7 settembre: giornata di digiuno e di preghiera

Posté par atempodiblog le 1 septembre 2013

7 settembre: giornata di digiuno e di preghiera dans Amicizia 9t89

“Cosa possiamo fare noi per la pace nel mondo? Come diceva Papa Giovanni, a tutti spetta il compito di ricomporre i rapporti di convivenza nella giustizia e nell’amore. Una catena di impegna per la pace unisca tutti gli uomini e le donne di buona volontà. È un forte e pressante invito che rivolgo all’intera Chiesa cattolica, ma anche estendo a tutti i cristiani di altre confessioni, agli uomini e donne di altre religioni e anche a quei fratelli e sorelle che non credono. La pace è un bene che supera ogni barriera, perché è un bene di tutta l’umanità”. “Ripeto a voce alta: non è la cultura dello scontro, la cultura del conflitto quella che costruisce la convivenza nei popoli e tra i popoli, ma quella la cultura dell’incontro, la cultura del dialogo. Questa è l’unica strada per la pace. Il grido della pace si levi alti perché giunga al cuore di tutti e tutti ripongano le armi e si lascino guidare da un anelito di pace”. Per questo il Santo Padre ha deciso “di indire per tutta la Chiesa il 7 settembre prossimo, vigilia della ricorrenza della Natività di Maria Regina della pace, una giornata di digiuno e di preghiera per la pace in Siria e nel Medio Oriente e nel mondo intero”.

Fonte: Agenzia SIR

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Mariathon: aiutiamo la Madonna ad aiutarci (8-10 maggio 2013)

Posté par atempodiblog le 7 mai 2013

In questi giorni siamo chiamati a testimoniare quello che Radio Maria ci dona ogni giorno con le sue trasmissioni, portando la luce, la pace e la gioia nei cuori.

Mariathon: aiutiamo la Madonna ad aiutarci (8-10 maggio 2013) dans Amicizia mariatonaradiomaria

In questi giorni facciamo il nostro pezzo di strada da casa alla posta o da casa alla banca e cerchiamo anche di diffondere e invitare la gente a fare la mariatona.

Mariatona dans Stile di vita

- Tutte le Radio Maria del mondo si preparano per organizzare la Mariatona -

Noi la faremo Mercoledì 8 – Giovedì 9  – Venerdì 10 Maggio.

Ci mobiliteremo per raccogliere fondi per diffondere Radio Maria nel mondo e per aiutare le Radio Maria dei paesi più poveri. Aiutiamo la Madonna ad aiutarci.

- In preparazione della Mariatona vorrei rendervi partecipi di questa e-mail:

Salve,

sono straniera,di origine africana ,del Camerun ove vivo in questo momento.Mi sono interessata a radio maria e a medjugorje quando ero in ITALIA.Le scrivo per incorragiarla ,lei con tutti quelli che vi aiutano,e vi sostengono  per incorragiarvi.Che le mamma celeste vi colma di grazia e vi benedica,vi ricopra del suo manto virginale e prottetore.

In questo momento, sono provata dalla malattia ,lo stesso per la mia famiglia .Vorrei che lei ci ricordi in preghiera e durante le messe che celebrerà.

LA RINGRAZIO DI CUORE PER TUTTI GLI SFORZI CHE FATE PER SOSTENERE QUELLI CHE VI CHIAMANO IN SOCCORSO E VI CHIEDONO AIUTO.

NON CI DIMENTICHATE , la prego.

Padre Livio Fanzaga – Radio Maria

Divisore

Bollettino postale
Per aiutare Radio Maria con un versamento tramite conto corrente postale, i riferiementi sono i seguenti:

Conto Corrente Postale n° 14 52 22 21
intestato a: Associazione Radio Maria A.P.S.
casella postale 209 – 22036 Erba (CO)

SOLO PER LA SVIZZERA:
Conto Corrente Postale 69-7191-8
Banca Raiffaisen, Filiale di Mendrisio

Bonifico bancario
Per sostenere Radio Maria tramite un bonifico bancario, il conto corrente di riferimento è:

Banca Intesa Sanpaolo Spa
Filiale di Erba (CO)
IBAN: IT 27 W 03069 51270 100000015864

