Una somiglianza che dice tutto

Posté par atempodiblog le 3 janvier 2022

Una somiglianza che dice tutto

Una somiglianza che dice tutto dans Fede, morale e teologia Maria-e-Suo-Figlio

Marija ci ha detto quattro particolari che a me sembrano molto importanti: prima di tutto ha detto di che i capelli di Gesù sono né biondi né neri, a mezza strada, poi ha detto che gli occhi di Gesù sono azzurri come quelli di sua Madre. Sono particolari molto belli, molto interessanti. Ma a mio parere la cosa più bella che ha detto Marija è che i due si assomigliano molto, cioè il volto di Gesù bambino e quello di Sua Madre si assomigliano molto, tanto che la Madonna sembra il prolungamento di Gesù e Gesù sembra il prolungamento di Sua Madre. Questa è una cosa meravigliosa che ha detto Marija, che non so come dire… che dice tutto! Una somiglianza che dice tutto.

Poi la tenerezza con cui la Madonna tiene il Bambino, lo copre col velo, pur facendo vedere la faccina e gli occhi. Tutto questo quadro è circonvulso di una luce così luminosa e così meravigliosa che non si può descrivere, un quadro divino meraviglioso, estasiante. Si capisce perché Marija ho dovuto pressarla, lei è molto riservata quando racconta le sue apparizioni. Ma la cosa unica, a mio parere, è che Gesù Bambino ha dato la benedizione insieme con la Madre: “la benedizione che vi diamo”.

di Padre Livio Fanzaga – Radio Maria

Divisore dans San Francesco di Sales

Cliccare per approfondire:

Freccia dans Viaggi & Vacanze Commento al messaggio del 25 Dicembre 2021 alla veggente Marija

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Il particolare ruolo che Dio ha assegnato a Maria Vergine negli ultimi tempi

Posté par atempodiblog le 25 novembre 2021

Escatologia e apparizioni mariane
Il particolare ruolo che Dio ha assegnato a Maria Vergine negli ultimi tempi
Tratto da: Il tempo dei segreti. A Medjugorje la Madonna ha deciso di cambiare il mondo. Di Padre Livio Fanzaga con Diego Manetti. Ed. PIEMME

Il particolare ruolo che Dio ha assegnato a Maria Vergine negli ultimi tempi dans Anticristo UKEM8201

[…] veniamo ora al rapporto tra storia della salvezza e apparizioni mariane, in particolare quelle moderne, per introdurre le quali prendo lo spunto da quanto scrive il Montfort nel suo già citato Trattato:

«Maria ha prodotto, con lo Spirito Santo, la cosa più grande che vi sia stata e vi sarà mai, che è un Dio-Uomo, e produrrà di conseguenza le cose più grandi che vi saranno negli ultimi tempi. La formazione e l’educazione dei grandi santi che vi saranno verso la fine del mondo è riservata a Lei» (n.35);

«Maria deve essere terribile al diavolo e ai suoi seguaci come un esercito schierato in battaglia, specialmente in questi ultimi tempi, poiché il
diavolo, ben sapendo che gli rimane poco tempo, e molto meno che mai, per perdere le anime, raddoppia ogni giorno i suoi sforzi e i suoi combattimenti; susciterà presto crudeli persecuzioni e tenderà terribili insidie ai servi fedeli e ai veri figli di Maria, che egli vince più difficilmente degli altri (n.50);

«Ma il potere di Maria su tutti i diavoli risplenderà particolarmente negli ultimi tempi, quando satana tenderà insidie al suo calcagno, cioè ai suoi umili schiavi e ai suoi figli poveri che Ella susciterà per fargli guerra» (n.54).

Da queste citazioni si evince chiaramente il particolare ruolo che, secondo il Montfort, Dio ha assegnato a Maria Vergine negli ultimi tempi. Se consideriamo poi che il Trattato, pur scritto nel 1712, è stato pubblicato solo nel 1842, comprendiamo lo stretto rapporto con apparizioni di poco precedenti: nel 1830, infatti a Rue du Bac, Parigi, la Madonna appare a Caterina Labouré (1806-1876) nella visione della «medaglia miracolosa», la principale delle quattro apparizioni avute dalla religiosa. Che così descrive proprio quella del 27 novembre:

«Stava in piedi… i piedi poggiavano sopra un globo, o meglio, sopra un mezzo globo, o almeno io non ne vidi che una metà (in seguito Caterina dirà dl aver visto anche un serpente di colore verdastro e chiazzato di giallo, sotto i piedi della Vergine, N.d.R.). In quel momento… ecco formarsi intorno alla Santissima Vergine un quadro piuttosto ovale, sul quale si leggevano queste parole scritte a lettere d’oro: O Maria, concepita senza peccato, pregate per noi che ricorriamo a Voi».

Questi simboli della medaglia hanno un significato ben preciso: la lettera M è l’’iniziale del nome Maria, la lettera I è l’iniziale del nome Iesus (Gesù). ti cuore circondato da spine è di Gesù; l’altro, trapassato da una spada, è di Maria.

La Madonna sì presenta dunque come l’Immacolata  di fatto anticipando il relativo dogma proclamato da Pio IX nel 1854 e “confermato” nel 1858 dalle apparizioni dell’Immacolata Concezione a Lourdes  che esorta gli uomini alla conversione, mettendoli in guardia dalle perverse trame sataniche. Una missione che viene ribadita fino alle odierne apparizioni di Medjugorje dove la Vergine si presenta come Regina della Pace ma altresì promette il trionfo del Suo Cuore Immacolato:

«Cari figli , adesso come mai prima, satana desidera sedurre più gente possibile sul cammino della morte e del peccato. Perciò, cari figli, aiutate il mio Cuore Immacolato affinché trionfi in un mondo di peccato» (25 settembre 1991).

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L’argento dei tennisti di Medjugorje (che ringraziano Maria)

Posté par atempodiblog le 2 août 2021

Olimpiadi
L’argento dei tennisti di Medjugorje (che ringraziano Maria)
I croati Marin Čilić e Ivan Dodig, nativi di Medjugorje, hanno conquistato l’argento a Tokyo, perdendo la finale contro i connazionali Mate Pavić e Nikola Metkić. A fine partita Ivan, parlando anche a nome di Marin, ha ringraziato la Madonna «per il talento che abbiamo ricevuto». Una conferma che ognuno, come ha detto la Vergine, è importante (e in qualunque circostanza) per la realizzazione del piano di Dio.
di Guido Villa – La nuova Bussola Quotidiana

L’argento dei tennisti di Medjugorje (che ringraziano Maria) dans Articoli di Giornali e News Marin-ili-e-Ivan-Dodig

Venerdì 30 luglio il cielo sopra Medjugorje si è tinto di argento, il colore della medaglia che i medjugoriani più noti nel mondo (ad eccezione dei sei veggenti di Bijakovići, ovviamente), i tennisti Marin Čilić e Ivan Dodig, hanno conquistato alle Olimpiadi di Tokyo soccombendo per 6-4, 3-6, 10-6 ai connazionali Mate Pavić e Nikola Metkić nella finale del torneo di doppio maschile.

Marin e Ivan, nati rispettivamente nel 1988 e nel 1985, sono amici dall’infanzia, un’amicizia cementata in questi ultimi anni quando Marin nel 2013 è stato testimone delle nozze di Ivan con Maja Ćubela, e Ivan padrino di battesimo di Baldo, figlio primogenito di Marin e della moglie di lui, Kristina Milković Čilić.

Tuttavia, la loro carriera è stata differente. Dei due, Marin era il più talentuoso, e nel 2002, a soli 14 anni, si trasferì a Zagabria vivendo presso uno zio paterno, entrando così definitivamente nell’orbita della Federazione Tennis croata. L’anno dopo vinse il torneo giovanile degli Internazionali di Francia al Roland Garros. Nel 2006 arrivò la prima vittoria nel circuito ATP quando agli Indoors di Zagabria batté in tre set il russo Igor Andreev, allora numero 25 al mondo, mentre la settimana successiva sempre a Zagabria conquistò il suo primo torneo della serie Futures. Nel luglio dello stesso anno egli giunse fino alla semifinale del torno ATP di Gstaad, in Svizzera, guadagnando in questo modo moltissime posizioni nel ranking. Nel 2008 vinse il suo primo torneo ATP a New Haven, negli Stati Uniti, cui seguirono altri diciotto titoli, tra i quali uno Slam (US Open) nel 2014 e un ATP Masters 1000 a Cincinnati nel 2016. Inoltre, Marin è stato sconfitto in tredici finali, ivi inclusa quella di Wimbledon del 2017, persa contro Roger Federer. Nel 2018, insieme a Ćorić, Dodig, Pavić e Metkić ha conquistato per la Croazia la Coppa Davis.

Il percorso sportivo di Ivan Dodig è stato molto più accidentato. Dopo avere trascorso alcuni anni tra il trecentesimo e il quattrocentesimo posto del ranking ATP e avere giocato alcune partite di Coppa Davis per la Bosnia-Erzegovina, anche lui si trasferì sportivamente in Croazia. Da quel momento la sua posizione migliorò. Nel febbraio 2011 vinse il suo unico torneo ATP in singolare, gli Indoors di Zagabria, e nell’ottobre successivo raggiunse la sua più alta posizione nel ranking mondiale, il numero 32, rimanendo, pur con alti e bassi, nella top 100 fino al 2016. Inoltre, dal 2013 Ivan è quasi stabilmente nella top ten del doppio, segmento nel quale ha avuto i maggiori successi, vincendo con vari partner di gioco ben sedici tornei, tra i quali quattro Masters 1000 e due del Grande Slam (Roland Garros nel 2015 e Australian Open nel 2021).

La storia di Marin e di Ivan è uno spaccato della storia del popolo croato di questa porzione di terra che per motivi politici e storici è stata separata dalla madrepatria, ma che conserva per essa un amore senza limiti. I croati dell’una e dell’altra parte del confine si considerano un solo popolo, e non è un caso che la quasi totalità degli atleti croati della Bosnia e dell’Erzegovina gareggino per la Croazia e scelgano la Bosnia-Erzegovina solo se non trovano spazio nella Croazia. Ad esempio, metà squadra della nazionale di pallamano che nel 2020 ha conquistato l’argento ai Campionati Europei era originaria dell’Erzegovina: tra questi il portiere Marin Šego, protagonista con le sue parate di questo ottimo risultato, nato a Medjugorje come Čilić e Dodig. In questo senso vi è anche il caso, più unico che raro, dei fratelli Igor e Ivan Karačić di Mostar, capoluogo dell’Erzegovina, che in occasione dei Mondiali di pallamano in Qatar nel 2013 giocarono l’uno contro l’altro: Igor, il più talentuoso, nella Croazia e Ivan nella Bosnia-Erzegovina.

Ci si potrebbe domandare che cosa c’entrino le imprese sportive di atleti originari di Medjugorje con le apparizioni della Madonna. A rispondere ci ha pensato lo stesso Dodig, il quale, parlando anche a nome di Čilić dopo la sconfitta nella finale olimpica, dopo avere salutato tutti gli amici e i tifosi che li hanno seguiti da Medjugorje, ha affermato: «Ringrazio anche la Madonna di Medjugorje per il talento che abbiamo ricevuto e per il fatto che ci possiamo divertire in questo sport che ci ha dato tanto nella vita».

A Medjugorje, infatti, la Madonna ha più volte ripetuto che ciascuno di noi è importante nella realizzazione del piano di salvezza di Dio per l’umanità che si manifesta con la sua presenza materna da ormai più di quarant’anni. In genere Dio non agisce come deus ex machina, il Suo Regno si costruisce mattone dopo mattone, cosa che non può avvenire senza il nostro contributo determinante facendo uso dei talenti che il Signore ci ha dato. Il Signore è il padrone della storia e di ogni ambito della vita umana, anche di quello sportivo, ed Egli usa ogni attività umana, anche quelle apparentemente di poca importanza, per suscitare una scintilla nel cuore di ogni uomo affinché questi decida di intraprendere il cammino verso di Lui.

Ciascuno quindi, nessuno escluso, ha un compito da svolgere nell’ambiente in cui vive, e questo è ciò che intende la Madonna quando al termine di ogni messaggio ci ringrazia per avere risposto alla sua chiamata. Per Čilić e Dodig tale compito è quello di testimoniare la loro fede nell’ambiente del tennis, un compito che non è privo di croci, come ben sa Čilić, cui nel 2013 fu comminata una squalifica per assunzione di sostanze dopanti che fu annullata cinque mesi dopo poiché fu dimostrato che si era trattato di uno scambio di provette. E il tennista di Medjugorje fu scagionato da ogni accusa.

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Medjugorie. 40 anni

Posté par atempodiblog le 28 juin 2021

Medjugorie. 40 anni
Le apparizioni della Madonna in Bosnia e la “nostra Quaresima”, prima del Regno di Maria
di don Giovanni Poggiali – Alleanza Cattolica

Medjugorie. 40 anni dans Apparizioni mariane e santuari Medjugorje-40-anni-di-apparizioni

Sono passati quarant’anni da quel 24 giugno 1981 quando la Madonna apparve sul Monte Podbrdo, la collina delle apparizioni, a Međjugorjie nella Bosnia-Erzegovina. Quaranta è un numero significativo nella Bibbia: ricorda il tempo del pellegrinaggio nel deserto del popolo ebraico uscito dalla schiavitù in Egitto prima di entrare nella terra promessa; ricorda i giorni di Mosè passati sul Monte Sinai prima di ricevere le tavole della Legge, i Dieci Comandamenti; ricorda il profeta Elia che camminò per 40 giorni e 40 notti prima di giungere al Monte di Dio l’Oreb; ricorda ancora i giorni di Gesù passati nel deserto tentato da Satana, dai quali proviene la nostra Quaresima e, infine, ricorda i 40 giorni sulla terra dopo la Risurrezione, prima della salita di Gesù al Padre con l’Ascensione e del dono dello Spirito Santo a Pentecoste. Un numero, quindi, significativo, non una cifra qualunque, che ha diversi risvolti collettivi e personali che invitano a un esame di coscienza, a un cambiamento, ad una svolta, alla conversione. Infatti, nel deserto, il popolo di Israele fu purificato e fortificato nella fede dalle prove che Dio permise, realizzando alla fine il disegno divino di condurli in una terra feconda, la terra di Caanan.

È proprio la conversione l’invito più frequente della Gospa (“Madonna” in croato) nei messaggi delle apparizioni, anzi, la conversione è la sintesi di tutti i messaggi di Međjugorjie. Da qui, la chiamata alla conversione risuona fino agli estremi confini della terra. Infatti, il 24 giugno è il giorno della Natività di san Giovanni il Battista, il precursore del Messia e il profeta della conversione. Come il Battista ha preparato le vie alla venuta del Signore, così la Madonna invita gli uomini a rinnovarsi nel profondo, a cambiare vita in questo drammatico passaggio storico dell’umanità.

Le apparizioni a Međjugorjie hanno portato frutti fecondi cresciuti dall’albero ormai maturo di quattro decadi, frutti riconosciuti anche dalla Commissione internazionale d’inchiesta su Međjugorjie (cf. il mio Dossier Medjugorjie,in Cristianità, n. 402/2020). La Commissione, guidata dal card. Camillo Ruini, ha constatato la soprannaturalità delle prime sette apparizioni nei primi 10 giorni dell’evento, dal 24 giugno al 3 luglio 1981. Tali frutti sono le conversioni innumerevoli, le vocazioni sacerdotali e religiose, le Famiglie e gli Istituti di consacrati nati come fiori, il ritorno ai sacramenti, soprattutto alla Confessione e all’Eucaristia, le pacificazioni familiari, l’amore alla Chiesa e al Pontefice nell’ortodossia dottrinale. Con le parole della Regina della pace, con il suo invito alla preghiera soprattutto del Rosario, al digiuno, alla Confessione e alla lettura della Sacra Scrittura, Maria ha costruito il suo piano di evangelizzazione a partire da una parrocchia della Bosnia per raggiungere tutte le parrocchie del mondo e contrastare, così, il piano satanico diffuso ormai in tutto il mondo dal relativismo, dal secolarismo, dall’ateismo teorico e pratico e dal rifiuto del Cristianesimo. Una vera e propria apostasia o “religione” di stampo materialista in conflitto con quella autentica del Cristo, Verbo incarnato.

