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Terremoto, Betori in Mugello: «Ho trovato i parroci molto coraggiosi. I preti punto di riferimento per la popolazione»

Posté par atempodiblog le 9 décembre 2019

Terremoto, Betori in Mugello: «Ho trovato i parroci molto coraggiosi. I preti punto di riferimento per la popolazione»
Dopo il sisma che ha colpito questa notte il Mugello l’Arcivescovo di Firenze, card. Giuseppe Betori si è recato subito sul territorio per visitare le parrocchie e portare la sua vicinanza ai sacerdoti e rendersi conto personalmente della situazione. «Sono andato in tutte le parrocchie del Mugello e ho parlato con tutti i sacerdoti. Ho trovato i parroci molto coraggiosi, pronti ad affrontare la problematica e a rimboccarsi le maniche facendo qualche sacrificio»
di Riccardo Bigi – Toscana Oggi

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«Le maggiori difficoltà – afferma Betori – sono a Barberino, ho visto una lunga fila di persone alla tenda della Protezione Civile immagino per la richiesta di sopralluoghi nelle case, anche se i segni esterni tipici del terremoto non sono visibili sugli edifici» ha detto il card. Betori. «Ho trovato i parroci molto coraggiosi, pronti ad affrontare la problematica e a rimboccarsi le maniche facendo qualche sacrificio» ha proseguito. I due sacerdoti di Barberino, ha affermato, si trasferiranno dai parenti a Firenze per dormire e durante la giornata saranno ospitati nella sede della Misericordia per non gravare sulla Protezione Civile.

«I sacerdoti come sempre sono un punto di riferimento umano, ma al momento non ci sono situazioni tali della popolazione da richiedere da parte loro un intervento diretto, stasera si avrà forse un quadro più certo della condizione delle case e delle necessità delle persone – ha proseguito il card. Betori. La popolazione è comprensibilmente spaventata, ma ho visto tranquillità e molto ordine. Voglio rassicurare la gente, la situazione è sotto controllo, la macchina dei soccorsi si è mossa in maniera tempestiva ed efficace, le istituzioni sono attive e tutto è supervisionato dalla Prefettura. Ho parlato stamattina con il Prefetto prima di partire per il Mugello e rifarò un punto nel pomeriggio quando celebrerò la messa proprio per la Prefettura per la festa di Sant’Ambrogio».

Per quanto riguarda le chiese della diocesi, afferma Betori, «abbiamo un problema serio proprio a Barberino di Mugello dove la chiesa vede lesionato il portico e distaccata la facciata dal corpo principale. Si stanno portando via le opere d’arte contenute nella chiesa insieme alla Sovrintendenza ai beni artistici. Anche la canonica è stata lesionata dal sisma e come la chiesa è stata dichiarata inagibile dai Vigili del fuoco. I tempi per rendere la chiesa nuovamente agibile saranno lunghi e dovremo trovare una soluzione per la comunità e per le celebrazioni della domenica nel paese».

«Danni ingenti – prosegue Betori – si sono verificati anche in una chiesa ex parrocchiale che la diocesi ha affidato da un po’ di tempo alla comunità rumeno-ortodossa in località Torre Petrona, a Scarperiadove è crollato il controsoffitto. Per fortuna tutto è accaduto nella notte perché proprio ieri avevano celebrato la loro divina liturgia. Qui credo che la chiusura sarà molto lunga perché essendo venuta giù la volta la chiesa è completamente inagibile.

Le altre chiese della diocesi sul territorio non sembrano avere particolari problemi, ma ho chiesto a tutti i sacerdoti di far verificare la fruibilità degli edifici da parte dei Vigili del fuoco prima che si svolgano le celebrazioni di domenica prossima. Sembrava esserci una criticità sul campanile della chiesa di Cavallina, ma il parroco mi ha assicurato che non ha subito danni particolari».

