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Piacenza ai confessori: la misericordia non si ferma

Posté par atempodiblog le 4 avril 2020

Piacenza ai confessori: la misericordia non si ferma
Lettera tratta da: Vatican News

Piacenza ai confessori: la misericordia non si ferma dans Cardinale Mauro Piacenza Card-Mauro-Piacenza

Lettera del cardinale Penitenziere in occasione della Pasqua: nell’emergenza provocata dalla pandemia,“Dio non si distanzia

La misericordia non si ferma. È questo il leitmotiv della lettera che il cardinale Mauro Piacenza ha inviato ai penitenzieri e confessori in occasione della Pasqua.

La riflessione del penitenziere maggiore prende le mosse dalle difficoltà che l’emergenza pandemia provoca anche nella vita delle comunità cristiane, con le attuali restrizioni in atto in moltissimi Paesi per arginare la propagazione del contagio. Ma, sottolinea appunto il cardinale, «la misericordia non si ferma e Dio non si distanzia». Infatti, sottolinea, il distanziamento sociale «richiesto per motivi sanitari, pur necessario», non può, «né deve mai tradursi in distanziamento ecclesiale».

Il cardinale ricorda in proposito che, qualora fosse impossibile «la celebrazione ordinaria del sacramento», i confessori sono chiamati «a pregare, a consolare, a presentare le anime alla divina misericordia», adempiendo al loro «ruolo sacerdotale di intercessori». In questi momenti più che mai, infatti, tutti hanno «bisogno della prossimità e della “carezza” di Gesù».

Il porporato sottolinea lo sforzo di quanti, in questi tempi di epidemia, si impegnano a rendere più creativa la pastorale per cercare di farsi prossimi al «popolo loro affidato, dando testimonianza di fede, di coraggio, di paternità». La misericordia si rende concreta anche nei «piccoli gesti di tenerezza e di amore compiuti verso i più poveri», in particolare «verso i morenti nelle corsie d’ospedale, verso gli operatori sanitari, verso chi è solo ed impaurito, verso chi non ha una casa nella quale trascorrere il tempo della quarantena o chi non riesce ad avere il necessario per sopravvivere».

Tutto ciò è vivificato dal sacrificio della messa, seppure «celebrata senza la presenza fisica del popolo, dalla quale scaturisce ogni grazia per la Chiesa e per il mondo». Grazie alla Croce, sottolinea il porporato, è donata a tutti gli uomini «la possibilità della salvezza e della riconciliazione». In tal senso, nonostante le attuali drammatiche circostanze, si è chiamati a riscoprire ciò che è essenziale nel ministero sacerdotale: «l’opera di Cristo più che la nostra, l’attuazione sacramentale della salvezza, di cui siamo ministri, cioè servi».

Scaturisce da qui quella misericordia che «non si ferma nella celebrazione della sacra liturgia» ma diventa «carità vissuta, che tende la mano amica a quanti soffrono e nel ministero sacerdotale è offerta del perdono di Dio». In questo senso, la misericordia si esprime anche «nella riscoperta dei valori per i quali vale la pena vivere e morire, nella riscoperta del silenzio, della adorazione e della preghiera, nella riscoperta della prossimità dell’altro e, soprattutto, di Dio». Non viene arrestata nemmeno dalla morte: infatti, anche chi è stato chiamato all’eternità «è raggiunto dalla preghiera di suffragio nella certezza pasquale che con la morte non si spezzano i rapporti ma si trasformano, rafforzati, nella comunione dei santi».

