celebrare me stessa, ma perché avete bisogno, perché siete sballottati da satana sciolto dalle catene, sono qui per invitarvi alla preghiera e al digiuno, sono qui per dirvi di credere, di sperare, di perdonare, di pregare per i vostri pastori e soprattutto son qui per dirvi di amare senza limiti”.
E poi conclude: “Figli miei, seguitemi!”. Se la Madonna è qui, seguiamola! È qui, ci indica la strada, lasciamoci prendere per mano. Lo dico con umiltà, quelli che oggi non si fanno prendere per mano dalla Madonna, più facilmente perdono la strada e satana li inganna.

“La mia via è la via della pace e dell’amore, la via di mio Figlio. È la via che porta al trionfo del mio Cuore. Vi ringrazio!”.
Questa che è l’ultima apparizione della Madonna sulla terra ci condurrà al trionfo del suo Cuore Immacolato che consiste nel fatto che gran parte dell’umanità accoglierà suo Figlio Gesù.

La pace nel mondo non è un progetto umano. Il trionfo del Cuore Immacolato è l’accoglienza dell’umanità di quel Cuore crocefisso che trabocca di Amore per tutti gli uomini, anche per quelli che lo hanno crocefisso. Con questo ringraziamo la Madonna, perché ci guida, perché ci nutre, ci unisce, perché ci vuole bene, perché ci manifesta l’Amore del Padre Celeste, perché ci porta alla vittoria, la vittoria del bene, la vittoria di Cristo, la vittoria dell’Amore!

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Medjugorje, la fede mariana e la decisione del Pastore

Posté par atempodiblog le 13 mai 2019

Medjugorje, la fede mariana e la decisione del Pastore
L’autorizzazione dei pellegrinaggi è un segno di riconoscimento del bene che accade nella parrocchia-santuario, dove tante persone si riavvicinano ai sacramenti
di Andrea Tornielli – Vatican News

Medjugorje, la fede mariana e la decisione del Pastore dans Andrea Tornielli Pellegrini-a-Medjugorje

Per comprendere le ragioni e il significato profondo della decisione di autorizzare i pellegrinaggi a Medjugorje da parte di Francesco è utile rileggere alcuni passi dell’esortazione apostolica Evangelii gaudium, il documento che traccia la rotta del suo pontificato. Il Papa in quel testo ricordava che «nella pietà popolare si può cogliere la modalità in cui la fede ricevuta si è incarnata in una cultura e continua a trasmettersi». E ricordava pure, citando le parole del documento finale della conferenza dei vescovi latinoamericani ad Aparecida, che «il camminare insieme verso i santuari e il partecipare ad altre manifestazioni della pietà popolare, portando con sé anche i figli o invitando altre persone, è in sé stesso un atto di evangelizzazione». «Non coartiamo né pretendiamo di controllare questa forza missionaria!», concludeva il Pontefice.

È un dato di fatto che milioni di pellegrini in questi anni abbiano vissuto una significativa esperienza di fede recandosi a Medjugorje: lo attestano le lunghe file ai confessionali e le adorazioni eucaristiche serali nella grande chiesa parrocchiale senza un metro quadrato libero da fedeli inginocchiati.
«Credo» che «a Medjugorje ci sia la grazia. Non si può negare. C’è gente che si converte», aveva detto il Papa dialogando nel 2013 con padre Alexandre Awi Mello mariologo e oggi segretario del Dicastero per i Laici, la Famiglia e la Vita. In quella intervista, trasformata in un libro (È mia madre. Incontri con Maria, edizioni Città Nuova), Francesco metteva certo in guardia dal protagonismo dei veggenti e dal moltiplicarsi di messaggi e segreti. Ma senza mai disconoscere i frutti positivi dell’esperienza dei pellegrinaggi. Nella prefazione a quel libro, il teologo argentino Carlos María Galli aveva scritto: «Per Francesco la cosa più importante è la fede mariana del “santo popolo fedele di Dio”, che ci insegna ad amare Maria oltre la riflessione teologica. In quanto figlio e membro, come qualsiasi altro, del Popolo di Dio, Bergoglio – Francesco – partecipa del sensus fidei fidelium e si identifica con la profonda pietà mariana del popolo cristiano».

