La corona del Rosario e le ripetizioni

Posté par atempodiblog le 8 mai 2020

La corona del Rosario e le ripetizioni
di Romano Guardini – Il Rosario della Madonna, Ed. Morcellina

La corona del Rosario e le ripetizioni dans Fede, morale e teologia Pregare-Rosario

La ripetizione ha pure il suo significato vitale. Non è forse un elemento della vita? Che cos’è il battito del cuore se non ripetizione? Sempre lo stesso contrarsi e distendersi, ma è per esso che il sangue circola nel corpo. Che cos’è il respiro se non ripetizione? Sempre lo stesso inspirare ed espirare, ma è la nostra vita. Tutta la nostra esistenza non è forse ordinata e sostenuta da un ritmo di scambio e ritorno? Ogni giorno il sole si alza e tramonta; ogni anno la vita si rinnova in primavera, raggiunge il culmine e decade. Che cosa possiamo obiettare contro queste ed altre ripetizioni? Sono l’ordine in cui ci muoviamo, in cui l’intimo germe si sviluppa e prende corpo. Tutto ciò che vive si attua nei ritmi delle circostanze esteriori e dell’attuazione interiore; perché non dovrebbe avere il suo posto anche nella vita religiosa ciò che è legittimo in tutte le altre forme di vita?

Il Rosario rappresenta una forma particolare di vita religiosa. Qualcuno può dichiarare di non sapersene servire; è affar suo; non ha però il diritto di dire che questa preghiera non abbia senso e che non sia cristiana, perché così darebbe solo a vedere che non sa di che si tratta.

Per quanto riguarda la corona dei grani, essa ha evidentemente il compito di facilitare il raccoglimento dello spirito. Da un grano si passa all’altro; il loro numero mantiene le ripetizioni in una misura riconosciuta conveniente dalla lunga esperienza. Se non ci fossero, chi prega dovrebbe badare a non esagerare nel molto o nel poco e la sua attenzione sarebbe così sviata dall’essenziale. I grani contano per lui … E dunque qualcosa di meccanico? Sicuro, ma non c’è forse una parte di meccanica in ogni cosa? Si dice che per tutto occorre una preparazione – tutto va imparato; imparare vuoi dire esercitarsi e l’esercizio è appunto il formarsi di un «meccanismo», per mezzo del quale l’azione proceda «da sé»; o meglio, la forza e l’attenzione rimangano libere per ciò che più importa. Finché non si è imparato a fare una cosa, bisogna sorvegliare ogni singolo atto, e l’essenziale vien trascurato; quando invece si è imparato, ossia quando si è acquistata una tecnica, la mente è più libera. Ecco tutto il significato della corona nel Rosario.

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