Per versamenti dall’estero:
BIC:BCITITMM

Per altre modalità di donazione visita Freccia mariathon.org

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Ognuno ha un numero di anime da salvare

Posté par atempodiblog le 6 février 2013

Ognuno ha un numero di anime da salvare dans Amicizia Ognuno-ha-un-numero-di-anime-da-salvare

Fin dall’eternità, a ognuno è stato fissato un numero di anime che deve salvare e quindi ognuno di noi si interroghi… anch’io lo faccio, anzi, ho talmente paura che dico al Signore: “So che Tu hai assegnato a me un numero di anime da salvare, che neanche una se ne perda”, metto le mani avanti!

Fate questa riflessione, cari amici, che è salutare: pensate che a ognuno di voi è stato assegnato il numero di anime da salvare e impegnatevi su questo punto.

Padre Livio Fanzaga

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Atempodiblog nuovamente on-line

Posté par atempodiblog le 17 janvier 2013

Ringrazio lo Staff di Unblog.fr per aver rimesso on-line il blog che era diventato « invisibile » a causa di problemi.
Rinnovo l’affidamento del blog alla Regina del Cielo e della terra. Buon 2013 a tutti!

Atempodiblog nuovamente on-line dans Amicizia mariaeges

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Uniti in Dio

Posté par atempodiblog le 27 octobre 2012

Uniti in Dio dans Amicizia

“Più andremo verso Dio e più saremo uniti, cioè avvicinati.
Gli esseri umani non sono paralleli ma convergenti e Dio è il loro fuoco”.

Léon Bloy

Fonte: Il canto del Cuore

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Iniziare dalla carità

Posté par atempodiblog le 16 mai 2012

Decidersi a “volere” la volontà di Dio dans Citazioni, frasi e pensieri josemariaescrivadebalag

Prima, maltratti… Poi, senza dare il tempo di reagire, gridi: «Adesso, carità fra noi tutti!».

— Se cominciassi dalla seconda cosa, non arriveresti mai alla prima.

San Josemaría Escrivá de Balaguer

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L’amicizia con Gesù

Posté par atempodiblog le 18 février 2012

L’amicizia con Gesù dans Amicizia L-amicizia-con-Ges

“Il centro di una vita felice, di una vita vera, è l’amicizia con Gesù, il Signore. E questa amicizia si impara nell’amore per la Sacra Scrittura, nell’amore per la liturgia, nella fede profonda, nell’amore per Maria, in modo da conoscere sempre più realmente Dio stesso e così la vera felicità, la meta della nostra vita”.

Benedetto XVI

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La vita cristiana

Posté par atempodiblog le 17 février 2012

La vita cristiana dans Amicizia Suor-Elvira

Ciò che ciascuno di noi sta cercando è l’amicizia vera: la verità, l’onestà, l’amore.
Il Signore stesso ci ha dato la nostalgia della comunione, dell’amicizia tra di noi; Lui ha messo dentro di noi la nostalgia del bene, della comprensione, di saper amare, perdonare, ricominciare con gioia.
La vita bella, la vita vera si realizza con cose piccole. I nostri ragazzi sono felici proprio perché si scoprono buoni. E ognuno di noi ha ricevuto il grandioso dono della coscienza, che ci dice la verità. Anche quando siamo cattivi, possiamo rimediare, la coscienza ci dice come fare: chiedendo perdono! Tutti sbagliano ed è naturale, ma non dobbiamo tenerci il “broncio”, covare rancore, rabbia, vendetta.
La nostra è una Comunità in cui ci vogliamo bene e lo facciamo attraverso le nostre povertà, perché tutti sbagliamo e nessuno è autorizzato a puntare il dito. Quando arriviamo al Cenacolo mettiamo in comune le nostre pochezze, non guardiamo chi è più buono, chi è più intelligente, chi lavora di più… mettiamo in comune quello che ci umilia, i nostri sbagli, le nostre povertà, i nostri fallimenti e lasciamo che sia Dio a risollevarci, a perdonarci e a unirci, facendo di noi la Sua famiglia.
Quanti tradimenti hanno subito i nostri giovani, quante lacrime nascoste hanno versato: é lì che sono nate le paure, il mutismo, la solitudine, la timidezza.
Per rendere felici i giovani basta far loro incontrare quello che veramente cercano: la pace, la verità senza maschere, la forza per vivere la bontà, l’umiltà, la pazienza reciproca, il saperci perdonare…. in una parola: la vita cristiana.
I nostri giovani in Comunità hanno sperimentato cosa vuol dire la fatica del lavoro, la misericordia di Dio, l’amore, l’amicizia vera tra di loro, il rispetto. Si sono conosciuti, aiutati, hanno visto che veramente la vita non era solo quella che stavano vivendo prima, hanno incontrato dei ragazzi come loro che volevano bene a loro disinteressatamente, che si correggevano l’un l’altro, che vivevano persino l’ansia di non far fallire il fratello, di lottare a tutti i costi perché non ritornasse nelle tenebre del suo passato. Tutto questo è amicizia! E senza magari neanche pensarci, è nato in loro l’amore per la vita: pensando agli altri, Dio ha donato a loro un amore nuovo alla vita.
Impariamo allora dai giovani che il nostro vero bene, la nostra felicità non è quello che ci esalta, ma è l’essere fratelli, sorelle, amici leali, senza ambizioni di arrivare chissà dove, ma in fondo, da soli! La felicità è fatta di cose semplici, piccole, che fanno stare bene il cuore.

