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Piergiorgio Frassati santo, si guarda al 2025

Posté par atempodiblog le 27 avril 2024

Piergiorgio Frassati santo, si guarda al 2025
Durante la preghiera all’Assemblea nazionale dell’Azione Cattolica, il cardinale Semeraro ha detto che la canonizzazione del giovane «si profila per il prossimo anno giubilare»
di Agnese Palmucci – Avvenire
Tratto da: Azione Cattolica Italiana

Confidiamo nella Provvidenza Divina e nella Sua Misericordia dans Beato Pier Giorgio Frassati Beato-Pier-Giorgio-Frassati

Piergiorgio Frassati, il ragazzo che amava portare i suoi amici in montagna per spingere il loro sguardo «verso l’Alto», sarà dichiarato santo il prossimo anno. Il giovane beato torinese, amante di Dio e degli uomini, sarà canonizzato durante il Giubileo del 2025.

A dare il grande annuncio nel pomeriggio di oggi è stato il prefetto del Dicastero delle Cause dei Santi, il cardinale Marcello Semeraro, intervenuto durante la XVIII Assemblea nazionale dell’Azione Cattolica Italiana, a Sacrofano. «Vorrei dirvi che la canonizzazione del beato Piergiorgio Frassati è ormai chiara all’orizzonte e si profila per il prossimo anno giubilare», ha detto il cardinale, il cui intervento è stato interrotto da un lungo applauso da parte dei mille soci di Ac presenti.

«Nell’omelia per il rito della sua beatificazione, – ha aggiunto il prefetto, citando Frassati tra le più luminose figure di santi cresciuti nell’Ac – avvenuta il 20 maggio 1990, san Giovanni Paolo II lo chiamò uomo delle Beatitudini; disse pure che “nell’Azione Cattolica egli visse la vocazione cristiana con letizia e fierezza e s’impegnò ad amare Gesù e a scorgere in lui i fratelli che incontrava nel suo sentiero”». Frassati, nato a Torino nel 1901 e morto a soli 24 anni, fu un «meraviglioso modello di vita cristiana», ha sottolineato ancora Semeraro, che visse la sua giovinezza, citando Giovanni Paolo II, «tutta immersa nel mistero di Dio e dedita al costante servizio del prossimo».

Il giovane beato torinese, figlio di Alfredo Frassati, storico direttore de La Stampa di Torino, si impegnò sin da ragazzo nel laicato attivo, e in particolare nell’Azione Cattolica e nella Fuci, crescendo nella fede cristiana e nel desiderio del servizio ai più poveri. È considerato uno dei “santi sociali” torinesi, come don Giovanni Bosco e don Giuseppe Cottolengo, anche senza essere formalmente ancora santo, per la sua vita dedicata ai più fragili e agli emarginati. «Nella santità di Piergiorgio – ha continuato Semeraro – c’è un valore di continuità con la tradizione della sua terra: egli, infatti, si è innestato nel lavoro di difesa della fede, attraverso la carità profusa nel campo dell’emarginazione». A 19 anni Frassati era entrato a far parte delle Conferenze di San Vincenzo de’ Paoli, per l’aiuto ai più bisognosi e a 21 divenne terziario domenicano.

«Siamo felici per una notizia che giunge come un dono prezioso per l’Associazione, mentre celebriamo la nostra Assemblea nazionale – ha dichiarato il presidente dell’Ac, Giuseppe Notarstefano -. L’Azione cattolica italiana è stata storicamente, ed è ancora oggi, una intuizione e una passione dei giovani come Piergiorgio Frassati. Una esperienza di Chiesa dove impastare giorno per giorno la fede con la vita, un luogo dove poter vivere in pienezza l’amicizia con il Signore che non di rado diventa un luminoso esempio per tutti come per Alberto Marvelli, Gino Pistoni, Armida Barelli e appunto Piergiorgio Frassati». Persone come lui, ha aggiunto, «hanno saputo fare della propria vita un dono, un segno per i loro tempi e per tutti i tempi».

Il beato fu un giovane tra i giovani, amico di tutti, amante dello sport, della poesia e dell’alpinismo. «C’è pure, tuttavia, un elemento di novità – ha concluso il prefetto – ed è il fatto di avere cercato di confrontare il valore della fede con tutto l’arco dell’esperienza umana, operando caritatevolmente in ogni ambito: negli ambienti dell’università, del lavoro, della stampa (Pier Giorgio raccoglieva abbonamenti non per il quotidiano di suo padre, ma per quello cattolico), dell’impegno politico e partitico, e dovunque era necessario difendere le libertà sociali, cercando sempre di concepire e fomentare l’associazionismo, come amicizia cristiana destinata alla nascita di un cattolicesimo sociale».

Lo scorso giovedì 25 aprile, nell’udienza in piazza san Pietro con l’Ac, Papa Francesco ha sottolineato, ha aggiunto Semeraro, che «la vita associativa trova il denominatore comune proprio nell’abbraccio della carità». E non è stata così la vita terrena di Piergiorgio?

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120° anniversario della nascita del beato Pier Giorgio Frassati

Posté par atempodiblog le 6 avril 2021

Buon compleanno Pier Giorgio!

120° anniversario della nascita del beato Pier Giorgio Frassati dans Beato Pier Giorgio Frassati 120-anniversario-della-nascita-del-beato-Pier-Giorgio-Frassati

Oggi ricordiamo il nostro amato Beato, nell’anniversario della sua nascita avvenuta 120 anni fa di Sabato Santo.
Siamo invitati a pregare il Santo Rosario lì dove ci troviamo.

Fonte: Azione Cattolica – Diocesi di Torino

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La gioia nonostante le spine

Posté par atempodiblog le 16 février 2021

La gioia nonostante le spine dans Beato Pier Giorgio Frassati Beato-Pier-Giorgio-Frassati

“Lo scopo per cui siamo stati creati ci addita la via, seppur seminata di molte spine, ma non una triste via: essa è allegra anche attraverso i dolori… La nostra vita per essere cristiana è una continua rinunzia, un continuo sacrificio, che però non è pesante quando si pensi cosa sono questi pochi anni passati nel dolore in confronto all’eredità felice, dove la gioia non avrà misura e fine, dove noi godremo di una pace inimmaginabile”.

Beato Pier Giorgio Frassati

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La testimonianza di Pier Giorgio Frassati/ Al prezzo della vita

Posté par atempodiblog le 12 février 2021

La testimonianza di Pier Giorgio Frassati
Il prezzo della vita
di Nicola Gori – L’Osservatore Romano

La testimonianza di Pier Giorgio Frassati/ Al prezzo della vita dans Articoli di Giornali e News Beato-Pier-Giorgio-Frassati

La carità non ha confini, né limiti di tempo e di spazio. Richiede dedizione, fatica, e a volte costa molto in termini di sacrificio. A uno dei grandi testimoni del Vangelo dei nostri tempi, il beato Pier Giorgio Frassati (1901-1925), è costata la vita stessa.

