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Posté par atempodiblog le 22 janvier 2017
Conservare il silenzio, che espressione strana! È il silenzio che ci conserva!
di Georges Bernanos – Diario di un parroco di campagna
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Posté par atempodiblog le 7 janvier 2017
“Scoprire che lo sguardo di questo Re sconosciuto – ma desiderato – non umilia, non schiavizza, non imprigiona.
Scoprire che lo sguardo di Dio rialza, perdona, guarisce.
Scoprire che Dio ha voluto nascere là dove non lo aspettavamo, dove forse non lo vogliamo. O dove tante volte lo neghiamo.
Scoprire che nello sguardo di Dio c’è posto per gli ultimi, feriti, gli affaticati, i maltrattati e gli abbandonati: che la sua forza e il suo potere si chiama Misericordia.
Com’è lontana, per alcuni, Gerusalemme da Betlemme!”.
Papa Francesco
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Posté par atempodiblog le 4 janvier 2017
I Magi
di Mario Luzi
Non ha volto, si cela
dentro sé il tempo –
così ci confonde
esso, ci gioca
con i suoi inganni –
a volte
duramente,
duramente ci disorienta.
Ed ecco, in un frangente
prima non osservato
o in uno
sorpassato
dal flusso
e dimenticato
o in altro ancora
rimasto
oscuro dietro le dune,
qua o là,
qua o là, seme sepolto
in terra molto arida
e molto pesticciata,
potrebbe all’improvviso
il futuro disserrarsi
in luci, sfavillare il tempo
dove? da una qualsiasi parte.
Andavano cauti loro, i Magi,
occhiuto era il viaggio
in avanti
o a ritroso? procedendo
o tornando
ai luoghi
d’un’ignota profezia?
Sapevano e non sapevano
da sempre la doppiezza del cammino.
L’avvenire o l’avvenuto…
dove stava il punto?
e il segno?
da dove era possibile il richiamo?
Non è ricaduta
inerte nel passato
e neppure regressione
nel guscio delle cose già sapute
questo
ritorno della strada
spesso
su se medesima,
ma nuova
conoscenza, forse,
ed illuminazione
di un bene avuto e non ancora inteso –
dice
uno di loro
e gli altri lo comprendono
sì e no, ma sanno
ed ignorano all’unisono…
e proseguono
insieme,
vanno e vengono
insieme nel va e vieni del viaggio.
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Posté par atempodiblog le 1 janvier 2017
“L’obiettivo del nuovo anno non dovrebbe essere quello di avere un nuovo anno. Piuttosto, dovremmo avere una nuova anima e un nuovo naso; piedi nuovi, una nuova spina dorsale, nuove orecchie e occhi nuovi”.
Gilbert Keith Chesterton
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Posté par atempodiblog le 1 janvier 2017
“Le parole dell’anno trascorso appartengono al linguaggio dell’anno trascorso e le parole dell’anno a venire attendono un’altra voce…”.
Thomas Stearns Eliot
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Posté par atempodiblog le 1 janvier 2017
“In questo nuovo anno mi propongo di cominciare una nuova vita. Che mi accadrà in questo nuovo anno, non lo so. Mi abbandono in Voi, mio Dio. Tutte le mie aspirazioni, tutti i miei affetti saranno tutti per Voi. Mi sento debole, o Gesù; ma col vostro aiuto spero e risolvo di vivere in altro modo, cioè più vicina a Voi”.
Santa Gemma Galgani
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Posté par atempodiblog le 26 décembre 2016
Dio ormai non ci lascia più; per questo oggi esplode la gioia, che dalla capanna di Betlemme raggiunge gli estremi confini dell’universo.
Non siamo più soli: i compagni, gli amici, i parenti ci possono abbandonare. Ma il Dio che ha tanto amato il mondo da dare il suo unico Figlio, unito personalmente per sempre alla nostra natura di creature fragili e dolenti, non ci abbandonerà mai alle nostre tristezze, alla nostra inquietudine, al nostro peccato.
Questa è la “buona notizia” che oggi ci è data: Ecco, vi annunzio una grande gioia (Lc 2,10), ha detto l’angelo ai pastori. Non è una fiaba, è una notizia, cioè l’informazione su un fatto avvenuto; non è un bel sogno, è una realtà ancora più bella di ciò che desidereremmo di sognare.
Nessun uomo ormai può sfuggire al suo Creatore, che lo insegue, lo vuole raggiungere e legare a sé. Non possiamo sfuggirgli, perché il suo amore corre più veloce di noi.
