L’amore al prossimo ha qualche cosa di sacro

Posté par atempodiblog le 8 novembre 2015

don dolindo ruotolo

“L’amore al prossimo ha qualche cosa di sacro ed ha il carattere di quella delicatezza che si ha nel trattare le cose sacre, proprio perché appartengono a Dio. È un concetto questo di altissima importanza, che ci fa intendere ancora di più perché Gesù Cristo fa una sola cosa dell’amore verso Dio e verso il prossimo, e perché i santi hanno avuto un’estrema gentilezza nella carità, ed un senso di delicato riguardo anche per le creature irragionevoli od insensibili, come gli animali, i fiori, e tutte le opere del creato”.

di don Dolindo Ruotolo

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Il 6 ottobre 1882 nasceva don Dolindo Ruotolo…

Posté par atempodiblog le 6 octobre 2015

Il 6 ottobre 1882, alla vigilia della solennità della Vergine del SS. Rosario, nasceva don Dolindo…

tomba don dolindo

“Venite a bussare alla mia tomba… io vi risponderò”. (Don Dolindo Ruotolo)

tomba dolindo

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Il sacerdote deve rispettare i fedeli

Posté par atempodiblog le 13 septembre 2015

Il sacerdote deve rispettare i fedeli
del Servo di Dio don Dolindo Ruotolo

don dolindo

Il sacerdote deve mostrare profonda stima e rispetto dei suoi fedeli, pensando che sono creature di Dio, e che saranno innanzi a Lui la sua gloria, rappresentando essi il frutto delle sue fatiche e il titolo della sua eterna ricompensa. Il trattarli con rispetto profondo e soprannaturale li spinge a rispettarlo e ad amarlo come padre delle anime loro, e li induce più facilmente a mettere in pratica i suoi insegnamenti. Anche le persone più umili del popolo s’ingentiliscono quando sono trattate con rispetto, e persino i fanciulli si sentono costretti ad una maggiore educazione innanzi al ministro di Dio.

Il sacerdote deve perciò trattare con lo stesso garbo e rispetto tanto i nobili che il popolo, tanto gli uomini che le donne, tanto i vecchi che i fanciulli. Deve evitare qualunque parola volgare, deve dare a tutti del voi o del lei, deve invitarli a sedere se gli parlano, deve alzarsi nel licenziarli, quando è possibile, per mostrare loro la propria deferenza.

Per la strada deve sempre prevenirli nel saluto, e il suo saluto deve essere sempre profumato da un gesto di bontà, da un sorriso, da un inchino, da una parola santa. Deve conciliarsi la fiducia dei piccoli col mostrare di interessarsi di loro, col mettere magari loro la mano sul capo in segno di benedizione e, quando può, col dispensare loro un’immaginetta sacra, che li richiami all’amore delle cose sante. Quanto bene può fare un sacerdote che si comporta così, e che riguarda i suoi fedeli come anime, anime redente dal Sangue di Gesù Cristo!

Egli, che tante volte porta Gesù vivo e vero sul cuore portandolo agli infermi, deve pensare con gioia che cammina con Gesù per andare con Lui alla ricerca delle anime. «Andiamo, Gesù – deve dire esultando – andiamo insieme alla salvezza delle anime». Ed anche quando non porta Gesù vivo e vero sul cuore, egli lo ha nel cuore per il suo santissimo carattere sacerdotale, e deve riguardarsi come un soldato suo, che in ogni passo deve marciare alla conquista delle anime.

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I Magi: innanzi a Gesù e a Maria, infiammati d’amore

Posté par atempodiblog le 6 janvier 2015

I Magi: innanzi a Gesù e a Maria, infiammati d’amore dans Citazioni, frasi e pensieri n3kk7o

I Magi non videro nulla di straordinario, ma videro ciò che era immensamente straordinario da ferire l’anima d’amore: videro Maria col suo Bambino divino e furono talmente colpiti dalla santità della Madre e dalla maestà del Figlio che si prostrarono e lo adorarono, non a mo’ di saluto, perché non avrebbero potuto salutare un infante, ma lo adorarono come Re e come Dio, e gli offrirono doni, come soleva farsi ai re, e doni particolari che si addicevano al Redentore: l’oro, l’incenso e la mirra. Con l’oro lo riconobbero Re, con l’incenso lo confessarono Dio, con la mirra riconobbero la sua condizione di Vittima.

