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Perde la moglie per il Coronavirus: musulmano si converte a Cristo

Posté par atempodiblog le 27 juillet 2020

La storia miracolosa arriva dalla Giordania
Perde la moglie per il Coronavirus: musulmano si converte a Cristo
di Gina Lo Piparo – VoceControCorrente
Tratto da: Radio Maria

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Durante questa pandemia abbiamo sentito le storie più disparate. Atti di gentilezza e solidarietà, episodi ai limiti di un’assurda comicità, storie drammatiche o che ci hanno fatto arrabbiare. Quella che oggi vi raccontiamo ha del miracoloso e arriva direttamente dalla Giordania.

Altaf (nome fittizio) è un arabo musulmano ortodosso. A marzo contrae il Coronavirus e viene ricoverato insieme ai figli e alla moglie, che purtroppo morirà a causa della malattia.

Durante la degenza in ospedale, i volontari di Bible for Mideast  chiedono ad Altaf se possono pregare per lui e la sua famiglia, ma l’uomo rifiuta. I volontari, così, vanno via lasciandogli un volantino che lo lascia perplesso. La visione del paradiso che il foglietto descrive è ben lontana dalle sue credenze: «Poiché alla risurrezione gli uomini non prenderanno le donne, né le mogli dei mariti, ma saranno come gli angeli di Dio in cielo» (Matteo 22:30).

Dopo la morte della moglie e le dimissioni dall’ospedale, Altaf torna a casa in preda al dolore e alla solitudine. Rimasto solo con i figli, trova consolazione nell’andare a pregare presso la tomba della moglie ma il dolore lo travolge. Così, un giorno, mentre è seduto a pregare, si addormenta e sogna.

Tanti cimiteri si trovano davanti a lui, ma solo da quello dei cristiani si illumina d’una luce particolare. Le nuvole, l’erba, i fiori, il terreno: tutto è più vivido. Un uomo discende dalle nuvole con voce profonda; sembra che miriadi di angeli lo accompagnino. All’improvviso, i defunti lì sepolti si alzano con corpi completamente nuovi, trasformati e lucenti, e abbandonano il cimitero per unirsi all’uomo e giungere in un luogo così glorioso da poter essere solo il paradiso.

Altaf ascolta un culto per descrivere il quale non ha parole adeguate; ben presto però si accorge di un altro particolare: solo i defunti del cimitero cristiano si sono uniti all’uomo. La moglie, gli imam, i tanti studiosi… non c’è traccia di loro.

Altaf si sveglia profondamente turbato. Torna a casa, ma durante la notte lo stesso sogno viene a rubargli il sonno. Legge il Corano, ma non riesce a trovare pace. All’improvviso ecco il volantino che Bible for Mideast gli aveva lasciato.

Altaf lo rilegge e riesce a ritrovare la pace. Chiama allora il numero di telefono lì indicato e riceve risposta da una voce amichevole, che lo invita al luogo d’incontro. Mentre Altaf aveva vissuto quanto descritto, il Pastore insieme alla comunità stava pregando e digiunando per tutti i pazienti colpiti da Covid-19 e aveva visto chiaramente in visione qualcuno che, con anima e mente turbata, lo avrebbe contattato per avere consiglio. Pochi minuti dopo ecco la telefonata di Altaf!

Raggiunto il luogo d’incontro, l’uomo racconta in lacrime ciò che ha sognato e quanto ha vissuto e decide di riporre la propria fede in Gesù, il glorioso uomo che ha visto nei suoi sogni. Insieme ad altri sette ex musulmani riceve il battesimo dopo qualche giorno, nonostante in Giordania la tolleranza sia riservata alla minoranza cristiana, ma non agli ex musulmani, vittime di dure persecuzioni.

La sua storia ci viene raccontata da Journal Chretien e siamo certi non essere l’unica.