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Papa Francesco: “Sacerdoti con fede robusta come roccia”

Posté par atempodiblog le 9 décembre 2019

Papa Francesco: “Sacerdoti con fede robusta come roccia”
dell’Agenzia SIR

Papa Francesco: “Sacerdoti con fede robusta come roccia” dans Fede, morale e teologia Sacerdote

Papa Francesco: A comunità Seminario Flaminio, “contro la scristianizzazione sacerdoti con fede robusta come roccia”
“Voi siete chiamati ad essere evangelizzatori nella vostra Regione, segnata anch’essa dalla scristianizzazione. Quanti sono più esposti al vento freddo dell’incertezza o dell’indifferenza religiosa, hanno bisogno di trovare nella persona del sacerdote quella fede robusta che è come una fiaccola nella notte e come una roccia alla quale attaccarsi”. Lo ha detto Papa Francesco nel suo discorso rivolto alla comunità del Pontificio Seminario Regionale Flaminio Benedetto XV di Bologna, ricevuta stamani in udienza, in occasione del centenario di fondazione.

Il Pontefice ha indicato tre aspetti che identificano il Seminario in quanto “luogo e soprattutto tempo di formazione e di preparazione al sacerdozio”. Francesco lo ha indicato come “casa di preghiera, casa di studio, casa di comunione”. “Il Seminario è prima di tutto la casa della preghiera dove il Signore convoca ancora i ‘suoi’ in ‘un luogo appartato’ a vivere un’esperienza forte di incontro e di ascolto”, ha affermato il Papa, che ha reputato “necessario dedicare adeguato impegno alla formazione spirituale” e all’“incontro con Gesù nel volto e nella carne dei poveri”. Poi, l’attenzione allo studio, “parte di un itinerario mirato all’educazione di una fede viva e consapevole, chiamata a diventare la fede del pastore”. Francesco lo ha considerato “strumento privilegiato di una conoscenza sapienziale e scientifica”. “Condividere le lezioni e lo studio con i compagni di Seminario è anch’esso un modo di entrare a far parte di un presbiterio”, ha evidenziato.

Infine, il Seminario come “casa di comunione”, perché “la carità pastorale del prete non può essere credibile se non è preceduta e accompagnata dalla fraternità, prima tra seminaristi e poi tra presbiteri”.

Papa Francesco: “No a presbitéri frammentati, la carità è quella che unisce”
“Questa è una cosa che a me fa soffrire, quando vedo dei presbitéri frammentati, dove sono l’uno contro l’altro, oppure tutti cortesi ma poi sparlano l’uno dell’altro. Se non c’è un presbiterio unito, questo non significa che non si può discutere. No, si discute, si scambiano le idee, ma la carità è quella che unisce”. Lo ha detto Papa Francesco nel suo discorso rivolto alla comunità del Pontificio Seminario Regionale Flaminio Benedetto XV di Bologna, ricevuta stamani in udienza, in occasione del centenario di fondazione. Il Pontefice si è soffermato sulle quattro “vicinanze”, “i quattro atteggiamenti di vicinanza dei sacerdoti diocesani”.

“Essere vicino a Dio nella preghiera, l’ho detto, si incomincia dal seminario. Essere vicino al vescovo, sempre vicino al vescovo: senza il vescovo la Chiesa non va, senza il vescovo il prete può essere un leader ma non sarà prete. Terza vicinanza: essere vicino al presbiterio, fra voi”. Poi, il Papa ha indicato la “quarta vicinanza”: “La vicinanza al popolo di Dio”. “Per favore, non dimenticatevi da dove venite – ha chiesto Francesco ai seminaristi -. Paolo diceva a Timoteo: “Ricordati di tua mamma e tua nonna”, cioè delle radici; ricordati che sei stato preso dal gregge e sei venuto perché il Signore ti ha scelto. Non sei venuto a fare la carriera ecclesiastica, come un tempo si diceva, in uno stile letterario di altri secoli”.

Riassumendo il Pontefice ha ricordato le quattro vicinanze: vicinanza a Dio, vicinanza al vescovo, vicinanza al presbiterio, “fra di voi”, e vicinanza al popolo di Dio. “Se manca una di queste, il prete non funziona e scivolerà, lentamente, nella perversione del clericalismo o in atteggiamenti di rigidità. Dove c’è clericalismo c’è corruzione, e dove c’è rigidità, sotto la rigidità, ci sono gravi problemi”.

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