di Suor Elvira Petrozzi – Comunità Cenacolo

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Un anno con… un amico speciale

Posté par atempodiblog le 1 janvier 2012

Un anno con… un amico speciale dans Amicizia Un-anno-speciale-con

Un’antica usanza della Chiesa consisteva nell’assegnare, all’inizio di ogni anno, ad ogni fedele un Santo come Avvocato e Protettore.

“Chiedete attraverso i vostri santi protettori, affinchè vi aiutino a crescere nell’amore verso Dio.” (Medjugorje 25/7/02)

Sul sito Innamorati di Maria  si può “sorteggiare” il “proprio” Santo protettore dell’anno.

Avete la possibilità di scoprire il vostro su:

http://infodamedjugorje.altervista.org:80/ilsantodellanno.html

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Una compagnia guidata al destino

Posté par atempodiblog le 7 novembre 2011

Una compagnia guidata al destino dans Amicizia Una-compagnia-guidata-al-destino

L’amicizia è una compagnia guidata al destino.
Bisogna cercare questa amicizia.
L’amicizia non è la possibilità di sfogarsi vicendevolmente.
L’amicizia è possedere in comune qualcosa di grande.
L’amicizia è tanto più grande quanto più è grande ciò che si possiede in comune.
Perciò la più grande amicizia è possedere in comune il destino.
Una compagnia guidata al destino.

Don Luigi Giussani

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È molto bello essere cristiani

Posté par atempodiblog le 24 juillet 2011

È molto bello essere cristiani dans Amicizia emmanuelmounier

È molto bello essere cristiani per la forza e la gioia che l’essere cristiani dà al cuore, la trasfigurazione dell’amore, dell’amicizia, delle ore, della morte.

Emmanuel Mounier

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Benedetto XVI ricorda l’opera di Papa Wojtyla e l’amicizia che li ha uniti

Posté par atempodiblog le 29 avril 2011

In un’intervista alla tv polacca [del 16 ottobre 2005 realizzata dal P. Andrzej Majewski sj], Benedetto XVI segnala i punti salienti del pontificato di Giovanni Paolo II.
Tratta da: AsiaNews

Benedetto XVI ricorda l'opera di Papa Wojtyla e l'amicizia che li ha uniti dans Amicizia papifp1

[...] Nell’intervista l’attuale Papa sottolinea che Giovanni Paolo II ha « creato una nuova sensibilità per i valori morali, per l’importanza della religione nel mondo » ed in tal modo si è realizzata « una nuova apertura, una nuova sensibilità per i problemi della religione, per la necessità della dimensione religiosa nell’uomo » e « soprattutto è cresciuta – in modo inimmaginabile – l’importanza del Vescovo di Roma ». Nella Chiesa ha creato « un nuovo amore per l’Eucaristia » e « un nuovo senso per la grandezza della Misericordia Divina »; « ha anche approfondito molto l’amore per la Madonna e ci ha così guidato ad una interiorizzazione della fede e, allo stesso tempo, ad una maggiore efficienza ». Senza dimenticare, « come sappiamo tutti, anche quanto sia stato essenziale il suo contributo per i grandi cambiamenti nel mondo nell’89, per il crollo del cosiddetto socialismo reale ».

