Lo Spirito Santo opera mediante Maria

Posté par atempodiblog le 28 mai 2023

 Lo Spirito Santo opera mediante Maria dans Fede, morale e teologia Spirito

Nel cammino di perfezione Colui che guida e plasma è lo Spirito Santo, perché è a Lui che è stata affidata l’opera della santificazione. Tuttavia lo Spirito Santo opera mediante Maria, così come è avvenuto per la santa umanità del Verbo. […]

Ti ribadisco con il Montfort che la Madre di Dio è sconosciuta e questo è il motivo per cui non solo Gesù Cristo, ma anche lo Spirito Santo sono poco conosciuti.

La Santa Vergine è la porta del mistero. Attraverso di Essa la divina rivelazione si manifesterà nel suo inafferrabile e sconfinato splendore. È mediante la fede di Maria che ci è possibile conoscere i misteri fondamentali della fede, quali la Trinità Santissima e l’Incarnazione del Verbo. Ma per accostarsi e conoscere Maria non si può procedere da soli. Si ha bisogno della grazia dello Spirito Santo. È lui che introduce nella conoscenza della Madre e ne rivela la grandezza. Per questo si deve pregarlo, affinché  ci faccia conoscere e amare Maria come Lei merita e secondo la volontà dell’Altissimo. Conoscere la Madonna è una grazia straordinaria. È un dono dello Spirito Santo che va chiesto con cuore di figli che desiderano addentrarsi nella bellezza e grandezza della loro Madre.

Tratto da: L’affidamento a Maria, di Padre Livio Fanzaga – Edizioni Ares

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Maria e lo Spirito Santo

Posté par atempodiblog le 19 mai 2023

Maria e lo Spirito Santo dans Citazioni, frasi e pensieri Pentecoste

“Chi vuole esperimentare in sé l’opera dello Spirito Santo, deve avere Maria, la sua Sposa fedele e feconda, che lo renda fertile”.

San Luigi Maria Grignion de Montfort

 
Divisore dans San Francesco di Sales

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“Magnificat anima mea Dominum!”

Posté par atempodiblog le 13 mai 2023

“Magnificat anima mea Dominum!”

Come sarà stato lo sguardo gioioso di Gesù!: lo stesso che avrà brillato negli occhi di sua Madre, che non può contenere la propria allegrezza e la sua anima glorifica il Signore «Magnificat anima mea Dominum!» , da quando lo porta dentro di sé e al suo fianco. Oh!, Madre!: sia la nostra, come la tua, la gioia di stare con Lui e di avere Lui. (Solco, 95)

“Magnificat anima mea Dominum!” dans Citazioni, frasi e pensieri Mamma-del-Cielo

La nostra fede non è un peso, non è una limitazione. Che povera idea della verità cristiana dimostrerebbe chi non ne fosse convinto! Scegliendo Dio non perdiamo nulla, guadagniamo tutto: chi, a scapito della propria anima, avrà trovato la sua vita, la perderà; e chi avrà perduto la sua vita per causa mia, la troverà [Mt 10, 39].

Abbiamo in mano la carta vincente, il primo premio. Se qualcosa ci impedisce di vedere chiaramente questa verità, esaminiamo il fondo della nostra anima: forse c’è poca fede, poco rapporto personale con Dio, poca vita di preghiera. Dobbiamo chiedere al Signore — per mezzo di sua Madre, che è anche Madre nostra — di farci crescere nel suo amore, di concederci di gustare la dolcezza della sua presenza; perché soltanto quando si ama si giunge alla libertà più piena: la libertà di non voler mai abbandonare, per tutta l’eternità, l’oggetto del nostro amore. (Amici di Dio, 38)

di San Josemaría Escrivá de Balaguer
Tratto da: OPUS DEI

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Questi sono i motivi per cui il mese di maggio è dedicato alla Vergine Maria

Posté par atempodiblog le 6 mai 2023

Questi sono i motivi per cui il mese di maggio è dedicato alla Vergine Maria
A maggio la Chiesa contempla la Vergine Maria
di Almudena Martínez-Bordiú –  ACI Prensa
Testo tradotto dalla redazione di 
ACI Stampa

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A maggio la Chiesa contempla la fede della Vergine Maria e la propone come esempio perfetto di seguace di Gesù. Esploriamo grazie ad un articolo di ACI Prensa l’origine di questa tradizione e il suo significato profondo.