Innanzi a Gesù Cristo e a Maria Santissima si sentirono infiammati d’amore, provarono una felicità mai sentita nella loro vita e, avvertiti in sogno di non ritornare da Erode, temendo di essere vigilati dal tiranno, se ne ritornarono per un’altra strada, segretamente, al loro paese.

di Don Dolindo Ruotolo

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Un Rosario di piccoli atti di virtù

Posté par atempodiblog le 31 mai 2014

Un Rosario di piccoli atti di virtù dans Don Dolindo Ruotolo 2wg626q

Onorate la Madonna con un Rosario di piccoli atti di virtù, ispirati ai misteri che si contemplano con qualche particolare e più bella mortificazione e con tre atti di amore a Dio.

Ad esempio:

- Un saluto cordiale quando si è nervosi (Primo Gaudioso)

- Un atto di carità, prestando aiuto (Secondo Gaudioso)

- Un atto di semplicità per amore di Gesù Bambino (Terzo Gaudioso)

- Un’offerta di sé nella Messa (Quarto Gaudioso)

- Una preghiera per i peccatori che si smarriscono (Quinto Gaudioso)

Don Dolindo alla Sig.na Celani, 1°. 5. 1966

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Il Santo Rosario è l’arpa dell’anima

Posté par atempodiblog le 1 mai 2014

Il Santo Rosario è l'arpa dell'anima dans Citazioni, frasi e pensieri Santo-Rosario

Gesù all’anima:

Il Santo Rosario è l’arpa dell’anima, i grani della corona sono corde che si toccano e vibrano in toni diversi e melodiosi, secondo il mistero che si contempla.

Tono dolce nei misteri gaudiosi, arpeggi che si snodano sulla tonalità del mistero.

Tono flebile nei misteri dolorosi: accordi in sordina nell’orazione mia nell’orto; accordo di strappi multipli nella flagellazione; accordi pizzicati nella coronazione di spine; accordi striscianti come gemiti nella condanna a morte e nel peso della Croce; accordi tremolanti, nelle corde acute, e cambi di toni, come singulti, nella mia crocifissione e nella mia morte.

Arpeggi di amore, nei misteri gloriosi. Le dita toccano i grani della corona e l’anima esulta nel mio trionfo.

[...] Accordi vibranti come guizzi di fiamme nei toni dell’Infinito Amore che si dona, e toccando le intime fibre dell’anima degli Apostoli, li muta in suoni invitanti alla vita di pace.

Da una lettera di P. Dolindo a E. C., Napoli, 30 luglio 1961
Tratto da: Riflessioni sul Santo Rosario di Maria

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Coltivare la devozione a Maria nella propria famiglia

Posté par atempodiblog le 1 mai 2014

Coltivare la devozione a Maria nella propria famiglia dans Citazioni, frasi e pensieri jkdstv

Gesù all’Anima:

Coltiva la devozione a Maria nella tua famiglia se vuoi che cresca santamente.
Raccogli tu i tuoi figli nella preghiera e nella recita del santo Rosario.
Con affettuoso garbo materno fa loro sentire la bellezza della preghiera comune.
Non essere mai irruente e dura, perché questo non giova, figlia mia, anzi disorienta.
Con la pace e la dolcezza si ottiene assai più che con l’irruenza e gli scatti.
Tu sei facile ad agitarti ed a smarrirti…
No, figlia mia, abbi fiducia in me, ricorri a me e tutto si accomoda.
Ti benedico

Da una immaginetta del 15 novembre 1946 scritta dal Padre Dolindo Ruotolo alla Signora Immacolata Vasaturo

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Auguri a tutti per questo anno nuovo che sorge pieno di grazie!

