Un nuovo anno da Cristiani
Posté par atempodiblog le 3 janvier 2022
Un nuovo anno da Cristiani
di don Antonello Iapicca
Che cosa caratterizza e distingue i cristiani nel mondo?
Che cosa li ha resi unici nel corso della storia?
La loro fede tradotta in opere di vita eterna, in pensieri, parole e gesti che testimoniano la vittoria di Cristo sul peccato e sulla morte. Concretamente la vita dei cristiani è segno credibile che Dio esiste, come esistono il Cielo e la vita beata nel suo amore incorruttibile. Essi infatti, in qualunque vicenda siano stati e siano chiamati a vivere, nella peggiore dittatura come nella più feroce persecuzione, nella pace come nel benessere, hanno sigillata nell’intimo la certezza fatta carne ed esperienza dell’amore di Dio in Cristo Gesù.
Vivono tutto da cittadini del Cielo, liberi, capaci cioè di amare donandosi, caricando le ingiustizie e i peccati, perché Cristo è vivo in loro e loro sono vivi in Lui. Non dubitano che nulla e nessuno potrà mai separarli dallo Sposo, con il quale vivono sulla terra le primizie delle nozze eterne che si compiranno nel giorno in cui lasceranno questo mondo.
Per questo, anche ora, in questo tempo decadente mentre ovunque l’anticristo sembra estendere il suo potere, in questa autentica arena nella quale siamo chiamati a vivere, con le paure e le angosce, i dubbi sul cosa fare per noi e per i nostri figli, il senso di impotenza e di frustrazione, non possiamo perdere la pace.
La nostra unica preoccupazione, che è anche l’unico modo per vivere questi giorni di questo mondo folle, è restare uniti intimamente a Cristo. Troppe cose ci superano e ci ghermiscono per rubarci la fede, per strapparci dal cuore e dalla mente l’unico tesoro che è Cristo, la sua pace, la sua gioia.
Per questo, invece di abboccare all’amo dei media, delle polemiche e dei finti schieramenti, tutta poltiglia ideologica con cui il demonio si veste di luce per ingannarci, siamo chiamati a lasciarci sedurre dalla corte dello Sposo.
Ad inginocchiarci dinanzi al Tabernacolo, pregare senza posa, nasconderci sotto il manto misericordioso della Vergine Maria nostra Madre, scrutare la Scrittura, nutrirci dei sacramenti, restare in comunione con i fratelli senza giudicarci e stigmatizzare idee e decisioni, fuggendo divisioni ed esclusioni.
Vivere cioè la pietà, che ci fa spose di Cristo in una sola carne e un solo spirito, e il compimento a cui aneliamo e non troviamo in nulla di terreno, vedrà la luce come un fiume di Grazia. Dall’intimità con Cristo infatti, come da una fonte pura sgorgheranno i pensieri, i criteri e il discernimento, le parole e i silenzi, soprattutto l’amore con cui agire in ogni circostanza.
E la pace di Cristo che sorpassa ogni intelligenza ci custodirà dal maligno, e ci farà testimoni della Verità in queste tenebre di menzogne.
Il nuovo anno, anche stavolta, è Cristo, il Giubileo di misericordia nato da Maria. E quindi il nuovo anno siamo noi, i cristiani, il profumo di Cristo che spande la fragranza della pace, dell’amore e della libertà dove c’è odio, rancore, paura. Coraggio allora, perché tutto, ma proprio tutto concorre al bene, anche il coronavirus, le sue varianti e ciò che da esso deriva.
E questo il mondo non lo sa – vediamo infatti il peggio che sta uscendo dall’uomo – né potrebbe far nulla perché la morte diventi grembo di vita. Questo lo può fare solo Cristo, e i cristiani in Lui. Convertiamoci dunque, per vivere un nuovo anno da cristiani, per noi, i nostri figli e il mondo. Glielo dobbiamo, perché per la salvezza di ogni uomo siamo stati chiamati immeritatamente e gratuitamente ad essere cristiani.
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