Questo il testo integrale dell’intervista:

Il 16 ottobre del 1978, il cardinale Karol Wojtyla diventò Papa e da quel giorno Giovanni Paolo II, per oltre 26 anni, da Successore di San Pietro, come è Lei adesso, ha guidato la Chiesa assieme ai vescovi e ai cardinali. Tra i cardinali vi era anche Vostra Santità, persona singolarmente apprezzata e stimata dal suo predecessore; persona di cui il Pontefice Giovanni Paolo II ebbe a scrivere nel libro « Alzatevi, andiamo » – e qui cito – « Ringrazio Iddio per la presenza e l’aiuto del cardinale Ratzinger. E’ un amico provato », ha scritto Giovanni Paolo II.

Padre Santo come è iniziata questa amicizia e quando Vostra Santità ha conosciuto il cardinale Karol Wojityla?
Personalmente lo ho conosciuto soltanto nei due pre-conclave e conclave del ’78. Avevo naturalmente sentito parlare del cardinale Wojityla, inizialmente soprattutto nel contesto della corrispondenza fra vescovi polacchi e tedeschi nel ’65. I cardinali tedeschi mi hanno raccontato come era grandissimo il merito e il contributo dell’arcivescovo di Cracovia e che era proprio l’anima di questa corrispondenza realmente storica. Da amici universitari avevo anche sentito della sua filosofia e della grandezza della sua figura di pensatore. Ma come ho detto l’incontro personale la prima volta si è realizzato per il conclave del ’78. Dall’inizio ho sentito una grande simpatia e, grazie a Dio, immeritatamente, il cardinale di quel tempo mi ha donato fin dall’inizio la sua amicizia. Sono grato per questa fiducia che mi ha donato, senza i miei meriti. Soprattutto vedendolo pregare, ho visto e non solo capito, ho visto che era un uomo di Dio. Questa era l’impressione fondamentale: un uomo che vive con Dio, anzi in Dio. Mi ha poi impressionato la cordialità, senza pregiudizi, con la quale si è incontrato con me. In questi incontri del pre-conclave dei cardinali, ha preso diverse volte la parola e qui ho avuto anche la possibilità di sentire la statura del pensatore. Senza grandi parole, era così nata un’amicizia che veniva proprio dal cuore e, subito dopo la sua elezione, il Papa mi ha chiamato diverse volte a Roma per colloqui e alla fine mi ha nominato Prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede.

Dunque non è stata una sorpresa questa nomina e questa convocazione a Roma?
Per me era un po’ difficile, perché dall’inizio del mio episcopato a Monaco, con la solenne consacrazione a vescovo nella cattedrale di Monaco, vi era per me un obbligo, quasi un matrimonio con questa diocesi ed avevano anche sottolineato che dopo decenni ero il primo vescovo originario della diocesi. Mi sentivo quindi molto obbligato e legato a questa diocesi. C’erano poi dei problemi difficili che non erano ancora risolti e non volevo lasciare la diocesi con dei problemi non risolti. Di tutto questo ho discusso con il Santo Padre, con grande apertura e con questa fiducia che aveva il Santo Padre, che era molto paterno con me. Mi ha dato quindi tempo di riflettere, egli stesso voleva riflettere. Alla fine mi ha convinto, perché  questa era la volontà di Dio. Potevo così accettare questa chiamata e questa responsabilità grande, non facile, che di per sé superava le mie capacità. Ma nella fiducia alla paterna benevolenza del Papa e con la guida dello Spirito Santo, potevo dire di sì.

Questa esperienza durò per più di 20 anni…
Sì, sono arrivato nel febbraio dell’82 ed è durata  fino alla morte del Papa nel 2005.