La docente di Mariologia a Roma e membro della Congregazione delle Suore della Santissima Madre Addolorata, suor Vittorina Marini, spiega ad ACI Prensa che “in questo tempo l’opera di Maria nella storia della salvezza è riconosciuta dalla sua divina maternità”.

L’esperta sottolinea che questo tempo dedicato dalla Chiesa cattolica “non coincide per tutte le chiese e il mese scelto può essere diverso”.
“Durante questo periodo, la pietà del popolo cristiano esprime il suo autentico amore per la Madonna attraverso varie iniziative di preghiera, come il rosario, le processioni, i pellegrinaggi ai santuari mariani o speciali pratiche pie”, afferma suor Vittorina.

Queste pratiche “cercano di riconoscere e onorare il posto della Beata Vergine nella storia della salvezza e di evidenziare il suo legame materno con Cristo e con i fedeli”, sottolinea.

Suor Vittorina ha spiegato che nell’antica Grecia il mese di maggio era consacrato alle divinità femminili della fertilità o della primavera.
“Nel corso dei secoli questi culti pagani si unirono ad altri rituali e tradizioni popolari presenti in Occidente, che si esprimevano in omaggi cortesi di amanti alla donna amata; trasformando maggio in un periodo di festa e divertimento, dedicato alla vita e alla maternità”, ha detto ad ACI Prensa la suora.

Nel tentativo di cristianizzare queste feste, la Chiesa ha legato a questo mese la tradizione di rendere un sentito omaggio alla Vergine Maria, “celebrata come la creatura più alta e più bella tra le donne”.
“Nella Chiesa primitiva sembra che ci fosse già una festa solenne in onore della Madre del Signore che si celebrava il 15 maggio di ogni anno; tuttavia, l’intero mese non è stato associato alla Vergine Maria fino al XVIII secolo”, dice la professoressa di mariologia.
Le prime pratiche devozionali legate al mese di maggio sono già nel XVI secolo a Roma con San Filippo Neri, che insegnò ai suoi giovani ad adornare l’immagine della Madre di Dio con fiori, a cantare le sue lodi e ad offrire atti in suo onore.

Inoltre, “alla fine del XVII secolo, nel noviziato domenicano di Fiesole (Firenze), don Angelo Domenico Guinigi fondò nel 1677 una sorta di confraternita chiamata Comunella, che iniziò a dedicare il mese di maggio alla Vergine con esercizi di devozione”.

Secondo suor Vittorina, “non era ancora il mese di maggio come lo conosciamo oggi, ma aveva in comune alcuni elementi che ancora a volte troviamo: il canto delle litanie di Lauret o l’incoronazione di Maria con una corona di rose”.

Il mese mariano di maggio come lo conosciamo venne nel 1725 dalla mano di P. Annibale Dionisi SJ, con il suo libro intitolato Mese di Maria, e nell’anno 1800 la pratica devozionale si arricchì ulteriormente con il rosario, “legato prima al mese di ottobre e successivamente esteso al mese di maggio”.

Nella prima metà dell’Ottocento, il mese di maggio era diffuso in Europa e in America, e a poco a poco si impiantava in varie parti del mondo grazie all’opera dei missionari.

Secondo Vittorina, “il dogma dell’Immacolata Concezione consolidò questa tradizione nel 1854, per il desiderio dei Pontefici e del popolo cristiano di rendere il più grande onore alla Madre del Signore. I Papi Pio VII, Gregorio XVI e Pio XIX vi si sono dati e maggio è diventato il mese mariano per eccellenza e si è messo a competere con i punti più alti dell’anno liturgico”.

“Da Leone XIII a Pio XII, il Magistero si interessò al mese di maggio e lo indicò ai fedeli nelle encicliche, e a queste raccomandazioni si aggiunsero le lettere pastorali di molti vescovi”.
“Tutti i Papi, anche Papa Francesco, hanno riaffermato l’importanza della devozione mariana, incoraggiandone la diffusione tra il popolo cristiano, specialmente in questo mese ad essa dedicato. Saranno infatti gli stessi Pontefici, nei momenti di grave difficoltà e necessità nella Chiesa e nella storia, a raccomandare la pratica del mese di maggio, invocando l’aiuto della Beata Vergine Maria”.