È proprio per questo che, continuando a studiare il fenomeno Medjugorje e senza che vi sia un pronunciamento sull’autenticità delle apparizioni, il Papa ha inteso prendersi cura di chi affronta i disagi del viaggio per recarsi a pregare in quel luogo. Per questo aveva voluto un suo inviato permanente, un vescovo dipendente dalla Santa Sede, incaricato proprio della cura pastorale dei pellegrini. E sempre per questo adesso stabilisce di andare oltre quanto dichiarato più vent’anni fa dalla Congregazione per la dottrina della fede, che permetteva i pellegrinaggi a Medjugorje ma solo «in maniera privata». Ora invece le diocesi e le parrocchie potranno organizzare e guidare quei pellegrinaggi espressione della pietà mariana del popolo di Dio.

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Mese di maggio indimenticabile/ Rinverdire la recita del santo Rosario

Posté par atempodiblog le 1 mai 2019

Mese di maggio indimenticabile/ Rinverdire la recita del santo Rosario
di padre Livio Fanzaga – Radio Maria

Il Rosario è l’occasione per immergersi nella Madonna dans Anticristo ff965t

Cari amici, in questo mese di maggio dobbiamo rinverdire la recita del santo Rosario, non solo individualmente, ma anche nelle famiglie e nelle parrocchie. La Madonna nelle sue apparizioni dà una grande importanza alla recita del santo Rosario. Accogliamo col cuore l’invito della Regina della pace. Faremo un mese di Maggio indimenticabile.

“Cari figli, oggi vi invito a cominciare a dire il Rosario con fede viva, così io potrò aiutarvi. Voi, cari figli, desiderate ricevere grazie, ma non pregate, io non vi posso aiutare dato che voi non desiderate muovervi. Cari figli, vi invito a pregare il Rosario; il Rosario sia per voi un impegno da eseguire con gioia, così comprenderete perché sono da così tanto tempo con voi: desidero insegnarvi a pregare. Grazie per aver risposto alla mia chiamata!” .(12 giugno  1986)

“Figlioli, la preghiera opera miracoli. Quando siete stanchi e malati e non sapete il senso della vostra vita, prendete il rosario e pregate; pregate finché la preghiera diventi un’ incontro gioioso con il vostro Salvatore. Sono con voi e intercedo e prego per voi, figlioli”. (25 aprile 2001).

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Medjugorje, 28° Festival internazionale dei giovani: Omelia di S.E. Mons. Henryk Hoser

Posté par atempodiblog le 6 août 2018

Medjugorje, 28° Festival internazionale dei giovani
Testo dell’Omelia di S.E. Mons. Henryk Hoser, Visitatore Apostolico per la Parrocchia di Medjugorje (05/08/2018)
Tratto da: Radio Maria

Medjugorje, 28° Festival internazionale dei giovani: Omelia di S.E. Mons. Henryk Hoser dans Apparizioni mariane e santuari S.E._Mons_Henryk_Hoser

“Che cosa dobbiamo compiere per fare le opere di Dio?”

Cari giovani amici,

ecco la domanda che ci poniamo alla fine del nostro Festival, ricco d’esperienze, momenti intensi, vissuti nei vostri moltissimi incontri, nelle conoscenze fortificate anche per il futuro: “Che cosa dobbiamo compiere per fare le opere di Dio?”.

Oggi, come in ogni Messa, il Signore ci invita a prendere i Suoi doni esposti su due tavole, cioè sulla tavola della Sua Parola e sulla tavola della Sua Eucaristia. Ambedue sono assolutamente indispensabili per continuare il nostro cammino di vita, la nostra via che conduce all’obiettivo finale.

