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All’Angelo custode

Posté par atempodiblog le 26 décembre 2019

All'Angelo custode dans Angeli Beato-Giustino-Maria-della-Santissima-Trinit-Russolillo

O Angelo mio, non so il nome con cui ti chiamano in cielo i santi, gli angeli, la nostra madre Maria e il nostro Signore Iddio.

Ma in qualche tuo nome risuona anche il mio, e qualche mio nome è preso dal tuo, poiché io sono l’anima a te affidata e tu sei l’Angelo mio!

O Angelo mio, non so a quale gerarchia e a quale ordine di angeli appartieni, come non so a quale sfera e a qual posto di anime mi trovi nel regno dei cieli!

Ma so che nei disegni di Dio, in terra e in cielo, ci troviamo insieme, poiché io sono l’anima a te affidata e tu sei l’Angelo mio!

O Angelo mio, non so se fosti tu a scegliermi fra tutte le anime per tuo, o fu il Signore a sceglierti fra tutti gli angeli per mio!

Eternamente ringrazio te nel Signore e il Signore in te! Poiché in lui tu vuoi me tra gli angeli! O Angelo mio!

Che gioia e che gloria per me, Angelo mio, che nessuna cosa o persona tanto mi appartiene o mi è unita, dopo il Signore, quanto te, Angelo mio!

Possa essere di gioia e gloria, anche a te, che nessuna cosa o persona tanto ti appartiene e deve e vuol esserti unita quanto l’anima mia, dopo il Signore.

E tu, dal mio piccolo mondo, godi il tuo Paradiso di visione di Dio, e anch’io per la divina unione con la santa Chiesa, con la santa Famiglia, con l’augusta Trinità, voglio la tua unione!

Beato Giustino Maria della Santissima Trinità Russolillo

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Cristo luce per la nostra vita

Posté par atempodiblog le 26 décembre 2019

Natale è il Dio che viene verso di noi perché noi possiamo vivere di Lui!
Cristo luce per la nostra vita
Omelia del giorno di Natale del 2019. Trasmessa dalla Cappella della Medaglia Miracolosa in Rue du Bac a Parigi
Tradizione di Claudio Forti
Trasmessa da Radio Maria Francia e da France Culture

Cristo luce per la nostra vita dans Antoine de Saint-Exupéry Buon-Natale

La Messa, trasmessa da RADIO MARIA FRANCIA – è quella in cui viene letto il famoso prologo al Vangelo di San Giovanni 1, 1-18.

In principio era il Verbo, il Verbo era presso Dio e il Verbo era Dio. Egli era in principio presso Dio: tutto è stato fatto per mezzo di lui, e senza di lui niente è stato fatto di tutto ciò che esiste. In lui era la vita e la vita era la luce degli uomini; la luce splende nelle tenebre, ma le tenebre non l’hanno accolta. Venne un uomo mandato da Dio e il suo nome era Giovanni. Egli venne come testimone per rendere testimonianza alla luce, perché tutti credessero per mezzo di lui. Egli non era la luce, ma doveva render testimonianza alla luce. Veniva nel mondo la luce vera, quella che illumina ogni uomo. Egli era nel mondo, e il mondo fu fatto per mezzo di lui, eppure il mondo non lo riconobbe. Venne fra la sua gente, ma i suoi non l’hanno accolto. A quanti però l’hanno accolto, ha dato potere di diventare figli di Dio: a quelli che credono nel suo nome, i quali non da sangue, né da volere di carne, né da volere di uomo, ma da Dio sono stati generati. E il Verbo si fece carne e venne ad abitare in mezzo a noi; e noi vedemmo la sua gloria, gloria come di unigenito dal Padre, pieno di grazia e di verità. Giovanni gli rende testimonianza e grida: «Ecco l’uomo di cui io dissi: Colui che viene dopo di me mi è passato avanti, perché era prima di me». Dalla sua pienezza noi tutti abbiamo ricevuto e grazia su grazia. Perché la legge fu data per mezzo di Mosè, la grazia e la verità vennero per mezzo di Gesù Cristo. Dio nessuno l’ha mai visto: proprio il Figlio unigenito, che è nel seno del Padre, lui lo ha rivelato.

Botti di Capodanno, l'appello dei medici degli ospedali: “E' una tradizione negativa e pericolosa” dans Articoli di Giornali e News Santo-Natale

Lorenza era qui qualche giorno fa per celebrare il Signore. Ella era aiutata da una guida. Lorenza ci vede pochissimo. All’uscita dalla celebrazione il suo viso era luminoso. Mi chiese di benedirla assieme alla sua guida. Lei non era credente, per questo la sua domanda mi ha sconvolto. Molti fedeli presenti erano impreparati a questa benedizione inattesa e luminosa.