Ti inganni, se credi di poter schivare fino alla fine il Signore che è venuto a cercarti. Egli non ti darà pace, per farti arrivare davvero alla pace; ti tormenterà, per portarti ad essere sul serio felice; forse disporrà sulla tua via le sconfitte e le delusioni, per farti partecipe della sua definitiva vittoria.
Questa è la verità del Natale. Capirlo, inebriarcene, lasciarci trovare da Colui che è venuto a cercarci sino a farsi uomo: è questo l’augurio natalizio più genuino e più bello che in questi giorni ci possiamo scambiare.
Cardinale Giacomo Biffi
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Posté par atempodiblog le 26 décembre 2016
Spingiti fino a Betlemme, avvicinati al Bambino, cullalo, digli tante cose ardenti, stringitelo al cuore… — Non parlo di bambinate: parlo di amore! E l’amore si manifesta con i fatti: nell’intimità della tua anima, lo puoi ben abbracciare!
San Josemaría Escrivá de Balaguer
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Posté par atempodiblog le 14 décembre 2016
“Solo da un’intima comunione con Te scaturisce l’azione apostolica autentica, efficace, vera”.
San Giovanni Paolo II
Quelli che sono molto attivi e che pensano di abbracciare il mondo con le loro prediche e con le loro opere esteriori ricordino che sarebbero di maggior profitto per la Chiesa e molto più accetti a Dio, senza parlare del buon esempio che darebbero, se spendessero almeno metà del tempo nello starsene con Lui in orazione, anche se fossero giunti ad un’orazione alta.
Certamente allora con minor fatica otterrebbero più con un’opera che con mille per il merito della loro orazione e per le forze spirituali acquistate in essa, altrimenti tutto si ridurrà a dare vanamente colpi di martello e a fare poco più che niente, talvolta anzi niente e anche danno.
Dio non voglia che il sale diventi insipido, poiché allora quantunque sembri che produca all’esterno qualche effetto buono, di fatto non fa niente, essendo certo che le buone opere non si possono fare se non in virtù di Dio.
San Giovanni della Croce
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Posté par atempodiblog le 30 novembre 2016
«Sì. Market Loughborough… nel Berkshire. Ho sempre saputo che era uno di quei posti dove la gente si dedica al pettegolezzo, ma non avevo mai preveduto che potesse arrivare al punto in cui è arrivata». Tirò un po’ più avanti la seggiola. «Monsieur Poirot, non potete immaginare che cosa ho passato. In principio non avevo nessun sospetto di quello che stava accadendo. Mi ero accorto che la gente sembrava meno cordiale, che c’era una tendenza ad evitarmi… Ma avevo attribuito tutto questo… al lutto recente che mi aveva colpito. Poi questo atteggiamento è diventato più marcato. Capitava addirittura che la gente girasse l’angolo, in strada, per evitare di parlarmi. La clientela diminuiva. Dovunque andassi, mi accorgevo che si facevano commenti sottovoce, occhi malevoli mi sorvegliavano, lingue maligne bisbigliavano frasi velenose. Ho ricevuto anche un paio di lettere… cose ignobili».
Fece una pausa… poi continuò: «E… e io non so cosa farci. Non so come lottare contro questa… rete fatta di vili menzogne e di sospetto. Come si fa a smentire quello che vi è mai stato detto apertamente in faccia? Sono impotente… in trappola… e mi stanno distruggendo lentamente, senza pietà».
Poirot annuì con aria pensierosa. Poi disse: «Sì. Il pettegolezzo è proprio come l’idra di Lerna, l’idra a nove teste, che non poteva essere distrutta perché, non appena veniva tagliata una testa, subito al suo posto ne crescevano altre due».