Il giovane era impegnato attivamente nell’apostolato ed era solito aiutare le famiglie povere di Torino, accudire i malati, visitare le persone sole e bisognose. Si faceva tutto a tutti. Proprio per questa sua completa donazione agli altri contrasse quella che, nei primi decenni del Novecento, era una temibile e contagiosa malattia: la poliomielite. Si trasmetteva rapidamente anche tramite la saliva e le goccioline emesse con i colpi di tosse e gli starnuti da soggetti ammalati o portatori sani. Purtroppo, quando visse il beato, il vaccino era ancora lontano, arriverà negli anni Cinquanta.

Diversa l’epoca, diversa la malattia, ma affrontiamo oggi qualcosa di simile a ciò che dovette sperimentare Frassati. Una cosa però rende il beato un esempio e, al contempo, una speranza: si ammalò del virus della polio esercitando la carità, quella che ancora oggi mette a rischio la vita di medici, infermieri e volontari. Il giovane non si fermava davanti alle precarie situazioni di povertà, alle miserie, alle carenze igieniche di tante famiglie a cui mancava non solo il necessario, ma anche la speranza. Pier Giorgio non si fermò nemmeno davanti alla temibile influenza spagnola. Aveva appena 17 anni quando scoppiò la pandemia nel gennaio 1918. Era iscritto alle Conferenze di San Vincenzo da solo un anno, eppure sentì dentro di sé impellente il bisogno di aiutare chi stava soffrendo. Voleva farlo anche offrendo solo un sorriso, una parola, un breve colloquio. Non vi erano molti mezzi a disposizione a quel tempo, ma il beato non temette di rischiare la vita.

La testimonianza di Giuseppe Gorgerino è quanto mai significativa: «Si recava a visitare i poveri durante la famosa epidemia spagnola del 1918, non esitando a compiere i più umili servizi, anche quelli igienici». Anche Mario Ghemlera conferma la predilezione di Frassati per i malati e i sofferenti e ricorda che la sua meta preferita era il Cottolengo: «Passava tra le corsie con carità vigile e sicura, consolando i miseri e fermandosi a parlare con loro, come fossero veramente quei fratelli che egli chiamava, e recando denaro e dolci e roba di vestiario, e non dimenticando, di là d’ogni repulsione umana e di ogni timore di possibile contagio, di baciarli come il più caro amico». Il beato aveva raggiunto una maturità umana e cristiana alla scuola della Fuci di Torino, a cui si iscrisse nel 1919, e del Terz’Ordine domenicano, dove entrò nel 1922. Aveva imparato sul campo cosa significasse essere povero, lui che era nato in una agiatissima famiglia. Suo padre, infatti, era stato il fondatore e direttore del quotidiano «La Stampa».

Ma Pier Giorgo era uno spirito libero. A chi gli chiedeva come facesse ad andare in certi luoghi squallidi e maleodoranti, rispondeva: «Intorno ai poveri e agli ammalati io vedo una luce che noi non abbiamo».

Quando la poliomielite iniziò a compromettere gravemente il suo stato di salute ebbe bisogno anche di bombole di ossigeno, un particolare che lo avvicina ancora di più a quanto accade ai nostri giorni. Eppure, anche in quei momenti pensava agli altri. A questo proposito, le parole del Frassati sono di scottante realtà: «La nostra salute deve essere messa al servizio di chi non ne ha, chè altrimenti si tradirebbe il dono stesso di Dio e la sua benevolenza». Sembra un invito a non temere niente se si è uniti a Dio. E quando fu lui il malato bisognoso di assistenza, non si dimenticò dei poveri e dei bisognosi che visitava. Sul letto dove era inchiodato dalla malattia, il suo pensiero andava sempre a quanti sosteneva. Un giorno chiese alla sorella Luciana di portargli la sua giacca e dal portafogli tirò fuori a fatica una polizza del Monte di pietà. Invitò poi a prendere nelle tasche del cappotto una scatola di iniezioni destinate a un bisognoso di nome Converso. La polizza era di un altro suo assistito, un certo Sappa, che aveva impegnato i suoi orecchini di matrimonio al Monte di pietà. Poi, scrisse un biglietto all’amico Grimaldi, che quel giorno doveva fare con lui la visita ai poveri: «Ecco le iniezioni di Converso, la polizza è di Sappa. L’ho dimenticata, rinnovala a mio conto». Il giorno dopo morirà. Era il 4 luglio 1925. Aveva solo 24 anni.

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Oggi il beato Pier Giorgio Frassati concluse la sua scalata verso il Paradiso!

Posté par atempodiblog le 4 juillet 2016

Oggi il beato Pier Giorgio Frassati concluse la sua scalata verso il Paradiso!

Oggi il beato Pier Giorgio Frassati concluse la sua scalata verso il Paradiso! dans Beato Pier Giorgio Frassati Pier_Giorgio_Frassati

Alle sei del mattino scendemmo nella chiesa della Crocetta a pregare… Non vi fu tracollo improvviso, né chiara agonia in quelle ultime ore… Il babbo, in piedi nel solito angolo, il volto girato verso la parete, ascoltò piangendo come un fanciullo. In quella morte vedeva il crollo della sua vita, di una costruzione lenta e tenacissima…

Noi donne, con la disperazione dei vinti, rifiutavamo di rassegnarci, aggrappate alla speranza del siero che a Parigi il corrispondente della «Stampa» ricevette in dono dall’Istituto Pasteur… Così lentamente, tormentato dallo straziante salire del dolore, si avviava verso la liberazione finale…

Il volto sembrava ammonire sulla sua sorte; un volto affilato, disfatto, sul quale, unico segno di vita, scorrevano grandi e misteriose lacrime di chissà quale significato e poi ancora un ultimo incomprensibile cenno per indicare qualcosa di fronte a lui: forse il grande quadro della Madonna cui i suoi occhi erano costantemente rivolti, forse un’opera di carità incompiuta tra le sue carte…

Una vita durata appena ventiquattro anni, colma di opere altissime e segrete, riassunta nella silenziosa agonia di quei sei giorni, si chiudeva sotto i nostri occhi increduli, ma non ancora consapevoli. Avevamo ignorato quale fuoco agitasse quella stupenda personalità… Ignoravamo ancora, alla vigilia della sua morte, che aveva tardato alle ore dei pasti per aver ceduto i denari del tram ad un povero o la giacca ad un altro…

Suonavano le sette al grande orologio di casa quando, per il corridoio fuori della stanza, passò una ventata misteriosa… Io, in ginocchio accanto al letto con la sua mano ed il suo rosario tra le mie, avvertii un’ultima stretta, un ultimo saluto. Era morto ed Ester corse a scrivere: «Era santo e Dio l’ha voluto con sé»….