“In questo tempo di speciale sofferenza nel mondo, i cristiani sono chiamati ancora una volta a vivere questo tempo mariano: a crescere nell’ascolto della Parola di Dio, orientata ad una vera testimonianza evangelica secondo le Beatitudini, e a invocare l’intercessione di Maria per proteggere e liberare l’umanità dalla distruzione della guerra”, conclude suor Vittorina.

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Giulio, il bambino che ha scritto una lettera in codice «CAA» al Papa: «Non riesco a parlare ma mi faccio capire»

Posté par atempodiblog le 5 mai 2023

Giulio, il bambino che ha scritto una lettera in codice «CAA» al Papa: «Non riesco a parlare ma mi faccio capire»
Il bambino di Barberino Tavarnelle, in Toscana, ha difficoltà nel linguaggio e ha scritto a Francesco col codice «CAA». Il Papa gli ha risposto
di Ivana Zuliani – Corriere Fiorentino

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«Caro Papa Francesco, mi chiamo Giulio». Inizia così la lettera che un bambino di 10 anni di Barberino Tavarnelle ha scritto e spedito al pontefice.

I disegni al posto delle parole
È una lettera speciale, perché il mittente è un ragazzino con difficoltà nell’uso del linguaggio ed è redatta con i simboli della «Comunicazione aumentativa alternativa», un approccio caratterizzato da strategie, strumenti e tecniche che offrono a persone con bisogni comunicativi complessi la possibilità di comunicare e farsi capire. L’obiettivo di Giulio era proprio quello di far capire che anche senza usare la voce si può arrivare fino al Papa. Al posto di «caro» c’è un cuore, al posto di Papa la sua figura stilizzata, e così via. «Non riesco a parlare ma mi faccio capire con le immagini», spiega Giulio nel suo linguaggio.

La risposta del Papa
La missiva è stata consegnata a mano dalla mamma di Giulio in Vaticano, in occasione di un viaggio organizzato dal Comune di Barberino Tavarnelle, che fa parte del Coordinamento della rete nazionale degli enti locali per la pace e i diritti umani, in collaborazione con l’Istituto comprensivo Don Lorenzo Milani. La lettera è arrivata a destinazione, nelle mani di Papa Bergoglio. E la risposta non si è fatta attendere. Il pontefice gli ha risposto facendo recapitare a casa un messaggio rivolgendosi al piccolo con parole amorevoli e sensibili come quelle del mittente.

La comunicazione aumentativa alternativa
Giulio e la sua famiglia sono alcuni dei destinatari del progetto, promosso e sostenuto dal Comune che da alcuni mesi è impegnato per promuovere l’introduzione della Comunicazione Aumentativa Alternativa nella quotidianità, come parte attiva e integrante del tessuto sociale, culturale e commerciale del territorio: uffici comunali, spazi pubblici, negozi e scuole sono stati installati cartelli informativi e didascalici che riportano i contenuti con i simboli della CAA.

Inclusione e interazione
«Stiamo sperimentando un progetto inclusivo e di interazione per chi non può parlare — dichiara il sindaco David Baroncelli — continuiamo a lavorare perché il paese possa vestirsi di accessibilità con i cartelli inclusivi e i simboli visivi della CAA, il nostro intento è quello di rendere il territorio sempre più rispettoso dei diritti che devono essere uguali per tutte e tutti e creare un network cittadino che introduca la scrittura in simboli in ogni sfera della vita quotidiana».

Divisore dans San Francesco di Sales

Preghiere-in-comunicazione-aumentativa-e-alternativa dans Papa Francesco I

Freccia dans Viaggi & Vacanze Preghiere in comunicazione aumentativa e alternativa – Pastorale delle persone disabili

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Napoli, finalmente festa: campione d’Italia per la terza volta!

