26 marzo 1989: il giorno in cui Maradona andò a Lourdes
Posté par atempodiblog le 30 novembre 2020
26 marzo 1989: il giorno in cui Maradona andò a Lourdes
Diego Armando Maradona, la leggenda del calcio nata in Argentina, è morto per una crisi cardio-respiratoria il 25 novembre. Si sa che è sempre rimasto fedele alla patria e al calcio… ma è meno noto che era uomo di parola, e che le sue promesse erano talvolta lontane dall’immagine del genio dannato…
di Louise Alméras – Aleteia
[traduzione dal francese a cura di Giovanni Marcotullio]
Ragazzo dai piedi d’oro e dalla testa bruciata nei sogni di gloria, Diego Maradona sbarcò a Napoli negli anni ’80 del XX secolo. Vale molto e lo sa. Ogni domenica, tutti i Napoletani andavano allo stadio per assistere alle sue prodezze. Eppure, il 26 marzo 1989 il campione lasciò il suo paese adottivo per andare a onorare una promessa fatta alla moglie Claudia. El Pibe de Oro le aveva promesso di recarsi al santuario di Lourdes per ringraziare la Vergine della nascita della loro figlia, chiamata per l’occasione Dalma-Lourdes.
Era già l’uomo della “mano de Dios” e la sua celebrità era all’apice: tutto il mondo ha pure visto i suoi segni di croce e le sue genuflessioni sui campi di calcio (perché nutriva una fede sincera e una grande devozione per la Vergine Maria, amatissima in America Latina – non ne ha mai fatto mistero). Quando però arrivò a Lourdes i pellegrini si accalcarono attorno a lui per toccarlo, fino a impedirgli di avvicinarsi alla grotta.
Solo la moglie (di nuovo incinta) e la figlia riuscirono ad arrivarvi per fare una preghiera, mentre Maradona indispettito si grattava la rogna della celebrità, da solo, dall’altra parte del Gave. Tornò comunque in aeroporto con due taniche piene di acqua della grotta, che si riportò a Napoli. E se quel giorno non fu bello come il campione l’avrebbe voluto, tutti a Lourdes ancora se ne ricordano… come di un’apparizione!
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