Come risulta dalle testimonianze dei sei veggenti, la Madonna avrebbe avvisato che queste sono le sue ultime apparizioni sulla terra, che Satana, principe di questo mondo, è sciolto dalle catene e «miete le anime» (messaggio a Marija del 25 luglio 2020) e che occorre prepararsi alla battaglia con l’impero delle tenebre resistendo saldi nella fede. Međjugorjie non è cosa per cuori pavidi e avvisa la Chiesa che dovrà attraversare la prova del Getsemani (cf. Catechismo della Chiesa Cattolica nn. 675-677). Ma non dobbiamo temere. Gli «apostoli del mio amore», come li ha chiamati la Madonna negli ultimi mesi – in parallelo con gli «apostoli degli ultimi tempi» di san Luigi Maria Grignion di Monfort (1673-1716) –, non si devono scoraggiare e possono affrontare la lotta spirituale che avverrà tra il bene e il male con le armi della preghiera, del digiuno e dell’amore. La Madonna a Međjugorjie si è rivelata come il compimento del progetto cominciato a Fatima e quindi, alla fine, dopo le prove, il Cuore della Madre trionferà e ci sarà un tempo di pace così come il popolo d’Israele, peregrinante nel deserto per quarant’anni, giunse nella terra promessa, dove scorrevano “latte e miele” (cfr. Es 3,5.8.17).

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Il 40° Anniversario delle apparizioni della Madonna – alle 16 una trasmissione speciale e la processione

Posté par atempodiblog le 24 juin 2021

Il 40° Anniversario delle apparizioni della Madonna – alle 16 una trasmissione speciale e la processione
Fonte: Medjugorje.hr

Il 40° Anniversario delle apparizioni della Madonna - alle 16 una trasmissione speciale e la processione dans Apparizioni mariane e santuari 40esimo-Medjugorje

Nella parrocchia di Medjugorje è in corso la preparazione per il 40° Anniversario delle apparizioni della Madonna. La parrocchia e i parrocchiani si stanno preparando intensamente con una serie di iniziative.

Esattamente un anno prima di questo Anniversario giubilare, un gruppo di fedeli ha iniziato a pregare il rosario ogni mattina sulla Collina delle apparizioni, preparandosi così per i 365 giorni precedenti l’Anniversario.

Per nove settimane prima dell’Anniversario, ogni domenica fino alla fine di giugno, i fedeli della parrocchia di Čitluk stanno compiendo un pellegrinaggio a piedi da Čitluk a Medjugorje e questa novena terminerà alla vigilia dell’Anniversario delle apparizioni della Madonna.

“La Marcia della Pace sarà alle ore 6 del 24 giugno, giorno della Vigilia. Partirà da Humac e si pregherà per la pace, secondo le intenzioni della Madonna. È qualcosa di così buono, di così bello;  anche Čitluk organizza un’altrettanto bella camminata di preghiera nella Viglia dell’Anniversario, da Čitluk alla chiesa di Medjugorje”, ha detto il parroco di Medjugorje, Padre Marinko Šakota.

Ogni sera i parrocchiani stanno recitando la novena sull’altare esterno della chiesa di S. Giacomo e il Centro Informazioni Mir Medjugorje sta preparando una trasmissione che durerà due ore. In essa sarà trasmessa la processione, che si snoderà dalla Collina delle apparizioni fino alla chiesa. Alla trasmissione della processione seguirà il programma di preghiera serale che si svolgerà presso l’altare esterno della chiesa di S. Giacomo.

“La processione per l’Anniversario partirà alle 16:30 dalla Collina delle apparizioni, dalla statua della Madonna, ossia dal luogo delle prime apparizioni. Partiremo dalla fonte. In questo modo vogliamo renderci consapevoli dell’importanza della fonte. Questo è Podbrdo, questo è Bijakovići, il luogo dove la Madonna è scesa per la prima volta e ha incontrato i veggenti e da quella fonte di grazia vogliamo camminare nella processione e nella preghiera del rosario verso la chiesa. Il messaggio è questo: la Madonna ci conduce a Gesù. La Madonna, in tutto quello che fa qui, ci conduce a Gesù, ci conduce all’Eucaristia. Prima pregheremo il Credo e i Sette Pater, Ave, Gloria (la prima preghiera che i veggenti hanno pregato sulla Collina con la Madonna), poi con la preghiera del Rosario e con i canti proseguiremo in discesa e raggiungeremo la chiesa parrocchiale”, ha spiegato il parroco di Medjugorje padre Marinko Šakota.

Una trasmissione speciale nel nostro programma radiofonico, ma anche sulle nostre piattaforme video (pagine facebook, canali youtube, livestream…) inizierà alle 16:00. Oltre a trasmettere la processione, gli interventi dal Podrbrdo e le dichiarazioni dei pellegrini, trasmetteremo anche le esperienze della  Marcia della Pace, esperienze di pellegrini la cui vita è stata cambiata da Medjugorje, parleremo con i sacerdoti, ascolteremo alcuni nuovi canti dedicati alla Regina di Pace…

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Maratona di preghiera da Medjugorje: Questa prova è un’occasione per testimoniare la nostra fede

Posté par atempodiblog le 25 mai 2021

Maratona di preghiera da Medjugorje: Questa prova è un’occasione per testimoniare la nostra fede
Fonte: Medjugorje.hr

Maratona di preghiera da Medjugorje: Questa prova è un’occasione per testimoniare la nostra fede dans Apparizioni mariane e santuari Medjugorje-I-Santuari-del-mondo-pregano-il-Rosario-per-la-fine-della-pandemia

“Cari fratelli e sorelle, il tempo di pandemia ha inciso profondamente sulle nostre vite. Questa prova è un’ occasione per testimoniare la nostra fede, per alimentare la speranza e compiere gesti d’ amore attraverso opere di carità corporale e spirituale.

In questa esperienza ci sentiamo come la prima comunità cristiana, che il testo degli Atti descrive con questa bella espressione “da tutta la Chiesa saliva incessantemente la preghiera a Dio” (At. 12,5). Anche noi desideriamo unirci al Santo Padre per far salire a Dio la preghiera, che possa esaudire le nostre richieste”.

In modo speciale oggi, da questa parrocchia di San Giacomo, in assenza del Visitatore Apostolico Henryk Hoser per motivi di salute, con il Nunzio Apostolico in Bosnia ed Erzegovina mons. Luigi Pezzuto desideriamo pregare per i migranti, per tutti coloro che hanno lasciato il proprio Paese, casa, famiglia in cerca di sicurezza.

“Che questa candela, accesa dalla lampada che arde dinanzi alla statua della Madonna, qui nella nostra chiesa, possa illuminare e trasformare questo momento di buio in aurora di luce nuova” ha detto il Provinciale della Provincia francescana in Erzegovina, p. Miljenko Šteko, all’inizio della preghiera del Rosario trasmessa da Medjugorje il 15 maggio 2021, invitando tutti coloro che seguono i canali web ad unirsi spiritualmente alla recita del Rosario con le proprie famiglie.

Il Pontificio Consiglio per la Promozione della Nuova Evangelizzazione ha organizzato a maggio la “maratona di preghiera” del Rosario trasmesso da 30 santuari e luoghi di preghiera di tutto il mondo, tra cui Medjugorje, per porre fine alla pandemia.

L’iniziativa con il motto “Da tutta la Chiesa saliva incessantemente la preghiera a Dio” (At. 12,5) include la preghiera quotidiana nei santuari di tutto il mondo, divenuti così promotori della preghiera del Rosario tra credenti, famiglie e comunità. Il Papa ha iniziato la maratona di preghiera il 1° maggio nella Basilica Vaticana e la concluderà il 31 maggio nei Giardini Vaticani.

Il Rosario a Medjugorje è stato recitato da P. Miljenko Šteko e dall’Arcivescovo Luigi Pezzuto, assistiti dai novizi della Provincia Francescana dell’Erzegovina. Il rosario è stato recitato dai parrocchiani della parrocchia di Medjugorje e il coro ‘Regina della Pace’ di Medjugorje ha animato con le canzoni. La preghiera del Rosario è stata trasmessa in diretta sui canali ufficiali della Santa Sede.

A Medjugorje sono stati recitati i misteri gloriosi del Rosario, e prima di ogni mistero è stato letto un brano della Sacra Scrittura e un brano della lettera di Papa Francesco in occasione della Giornata Mondiale del Migrante e del Rifugiato del 27 settembre 2020.

Si è pregato per i fratelli e per le sorelle che fuggono dalla fame, dalla guerra, da altri pericoli gravi, alla ricerca di sicurezza e di una vita dignitosa per sé e per le proprie famiglie: per trovare  nella Chiesa un rifugio degno di ogni uomo; per tutte le persone, soprattutto i cristiani, per non dimenticare nel rumore e nella quantità di informazioni di ascoltare il grido di tutti coloro che soffrono, degli sfollati, di tutti i bisognosi; per medici, infermieri e tecnici, che non si stanchino di testimoniare con il loro esempio il significato evangelico del servizio ai malati e ai bisognosi; per il Papa, i vescovi, i sacerdoti, i monaci e le monache: essere nei momenti difficili dell’umanità sempre testimoni dell’amore e della misericordia incommensurabile di Dio, e portatori di speranza per tutti gli uomini, ed essere pronti per l’amore reciproco, la responsabilità e la cooperazione nella prevenzione della pandemia di coronavirus.

Prima della benedizione finale del Nunzio Apostolico in BiH, mons. Luigi Pezzuto, P. Miljenko Šteko, ha detto:  “Nella presente situazione drammatica, carica di sofferenze e di angosce che avvolgono il mondo intero, ricorriamo a Te, Madre di Dio e Madre nostra, Regina della Pace e cerchiamo rifugio sotto la tua protezione”.

“O Vergine Maria, volgi a noi i tuoi occhi misericordiosi in questa pandemia del coronavirus, e conforta quanti sono smarriti e piangenti per i loro cari morti, sepolti a volte in un modo che ferisce l’anima. Sostieni quanti sono angosciati per le persone ammalate alle quali, per impedire il contagio, non possono stare vicini. Infondi fiducia in chi è in ansia per il futuro incerto e per le conseguenze sull’economia e sul lavoro.

Madre di Dio e Madre nostra, implora per noi da Dio, Padre di Misericordia, che questa dura prova finisca e che ritorni un orizzonte di speranza e di pace. Come a Cana, intervieni presso il tuo Figlio Gesù, chiedendogli di confortare le famiglie dei malati e delle vittime e di aprire il loro cuore alla fiducia.

Proteggi i medici, gli infermieri, il personale sanitario, i volontari che in questo periodo di emergenza sono in prima linea e mettono la loro vita a rischio per salvare altre vite. Accompagna la loro fatica e dona loro forza, bontà e salute.

Sii accanto a coloro che notte e giorno assistono i malati, ai sacerdoti e alle persone consacrate che, con sollecitudine pastorale e impegno evangelico, cercano di aiutare e sostenere tutti. Vergine Santa, illumina le menti degli uomini e delle donne di scienza, perché trovino giuste soluzioni per vincere la malattia”,  ha concluso padre Miljenko Šteko. Dopo di che il Nunzio Pezzuto ha impartito la benedizione e ha iniziato la Messa in concelebrazione con altri 19 sacerdoti.

“Giovedì scorso abbiamo celebrato la Festa dell’Ascensione. Questa domenica il Vangelo approfondisce il messaggio dell’Ascensione, cioè il messaggio salvifico. Il primo approfondimento del messaggio dell’Ascensione è questo: Gesù ritorna al Padre, ma è solo un’impressione che Gesù se ne va. Gesù va, ma per essere ancora più presente in mezzo a noi. Lui stesso ha detto ‘Se non vado dal Padre, non posso mandarvi lo Spirito Santo’ e lo Spirito Santo è la presenza profonda di Gesù in mezzo a noi. Così Gesù se ne va, ma rimane in mezzo a noi. Nel giorno dell’Ascensione, Pietro e gli altri apostoli lo capiscono molto bene.

Quando Gesù ascende al Cielo, gli Atti degli Apostoli dicono che gli apostoli tornano a Gerusalemme pieni di gioia. Tutti abbiamo sperimentato che quando una persona va via, proviamo tristezza. Tuttavia, Gesù ascende al Cielo e gli apostoli sono gioiosi. Questo perché gli apostoli si rendono conto che Gesù se ne stava andando e così approfondiva ancora di più la sua presenza tra noi. È impossibile spiegare quella paura che a volte ci travolge, la paura che proviamo quando abbiamo l’impressione che Gesù sia lontano da noi. È con un senso di profonda fede che si vive questa esperienza di completo abbandono a Dio. Ad esempio, chi di noi nel tempo di questa pandemia non ha detto: ‘Signore, dove sei? Non vedi cosa sta succedendo?’ Confesso pubblicamente di averlo detto a volte, ma sono sicuro che lo avete detto anche voi a volte. È vero o no? », ha chiesto mons. Pezzuto, sottolineando di essere certo che ci sono stati momenti di ribellione a Dio in questo tempo di pandemia.

“Questa sera in questa Eucaristia dobbiamo dire, non solo per la paura in questa pandemia, ma per qualsiasi paura: ‘Via la paura dalla mia vita perché il Signore è vicino a noi’. Il Signore sa, il Signore vede e noi non siamo soli, non siamo abbandonati a noi stessi”, ha detto il Nunzio Pezzuto, ringraziato dal parroco di Medjugorje p.  Marinko Šakota per essere venuto a Medjugorje, sottolineando che “questa sera siamo tutti felici e grati perché Medjugorje è stata scelta tra trenta santuari del mondo in cui si prega per la fine della pandemia”.

“Sono molto contento come i Padri francescani e voi, come comunità, avete organizzato questo incontro per prendere parte alla maratona di preghiera organizzata da Papa Francesco. È evidente che la preghiera del Rosario per questa comunità parrocchiale è un pilastro così solido che non se ne può fare a meno. Per quanto conosco papa Francesco, se fosse stato al mio posto, vi avrebbe sicuramente detto le stesse cose”, ha detto mons. Pezzuto invitando tutti a non dimenticare di pregare affinché il Visitatore Apostolico, l’Arcivescovo Henryk Hoser recuperi la salute e possa continuare a lavorare in mezzo a noi”.

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Lì dove c’è la Madonna, c’è lo Spirito Santo

Posté par atempodiblog le 23 mai 2021

Medjugorje/ Sunto dell’apparizione della Regina della Pace ad Ivan del 22 maggio 2021
Ivan Dragicevic: “Lì dove c’è la Madonna, c’è lo Spirito Santo”

Tratto da: Radio Maria FB

Lì dove c’è la Madonna, c’è lo Spirito Santo dans Apparizioni mariane e santuari Nostra-Signora-della-Pentecoste-pregate-per-noi

Cari sacerdoti, cari amici in Cristo, ancora una volta vi saluto tutti dal cuore durante il nostro incontro di preghiera stasera.