Fratelli e sorelle, questa recente scena si inscrive nel mistero della nostra umanità. Oggi l’umanità cerca la luce. Chi glie la potrà donare? «Il popolo che camminava nelle tenebre ha visto levarsi una grande luce. Tu hai portato la gioia…», diceva il profeta Isaia. Ma noi, abbiamo riconosciuto il Cristo? Abbiamo accolto il Messia, il Bambino Gesù, l’Emmanuele? (Quali luci ci attraggono – mi verrebbe da chiedere -: quella effimera degli schermi TV o dei cellulari? Ndt).

Il Signore Gesù verrà presto solo se lo aspetteremo molto. Il Signore Gesù non verrà presto se la sua attesa non sarà forte in noi. Era davvero atteso il Dio che è nato stanotte? Era molto atteso? Era desiderato intensamente? Siamo convinti con tutto il nostro essere che attraverso Gesù si è manifestata la grazia di Dio, e che questa venuta era per la salvezza di tutti gli uomini?

Voi avete ascoltato dalla liturgia di questa mattina che “Dio ci ha parlato per mezzo di Suo Figlio”. «Il Verbo è la luce vera. La luce vera che illumina il cammino di ogni uomo che viene nel mondo». Per i credenti Betlemme non è dunque solo il luogo di una nascita, ma la certezza che tutto ciò che esiste è venuto all’esistenza per Gesù.

Fratelli e sorelle, guardiamo alla nostra vita. Molte cose vorrebbero giungere a maturazione; molte dimensioni sono ancora in cammino; molti progetti sono ancora in attesa. Tu non conosci il tempo in cui si adempiranno. Ma tu, per come Dio ti vede, non sembri dare la stessa importanza che Egli dà ad essi. Come potremo allora fare discernimento? Quante volte cercheremo di mettere in atto ciò che sarà in grado di donarci una gioia profonda, una pace duratura, una giustizia per tutti?

È Cristo una luce per la nostra vita? È una luce per la nostra fede? È Lui la via nelle nostre decisioni? Col Natale tutto riceve nuova vita, ma ciò dipende dalla nostra umiltà. Lasciamo perciò perdere i miraggi che trasformano il Natale in una serie di emozioni superficiali, in un consumismo che non nutre i desideri profondi della nostra anima, o gli aspetti meravigliosi (della tecnica e della scienza moderne) Ndt), che non riescono a renderci più fraterni! Il Natale non è quell’immagine che spesso ci viene presentata. Natale è il Dio che viene verso di noi perché noi possiamo vivere di Lui!

Lorenza, di cui vi ho parlato prima, non ha ricevuto tutto ciò attraverso la vista, che è tanto flebile in lei. Il Vangelo ci parla di ciechi che vedono l’ineffabile bellezza dell’Assoluto. (Un grande francese, Antoine de Saint-Exupéry, nel suo “Il piccolo principe”, parla di un’altra “vista” quando dice «Non si vede che con il cuore». E la Bibbia definisce come «sapienza del cuore», la sapienza umana illuminata dalla fede. Ndt). Il Vangelo ci parla di questa comprensione degli umili. Essi comprendono ciò che Dio deve ancora rivelare ai sapienti.

Fratelli e sorelle, fino a quando i nostri occhi (del cuore) rimarranno bendati dalla nostra sufficienza (orgoglio e supponenza), la grazia del Natale non entrerà in noi. La gioia del Natale è come un fuoco nel caminetto. Se voi osservate quel fuoco sentirete i crepitii che sono come il gioioso annuncio del Natale Divino. Ma, a causa degli ostacoli posti dalla nostra rugosità, dal nostro correre e affannarci, la brace non ha ancora preso fuoco e il fumo causato da questa resistenza è ancora troppo denso.

Gesù, da Betlemme, Gesù, fuoco d’amore, vuole renderci ardenti d’amore nel progetto di Suo Padre! È Natale, ed è importante e urgente vivere il vero Natale, di cui l’uomo è davvero degno. «Allontànati dal tumulto», diceva Sant’Anselmo. Tieniti lontano dal tumulto (e dalla confusione). È tempo di fuggire dalle occupazioni superficiali! Scendi nel segreto della tua anima. Conserva in te ciò che può aiutarti a cercare il Salvatore!

Cari ascoltatori di France Culture, a voi rivolgo un pensiero particolare, specialmente per coloro che in questi giorni vivono in una grande solitudine. E a voi tutti qui presenti, a voi e alle vostre famiglie, auguro una Santa e gioiosa Natività. La gioia del Natale vuol risplendere nei nostri cuori!