Dal libro “Una vita mai spenta” di Luciana Frassati
Tratto da: Pier Giorgio Frassati – Il blog della Compagnia dei Tipi Loschi

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10 frasi di giovani santi per una santità senza età

Posté par atempodiblog le 16 septembre 2015

10 frasi di giovani santi per una santità senza età
Perché non si tratta di un ideale bello e nobile, riservato solo a pochi “eletti”
di Rafael Pérez del Solar
Traduzione dallo spagnolo a cura di Roberta Sciamplicotti
Tratto da: Aleteia

10 frasi di giovani santi per una santità senza età dans Beata Chiara Luce Badano papa-francesco-e-i-giovani

Quando ero bambino, mia nonna aveva la sana abitudine di portarmi sempre alla Messa domenicale. Devo riconoscere che all’epoca non capivo cosa accadeva nell’Eucaristia e mi annoiavo abbastanza. Per questo, ho preso l’abitudine (per intrattenermi) di osservare le grandi immagini di legno o di gesso collocate ai lati dell’altare o nelle navate laterali della chiesa. Raffiguravano tutte persone che indossavano un abito: sacerdoti, suore e religiosi, dal volto serio e allo stesso tempo mistico.

In questo modo, mi sono fatto un’idea di quello che era la santità: un ideale molto bello e nobile, ma riservato ad alcuni “eletti” e che implicava il fatto di essere come minimo sacerdote o monaco.

Alla fine dell’adolescenza, tuttavia, ho conosciuto maggiormente Dio e ho scoperto a poco a poco la ricchezza della Chiesa, la sua varietà di carismi e l’immensa diversità dei santi che esistevano nel pianeta. Le loro testimonianze hanno acceso in me l’ideale che il cambiamento del mondo passi per la santità di ciascuno e per la testimonianza dell’Amore di Cristo.

Papa Francesco ci spiega il significato della santità:

“La santità non è una prerogativa soltanto di alcuni: la santità è un dono che viene offerto a tutti, nessuno escluso, per cui costituisce il carattere distintivo di ogni cristiano… Qualcuno pensa che la santità è chiudere gli occhi e fare la faccia da immaginetta. No! Non è questo la santità! La santità è qualcosa di più grande, di più profondo che ci dà Dio. Anzi, è proprio vivendo con amore e offrendo la propria testimonianza cristiana nelle occupazioni di ogni giorno che siamo chiamati a diventare santi. E ciascuno nelle condizioni e nello stato di vita in cui si trova”.

Quanto è importante ricordare e curare questo dono di Dio, quel fuoco iniziale di chi incontra Dio fin da giovane! Sono i cuori giovani che portano con sé ogni entusiasmo e ogni forza per lottare per gli ideali che il Signore ha seminato nei nostri cuori.

Pier Giorgio Frassati, Chiara Luce Badano, Nennolina, Maria Goretti, Domenico Savio, Teresina di Lisieux, Giacinta e Francesco Marto, Laurita Vicuña, Santa Agnese e la Beata Imelda (e tanti altri giovani santi!), ciascuno di loro, in base al proprio stato di vita e alla propria età e consapevole delle proprie fragilità, è stato un giovane con un grandissimo amore per Dio, assolutamente convinto che l’Amore per Gesù e per gli altri sia ciò che cambia davvero i cuori e il mondo.

Ecco una piccola rassegna che ci può spingere a conoscere la loro vita e il loro esempio.

01-meo dans Beata Imelda Lambertini

Nennolina era una bambina che andava a scuola e scriveva lettere a Gesù che dettava alla sua mamma. È tornata alla casa del Padre dopo una grave malattia ad appena 7 anni.

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Domenico era chierichetto della Messa domenicale alla quale assisteva, ha fatto parte dell’Oratorio di Don Bosco e ha imparato fin da piccolo a compiere sacrifici alla Vergine e a vivere l’austerità. È tornato alla casa del Padre a 14 anni.

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Pier Giorgio era un giovane laico di spiritualità domenicana che aiutava i bisognosi e faceva alpinismo con i suoi amici. È tornato alla casa del Padre a 24 anni.

04-chiara-luce-baddano dans Fede, morale e teologia

Chiara “Luce” è stata una ragazza del Movimento dei Focolari che giocava a tennis, faceva escursioni e praticava il nuoto. È tornata alla casa del Padre a 18 anni dopo un cancro alle ossa e offrendo a Gesù la sua malattia.

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Imelda Lambertini è stata una giovane religiosa domenicana del XIV secolo, entrata in convento da bambina e tornata alla casa del Padre dopo aver ricevuto la Prima Comunione a 13 anni.

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Sant’Agnese era una ragazza molto bella che ha deciso di offrire la propria vita e la propria verginità a Dio. Nel corso della persecuzione del V secolo, venne condannata a morte quando si scoprì che era cristiana.

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Laurita Vicuña frequentava una scuola salesiana e ha offerto la sua vita a Dio per la conversione della madre, che viveva in una condizione di peccato. È tornata alla casa del Padre a 12 anni dopo aver ascoltato il pentimento della madre.

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Giacinta e Francesco sono stati due dei piccoli testimoni delle apparizioni della Madonna a Fatima. Sono tornati alla casa del Padre rispettivamente a 9 e 10 anni.

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Teresina era una giovane monaca carmelitana che dall’età di 14 anni ha imparato a offrire preghiere per i peccatori. L’anno successivo è entrata nella vita religiosa, scrivendo poi la Storia di un’anima. È tornata alla casa del Padre a 24 anni.

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Maria Goretti era una giovane laica che ha subito il martirio per difendere la sua purezza, perdonando il suo assassino prima di morire, a 11 anni.

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114° anniversario della nascita del beato Pier Giorgio Frassati

Posté par atempodiblog le 6 avril 2015

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Figlio di Alfredo Frassati (ambasciatore d’Italia a Berlino e comproprietario e direttore de “La Stampa”) e Adelaide Ametis (tra di loro cugini), visse nel tipico ambiente alto borghese della Torino avanguardista di inizio secolo (1900). In particolare, fu educato, insieme alla sorella Luciana Frassati, con rigidità e rigore e sulla base di principi e doveri quasi militareschi. Nonostante la rigidità educativa, Pier Giorgio Frassati non ebbe, da giovanissimo, grosse soddisfazioni nello studio e fu bocciato più di una volta. Si iscrisse poi alla facoltà di ingegneria meccanica ma, purtroppo, non fece a tempo a laurearsi.

Fu un ragazzo moderno come tanti, gli piaceva lo sport, ridere con gli amici, aveva l’automobile e molti interessi; ma sopratutto, coltivò sempre, con indescrivibile passione e dedizioneuno, un grande spirito di Fede e Carità. Sin da giovanissimo fu un “Laico Cristiano” che si occupò degli altri, quelli più disagiati e bisognosi. Per es. si iscrisse alla facoltà di ingegnegnereia scegliendo la specializzazione in mineraria perché il suo desiderio era quello di poter aiutare a migliorare le condizioni degli operai minatori del tempo, che, per le loro condizioni lavorative quasi disumane, considerava i più disgraziati del mondo. Oppure, negli anni della prima guerra mondiale, sostenne, sia economicamente, che con progetti personali, molti di coloro che, a causa della guerra, soffrirono. O ancora, andando tra i poveri, nelle loro case, per alleviare le sofferenze dei meno fortunati, anche a costo di rimanere “senza i soldi per il tram”.