In Africa la saggezza dice che, “Se hai perso la tua strada e tu non sai più dove andare, ricordati allora da dove tu sei venuto”. Voi siete venuti dal mondo intero, dai differenti continenti e dai molti paesi. Le differenze tra di voi sono enormi.

Il Documento preparatorio del Sinodo dedicato ai giovani, che si svolgerà in Roma in ottobre, dice:

«Le forti disuguaglianze sociali ed economiche che generano un clima di grande violenza e spingono alcuni giovani nelle braccia della malavita e del narcotraffico; un sistema politico dominato dalla corruzione, che mina la fiducia nelle istituzioni e legittima il fatalismo e il disimpegno; situazioni di guerra ed estrema povertà che spingono a emigrare in cerca di un futuro migliore. In alcune regioni pesa il mancato riconoscimento delle libertà fondamentali anche in campo religioso, e delle autonomie personali da parte dello Stato, mentre in altre l’esclusione sociale e l’ansia da prestazione spingono una parte del mondo giovanile nel circuito delle dipendenze (cioè droga e alcool in particolare) e dell’isolamento sociale. In molti luoghi povertà, disoccupazione ed emarginazione fanno aumentare il numero dei giovani che vivono in condizioni di precarietà, tanto materiale quanto sociale e politica».

Dall’altra parte, tutti conosciamo i drammi di tanti profughi ed immigrati che ci sono nel mondo, e il loro numero arriva a milioni. Ci sono i paesi cosiddetti sviluppati, dove si vive la sazietà dei beni materiali, un iperconsumismo, la vera dittatura del mercato, la moda di lusso come ideale di vita egoista ed insensibile verso gli altri. Le famiglie si decompongono e ricompongono facilmente, senza preoccupazione della sorte dei bambini, sottomessi ad uno sconforto ed alla miseria psichica e spirituale. Queste zone divengono purtroppo come il deserto spirituale, dove la solitudine, la perdita di senso e del valore della vita gettano i giovani verso la tristezza, verso la depressione e a volte al suicidio. Una tale vita è proprio pagana. San Paolo non aveva dubbio a proposito di tale comportamento.

Abbiamo sentito oggi le sue parole: «Vi dico, dunque, e vi scongiuro nel Signore: non comportatevi più come pagani con i vani pensieri». E ci esorta: «ad abbandonare, con la sua condotta di prima, l’uomo vecchio che si corrompe seguendo le passioni ingannevoli, a rinnovarvi nello spirito della vostra mente e a rivestire l’uomo nuovo, creato secondo Dio nella giustizia e nella vera santità».

Cari giovani, Siete arrivati dal mondo, che da una parte vi attira ma dall’altra parte vi ripugna. Attira per tanti suggerimenti, per la pubblicità presente dappertutto, per tante proposte dello stile di vita. Ripugna – i dubbi e le incertezze sono numerose: chi dice la verità e chi mente? Quale proposta ed offerta è buona e quale è pericolosa? A chi credere e di chi aver fiducia? Il tempo della giovinezza è relativamente breve, dopo l’infanzia e prima dell’ età adulta, e poi vi è l’età senile. Il tempo è breve ma forse è il più importante, cioè questo è il periodo presente, il periodo delle scelte e delle decisioni fondamentali, che sono determinanti per tutta la vita futura. In quanto a noi, come cristiani invece scopriamo il nostro Maestro, Gesù Cristo che dice di se stesso, quando uno dei Suoi discepoli Gli pone una domanda fondamentale sulla via da prendere: «Come possiamo conoscere la via?». Gli disse Gesù: «Io sono la via, la verità e la vita. Io sono il pane della vita».

La risposta è succinta, ma contiene tutto. Spero dunque che durante questo Festival avete intravisto almeno l’inizio della strada da percorrere. La persona di Cristo è davvero affascinante, ma prima bisogna incontrarlo e conoscerlo.