Quali sono, secondo Lei, Santo Padre, i punti più significativi del Pontificato di Giovanni Paolo II?
Possiamo avere, direi, due punti di vista: uno ad extra – al mondo -,  ed uno ad intra  – alla Chiesa -. Riguardo al mondo, mi sembra che il Santo Padre, con i suoi discorsi, la sua persona, la sua presenza, la sua capacità di convincere, ha creato una nuova sensibilità per i valori morali, per l’importanza della religione nel mondo. Questo ha fatto sì che si creasse una nuova apertura, una nuova sensibilità per i problemi della religione, per la necessità della dimensione religiosa nell’uomo e soprattutto è cresciuta – in modo inimmaginabile – l’importanza del Vescovo di Roma. Tutti i cristiani hanno riconosciuto – nonostante le differenze e nonostante il loro non riconoscimento del Successore di Pietro – che è lui il portavoce della cristianità. Nessun altro al mondo, a livello mondiale può parlare così nel nome della cristianità e dar voce e forza nell’attualità del mondo alla realtà cristiana. Ma anche per la non cristianità e per le altre religioni, era lui il portavoce dei grandi valori dell’umanità. E’ anche da menzionare che è riuscito a creare un clima di dialogo fra le grandi religioni e un senso di comune responsabilità che tutti abbiamo per il mondo, ma anche che le violenze e le religioni sono incompatibili e che insieme dobbiamo cercare la strada per la pace, in una responsabilità comune per l’umanità. Spostiamo l’attenzione ora verso la situazione della Chiesa. Io direi che, anzitutto, ha saputo entusiasmare la gioventù per Cristo. Questa è una cosa nuova, se pensiamo alla gioventù del ’68 e degli anni Settanta. Che la gioventù si sia entusiasmata per Cristo e per la Chiesa ed anche per valori difficili, poteva ottenerlo soltanto una personalità con quel carisma; soltanto Lui poteva in tal modo riuscire a mobilitare la gioventù del mondo per la causa di Dio e per l’amore di Cristo. Nella Chiesa ha creato – penso – un nuovo amore per l’Eucaristia. Siamo ancora nell’Anno dell’Eucaristia, voluto da lui, con tanto amore; ha creato un nuovo senso per la grandezza della Misericordia Divina; e ha anche approfondito molto l’amore per la Madonna e ci ha così guidato ad una interiorizzazione della fede e, allo stesso tempo, ad una maggiore efficienza. Naturalmente bisogna menzionare – come sappiamo tutti – anche quanto sia stato essenziale il suo contributo per i grandi cambiamenti nel mondo nell’89, per il crollo del cosiddetto socialismo reale.

Nel corso dei suoi incontri personali e dei colloqui con Giovanni Paolo II, che cosa faceva maggior impressione a Vostra Santità? Potrebbe raccontarci i suoi ultimi incontri, forse di quest’anno, con Giovanni Paolo II?
Sì. Gli ultimi due incontri li ho avuti, un primo, al Policlinico « Gemelli », intorno al 5-6 febbraio; e, un secondo, il giorno prima della sua morte, nella sua stanza. Nel primo incontro il Papa soffriva visibilmente, ma era pienamente lucido e molto presente. Io era andato semplicemente per un incontro di lavoro, perché avevo bisogno di alcune sue decisioni. Il Santo Padre – benché soffrendo – seguiva con grande attenzione quanto dicevo. Mi comunicò in poche parole le sue decisioni, mi diede la sua benedizione, mi salutò in tedesco, accordandomi tutta la sua fiducia e la sua amicizia. Per me è stato molto commovente vedere, da una parte, come la sua sofferenza fosse in unione col Signore sofferente, come portasse la sua sofferenza con il Signore e per il Signore; e, dall’altra, vedere come risplendesse di una serenità interiore e di una lucidità completa. Il secondo incontro è stato il giorno prima della morte: era ovviamente più sofferente, visibilmente, circondato da medici ed amici. Era ancora molto lucido, mi ha dato la sua benedizione. Non poteva più parlare molto. Per me questa sua pazienza nel soffrire è stato un grande insegnamento, soprattutto riuscire a vedere e a sentire come fosse nella mani di Dio e come si abbandonasse alla volontà di Dio. Nonostante i dolori visibili, era sereno, perché era nelle mani dell’Amore Divino.

