Il Papa prega con i Santuari del mondo per la fine pandemia, un rosario insieme a medici e sopravvissuti al Covid
Posté par atempodiblog le 30 mai 2020
Il Papa prega con i Santuari del mondo per la fine pandemia, un rosario insieme a medici e sopravvissuti al Covid
Il 30 maggio dalla Grotta di Lourdes dei Giardini Vaticani l’evento in mondovisione. Domenica 31 messa di Pentecoste a San Pietro senza fedeli, alle 12 il Pontefice torna ad affacciarsi per il Regina Coeli
di Salvatore Cernuzio – Vatican Insider
Un Rosario in mondovisione con i Santuari dei cinque continenti dalla Grotta di Lourdes nei Giardini Vaticani, sabato 30 maggio, alle 17.30, con a fianco medici, infermieri, sopravvissuti al coronavirus e pure un neonato, per chiedere a Dio di porre fine per sempre alla pandemia. È l’ennesimo gesto forte che Papa Francesco compie dall’inizio della diffusione del virus che si è abbattuto come un flagello sulla popolazione mondiale. Dopo la preghiera al Crocifisso dei Miracoli che liberò Roma dalla peste, dopo la storica benedizione Urbi et Orbi in una Piazza San Pietro deserta, il Pontefice torna ad invocare un aiuto divino per salvare l’umanità dal Covid-19 e dalle sue conseguenze che lasciano intravedere scenari nefasti dal punto di vista economico e sociale.
Questa volta Bergoglio non sarà solo nella sua preghiera: in questo spazio tanto amato dai Papi, dove per volontà di Leone XIII fu posta una copia fedele della Madonna che apparve a Massabielle, saliranno con lui in processione una decina di persone in rappresentanza di varie categorie particolarmente toccate dal virus. Un medico e un’infermiera, esempi del personale sanitario che instancabilmente ha lavorato in prima linea durante l’emergenza; una persona sopravvissuta al coronavirus e una che ha perso un familiare, un cappellano ospedaliero, una suora infermiera, un farmacista. Presente anche una giornalista, Vania De Luca, vaticanista di Rainews24, in rappresentanza di tutti gli inviati che non hanno mai smesso di svolgere il proprio servizio nonostante i rischi. Completano il gruppo, infine, un volontario della Protezione civile con la famiglia e una coppia alla quale è nato due mesi fa un figlio in piena pandemia.
Ma ad invocare «l’aiuto e il soccorso della Vergine Maria» insieme al Papa ci saranno anche i fedeli di ogni angolo del globo. Il rosario alla Grotta di Lourdes sarà trasmesso infatti in mondovisione e, compatibilmente ai diversi fusi orari, avverrà in collegamento con i più importanti santuari d’Europa e del mondo. Luoghi solitamente affollati da migliaia o anche milioni di persone, ma che durante i mesi di lockdown hanno dovuto interrompere le normali attività e i pellegrinaggi. Anzitutto Lourdes che ha riaperto le sue porte lo scorso 16 maggio dopo circa due mesi di chiusura, poi Fatima, San Giovanni Rotondo, Pompei, Czestochowa; negli Usa, il Santuario dell’Immacolate Conception a Washington; in Nigeria, il santuario di Elele e in Costa d’Avorio, Notre Dame de la Paix; in America Latina, il noto santuario mariano di Nostra Signora di Guadalupe, in Messico, e quello dedicato alla Vergine di Lujan, in Argentina.
Per la celebrazione, promossa dal Pontificio Consiglio per la Promozione della nuova Evangelizzazione guidato da monsignor Rino Fisichella, si prevede un boom di ascolti pari a quello registrato per la preghiera solitaria a San Pietro del 27 marzo. Solo in Italia, aveva raccolto 17,4 milioni di spettatori.
«L’appuntamento per la fine del mese mariano è un ulteriore segno di vicinanza e consolazione per quanti, in vari modi, sono stati colpiti da coronavirus, nella certezza che la Madre Celeste non disattende le richieste di protezione», spiega una nota diffusa dalla Sala Stampa della Santa Sede. «Ai piedi di Maria il Santo Padre porrà i tanti affanni e dolori dell’umanità, ulteriormente aggravati dalla diffusione del Covid-19».
Quello di sabato sarà il primo di tre appuntamenti “pubblici” del Papa che segnano l’inizio ufficiale della Fase 2 in Vaticano. Domenica 31 maggio, alle 10, Francesco celebrerà la messa di Pentecoste nella cappella del Santissimo Sacramento della Basilica vaticana. Nonostante San Pietro sia stata riaperta al pubblico il 18 maggio, giorno in cui in tutte le chiese d’Italia sono state riavviate le messe «cum popolo», per la celebrazione del Pontefice non è prevista la presenza dei fedeli.
I quali, invece, dopo 78 giorni di lockdown, potranno accedere in piazza San Pietro per la preghiera del Regina Caeli, che il Papa reciterà alle 12 dalla finestra del suo studio nel Palazzo Apostolico e non in diretta streaming dalla Biblioteca, come avvenuto finora. Il numero delle persone – per ora si tratta solo fedeli di Roma e dintorni – sarà contingentato per evitare assembramenti. Nella Piazza del Bernini si entrerà con guanti e mascherina e dopo i dovuti controlli con il termoscanner. «Le forze dell’ordine – sottolinea una nota vaticana – garantiranno l’accesso in sicurezza alla Piazza e avranno cura che i fedeli presenti possano rispettare la necessaria distanza interpersonale».
Al momento non si hanno notizie sulla ripresa di un altro importante appuntamento pubblico del Papa, l’udienza generale del mercoledì. Ieri mattina è stata trasmessa in streaming dalla Biblioteca apostolica; difficile allo stato attuale, mentre si teme il rischio di una nuova escalation di contagi, che possa tornare a svolgersi sul sagrato di San Pietro o in Aula Paolo VI dove il Pontefice compie il tradizionale giro tra i fedeli.
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