Posté par atempodiblog le 30 décembre 2013

Auguri a tutti per questo anno nuovo che sorge pieno di grazie! dans Citazioni, frasi e pensieri Buon_anno_nuovo

“Auguri a tutti per questo anno nuovo che sorge pieno di grazie!
É come un melograno: ha bagliore di rosso che pare fuoco di distruzione e, invece, quel rosso acceso dà la dolcezza della vita al mondo. É come uno spineto che improvvisamente fiorisce”.

di Don Dolindo Ruotolo

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Maria Addolorata, Corredentrice del genere umano

Posté par atempodiblog le 15 septembre 2013

Maria Addolorata, Corredentrice del genere umano dans Citazioni, frasi e pensieri o5bl

Dagli scritti del Servo di Dio don Dolindo Ruotolo:

Sul Calvario c’era Maria Santissima, 

solenne nel suo dolore, unica adoratrice.

Aveva le mani conserte, 
lo sguardo alla croce,
il Cuore trapassato e pregava.

Certamente pregava per i peccatori, perdonandoli.

Essa, Corredentrice del genere umano, 
aveva raccolto nel suo Cuore 
la grande ricchezza della redenzione, 
e la serbava intatta, 
per dispensarla, poi, agli uomini.

Pregava.

Avrebbe voluto morire in quel momento medesimo 
ma, sapendo che non era volontà di Dio,
rimaneva in terra come lampada accesa 
innanzi al trono della grazia e della misericordia”.

Tratto da: Giuseppe di Nazareth

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Bontà e carità

Posté par atempodiblog le 30 août 2013

Bontà e carità dans Citazioni, frasi e pensieri dt4t

Gesù all’anima:

Sono tre anni che sei Sacerdote, e che ti rivesti di me, inondati della mia luce e del mio amore.
Ti ho dato a pascolare le mie pecorelle, e non puoi pascolarle che nella dolcezza e nella carità.
Inondale di questa luce che parte dal mio Cuore mansueto ed umile. Se le trovi cattive, non irrompere, non gridare, perché così la pecorella cattiva si smarrisce lontano dall’ovile.
Fatti amare con la bontà, col disinteresse, col compatimento e con la carità, perché allora la pecorella si sente carezzata e, vicina al tuo cuore sacerdotale, ascolta il tuo richiamo e obbedisce alla tua voce. Le anime sfuggono a me, perché i Sacerdoti non sanno attrarle con la bontà e con la carità.

gsj dans Canti

Ti trovi in tempesta, figlio mio? Ricorri a Maria con un cuore puro e una preghiera ardente, e Maria farà cessare la tempesta. Fa’ una promessa speciale di onorare in modo particolare Maria nella tua Parrocchia, eleva a Lei un trono di amore e vedrai come prospererà ogni tua iniziativa. Non puoi togliere i disordini in un momento. Se pulisci un vasello incrostato di melma resinosa senza prima a lungo ammollirla, tu spezzi il vasello e non lo pulisci.
Abbi prudenza nel tuo zelo, e avvicina le anime all’Eucaristia perché io le nutrisca e le sani. Formale con la tua preghiera, con la tua pietà, col tuo esempio, e le vedrai tutte strette al tuo cuore, non con vincoli umani ma con i vincoli della grazia e della carità.
Non ti scoraggiare. La croce è un bene per te, e le tue lacrime fecondano il tuo campo.

da una lettera del servo di Dio Don Dolindo del 16 luglio 1953 al Sac. L. B.

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Amiamo Maria ed amaremo Gesù con un amore più vivo

Posté par atempodiblog le 22 juillet 2013

Amiamo Maria ed amaremo Gesù con un amore più vivo dans Citazioni, frasi e pensieri Dolindo-Ruotolo

“Siamo devoti di Maria,   
coltiviamo nel cuore ogni giorno questa devozione   
con particolari ossequi resi alla Madre di Dio,   
chiamiamola mamma nostra;   
ricorriamo a Lei in ogni momento,
perché Maria ci dona Gesù
e ci rende familiari con Lui.

Non c’è cosa più stolta quanto il temere
che l’amore a Maria dispiaccia a Gesù,
o quanto il dire, con un paragone stolto,
che si ama più Gesù che Maria.

No! Questi due amori sono inseparabili;
non si può amare Gesù senza amare Maria,
e se per ipotesi si amasse solo Maria,
Essa penserebbe a darci Gesù.

Colei che diede al mondo il Redentore
lo dà continuamente alle anime;
Colei che fu ripiena di grazie,
le dispensa ai fedeli;
Colei che curò la Chiesa nascente nel Cenacolo,
la cura continuamente in tutti i secoli.