Lei, Santo Padre, spesso nei suoi discorsi evoca la figura di Giovanni Paolo II, e di Giovanni Paolo II dice che era un Papa grande, un predecessore compianto e venerato. Ricordiamo sempre le parole di Vostra Santità espresse alla Messa del 20 aprile scorso, parole dedicate proprio a Giovanni Paolo II. E’ stato Lei, Santo Padre, a dire – e qui cito – « sembra che egli mi tenga forte per mano, vedo i suoi occhi ridenti e sento le sue parole, che in quel momento rivolge a me in particolare: ‘non aver paura!’ ». Santo Padre, una domanda alla fine molto personale: Lei continua ad avvertire la presenza di Giovanni Paolo II, e se è così, in che modo?
Certo. Comincio a rispondere alla prima parte della sua domanda. Avevo inizialmente, parlando dell’eredità del Papa, dimenticato di parlare dei tanti documenti che ci ha lasciato – 14 Encicliche, tante Lettere Pastorali e tanti altri – e tutto questo rappresenta un patrimonio ricchissimo che non è ancora sufficientemente assimilato nella Chiesa. Io considero proprio una mia missione essenziale e personale di non emanare tanti nuovi documenti, ma di fare in modo che questi documenti siano assimilati, perché sono un tesoro ricchissimo, sono l’autentica interpretazione del Vaticano II. Sappiamo che il Papa era l’uomo del Concilio, che aveva assimilato interiormente lo spirito e la lettera del Concilio e con questi testi ci fa capire veramente cosa voleva e cosa non voleva il Concilio. Ci aiuta ad essere veramente Chiesa del nostro tempo e del tempo futuro. Adesso vengo alla seconda parte della sua domanda. Il Papa mi è sempre vicino attraverso i suoi testi: io lo sento e lo vedo parlare, e posso stare in dialogo continuo col Santo Padre, perché con queste parole parla sempre con me, conosco anche l’origine di molti testi, ricordo i dialoghi che abbiamo avuto su uno o sull’altro testo. Posso continuare il dialogo con il Santo Padre. Naturalmente questa vicinanza attraverso le parole è una vicinanza non solo con i testi, ma con la persona, dietro i testi sento il Papa stesso. Un uomo che va dal Signore, non si allontana: sempre più sento che un uomo che va dal Signore si avvicina ancora di più e sento che dal Signore è vicino a me in quanto io sono vicino al Signore, sono vicino al Papa e lui ora mi aiuta ad essere vicino al Signore e cerco di entrare nella sua atmosfera di preghiera, di amore del Signore, di amore della Madonna e mi affido alla sue preghiere. C’è così un dialogo permanente ed anche un essere vicini, in un nuovo modo, ma in modo molto profondo. [...]

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Auguri “dolce Cristo in Terra”

Posté par atempodiblog le 16 avril 2010

Auguri “dolce Cristo in Terra” dans Amicizia Benedetto-XVI

Benedici, o Signore, il nostro Santo Padre, il Papa. Assistilo nel suo ufficio di pastore universale; sii la sua luce, la sua forza e la sua consolazione. E a noi concedi di ascoltare, con docilità di cuore, la sua voce come ascoltiamo la Tua.

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Un anno con… un amico speciale

Posté par atempodiblog le 31 décembre 2009

Un anno con... un amico speciale dans Amicizia Un-anno-speciale-con

Un’antica usanza della Chiesa consisteva nell’assegnare, all’inizio di ogni anno, ad ogni fedele un Santo come Avvocato e Protettore.

“Chiedete attraverso i vostri santi protettori, affinchè vi aiutino a crescere nell’amore verso Dio.” (Medjugorje 25/7/02)

Sul sito Innamorati di Maria  si può “sorteggiare” il “proprio” Santo protettore dell’anno.

Avete la possibilità di scoprire il vostro su:

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Tanti auguri Padre Livio!

Posté par atempodiblog le 11 novembre 2009

Tanti auguri Padre Livio! dans Amicizia mary20birthday20cardzj8
plivio dans Amicizia
Buon compleanno Padre Livio!
comply

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