Dio manda sua Madre e lì dove viene Lei c’è sempre una vita, una crescita, una presenza dello Spirito Santo.

Io lo so dall’esperienza di tanti pellegrini che sono arrivati a Medjugorje con il cuore aperto, con un desiderio onesto di avvicinarsi alla Madonna e a Gesù.

Lì dove c’è la Madonna, c’è lo Spirito Santo.

Lei è la serva e la sposa dello Spirito Santo.

Questo lo sappiamo dalle parole dell’angelo Gabriele: “Che lo Spirito Santo scenderà su di te e ti coprirà con la sua forza, con l’Altissimo”.

Cari amici, che questo tempo di Pentecoste sia un tempo per aprirci.

Decidiamoci per Dio, affinché Lui in noi e attraverso di noi cambi il nostro cuore e il cuore degli altri.

Anche stasera la Madre è venuta da noi molto gioiosa e felice. Ci ha salutati con il suo saluto materno, “che Gesù sia lodato, cari figli miei”.

Poi ha pregato specialmente con le mani stese su tutti i sacerdoti presenti e su tutti gli ammalati presenti. Poi ci ha detto queste brevi parole:

“Figlioli, che i vostri cuori siano pronti ad ascoltare e vivere tutto quello che lo Spirito Santo ha come piano per ognuno di voi e per tutte le vostre famiglie.
Permettete allo Spirito Santo di guidarvi sul cammino della verità e della salvezza.
Grazie cari figli per aver risposto alla mia chiamata”.

La Madonna ci ha benedetti con la sua benedizione materna e ha anche benedetto tutti gli oggetti che avete portato per la benedizione. Come sempre vi ho raccomandati tutti quanti, i vostri bisogni, le vostre intenzioni e le vostre famiglie. Specialmente ho raccomandato tutti voi che avete mandato le vostre domande di preghiera e che vi siete raccomandati.
La Madonna conosce. Lei è quella che sa meglio di tutti quello che c’è nel nostro cuore.
Poi la Madonna ha pregato su tutti noi presenti per un certo tempo e in questa preghiera poi se n’è andata nel segno della luce e della croce con le parole, con il saluto: “Andate in pace, cari figli miei”.

Questa era la parte più importante dell’incontro con la Madonna di stasera con le mie parole e secondo le mie possibilità. Grazie.

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Per la prima volta Medjugorje entra in un’iniziativa di preghiera del Vaticano

Posté par atempodiblog le 30 avril 2021

Per la prima volta Medjugorje entra in un’iniziativa di preghiera del Vaticano
Il 15 maggio il santuario della Regina della Pace ospiterà la maratona del rosario voluta dal Papa
di Gelsomino Del Guercio – Aleteia

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Per la prima volta Madjugorje rientra in una iniziativa di preghiera ufficialmente organizzata dal Vaticano.

Nella maratona di preghiera voluta da Papa Francesco per il mese mariano (maggio), ogni giorno si recita il Rosario dai principali Santuari del mondo. Tra questi è stato inserito anche il santuario della Regina della Pace a Medjugorje, che non è ancora riconosciuto ufficialmente come santuario mariano. Ma la scelta del Vaticano di inserirlo nel mese di preghiera mariano, è un segno di vicinanza e di riconoscenza della presenza della Vergine in quel luogo.

Come seguire il rosario da Medjugorje
Il 15 maggio la recita del Santo Rosario sarà trasmessa dal santuario della Regina della Pace di Medjugorje alle ore 18:00. E andrà in onda, in diretta, sui canali ufficiali del Vaticano.

La Santa Messa internazionale da Medjugorje sarà, quindi, spostata alle ore 19, fa sapere il portale La Luce di Maria.

Le indicazioni ufficiali della Commissione vaticana
La scelta del Vaticano di coinvolgere Medjugorje nel mese mariano arriva un anno dopo che la Commissione internazionale d’inchiesta, creata dal Vaticano, ha dato delle indicazioni favorevoli per i pellegrinaggi e la preghiera al santuario della Regina della Pace.

“Spiritualità che si manifesta attraverso Maria”
Il territorio di Medjugorje, si legge nella Relazione della Commissione del Vaticano, «è divenuto un luogo di pellegrinaggi, di preghiera e di scoperta o riscoperta della fede cristiana, con una sua propria spiritualità che si manifesta attraverso Maria che invita a rivolgersi umilmente a Cristo e a vivere con radicale coerenza il dono di Dio, promuovendo così la pace interiore e anche sociale».

I francescani assicurano a Medjugorje «una buona cura pastorale, che ha bisogno però di essere integrata e potenziata (se necessario con un maggior apporto anche di non francescani), sia per il numero degli addetti sia per le loro competenze».

Le confessioni sacramentali
Speciale importanza, sottolinea la Commissione, «hanno le confessioni sacramentali, che a Medjugorje avvengono in grandissimo numero. Vanno quindi aumentati i confessionali, garantendo le condizioni anche esterne per il rispetto del segreto».

La santa messa
La celebrazione della santa Messa «è vissuta in modo raccolto e devoto. Il grande numero di pellegrini che vi partecipano rende assai auspicabile un ampliamento delle dimensioni della chiesa parrocchiale. Anche l’Adorazione eucaristica e la recita del Rosario sono molto ben condotte e partecipate. Potrebbero però essere arricchite attraverso la lectio della Sacra Scrittura».

I pellegrinaggi
La Commissione incentiva i pellegrinaggi offrono infatti «grandi opportunità pastorali, dato che i pellegrini sono per lo più in una disposizione di apertura d’animo che li rende pronti a rileggere la propria storia personale, dandole un nuovo orientamento cristiano» (Aleteia, 24 febbraio 2020).

L’inviato del Papa
Il coinvolgimento nella maratona di preghiera voluta dal Papa e le conclusioni della Commissione del Vaticano su Medjugorje, seguono le indicazioni dell’arcivescovo polacco Henryk Hoser.

Quest’ultimo è stato inviato di papa Francesco nella parrocchia balcanica conosciuta in tutto il mondo per le presunte apparizioni mariane cominciate il 26 giugno 1981 (sono state ufficialmente riconosciute le prime sette).

“Medjugorje non è più un luogo sospetto”
«Medjugorje – aveva detto l’inviato del Papa – non è più un luogo “sospetto”. Sono stato inviato dal Papa per valorizzare l’attività pastorale in questa parrocchia, che è molto ricca di fermenti, vive di un’intensa religiosità popolare, costituita, da una parte da riti tradizionali, come il Rosario, l’adorazione eucaristica, i pellegrinaggi, la Via Crucis; dall’altra dal profondo radicamento di importanti Sacramenti come, ad esempio, la Confessione», le dichiarazioni di Hoser, che, per prime, hanno “scongelato” il clima di diffidenza del Vaticano nei confronti di Medjugorje.

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Commento di padre Livio Fanzaga di Radio Maria al messaggio dato dalla Regina della Pace a Mirijana di Medjugorje il 18 marzo 2021

Posté par atempodiblog le 22 mars 2021

Commento di padre Livio Fanzaga di Radio Maria al messaggio dato dalla Regina della Pace a Mirijana di Medjugorje il 18 marzo 2021
Tratto da: Radio Maria FB

Commento di padre Livio Fanzaga di Radio Maria al messaggio dato dalla Regina della Pace a Mirijana di Medjugorje il 18 marzo 2021 dans Apparizioni mariane e santuari Gospa-Medjugorje

Era un anno che Mirjana non vedeva più la Madonna, dal 18 marzo del 2020. In quell’occasione la Madonna le ha comunicato che erano cessate le Apparizioni del 2 del mese durate circa 30 anni. Questa Apparizione è avvenuta in casa di Mirjana, molte persone erano fuori di casa sua a pregare. C’era un’aspettativa rispetto a questo messaggio. Di fatto ci sono ancora 3 veggenti, Vicka, Ivan e Marija che hanno ancora l’Apparizione quotidiana e 9 segreti, quindi, a mio parere, finché non hanno il decimo segreto non ha inizio il tempo della rivelazione dei segreti.

Penso che anche la pandemia sia una permissione divina che ha costretto l’uomo a prendere visione di se stesso come essere bisognoso di Dio, come essere bisognoso della grazia e essere bisognoso della preghiera.

Siamo nel tempo della grande apostasia, della grande impostura anticristica e la Madonna ha detto che abbiamo rifiutato la fede e la Croce, che molte anime sono ammalate e vanno verso la morte spirituale, che le nostre vite sono in pericolo, perché satana le vuole distruggere, ma ci ha sempre rincuorato dicendo che se siamo suoi vinceremo. Dio l’ha mandata per salvare le nostre vite e il pianeta sul quale viviamo. In questa cornice si colloca questo messaggio della Madonna.

Tutte le situazioni che noi viviamo oggi, pandemia, economia, le nostre preoccupazioni, sono sicuramente oggetto di preghiera, però la Madonna ci ricorda la preghiera del Padre Nostro: “venga il tuo regno, sia fatta la tua volontà, liberaci dal male”.

Questo messaggio va al cuore del problema, nel contesto in cui viviamo di grande crisi del genere umano, la Madonna ci dice qual è la cosa più importante da fare, qual è la cosa più urgente, qual è la cosa senza la quale non ci salviamo, ed è quella di tornare all’amore di suo Figlio che ci aspetta a braccia aperte. Bellissimo l’inizio, e la Madonna dice: “maternamente” e conclude con la parola: “Cuore materno”.

La Madonna vede i suoi figli in preda alla confusione, che vagano, in preda all’agitazione, alla disperazione, all’angoscia e ci indica la strada per uscirne fuori: “tutto questo vi è accaduto perché vi siete allontanati da mio Figlio”. Perché la Madonna ci ha detto che con suo Figlio la vita già su questa terra è un pezzetto di paradiso. E questo pezzetto di paradiso ce lo descrive oggi in questo magnifico messaggio.

Maternamente è la Madre che ha cura di tutti i 7 miliardi di persone che ci sono nel mondo, non ce n’è neanche una di cui non abbia cura, di cui non sappia nome, cognome, vita e opere, tutti sono stati redenti dal sangue di suo Figlio, tutti sono stati affidati alla sua sollecitudine materna. In un bellissimo messaggio la Madonna ha detto: “mio Figlio, quando ero nella casa di Nazareth, mi spiegava che sarei diventata Madre di tutti gli uomini”.

“Cari figli, maternamente vi invito a ritornare alla gioia e alla verità del Vangelo”. La gioia cristiana è un sentimento interiore che si ha ascoltando il Vangelo. Il Vangelo è la buona notizia che Dio ci ama, che Dio si è fatto uomo, che è venuto in mezzo a noi e cammina con noi. Lui ci ha liberati dal male, dal peccato, dal senso di inutilità e di vuoto della vita, da tutto ciò che è negativo dal punto di vista morale e spirituale, ci ha portati fuori dal regno delle tenebre e ci ha portati nel regno della luce. E noi che abbiamo abbandonato il Regno della Luce, per andare nel regno delle tenebre, adesso, in questo tempo di grazia, abbiamo la possibilità di ritornare.

Questo “ritornare”, significa conversione, ritornare a Gesù, ritornare alla gioia, alla verità del Vangelo, è il cammino di conversione, è la decisione della conversione, ma anche la verità del Vangelo. Gesù è la gioia, Gesù è la vita, è la pace, Gesù è la verità, è la luce. La verità, come dice la Madonna, è eterna, non cambia mai, ma noi l’abbiamo dimenticata, l’abbiamo nascosta. La gioia è per i cuori puri, la verità per le menti che si aprono alla Divina rivelazione.

Poi la frase centrale, che a mio parere è commovente: “vi invito a ritornare all’amore di mio Figlio, poiché Lui vi attende a braccia aperte”. Quando la Madonna parla di suo Figlio a braccia aperte, ho l’immagine di Gesù in Croce a braccia aperte, che offre se stesso come vittima d’amore, perché i nostri peccati siano espiati, perché le porte del Paradiso siano aperte e perché possiamo diventare figli di Dio. Quindi dobbiamo lasciare l’ingannatore, il menzognero, l’omicida che vuol distruggere le nostre vite e il pianeta sul quale viviamo, che sta mietendo innumerevoli anime nel mondo, che muoiono nell’impenitenza, nel rifiuto di Dio. E la Madonna fa appello alla libertà di ognuno, una volta ha detto: “Io nella mia umiltà, mi inginocchio davanti alla vostra libertà e vi supplico, convertitevi!”. Qui c’è anche un riferimento alla “parabola del Figliol Prodigo”, quando il padre attende il figlio, lo vede da lontano e lo attende a braccia aperte. Contempliamo questo messaggio in questo tempo di Quaresima.

Quando noi lasciamo il regno delle tenebre, la palude che ci inghiotte e ci distrugge, quando lasciamo il regno del nulla, della disperazione, della morte e entriamo, ritorniamo nel regno della vita, nel Regno di Cristo, nel regno dell’amore, della luce, cosa succede? “Affinché tutto ciò che fate nella vita lo facciate con mio Figlio, con amore”. Succede che tutto ciò che facciamo nella vita, anche le cose più semplici più umili, cioè tutta la nostra vita diventa un albero rigoglioso. Se restiamo uniti a Cristo mediante l’amore per Lui, noi siamo tralci vivi che producono opere e frutti per la vita eterna!

E la bellezza del perdono di Cristo sapete qual è? È che tutti i peccati che abbiamo fatto e di cui ci siamo pentiti, che abbiamo confessato, nel giorno del giudizio non ci verranno chiesti. Nel medesimo tempo rimangono invece per tutta l’eternità le opere che abbiamo fatto in unione con Cristo.

E così “affinché siate benedetti”. Non esiste soltanto la benedizione, c’è anche la maledizione, esistono i benedetti e i maledetti. Chi sono i benedetti? Quelli che aprono il cuore a Dio, si lasciano illuminare dalla Sua luce e lasciano che il cuore sia riempito dal Suo amore. La loro vita è una benedizione per tutti, la loro luce si diffonde su tutti, il loro amore passa dal cuore di tutti. Dio ci benedice e questa benedizione si diffonde verso gli altri.

Ma ci sono anche i maledetti, lo ha detto Gesù: “Via da me maledetti, nel fuoco eterno”, sono gli impenitenti, quelli che hanno il cuore duro, che producono il male, che sono passati dalla parte del diavolo, che sono operatori di iniquità. Non dobbiamo mai smettere di pregare per loro, per i grandi peccatori, per quelli le cui vite sono una maledizione per il mondo; come satana è una maledizione per il mondo.

Poi la Madonna ci dice che noi dobbiamo unirci a Gesù con amore: “affinché la vostra spiritualità sia interiore e non esteriore”, perché? È cristiano chi è membro vivo del corpo di Cristo, chi ha nella mente la luce della verità che lo illumina e nel suo cuore l’amore di Dio che lo riscalda. Come dice san Paolo: “Cristo vive in me”. Allora in me operano le Sue virtù: fede, speranza, carità; e le virtù morali: prudenza, giustizia, fortezza, temperanza e tutte le altre virtù e divento un albero fruttuoso.

È anche vero che il cristiano di appartenenza si è sfaldato, perché chi aveva un cristianesimo abitudinario, pantofolaio è stato travolto dal pensiero unico e molti hanno seguito la corrente dell’apostasia. Però adesso abbiamo un tipo di prova ancor più forte per cui soltanto quelli che sono uniti in Cristo resisteranno, come ci ha detto la Madonna: “se siete miei, vincerete!” (messaggio del 25 luglio 2019).

Allora, quando Cristo è in noi e noi siamo innamorati di Lui e con Lui c’è un’amicizia indistruttibile, allora tutte le virtù fioriscono in noi: “solo in questo modo sarete umili, generosi, colmi di amore e gioiosi”.

