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In cammino verso Dio

Posté par atempodiblog le 6 novembre 2024

Parole accorate che ci vengono dal Cielo dans Fatima Sacro-Cuore-di-Ges

L’uomo viene da Dio ed è in cammino verso di Lui. Il suo cuore lo cerca quando anela alla felicità ed è inquieto finché non riposa in Lui.

Tratto da: Dio ci invita col sorgere del sole al mattino, di Padre Livio Fanzaga. SUGARCO EDIZIONI

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Tagle: vivere il Giubileo mettendo il cuore al centro della nostra vita

Posté par atempodiblog le 6 novembre 2024

Tagle: vivere il Giubileo mettendo il cuore al centro della nostra vita
Il pro-prefetto del Dicastero per l’Evangelizzazione si sofferma con i media vaticani sull’Enciclica Dilexit nos e sottolinea che attraverso l’amore che scaturisce dal Cuore di Gesù possiamo leggere tutti i documenti e i gesti più importanti del Pontificato di Papa Francesco
di Alessandro Gisotti – Vatican News

«Almeno tu, amami!». Cosa ci chiede il Sacro Cuore dans Fede, morale e teologia Sacro-Cuore-di-Ges-a-tempo-di-blog

“Si potrebbe dire che io sono il mio cuore, perché esso è ciò che mi distingue, mi configura nella mia identità spirituale e mi mette in comunione con le altre persone”: è questo uno dei passi più significativi di Dilexit nos, l’Enciclica di Papa Francesco pubblicata il 24 ottobre. Un documento magisteriale che non ha ricevuto la vasta eco che hanno avuto le due Encicliche sociali Laudato si’ e Fratelli tutti, ma che rappresenta una chiave interpretativa dell’intero Pontificato. Dilexit nos può essere utile anche per comprendere meglio un evento come il Sinodo sulla sinodalità che si è appena concluso e il Giubileo che inizierà tra poche settimane. Ne abbiamo parlato con il cardinale filippino Luis Antonio Tagle, pro-prefetto del Dicastero per l’Evangelizzazione, che nella sua intervista con i media vaticani riflette anche sulla devozione al Sacro Cuore di Gesù, molto diffusa nelle Filippine e che lui ha imparato a praticare sin da giovane.

La pubblicazione di Dilexit nos ha generato un certo stupore. Dopo le Encicliche di dottrina sociale Laudato si’ e Fratelli tutti Francesco ha promulgato un’Enciclica spirituale. Come ha accolto questo documento?
Papa Francesco è un Papa delle sorprese. Sebbene l’annuncio dell’Enciclica e la conseguente pubblicazione fossero per certi versi inaspettati visto che si era concentrati sul Sinodo dei vescovi, non mi ha del tutto sorpreso che il Santo Padre pubblicasse un’Enciclica sull’amore di Gesù per noi, simboleggiato dal suo Sacro Cuore. Per me è stato il modo del Santo Padre di rendere più esplicite le fondamenta cristologiche delle Encicliche sociali Laudato si’ e Fratelli tutti. L’amore di Gesù, quando lo riceviamo, ci permette di vedere un fratello e una sorella negli altri esseri umani (Fratelli tutti) e di essere custodi attenti, umili e responsabili della nostra Casa comune (Laudato si’). Direi che gli scritti e i discorsi di Papa Francesco sono sistematicamente fondati sulla nostra fede nella Persona e nella missione di Gesù Cristo. Suggerisco di rileggere queste due Encicliche sociali per trovare tracce o semi di Dilexit nos già presenti in esse.

