Vivere una letizia di fondo nella vita
Posté par atempodiblog le 20 octobre 2016
Vivere una letizia di fondo nella vita
di Franco Nembrini
Un padre che ha dieci figli, che è affetto dalla sclerosi multipla a quaranta anni ed è povero in canna, agli occhi di tutti è uno “sfigato”, eppure continuo a chiedermi come fosse stato possibile che in seconda media potessi scrivere una frase come quella che ho trovato in un quaderno datato riemerso durante un trasloco.
Era una pagina bianca, quando l’ho vista è riaffiorato alla memoria con molta chiarezza quel giorno che avevo voglia di prendere la penna in mano per scrivere quella frase. Non so se fosse una preghiera, una canzone o una poesia, perché sulla pagina compariva solo una riga: «Signore, fammi essere come mio padre».
Alla domanda sul perché desiderassi essere come mio padre, oggi viene da rispondere che lo volevo, allora come sempre (oggi lo desidero ancora più fortemente), per la semplice ragione che mio padre, che non sapeva l’italiano, non sapeva fare i soldi, non era furbo, non era tante cose, però sapeva le cose che nella vita bisogna sapere, sapeva della vita e della morte, della gioia e del dolore, della verità e della menzogna, del bene e del male.
Guardando mio padre, che non faceva prediche, non faceva discorsi, mi dicevo: «Lui lo sa». Osservavo intorno a me quelli che erano più furbi, che stavano meglio, ma non mi convincevano alla stessa maniera. Mi interessava quella saggezza, quella letizia che mio padre nel dolore, nella fatica, nella malattia mi testimoniava in un modo clamoroso. Era assolutamente evidente che mio padre, che fischiava sempre, viveva una letizia di fondo nella vita, per cui era come se mi incuriosisse, mi trascinasse.
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