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Continuerei a sperare in Te

Posté par atempodiblog le 15 février 2020

Continuerei a sperare in Te

Continuerei a sperare in Te dans Misericordia San-Claudio-de-la-Colombi-re

Signore, ecco davanti a Te un’anima, che si trova in questo mondo per sperimentare la tua meravigliosa Misericordia e farla risplendere al cospetto del Cielo e della terra.

Gli altri Ti rendano pure gloria dimostrando, con la loro fedeltà e la loro costanza, quanto è potente la tua grazia e quanto Tu sei dolce e generoso verso coloro che ti sono fedeli; io, da parte mia, ti darò gloria col far conoscere a tutti quanto sei buono con i peccatori.

A tutti dirò che la tua Misericordia è tanto al di sopra di ogni umana malizia, che nessuna cattiveria avrà il potere di stancarla; che nessuna ricaduta, per vergognosa e grave che sia, dovrà indurre il peccatore a disperare del tuo perdono.

Sì, amabile Redentore, Ti ho gravemente offeso, ma Ti ingiurierei ancora più pesantemente, se pensassi che non sei abbastanza buono da darmi il tuo perdono.

Il tuo e mio nemico, invano, ogni giorno, mi tende nuove insidie; mi potrà far perdere tutto, ma non la speranza nella tua Misericordia.

Anche se fossi ricaduto cento volte e le mie colpe fossero cento volte più terribili di quel che sono, continuerei a sperare in Te.

San Claudio de la Colombière

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Il Vangelo perfeziona il Decalogo

Posté par atempodiblog le 15 février 2020

Il Vangelo perfeziona il Decalogo
Tratto da: Le vie del cuore. Vangelo per la vita quotidiana. Commento ai vangeli festivi Anno A, di Padre Livio Fanzaga. Ed. PIEMME

Il Vangelo perfeziona il Decalogo dans Commenti al Vangelo Mos-riceve-le-tavole-della-legge

(Sir 15, 15-20; 1 Cor 2, 6-10; Mt 5, 17-37)

Gesù conferma la santità del Decalogo 
Giustamente si afferma che la morale evangelica è una morale basata sull’amore. Amore verso Dio innanzi tutto: Dio amato con tutto il cuore, con tutta l’anima, con tutta la mente e con tutte le forze. In intima unione con l’amore di Dio vi è poi quello del prossimo, che ognuno deve amare come se stesso. Il Vangelo ci svela la misura sconfinata di questo amore, prendendo come riferimento quello infinito di Gesù, che ha amato il Padre e gli uomini fino a sacrificare la propria vita.

Tuttavia la morale evangelica, proposta da Gesù nel discorso della montagna, non sostituisce, ma al contrario conferma la legge del Decalogo, data a Mosè sul monte Sinai. “Non pensare”, dice, “che io sia venuto ad abolire la Legge o i Profeti”. Non vi è dubbio, caro amico, che non è immaginabile nessun cammino di santità che non abbia come base i dieci comandamenti. Essi sono il fondamento insostituibile della moralità, nei quali si riflette la legge eterna di Dio che nessuno può mutare, o sostituire o abolire.

In sé e per sé i comandamenti, anche se nella loro completezza e chiarezza sono stati rivelati da Dio, appartengono a quella legge morale naturale che il Creatore ha scritto nell’anima e nella coscienza di ogni uomo. Essi sono la base della moralità universale e il fondamento di tutti gli autentici diritti umani. Nei dieci comandamenti si riflette la santità di Dio e nessun comportamento umano, che voglia essere morale, può minimamente discostarsi da loro. Non illuderti di essere una persona religiosa se non hai fondato la tua vita su questo fondamento eterno della moralità.

Gesù completa e perfeziona il Decalogo
Gesù ribadisce la necessità del Decalogo, ma nel medesimo tempo lo completa e lo perfeziona. “Non sono venuto per abolire”, afferma, “ma per dare compimento.” Gesù completa il decalogo nel senso che lo riporta alla radice dell’amore e nel medesimo tempo svela quei confini divini dell’amore che Mosè e i profeti non conoscevano. Anzi possiamo dire che è proprio la radice dell’amore che marca la differenza fra la legge di Mosè e quella di Cristo: “Vi do un comandamento nuovo: Amatevi come io vi ho amato”, dice Gesù.

