Il bene ha già vinto: Cristo è risorto!
Posté par atempodiblog le 4 avril 2021
PASQUA DI RISURREZIONE
Il bene ha già vinto: Cristo è risorto!
La Risurrezione è l’evento che ci garantisce che la vita umana cammina verso un’altra vita: cammina verso la Terra Promessa. Oggi siamo come su un ponte: non possiamo costruire la casa sul ponte, non possiamo giocare tutto sull’oggi, ma dobbiamo vivere camminando: dobbiamo vivere riscaldandoci con la speranza dell’attesa. Senza la Risurrezione di Cristo non è spiegabile ciò che è accaduto intorno a Cristo e dopo Cristo.
del di Angelo Card. Comastri (Vicario Generale di Sua Santità per la Città del Vaticano) – La nuova Bussola Quotidiana
La Risurrezione di Gesù è il cuore dell’annuncio cristiano. San Paolo, scrivendo ai cristiani di Corinto, sottolinea che questa è la notizia che gli è stata trasmessa e lui fedelmente la trasmette alle varie comunità: “A voi infatti ho trasmesso, anzitutto, quello che anch’io ho ricevuto, cioè che Cristo morì per i nostri peccati secondo le Scritture e che fu sepolto e che è risorto il terzo giorno secondo le Scritture e che apparve a Cefa e quindi ai Dodici” (1Cor 15,3-5). Questa notizia è talmente importante e decisiva che San Paolo arriva ad esclamare: “Se Cristo non è risorto, vuota allora è la nostra predicazione, vuota anche la vostra fede. Noi, poi, risultiamo falsi testimoni di Dio, perché contro Dio abbiamo testimoniato che egli ha risuscitato il Cristo” (1Cor 15,14-15).
“Cristo è risorto!”. Questa notizia gioiosa si trasmette di generazione in generazione e si rafforza con la testimonianza dei martiri e dei santi; e dovunque arriva, essa accende la speranza e conferma l’attesa di un mondo nuovo.
Sì, oggi noi lo diciamo davanti al mondo, lo gridiamo davanti alla nostra coscienza che è tentata di ritornare alla sfiducia: Cristo è risorto! La verità che sostiene tutto, il pilastro che dà stabilità a tutta la volta immensa della storia umana è un annuncio gioioso: il mondo va verso una meta di felicità, che è al di là e al di sopra di ogni nostra immaginazione. “La più orribile bestemmia, che sia mai uscita da labbra umane” scrisse Paul Claudel, “è la seguente: forse la verità è triste!”. Questa affermazione dubitativa è di Ernesto Renan, e Claudel coglie nel segno quando dice che è una bestemmia orribile.
No! Noi crediamo esattamente il contrario di ciò che disse Renan: la verità è gioiosa, perché l’ultima verità è la Risurrezione. La fede nella Risurrezione ci impegna ad amare la vita, a credere nella vita, a difendere il senso della vita, a riempire di gioia tutta la vita. Ma come è avvenuta la Risurrezione di Cristo? Come si è consumato questo fatto straordinario, che ha dato inizio a tutta l’avventura del cristianesimo? Tutto è avvenuto secondo lo stile che Cristo aveva inaugurato a Betlemme: la Risurrezione non è esplosa come una bomba assordante, ma è sbocciata silenziosamente come uno splendido fiore di primavera. Perché?
Perché Dio non ama il clamore e non cerca stolte rivincite: Dio è Dio; Dio non è un uomo! Ce lo ricorda il profeta Osea con parole che sono un chiaro invito a buttare via ogni misura umana, quando ci si accosta ai fatti di Dio: “Il mio popolo è duro a convertirsi: chiamato a guardare in alto, nessuno sa sollevare lo sguardo. Come potrei abbandonarti, Efraim, come consegnarti ad altri, Israele? […] Il mio cuore si commuove dentro di me […]. Non darò sfogo all’ardore della mia ira [...] perché sono Dio e non uomo” (Os 11,7-9).
Tuttavia, un fatto oggettivamente si impone alla riflessione onesta di chiunque sia aperto alla verità. Il fatto è questo: improvvisamente un gruppo di uomini impauriti (nell’ora della Passione erano tutti scappati e il responsabile del gruppo aveva addirittura rinnegato il Maestro) si trasforma in un manipolo di coraggiosi, disposti ad affrontare anche la morte.