Fu questa dedizione ad una vita spesa per gli altri, alimentata dalla Fede, che lo indusse ai primi scontri con il padre, che invece, avrebbe voluto per il figlio una via consona al suo ceto sociale aristocratico; in particolare, desiderava che divenisse, come lo era lui, il direttore de “La Stampa” di Torino.

Aderì a molte associazioni cattoliche e ne fondò addirittura una, il 18 maggio 1924: “La Compagnia o Società dei Ttipi Loschi” il cui statuto era basato su vincoli di Amicizia, Fede, Solidarietà e Carità.

Fu profondamente antifascista* e condannò duramente l’omicidio ci Don Minzoni e Giacomo Matteotti; il 13 settembre 1924 riuscì a sventare una “escursione” squadrista ai danni del padre che era considerato un “nemico” del fascio (infatti, appena Mussolini andò al potere, si dimise da Ambasciatore e tornò alla direzione de “La Stampa”).

Fu probabilmente a causa delle sue visite ai poveri che contrasse una poliomielite arteriovenosa fulminante e, nel giro di una settimana, il 4 luglio 1925, alle ore 7, morì. Nessuno si accorse della gravità del suo stato di salute nei giorni antecedenti, se non il giorno prima, il 3 luglio, giorno in cui morì la nonna materna Linda Ametis e lui non fu in grado di alzarsi dal letto per partecipare ai funerali.

Il 20 maggio 1990 fu consacrato Beato da Papa Giovanni Paolo II Nel 1990 fu sepolto, dalla tomba di famiglia a Pollone, nel Biellese, ad una Cappella del Duomo di Torino (Cattedrale di S. Giovanni Battista di Torino).

Tratto da: Successe Oggi

*Il suo antifascismo è assoluto e immediato: la marcia su Roma (che lui definisce “il marcio su Roma”) viene da lui descritta come “una tragica ora per il Paese, caduto in mano ad una banda di farabutti”.

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Lettera scritta dal beato P. G. Frassati a Guardia Riva, in occasione della visita a Torino di Benito Mussolini il 24 ottobre 1923. Pier Giorgio si affrettò a togliere dal balcone del proprio circolo la bandiera esposta per onorare il duce:

“Sono veramente indignato perché hai esposto la bandiera – che tante volte, benché indegno, ho portato nei cortei religiosi – dal balcone per rendere omaggio a colui, che disfà le Opere pie, che non mette freno ai fascisti e lascia uccidere i Ministri di Dio come Don Minzoni, ecc. E lascia che si facciano altre porcherie e cerca di coprire questi misfatti col mettere il Crocifisso nelle Scuole, ecc.

Io mi sono preso tutta la responsabilità e ho tolta questa bandiera purtroppo tardi e da ora ti comunico le mie dimissioni irrevocabili. Continuerò con l’aiuto di Dio anche fuori del Circolo, benché ciò mi rechi molto dispiacere a fare quel poco che potrò per la causa cristiana e per la pace di Cristo.

Desidero che questa mia lettera scritta con fretta ma dettata dal profondo dell’animo sia letta alla prossima assemblea”.

Torino, 26 ottobre 1923

Tratto da: Un uomo, un giornale: Alfredo Frassati (volume III parte II, pag. 72-73); di Luciana Frassati, Edizioni di Storia e Letteratura.

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Torino, città del SS. Sacramento

Posté par atempodiblog le 4 juillet 2014

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Cara signorina Fischer,
scusi se  non ho scritto per un periodo così lungo, ma negli ultimi mesi ho avuto molto lavoro. Ieri a Torino ho vissuto il giorno del trionfo della nostra Fede. La mia città è chiamata del SS. Sacramento perché il 6 giugno 1453 un ladro che aveva trafugato in una chiesa di campagna diversi oggetti sacri ed il calice con l’ostensorio, appena giunto alle prime case della città, vide l’asino inginocchiarsi e l’Ostia Sacra salire in cielo. Più tardi Vescovi, tutte le Autorità cittadine ed il popolo si recarono a pregare Dio perché non abbandonasse la città.
Domenica c’è stata a Torino una solenne processione per ricordare questo miracolo. Non si può dire quante persone siano giunte da tutti i villaggi del Piemonte come uno sciame di api, e descriverne l’entusiasmo. Credo che sia stato come la domenica delle Palme in Gerusalemme, quando i fanciulli ed il popolo buttavano fiori sulle strade al passaggio di Gesù Cristo.

Pier Giorgio Frassati a Maria Fischer, Torino il 17 maggio 1922
Tratto da: Lettere (1906-1925), Pier Giorgio Frassati. A cura di Luciana Frassati – Ed. Vita e Pensiero

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Pier Giorgio Frassati un testimone della fede in Cristo

Posté par atempodiblog le 7 juillet 2013

Pier Giorgio Frassati un testimone della fede in Cristo.
La vita di un giovane di 24 anni che ha illuminato e tutt’ora illumina la strada di molti altri giovani distanti nel tempo e nello spazio, ma non dal cuore.

Fonte: www.stpauls.it
Tratto da: Sursum Corda

Pier Giorgio Frassati un testimone della fede in Cristo dans Beato Pier Giorgio Frassati

Nasce nel 1901 a Torino da una famiglia ricca borghese. Quando, fanciullo, apprese i primi racconti del Vangelo, Pier Giorgio ne restò colpito, a volte in modo così profondo da diventare protagonista di gesti inattesi in un bimbo tanto piccolo. Dopo l’infanzia venne istruito con la sorella privatamente, e successivamente fu avviato alle scuole  statali, ma Pier Giorgio in questi primi studi non mostrava molta attenzione, tanto che un anno fu bocciato. Vista la non brillante carriera scolastica, la  famiglia lo affidò al salesiano don Cojazzi che oltre ad insegnargli la  letteratura lo accosterà alla spiritualità cristiana.

 dans Stile di vita
Pier Giorgio è il primo a  destra


“Come  il sale dà sapore al cibo e la luce illumina le tenebre, così la santità dà  senso pieno alla vita, rendendola riflesso della gloria di Dio. Quanti Santi,  anche tra i giovani, annovera la storia della Chiesa! Tra i molti basti  ricordare: Agnese di Roma, Teresa di Lisieux, Pier Giorgio Frassati… Scoprite le  vostre radici cristiane, imparate la storia della Chiesa, approfondite la  conoscenza dell’eredità spirituale che vi è stata trasmessa, seguite i testimoni  e i maestri che vi hanno preceduto!”.