Nelle Filippine la devozione al Sacro Cuore è molto popolare e coinvolge principalmente le persone più semplici, il popolo di Dio. Qual è stata la sua esperienza di questa devozione nel suo Paese?
La devozione al Sacro Cuore di Gesù è molto diffusa nelle Filippine. Siamo grati ai tanti ordini religiosi che portano il nome “Sacro Cuore”, alla Compagnia di Gesù e all’Apostolato di Preghiera che promuovono la devozione nelle diocesi, nelle parrocchie, nelle scuole e nelle famiglie. Oltre alle veglie e alle preghiere ogni primo venerdì del mese, è consuetudine avere nella propria casa l’immagine del Sacro Cuore incoronato. Preghiamo il Cuore di Gesù perché guidi e governi le nostre famiglie e la nostra nazione con la sua misericordia e il suo amore. Questa preghiera giunge da un popolo i cui cuori hanno provato l’essere feriti a causa dell’ingiustizia, dell’avidità, della corruzione e dell’indifferenza. La devozione serve anche a ricordare che dobbiamo chiedere costantemente a Gesù di trasformare i nostri cuori perché siano come il suo. Ancora oggi, in alcune occasioni cantiamo l’inno ufficiale del Congresso Eucaristico Internazionale che si è tenuto a Manila (1937), un inno al Sacro Cuore in spagnolo, in cui la nazione offre il proprio cuore a Gesù: “no más Amor que el tuyo, O Corazon Divino. El Pueblo Filipino te da su corazón”. Questo canto non manca mai di portare consolazione al cuore e lacrime agli occhi.

In Dilexit nos il Papa osserva che l’umanità oggi sembra perdere il proprio cuore e invita noi cristiani a riscoprire come il Cuore di Gesù ci ami. Che cosa si può fare per riaccendere la consapevolezza che tutto scaturisce dal nostro cuore?
In Dilexit nos Papa Francesco descrive il fenomeno e le cause della superficialità che si sta diffondendo come una cultura che ci impedisce di entrare in contatto con il cuore dal quale emanano amore, verità e compassione. Suggerisco di leggere la descrizione della superficialità offerta dal Santo Padre come guida per un esame di coscienza. La consapevolezza di come sto lentamente perdendo contatto con la mia interiorità e con il mio io più vero è il primo passo per risvegliare il proprio cuore. Mi piace anche l’elenco fatto da Papa Francesco dei santi, o quello che definisco “corteo” o processione di santi, che ci offrono la propria testimonianza dell’amore insondabile del Cuore di Gesù e di come ha trasformato la loro vita e missione. Suggerisco di guardare il “corteo” e di unirci ad esso. Possiamo riaccendere la consapevolezza del cuore non attraverso concetti o astrazioni, ma ascoltando i cuori che hanno trovato la vera vita nel Cuore amorevole di Gesù.

Il cuore fa pensare alla persona e alle relazioni. Al Sinodo sulla sinodalità appena concluso, al quale lei ha preso parte, si è discusso molto – anche nel Documento finale – della conversione delle relazioni. Questa Enciclica può servire da bussola per guidare il cammino di una Chiesa sinodale, come incoraggia Papa Francesco?
Dilexit nos ha molto da insegnare alla Chiesa che vuole essere sinodale e missionaria. Durante la sessione da poco conclusa del Sinodo dei Vescovi è stato ripetutamente affermato che la sinodalità in ultima analisi riguarda le relazioni: con Dio, con tutti i battezzati che costituiscono la Chiesa, con l’intera umanità e tutto il creato. Il rinnovamento della Chiesa nella sinodalità missionaria può essere realizzato solo se ci relazioniamo con fiducia, obbedienza e umiltà con il Dio Uno e Trino che è amore. La sinodalità missionaria esige una relazione cuore a cuore tra pastori e fedeli, tra Chiese locali, e così via, dove il cuore di tutti è purificato dal pregiudizio verso gli altri e dall’orgoglio autopromozionale, ed è quindi capace di ascoltare con empatia. Senza relazioni umane purificate dalla grazia divina, la sinodalità missionaria potrebbe essere ridotta a proposte meramente burocratiche e legalistiche senza un cuore che arda con lo Spirito Santo, la fiamma dell’amore divino.

Il Giubileo si sta avvicinando: un anno di grazia, riconciliazione e liberazione. Un Anno Santo che il Papa ha incentrato sul tema della speranza. In che modo l’Enciclica sul Cuore di Gesù si ricollega all’imminente Giubileo?
Ritengo che il collegamento tra Dilexit nos e il prossimo Giubileo sia incentrato sul pellegrinaggio nella speranza, sulla dimensione missionaria della devozione al Sacro Cuore di Gesù. Tanto per cominciare, il Cuore di Gesù è un cuore missionario che, attraverso un cuore umano, porta il traboccante amore divino a tutte le persone, a tutte le situazioni umane e al creato. L’amore misericordioso del Cuore di Gesù offre speranza a un mondo spezzato, specialmente a coloro che non vedono alcuna possibilità di redenzione nella propria vita. Papa Francesco ci invita a ricevere l’amore di Gesù nel nostro cuore e a lasciarlo scorrere senza impedire a questo amore di Gesù di fluire verso altre persone e verso la società. Dilexit nos è una preziosa risorsa spirituale e missionaria per questo Giubileo, per preparare ognuno di noi a essere un pellegrino che condivide l’amore di Gesù con gli altri, l’amore che libera tutti i cuori da paura, orgoglio, egoismo, indifferenza, vendetta e disperazione. Lui ci ama, quindi abbiamo speranza.

