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Il potere della preghiera

Posté par atempodiblog le 1 mai 2021

Al via la “maratona” orante con i santuari mariani del mondo voluta dal Papa
Il potere della preghiera
di Giovanni Battista Re (Decano del collegio cardinalizio)
Fonte: L’Osservatore Romano

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Questo momento tribolato e difficile per il dramma della perdurante pandemia e molto preoccupante per le sfide economiche e sociali, che la ripresa dopo il Covid-19 comporterà, ci fa sentire il bisogno di un aiuto dall’alto. L’esperienza della nostra fragilità e dei nostri limiti di fronte a questa tragica situazione ci spinge a ritrovare la fiducia in Dio ed a bussare alla sua porta con la preghiera affinché la sua mano ci venga in aiuto.

È pertanto con viva gioia che viene salutata nel mondo l’annunciata iniziativa di una singolare “maratona” o “staffetta” di preghiere trasmessa in video dai principali santuari del mondo durante il prossimo mese di maggio. Attesi i profondi bisogni e le rilevanti criticità del nostro tempo, da diverse istanze si auspicava una speciale iniziativa di preghiere. Si avverte infatti la necessità di un supplemento di aiuto superiore che venga in soccorso di una duplice esigenza: porre fine alla pandemia che continua a mietere vittime e poi superare le enormi sfide che la ripresa dopo il Covid-19 dovrà affrontare.

Perché ricorrere ad una più intensa e corale preghiera nei momenti di difficoltà?

Soprattutto perché ce l’ha insegnato Gesù stesso nel Vangelo: «Chiedete e vi sarà dato, cercate e otterrete, bussate e vi sarà aperto» (Mt 7, 7). Inoltre perché avvertiamo la necessità che Dio ci dia una mano. L’uomo e la donna, grazie anche ai mirabili progressi della scienza e della tecnica, possono decidere e fare molte cose, ma poi vi è sempre qualche elemento o qualche dimensione che travalica le nostre possibilità ed i nostri piani, con ostacoli e imprevisti che è arduo calcolare, come imprevedibile era la tempesta scatenata nel mondo da un piccolo virus che ha cambiato la nostra vita.

Che mediante la preghiera noi possiamo ottenere e realizzare quello che con le sole nostre forze ci è impossibile, lo spiega bene san Tommaso, il quale, in una sua lunga “quaestio” sulla preghiera (Somma teologica II a- II ae, q.83) dice che, nella sua Provvidenza, Dio ha disposto che sia in nostro potere realizzare alcune cose, ma che altre possano essere da noi operate soltanto se lo chiediamo a chi può più di noi, cioè a Dio per il quale nulla è impossibile. In altri termini, mediante la preghiera noi possiamo cooperare affinché Dio operi qualche cosa che sta al di là delle nostre capacità.

La ragione profonda va ricercata nel disegno di Dio, che ci ha creati intelligenti e liberi e che, in coerenza con la grande dignità conferitaci, ci vuole suoi collaboratori e non ama agire senza di noi. Mediante la preghiera noi possiamo ottenere che lui compia quel che noi, uomini e donne, con le sole nostre forze non potremmo mai conseguire.

Blaise Pascal si chiedeva: «Perché Dio ha istituito la preghiera?» E rispondeva: «Per comunicare alle sue creature la possibilità di cooperare alle sue opere» (Pensieri, 513).

Chiedere l’aiuto di Dio ovviamente non dispensa dall’agire. Preghiera e impegno umano non si escludono, ma si implicano vicendevolmente.

Per questo san Francesco di Sales soleva raccomandare: «Prega come se tutto dipendesse da Dio, e impegnati come se tutto dipendesse da te», perché tutto dipende da Dio e insieme tutto dipende dall’uomo, ma a diverso e misterioso titolo.

I protagonisti e gli artefici di quanto avviene nella storia sono sempre due: l’uomo e Dio, l’uomo che nella sua libertà decide e opera, e Dio, che è onnipotente e la sorgente di tutto e per il quale non esiste passato e futuro, ma tutto Gli è presente.

Per noi che abbiamo fede non è il caso o l’influsso delle stelle a determinare il nostro destino o il corso degli avvenimenti, ma è — da un lato — l’uomo con le sue libere scelte e — dall’altro lato — Dio che veglia sulla grande storia del mondo e sulla piccola storia di ciascuno di noi; un Dio che sa scrivere dritto anche sulle righe storte e che con la sua mano può fare quello che va ben al di là delle possibilità umane.

La fede ci dà la certezza non solo di una mano che sta al di sopra di noi, ma anche di un cuore che agisce e guida nel profondo gli eventi e le coincidenze.