Posté par atempodiblog le 4 mai 2023

Napoli, finalmente festa: campione d’Italia per la terza volta!
Trentatré anni dopo Maradona gli azzurri sono di nuovo campioni d’Italia: la certezza del titolo è arrivata col pareggio di Udine, a cinque giornate dalla fine del campionato
Fonte: La Gazzetta dello Sport

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Adesso è ufficiale: il Napoli è campione d’Italia per la terza volta nella sua storia. Agli azzurri è bastato pareggiare a Udine, perché per la matematica certezza bastava un solo punto contro l’Udinese. E il punto è arrivato grazie al gol di Osimhen col quale gli uomini di Spalletti hanno risposto a quello di Lovric. Il terzo tricolore è finito finalmente in bacheca, dando il via alla festa di un popolo che aspettava una simile gioia da 33 anni, dall’ultimo trionfo ottenuto con in campo Diego Armando Maradona.

Quella della formazione di Luciano Spalletti, grande protagonista grazie alle sue scelte e al gioco che ha dato alla squadra, è stata un’autentica cavalcata: è partita con due vittorie e due pareggi nelle prime quattro giornate, poi ha inanellato una serie di 11 successi consecutivi che alla sosta per il Mondiale avevano fatto pensare a molti che il più fosse fatto. Il ko contro l’Inter, alla prima del 2023, non ha tolto certezze e gli azzurri hanno immediatamente ripreso il loro passo inarrestabile grazie alle reti di Osimhen, alle giocate di Kvaratskhelia, alla regia di Lobotka, alla solidità della difesa guidata da Kim e Di Lorenzo, alle parate di Meret e alle mosse tattiche di Spalletti. Questo Napoli è già nella storia, insieme alla sua gente che adesso giustamente festeggia l’impresa degli azzurri.

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La chiave della felicità

Posté par atempodiblog le 4 mai 2023

La chiave della felicità dans Citazioni, frasi e pensieri La-chiave-della-felicit

Chiediamo al Signore la grazia di pensare positivo e di dire e pensare con coerenza cose buone, positive. Pensare bene di noi stessi e degli altri è la chiave della felicità.

Arcivescovo Socrates Buenaventura Villegas D.D.

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Per sempre invincibili, 74 anni fa la tragedia di Superga. Gravina: “Patrimonio comune”

Posté par atempodiblog le 4 mai 2023

Per sempre invincibili, 74 anni fa la tragedia di Superga. Gravina: “Patrimonio comune”
La cerimonia al cimitero monumentale ha aperto la giornata di commemorazione. Alle 17 la messa. Sarà il granata Buongiorno, per la prima volta, a leggere i nomi delle vittime
Fonte: Tgr Piemonte

Oggi è il giorno della commemorazione del Grande Torino: il programma dei granata dans Articoli di Giornali e News Superga

Come ogni anno il popolo granata e tutta la città di Torino si uniscono il 4 maggio per ricordare i campioni del Grande Torino, rimasti vittima del tragico incidente aereo sulla collina di Superga. Erano le 17.03 esatte quando in un solo istante morirono in 31: diciotto calciatori, tre giornalisti, quattro componenti dell’equipaggio e sei tra dirigenti e allenatori.

Gravina: “Patrimonio comune” – “Solo il Grande Torino – il ricordo del presidente della FIGC, Gabriele Gravina – ha superato il confine tra mito e leggenda, diventando patrimonio comune dell’Italia calcistica e della storia civile del nostro Paese. Il messaggio di bellezza e di unione rappresenta l’eredità più bella di una squadra senza tempo”.

Cairo: “Buongiorno un ragazzo speciale” - Il Presidente del Torino Urbano Cairo ha voluto dedicare un pensiero al vicecapitano, Alessandro Buongiorno, torinese crescito nelle giovanili granata, incaricato oggi pomeriggio di leggere il nome degli Invincibili, un incarico concesso dal suo capitano, Ricardo Rodriguez: “È un ragazzo straordinario dal punto di vista personale, umano, ha fatto le cose giuste, ha studiato pur giocando a calcio, quindi si impegna anche nella vita. Un ragazzo molto speciale, disponibile, buono, che è cresciuto con noi e oggi avere lui che leggerà i nomi del Grande Torino è una cosa molto bella e sarà emozionante”.

Il programma della giornata
La giornata di commemorazione è iniziata alle 10.30 al Cimitero Monumentale del capoluogo piemontese, con ingresso da via Varano 35. Il Circolo soci Torino FC 1906 e la Città di Torino hanno ricordato l’anniversario presso l’arcata della Quinta ampliazione dove si trovano le lapidi in ricordo delle vittime della sciagura.