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Santo Stefano Protomartire. Aumentano i cristiani perseguitati nel mondo

Posté par atempodiblog le 26 décembre 2019

Santo Stefano Protomartire. Aumentano i cristiani perseguitati nel mondo
Nel giorno in cui la Chiesa celebra la festa liturgica di Santo Stefano, primo martire, deve essere ricordato l’altissimo numero di persone che ancora oggi in varie parti del mondo sono perseguitate a causa della loro fede cristiana. L’intervista a Cristian Nani, direttore di Open Doors/Porte Aperte Italia
di Andrea De Angelis – Vatican News

Santo Stefano Protomartire. Aumentano i cristiani perseguitati nel mondo dans Articoli di Giornali e News Preghiera-a-Colombo
La preghiera a Colombo, colpita il 21 aprile 2019 da un attentato nella Chiesa di sant’Antonio

Il suo martirio è descritto negli Atti degli Apostoli. Avvenne per lapidazione, nell’anno 36. Santo Stefano Protomartire, il primo cioè dei martiri cristiani della storia. Ucciso perché testimoniò la sua fede in Cristo, diffuse il Vangelo, convertì le persone. Il culto di Santo Stefano è diffuso in tutto il mondo, solo in Italia sono oltre cento i comuni di cui è patrono. Ma anche oggi esiste il martirio dei cristiani. Donne e uomini che pagano con la vita il loro amore per Gesù, la scelta di professare la religione cristiana. Ieri come oggi, è importante accendere i riflettori su tali persecuzioni, che si declinano in varie forme: violenza, stigma, vandalismo, intolleranza, esclusione. Secondo la World Watch List 2019 di Open Doors/Porte Aperte, l’annuale Rapporto sulla libertà religiosa dei cristiani nel mondo, sono circa 245 milioni i cristiani perseguitati nel mondo. La WWList2019 prende in esame un periodo di 12 mesi, che va da novembre 2017 ad ottobre 2018. Il 18 gennaio prossimo, l’associazione pubblicherà il nuovo Rapporto.

Aumenta il numero di cristiani perseguitati
Presente in oltre 60 Paesi, l’organizzazione fornisce anche formazione e assistenza ai cristiani che soffrono a causa della loro fede. Nell’intervista a Radio Vaticana-Vatican News, Cristian Nani, direttore in Italia di Porte Aperte, ci anticipa come nell’anno che sta per concludersi la persecuzione nei confronti dei fedeli cristiani sia aumentata per estensione, numero ed intensità. “Bisogna parlare di questo, far riflettere perché oggi – afferma – migliaia di persone muoiono a causa della loro fede, non in guerra, in situazioni di conflitto, ma – insiste Nani – solo per una professione di fede”. Quindi, dopo aver analizzato la situazione dei cristiani in Libia e Yemen, torna su quelli che Papa Francesco in una recente Udienza generale ha definito “cristiani perseguitati con i guanti bianchi”, con particolare riferimento all’Europa. “Intolleranza e vandalismo sono – afferma Nani – due campanelli d’allarme da prendere seriamente in considerazione”.

Quanti perseguitati oggi “anche con i guanti bianchi”
« Oggi nel mondo, in Europa sono tanti i cristiani perseguitati e danno la vita per la loro fede. Sono perseguitati anche con i guanti bianchi, lasciati da parte, emarginati”. Le parole dette a braccio dal Papa, nell’udienza generale dello scorso 11 dicembre, accendono i riflettori su un altro tipo di persecuzione nei confronti dei fedeli. Fatta di intolleranza, vandalismi, frutto di un secolarismo che – ha detto poi Francesco nel discorso alla Curia della scorsa settimana – ci fa capire come “non siamo più in un regime di cristianità perché la fede”, in gran parte dell’Occidente “non costituisce più un presupposto ovvio del vivere comune”. Di “martirio con i guanti bianchi” il Santo Padre aveva già parlato il 30 giugno 2014, nella Messa celebrata a Casa Santa Marta.

La giornata di preghiera in Germania
Tra le tante iniziative in programma nel mondo per la festa liturgica di Santo Stefano, anche quella della Conferenza episcopale tedesca che celebra la “Giornata di preghiera per i cristiani perseguitati e oppressi”. Nelle liturgie verranno ricordati i fratelli e le sorelle della fede che sono vittime dell’esclusione e dell’oppressione in molti luoghi del mondo. Con questa iniziativa si vuole esprimere anche l’impegno della Chiesa tedesca per la libertà religiosa di tutte le persone. La giornata di preghiera del 26 dicembre fa parte dell’iniziativa “Solidarietà con i cristiani perseguitati e oppressi nel nostro tempo”, con la quale i vescovi intendono rendere consapevoli i fedeli delle discriminazioni e delle violenze che i cristiani subiscono ancora oggi in molte parti del mondo.

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