Così quando Monica, la madre di sant’Agostino, supplica Dio nel pianto perché suo figlio ritrovi la fede, non elude il suo impegno di madre, perché come madre aveva fatto tutto quello che riteneva di poter fare, ma senza aver ottenuto quanto desiderava.

Ma con la sua preghiera ottenne che Dio agisse nel profondo della coscienza di Agostino, perché è lì, nell’intimità del cuore, dove liberamente l’uomo gioca il suo destino, che si svolge il mistero dell’azione di Dio: la forza della preghiera di Monica toccò il cuore di Agostino che si convertì.

È l’insegnamento di Gesù che sostiene la nostra fiducia di ottenere dall’alto ciò che supera le nostre forze. Il Vangelo infatti ci dice che senza il Signore non possiamo realizzare nulla di buono (cfr. Gv 15, 5) e ci assicura anche: «Se due di voi sulla terra si metteranno d’accordo per chiedere qualunque cosa, il Padre mio che è nei cieli gliela concederà» (Mt 18, 19).

Il salmo 126 ci ricorda che «se il Signore non costruisce la casa, invano lavorano i costruttori. Se la città non è custodita dal Signore, invano veglia il custode».

Lo esprimeva a suo mondo anche un poeta del 1700, Pietro Metastasio: Per compiere le belle imprese, / l’arte giova e il senno ha parte, / ma vaneggian il senno e l’arte / se amico il Ciel non è.

Pregare — diceva san Giovanni Paolo II — è scegliere di affrontare la realtà delle varie situazioni non da soli, ma con la forza che ha la sua sorgente in Dio. Nella preghiera fatta con fede risiede il segreto per affrontare con successo le emergenze ed i problemi personali e sociali (cfr. Angelus dell’8 settembre 2002).

La presente drammatica situazione ci spinge a invocare con fiducia l’aiuto di Dio. E per arrivare al cuore di Dio, nel mese di maggio, ricorriamo alla Madonna, che come madre misericordiosa ci è vicina e comprende le nostre necessità; in pari tempo è in cielo vicino a Dio e può efficacemente intercedere per noi e soccorrerci in questo immane flagello.

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Sub tuum praesidium, invocare Maria nel tempo della prova

Posté par atempodiblog le 1 mai 2021

Storia di una preghiera
Sub tuum praesidium, invocare Maria nel tempo della prova
Nata in un periodo in cui i cristiani erano duramente perseguitati, Sub tuum praesidium è la più antica preghiera a Maria conosciuta, risalente al III secolo. Essa ricorda l’importanza di invocare la Madonna, Madre di Dio e Madre nostra. E risulta particolarmente opportuna per i tempi di prova che viviamo. All’inizio del mese di Maria, vi raccontiamo la sua storia.
di Aurelio Porfiri – La nuova Bussola Quotidiana

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In un suo libro chiamato Le più grandi preghiere a Maria, Anthony M. Buono chiede retoricamente di citare la più antica preghiera alla Vergine Maria. Lui afferma che la gran parte delle persone risponderebbero l’Ave Maria, ma sbaglierebbero, in quanto questa preghiera prende la forma attuale in epoca rinascimentale. In realtà la preghiera più antica è Sub tuum praesidium (Sotto la tua protezione) che risale al III secolo. Questa preghiera è meno nota di altre antifone mariane ma è molto bella e, per i tempi che viviamo, molto opportuna.

La preghiera nacque in un periodo in cui il cristianesimo era perseguitato, probabilmente sotto l’imperatore Settimio Severo (†211) o Decio (†251). Nacque in Egitto per poi diffondersi in tutto il mondo cattolico. Le parole, in una versione italiana, sono queste:

«Sotto la tua protezione cerchiamo rifugio, Santa Madre di Dio: non disprezzare le suppliche di noi che siamo nella prova, ma liberaci da ogni pericolo, o Vergine gloriosa e benedetta».

Pier Luigi Guiducci sintetizza la storia di questa antifona nel modo seguente: «Nei primi secoli, ci si rivolgeva alla Vergine con brevi formule, o con una prece scritta in Egitto. Quest’ultima, dalle prime parole della successiva traduzione in latino, venne indicata con il titolo: Sub tuum praesidium (“Sotto la tua protezione”). Tale preghiera si diffuse poi in Oriente (liturgia bizantina, armena, siro-antiochena, siro-caldea e malarabica, maronita, etiopica…), e in Occidente (liturgia romana, ambrosiana…). Ogni comunità fece una propria traduzione. Purtroppo, gli studiosi non ebbero la possibilità di conoscere subito il testo primitivo, quello egiziano. Per tale motivo, si ritenne il Sub tuum praesidium uno scritto medievale (periodo carolingio, 800-888), usato, con più variazioni, nelle Chiese locali. Nel 1917, però, un ricercatore inglese ebbe modo di acquisire in Egitto un lotto di papiri. Tra questi, ne era incluso uno in greco con il testo dell’antica preghiera. Ciò dimostrò l’origine della prece. Il reperto, che è conservato nel Regno Unito, è catalogato Papyrus Rylands 470» (storico.org).

