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In vacanza con lo sguardo rivolto verso il Cielo

Posté par atempodiblog le 1 juillet 2022

In vacanza con lo sguardo rivolto verso il Cielo
di Padre Livio Fanzaga
Tratto da: Blog di p. Livio – Direttore di Radio Maria

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Cari amici,

più volte la Madonna ci ha invitato a utilizzare il tempo delle vacanze estive per ricercare il riposo in Dio.

«Utilizzate bene il tempo di riposo e donate alla vostra anima e ai vostri occhi il riposo in Dio», (25 luglio 2001).

«Cari figli, in questo tempo non pensate solo al riposo del vostro corpo ma, figlioli,
cercate tempo anche per l’anima»,
 (25 luglio 2006).

«Cari figli, in questo tempo in cui pensate al riposo del corpo, io vi invito alla conversione», (25 luglio 2008).

«Cari figli, questo tempo sia per voi tempo di preghiera e di silenzio. Riposate il vostro corpo e il vostro spirito,
che siano nell’amore di Dio», 
(25 luglio 2011).

Le vacanze sono un tempo di riposo che riguarda tutta la persona, non solamente il corpo che certamente necessita di ristoro e di rigenerarsi all’aria aperta.

L’essere umano, però, è una realtà complessa e l’invito della Madonna a ricercare il “riposo in Dio” riguarda la totalità della persona. La preghiera è il vero riposo in Dio: «La preghiera sarà per voi gioia e riposo» aveva detto la Regina della pace il 30 maggio 1985.

Cerchiamo, allora, di applicare al tempo di vacanza questo concetto di preghiera, che vuol dire dedicarsi anche a delle buone e edificanti letture per l’anima, alla partecipazione più assidua alla Santa Messa, alla visita di Santuari di cui la nostra bella Italia è costellata. Nel concetto di riposo e preghiera possiamo allora far rientrare la visita al Santissimo Sacramento da cui scaturisce un momento di adorazione, di colloquio intimo con Gesù Cristo: «io guardo Lui e Lui guarda me» diceva il Santo Curato d’Ars descrivendo il guardare il Tabernacolo in silenzio come uno tra i più alti segni di fede e di preghiera.

Abbiamo sicuramente bisogno di questo tipo di riposo che è un riposo per la mente quotidianamente disturbata dal nervosismo, dalla stanchezza, dal frastuono della routine in cui siamo totalmente immersi.

Vacanze-in-luoghi-con-la-Chiesa dans Medjugorje

Nel periodo delle vacanze approfittiamo, allora, per sollevare la mente, elevarla e rivolgerla a Dio.   
I Padri della Chiesa definivano la preghiera come elevatio mentis in Deum, ovvero momenti di riflessione profonda sul senso della nostra vita.

L’uomo deve necessariamente interrogarsi sul senso della propria vita e nel periodo delle vacanze – lontano dallo stress, dalle fatiche e dagli affanni che disturbano la quiete mentale – trova il tempo e il modo per guardarsi dentro e alzare gli occhi al Cielo.

Vi invito, allora, nel periodo delle vacanze a fissare l’occhio della mente in Dio che è Luce e Verità per prendere coscienza di voi stessi, della vostra situazione spirituale cercando di capire in che punto del cammino siete, su che strada state camminando.

Aprite il cuore lasciando da parte i risentimenti, le paure e le domande angoscianti. Che il tempo delle vacanze e la contemplazione suggestiva del Creato vi riempia il cuore di aspirazione all’Infinito, alla pace, all’immortalità, al bene, alla santità e alla purezza.

Lasciate che la luce della Verità illumini le vostre menti, che l’Amore di Dio riscaldi il vostro cuore, risani, rinvigorisca e fortifichi laddove vi sono le piaghe dell’egoismo e della cattiveria.

Che il ristoro nella preghiera porti nei vostri cuori il desiderio di bontà, di disponibilità, di apertura soprattutto nei confronti degli affetti familiari.

In questi momenti di grazia e di silenzio ascoltate lo Spirito Santo che si esprime attraverso la voce della coscienza che ci indica la strada del bene da percorrere e quella del male da evitare.

Che il periodo di vacanza sia un periodo di introspezione interiore ma con lo sguardo rivolto verso il Cielo.

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Vedere, o no

Posté par atempodiblog le 1 juillet 2022

Vedere, o no
di Marina Corradi – Avvenire

Vedere, o no dans Aborto Vita-che-nasce

Una giovane coppia sull’ascensore di una maternità milanese. Sorridono, parlano eccitati guardando qualcosa sullo smartphone. «Ha già la bocca! E che naso!», dice lei, e ride. E chiama la madre, «Ciao mamma, sì, dieci settimane, sta benissimo, si vedono le manine, i piedi…». Della madre non sento la risposta, ma già deve parlare di corredini, «Sì, certo mamma, andiamo insieme…», risponde la ragazza. I due escono abbracciati, ancora riguardando il video. Il più emozionante dei video: tuo figlio appena spuntato da quel buio, che lo avvolge come una notte. E sì, ha il naso, la bocca, le mani. È una cosa straordinaria. È lungo pochi millimetri. Ma sarà un uomo, sarà una donna. Quando vedo questa naturale gioia davanti a un’ecografia, un pensiero però mi sbalordisce: quella stessa creatura, se non fosse desiderata da sua madre, non sarebbe niente, sarebbe qualcuno di eliminabile, anzi qualcuno che per qualcun altro è un “diritto” eliminare. E guai a obiettare, a provare a discuterne: pare un sacrilegio.

Fatico a capire questo sguardo strabico. Se lo si vuole è un bambino, sennó, non è niente. Certo, quel figlio vive nel corpo di una donna. Ma la tua libertà può cancellare una vita, sia pure dipendente da te? Ed è un dogma, questo diritto, e perché?

Se quel video fosse mostrato a delle ragazzine delle medie, senza parole. Un bambino? Un niente? A 13 anni forse si vede ancora la realtà. Poi, l’ideologia ti rieduca.

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