I Frassati erano una delle famiglie  più in vista della città, di estrazione alto-borghese. Il padre Alfredo era proprietario del quotidiano «La Stampa», ma Pier Giorgio, che non voleva i soldi di suo padre, aveva dichiarato pubblicamente che la sua eredità l’avrebbe divisa tutta con i poveri. Per essi aveva intrapreso gli studi molto difficili di ingegneria per diventare ingegnere minerario e così potersi dedicare al servizio di Cristo fra i minatori, tra i più derelitti degli operai. Avrebbe potuto allietare la sua giovinezza con ricevimenti e feste da ballo, ma preferiva  essere il “facchino” dei poveri, trascinando per le vie di Torino i carretti  carichi di masserizie degli sfrattati… e come membro della Conferenza di S. Vincenzo visitare le famiglie più bisognose per portarvi conforto e aiuto  materiale. Vi si recava generalmente al mattino, prima delle lezioni  all’Università, oppure nelle uscite serali, carico di pacchi, vincendo con la  carità l’umana ripugnanza che si accompagnava al tanfo nauseante di certi tuguri.

Un albero lo si  riconosce dai suoi frutti. E i frutti di Pier Giorgio sono davvero straordinari. In tutto il mondo sono circa millecinquecento le Associazioni a lui intitolate. Il suo nome è stato dato a Scuole, Oratori, Cappelle, complessi sportivi,  Patronati, Circoli di studenti universitari. Nel solco di Pier Giorgio sono  sorte Cooperative, iniziative sociali e culturali, gruppi e Centri giovanili. Chiese e parrocchie a lui dedicate sono in ogni angolo della terra, dall’Italia all’America Latina, dagli Stati Uniti all’Africa.

Dinamico, volitivo, pieno di vita, Pier  Giorgio amava i fiori e la poesia, le scalate in montagna. Spesso raggiungeva a  piedi il Santuario della Madonna di Oropa, il grande tempio mariano del  Piemonte. Arrivato al Santuario, dopo un’ora di marcia e completamente digiuno, era solito assistere alla Santa Messa, poi faceva la Comunione, quindi si raccoglieva in preghiera nel transetto di destra, davanti all’immagine della  Vergine Bruna. Nel ritorno verso casa recitava il Rosario lungo la via, ad alta voce, cantando le Litanie. Pier Giorgio amava anche comporre dei rosari con i  semi di una pianta di Pollone, che poi regalava agli amici. Era questo un modo  per ricordare loro l’impegno della preghiera e la devozione verso la Vergine, che per lui era irrinunciabile.

Il 28 maggio 1922, nella chiesa torinese di San Domenico, ricevette l’abito di terziario domenicano: Pier Giorgio, da fervente discepolo di San  Domenico, recitava ogni giorno il Rosario, che portava sempre nel taschino della giacca, non esitando a tirarlo fuori in qualsiasi momento per pregare, anche in tram o sul treno, persino per strada.

“Il mio testamento – diceva, mostrando la corona  del Rosario – lo porto sempre in tasca”. Il 30 giugno 1925 Pier Giorgio accusa  degli strani malesseri, emicrania e inappetenza: non è una banale influenza, ma una poliomielite fulminante che lo stronca in soli quattro giorni, il 4 luglio,  tra lo sconcerto e il dolore dei suoi familiari e dei tanti amici e conoscenti,  a soli 24 anni.
Sulla sua scrivania, accanto ai testi universitari, erano aperti l’Ufficio della Madonna e la vita di Santa Caterina da Siena. Nasceva alla vita del Cielo di sabato, giorno mariano, così come anche di sabato, il  Sabato Santo di ventiquattro anni prima, era venuto al mondo. È stato beatificato da Giovanni Paolo II il 20 maggio 1990.

Pier  Giorgio è stato questo, e molto altro ancora. Difficile raccontarlo in poche  parole. Da tutte le testimonianze e dai ricordi di chi lo conobbe balza fuori il ritratto di un giovane limpido e forte, acceso dalla gioia, dal cuore generoso e pieno di fede.

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Il segreto del beato Pier Giorgio Frassati

Posté par atempodiblog le 4 juillet 2013

Beato Pier Giorgio Frassati
Un foglio dedicato al Beato Pier Giorgio Frassati (1901 – 1925), con una breve storia della sua giovane vita e alcuni pensieri tratti dalle sue lettere.
Tratto da: Scribd

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Il Beato Pier Giorgio Frassati (6 aprile 1901 - 4 luglio 1925) è un giovane torinese di soli 24 anni, proclamato Beato da Giovanni Paolo II nel 1990 e presto divenuto uno dei Santi più amati dai giovani di tutto il mondo. La sua famiglia, una delle più ricche di Torino, era proprietaria del quotidiano “La Stampa”, ma Pier Giorgio decise ben presto che avrebbe diviso la sua eredità con i poveri. Per loro intraprese i difficili studi di ingegneria, sognando di servire Cristo fra i minatori. Egli avrebbe potuto essere l’idolo dell’alta società torinese, scelse invece il sacrificio e l’amore per gli ultimi. I suoi investimenti non erano di questo mondo: Pier Giorgio aveva una banca in Cielo che, secondo le sue stesse parole, rendeva il mille per cento. Avrebbe potuto vivere la sua giovinezza tra ricevimenti e feste da ballo, ma preferì essere il facchino dei poveri, trascinando per le vie di Torino i carretti carichi di masserizie degli sfrattati, o recapitando loro, in squallide soffitte, grossi pacchi colmi di cibo e indumenti. Egli, il figlio dell’Ambasciatore d’Italia a Berlino, il figlio del Senatore, con sorprendente umiltà si fece questuante per i suoi poveri, fino a ridursi al verde, così da rincasare spesso fuori orario per non avere neppure i pochi centesimi per il biglietto del tram.

Il segreto della santità di Pier Giorgio fu il suo grande amore per l’Eucaristia e per la Madonna. In breve tempo Gesù e Maria lo trasformarono, preparandolo per il Cielo, tanto da farlo esclamare:

“Il giorno della mia morte sarà il più bello della mia vita… Se Dio mi chiamerà, ubbidirò volentieri”.

L’Eucaristia quotidiana era il centro della sua giovane vita: per questo appuntamento si alzava molto presto, rinunciando perfino alle gite, se gli impedivano di partecipare alla S. Messa. Partecipava anche alle adorazioni notturne, notti intere passate in preghiera in una chiesa da cui usciva con gli amici alle prime luci dell’alba, urlando la sua gioia di vivere.

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La sua preghiera preferita era il S. Rosario, sgranato per strada o camminando sui sentieri di montagna, in compagnia di altri giovani o inginocchiato accanto al letto. Per ricordare loro l’impegno della preghiera e la devozione alla Vergine, che egli onorava in modo speciale nel Santuario di Oropa, Pier Giorgio amava regalare rosari.

Avrebbe potuto condurre un’esistenza spensierata e brillante, ma sentì più forte dentro di sé l’invito di Cristo Vieni e seguimi”. Fino alla fine. Fino alla morte, avvenuta nel 1925, due mesi prima della laurea, per una poliomielite fulminante, contratta proprio assistendo uno dei suoi malati. I funerali furono un accorrere di amici e soprattutto di poveri. I primi a restare allibiti, al vederlo tanto amato e tanto noto, furono i suoi familiari, che per la prima volta capirono dove Pier Giorgio avesse veramente abitato nei suoi pochi anni di vita, nonostante avesse una casa confortevole e ricca, dove arrivava sempre in ritardo a causa degli innumerevoli impegni in favore dei più bisognosi.