Il papiro Rylands 470 è stato oggetto di vari studi per la datazione, specie in ambito inglese; alcuni studiosi tendono a collocarlo al IV secolo piuttosto che al III, proprio per l’invocazione di Maria come “Madre di Dio”, Theotókos, che sarebbe stata considerata come prematura nel III secolo (il relativo dogma fu solennemente proclamato nel 431). Ma poi il consenso degli studiosi andò per una datazione al III secolo, considerando anche alcuni dati paleografici.

Questa antifona è breve ma possiede una grande ricchezza. Nel 2018 papa Francesco invitò alla recita di questa antica preghiera per impetrare la protezione della Vergine Maria, Madre di Dio, perché le nostre suppliche nel tempo della prova trovino ascolto presso Colui che può intervenire e liberarci da ogni pericolo. Un testo reso disponibile dal monastero carmelitano “Janua Coeli” così commenta la preghiera:

«La bellezza del termine praesidium valica la connotazione del lessico militare e significa esattamente “luogo difeso da presidio” ma nell’accezione più ampia indica il tutelare, proteggere, custodire. La Vergine Maria è considerata presidio potente dei cristiani, è la Madre a cui potersi rivolgere per essere accolti e sostenuti lungo i momenti difficili del cammino, è Lei che intercede per ognuno presso il Figlio. È Lei la Vergine Madre santa, “sola pura”, e “benedetta”. Questa antica preghiera allude alla totale Santità di Maria e alla perpetua verginità. Proprio alla Virgo Purissima si rivolge la supplica del fedele che vive nel pericolo e nella prova» (monasterocarmelitane.it).

Un canto in cui si allude alla maternità di Maria, ma anche alla sua verginità, dunque. La melodia con cui è conosciuta questa preghiera nel repertorio gregoriano ci suona soave e confidente, quasi a denunciare la fiducia certa che accompagna le richieste del fedele cristiano. Melodia semplice e memorizzabile con grande facilità. Naturalmente esistono anche numerose versioni polifoniche di questa antifona.

Come non pensare ad una preghiera del genere in un tempo in cui tutto il mondo è sotto una terribile prova? Come non desiderare una protezione più intensa da parte di Maria Madre di Dio? Quanto sentiamo parlare in questi tempi di proteggerci dal virus, proteggerci dall’infezione! Certamente tutti cerchiamo di essere prudenti e di non esporci a questa malattia, ma proprio per questo non sarà sbagliato affidarsi sempre più all’aiuto soprannaturale che ci offre la nostra fede. Ricordiamo che nella famosa preghiera di san Bernardo alla Vergine viene detto: “Ricordati, o piissima Vergine Maria, non essersi mai udito al mondo che alcuno abbia ricorso al tuo patrocinio, implorato il tuo aiuto, chiesto la tua protezione e sia stato abbandonato”. Questa è la nostra consolazione e speranza.

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Tv2000: a maggio, mese dedicato a Maria, celebrazioni e preghiere in diretta dal santuario di Pompei

Posté par atempodiblog le 1 mai 2021

Tv2000: a maggio, mese dedicato a Maria, celebrazioni e preghiere in diretta dal santuario di Pompei
Dal 1° maggio vari appuntamenti di preghiera su Tv2000, dal Santuario della Beata Vergine Maria del Santo Rosario di Pompei.
de La Redazione di Toscana Oggi

Tv2000: a maggio, mese dedicato a Maria, celebrazioni e preghiere in diretta dal santuario di Pompei dans Articoli di Giornali e News Beata-Vergine-del-Santo-Rosario-di-Pompei-Napoli

Nel mese di maggio, che la Chiesa dedica alla Madonna, Tv2000 manderà in onda diversi appuntamenti quotidiani dal santuario della Beata Vergine Maria del Santo Rosario di Pompei. A partire da sabato 1° maggio, saranno trasmesse in diretta, dal lunedì al sabato alle 6.30 il ‘Buongiorno a Maria’, e alle 7, 8.30 e 19 la santa messa. Una programmazione speciale è prevista per sabato 8 maggio, giorno della festa della Madonna del Rosario di Pompei. In diretta dal santuario verrà trasmessa alle 10.40 la santa messa presieduta dal card. Marcello Semeraro, prefetto della Congregazione delle Cause dei santi. A seguire, alle 12, la recita della Supplica alla Madonna composta dal Beato Bartolo Longo.

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