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Sabato Santo: preghiera in diretta social e tv davanti alla Sindone

Posté par atempodiblog le 4 avril 2020

Sabato Santo: preghiera in diretta social e tv davanti alla Sindone
L’annuncio in diretta streaming dall’arcivescovo di Torino e vescovo di Susa, monsignor Cesare Nosiglia che presiederà la liturgia. Nella nostra intervista il presule spiega: “sarà molto di più di un’ostensione, staremo in silenzio con il Signore
di Gabriella Ceraso – Vatican News

Sabato Santo: preghiera in diretta social e tv davanti alla Sindone dans Articoli di Giornali e News Sacra-Sindone

Laddove il sacro Telo è custodito, nella cappella della Cattedrale di Torino, visitata dal Papa nel giugno del 2015, Sabato Santo alle 17, l’Arcivesco di Torino vescovo di Susa, monsignor Cesare Nosiglia, guiderà una liturgia di preghiera e contemplazione, trasmessa sia in diretta televisiva sia sui canali e le piattaforme social. Al termine della diretta tv, sui social il dialogo e la riflessione continueranno con l’intervento di esperti e voci di “testimoni” del momento che stiamo vivendo.

“Cari amici sparsi in tutto il mondo, vi attendo sabato per elevare a Dio attraverso la contemplazione della Sindone una corale preghiera insieme al suo figlio Gesù nostro fratello e salvatore. Sì, la Sindone lo ripete al nostro cuore sempre: più forte è l’amore”. Così monsignor Nosiglia nell’annuncio fatto oggi in diretta streaming, in cui, ha precisato di aver raccolto le migliaia di richieste a lui giunte da persone di ogni fascia di età, di poter pregare davanti alla Sindone per “impetrare da Cristo morto e risorto – che il Sacro Telo ci presenta in un modo così vero e concreto – la grazia di vincere il male come ha fatto lui, confidando nella bontà e misericordia di Dio”.

La passione e la morte di Gesù, per amore
“Grazie alla televisione e ai social – ha detto il presule – questo tempo di contemplazione renderà disponibile a tutti, nel mondo intero, l’immagine del Sacro Telo, che ci ricorda la passione e morte del Signore, ma che apre anche il nostro cuore alla fede nella sua risurrezione.

L’annuncio pasquale che la Sindone ci porta a vivere è “Più forte è l’amore » e questo – ha sottolineato ancora monsignor Nosiglia – ci riempie il cuore di riconoscenza e di fede. “Sì, l’amore con cui Gesù ci ha donato la sua vita e che celebriamo durante la Settimana Santa è più forte di ogni sofferenza, di ogni malattia, di ogni contagio, di ogni prova e scoraggiamento. Niente e nessuno potrà mai separarci da questo amore, perché esso è fedele per sempre e ci unisce a lui con un vincolo indissolubile.

Avere fiducia e speranza
Il ricordo infine di quanto Papa Francesco ha scritto nel suo messaggio per l’ostensione del 2013 cioè che nella Sindone “è lui che ci guarda per farci comprendere quale grande amore ha avuto per noi, liberandoci dal peccato e dalla morte invitandoci ad avere fiducia, a “non perdere la speranza, la forza dell’amore di Dio e del Risorto vince tutto.

Molto più che un’ostensione, “staremo con Gesù
Nell’intervista rilasciata a Luca Collodi, il presule, subito dopo il suo annuncio, precisa che la Liturgia in programma sarà un ringraziamento a Gesù per il dono della Sua vita e anche una richiesta di aiuto per quanto viviamo tragicamente. Emblematica – spiega – la scelta del Sabato Santo perchè la Sindone rappresenta anche quella speciale giornata di silenzio e meditazione sul mistero della morte e in attesa delle resurrezione. “Vogliamo – dice – introdurci così, già nella veglia pasquale.

Nella seconda parte del collegamento dalla Cappella torinese, sabato, si potrà assistere al dibattito tra esperti: il presule spiega, nella nostra intervista, che sarà lasciato spazio a chi vive in prima persona il dramma attuale e non solo nella difficoltà ma anche nella dimensione della speranza e della fede: voci di medici e operatori pastorali, famiglie, anziani e tanti messaggi di solidarietà.

Sarà dunque una sorta di specile ostensione? In realtà conclude il presule sarà “molto meglio in quanto la Sindone la potremo vedere da vicino e quelle immagini “andranno nel cuore e nelle tristezze di tanta gente che ci seguirà. Sarà uno stare col Signore nel giorno in cui attendiamo la sua Resurrezizone.

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