Nel 1989 Giovanni Paolo II, recatosi a pregare sulla tomba di Pier Giorgio, affermò:

“Volevo rendere omaggio ad un giovane che ha saputo testimoniare Cristo con singolare efficacia… Anch’io nella mia giovinezza ho sentito il benefico influsso del suo esempio e, da studente, sono rimasto impressionato dalla forza della sua testimonianza cristiana”.

E ancora, il 20 maggio 1990, giorno della sua Beatificazione, il Santo Padre disse:

“Egli se ne è andato giovane da questo mondo, ma ha lasciato un segno nell’intero secolo e non soltanto in questo secolo… Tutta immersa nel mistero di Dio e tutta dedita al costante servizio del  prossimo: così si può riassumere la sua giornata terrena”.

La Chiesa ne celebra la memoria il 4 luglio, giorno della sua nascita al Cielo.

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Preghiera al Beato Pier Giorgio Frassati

O Padre, Tu hai donato al giovane Pier Giorgio Frassati la gioia di incontrare Cristo e di vivere con coerenza la sua fede, nel servizio dei poveri e dei malati; per sua intercessione concedi anche a noi di salire come lui lungo i sentieri delle beatitudini evangeliche e di imitare la sua generosità per diffondere nella società lo spirito del Vangelo. Per Cristo Nostro Signore. Amen.

+ Giovanni Saldarini, Arcivescovo di Torino

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Pensieri del Beato Pier Giorgio Frassati

“Ho provato come sono vere le parole di S. Agostino: Signore, il nostro cuore non ha pace finché non riposa in Te. Infatti stolto è colui che va dietro alle gioie del mondo perché queste sono sempre passeggere e arrecano dolori, mentre l’unica vera gioia è quella che ci dà la fede… La fede è per me la prima cosa e per essa farò qualsiasi sacrificio… Solo la fede ci dà la possibilità di vivere”.

“Vivere senza una fede, senza un patrimonio da difendere, senza sostenere in una lotta continua la Verità, non è vivere, ma vivacchiare… Anche attraverso ogni disillusione dobbiamo ricordare che siamo gli unici che possediamo la Verità”.

“Finché la fede mi darà la forza sarò sempre allegro. Ogni cattolico non può non essere allegro; la tristezza deve essere bandita dagli animi dei cattolici”.

“La fede datami dal Battesimo mi suggerisce con voce sicura: Date solo non farai nulla, ma se Dio avrai per centro di ogni tua azione allora arriverai fino alla fine”.

“Io vi esorto, o giovani, con tutte le forze dell’anima, ad accostarvi il più possibile alla Mensa Eucaristica; cibatevi di questo Pane degli Angeli e di là trarrete la forza per combattere le lotte interne, contro le passioni e contro tutte le avversità!”.

“Gesù mi fa visita ogni mattina nella Comunione, io la restituisco nel misero modo che posso, visitando i poveri”.

“Non bisogna dare degli stracci ai poveri!… Non dimenticare mai che, anche se la casa è sordida, tu ti avvicini a Cristo, che ha detto: il bene fatto a loro è fatto a Lui. Intorno al miserabile io vedo una luce che noi non abbiamo… Il nostro servizio fa maggior bene a noi che ai poveri… Dovunque si può sempre fare un po’ di bene”.

“La pace sia nel tuo animo; ogni altro dono che si possegga in questa vita è vanità, come sono vane tutte le cose del mondo”.

“La nostra vita, per essere cristiana, è una continua rinunzia, un continuo sacrificio, che però non è pesante, quando solo si pensi che cosa sono questi pochi anni passati nel dolore, in confronto all’eternità felice, dove la gioia non avrà misura e fine, dove godremo una pace che non si può immaginare”.

“Bello è vivere in quanto al di là v’è la nostra vera Vita, altrimenti chi potrebbe portare il peso di questa esistenza? Se non vi fosse un premio alle sofferenze, un gaudio eterno, come si potrebbe spiegare la rassegnazione ammirabile di tante povere creature che lottano con la vita e spesse volte muoiono sulla breccia, se non ci fosse la certezza della Giustizia di Dio?”.

“La vita degli onesti è la più difficile, ma è la più breve per raggiungere quella del Cielo… La morte, unico mistero, non guarda in faccia nessuno, e dissolverà il mio corpo e in poco tempo lo renderà in polvere. Ma, oltre al corpo, c’è l’anima a cui bisogna che dedichiamo tutte le nostre forze, perché possa presentarsi al Tribunale di Dio senza colpa… D’ora in poi cercherò di fare ogni giorno una piccola preparazione alla morte per non dovermi trovare impreparato in punto di morte e dover rimpiangere gli anni belli della gioventù, sprecati sul lato spirituale… La vita deve essere una preparazione continua per l’altra, perché non si sa mai il giorno e l’ora del nostro trapasso”.

“Questa vita è breve; soltanto dopo viene la vera Vita, nella quale trionferà la Giustizia… Nel giorno il cui il Signore vorrà, ci ritroveremo insieme nella nostra vera Patria a cantare le lodi di Dio”.

“L’avvenire è nelle mani di Dio e meglio di così non potrebbe andare”.

“Che enorme valore ha l’essere in salute come lo siamo noi! Perciò la nostra salute deve essere messa al servizio di chi non ne ha, ché altrimenti si tradirebbe il dono stesso di Dio e la sua benevolenza”.

“Non bisogna dimenticare che se gli esercizi fisici irrobustiscono il corpo, è necessario che altrettanto sani e forti principi morali affinino e irrobustiscano l’anima”.

“Non chi subisce deve temere, ma chi usa la prepotenza. Quando Dio è con noi, non si deve aver paura di nulla e di nessuno… C’è Dio che ci difende e ci dà forza”.

“Ci trattarono male, ma noi abbiamo risposto recitando il S. Rosario… Il mio testamento (il S. Rosario) lo porto sempre con me”.

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Novena al beato Pier Giorgio Frassati (dal 25 giugno al 3 luglio)

Posté par atempodiblog le 24 juin 2013

Novena al beato Pier Giorgio Frassati (dal 25 giugno al 3 luglio)
Tratto da: Pier Giorgio Frassati.org

Novena al beato Pier Giorgio Frassati (dal 25 giugno al 3 luglio) dans Beato Pier Giorgio Frassati beato-Piergiorgio-Frassati

PRIMO GIORNO

GESU’ dice: “Beati i poveri in spirito perché di essi è il regno dei cieli”.

PIER GIORGIO risponde: la fede datami nel Battesimo mi suggerisce con voce sicura: “Da te non farai nulla ma se Dio avrai per centro di ogni tua azione, allora si arriverai fino alla fine”.