Amiamo dunque Maria,
ed ameremo Gesù con un amore più vivo,
con quell’amore ineffabile
che la nostra Mamma Celeste ci comunicherà
dal suo purissimo Cuore”.

di Don Dolindo Ruotolo

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Offerta del cuore a Maria

Posté par atempodiblog le 31 mai 2013

Offerta del cuore a Maria dans Don Dolindo Ruotolo madonnamaggioges

L’anima: O Maria, o Madre mia cara, sono giunta alla fine del tuo mese, e mi sento nel cuore un rammarico: in questo tempo mi affidai a te, e tu, da buona Mam­ma mia, mi conducesti per mano e mi inse­gnasti tante verità. Ora che è terminato il mese mi pare quasi di rimanere abbando­nata a me stessa. Sono inesperta, debole, miserabile, ho bisogno sempre di te, Mam­ma mia, e perciò Ti affido e Ti consacro tutto il mio cuore.
Eccolo, lo metto nelle Tue mani, lo affido alla Tua misericordia. Lo accetti Tu, o buona Mamma? Io Te lo do senza riserve, perché so bene che dandolo a Te lo do a Dio. Tu sei mediatrice tra Lui e la creatura, Tu sei l’Avvocata dei poveri peccatori, Tu sei la speranza nostra!

La Madonna: Vieni, o mia piccola figlia, io Ti ricevo e Ti accolgo nel mio Cuore. Qui è il tuo rifugio, il tuo asilo di pace; Io ti suggello in esso… Vieni a Me! Questo Mio Cuore è la via del Cielo; Io ti faccio passare per Me per condurti un giorno in seno a Dio. Confida in Me, confortati. Passerà il tuo esilio penoso, e ti accompagnerò Io stessa nella Patria celeste.

Il mese di Maggio è terminato, ma non è terminato il Mio amore per te: Io ti be­nedico. Vivi in pace, in comunione con Gesù Eucaristia, vivi una vita di rassegnazione alla Volontà di Dio, di preghiera e di ca­rità; fuggì il peccato, ama la virtù… un giorno Mi vedrai in Cielo e finiranno tutte le tue ansietà e le tue pene. Amen.

Giaculatoria: Dolce Cuore di Maria, siate la salvezza mia.

Fioretto: Passate questo giorno in atto di fiducia incondizionata a Maria.

di Don Dolindo Ruotolo
Una profonda riforma del cuore alla scuola di Maria – Casa Mariana

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Sacerdoti, canali di grazie e di vita

Posté par atempodiblog le 29 mai 2013

“Figli miei, pregate per i pastori. Che le vostre labbra siano chiuse ad ogni condanna, perché non dimenticate: mio Figlio li ha scelti, e solo Lui ha il diritto di giudicare. Vi ringrazio”. (Medjugorje, 2/01/2013)
Sacerdoti, canali di grazie e di vita dans Don Dolindo Ruotolo sacerdotem
E’ purtroppo facile sentir mormorare contro coloro che guidano la Chiesa Cattolica. Spesso anche anime che si dicono pie, e persino qualche ministro dell’Altare, non se ne fanno scrupolo, illudendosi di separare le persone dall’ufficio che compiono e di parlare per amore di giustizia.

E’ una suggestione diabolica, che tende a sottrarre le anime dei fedeli, e molto più quelle dei Sacerdoti dal centro della vita, dal cuore stesso della Chiesa. La mormorazione è di per sé un peccato; anche quando è dissimulata sotto l’orpello della deplorazione del male e dello zelo, non può venire che dal nemico: è zizzania soprasseminata al grano per soffocarne la vita.

Nel Clero superiore e dirigente ci possono essere anche delle persone censurabili; ci sono state, ci saranno, perché la Chiesa è formata anche Essa da viatori fragili e capaci di colpe; il censurarle però non significa migliorarle, ma sottrarsi invece ai raggi benefici della loro potestà, per immergersi nella fuligginosa nube delle loro debolezze; è un errore gravissimo che porta la morte ed intacca l’unità del Corpo Mistico del Redentore. Sarebbe mortale per un bambino che avesse una certa percezione delle cose, badare al naso lungo o adunco della mamma e staccarsi dal suo petto vivificante sol perché il naso gli ripugna; non è il naso che lo nutre ma il latte, ed il latte viene dalle profondità della vita materna, non dalle sue particolari fattezze.