Vorrei esortarvi a esaminare ognuna di queste virtù, che fioriscono quando noi siamo veramente innamorati di Dio. L’umiltà è la virtù più importante, è quella della Madonna, perché permette a Dio di lavorare in te. La generosità significa dare agli altri, vivere la vita come un dono. L’amore è il fine della vita. La gioia, quando ci si sente amati da Dio si è pieni di gioia. Sono tutte virtù intersecate tra loro, sono tutte forme di esistenza meravigliosa, evangelica che è quella che salverà il mondo, che illuminerà il mondo, che riscatterà il mondo nel tempo delle tenebre, della cattiveria, dell’odio, della violenza, della prepotenza. “E il mio Cuore materno gioirà con voi. Vi ringrazio”.

Che ognuno di noi possa essere come Gesù, come fu Maria nel tempo della passione. Nel momento delle tenebre, quella luce emanata da Gesù e dalla Vergine Addolorata ha salvato il mondo. E così sia anche per noi.

Ecco questo messaggio ci ha riportato all’essenziale, alla necessità di convertirci, di tornare a Dio, ci ha messi sulla dirittura d’arrivo verso la Pasqua. Vedete che è possibile essere felici e gioiosi anche in questi tempi tribolati e lo saremo se siamo con Gesù.

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Incontro con Padre Petar Ljubicic – Scelto da Mirjana per rivelare i Dieci segreti

Posté par atempodiblog le 14 février 2021

INCONTRO CON PADRE PETAR LJUBICIC – Scelto da Mirjana per rivelare i DIECI SEGRETI
Dallo studio di Radio Maria di Medjugorje – 4 febbraio 2021, h 10.00
Testo trascritto da Radio Maria

Incontro con Padre Petar Ljubicic – Scelto da Mirjana per rivelare i Dieci segreti dans Apparizioni mariane e santuari Padre-Petar-Ljubi-i-Radio-Maria-Gospa-Medjugorje

Dario: Ecco, per me è un grande piacere avere oggi con noi Padre Petar Ljubičić – Padre francescano. Padre Petar è conosciuto perché Mirjana lo aveva scelto per annunciare i segreti.
Benvenuto Padre, grazie per essere con noi oggi.
Padre Petar Ljubičić: Sia lodato Gesù Cristo, saluto ognuno di voi, che ascoltate queste parole, col cuore e con grande gioia.

Dario: Padre Petar, può presentare brevemente quando è nato e quando è stato ordinato sacerdote?
Padre Petar Ljubicic: Sono nato a Prisoje Podhum il 22 ottobre 1946 e sono stato battezzato a Podhum, vicino a Livno, il 28 ottobre. Primo di dieci figli, ho frequentato la scuola elementare a Prisoje.

Non comprendo tutt’oggi il motivo per cui Dio, fin dalla tenera età, mi abbia chiamato a seguire Gesù da vicino.

Probabilmente la risposta sta nel voto che mia madre fece a Dio, impegnandosi ad accogliere e offrire a Lui tutti i figli che Egli gli avrebbe donato; in quanto nei primi anni di matrimonio, non aveva potuto averli.

Dio ha ascoltato le sue accorate preghiere ed ella ha dato alla luce dieci figli. Un autunno di qualche anno dopo, sono partito per il seminario a Zara. Successivamente ho continuato gli studi a Spalato e nel 1967 mi sono diplomato a Dubrovnik. Il 15 luglio 1967 ho vestito l’abito francescano e ho cominciato un anno di noviziato a Humac. In seguito, ho intrapreso la facoltà di teologia e filosofia, a Sarajevo, continuando poi questo percorso a Königstein.

Completati gli studi teologici, l’anno successivo il 29 giugno 1972, sono stato consacrato sacerdote a Königstein. Ho prestato servizio come sacerdote nelle seguenti parrocchie: a Vitina 5 anni, Tihaljina 4 anni, Seonica due anni e a Medjugorje 10 anni e mezzo.

Nel febbraio del 1995 mi sono recato in Svizzera e per tre anni e mezzo sono stato missionario per i croati a Zurigo. Ad agosto del 1998 sono stato missionario in Ticino (Svizzera). Dal 3 marzo del 2000, anno Santo, fino al 15 novembre 2008, sono stato amministratore della parrocchia di Hosenfeld, in Germania. Successivamente sono diventato cappellano di Bukovica per 6 anni. Infine sono stato trasferito a Vitina, dove mi trovo attualmente.

Ho seguito le apparizioni di Medjugorje fin dall’inizio. Ho incontrato molti amici e conoscenti in tutto il mondo, visitato molti gruppi di preghiera che sono sorti grazie alla Regina della Pace. Consuetamente mi chiamano per riti spirituali, missioni e incontri di preghiera dei gruppi di Rinnovamento nello Spirito.

A Medjugorje ho visto e incontrato molti che si sono convertiti e sono miracolosamente guariti; grazie a ciò ho maturato grande esperienza come guida spirituale. Le mie esperienze sono state pubblicate nei libri “L’invito della Regina della Pace”, “E’ il tempo di grazia”, “Gesù sorgente di vita”, “Come dobbiamo pregare oggi? Santa Messa cuore e anima della nostra fede”.

Ho inoltre pubblicato, in undici volumi, anche il libro degli esempi di incoraggiare e attrarre chiamate e emozioni.

Dario: Padre, dove si trovava lei durante le prime apparizioni e qual è stata la sua prima reazione?
Padre Petar Ljubicic: Quando le apparizioni sono iniziate mi trovavo nella parrocchia di Tihaljina, situata a soli 33 km da Medjugorje. Quei primi giorni non ho potuto essere presente perché stavo preparando, al sacramento della Cresima, degli studenti del liceo. Quando ho sentito parlare di apparizioni della Madonna ai veggenti, ho subito creduto che fossero vere. Ero fermamente convinto che i ragazzi della Bosnia Erzegovina non avrebbero mai scherzato su cose del genere. All’inizio di luglio, dopo la Santa Messa Vespertina, sono andato insieme a un sacerdote alla casa della veggente Vicka che era in compagnia di Ivanka. Abbiamo chiesto loro: “Avete visto la Madonna?”. Senza pensarci un attimo, hanno risposto: “Sì, l’abbiamo vista!”. Al che il mio confratello ha chiesto: “La Madonna è bella come te Ivanka?”. Ivanka, sorridendo, ha detto: “Caro Padre, se lei potesse vedere la Madonna, desidererebbe subito partire per l’eternità e guardarla in continuazione. E’ di una bellezza che non so descrivere con le mie povere parole”.

Come ho creduto allora, credo ancora oggi. Non ho mai avuto dubbi. E’ curioso, all’epoca stavo leggendo un libro che parlava delle apparizioni della Madonna a Lourdes e Fatima. Non penso che si sia trattato di una coincidenza, perché per noi cristiani non esiste il caso. Sta di fatto, che proprio in quel periodo, sono iniziate le apparizioni a Medjugorje.

Mi sono chiesto “Perché la Madonna che è apparsa in altri luoghi, non potrebbe apparire anche qui da noi?”. Dopo quell’istante ho sfruttato ogni momento libero per recarmi a Medjugorje, per confessare e aiutare nel miglior modo possibile.

Dario: Quando ha incontrato i veggenti, ha chiesto loro di descrivere la Madonna?
Padre Petar Ljubicic: Sì e me l’hanno descritta così: una donna incredibilmente bella, sui 20 anni d’età, alta un metro e 65 centimetri, carnagione chiara e guance rosa. Emana bontà, dolcezza e gioia indicibili. I suoi occhi sono bellissimi, di un azzurro intenso, ha le sopracciglia e i capelli neri. Indossa un abito di colore blu-grigio che le ricopre tutto il corpo e si perde in una nuvola bianca che le nasconde i piedi e sulla quale fluttua. Porta un velo bianco che le copre il capo, le spalle e la schiena e le scende sui fianchi. Non porta gioielli, ma ha sulla testa una corona con dodici stelle dorate.

E’ impossibile inventare questa descrizione. Questo è stato il mio primo incontro con i veggenti. Come ho creduto all’epoca, credo ancora oggi.

Dario: Padre, può dire cosa rappresenta per lei Medjugorje?
Padre Petar Ljubicic: Per me Medjugorje è un luogo di grazia, un luogo miracoloso. E’ la Pentecoste del nostro tempo e questo dura da 39 anni e mezzo. E’ un luogo in cui si verificano conversioni sconvolgenti, dove tante persone che arrivano stanche, malate, tradite ed illuse, ripartono guarite, trasformate, forti e aperte a una vita di testimonianza piena di Spirito Santo e della forza delle parole della Madonna. Vengono a Medjugorje piene di paura e ripartono incoraggiate. Arrivano con tanta mitezza e ripartono con lo spirito di veri testimoni di fede. La Madonna ci ripete quello che ha detto Gesù dall’inizio della sua predicazione: “Convertitevi e credete al Vangelo”. La fede e la conversione vanno di pari passo, perché se crediamo che Dio può convertirci, ci immettiamo nel cammino di salvezza, al quale Lui ci chiama dal Battesimo fino al termine della nostra vita sulla terra. In sostanza, Medjugorje è una grazia straordinaria, un dono di Dio che ci aiuta a crescere nella nostra fede. A Medjugorje si sente la presenza reale di Dio e l’amore materno della Regina della Pace. Qui sono accaduti e accadono diversi miracoli. Medjugorje stesso è divenuto un grande miracolo.

Dario: Può dirci la sua opinione, perché appare la Madonna?
Padre Petar Ljubicic: Carissimi miei, la Madonna appare perché vuole aiutarci, perché ci ama come dei veri figli! La Madonna solitamente appare dove c’è più bisogno, dove ci sono grandi difficoltà e problemi. Ella si presenta come la nostra Assistente e Avvocata che intercede presso suo Figlio.

All’inizio delle apparizioni ha detto: “Figlioli, vedo che gli uomini si trovano in difficoltà tanto gravi che non riescono a venirne fuori da soli. Quindi sono venuta ad aiutarvi”. Con queste parole, la Madonna ci ha detto la ragione per la quale è venuta e perché, ancora oggi, appare ai veggenti. Ella ci vuole indicare un cammino sicuro verso la felicità e la vita eterna. Ma è necessario che ogni giorno parli delle grandi difficoltà in cui si trova il mondo. Non esageriamo se affermiamo che non abbiamo mai vissuto prima d’ora una crisi così grande, così profonda e un allontanamento della fede in Dio. Carissimi miei, la Madonna stessa dice che è venuta per risvegliare le fede nei credenti. Lei è venuta ad insegnarci come possiamo credere fermamente. La Gospa, ci invita ad essere attenti perché il dono della fede si ottiene con il nostro sforzo.

Questa è la verità! E’ un dono immeritato che dobbiamo alimentare e proteggere per mantenerlo. Per preservare la nostra fede e per crescere in essa, la Madonna ci suggerisce un cibo quotidiano, la preghiera, in particolare la Santa Messa, il Rosario, l’adorazione del Santissimo Sacramento, ricevere spesso i Santi Sacramenti e la lettura della Bibbia.

Dario: La Madonna viene tra noi come Regina della Pace. Cosa significa questo?
Padre Petar Ljubicic: Significa che oggi più di tutto abbiamo bisogno di pace. Infatti, possiamo avere tutto ciò che il cuore umano possa desiderare, ma se non abbiamo la pace, in realtà non abbiamo nulla. La Madonna, Regina della Pace, ci ha detto chiaramente che la vera pace può venire solo da Gesù Cristo, nostro Salvatore e Redentore. Egli è la vera pace: la pace che viene da Gesù è pienezza di gioia, felicità totale, amore e frutto dello Spirito. E’ il bene più grande e più indispensabile al quale possiamo aspirare. Un incommensurabile dono divino con il quale, Dio rende felice l’uomo, a condizione che questo si apra a Lui, riconosca la propria piccolezza e peccaminosità e lo preghi a tal fine.

Dario: Quali sono gli altri messaggi?
Padre Petar Ljubicic: La Regina della Pace ci invita sempre: “Convertitevi, credete in Dio fermamente, pregate col cuore e digiunate”, questi sono i messaggi. Per poter avere la pace alla quale aspiriamo, la Vergine ci ha detto di credere fermamente in Dio. Senza una fede forte e attiva, è impossibile giungere alla pace. Essa è un dono divino che ci consente di donare a Lui tutto il nostro essere, in modo da sperare in Lui e vivere per Lui. La fede è un atto di donazione, totale fiducia completa in Dio. La Vergine desidera che tutta la nostra vita sia permeata da questo santo atto di fede. Una fede vera e viva non è possibile senza una conversione quotidiana, per questo motivo,la Vergine ci invita incessantemente a convertirci. La conversione è la grazia che accompagna sempre i passi di Dio. Convertirsi significa cercare sempre Dio, umiliarsi dinnanzi a Lui, ammettere il proprio male, i propri peccati e pentirsene. Convertirsi significa tornare a Dio rinnegando il peccato, Satana e i suoi desideri peccaminosi. Significa cambiare sé stessi, il proprio modo di comportarsi e la propria esistenza. Convertirsi significa unirsi sempre più a Dio col proprio cuore e col proprio essere divenire ogni giorno più sinceri, giusti, onesti, completi e santi. Questo è il compito di tutta la nostra esistenza.

Medjugorje sta diventando sempre più un luogo di grandi e sconvolgenti conversioni. Molti qui, iniziano una nuova vita e purificano la propria coscienza nel sacramento della Riconciliazione.

Dario: La Madonna ci insegna da molti giorni che bisogna pregare con il cuore. Cosa significa?
Padre Petar Ljubicic: Vuol dire di non pregare per abitudine. Pregare con il cuore significa soprattutto pregare con amore e con l’anima. Vuol dire pregare con tutto te stesso, corpo e anima, col cuore puro, che significa aprirsi contemporaneamente a Dio. Mettetelo al primo posto nelle vostre vite, abbandonatevi completamente a Lui, donategli fiducia e sperate in Lui ogni bene. Ciò significa essere disciplinati e umili, dedicati e affidabili. Donarsi a Dio in preghiera.

Secondo i messaggi della Madonna, pregare con il cuore significa vivere la preghiera come un incontro gioioso con Dio. Questo porta all’unione profonda con Gesù, significa sperimentare così la bellezza e la grandezza della grazia che Dio ci dona. Vuol dire inoltre ricevere grandi grazie. Pregare col cuore significa permettere a Dio di rimuovere tutti gli ostacoli da superare e permettere che la preghiera governi il nostro cuore in ogni momento.

Dario: La Madonna ha chiesto in più messaggi di pregare per i sacerdoti. Perché, secondo lei, questa attenzione particolare?
Padre Petar Ljubicic: Perché i sacerdoti sono continuatori dell’opera per la quale Cristo è venuto, morto e risorto. La Madonna ci chiede di pregare per i sacerdoti perché possano pienamente svolgere i loro doveri sacerdotali. Ogni sacerdote è chiamato a vivere la vita sulle orme di quella di Gesù Cristo, cioè nella castità, povertà, totale abbandono a Dio ed essere specialmente servi di Gesù. Ogni sacerdote deve essere cosciente che non c’è niente di più bello, elevato, migliore e Santo che annunziare la buona novella della salvezza, curare con i sacramenti di Cristo Gesù coloro che sono oppressi e stanchi sulla via della vita. L’atteggiamento ricorrente e comune, è quello di criticare i sacerdoti anziché aiutarli nel loro compito delicato, per questo motivo, la Madonna ci invita a diventare coscienti di ciò e a pregare per loro, in quanto anche i sacerdoti sono esposti oggi a grandi prove e tentazioni.