PREGHIAMO: Beato Pier Giorgio, insegnami la vera povertà di spirito. Aiutami a capire che Dio mi ama e che mi chiede di amare gli altri, specialmente coloro che sono nel bisogno. Conducimi a fare delle scelte nella mia vita che prediligano il servizio di Dio e dei fratelli, anziché l’affannosa ricerca di ricchezze e gioie del mondo. Donami una amore speciale per il povero e per il malato.

Beato Pier Giorgio, chiedo la tua intercessione per ottenere da Dio, che ama i poveri, tutte le grazie necessarie al mio bene spirituale e temporale. Con fiducia ti chiedo aiuto (formula la tua richiesta).

SECONDO GIORNO

GESU’ disse: “Beati gli afflitti perché saranno confortati”.

PIER GIORGIO risponde: La nostra vita per essere cristiana, è una continua rinunzia, un continuo sacrificio che però non è pesante quando solo si pensi che cosa sono questi pochi anni passati nel dolore in confronto all’eternità felice, dove la gioia non avrà misura e fine, dove godremo una pace che non si può immaginare.

PREGHIAMO: Beato Pier Giorgio, insegnami che devo essere anche capace di piangere, per essere capace di gioire. Mostrami come affrontare il mio dolore, senza evitarlo o pretendere che non ci sia. Aiutami ad immergermi in qualsiasi dolore presente così che la mia anima possa svuotarsi ed essere colmata dalla pace del Signore.

Beato Pier Giorgio, chiedo la tua intercessione per ottenere da Dio, che è il Consolatore, tutte le grazie necessarie al mio bene spirituale e temporale. Con fiducia ti chiedo aiuto (formula la tua richiesta).

TERZO GIORNO

GESU’ dice: “Beati i miti, perché erediteranno la terra”.

PIER GIORGIO risponde: Con la violenza si semina l’odio e si raccolgono poi i frutti nefasti di tale seminagione, con la carità si semina negli uomini la Pace, ma non la pace del mondo, la Vera Pace che solo la Fede di Gesù Cristo ci può dare affratellandoci gli uni con gli altri.

PREGHIAMO: Beato Pier Giorgio, guidami nel pretendere la legittima eredità di figlio di Dio ed erede del Suo regno. Mostrami, con il tuo esempio, come essere lento all’ira e delicato nei miei rapporti con gli altri. Aiutami a comunicare la pace di Cristo, pronunciando parole di pace e vivendo la vita nella pace.

Beato Pier Giorgio chiedo la tua intercessione per ottenere da Dio, che è mite e umile di cuore, tutte le grazie necessarie al mio bene spirituale e temporale. Con fiducia ti chiedo aiuto (formula la tua richiesta).

QUARTO GIORNO

GESU’ dice: “Beati coloro che hanno fame e sete della giustizia, perché saranno saziati”.

PIER GIORGIO risponde: Anche noi abbiamo perduto la cosa più bella e più buona che Dio ha dato a tutti gli uomini, ossia la libertà

PREGHIAMO: Beato Pier Giorgio, aiutami a cercare e desiderare la giustizia di Dio, il Suo progetto per la mia vita e per la salvezza del mondo. Mostrami la strada dell’abbandono così che io possa desiderare nient’altro che di essere al servizio del Signore e del Suo regno. Conducimi alla mensa dell’amore, dove sarò realmente saziato

Beato Pier Giorgio, chiedo la tua intercessione per ottenere da Dio, che è Giusto, tutte le grazie necessarie al mio bene spirituale e temporale. Con fiducia ti chiedo aiuto (formula la tua richiesta).

QUINTO GIORNO

GESU’ disse: “Beati i misericordiosi, perché otterranno misericordia”.

PIER GIORGIO risponde: L’apostolo S. Paolo dice “la carità di Cristo ci abbisogna” e senza questo fuoco, che a poco a poco deve distruggere la nostra personalità per palpitare solo per i dolori degli altri, noi non saremo cristiani e tanto meno cattolici.

PREGHIAMO: Beato Pier Giorgio, insegnami con il tuo esempio di misericordia ad aprire ancora di più il mio cuore a coloro che sono nel bisogno, specialmente i poveri e i malati. Guidami nell’estendere quella misericordia non solo agli amici ma anche agli sconosciuti, non solo a coloro che mi vogliono bene ma anche a coloro che non mi amano. Aiutami ad essere il riflesso della misericordia di Dio, specialmente nelle parole e in gesti di perdono.

Beato Pier Giorgio ti prego di intercedere presso Dio, che è pieno di Grazia, Misericordioso e Giusto, affinché mi conceda tutte le grazie necessarie al mio bene spirituale e temporale. Per questo mi rivolgo a te, con fiducia, (formulare la propria richiesta).

SESTO GIORNO

GESU’ disse: Beati i puri di cuore, perché vedranno Dio.

PIER GIORGIO risponde: Ti prego di pregare un po’ per me affinchè Dio mi dia una volontà ferrea, che non si pieghi e non venga meno ai suoi progetti.

PREGHIAMO: Beato Pier Giorgio, conducimi lungo il sentiero della purezza, perché solo i puri di cuore potranno vedere il volto di Dio. Aiutami ad essere fedele all’alleanza che ho stipulato con Dio nel battesimo, che io sia sempre fedele al Suo volere e possa offrirGli una devozione sincera. Mostrami, con la tua vita, come essere coerenti e instancabilmente impegnati a proclamare il regno di Dio sulla terra.

Beato Pier Giorgio, ti chiedo di intercedere presso Dio, che è puro amore e santità, perché mi conceda tutte le grazie necessarie al mio bene spirituale e temporale. Ti chiedo aiuto con fiducia (formula la propria richiesta).

SETTIMO GIORNO

GESU’ disse: “Beati i portatori di pace, perché saranno chiamati figli di Dio”.

PIER GIORGIO risponde: Ti faccio i miei migliori auguri anzi uno solo, ma credo sia l’unico che da vero amico ad un amico caro si possa fare ed è: La Pace del Signore sia sempre con te poiché quando ogni giorno tu possederai la pace sarai veramente ricco.

PREGHIAMO: Beato Pier Giorgio, nonostante le tue lotte giornaliere, hai trovato la pace trovando benessere nel lavoro, nello studio e nel gioco; nella preghiera da solo e con gli altri; nel silenzio e nel canto, nelle risate e in conversazioni serie con gli amici. Guidami verso quella pace interiore che mi permetta di condividere la pace con gli altri.

Beato Pier Giorgio, ti chiedo di intercedere presso Dio, che è la nostra pace, affinché mi conceda tutte le grazie necessarie al mio bene spirituale e temporale. Mi rivolgo a Te con fiducia, (specificare la grazia richiesta)

OTTAVO GIORNO

GESU’ disse: Beati coloro che sono perseguitati dalla giustizia perché è loro il regno di Dio.

PIER GIORGIO risponde: Vivere senza una Fede senza un patrimonio da difendere senza sostenere in una lotta continua la Verità non è vivere ma vivacchiare.