Ascoltate dunque questo dialogo. Due giovani, sentendo parlare di Lui – di Cristo – seguirono Gesù. Gesù allora si voltò e, osservando che essi lo seguivano, disse loro: «Che cosa cercate?». Gli risposero: «Rabbì – che, tradotto, significa Maestro -, dove dimori?». Disse loro: «Venite e vedrete». Andarono dunque e videro dove egli dimorava, e quel giorno rimasero con lui; erano circa le quattro del pomeriggio. Oggi, alle sette di sera, Gesù si volta verso di noi e ripete la stessa domanda: «Che cosa cercate, chi cercate e perché lo cercate?».

Gesù è un Maestro sicuro. Non tardate ad iscrivervi alla Sua scuola. Alla stessa scuola troverete una Maestra: Maria Madre di Dio, Maria Educatrice e Regina della Pace! Una tale scuola vale di più delle migliori università del mondo! Maria non si stanca di ribadire, a proposito di Suo Figlio «Qualsiasi cosa vi dica, fatela!». Tale è la risposta alla domanda iniziale: “Che cosa dobbiamo compiere per fare le opere di Dio?”. Amen.

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Mons. Hoser: in tanti a Medjugorje, anche tra i lontani, per incontrare Cristo

Posté par atempodiblog le 24 juillet 2018

Mons. Hoser: in tanti a Medjugorje, anche tra i lontani, per incontrare Cristo
Nominato da Papa Francesco il 31 maggio scorso visitatore apostolico a Medjugorje, mons. Hoser nella Messa per l’inizio del ministero ha detto che in questo luogo la devozione popolare ha Cristo al centro
di Sergio Centofanti – Vatican News

Mons. Hoser: in tanti a Medjugorje, anche tra i lontani, per incontrare Cristo dans Apparizioni mariane e santuari Medjugorje

L’arcivescovo polacco Henryk Hoser ha presieduto questa domenica una Messa solenne nella Chiesa di San Giacomo, dando inizio al suo ministero di visitatore apostolico a carattere speciale per la parrocchia di Medjugorje. Erano presenti numerosi fedeli e pellegrini, insieme al nunzio in Bosnia ed Erzegovina, mons. Luigi Pezzuto, al vescovo di Alessandria, mons. Guido Gallese, e al provinciale dei francescani, fra Miljenko Steko.

Inviato dal Papa a Medjugorje
Papa Francesco – ha esordito nell’omelia – mi ha inviato a Medjugorje perché “la cura pastorale esige di assicurare un accompagnamento stabile e continuo” di questa comunità parrocchiale “e dei fedeli che vi si recano in pellegrinaggio”.

Prendendo spunto dalla prima lettura di questa XVI domenica del Tempo ordinario, in cui Geremia dice: “Guai ai pastori che fanno perire e disperdono il gregge del mio pascolo”, mons. Hoser ha detto: “Il Santo Padre, pastore universale della Chiesa, prende come sue queste parole del profeta. Ci invia lì, dove esiste e vive la gente, dove i fedeli si radunano cercando la luce di salvezza”. E riferendosi al Vangelo ha sottolineato che “il Signore ci dà un incomparabile esempio e modello missionario“ perché mostra compassione per le tante persone che lo seguivano “come pecore che non hanno pastore”.

Anche “i lontani“ vengono a Medjugorje
Il presule ha quindi commentato le parole di San Paolo: “Voi che un tempo eravate lontani, siete diventati vicini, grazie al sangue di Cristo (…) Egli è venuto ad annunciare pace a voi che eravate lontani, e pace a coloro che erano vicini”. “A Medjugorje – ha ricordato – vengono i pellegrini da lontano, da circa 80 Paesi del mondo”: per percorrere tanti chilometri “bisogna avere una motivazione ferma e decisa”. “Ma la parola ‘lontani’ significa ancora un’altra cosa; significa una situazione esistenziale di tanti che si sono allontanati da Dio, da Cristo, dalla loro Chiesa e dalla luce che dà senso alla vita, per orientarla e darle lo scopo vitale degno, che vale la pena di essere vissuto”.

