Il patriarca ortodosso vede i segni dell’Apocalisse

Posté par atempodiblog le 25 novembre 2017

Un monito per il presente
Il patriarca ortodosso vede i segni dell’Apocalisse
di Marco Tosatti – La nuova Bussola Quotidiana

Il patriarca ortodosso vede i segni dell'Apocalisse dans Articoli di Giornali e News Kirill

Il patriarca Kirill ha detto nei giorni scorsi in un discorso pubblico che i segni del Libro dell’Apocalisse sono ormai evidenti. Ha anche chiesto ai politici, agli artisti, agli scienziati e ai comuni cittadini di unirsi, per fermare il movimento verso l’abisso: “Stiamo entrando in un periodo critico nello sviluppo della civiltà umana”.

Sono parole straordinariamente chiare e dure, certamente non usuali sulla bocca della più alta autorità della Chiesa Ortodossa russa. “Tutti coloro che amano la Patria devono essere insieme perché stiamo entrando in un periodo critico nella storia della civiltà umana. Questo può già essere visto a occhio nudo.

Bisogna essere ciechi per non notare l’avvicinarsi di momenti che ispirano timore nella storia, ciò di cui l’apostolo ed evangelista Giovanni parlava nel Libro dell’Apocalisse”.

Il Patriarca di Mosca e di tutte le Russie ha aggiunto che il momento preciso della fine dei tempi dipende dalle azioni di ciascuno. Ha chiesto al popolo di capire la responsabilità delle persone per ciò che riguarda la Russia e l’intera umanità, e di bloccare “il movimento verso l’abisso della fine della storia”.

Ha poi sottolineato che molti rappresentanti dell’intelligentsia della Russia moderna stanno ripetendo gli errori commessi dai loro predecessori, che portarono il Paese  nei rovinosi eventi rivoluzionari del XX secolo.

“Oggi è il momento sbagliato per far oscillare la barca delle passioni umane, perché ci sono già troppe influenze negative sulla vita spirituale delle persone”, ha detto Kirill.

Il Patriarca ha celebrato una messa nella cattedrale di Mosca, la chiesa del San Salvatore. Subito dopo il Sinodo della Chiesa Ortodossa ha offerto al Patriarca una copia del copricapo cerimoniale indossato dal patriarca Tikhon, l’uomo che fu eletto a quella carica esattamente un secolo fa.

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