E’ un errore staccarsi dalla vivificante unione coi capi del Corpo Mistico di Gesù, per mormorare delle loro miserie personali; è un errore, perché essendo essi canali di grazie e di vita, non ce la trasmettono se noi non l’attingiamo, come la mamma non nutre il piccino se egli stesso non succhia. La storia ci mostra che anche superiori non santi hanno potuto guidare ed alimentare anime sante anzi le hanno santificate, perché queste attingevano da essi la vita della quale erano canali ed istrumenti, senza badare alle loro debolezze personali.

Don Dolindo Ruotolo

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Il Papa: chi si avvicina alla Chiesa trovi porte aperte e non controllori della fede

Posté par atempodiblog le 27 mai 2013

Il Papa: chi si avvicina alla Chiesa trovi porte aperte e non controllori della fede dans Don Dolindo Ruotolo dondolindoruotolo

“…lo zelo, fiore della carità è prima di tutto misericordia, non si sdegna, non irrompe, non si sente diviso da colui che vuol curare, ma lo guarda fraternamente. Lo zelo che viene dalla natura è demolizione, è uragano; lo zelo che viene dalla carità spirituale è invece generazione di anime, è pioggia fecondante, è sole che penetra placidamente e vivifica le piante, senza strapparle, è tenerezza spirituale che rende il cuore dolce e materno verso chi ha bisogno di rivivere, di risanarsi…”.

Don Dolindo Ruotolo – Veni, Sancte Spiritus

tenerezzapapafrancesco dans Fede, morale e teologia

Il Papa: chi si avvicina alla Chiesa trovi porte aperte e non controllori della fede
Quanti si avvicinano alla Chiesa trovino le porte aperte e non dei controllori della fede: è quanto ha affermato il Papa durante la Messa a Santa Marta. Ha concelebrato il cardinale Agostino Cacciavillan, presidente emerito dell’Amministrazione del Patrimonio della Sede Apostolica. Era presente un gruppo di sacerdoti.
di Sergio Centofanti – Radio Vaticana

Il Vangelo del giorno ci parla di Gesù che rimprovera i discepoli che vogliono allontanare i bambini che la gente porta al Signore perché li benedica. “Gesù li abbraccia, li baciava, li toccava, tutti. Ma si stancava tanto Gesù e i discepoli” volevano impedirlo. E Gesù s’indigna: “Gesù si arrabbiava, alcune volte”. E dice: “Lasciate che vengano a me, non glielo impedite. A chi è come loro, infatti, appartiene il Regno di Dio”. “La fede del Popolo di Dio – osserva il Papa – è una fede semplice, è una fede forse senza tanta teologia, ma con una teologia dentro che non sbaglia, perché c’è lo Spirito dietro”. Il Papa cita il Concilio Vaticano I e il Vaticano II, laddove si dice che “il popolo santo di Dio … non può sbagliarsi nel credere” (Lumen Gentium). E per spiegare questa formulazione teologica aggiunge: “Se tu vuoi sapere chi è Maria vai dal teologo e ti spiegherà bene chi è Maria. Ma se tu vuoi sapere come si ama Maria vai dal Popolo di Dio che lo insegnerà meglio”. Il popolo di Dio – prosegue il Papa – “sempre si avvicina per chiedere qualcosa a Gesù: alcune volte è un po’ insistente in questo. Ma è l’insistenza di chi che crede”:

“Ricordo una volta, uscendo nella città di Salta, la Festa patronale, c’era una signora umile che chiedeva a un prete la benedizione. Il sacerdote le diceva: ‘Bene, ma signora lei è stata alla Messa!’ e le ha spiegato tutta la teologia della benedizione nella Messa. Lo ha fatto bene … ‘Ah, grazie padre; sì padre’, diceva la signora. Quando il prete se ne è andato, la signora si rivolge ad un altro prete: ‘Mi dia la benedizione!’. E tutte queste parole non sono entrate, perché lei aveva un’altra necessità: la necessità di essere toccata dal Signore. Quella è la fede che troviamo sempre e questa fede la suscita lo Spirito Santo. Noi dobbiamo facilitarla, farla crescere, aiutarla a crescere”.