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La riapertura della Cattedrale di Notre-Dame sia segno profetico

Posté par atempodiblog le 6 novembre 2024

Messaggio del Papa firmato dal cardinale segretario di Stato in occasione della plenaria dei vescovi francesi in corso a Lourdes
La riapertura della Cattedrale di Notre-Dame sia segno profetico
di Edoardo Giribaldi  L’Osservatore Romano

La riapertura della Cattedrale di Notre-Dame sia segno profetico dans Articoli di Giornali e News Notre-Dame-Parigi

«La Chiesa di Francia è chiamata a riconoscere un segno forte — e profetico — che il Signore le rivolge in particolare: la riapertura al culto di Notre-Dame a Parigi». Nel messaggio indirizzato ai partecipanti all’Assemblea plenaria della Conferenza episcopale francese che si è aperta oggi a Lourdes, il cardinale segretario di Stato Pietro Parolin rilancia l’invito di Papa Francesco a cogliere i segni dell’avvenimento in programma l’8 dicembre prossimo, a più di 5 anni dall’incendio che avvolse la cattedrale parigina tra il 15 ed il 16 aprile 2019.

Un messaggio fraterno, «di incoraggiamento, fiducia e vicinanza», è quello offerto dal Pontefice e condiviso dal porporato in data odierna, che evidenzia come nei rapporti tra le varie componenti delle comunità ecclesiali vi sia «tanto bisogno gli uni degli altri».

In particolare il legame tra la Chiesa francese e quelle dell’Africa, al centro dei lavori dell’assise, nella visione del Pontefice deve ricalcare quello delle «comunità cristiane», ovvero confermarsi «un solo spirito in Cristo».

Il segretario di Stato riporta anche l’accoglienza da parte di Francesco delle discussioni relative all’evangelizzazione. Vengono citate alcune questioni di rilievo, come «la presenza dei sacerdoti nei territori, i seminari, l’insegnamento della religione cattolica, l’organizzazione delle diocesi». Il Papa invita i vescovi ad essere «forti delle ricchezze e delle esperienze del passato» e al contempo «pronti ad accogliere senza paura i segni dati dallo Spirito per affrontare le sfide e prevedere le trasformazioni e le riforme che Egli suggerisce».

Un ascolto che non può prescindere dalla «speranza incrollabile», tema del prossimo Giubileo. Il segno individuato da Francesco e specifico per la Chiesa di Francia è proprio la riapertura della cattedrale simbolo della comunità cristiana d’Oltralpe affinché, «a immagine di questo mirabile edificio restaurato» e «forte della sua fede, orgogliosa della sua storia e del suo insostituibile contributo alla costruzione» del Paese, «possa sempre annunciare con gioia la buona notizia della salvezza».

Francesco dedica poi un passaggio alla sua enciclica sul Sacro Cuore, Dilexit nos, ricordando l’importanza di «riscoprire, o scoprire» l’amore divino, capace di rappresentare «in definitiva l’unica chiave per il futuro». Proprio ai santi francesi nel documento pontificio è riconosciuto un «ruolo considerevole» nello «sviluppo e nella comprensione di questa devozione».

«Voi, più di altri, siete dunque chiamati e qualificati a beneficiare di questa eredità» afferma il Papa, aggiungendo come «piuttosto che riportare in auge una devozione spesso giudicata, a torto, polverosa e superata» sia invece importante «cogliere la misura in cui Gesù ama ciascuno di noi, la misura in cui ama la Chiesa di Francia, i suoi pastori e i suoi fedeli, e la misura in cui ama il mondo intero».

Il messaggio si conclude con la benedizione di Francesco a tutti i vescovi, ai loro collaboratori e ai fedeli delle varie diocesi.

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