Perché? Niente accade senza una causa! Qual è allora la causa di questa trasformazione? Gli apostoli dicono di aver visto Gesù Risorto. Si sono ingannati questi uomini? È stata una allucinazione collettiva? No! Tutti concordano nell’affermare che è impossibile una allucinazione collettiva che duri per anni e non cada neppure davanti all’urto della persecuzione e del martirio. Il comportamento umano segue delle costanti: se, in questo caso, si accetta la spiegazione della allucinazione, si deve ammettere anche che la storia umana non segue nessuna legge e nessuna costante.
Altri si chiedono ancora: è mai possibile che un gruppo di ebrei, rigorosamente monoteisti, possa all’improvviso inginocchiarsi davanti ad un uomo che si proclama Figlio di Dio e muore sulla Croce, patibolo degli schiavi? Qualcosa deve essere accaduto, qualcosa si è imposto alla “ragione” di questi uomini, altrimenti ci troveremmo, ancora una volta, davanti ad un comportamento inspiegabile e assurdo.
Ma la spiegazione c’è: è la Risurrezione di Gesù! Infatti, la fede nella Risurrezione si spiega soltanto con il fatto della Risurrezione.
Possiamo aggiungere un’ulteriore riflessione. Se, per assurdo, la Risurrezione di Gesù fosse un “falso storico” c’è da chiedersi: è mai possibile che da un falso storico nasca il movimento ideale più grande che la storia conosca e fiorisca il patrimonio di pensiero al quale il mondo attinge inesauribilmente da due millenni? È mai possibile che da un “falso storico” germogli la fioritura di credenti ragionevolissimi come Leonardo da Vinci, Galileo Galilei, Giovanni Keplero, Isacco Newton, Blaise Pascal, Max Plank, Alessandro Volta, L. Pasteur, E.M. Ampère, Guglielmo Marconi? Costoro, razionali in tutti i campi, sarebbero diventati irrazionali soltanto nella fede!?
Onestamente riconosciamo una conclusione che si impone alla ragione: senza la Risurrezione di Cristo non è spiegabile ciò che è accaduto intorno a Cristo e dopo Cristo.
Ma che cos’è la Risurrezione? E quale luce porta alla ricerca di significato per la nostra vita? La Risurrezione è l’evento che ci garantisce che la vita umana cammina verso un’altra vita: cammina verso la Terra Promessa! Quanto è importante saperlo! Se è vero questo, noi oggi siamo come su un ponte: non possiamo costruire la casa sul ponte, non possiamo giocare tutto sull’oggi, ma dobbiamo vivere camminando; dobbiamo vivere riscaldandoci con la speranza dell’attesa.
La Risurrezione di Gesù è un evento che ci ricorda che anche il corpo umano sarà salvato. In altre parole: la presenza di Dio che oggi guarisce il centro interiore della nostra persona, un giorno abbraccerà anche il corpo e brillerà sul volto di tutti coloro che hanno accolto l’Amore di Dio. Allora quanto dobbiamo rispettare il nostro corpo!
Quanto dobbiamo lottare, fin da quaggiù, perché il corpo sia liberato dal peso dell’egoismo e diventi, già oggi, una trasparenza del Mistero che è presente nel cuore! Quanto dobbiamo impegnarci per trasmettere agli altri la coscienza della dignità del corpo umano, perché esso è destinato alla Risurrezione!
Resta un ultimo interrogativo. Questo futuro promesso da Dio, questa Risurrezione di Gesù che anticipa il futuro del mondo, questa Risurrezione che noi aspettiamo… che rapporto ha con il presente che noi viviamo? Tra il presente e il futuro eterno esiste lo stesso rapporto che c’è tra il seme e la spiga, tra il germoglio e la pianta. E, siccome Dio è Amore e il Paradiso è l’esistenza umana liberata da ogni distanza da Dio, possiamo dire con certezza che la Risurrezione futura sarà tutta in rapporto alla misura di carità che noi oggi realizziamo nella vita. Ci ricorda infatti San Paolo: “La carità non avrà mai fine. Le profezie scompariranno, il dono delle lingue cesserà e la conoscenza svanirà” (1Cor 13,8). La carità è l’ultima parola del mondo, così come è stata la prima parola del mondo: perché Dio è Carità.
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