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Una mistica ci insegna come fermare le leggi ingiuste

Posté par atempodiblog le 27 juillet 2020

Suor Rita Montella
Una mistica ci insegna come fermare le leggi ingiuste
Prima delle elezioni del 1948 Gesù fece capire a Rita Montella (la suora che sventò l’attentato al papa polacco) che l’Italia sarebbe caduta in mano ai comunisti. Lei pianse, pregò, espiò. Gesù le disse: « »Rita, tu hai vinto!”. Ciò poche ore prima del 18 aprile [1948]». Oggi la Chiesa ha bisogno ancora di lei e di anime simili alla sua.
di Luisella Scrosati – La nuova Bussola Quotidiana

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Per molti è già considerata ed invocata come una grande santa, ma la Chiesa ci va con i piedi di piombo: il culto ai santi va reso solo quando essi sono stati canonizzati. Ma è già possibile invocarne l’intercessione mediante una preghiera approvata dall’Autorità ecclesiastica (vedi sotto), per domandare grazie al Signore e chiedergli che possa essere elevata agli onori degli altari. Quando ci sono di mezzo i santi, è bene attenersi alle sagge norme della Chiesa e, in ciò che verrà narrato, ai decreti di Urbano VIII.

Stiamo parlando di suor Rita Montella, conosciuta anche come “la Bambina di Padre Pio”, con il quale, pare, avesse l’abitudine di ritrovarsi. Non come noi comuni mortali, ma in bilocazione. Padre Pio veniva spesso a trovarla in clausura, di notte, per pregare con lei.

Questa suora agostiniana del Monastero di Santa Croce sull’Arno, della quale ricorre quest’anno il centenario della nascita (3 aprile 1920), si era offerta vittima all’Amore divino e, come sempre accade a queste anime generose, il Signore non sa resistere dal concedere ciò che esse domandano nella preghiera. E a queste grazie d’intercessione il buon Dio ne ha aggiunge altre decisamente straordinarie. Come quando, secondo la testimonianza di padre Franco D’Anastasio, da lui firmata e controfirmata da un notaio, inviata nel 2006 al Cardinal Dziwisz, il 13 maggio 1981 suor Rita si era recata in bilocazione in piazza San Pietro, per deviare il colpo di pistola diretto contro Giovanni Paolo II.

Certamente la santità non consiste nei carismi straordinari. Tuttavia, lasciando al giudizio definitivo della Chiesa ogni presunto fenomeno soprannaturale che riguarda suor Rita, non è neppure possibile ignorarli completamente, in nome di un esasperato razionalismo; soprattutto quando, come nel caso dell’attentato a papa Wojtyla, questi fenomeni incidono sulla storia della Chiesa e dell’umanità.

Suor Rita era un’anima di incessante intercessione; dopo essere entrata in monastero pregò con fede per impetrare da Dio la conversione dei peccatori, il ravvedimento dei sacerdoti traviati, la guarigione dalle malattie, la salvezza eterna delle anime, anche delle consorelle, la liberazione delle anime del purgatorio. Inoltre scongiurava con fede accorata il Signore di non mandare i castighi sulla terra e di trattenere la guerra, di impedire fatti politici gravissimi, come l’avvento del comunismo in Italia alla fine degli anni quaranta, o calamità naturali, come i terremoti; tutto ciò è attestato nei due quaderni rimasti degli oltre cento da lei scritti, per ordine del confessore e padre spirituale, il cappuccino padre Teofilo dal Pozzo, come anche dal materiale raccolto nel volume Suor Rita Montella, studio dei singolari carismi (Ed. Segno, Udine 2002), curato dal nipote di suor Rita, Arcangelo Aurino, purtroppo mancato lo scorso anno. In esso sono riportate le lettere che Suor Eleonora Pieroni, monaca del Monastero di Santa Croce sull’Arno, inviava alla Badessa di Radicondoli, per informarla su quanto di straordinario stava avvenendo nella consorella Suor Rita. Nella lettera del 29 dicembre 1949 è citato un episodio della vita di suor Rita che è necessario raccontare, in questi nostri tempi difficili, nei quali sembra che il male sia inarrestabile e che il peggio sia inevitabile.