Dario: Che cosa possiamo dire sui segreti di Medjugorje?
Padre Petar Ljubicic: Quando una sera di 39 anni fa ho sentito che Mirjana mi aveva scelto per annunziare i segreti, ho inizialmente pensato che fosse uno scherzo. Successivamente, riflettendo, ho compreso che su una cosa così importante non si può scherzare. Questo pensiero non mi lasciava in pace. Mi sono domandato se tutto ciò potesse essere vero. Era incredibile che Mirjana avesse scelto proprio me per questo compito e questa missione. Tutto ciò era un grande onore, ma anche una responsabilità. Non so spiegarvi il perché, ma dentro di me non c’erano né paura né ansia.

Quando ho incontrato Mirjana lei mi ha domandato: “Sai già che anche tu dovrai annunziare al mondo i segreti quando arriverà il momento?”. Risposi: “E’ possibile tutto questo? ”. Era difficile per me trovare parole e sentimenti per dare una risposta. So solo che fui pervaso da un profondo senso di gioia e sicurezza.

Dario: Che cosa può dirci dei segreti e del loro contenuto? Quale messaggio trasmetteranno quando verrà il momento della loro rivelazione?
Padre Petar Ljubicic: I segreti, come dice la parola stessa, sono segreti e al momento non conosciamo il loro contenuto. Si può dire che riguardano avvenimenti particolari che accadranno in un determinato momento e luogo. Quando questo avverrà non ci è ancora dato saperlo, ma abbiamo il presentimento che ogni giorno che passa, ci stiamo sempre di più avvicinando a quel momento. Il messaggio di ogni segreto conterrà questo insegnamento: la vita che Dio ci ha donato, il tempo che viviamo sono doni di Dio per noi. E’ importante usare questi doni in modo sempre più consapevole e migliore, impegnandoci veramente nella sequela di Cristo e lavorando instancabilmente per la nostra salvezza, cioè dobbiamo averla impressa nel cuore in ogni istante. Non dobbiamo e non possiamo vivere come se non dovessimo rendere conto di come viviamo e di cosa facciamo, ma più di ogni altra cosa è importante essere pronti all’incontro con Dio vivente in qualsiasi momento. Se viviamo così allora non dovremo avere paura di nulla e non dovremo chiederci continuamente quando ciò accadrà. In questa disposizione, l’animo è sereno e saremo sempre pronti ad accogliere la volontà di Dio nella nostra vita.

Dario: Lei rivelerà tutti e dieci i segreti, in che modo? In quale dei 10 segreti è contenuto il segno visibile e duraturo che la Madonna ha promesso di lasciare?
Padre Petar Ljubicic: Quando verrà il momento di rivelare il primo segreto, Mirjana mi consegnerà dieci giorni prima qualcosa simile ad una pergamena dalle dimensioni di un foglio A4. La Madonna l’ha donata per ricordare quando sarebbe accaduto ogni segreto. In essa sono scritti tutti i segreti, ma io potrò leggere e rivelare solo il primo segreto. In quel momento, riuscirò a vedere solo quel segreto e non gli altri. Questo avverrà per ciascun segreto. In seguito dovrò digiunare e prepararmi per sette giorni consecutivi e poi, tre giorni prima, potrò rivelare cosa e dove accadrà esattamente, a quale ora e minuto preciso e quanto durerà ciò che è contenuto in quel dato segreto. Mirjana ha detto che i primi due segreti sono legati a Medjugorje e saranno ammonimenti e raccomandazioni. La Madonna è venuta nel piccolo villaggio di Bijakovići, parrocchia di Medjugorje, dove sta apparendo da 40 anni. Quando quei due segreti saranno rivelati, sarà chiaro a tutti che i veggenti hanno detto la verità e che le apparizioni sono autentiche. Il terzo segreto sarà il segno visibile sulla collina delle apparizioni al Podbrdo. Questo segno sarà una grande gioia per coloro che avranno accolto queste apparizioni come un dono del cielo e della Regina della Pace. Tale segno, sarà preciso affinchè molti si convertano e tornino a Dio. Non dobbiamo mai dimenticare che ora è il momento di pregare, iniziare un cammino di conversione, seguire Dio e decidersi per Lui, poichè dopo potrebbe essere troppo tardi.

Dario: Cosa potrebbe accadere dopo la rivelazione dei primi segreti? Quale sarà il futuro di Medjugorje?
Padre Petar Ljubicic: La Madonna ha ripetuto molte volte che questo è un tempo di grazia. Possiamo aggiungere che è anche un tempo di preghiera, di conversione, un tempo in cui abbiamo l’opportunità di purificarci spiritualmente e di scegliere Dio con gioia. Ogni attimo della nostra vita è molto importante e deve essere usato per questo fine, per questa possibilità, cioè per questo dono prezioso che ci fa il Cielo. Consacriamo ogni momento della nostra vita abbandonandoci completamente a Dio nella preghiera. Questo ci colmerà di gioia e sarà più facile portare il peso di questa vita. Sono sicuro che l’avveramento dei dieci segreti, ci aiuterà tutti ad essere più seri e responsabili, così che la nostra conversione sia sincera e vera nella nostra vita. Assisteremo certamente a segni miracolosi e a grandi conversioni. Tutte le conversioni e le guarigioni, spirituali o fisiche, di cui abbiamo testimonianza, sono un segno che il Cielo si è aperto sopra Medjugorje e che la Regina della Pace è venuta e si è fermata a lungo come non era mai avvenuto prima nella storia dell’umanità.

La rivelazione dei segreti sarà una grande gioia e consolazione per tutti. Tutti coloro che avranno creduto e si saranno impegnati a vivere secondo il Vangelo di Gesù, da credenti convinti, saranno felici e nella pace. Siamo testimoni di come ogni anno una moltitudine di pellegrini vengano qui a Medjugorje a pregare la Regina della Pace e il loro numero aumenterà sicuramente quando saranno rivelati i segreti. Quello sarà un segno che attirerà l’attenzione anche di chi in precedenza non aveva ascoltato la Regina della Pace. Il futuro di Medjugorje sarà comunque positivo, quel luogo rappresenterà ancora di più un invito alla preghiera e un’oasi di pace spirituale per tutti.

Dario: Le commoventi conversioni e le guarigioni miracolose sono la dimostrazione che le apparizioni sono autentiche. La rivelazione dei segreti sarà condizione necessaria affinché la Chiesa riconosca le apparizioni di Medjugorje?
Padre Petar Ljubicic: È mia ferma convinzione che le apparizioni di Medjugorje abbiano ad oggi già mostrato segni concreti e validi di autenticità. Lei ha citato commoventi conversioni e guarigioni miracolose. Insieme a tante altre, già due guarigioni miracolose risultano scientificamente provate. Adesso sono già sufficienti per riconoscere il carattere soprannaturale delle apparizioni. Ho raccontato la mia esperienza con numerosi pellegrini di Medjugorje nei miei due libri “L’invito della Regina della Pace” e “Tempo di Grazia”.

Durante i miei soggiorni all’estero, le persone che incontravo mi raccontavano che non potevano più immaginare loro vita senza la Regina della Pace e senza l’amore misericordioso di Dio che avevano sperimentato a Medjugorje. Le persone guariscono da tante malattie differenti, ritenute anche gravi e incurabili. Questo è un segno tangibile che Dio sta agendo per intercessione della Regina della Pace.

La rivelazione dei segreti sarà comunque condizione necessaria per il riconoscimento di queste apparizioni da parte della Chiesa.

Dario: Padre alla fine cosa suggerisce e cosa desidera comunicare a tutti?
Padre Petar Ljubicic: Carissimi, cos’altro potrei dire se non ripetere ciò che la Madonna afferma da 40 anni. Dobbiamo essere grati a Dio per tutto. Egli come Padre, ci ama ardentemente ed attende il nostro sì alla sua volontà, affinché realizziamo il piano che Lui ha su ciascuno di noi. Il suo piano, o meglio la sua Santa volontà, è che lo amiamo, che teniamo sempre in considerazione Lui e la sua benedizione per poter vivere felici e per giungere poi santamente alla salvezza eterna.

E’ necessario dire che la situazione odierna è davvero caotica, critica e molto complessa. Le crisi di gestione sono divenute un segno del nostro tempo, il mondo è anche bloccato in una grande crisi piena di angoscia. Questo è il minimo che si possa dire. Siamo tutti d’accordo su questo, l’uomo non è mai stato più incerto, ansioso, preoccupato, insoddisfatto, peccatore e malato. Non era mai stato in un’angoscia e sofferenza maggiori di quanto non sia oggi. Il presente è il momento più importante della nostra vita e quella di ciascuno. Forse adesso dipende la nostra eternità. Ricordiamo sempre carissimi che il momento presente ci è stato donato affinché, grazie ad esso, guadagniamo l’eternità. Ecco perché questo è fondamentale. Quanto è grande la grazia di sapere e di agire, di trasformare ogni attimo di vita in un momento di salvezza per noi stessi, per i fratelli e le sorelle. Il nostro Salvatore Gesù Cristo proprio oggi cerca delle anime devote, affezionate, coraggiose, intrepide e audaci per arrivare a coloro che sono lontani dalla salvezza.

Sia Cristo che noi non abbiamo mai avuto un’occasione più grande di quella attuale. Dio benedice, ama e salva tutti coloro che ascoltano queste parole.

Dario: Ecco Padre, grazie per la sua venuta e la sua testimonianza.
Preghiamo tutti la Madonna affinché questa testimonianza possa essere di benedizione e di beneficio spirituale per i nostri ascoltatori.
Cari ascoltatori di Radio Maria, grazie per la vostra attenzione. Alla fine Padre Petar dirà una preghiera di benedizione per tutti gli ascoltatori di Radio Maria. Un caro saluto e una benedizione di Dio da Medjugorje. Pace e bene.

Padre Petar Ljubicic: Preghiera per la benedizione mattutina.

Misericordioso, onnipotente, eterno e buon Dio, benedici questa mattina, anche questo giorno che mi hai donato che diventi un giorno di salvezza. Il giorno che per me è speranza per gli altri e per tutti intorno a me. Porta la benedizione, la pace, la gioia e la salvezza. Benedicimi all’inizio di questa giornata e tutto ciò che oggi farò, penserò, desidererò, tutto ciò che ti ho chiesto e per cui ti ho pregato. Possa il mio lavoro essere la benedizione per gli altri e fonte del vero amore e della felicità purissima. Benedici la mia famiglia, i miei figli, i miei amici e tutti coloro che oggi incontrerò, coloro che tu oggi mi manderai. Lascia che la tua potente benedizione aiuti coloro che anche oggi sentiranno il peso della vita e il tormento ansioso. Dio buono, Tu sai che siamo deboli peccatori, sai che le tentazioni sono grandi e che senza la tua benedizione non siamo capaci di sopportare né sopraffare le difficoltà, perciò ti crediamo, il tuo amore e la tua benedizione che sia per noi la forza e il sollievo nelle difficoltà e quando pensiamo di non potercela fare più, sii tu il nostro riposo, conforto per gli afflitti, feriti e tristi malati e ansiosi. Amen.

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“Maria e la Chiesa a 25 anni dalle lacrime della Madonna di Civitavecchia”

Posté par atempodiblog le 2 février 2021

Una riflessione del teologo Stephen Walford sulla Vergine e il mondo sconvolto dalla pandemia
“Maria e la Chiesa a 25 anni dalle lacrime della Madonna di Civitavecchia”
di Stephen Walford* – Vatican Insder

“Maria e la Chiesa a 25 anni dalle lacrime della Madonna di Civitavecchia” dans Apparizioni mariane e santuari La-Madonna-di-Civitavecchia

Il 2 febbraio 1995 nella città portuale di Civitavecchia, nel Lazio, a pochi chilometri da Roma, un nuovo capitolo della profetica “era mariana” fu scritto dalla Beata Vergine Maria. Una vicenda famosa in tutto il mondo che pose la famiglia Gregori al centro di un intervento divino con conseguenze diffuse per la Chiesa e per il mondo.

La storia iniziò alcuni mesi prima, nel settembre 1994, quando il parroco di Sant’Agostino a Pantano, don Pablo Martin, partì in pellegrinaggio per Medjugorje con l’intenzione di portare una statua della Beata Vergine in regalo alla famiglia di Fabio Gregori. Il sacerdote disse che, mentre si trovava nella cittadina bosniaca, fu guidato da San Pio da Pietrelcina (morto nel 1968) ad acquistare una statua particolare e che il famoso frate cappuccino gli suggerì che «l’evento più bello della sua vita» sarebbe stato proprio il risultato di questa decisione.

Nello stesso periodo una figlia spirituale del famoso esorcista padre Gabriele Amorth lo informò che una «Madoninna avrebbe pianto a Civitavecchia» e che «non sarebbe stato di buon auspicio per l’Italia». Il vescovo di Civitavecchia dell’epoca, monsignor Girolamo Grillo, raccontò nel suo diario che padre Amorth gli telefonò il 13 marzo 1995 per fornirgli queste informazioni. Ma il vescovo non gli credette.

Le lacrime
Il 2 febbraio 1995, alle 16.20, mentre i Gregori si preparavano per andare a messa, la piccola Jessica, cinque anni, vide per la prima volta lacrime di sangue fluire dall’occhio sinistro fino al cuore della statua della Madonna, posta nella grotta del giardino. Suo padre Fabio assistette anche lui alla scena. Lo stesso fenomeno si verificò nei giorni seguenti con altri testimoni, ma il vescovo Grillo rimase a lungo scettico. La statua pianse altre tredici volte prima che una grazia straordinaria cambiasse l’opinione del vescovo. Il 15 marzo, alle 8.15, dopo la messa in episcopio, la sorella del presule, Grazia, espresse il desiderio di pregare davanti alla statua dopo aver ricordato le parole di padre Amorth. Monsignor Grillo accolse la richiesta e, insieme a molti altri presenti, iniziarono a recitare il “Salve Regina”. Quando raggiunsero le parole «Orsù dunque, avvocata nostra, rivolgi a noi gli occhi tuoi misericordiosi», la statua cominciò a piangere lacrime di sangue per la quattordicesima volta, e questa volta nelle mani del vescovo stesso.

Padre Amorth in seguito confessò che la sua figlia spirituale che l’aveva informato nell’estate del ’94 del futuro evento miracoloso, lo aveva anche avvertito che se non fosse stata fatta molta preghiera e penitenza, l’Italia avrebbe dovuto affrontare una guerra civile e un terribile spargimento di sangue. A causa di questo pericolo, la donna si offrì come vittima in riparazione per i peccati dell’Italia e presto si ammalò gravemente. Il vescovo Grillo nel frattempo si era anche impegnato a chiedere a tutti i conventi e monasteri di clausura di pregare ardentemente per il Paese.

Il presule, ormai fermamente convinto della vera natura degli eventi che si svolgevano nella sua diocesi, portò la statua a Roma per fare in modo che due diverse équipe mediche analizzassero le lacrime. Entrambi tornarono con lo stesso risultato: il sangue proveniva da un maschio di circa trent’anni, ma rivelava anche forti caratteristiche femminili.

Sorprendentemente, il professor Giancarlo Umani Ronchi, il principale medico di Medicina legale dell’Università La Sapienza, dichiarò apertamente che durante le prove era emerso un aspetto soprannaturale dalla statua. Le scansioni eseguite da diverse agenzie insieme alla Chiesa cattolica dimostrarono che non erano presenti dispositivi o meccanismi nascosti all’interno della statua che avrebbero potuto permettere l’uscita di sangue. Per coloro che guardavano con gli occhi della fede a tale evento miracoloso – incluso il vescovo inizialmente scettico – il sangue era quello di Cristo, e le forti caratteristiche femminili potevano essere spiegate dal fatto che Gesù non aveva un padre terreno, quindi tutto derivava dalla madre Maria.

