«Distruggere un principio è un pericolo per tutta la Chiesa»

Posté par atempodiblog le 14 janvier 2020

«Distruggere un principio è un pericolo per tutta la Chiesa»
Corriere Della Sera, 14 Gennaio 2020

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Eminenza, ma non c’è il rischio di confusione tra due magisteri, quello del Papa e quello dell’emerito?
«Ma no, nessuna confusione. Non abbiamo due papi, esiste solo un Papa, Francesco. Si dice “Papa emerito” per una forma di cortesia, in realtà Benedetto XVI è un vescovo emerito…». Il cardinale Gerhard Ludwig Müller, 72 anni, teologo e curatore dell’opera omnia di Ratzinger, fu nominato da Benedetto XVI prefetto dell’ex Sant’Uffizio ed è rimasto in carica fino al 2017.

C’è chi vede nel fatto che Benedetto XVI pubblichi lettere e saggi una sorta di interferenza…
«Il Papa ha il primato ed è principio di unità, ma tutti i vescovi, anche gli emeriti, partecipano in quanto tali del magistero della Chiesa e hanno insieme la responsabilità del depositum fidei. Nulla di strano…».

Perché il tema del celibato è così importante?
«Il Sinodo ha discusso la possibilità di ordinare uomini sposati, ma i vescovi amazzonici rappresentano solo una piccola parte dell’episcopato mondiale. Qui ne va del sacerdozio cattolico. Alcuni, come in Germania, cominciano a dire: perché non altrove? E questo è un grande pericolo per la Chiesa. Se si distrugge un principio, poi cade tutto».

Quale principio?
«Noi cattolici non siamo come i protestanti che interpretano il ministero solo come una funzione nella Chiesa. I preti per noi sono rappresentanti di Gesù Cristo, Buon pastore e sommo sacerdote».

Però lo stesso Benedetto XVI ha accolto gli ex anglicani sposati…
«Anche nella mia diocesi, in Germania, ci sono dieci sacerdoti sposati, ex pastori evangelici. Pensi che uno ha un figlio che è diventato un prete celibe, una volta hanno concelebrato con me! Ma sono eccezioni in nome del valore superiore dell’unità della Chiesa. Non significa abolire il principio».

Come si spiega le polemiche?
«C’è tanto opportunismo. Quando Ratzinger era Papa, sono venuti in tanti a visitarlo e adularlo. Adesso gli stessi non lo visitano, non lo ascoltano, arrivano a frenare la pubblicazione delle sue opere in italiano. Gli opportunisti sono i più grandi nemici della credibilità della Chiesa»

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