Fedeli di Medjugorje, testimoni da 37 anni di tanti eventi
“Questa missione – ha proseguito mons. Hoser – concerne ugualmente non soltanto i lontani, ma pure i vicini. Questi anche in un duplice senso: vicini perché abitano da generazioni questo luogo e territorio; vicini perché sono i parrocchiani di Medjugorje; vicini perché sono da trentasette anni i testimoni di tanti eventi di questa regione. In un’altro senso, sono vicini anche tutti quelli che vivono una fede ardente e calorosa, che vogliono essere in contatto intimo e riconoscente con il Signore Risuscitato e Misericordioso”.

A Medjugorje per incontrare Cristo e sua Madre
A questo punto mons. Hoser ha posto “la questione fondamentale: perché tanta gente si reca ogni anno a Medjugorje? La risposta che si impone è questa: vengono per incontrare qualcuno: per incontrare Dio, incontrare Cristo, incontrare Sua Madre. E poi per scoprire la strada che conduce alla felicità di vivere nella casa del Padre e della Madre; infine per scoprire la strada mariana come quella più certa e sicura. È la strada del culto mariano che si celebra da anni qui, cioè ‘quel culto sacro, nel quale vengono a confluire il culmine della sapienza e il vertice della religione e che pertanto è compito primario del Popolo di Dio’ (Dall’Esortazione apostolica di Paolo VI Marialis cultus)”.

A Medjugorje un culto cristocentrico
“Si tratta davvero – ha precisato – di un culto cristocentrico, perché – come diceva Paolo VI – da Cristo trae origine ed efficacia, in Cristo trova compiuta espressione e per mezzo di Cristo, nello Spirito, conduce al Padre”.

Devozione a Medjugorje è secondo la dottrina
Il Concilio Vaticano II – ha osservato – sottolinea con forza che “le varie forme di devozione verso la Madre di Dio, che la Chiesa ha approvato entro i limiti della sana e ortodossa dottrina si sviluppino in armonica subordinazione al culto che si presta a Cristo e intorno ad esso gravitino come a loro naturale e necessario punto di riferimento” (Cfr Conc. Vat. II, Cost. dogm. sulla Chiesa Lumen gentium, 66). “Tale è la devozione popolare a Medjugorje: al centro la Santa Messa, l’adorazione del Santissimo Sacramento, una massiva frequenza del Sacramento della Penitenza, accompagnate dalle altre forme di pietà: il Rosario e la Via Crucis che fanno sì che le pietre, prima ruvide, dei sentieri diventino lisce”.

Momenti speciali di grazia
“I pellegrini – ha affermato mons. Hoser – consacrano il loro tempo per essere presenti nello spazio di Medjugorje. A questo proposito il Santo Papa Giovanni Paolo II diceva ‘che come il tempo può essere scandito dai kairoì, momenti speciali di grazia, in modo analogo lo spazio possa essere segnato da particolari interventi salvifici di Dio. E questa, del resto, un’intuizione presente in tutte le religioni, nelle quali si trovano non solo tempi, ma anche spazi sacri, nei quali l’incontro col divino può essere sperimentato in modo più intenso di quanto non avvenga abitualmente nell’immensità del cosmo” (Lettera sul pellegrinaggio, 30-6-1999).

La Regina della Pace
“Medjugorje – ha detto il visitatore apostolico – ci offre il tempo e lo spazio della grazia divina per intercessione della Beata Vergine Maria, Madre di Dio e Madre della Chiesa, venerata qui con l’appellativo di ‘Regina della Pace’. Questo appellativo è ben conosciuto tramite le Litanie Lauretane”. “È vero – ha concluso mons. Hoser – il mondo ha tanto bisogno di pace: la pace del cuore di ciascuno, la pace nella famiglia, la pace sociale e la pace internazionale, tanto desiderata da tutti, specialmente dai cittadini di questo Paese, così provato dalla guerra dei Balcani. Promuovere la pace significa costruire una civiltà fondata sull’amore, sulla comunione, sulla fraternità, sulla giustizia, e quindi sulla pace e la libertà. La Madonna, Madre del Principe della Pace annunziato dei profeti sia la nostra Protettrice, la nostra Regina la nostra Madre. Amen”.