Non mancarono le controversie, tali da portare l’Ufficio della Procura della Repubblica di Civitavecchia a confiscare la statua per ulteriori indagini. Cosa che causò un tumulto tra i fedeli. A questo punto fu coinvolto il Vaticano, il quale mostrò un sostegno tangibile per la famiglia Gregori. Papa Giovanni Paolo II inviò, il 10 aprile 1995, il suo grande amico cardinale Andrej Maria Deskur (il porporato che offrì le sofferenze causate da un ictus per il Papa all’alba del suo pontificato) per regalare ai Gregori una replica della statua fatta dallo stesso uomo che realizzò l’originale.

Fu un dono personale del Papa polacco e presto, inspiegabilmente, iniziò ad emettere un olio profumato nei giorni di festa liturgica, nell’anniversario delle lacrime, e anche in molte occasioni di fronte a semplici pellegrini che invocavano l’aiuto della Madonnina. La statua pianse anche lacrime umane il 2 aprile 2005, il giorno della morte di San Giovanni Paolo II, e il 31 marzo 2006, quando il vescovo Grillo vide personalmente il pianto e lo rese noto.

Le apparizioni
Per quanto incredibili fossero questi eventi nella primavera del 1995, furono solo l’inizio della chiamata divina, poiché in pochi mesi Fabio, sua moglie Annamaria, Jessica e il loro figlio più giovane Davide iniziarono ad avere apparizioni della Vergine e di Gesù. A partire dal 2 luglio e terminando il 17 maggio 1996, durante queste apparizioni furono lasciati 93 messaggi pubblici su una serie di temi; ancora prima, la madre Annamaria disse di aver ricevuto delle rivelazioni sotto forma di sogni. Chiaramente l’intenzione della Madonna era di attirare l’attenzione sull’importanza vitale della famiglia cristiana.

Quando arrivarono al vescovo Grillo le notizie di queste apparizioni, il vecchio scetticismo tornò. Interrogò Jessica nel settembre 1995 accusandola di aver mentito, ma la ragazza rimase ferma, rivelando anche in un secondo incontro che la Beata Vergine le aveva detto che il vescovo «ha un cuore di pietra». A questo punto, il presule mise alla prova Jessica: le chiese di riferire un fatto su sé stesso che solo lui sapeva. In seguito Jessica tornò non con uno, ma con diversi fatti riguardanti la sua persona. Chiaramente colpito dai dettagli sorprendenti e veritieri, il vescovo si ammalò, ma da quel momento tutti i dubbi svanirono e divenne di grande supporto ai piani della Beata Vergine per Civitavecchia e la famiglia Gregori. Al vescovo fu consegnato anche un segreto della Vergine con dettagli su eventi futuri della sua vita; poco prima della sua morte nel 2016, monsignor Grillo ha rivelato pubblicamente che i contenuti del segreto si erano avverati.

Uno degli aspetti più belli delle apparizioni era la tenerezza e l’umiltà mostrata dalla Vergine Maria. Ad esempio raccontarono che, quando apparve, la Madonna si sarebbe scusata per aver tolto il tempo alla famiglia. In un’occasione Davide fu abbracciato dalla Madonna mentre le tirava la corda intorno alla cintola. Fabio riferì di essere stato inizialmente incredulo all’idea che la Beata Vergine apparisse ai figli Jessica e Davide, ma poi quando vide la Madonna «Ella mi ha dato un bacio sulla fronte. Ho sentito il calore e la carne». Jessica e sua madre Annamaria parlarono entrambe con Gesù in Chiesa. Il Signore uscì fuori dall’immagine della Divina Misericordia e si avvicinò ad Annamaria e le tenne la mano. Sebbene i messaggi pubblici fossero terminati nel maggio 1996, le apparizioni proseguirono in modo privato. Manuel, nato nel 2002, disse di aver visto la Madonna all’età di sette anni, in un momento di particolare sofferenza per la famiglia, e più di recente, nel dicembre 2018, la Madonna è apparsa a Fabio e Annamaria durante la messa. Jessica ha continuato ad avere apparizioni anche negli anni successivi.

I messaggi
Se consideriamo i messaggi, ci permettono di capire il motivo delle lacrime di sangue. Descrivono alla Chiesa in modo profetico e apocalittico i pericoli che incombono sull’umanità: apostasia dalla vera fede, un attacco satanico alla famiglia, una terza guerra mondiale, l’importanza della devozione al Cuore Immacolato di Maria e un avvertimento che la visione del terzo segreto di Fatima si sarebbe iniziata a compiere alla fine del secondo millennio. La Madonna parlò anche dell’imminente vittoria finale sul male con il ritorno nella gloria del Signore.

In termini di «grande apostasia» della vera Fede, come la descrisse la Madonna, l’avvertimento fu severo: «Figli, la Chiesa è entrata nel periodo di grande prova e in molti di voi la fede diventerà instabile». In un’altra occasione disse: «Satana si sta impadronendo di tutta l’umanità, e ora sta cercando di distruggere la Chiesa di Dio tramite molti sacerdoti. Non permettetelo! Aiutate il Santo Padre!». Ancora: «A Roma le tenebre stanno scendendo sempre di più sulla roccia che mio figlio Gesù vi ha lasciato per edificare, educare e far crescere spiritualmente i suoi figli».

Gli avvertimenti di apostasia si trovano anche nel magistero dei Papi recenti. Giovanni Paolo II si riferiva specificatamente ad una «apostasia silenziosa» nella sua Esortazione apostolica Ecclesia in Europa, mentre Benedetto XVI riprese la profezia di San Paolo a Timoteo riguardante il giorno «in cui non si sopporterà più la sana dottrina, ma, pur di udire qualcosa, gli uomini si circonderanno di maestri secondo i propri capricci, rifiutando di dare ascolto alla verità per perdersi dietro alle favole» (2 Tm 4,3). Papa Francesco in innumerevoli occasioni ha messo in guardia dal pericolo rappresentato dalla mondanità spirituale che è «la tentazione più perfida che minaccia la Chiesa».

La Beata Vergine implorava l’unità nella Chiesa attraverso l’obbedienza di tutti i vescovi al Papa. «La sua forza conferma che la vera Verità Evangelica è soltanto nella Chiesa di Gesù affidata al Papa e a tutti i vescovi uniti a lui nell’obbedienza». I vescovi sono anche invitati a «tornare ad essere un solo cuore pieno di vera fede e di umiltà».

Un messaggio centrale trasmesso alla famiglia Gregori attraverso i vari segni soprannaturali riguardava la distruzione del matrimonio e della famiglia. Ad esempio, la Madonna si presentò come «Regina della Chiesa e Regina della famiglia»; i messaggi parlavano di «atti d’amore» all’interno della famiglia che «salvano le anime da Satana». Il 16 luglio 1996, la Beata Vergine dichiarò anche che «Satana vuole distruggere la famiglia» e veniva proposto il Rosario come mezzo per sconfiggere il diavolo. Jessica sentì la chiamata al matrimonio piuttosto che alla vita consacrata proprio perché capì che la volontà di Dio per lei era quella di essere testimone della bellezza del matrimonio, in un’epoca in cui le forze del male desideravano distruggerla.

Il legame tra Fatima e Civitavecchia
Uno degli aspetti più profetici dei messaggi riguardava inoltre il vincolo di Civitavecchia con Fatima. Ci sono diverse ragioni per questo. Anzitutto il fatto che la Madonna menzionò specificamente Fatima: «Figli miei, le tenebre di Satana stanno ormai oscurando tutto il mondo e stanno oscurando anche la Chiesa di Dio. Preparatevi a vivere quanto io avevo svelato alle mie piccole figlie di Fatima». Poi che la Madonna rivelò il terzo segreto di Fatima a Jessica il 27 agosto 1995. La ragazza visitò anche suor Lucia nel 1996 e insieme discussero del segreto.

Sembrano esserci diversi elementi dal significato profondo che legano Fatima e Civitavecchia dal punto di vista storico, geografico ed escatologico, ma convergono tutti su una questione: le sofferenze del Papa e della Chiesa. Fatima ha annunciato che le sofferenze sarebbero arrivate all’inizio del secolo, mentre a Civitavecchia alla fine del secolo. Sappiamo che ora siamo entrati in quei tempi predetti e che «sono imminenti gli anni del trionfo del mio Cuore Immacolato».

In termini geografici, dobbiamo vedere che Civitavecchia si trova vicino a Roma e questo suggerisce che lo sguardo della Madonna è incentrato sulla vita e sul ministero del Papa e sui pericoli che minacciano lui e il suo ministero di proteggere il gregge dai lupi dentro e fuori.

Da un punto di vista escatologico, è significativo l’aver affidato il terzo segreto a Jessica, cinque anni prima della sua pubblicazione nel 2000. Non sappiamo se alla ragazza fosse stata data una interpretazione precisa della visione, ma c’è chiaramente un motivo per cui le è stato detto. In ogni caso, Civitavecchia sembrerebbe indicare due realtà mostrate nella visione originale: in primo luogo, la distruzione di una città in cui il Papa prega per i morti. Ciò rappresenterebbe una punizione per l’umanità in generale. In secondo luogo, il martirio del Papa e di quei vescovi, sacerdoti, religiosi e laici davanti alla Croce in cima alla montagna. Questo senza dubbio rappresenta una persecuzione universale della Chiesa che sembrerebbe indicare la prova finale prima della seconda venuta del Signore (CCC 675). Anche le lacrime di sangue della statua originale appartenente alla famiglia Gregori potrebbero essere interpretate in questa luce: rappresentano profeticamente la sofferenza che deriverà dalla mancata conversione dell’umanità. Maria piange per tutti i suoi figli, ma rappresenta la Chiesa nella sua sofferenza.

Fatima non si è conclusa con la promessa di fallimento, ma piuttosto con la promessa di un trionfo definitivo contro Satana. Ecco perché a Civitavecchia come a San Nicolas, in Argentina, e Kibeho, in Ruanda, la Madre e il Figlio annunciano un messaggio di grande gioia. A Fabio Gregori, il Signore disse: «Ti manderò un angelo per mostrarti ciò che deve accadere tra breve. Beato chi avrà custodito e predicato le parole profetiche della Chiesa di Dio, nostro Padre, che tramite la nostra mamma celeste, la Madonna, ci prepara la strada per intercedere presso nostro Padre, Dio. Non abbandonare mai i sacramenti, la Confessione, la preghiera, il digiuno e il corpo di Cristo Gesù nella Santa Messa, perché la mia venuta sarà molto presto».

In un’altra occasione la Madonna avrebbe detto: «Aprite il cuore e le braccia con lo stesso modo e amore con cui si abbraccia il proprio figlio, per essere pronti ad abbracciare il Cristo nello splendore della sua gloria, perché il suo grande avvento sta per arrivare. Pregate e non stancatevi mai di pregare. Dolci figli miei, amatevi, perché l’amore in Cristo mio figlio è la vostra chiave per entrare in quella porta piccola che conduce al Regno di Dio».

Naturalmente messaggi di questo tipo sono aperti ad essere sensazionalizzati e persino fraintesi. Il punto è certamente che sono una chiamata a rispondere al Vangelo nel modo più autentico e radicale possibile. Ci invitano a vivere ogni giorno nello spirito dell’Avvento, non rinunciando alla vita ma abbracciandola, e di vivere ogni giorno al servizio degli altri.

L’altro collegamento principale tra Fatima e Civitavecchia è il desiderio della Madonna che la devozione al suo Cuore Immacolato fosse diffusa. Chiede la consacrazione del mondo al suo Cuore Immacolato e che gli individui facciano lo stesso. Questo perché, con una consacrazione, si pone sotto la diretta protezione della Madre spirituale di tutti i popoli: è trovare rifugio dalla tempesta spirituale nel rifugio più sicuro.

La posizione della Chiesa su Civitavecchia
A questo punto, è importante osservare quale fu l’atteggiamento della Chiesa nei confronti dei vari fenomeni qui descritti. Possiamo dire che c’è stata un’approvazione? Poco dopo che gli eventi iniziarono a svolgersi nella sua diocesi, il vescovo Grillo creò una commissione teologica diocesana per studiare i fatti. Furono scelti undici membri di cui due rappresentanti del Vaticano. Tra il 1995 e il 1996 si incontrarono in varie occasioni e, alla fine, la maggioranza votò a favore della soprannaturalità dell’evento (7/11). Alcuni di quelli che sospesero il giudizio fino a quando non fossero state condotte ulteriori indagini, hanno poi successivamente confermato l’autenticità degli eventi. Secondo don Flavio Ubodi, vicepresidente della commissione, il vescovo Grillo approvò le apparizioni e i risultati della commissione. Tuttavia, il vescovo desiderava che il Vaticano prima rispondesse (anche se il documento del 1978 della Congregazione per la Dottrina della Fede afferma che è l’ordinario locale in primo grado ad aver competenza su casi come Civitavecchia). Fu istituita una Commissione sotto la guida del cardinale Camillo Ruini, in seguito sciolta senza mai rilasciare alcuna dichiarazione. Nel 2005, il vescovo Grillo pubblicò il dossier diocesano che affermava chiaramente la sua posizione secondo cui gli eventi avevano un carattere soprannaturale. Più tardi, pubblicando il proprio diario, ribadì la stessa conclusione. Il presule si espresse a favore anche in omelie pubbliche, come quella durante la consacrazione della sua diocesi e della città di Civitavecchia al Cuore Immacolato, l’8 dicembre 1996, o quando innalzò la parrocchia allo status di Santuario per la venerazione della statua.

Già nel 2005 il vescovo riconobbe i numerosi frutti di Civitavecchia nel primo decennio. Cosa che ha comportato la presenza continua di confessori al Santuario per ascoltare migliaia di pellegrini. Ci furono molte gravidanze in coppie dichiarate non fertili dopo aver pregato davanti alla Statua, come anche oltre mille matrimoni che dicono di essere stati salvati per intercessione di «Nostra Signora Regina della Famiglia».

Il riconoscimento degli eventi soprannaturali non si fermò solo a livello locale, ma arrivò fino a San Pietro. Al tempo degli eventi, come abbiamo visto dal dono della seconda statua, Giovanni Paolo II mostrò sollecitudine paterna alla famiglia Gregori. Invitò il vescovo Grillo a mettere da parte il suo scetticismo, mentre scherzava sulla testa dura dei vescovi italiani. Disse al pastore che desiderava venerare la statua nel 1995 e incoronarla, e così Grillo portò in obbedienza la Madonnina al Palazzo Apostolico in segreto, poiché il Papa non voleva essere visto e così influenzare la commissione diocesana. Questo episodio è stato rivelato in una lettera scritta l’8 ottobre 2000 e raccontato personalmente dal Papa il 20 ottobre dello stesso anno.

Proprio l’8 ottobre 2000 fu un giorno molto importante nell’anno del Grande Giubileo. Era il Giubileo dei Vescovi e Papa Wojtyla decise di compiere un “Atto di affidamento” a Maria con tutti i presuli presenti. Quello che non si sapeva a quel tempo è che tale gesto fu fatto in risposta ad una richiesta della Madonna. Il santo Pontefice polacco visitò pure Civitavecchia due volte.

Il 30 maggio 2005, solo poche settimane dopo essere stato eletto Papa, Benedetto XVI incontrò la Conferenza episcopale italiana e raccontò della devozione di Giovanni Paolo II a Nostra Signora di Civitavecchia, dicendo al vescovo Grillo: «La Vergine di Civitavecchia farà grandi cose!».