PREGHIAMO: Beato Pier Giorgio, insegnami il silenzio di fronte alle umiliazioni e alle critiche ingiuste. Guidami anche ad essere coraggioso come te nello schierarmi con fermezza dalla parte della verità di Dio. Aiutami ad esserGli fedele in tutte le cose, così che la Sua volontà sia fatta attraverso la mia vita. Mostrami come perseverare nella lotta per le cose sante e onorevoli.

Beato Pier Giorgio, ti chiedo di intercedere presso Dio, che è la sorgente della grazia e della verità, perché mi conceda tutte le grazie necessarie al mio bene spirituale e temporale. Mi rivolgo a te con fiducia: (specificare la richiesta).

NONO GIORNO

GESU’ disse: Beati voi…quando vi perseguiteranno e diranno ogni sorta di..e falsità contro di voi per causa mia. Gioite a siate felici, perché grande è la vostra ricompensa nei cieli

PIER GIORGIO risponde: Noi, che per grazia di Dio siamo cattolici, non dobbiamo sciupare i più begli anni della nostra vita, dobbiamo temprarci per essere pronti a sostenere le lotte che dovremo certamente combattere per il compimento del nostro programma e per dare così in un non lontano avvenire alla nostra Patria giorni più lieti ed una società moralmente sana. Ma per tutto ciò occorre la preghiera continua per ottenere da Dio quella grazia senza la quale le nostre forze sono vane.

PREGHIAMO: Beato Pier Giorgio, mostrami come sopportare tutte le malvagità pazientemente. Aiutami ad accettare le sofferenze che mi vengono inflitte a causa del mio desiderio di essere fedele a Gesù.

Beato Pier Giorgio, ti prego di intercedere presso Dio, che protegge l’innocente, perché mi conceda tutte le grazie necessarie al mio bene spirituale e temporale. Mi rivolgo a te con fiducia (specificare la richiesta).

LITANIE

Signore pietà.

Signore pietà.

Cristo pietà.

Cristo pietà.

Signore pietà.

Signore pietà.

Dio, nostro Padre nel cielo.

abbi pietà di noi.

Dio, Figlio, Redentore del mondo.

abbi pietà di noi.

Dio, Spirito Santo,

abbi pietà di noi.

Santa Trinità, unico Dio,

abbi pietà di noi.

Santa Maria,

prega per noi.

Tutti gli angeli e i santi,

pregate per noi.

Beato Pier Giorgio Frassati,

prega per noi (da ripetere dopo ciascuna invocazione).

Figlio amoroso e fratello,

Sostegno nella vita di famiglia,

Amico di coloro che sono senza amici,

Il più cristiano dei compagni,

Leader dei giovani,

Aiuto dei bisognosi,

Maestro di carità,

Protettore dei poveri,

Conforto dei malati,

Atleta per il regno di Dio,

Conquistatore delle montagne della vita,

Difensore della verità e della virtù,

Oppositore di ogni ingiustizia,

Cittadino patriottico della nazione,

Figlio fedele della chiesa,

Giovane devoto della Madonna,

Adoratore ardente dell’Eucarestia,

Fervente studioso delle scritture,

Seguace di San Domenico,

Appassionato lettore di San Paolo,

Apostolo della preghiera e del digiuno,

Guida ad un amore profondo per Gesù,

Diligente nel lavoro e nello studio,

Gioioso in tutte le circostanze della vita,

Forte nel salvaguardare la castità,

Silenzioso nel dolore e nella sofferenza,

Fedele alle promesse del Battesimo,

Modello di umiltà,

Esempio di distacco,

Specchio di obbedienza,

Uomo delle Beatitudini,

Agnello di Dio, che togli i peccati del mondo, abbi pietà di noi.

Agnello di Dio, che togli i peccati del mondo, abbi pietà di noi.

Agnello di Dio, che togli i peccati del mondo, abbi pietà di noi.

Prega per noi, Beato Pier Giorgio Frassati.

Affichè siamo degni delle promesse di Cristo.

PREGHIERA

Preghiamo:

Padre, che hai dato al giovane Pier Giorgio Frassati la gioia di incontrare Cristo e di vivere la sua fede nel servizio del povero e del malato. Fa che attraverso la sua intercessione, possiamo anche noi camminare attraverso il sentiero delle Beatitudini e seguire il suo di generosità per diffondere lo spirito del Vangelo nella società. Per Cristo Nostro Signore. Amen. (card. Giovanni Saldarini)

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La grazia di essere cattolici

Posté par atempodiblog le 4 novembre 2012

La grazia di essere cattolici dans Beato Pier Giorgio Frassati piergiorgiofrassati

“Ogni giorno di più comprendo quale grazia sia l’essere cattolici. Vivere senza una fede, senza un patrimonio da difendere, senza sostenere in una lotta continua la verità non è vivere, ma vivacchiare… anche attraverso ogni disillusione dobbiamo comprendere che siamo gli unici che possediamo la Verità”.

Beato Pier Giorgio Frassati

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Confidiamo nella Provvidenza Divina e nella Sua Misericordia

Posté par atempodiblog le 4 juillet 2011

Confidiamo nella Provvidenza Divina e nella Sua Misericordia dans Beato Pier Giorgio Frassati Beato-Pier-Giorgio-Frassati

Nelle mie lotte interne mi sono spesso domandato perché dovrei io essere triste? dovrei soffrire, sopportare a malincuore questo sacrifizio? Ho forse io perso la Fede? no, grazie a Dio, la mia Fede è ancora abbastanza salda ed allora rinforziamo, rinsaldiamo questa che è l’unica Gioia, di cui uno possa essere pago in questo mondo.
Ogni sacrificio vale solo per essa; poi, come cattolici, noi abbiamo un Amore che supera ogni altro e che dopo quello dovuto a Dio è immensamente bello, come bella è la nostra religione. Amore che ebbe per avvocato quell’Apostolo, che lo predicò giornalmente in tutte le sue lettere ai vari Fedeli. La Carità, senza di cui, dice S. Paolo, ogni altra virtù non vale. Essa sì che può essere di guida e d’indirizzo per tutta la vita, per tutto un programma. Essa con la Grazia di Dio può essere la meta a cui il mio animo può attendere. Ed allora noi al primo momento siamo sgomenti, perché è un programma bello, ma duro, pieno di spine e di poche rose, ma confidiamo nella Provvidenza Divina e nella Sua Misericordia.

Pier Giorgio Frassati – Lettera a Isidoro Bonini (Torino, 6/3/1925)

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L’unico augurio che può farti un vero amico

Posté par atempodiblog le 12 janvier 2011

L'unico augurio che può farti un vero amico dans Beato Pier Giorgio Frassati piergiorgiofrassati

Ti faccio l’unico augurio che può farti un vero amico: la pace del Signore sia sempre con te, poiché quando tu possiederai la pace ogni giorno, sarai veramente ricco.

Pier Giorgio Frassati

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L’unione nella preghiera

Posté par atempodiblog le 20 juillet 2009

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Io vorrei che noi giurassimo un patto che non conosce confini terreni né limiti temporali: l’unione nella preghiera”.

di Pier Giorgio Frassati

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