Che cosa significa questo per la nostra vita spirituale? Significa che nel nostro cammino di santità dobbiamo incominciare con l’osservanza dei dieci comandamenti. Essi sono come le fondamenta del nostro edificio spirituale. Quando potremo dire di osservarli, allora inizia per noi quel cammino ascendente dell’amore, che ci porta alle più alte vette della vita mistica. Sappi però che sono illusorie e ingannevoli certe forme di misticismo, fuori e dentro il cristianesimo, dove l’esperienza di unione con Dio non si fonda su una solida piattaforma morale.

Non c’è mistica autentica senza moralità. Una vita spirituale genuina ha sempre alla base i dieci comandamenti.

Gesù interiorizza il Decalogo
Gesù dunque conferma il Decalogo e ne fa la base del comandamento nuovo dell’amore. Ma questo non è tutto. L’opera di perfezionamento e di approfondimento di Gesù non riguarda soltanto la formulazione della legge morale, ma anche il nostro modo di osservarla. Conosci certamente le aspre polemiche di Gesù nei confronti di scribi e farisei. Gesù critica in loro due gravi difetti. Innanzitutto il fatto di aver appesantito i comandamenti divini con una lunga serie di precetti umani. Ma più ancora denuncia una osservanza della legge morale solamente esteriore, che non comporta l’adesione del cuore.

Questo è un punto di fondamentale importanza. L’osservanza della legge di Dio deve partire dal cuore. In ultima istanza deve essere sempre un atto di amore. Nella prospettiva cristiana il cuore è il centro della vita morale. E’ nell’intimo della persona umana che nasce la moralità, la quale poi si esprime in comportamenti esteriori. Gesù critica i farisei perché il loro agire esterno è inappuntabile, ma dentro si sé covano il male.

Un cuore puro, aperto alla voce di Dio, è il segno inequivocabile di una autentica moralità. Un cuore puro è la misura della santità. Il Vangelo giustamente sottolinea l’importanza dell’intenzione che sta alla base del nostro agire. Non pochi peccati si consumano nell’intimo di noi stessi, dove soltanto Dio vede. Chi può conoscere le invidie, le gelosie, le mormorazioni, i pensieri malvagi, le maledizioni e cose di questo genere che fermentano nel cuore, inquinandolo, senza che poi si esprimano all’esterno? Caro amico, prima ancora del tuo comportamento esterno, al quale tieni per essere approvato dagli uomini, sorveglia i pensieri e sentimenti presenti nel tuo cuore, che Dio vede e giudica e preoccupati che siano sempre limpidi e irreprensibili.

La legge morale è una e immutabile
Oggi si ama parlare di pluralismo etico e di evoluzione della morale sono affermazioni che nascondono la volontà degli uomini di stabilire loro, secondo i propri criteri e le proprie convenienze, ciò che è bene e ciò che è male.

In realtà esiste una sola legge morale, le cui tracce sono presenti nelle varie culture dell’umanità, ed è quella dei dieci comandamenti essa è impressa nella ragione umana, la quale, se non si lascia offuscare dalle passioni, è ben capace di riconoscerla. Non può esistere una parte del mondo in cui l’adulterio sia un bene e un’altra in cui sia male.

Allo stesso modo occorre affermare che non esiste una evoluzione della morale. Ciò che era male ieri, lo è anche oggi la violazione di uno solo dei comandamenti sarà sempre male, fino alla fine del mondo.

Di qui la necessità della fedeltà, specialmente da parte di chi deve custodire e insegnare la legge di Dio. Oggi, come ieri, abbiamo bisogno di voci, come quelle del Battista, che sappiano dire: “Non ti è lecito!”.

La legge di Dio è santa
Ciò che colpisce nel Decalogo e nell’approfondimento che ne ha fatto Gesù nel discorso della montagna, è il suo altissimo ideale di perfezione. In  nessun’altra cultura umana e in nessun’altra religione potresti trovare una proposta morale così pure ed elevata. Si tratta veramente di una moralità di origine divina, alla quale gli uomini da soli non darebbero mai pervenuti.

Dobbiamo confessare dall’intimo del cuore che la legge di Dio è santa e conduce alla santità. L’uomo di buona volontà ha davanti a sé un cammino sicuro, che lo porta alla piena realizzazione di se stesso, nel perfetto amore per Dio e per il prossimo.

Non avere esitazioni, caro amico. Viviamo in tempi in cui gli uomini ingannano se stessi, proclamando abolita o superata la legge di Dio. Ma intanto si degradano nei vizi e nella schiavitù del male. Tu segui il cammino che Gesù ti indica e farai l’esperienza di una particolare beatitudine, di cui parla il salmista: “Beato è l’uomo di integra condotta, che cammina nella legge del Signore”.

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