Un appello personale a Papa Francesco
A conclusione di questo excursus degli eventi che circondano la Madonna di Civitavecchia, e considerando i gravi pericoli che minacciano l’umanità in questo momento di tribolazione, desidererei fare umilmente una petizione al nostro caro Papa Francesco per considerare di proclamare un nuovo Anno Mariano che potrebbe essere celebrato in tutta la Chiesa e nel mondo. E, come possibile momento culminante di quell’anno, rinnovare la consacrazione del 1984 fatta da Giovanni Paolo II del mondo al Cuore Immacolato di Maria, invitando nuovamente ogni vescovo ad unirsi nell’atto di preghiera.

Sono passati 33 anni dall’ultimo Anno mariano, il 1987, e forse potremmo ricordare la grande gioia che quell’anno ha regalato alla Chiesa in preparazione al Grande Giubileo del 2000. Ora siamo alla stessa distanza dalla commemorazione della Redenzione nel 2033, e sembra che la Chiesa abbia grande bisogno di un momento di speranza che possa preparare i cuori per il futuro. Il Papa ha recentemente e benevolmente aggiunto tre nuovi titoli alla Litania di Loreto, e uno in particolare, mi sembra essenziale e profetico: «Madre della speranza».

Non possiamo non capire perché il mondo ha talmente bisogno della speranza: una terza guerra mondiale combattuta «a pezzi» come Papa Francesco ci ha ricordato in varie occasioni, la costante crisi dei rifugiati, la pandemia di coronavirus, il selvaggio crollo del famiglia, l’aborto, la disoccupazione, la fame e la persecuzione sempre crescente di cristianesimo e gruppi minoritari in tutto il mondo. Nella Chiesa vediamo disunità, scandali, abusi sessuali, ipocrisia di massa e il desiderio di coloro che vorrebbero ridurre il potere del Vangelo annacquando le dottrine del Magistero. Molti stanno anche combattendo un’eroica battaglia quotidiana contro le forze del male nella propria vita spirituale.

Non possiamo negare che stiamo vivendo momenti intensi apparentemente apocalittici. I Papi ne hanno spesso parlato, ma possiamo e dobbiamo respingere la narrativa diffusa da alcuni cattolici che sembra nutrirsi di paura e divisione e sostituisce la verità teologica con l’ideologia politica. In questa narrazione c’è anche poco spazio per la speranza. La Vergine Maria per questo ci insegna sempre il rimedio al pessimismo senza fine: è pentirsi, vivere il Vangelo alla lettera e raggiungere coloro che sono nel bisogno.

Un Anno Mariano guidato dallo Spirito Santo potrebbe servire a ricordare alla Chiesa che, come Maria pregava nel Cenacolo con gli Apostoli in attesa dell’unità che sarebbe venuta dallo Spirito Santo, ora può fare lo stesso per aiutare a guarire la disunità all’interno del Chiesa. Ricordo la predicazione di Benedetto XVI sui due principi, Mariano e Petrino. Il Papa affermava che il principio mariano è persino più fondamentale di quello petrino: «Tutto nella Chiesa, ogni istituzione e ministero, anche quello di Pietro e dei suoi successori, è “compreso” sotto il manto della Vergine, nello spazio pieno di grazia del suo “sì” alla volontà di Dio».

In un’altra occasione Ratzinger disse: «Maria è così intrecciata nel grande mistero della Chiesa che lei e la Chiesa sono inseparabili come sono inseparabili lei e Cristo. Maria rispecchia la Chiesa, la anticipa nella sua persona e, in tutte le turbolenze che affliggono la Chiesa sofferente e faticante, ne rimane sempre la stella della salvezza. È lei il suo vero centro di cui ci fidiamo, anche se tanto spesso la sua periferia ci pesa sull’anima».

Non vanno dimenticate poi le parole della Madonna pronunciate a Civitavecchia durante il pontificato di Wojtyla: «A Roma le tenebre stanno scendendo sempre di più sulla Roccia che mio Figlio Gesù vi ha lasciato per edificare, educare e far crescere spiritualmente i suoi figli». Oggi vediamo quanto fossero profetiche quelle parole. L’oscurità è causata da coloro che minacciano lo scisma, che vorrebbero ridurre l’autorità del Papa e che si sono stabiliti come giudici del suo magistero.

Un Anno Mariano potrebbe aiutare a ricordare alla Chiesa che Maria insegna sempre l’obbedienza al Papa, e quindi incoraggiare una nuova umiltà ad accettare i suoi insegnamenti alla luce della Tradizione che rimane viva e feconda oggi.

Con la massima fiducia e speranza nel Signore, un Anno Mariano porterebbe certamente grazie alla Chiesa e un aumento della santità. Servirebbe ad invitare molti ad accrescere il loro amore e la loro devozione per la Madre che insegnerà loro la speranza escatologica, che li istruirà su come evitare le insidie del diavolo e li condurrà a trascorrere le loro vite al servizio degli altri. A livello universale, aiuterà a preparare la Chiesa a vivere più coraggiosamente gli anni di difficoltà che ci attendono. Quelli da cui Benedetto XVI mise in guardia nel suo viaggio a Fatima nel 2010: un Kairos di grazia nel pellegrinaggio verso il trionfo del Cuore Immacolato.

*Stephen Walford è un teologo e vive a Southampton, in Inghilterra, con sua moglie Paula e cinque bambini. Ha studiato alla Bristol University e ha scritto due libri: “Heralds of the Second Coming: Our Lady, the Divine Mercy, and the Popes of the Marian Era from Bl Pius IX to Benedict XVI” (Angelico Press), e “Communion of Saints: The Unity of Divine Love in the Mystical Body of Christ” (Angelico Press). È autore di diversi articoli e pubblicazioni su temi escatologici e mariologici. È anche un insegnante e un pianista

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Gesù: il passato, il presente ed il futuro del nostro vivere

Posté par atempodiblog le 31 décembre 2020

Messaggio della Regina della Pace del 25 dicembre 2020 alla veggente Marija

“Cari figli,

vi porto Gesù Bambino che vi porta la pace, Colui che è il passato, il presente ed il futuro del vostro vivere.
Figlioli, non permettete che si spengano la vostra fede e la vostra speranza in un futuro migliore, perché voi siete stati scelti per essere i testimoni della speranza in ogni situazione. Per questo sono qui con Gesù affinché vi benedica con la Sua pace.
Grazie per aver risposto alla mia chiamata”.

Gesù: il passato, il presente ed il futuro del nostro vivere dans Apparizioni mariane e santuari Regina-Coeli

Commento di padre Livio Fanzaga di Radio Maria al messaggio di Medjugorje del 25 dicembre 2020

La Madonna in questa Apparizione a Marija è venuta col Bambino Gesù, neonato in braccio e questo ha un grande significato.

Nel messaggio del 25 novembre la Madonna ha ricordato la gioia che ha diffuso nel mondo proprio da Medjugorje, quando è venuta la prima volta il 24 giugno 1981, col Bambino in braccio.

La prima a vedere la Madonna col Bambino in braccio è stata Ivanka che aveva perso la mamma due mesi prima e che stava passeggiando con Mirjana aspettando che arrivasse Vicka per fare quel pomeriggio una passeggiata.

Ivanka ha detto: “ecco la Madonna”, ma Mirjana non ha neanche guardato, pensando fosse una battuta fuori posto, ma poi anche Mirjana ha guardato e ha visto la Madonna e la Madonna aveva tra le braccia il Bambino, lo copriva e lo scopriva, facendo segno di salire sulla collina, ma Ivanka e Mirjana erano spaventate e si fermarono a guardare e in quel momento è arrivata Vicka e quando le altre due ragazze le hanno detto che c’è la Madonna si è spaventata ed è scappata. Poi ha incontrato Ivan e con lui si è avvicinata e tutti e quattro hanno visto la Madonna col Bambino, era il primo giorno. Il giorno dopo, il 25 giugno 1981, la Madonna è venuta senza bambino apparendo dove oggi c’è la statua bianca sul colle delle prime apparizioni.

In quel secondo giorno c’erano anche Marija e Jacov.

La Madonna è riapparsa col Bambino il giorno di Natale del 1981, in quella occasione il Bambino Gesù ha fatto l’occhiolino ai sei veggenti, mentre nell’Apparizione del 25 dicembre 2020 Gesù Bambino teneva gli occhi fissi su sua Madre.

La Madonna ha esordito in questo messaggio dicendo: “Cari figli, vi porto Gesù Bambino che vi porta la pace”.

In tutti i messaggi di Natale la Madonna ha fatto riferimento alla pace, perché nella visione spirituale e teologica la pace è Gesù stesso e il 25 dicembre 2012 ha parlato Bambino Gesù e ha detto: “io sono la vostra pace, vivete i miei comandamenti”.

Scrive San Paolo: “Gesù Cristo è la nostra pace, perché ha riconciliato gli uomini con Dio”, ha unito la sua natura divina alla natura umana e noi mediante la fede, unendoci con Gesù Cristo, diventiamo figli di Dio.

La pace che Dio dà a noi, noi la diamo ai fratelli, l’amore che Dio dà a noi, noi lo diamo ai fratelli. Noi facciamo fatica ad accogliere la sua pace e nel messaggio del 25 ottobre 2020 la Madonna ha detto che “satana è forte e vuole la guerra e l’odio”, la guerra degli uomini contro Dio che poi diventa la guerra tra gli uomini.

Poi il secondo passaggio, (i messaggi dati a Marija sono in genere brevi, ma molto autorevoli): “Gesù è Colui che è il passato, il presente ed il futuro del vostro vivere”.

C’è sempre stata una grande devozione a Gesù Bambino e questa devozione guarda in profondità. Quel Bambino è il Verbo che si è fatto Carne nel grembo della Vergine Maria. La Madonna, nel mettere al mondo il Bambino, ha conservato la sua verginità e, come descritto da due grandi mistiche, Maria Valtorta e Luisa Piccarreta, una grande luce ha avvolto Maria e il Bambino Gesù è nato miracolosamente.

Guardiamo il Bambino come Lo guardarono i pastori che ascoltarono le parole dell’angelo: “vi annuncio una grande gioia, oggi è nato per voi un Salvatore che è Cristo Signore”, Gesù è il Cristo, il Salvatore, è il Signore.

Noi a forza di umanizzare Gesù lo abbiamo ridotto a un uomo, a un bambino come tutti gli altri, come se la Madonna fosse una donna come tutte le altre eliminando la prospettiva soprannaturale, la prospettiva della fede, senza la quale non vediamo più la realtà che quel Bambino e il Figlio di Dio.

Noi cristiani crediamo nel Figlio di Dio che si è fatto uomo.

Questo Bambino è “Colui che è il passato, il presente ed il futuro del vostro vivere”. Gesù è Colui per il quale tutte le cose sono state create per mezzo di Lui e in vista di Lui, tutto è stato creato in funzione dell’incarnazione, affinché, assumendo la natura umana e risorgendo glorioso, potesse rendere partecipe della gloria di Dio tutta l’umanità, attraverso la nostra scelta, la nostra umiltà e la nostra accettazione.

Questo Bambino è il nostro passato, tutto è stato creato in funzione di Lui, è il nostro presente, Colui che illumina e dà senso alla nostra vita oggi, ma soprattutto è il nostro futuro, è il futuro del nostro vivere.

La Madonna sa che gli uomini di oggi vogliono costruire un mondo nuovo senza Dio. Gli uomini, e per uomini intendo quelli che hanno in mano il destino del mondo, hanno già deciso che il Cristianesimo deve essere eliminato, che i preti devono esser messi al livello dei maghi, che l’unica forma di conoscenza è la scienza, che nel mondo gli uomini non siano più maschi o femmine, ma siano né maschi né femmine, sarà un mondo dove l’uomo crea gli uomini come fossero degli oggetti in serie.

La Madonna dice “questo Bambino … sarà il vostro futuro”. Quelli che stanno organizzando un mondo nuovo senza Dio, saranno spazzati via, sarà Cristo il futuro.

È un grande incoraggiamento che la Madonna ci dà e con molto acume avvisa coloro che seguono i consigli del maligno.

Poi la Madonna ci dice: ”figlioli, non permettete che si spengano la vostra fede e la vostra speranza in un futuro migliore”.

La Madonna sa benissimo che è in atto la grande seduzione, che noi stiamo abbandonando la fede, stiamo abbandonando la preghiera. Siamo entrati nella compagnia, diciamo così, di chi professa la religione umanitaria.

Cos’è la religione umanitaria? È quella che mette l’uomo al posto di Dio e quindi poi manca la luce della fede, entriamo in una logica di oscurità, quasi di disperazione, per cui poi finiamo per scoraggiarci e finiamo per pensare che Gesù non sia così tanto forte da vincere le potenze del male.

“Satana è forte e desidera farvi pensare che mio Figlio non sia forte nelle sue decisioni. Perciò vi invito, cari figli, a pregare e digiunare ancora più fortemente” (messaggio del 25 agosto 1991).

Questa frase la Madonna l’ha detta l’anno in cui crollò l’Unione Sovietica e così anche adesso satana, attraverso questa diffusione dell’apostasia, vi attira nel tritacarne dello scoraggiamento, non vuol farvi credere che nel nome di Gesù la Madonna trionferà con il suo Cuore Immacolato”.

Stiamo attenti quindi a non lasciar farci spegnere la fede e la speranza.

Poi la Madonna dice: “un mondo migliore”. Se accogliamo Gesù, se saremo saldi nella fede e nella speranza cristiana, “il mio Cuore trionferà e voi avrete un futuro migliore, un futuro di pace e di prosperità”, non come quello che ci promettono oggi che sarà il mondo dell’angoscia e della disperazione, un mondo in cui ci sarà la dittatura degli uomini sugli uomini, ma un regno in cui regnerà Cristo, perché Lui è il nostro futuro.

Poi c’è una frase che è meravigliosa perché ci aiuta a capire il nostro ruolo: noi che abbiamo risposto alla chiamata, siamo stati scelti per la grande battaglia, per la testimonianza: “voi siete stati scelti per essere i testimoni della speranza in ogni situazione”.

Siamo un esercito speciale, l’esercito degli apostoli di Maria, attenzione alla parola, “in ogni situazione”, io qui vedo un riferimento al tempo terribile dei segreti, d’altra parte nel messaggio dato a Jacov, la Madonna parla di momenti difficili in cui dovremo aggrapparci a Cristo,

“voi siete stati scelti per essere i testimoni della speranza” per quelli che vacilleranno, si dispereranno, saranno addirittura tentati di uccidersi, anche in quelle situazioni spaventose voi li inciterete a credere, a sperare, ad affidarsi alla Madonna; “voi siete stati scelti”, come testimoni della vittoria della Madonna, questo è il nostro compito meraviglioso!

Anche l’ultima frase è bellissima, a me tocca il cuore: “per questo sono qui con Gesù, affinché vi benedica con la Sua pace”.

La Madonna è qui con noi e con Gesù, che cosa temiamo? Di cosa abbiamo paura?

Non dobbiamo aver paura! Gesù è il nostro futuro, Lui è l’Onnipotente.

Con questo sguardo di luce e con il cuore pieno di gioia affrontiamo il prossimo anno, il quarantesimo dall’inizio delle apparizioni il 25 Giugno 1981.

Non è lontano il tempo dei segreti; siamo già entrati nel tempo della grande battaglia, della vittoria di Maria, il tempo della nostra liberazione!

Ringraziamo la Madonna, i suoi messaggi e la presenza di Gesù, sono il grande dono che ci ha fatto Maria in questi tempi difficili.

Stiamo saldi nella fede perché la Madonna è qui per l’ultima volta, per la sua grande battaglia e la sua grande vittoria.