di Agatha Christie – L’idra di Lerna
«Avete inteso che fu detto agli antichi: “Non ucciderai”; … Ma io vi dico: chiunque si adira con il proprio fratello dovrà essere sottoposto al giudizio» (vv. 21-22). Con questo, Gesù ci ricorda che anche le parole possono uccidere! Quando si dice di una persona che ha la lingua di serpente, cosa si vuol dire? Che le sue parole uccidono! Pertanto, non solo non bisogna attentare alla vita del prossimo, ma neppure riversare su di lui il veleno dell’ira e colpirlo con la calunnia. Neppure sparlare su di lui. Arriviamo alle chiacchiere: le chiacchiere, pure, possono uccidere, perché uccidono la fama delle persone! È tanto brutto chiacchierare! All’inizio può sembrare una cosa piacevole, anche divertente, come succhiare una caramella. Ma alla fine, ci riempie il cuore di amarezza, e avvelena anche noi. Vi dico la verità, sono convinto che se ognuno di noi facesse il proposito di evitare le chiacchiere, alla fine diventerebbe santo! È una bella strada! Vogliamo diventare santi? Sì o no? [Piazza: Si!] Vogliamo vivere attaccati alle chiacchiere come abitudine? Sì o no? [Piazza: No!] Allora siamo d’accordo: niente chiacchiere! Gesù propone a chi lo segue la perfezione dell’amore: un amore la cui unica misura è di non avere misura, di andare oltre ogni calcolo.
[...] Da tutto questo si capisce che Gesù non dà importanza semplicemente all’osservanza disciplinare e alla condotta esteriore. Egli va alla radice della Legge, puntando soprattutto sull’intenzione e quindi sul cuore dell’uomo, da dove prendono origine le nostre azioni buone o malvagie.
Tratto da: l’Angelus di Papa Francesco (Domenica, 16 febbraio 2014)
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Posté par atempodiblog le 30 novembre 2016
“Manca la gioia? Pensa: ‘c’è un ostacolo tra Dio e me’; indovinerai quasi sempre”.
San Josemaría Escrivá de Balaguer
Tratto da: Opus Dei Italia Fb
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Posté par atempodiblog le 4 novembre 2016
Dal virtuoso familiar recinto,
adolescente fuor tutto invitava:
l’uman freddo dovere
cenere era sul mio braciere;
ammiccando l’enigma del finito
sgranavo gli occhi a ogni guizzo;
fuor scapigliato come uno scugnizzo,
dentro gemevo, senza Cristo:
Sola, raminga e povera
Un’anima vagava
Un guasto occulto mi minava in basso,
un lutto orlava ogni mio gioire:
l’infinito anelando, udivo intorno
nel traffico o nel chiasso, un dire furbo:
Quando c’è la salute, c’è tutto;
e intendevan le guance paffute,
nel girotondo di questo mondo:
Ribellante gridavo la mia pena:
ho sbagliato pianeta!
Clemente Rebora, Curriculum vitae
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Posté par atempodiblog le 30 octobre 2016
“Oggi il senso del peccato è acutissimo, ma è il senso del peccato altrui”.
Cardinale Giacomo Biffi
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Posté par atempodiblog le 22 octobre 2016
Non penso che la moderna scuola elementare diffonda la luce della conoscenza. Non penso che diffonda niente, se non ogni tanto gli orecchioni.
Gilbert Keith Chesterton
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Posté par atempodiblog le 20 octobre 2016
Vivere una letizia di fondo nella vita
di Franco Nembrini
Un padre che ha dieci figli, che è affetto dalla sclerosi multipla a quaranta anni ed è povero in canna, agli occhi di tutti è uno “sfigato”, eppure continuo a chiedermi come fosse stato possibile che in seconda media potessi scrivere una frase come quella che ho trovato in un quaderno datato riemerso durante un trasloco.
Era una pagina bianca, quando l’ho vista è riaffiorato alla memoria con molta chiarezza quel giorno che avevo voglia di prendere la penna in mano per scrivere quella frase. Non so se fosse una preghiera, una canzone o una poesia, perché sulla pagina compariva solo una riga: «Signore, fammi essere come mio padre».
Alla domanda sul perché desiderassi essere come mio padre, oggi viene da rispondere che lo volevo, allora come sempre (oggi lo desidero ancora più fortemente), per la semplice ragione che mio padre, che non sapeva l’italiano, non sapeva fare i soldi, non era furbo, non era tante cose, però sapeva le cose che nella vita bisogna sapere, sapeva della vita e della morte, della gioia e del dolore, della verità e della menzogna, del bene e del male.
Guardando mio padre, che non faceva prediche, non faceva discorsi, mi dicevo: «Lui lo sa». Osservavo intorno a me quelli che erano più furbi, che stavano meglio, ma non mi convincevano alla stessa maniera. Mi interessava quella saggezza, quella letizia che mio padre nel dolore, nella fatica, nella malattia mi testimoniava in un modo clamoroso. Era assolutamente evidente che mio padre, che fischiava sempre, viveva una letizia di fondo nella vita, per cui era come se mi incuriosisse, mi trascinasse.
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