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La divina maternità di Maria e la pace

Posté par atempodiblog le 1 janvier 2020

La divina maternità di Maria e la pace
Nel grembo verginale è nata la pace
Tratto da: Le vie del cuore. Vangelo per la vita quotidiana. Commento ai vangeli festivi Anno A, di Padre Livio Fanzaga. Ed. PIEMME

La divina maternità di Maria e la pace dans Fede, morale e teologia Padre-Livio

In questo primo giorno dell’anno, quando la liturgia celebra la divina maternità di Maria, la Chiesa, nella persona del grande papa Paolo VI, ha istituito la giornata mondiale di preghiera per la pace. Esiste un legame strettissimo, direi vitale, fra la divina maternità di Maria e la pace. Che cos’è, infatti, la pace se non quel dono divino che Maria offre a questo mondo inquieto nel momento in cui genera Gesù Cristo?

La pace, prima ancora di essere un dono, è una persona. E’ la stessa persona di Gesù, nella quale si riconciliano, stringendo un’alleanza eterna, Dio e l’uomo. Come l’amore ha la sua sorgente in Dio, così è per la pace. Come non può esistere un amore autentico che non abbia in Dio la sua fonte, così non può esistere una pace che non sia partecipazione alla pace divina.

La pace, prima ancora che riguardare i rapporti fra gli uomini, riguarda la relazione di tutti e di ognuno con Dio. Gli uomini sperimentano l’inimicizia e la divisione, perché non sono in pace con Dio. E’ la rottura del legame di sottomissione e di amore della creatura col Creatore a rendere l’uomo lupo all’uomo.

Dopo la ribellione dei progenitori, la discordia è entrata nel mondo. Tradita l’amicizia con Dio, gli uomini si fanno guerra a vicenda. Il dissidio entra nei rapporti di coppia, mentre il gesto di Caino che uccide Abele si ripete e si dilata nella storia, formando un torrente impetuoso di sangue, che nell’ultimo millennio è sfociato nell’orribile tragedia di due guerre mondiali.

E’ nel grembo di Maria che germoglia il nuovo mondo della pace. E’ il Figlio suo, Gesù Cristo, vero Dio e vero uomo, la radice e la fonte perenne della pace.

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«Benvenuto anno nuovo! Benvenuto calice dell’amarezza!»

Posté par atempodiblog le 1 janvier 2020

«Benvenuto anno nuovo! Benvenuto calice dell’amarezza!»

«Benvenuto anno nuovo! Benvenuto calice dell'amarezza!» dans Citazioni, frasi e pensieri Santa-Faustina

Oggi è la festa di capodanno.

La mattina mi sono sentita così male, che sono andata appena nella cella vicina per la santa Comunione. Non ho potuto andare alla santa Messa, mi sentivo mancare e per la stessa ragione ho fatto il ringraziamento a letto. Avevo tanto desiderato andare alla santa Messa e poi a confessarmi da Padre Andrasz, ma mi sentivo così male che non ho potuto andare né alla santa Messa né a confessarmi. Per questo motivo la mia anima ha avuto un grande dispiacere.

Dopo colazione venne da me la suora infermiera a chiedermi: «Sorella, perché non è andata alla Santa Messa?»

Risposi che non avevo potuto andarci.

Scosse la testa con aria di disapprovazione e disse: «Una festa così grande e lei non va a Messa!», ed uscì dalla mia cella.

Per due giorni rimasi a letto contorcendomi per i dolori e non venne mai a trovarmi. E il terzo giorno quando venne non mi chiese nemmeno se potevo alzarmi, ma subito con voce concitata mi domandò perché non mi ero alzata per andare alla Santa Messa.

Quando rimasi sola provai ad alzarmi, ma mi mancarono di nuovo le forze, perciò me ne restai a letto pienamente tranquilla. Tuttavia il mio cuore aveva molto da offrire al Signore, unendosi a Lui spiritualmente durante la seconda santa Messa.

Terminata la seconda santa Messa, venne di nuovo da me la suora infermiera ma questa volta col termometro, quindi come infermiera. La febbre però non l’avevo, ma ero molto malata non riuscendo ad alzarmi. E allora giù una nuova predica, che non dovevo lasciarmi vincere dalla malattia. Le risposi che lo sapevo che da noi una è considerata gravemente ammalata solo quando sta già in agonia. Tuttavia, vedendo che continuava a farmi la morale, risposi che per il momento non mi servivano esortazioni allo zelo e restai nuovamente sola nella mia cella.

Il dolore mi strinse il cuore e l’amarezza m’inondò l’anima e ripetei queste parole: «Benvenuto anno nuovo! Benvenuto calice dell’amarezza!».

di Santa Faustina Kowalska

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