È noto che il 18 aprile 1948 le prime elezioni politiche della storia della Repubblica Italiana sancirono la vittoria della Democrazia Cristiana e dei suoi alleati e la sconfitta del fronte delle sinistre, cioè del Partito Comunista e del Partito Socialista, dopo una battaglia elettorale molto combattuta. Suor Eleonora tiene a far notare «che quest’Anima [Suor Rita] tratta sempre di peccatori con Gesù che per le elezioni passate parlò chiaro: “Voglio castigare anche l’Italia. Rita, che scene di sangue verranno!”. Si doveva andare anche noi in mano ai comunisti. Lei [suor Rita] pianse, pregò, espiò. Gesù le disse: “Rita, tu hai vinto!”. Ciò poche ore prima del 18 aprile [1948]» (op. cit., p. 120).

Così questa monaca semplice, che viveva nel silenzio e nel nascondimento della clausura, e che nulla rifiutava al suo Sposo, ottenne che Gesù cambiasse il corso della storia nella nostra nazione.

Qualcosa di analogo è raccontato da Santa Faustina Kowalska, nel suo noto Diario: «Un giorno Gesù mi disse che avrebbe fatto scendere il castigo su di una città, che è la più bella della nostra Patria [probabilmente Varsavia]. Il castigo doveva essere uguale a quello inflitto da Dio a Sodoma e Gomorra. Vidi la grande collera di Dio ed un brivido mi scosse, mi trafisse il cuore. Pregai in silenzio. Un momento dopo Gesù mi disse: “Bambina mia, unisciti strettamente a Me durante il sacrificio ed offri al Padre celeste il Mio Sangue e le Mie Piaghe per impetrare il perdono per i peccati di quella città. Ripeti ciò senza interruzione per tutta la S. Messa. Fallo per sette giorni”. Il settimo giorno vidi Gesù su di una nuvola chiara e mi misi a pregare perché Gesù posasse il Suo sguardo sulla città e su tutto il nostro paese. Gesù diede uno sguardo benigno. Quando notai la benevolenza di Gesù, cominciai ad implorare la benedizione. Ad un tratto Gesù mi disse: “Per te benedico l’intero paese” e fece con la mano un gran segno di croce sulla nostra Patria».

Inutile nascondere la gravità dell’ora che stiamo vivendo nel mondo; in particolare qui in Italia, ci troviamo di fronte all’alta probabilità che il ddl Zan possa decretare la fine della libertà della Chiesa e delle famiglie. Servono anime che preghino e si offrano per bloccare questi progetti, e serve soprattutto l’intercessione di questi nostri fratelli e, soprattutto, sorelle, che intercedano per noi e la nostra Patria in quest’ora cruciale. In particolare, possiamo domandare a suor Rita Montella di intercedere per noi, lei che, secondo l’espressione della consorella trattava «sempre di peccatori con Gesù». Bisogna crederci, confidare che il Signore non attende altro che generosità e riparazione, per risparmiare i molti a motivo di pochi. È la logica di Dio.

Suor-Rita-Montella-e-Padre-Pio-da-Pietrelcina dans Fede, morale e teologia

Preghiera

Signore, nostro Dio, Tu hai chiamato Suor Rita dello Spirito Santo a realizzare più pienamente la sua consacrazione battesimale dedicandosi interamente a Te nella vita contemplativa agostiniana per cercare Dio e servire la Chiesa.
Tu, o Padre, hai fatto risplendere attraverso di lei, con i carismi che le hai donato, il volto del Tuo Cristo, rendendolo visibile in mezzo agli uomini e alle donne del nostro tempo.
Con il Tuo aiuto ha preso su di sé le ansie dei fratelli servendo il Cristo sofferente nelle sue membra e divenendo con umiltà nella preghiera segno e testimonianza del Tuo Amore.
Ascolta la nostra preghiera: degnati ora di glorificarla in terra e, per sua intercessione, concedici la grazia… che con fiducia ti chiediamo.

Pater, Ave e Gloria.

(Con approvazione ecclesiastica)

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