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Ecco, anima mia, cosa ti dice Gesù Risorto

Posté par atempodiblog le 13 avril 2020

Resurrexi, et adhuc tecum sum. Alleluia! - Sono risorto, sono sempre con te. Alleluia!”. Cari fratelli e sorelle, Gesù crocifisso e risorto ci ripete oggi quest’annuncio di gioia: è l’annuncio pasquale. Accogliamolo con intimo stupore e gratitudine!
Benedetto XVI

Ecco, anima mia, cosa ti dice Gesù Risorto dans Don Giustino Maria Russolillo Beato-Angelico

Ecco, anima mia, cosa ti dice Gesù Risorto
del beato Giustino Maria della Santissima Trinità Russolillo

1. Sono risorto e sto ancora con te! Non ti lascio, non ti posso lasciare! Io sto con te e tu con me. Staremo assieme per l’eternità!

2. I monti sono la nostra casa di colloquio, di riposo, di estasi! Sto ancora con te per invitarti a salire! Sono risorto per indicarti la strada… io non ti lascio e tu non mi lascerai giammai!

3. Ma tu non mi senti, non mi vedi ancora! Sei triste assai, perché? Tu non mi possiedi!

4. Tutto ti darò se tu mi ami! Perciò sono risorto. Perciò sto ancora con te! Risorgi tu pure e fermati con me. Vivi la mia vita, godi la mia gioia!

5. Sono risorto e sto ancora con te! Ma io cammino … se non mi segui, non staremo assieme. Deh, non fermarti! Per te son morto, per te risorto, per te cammino!

6. Vieni, diletta! Ascendiamo al cielo. Quanta festa troveremo lungo il cammino, quanta luce sui monti, quanto fuoco sulle vette! Quante cose ci diremo, non ti fermare!

7. Vieni, diletta! Ascendiamo al cielo. Al cielo della purezza infinita, della bellezza immensa, dell’amore eterno! Il cammino è lungo, non ti fermare!

8. Vieni, diletta! Ascendiamo al cielo. Ti porterò sul cuore, non temere. Il corpo rimarrà ostia sull’altare, l’anima salirà con me al Padre mio. A lui ti offrirò, candido fiore divinizzato dell’affetto mio!

9. Sarai del Padre, e resterai mia! Sarai la gioia dell’eterno sposo. Tutta in noi vivrai e noi in te! Sarai beata per l’eternità.

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Sarah sul Coronavirus: un’opportunità per tornare a Dio

Posté par atempodiblog le 13 avril 2020

Sarah sul Coronavirus: un’opportunità per tornare a Dio
Cosa ci insegna il Coronavirus, nel tempo presente e per il futuro? Come si può leggere, su un piano spirituale, il momento di prova che l’intera umanità sta attraversando?
Interrogato in tal senso dal settimanale francese Actuelles di Valeurs, il cardinale Robert Sarah ha proposto un’analisi ampia e profonda della situazione in cui siamo immersi.
di Giulia Tanel – Il Timone

Sarah sul Coronavirus: un’opportunità per tornare a Dio dans Articoli di Giornali e News Cardinale-Robert-Sarah

DALL’ONNIPOTENZA, ALL’IMPOTENZA. DAL RUMORE, AL SILENZIO
Innanzitutto, secondo quanto riporta il Tagespost, il prefetto della Congregazione per il culto divino e la disciplina dei sacramenti ha rilevato come il Coronavirus, nella sua infinitesima piccolezza, abbia in poche settimane messo in ginocchio l’Occidente materialista, rilevandone la sua estrema vulnerabilità. L’uomo che si credeva onnipotente, si è risvegliato indifeso e si è (ri)scoperto mortale. E anche quanto fino a un momento fa sembrava essere imprescindibile nella sua importanza, fagocitando la quasi totalità del nostro tempo, si è rivelato «irrilevante e ozioso». In definitiva, insomma, tutto il sistema di pensiero mainstream si è dimostrato essere «incoerente, fragile e privo di contenuti». 

L’UOMO, ESSERE IN RELAZIONE
Oltre a questo, la situazione di isolamento cui la pandemia in atto ci ha costretti ha messo in evidenza il bisogno di relazione proprio dell’uomo. Contro il mito dell’indipendenza, da tutti e da tutto, il Coronavirus ha rimescolato le carte: non solo ha mostrato che l’uomo è dipendente dalle leggi di natura, ma anche non può prescindere dalla relazione con il prossimo e, in ottica di fede, con Dio. La verità, infatti, è che «siamo realmente e specificamente dipendenti l’uno dall’altro. Se tutto si rompe, i legami del matrimonio, della famiglia e dell’amicizia rimangono. Abbiamo riscoperto che come membri di una nazione siamo collegati attraverso connessioni invisibili ma reali. In particolare, abbiamo riscoperto di essere dipendenti da Dio».

L’APPELLO ALLA PREGHIERA, ALLA RELAZIONE CON DIO
Ed è proprio la relazione con Dio che costituisce il punto centrale dell’intervento di Sarah, con un richiamo forte a sfruttare il silenzio in cui siamo costretti per pregare. Solamente stando uniti al Signore, infatti, è possibile vivere nella verità, senza ergersi a padroni del mondo e nel contempo senza farsi abbagliare dalle diverse ideologie. Il Coronavirus passerà, e ci auguriamo che questo succeda presto, ma nulla sarà stato vano se vi avrà permesso di muovere un ulteriore passo nel cammino quotidiano alla conversione.

FAMIGLIA, CHIESA DOMESTICA
Naturalmente, la preghiera non è solo quella personale, bensì anche quella condivisa in famiglia. Perché, domanda il cardinale, non cogliere questa occasione di isolamento e di assenza forzata alla partecipazione alla Santa Messa come un’opportunità per pregare e per «trasformare la nostra famiglia e la nostra casa in una chiesa domestica?». Inoltre, riporta la CNA, «è tempo che i padri imparino a benedire i propri figli. I cristiani, privati ​​dell’Eucaristia, si rendono conto di quanta comunione sia stata una grazia per loro. Li incoraggio a praticare l’adorazione da casa, perché non c’è vita cristiana senza vita sacramentale».

L’IMPORTANZA DEI SACERDOTI E DEI SACRAMENTI
L’uomo è fatto di anima e di corpo. Per questo, ha affermato Sarah, «i sacerdoti devono fare tutto il possibile per rimanere vicini ai fedeli. Devono fare tutto ciò che è in loro potere per aiutare i morenti, senza complicare il compito dei custodi e delle autorità civili». «Ma nessuno», ha continuato, «ha il diritto di privare una persona malata o morente dell’assistenza spirituale di un sacerdote. È un diritto assoluto e inalienabile».

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