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Medjugorje, è stato autorizzato il culto ufficiale! Parla l’inviato del Papa

Posté par atempodiblog le 8 décembre 2017

Medjugorje, è stato autorizzato il culto ufficiale! Parla l’inviato del Papa
Jesús Colina/Aleteia Francia – Aleteia

Medjugorje, è stato autorizzato il culto ufficiale! Parla l’inviato del Papa dans Apparizioni mariane e santuari Medjugorje

Intervista esclusiva con l’inviato del Papa al santuario mariano

“Il culto di Medjugorje è autorizzato. Non è proibito e non deve svolgersi di soppiatto. La mia missione consiste precisamente nell’analizzare la situazione pastorale e nel proporre delle migliorie”, afferma mons. Henryk Hoser, arcivescovo di Varsavia-Praga in Polonia, inviato speciale di Papa Francesco per la pastorale del santuario di Medjugorje, in Bosnia-Herzegovina, luogo di presunte apparizioni mariane che dal 1981 attira milioni di persone.

“Da oggi, le diocesi e altre istituzioni possono organizzare pellegrinaggi ufficiali. Non ci sono più problemi”, continua l’arcivescovo in un’intervista accordata ad Aleteia nella sua residenza situata in un quartiere di Varsavia.

«Papa Francesco ha recentemente chiesto a un cardinale albanese di dare la sua benedizione ai fedeli presenti a Medjugorie», spiega.

Sono pieno d’ammirazione per il lavoro che i Francescani compiono laggiù. Con un’équipe relativamente ristretta – sono una dozzina – fanno un enorme lavoro di accoglienza dei pellegrini. Tutte le estati organizzano un festival dei giovani. Quest’anno ci sono stati 50mila giovani da tutto il mondo, con più di 700 preti.

Le confessioni sono massive. Hanno una cinquantina di confessionali, che non bastano. Sono confessioni molto profonde.

Questo è un fenomeno. E ciò che conferma l’autenticità del luogo è la grande quantità di istituzioni caritative che esistono attorno al santuario. E un’altra dimensione ancora: il grande sforzo che viene svolto a livello di formazione cristiana. Ogni anno organizzano congressi a più livelli, per pubblici differenti (preti, medici, genitori, giovani, coppie…)

Il decreto della precedente Conferenza Episcopale della Yugoslavia di un tempo, che prima della guerra dei Balcani sconsigliava che i vescovi organizzassero pellegrinaggi a Medjugorie, non è più in atto.

Ci sono altri casi di luoghi di apparizioni, come Kibeho, in Rwanda, dove il vescovo diocesano ha accordato il culto, da principio, e in seguito ha proseguito l’analisi per il riconoscimento delle apparizioni.

Oggi il culto di Medjugorie si estende a 80 paesi: costituisce una rete enorme.

L’arcivescovo ha rivelato che la Commissione per l’analisi delle apparizioni di Medjugorje, che Benedetto XVI aveva affidato al cardinal Camillo Ruini, avrebbe dato parere favorevole:

Ciò che trovo toccante è che tutti i veggenti si siano orientati verso la vita di famiglia. Nell’epoca in cui viviamo, la famiglia ha un’importanza enorme. Tutti vivono in famiglia. Quelle che erano adolescenti all’epoca sono già nonne: 37 anni sono volati via!

«Ma questa decisione dovrà essere presa dal Papa. Il dossier si trova ora negli uffici della Segreteria di Stato. Credo che a breve la decisione finale sarà presa», ha concluso mons. Hoser.

[traduzione dal francese a cura di Giovanni Marcotullio]

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