N.B. Il testo di cui sopra  può essere divulgato a condizione che si citi (con link, nel caso di diffusione via internet) il sito www.medjugorjeliguria.it indicando:  “ Trascrizione dall’originale audio ricavata dal sito: www.medjugorjeliguria.it

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La Madonna ci invita a lavorare per la nostra conversione

Posté par atempodiblog le 6 décembre 2020

Messaggio della Regina della Pace alla veggente Marija (25 novembre 2020)

“Cari figli,
questo è il tempo dell’amore, del calore, della preghiera e della gioia.
Pregate, figlioli, affinché Gesù Bambino nasca nei vostri cuori.
Aprite i vostri cuori a Gesù che si dona a ciascuno di voi.
Dio mi ha inviato per essere gioia e speranza in questo tempo ed io vi dico: senza Gesù Bambino non avete né la tenerezza né il sentimento del Cielo, nascosti nel Neonato.
Perciò, figlioli, lavorate su voi stessi.
Leggendo la Sacra Scrittura, scoprirete la nascita di Gesù e la gioia dei primi giorni che Medjugorje ha donato all’umanità.
La storia sarà vera, ciò che anche oggi si ripete in voi ed attorno a voi.
Lavorate e costruite la pace attraverso il Sacramento della Confessione.
Riconciliatevi con Dio, figlioli, e vedrete i miracoli attorno a voi.
Grazie per aver risposto alla mia chiamata”.

 La Madonna ci invita a lavorare per la nostra conversione dans Apparizioni mariane e santuari Messa-di-Natale

Commento di padre Livio di Radio Maria al messaggio di Medjugorje del 25 novembre 2020

Questo è un messaggio tipicamente natalizio.
Il Cuore della Madonna è come se fosse ancora ripieno di quell’emozione, di quei sentimenti di grazia, di gioia, di luce, di amore che aveva quando ha partorito Gesù e quando Lo ha stretto al suo Cuore.
Tutte le mamme provano questi sentimenti, ma pensate alla Madonna che era con quel Bambino concepito per opera dello Spirito Santo, il Figlio di Dio e certamente di una bellezza divina!
La Madonna ci vuole trasmettere i suoi sentimenti, usa parole incredibili e ha concentrato in questo messaggio le parole più belle per rallegrare il nostro cuore: “amorecaloregioiapreghiera, speranzatenerezzasentimento pace”.
È una cosa unica nei suoi messaggi in quarant’anni. Queste parole devono essere come le stelle che guidano il nostro cammino interiore fino a Betlemme.
Mettiamo adesso in evidenza i passaggi fondamentali del messaggio.
Cari figli, questo è il tempo dell’amore, del calore, della preghiera e della gioia.
Pregate, figlioli, affinché Gesù Bambino nasca nei vostri cuori”.
Alla Madonna sta a cuore che quell’evento, quel Natale che ha vissuto, che ha vissuto Giuseppe, che hanno vissuto i pastori, che hanno vissuto i Magi, anche noi lo riviviamo in questo Natale.
Che riviviamo i medesimi sentimenti che quel Bambino dona, sentimenti di profumo di cielo, di tenerezza, che sono nascosti nel neonato.
Lei vuole che in questo Natale quel Bambino sia così vivo che noi possiamo accogliere la sua irradiazione di amore, di gioia, di pace, perché attraverso la divinità, umile e piccola di un neonato, si manifesti l’amore di Dio per noi.
Allora sarà un vero Natale, un Natale indimenticabile.
Ma come è possibile rivivere quel Natale, quando in cielo c’erano gli angeli che annunciavano l’evento atteso da sempre, cantando: “Gloria a Dio nell’alto dei cieli”, perché in quel Bambino si manifesta la gloria di Dio, “e pace in terra agli uomini amati dal Signore”?
Cosa bisogna fare?
Allora prima di tutto la Madonna dice: “aprite i vostri cuori a Gesù che si dona a ciascuno di voi”.
Questa frase “aprire i cuori” è centrale nei messaggi di Medjugorje, la Madonna l’ha ripetuta infinite volte. Il contrario sono i cuori chiusi, induriti nel male del peccato, che erigono come un muro a Dio, un rifiuto a Dio.
Gran parte dell’umanità, proprio di chi era cristiano, ha il cuore così, chiuso, infatti la Madonna ha detto “avete rifiutato la fede e l’amore”, il cuore murato, proprio come un muro infrangibile; c’è proprio un rifiuto che è misto al disprezzo, come se fossero tutte superstizioni, cose da vecchietti, il Cristianesimo sarebbe una sotto-cultura.
E la Madonna ci chiede di fare lo sforzo più grande che si possa fare: la conversione, che è una grande grazia, ma richiede uno sforzo che pochi si sentono di fare e cioè la rinuncia al peccato, la rinuncia al male, al proprio egoismo, alla propria superbia, alla propria avidità, cattiveria, prepotenza, alla voglia di emergere, la rinuncia a tutte le invidie, le cattiverie, le gelosie, gli inganni, i tranelli, le falsità.
C’è tutto un mondo diabolico che ha inquinato i cuori, che li porta a chiudersi come delle ostriche talmente chiuse che non si riesce ad aprire.
E la Madonna dice: “Dio vi dà la grazia, Dio vi chiama, Dio vi aiuta, ma voi fate lo sforzo di aprire il cuore!” Senza questo sforzo uno si perde!
Ritorniamo alla fede, ritorniamo all’umiltà dei bambini, come dei neonati  in ginocchio davanti al Bambino Gesù!
Lasciamoci compenetrare dalla Sua bellezza dalla Sua umiltà, dal Suo sorriso, apriamo i cuori a Gesù.
E poi la Madonna ci ha detto per due volte: “lavorate”.
Perciò figlioli lavorate su voi stessi”. Lavorare con martello e scalpello per spezzare le catene del male che ci legano, con cui satana ci tiene al guinzaglio!
E ha detto anche una frase molto interessante: “Leggendo la Sacra Scrittura, scoprirete la nascita di Gesù”. Leggendo il Vangelo del Natale noi scopriamo il meraviglioso mistero che la Madonna e Giuseppe hanno vissuto, “e la gioia dei primi giorni che Medjugorje ha donato all’umanità”.
La Madonna ha ricordato i primi giorni di Medjugorje, e il primo giorno in cui è apparsa, il 24 Giugno 1981, aveva il Bambino Gesù in braccio.
La Madonna ci dona la gioia portandoci Gesù Bambino.
Ogni Natale è venuta con Gesù Bambino e nel Natale del 2012 il Bambino Gesù neonato si è alzato e con voce solenne ha detto: “io sono la vostra pace, vivete i miei comandamenti”.
Poi più avanti ripete queste parole importanti: ”lavorate e costruite la pace attraverso il Sacramento della Confessione”.
Bisogna rompere il nostro cuore di pietra, far sì che ci sia un cuore dove entra la tenerezza e il profumo di cielo del neonato.
Non è la prima volta che la Madonna crea il legame fra la Confessione e la conversione. Il processo di conversione è lungo e l’apertura del cuore richiede anche tempo, però non rimandatela, perché il diavolo vi dice “domani, dopodomani” e poi non vi convertite più.
È adesso che dovete decidere di aprire il cuore, è adesso che dovete decidere la conversione, non domani! Il processo di conversione deve arrivare al momento in cui, il Bambino Gesù nasce nei nostri cuori!
La conversione inizia con la revisione della propria vita, decidere cosa bisogna tagliare, perché la parola decisione deriva dalla parola latina “tagliare”.
La decisione è un taglio, si tagliano i legami che ci tengono legati al mondo e al demonio, disboscando il bosco ceduo che sono i vizi capitali che proliferano e poi costruiamo il mondo della pace, cioè una vita virtuosa, l’immagine di Dio in noi stessi, questo è il processo.
Il momento in cui il Bambino Gesù nasce nei nostri cuori è il momento in cui andiamo al Sacramento della Confessione.
Negli ultimi anni la Confessione è entrata in crisi e adesso col lockdown e il distanziamento la Confessione rischia di sparire, e questo è una cosa molto seria.
La Chiesa esorti i sacerdoti, in sicurezza, a rendersi disponibili per la Confessione, dando degli orari. La gente deve sapere quando ci si può confessare, facendo anche una preparazione generale di 10, 15 minuti, per il pentimento e la vita nuova.
In un messaggio la Madonna ha detto: “Bisogna esortare la gente a confessarsi ogni mese, soprattutto il primo venerdì o il primo sabato del mese. Fate ciò che vi dico! La Confessione mensile sarà una medicina per la Chiesa d’Occidente. Se i fedeli si confessassero una volta al mese, presto intere regioni potrebbero essere guarite”. (Messaggio del 6 agosto 1982)
La Madonna ci ha descritto il cammino, ci ha detto come va vissuto il Natale, con amore, calore, gioia, sentimento, pace..
Voglio metter in evidenza 2 passaggi di grande speranza in questi tempi in cui l’umanità è allo sbando, con crisi esistenziali che solo Dio sa:
Dio mi ha inviato per essere gioia e speranza in questo tempo”.
Noi non siamo disperati, non siamo angosciati, noi vinciamo la paura, noi abbiamo fiducia, perché siamo di Dio che ha mandato la Madonna che è gioia e speranza. Gioia, perché viene col suo sorriso e le sue parole e speranza, perché sappiamo che Lei sarà la vincitrice, Lei vincerà la potenza del male che sta travolgendo e mettendo in pericolo il mondo e l’opera della creazione.
E per confermare questa prospettiva di speranza e di gioia dice: “Riconciliatevi con Dio, figlioli, e vedrete i miracoli attorno a voi”.
Anche nel messaggio del 25 settembre 2020 la Madonna parla di miracoli che vengono compiuti dal nostro ritorno a Dio, dalla nostra conversione:
la preghiera e il digiuno operano miracoli in voi e attorno a voi”.
Grazie per aver risposto alla mia chiamata« .
È un messaggio meraviglioso.
Chiediamo la grazia alla Madonna della conversione, della Confessione, del ritorno a Dio che vuol dire aprire il cuore a Gesù Bambino, poi Lui nascerà nel nostro cuore e con Gesù nel cuore abbiamo tutto.
Come è misericordioso Dio che ci manda sua Madre in questo tempo!
La Madonna dice due volte: “lavorate”.
Lavoriamo per la nostra conversione, questa è la cosa più importante, i risultati saranno straordinari, vedremo miracoli.

N.B. Il testo di cui sopra  può essere divulgato a condizione che si citi (con link, nel caso di diffusione via internet) il sito www.medjugorjeliguria.it indicando:  “ Trascrizione dall’originale audio ricavata dal sito: www.medjugorjeliguria.it

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L’inviato del Papa: anche a Medjugorje c’è il diavolo, non si può negare

Posté par atempodiblog le 12 septembre 2020

L’inviato del Papa: anche a Medjugorje c’è il diavolo, non si può negare
La tesi di Mons. Hoser: “in particolare capita che questi indemoniati a volte vogliano aggredire i veggenti”
di Gelsomino Del Guercio – Aleteia

L’inviato del Papa: anche a Medjugorje c’è il diavolo, non si può negare dans Anticristo Medjugorje

«Il demonio è presente a Medjugorje e aggredisce anche i veggenti». Ad affermarlo è l’arcivescovo Henryk Hoser, nominato da Papa Francesco Visitatore Apostolico per la parrocchia di Medjugorje.

«Sì, è vero, – spiega il presule – ci sono alcuni casi di manifestazioni demoniache ma posso dire che sono abbastanza rari, capita che si senta qualcuno che inizia a gridare o a inveire anche quando ci sono raduni con 10mila persone. Succede anche qui, non si può negare questo. Certo, non succede tutti i giorni, ma succede pure qui a Medjugorje. E in particolare capita che questi indemoniati a volte vogliano aggredire i veggenti».

“E’ ovunque nello spazio e nel tempo”
È la prima volta che il delegato papale nel paese della Bosnia Erzegovina, dove dal 1981 la Madonna apparirebbe a sei veggenti, parla della presenza del demonio a Medjugorje. Le sue affermazioni, destinate a fare molto scalpore, sono contenute nel volume del vaticanista Mediaset Fabio Marchese Ragona intitolato ‘Il mio nome è Satana’ (edizioni San Paolo), ma con un sottotitolo molto eloquente: ‘Storie di esorcismi dal Vaticano a Medjugorje’.

«Il demonio – precisa monsignor Hoser – è ovunque nel tempo e nello spazio, è un puro spirito e anche in luoghi di grazia lui c’è, ed è presente per tentare» (Il Fatto Quotidiano, 11 settembre).

La precisazione di Hoser
Le affermazioni di Hoser confliggono con la relazione della Commissione d’Inchiesta su Medjugorje presieduta da Camillo Ruini, secondo cui non c’è origine demoniaca per i fenomeni mariani accaduti tra il 24 giugno 1981 e il 3 luglio 1981?

Il Visitatore Apostolico risponde così:

«Non so cosa dica il testo della commissione di Ruini, non l’ho letto, ma si può benissimo capire che non ci sia un’origine demoniaca. Guardiamo a Fatima, quando le forza massoniche portoghesi al potere cercarono di far passare l’idea che quelle dei pastorelli erano tutte finzioni. Qui è successo lo stesso con i veggenti: i comunisti hanno cercato di mascherare quanto accadeva perché non andava bene a loro e volevano tenere nascosto tutto. E non solo loro hanno provato a bloccare: anche da dentro la Chiesa è successo questo».

E aggiunge: «È un problema di discernimento, all’interno della Chiesa ognuno ha possibilità di discernere come vuole. La Chiesa ci mette tempo per prendere una decisione e quindi nel frattempo ognuno valuta in base alle proprie convinzioni».

Satana a Medjugorje
Va detto che Satana è rimasto sempre presente a Medjugorje, manifestandosi soprattutto durante i momenti più intensi di preghiera o in prossimità dei luoghi più importanti della cittadina bosniaca. È apparso ripetutamente ai sei veggenti, che ne hanno dato testimonianza nei loro scritti.

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Assunta perché è l’Immacolata

Posté par atempodiblog le 15 août 2020

Assunta perché è l’Immacolata

Assunta perché è l’Immacolata dans Apparizioni mariane e santuari Maria-assunta-in-Cielo

Ora, gli ultimi due dogmi mariani proclamati dalla Chiesa sono l’Immacolata Concezione e l’Assunzione. Sono fra loro interamente congiunti: Maria è stata assunta in Cielo, cioè è l’unica che, prima della fine del mondo, sia già in Paradiso con il Suo corpo glorioso, accanto a Cristo Risorto, proprio perché è l’Immacolata. La Madonna assunta in Cielo è già partecipe della gloria di Cristo perché Lei è stata redenta, prima e più perfettamente di ogni altra creatura, perché la Sua redenzione non consiste nella grazia del Battesimo come per noi, ma nell’essere preservata dal peccato originale. Si tratta dunque di una redenzione preventiva, poiché è stata resa immune dal peccato originale, sempre piena di grazia e mai sfiorata dal serpente o sotto la sua dittatura di peccato e di morte, neppure per un istante. Ora, proprio perché la Madonna è la prima e la più perfetta creatura redenta, Lei ha il privilegio di essere l’Assunta in Cielo, la prima a essere partecipe della vittoria di Cristo Risorto. Direi quindi che il dogma dell’Immacolata Concezione di Maria ci fa capire perché la Madonna è stata assunta in Cielo in anima e corpo.

Tratto da: L’Aldilà nei messaggi di Medjugorje. La Regina della Pace chiama l’umanità alla salvezza. Di Padre Livio Fanzaga con Diego Manetti. Ed. PIEMME

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