Il Papa cita poi l’episodio del cieco di Gerico, rimproverato dai discepoli perché gridava verso il Signore: “Gesù, Figlio di Davide, abbi pietà di me!”:

“Il Vangelo dice che volevano che non gridasse, volevano che non gridasse e lui gridava di più, perché? Perché aveva fede in Gesù! Lo Spirito Santo aveva messo la fede nel suo cuore. E loro dicevano: ‘No, non si può! Al Signore non si grida. Il protocollo non lo permette. E’ la seconda Persona della Trinità! Guarda cosa fai…’ come se dicessero quello, no?”.

E pensa all’atteggiamento di tanti cristiani:

“Pensiamo ai cristiani buoni, con buona volontà; pensiamo al segretario della parrocchia, una segretaria della parrocchia… ‘Buonasera, buongiorno, noi due – fidanzato e fidanzata – vogliamo sposarci’. E invece di dire: ‘Ma che bello!’. Dicono: ‘Ah, benissimo, accomodatevi. Se voi volete la Messa, costa tanto…’. Questi, invece di ricevere una accoglienza buona – ‘E’ cosa buona sposarsi!’ – ricevono questo: ‘Avete il certificato di Battesimo, tutto a posto…’. E trovano una porta chiusa. Quando questo cristiano e questa cristiana ha la possibilità di aprire una porta, ringraziando Dio per questo fatto di un nuovo matrimonio… Siamo tante volte controllori della fede, invece di diventare facilitatori della fede della gente”.

E’ una tentazione che c’è da sempre – spiega il Papa – che è quella “di impadronirci, di appropriarci un po’ del Signore”. E racconta un altro episodio:

“Pensate a una ragazza madre, che va in chiesa, in parrocchia e al segretario: ‘Voglio battezzare il bambino’. E poi questo cristiano, questa cristiana le dice: ‘No, tu non puoi perché non sei sposata!’. Ma guardi, che questa ragazza che ha avuto il coraggio di portare avanti la sua gravidanza e non rinviare suo figlio al mittente, cosa trova? Una porta chiusa! Questo non è un buon zelo! Allontana dal Signore! Non apre le porte! E così quando noi siamo su questa strada, in questo atteggiamento, noi non facciamo bene alle persone, alla gente, al Popolo di Dio. Ma Gesù ha istituito sette Sacramenti e noi con questo atteggiamento istituiamo l’ottavo: il sacramento della dogana pastorale!”.

“Gesù si indigna quando vede queste cose” – sottolinea il Papa – perché chi soffre è “il suo popolo fedele, la gente che Lui ama tanto”:

“Pensiamo oggi a Gesù, che sempre vuole che tutti ci avviciniamo a Lui; pensiamo al Santo Popolo di Dio, un popolo semplice, che vuole avvicinarsi a Gesù; e pensiamo a tanti cristiani di buona volontà che sbagliano e che invece di aprire una porta la chiudono … E chiediamo al Signore che tutti quelli che si avvicinano alla Chiesa trovino le porte aperte, trovino le porte aperte, aperte per incontrare questo amore di Gesù. Chiediamo questa grazia”.

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Preghiera per ottenere l’intercessione del servo di Dio Dolindo Ruotolo

Posté par atempodiblog le 19 janvier 2013

“Venite a bussare alla mia tomba… io vi risponderò”. (Don Dolindo Ruotolo)

Preghiera per ottenere l'intercessione del servo di Dio Dolindo Ruotolo dans Don Dolindo Ruotolo Dolindo-Ruotolo

Preghiera per ottenere l’intercessione del servo di Dio don Dolindo Ruotolo:

Padre Santo, ti ringraziamo per aver dato alla chiesa Don Dolindo Ruotolo, e per aver fatto risplendere in lui i doni del Tuo Santo Spirito. Con la sua vita, il suo sacerdozio ed i suoi “slanci d’amore” ci ha indicato la strada che conduce a Cristo. Concedici, per sua intercessione, secondo la Tua volontà, la grazia che imploriamo… (qui si faccia la propria richiesta), nella speranza che egli sia presto annoverato nel numero dei tuoi santi. Amen.
Pater, Ave, Gloria

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