Oltre a don Riccardo Robella che impartirà la benedizione ai sepolcri, insieme alle Autorità saranno presenti anche le famiglie dei calciatori. Alle Edicole in Settima Ampliazione Campo E, presso il Monumento dedicato agli ‘invincibili’, Luciano Capellari, autore dell’installazione, ha raccontato la storia della realizzazione dell’opera ai visitatori.

Alle 12.15 in piazza Galimberti (a pochi metri dal Filadelfia del Grande Torino) l’intitolazione del parco a Valentino Mazzola. Allo stadio, alle 13.30, la pedalata aperta a tutta la cittadinanza verso Superga.

Il momento più alto della giornata alle 17, allo stesso orario della tragedia, con la messa officiata da don Robella.
Al capitano del Toro Alessandro Buongiorno il compito di leggere i nomi delle vittime. E’ la prima volta per il difensore granata.

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Carlo Acutis, oggi l’anniversario della nascita del Beato legato fortemente al Cilento

Posté par atempodiblog le 3 mai 2023

Carlo Acutis, oggi l’anniversario della nascita del Beato legato fortemente al Cilento
Carlo Acutis era un giovane speciale, che non si è mai accontentato di vivere la fede in modo superficiale, ma ha cercato di approfondirla e di farla conoscere agli altri, soprattutto ai giovani
di Luisa Monaco – Info Cilento

Carlo Acutis, oggi l’anniversario della nascita del Beato legato fortemente al Cilento dans Carlo Acutis Auguri-di-compleanno-beato-Carlo-Acutis

Il 3 maggio 1991 nasceva a Londra il beato Carlo Acutis, una figura che ha segnato il mondo della fede e della tecnologia. Carlo era un giovane appassionato di informatica, sport e animali, ma soprattutto della fede, che viveva con gioia e contagiosità.

Il legame con il Cilento
Il suo legame con il Cilento era molto forte, essendo la madre originaria di Centola. Carlo e la sua famiglia visitavano spesso questa terra meravigliosa, dove lui stesso ha avuto modo di conoscere il Santuario Eucaristico di San Mauro La Bruca, di cui è diventato il grande ambasciatore nel mondo.

Carlo Acutis era un giovane speciale, che non si è mai accontentato di vivere la fede in modo superficiale, ma ha cercato di approfondirla e di farla conoscere agli altri, soprattutto ai giovani. Per questo motivo, ha creato una mostra sui miracoli eucaristici che ha fatto il giro del mondo, dimostrando che la fede può essere vissuta in modo moderno e accattivante.

Il suo slogan, “l’Eucarestia è la mia autostrada per il Cielo”, dimostra la sua grande devozione verso questo Sacramento, che per lui era il centro della sua vita. Carlo partecipava alla messa ogni giorno, per incontrare Gesù e riceverlo nella Santa Comunione, e trascorreva del tempo in adorazione per stare con lui.

Chi era Carlo Acutis
Ma Carlo non si limitava a vivere la fede in modo personale, ma cercava di condividerla con gli altri, soprattutto con i più bisognosi. Aveva un grande cuore per i poveri, i senza fissa dimora e i bisognosi, ai quali portava cibo e indumenti.

Per Carlo, la fede non era solo una questione personale, ma doveva essere testimoniata agli altri, soprattutto ai giovani. Diceva: “Tutti nasciamo come originali, ma la maggior parte finisce per vivere come fotocopie”, invitando i coetanei a vivere la fede in modo autentico e personale.

La vita di Carlo è stata breve ma intensa, segnata dalla malattia che lo ha portato alla morte giovanissimo, a soli 15 anni, il 12 ottobre 2006. Ma la sua fama di santità è rimasta e si è diffusa in tutto il mondo. Lo scorso ottobre, è stato beatificato dal Papa, diventando uno dei santi moderni più amati ed invocati in tutto il mondo.

Oggi, vogliamo ricordare Carlo Acutis anche per il suo legame con il Cilento, la terra di cui la madre era originaria e che lui stesso ha amato tanto. Questo giovane straordinario è diventato un ponte tra il Cilento e il mondo intero, portando la bellezza della fede e della tecnologia in ogni parte del globo.

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