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Lì ricomincia la storia del calcio

Posté par atempodiblog le 1 septembre 2016

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“Ogni volta che un bambino prende a calci qualcosa per strada, lì ricomincia la storia del calcio”.

Jorge Luis Borges

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Suor Prema: Madre Teresa Santa perché ha preso Gesù sul serio

Posté par atempodiblog le 1 septembre 2016

Suor Prema: Madre Teresa Santa perché ha preso Gesù sul serio
Grande attesa in tutto il mondo per l’imminente Canonizzazione di Madre Teresa di Calcutta, domenica prossima con una Messa in Piazza San Pietro dove è attesa una moltitudine di fedeli. La cerimonia sarà uno dei momenti culminanti del Giubileo della Misericordia, voluto da Papa Francesco. Antonella Palermo ha intervistato, per Radio VaticanaSuor Mary Prema, terza Superiora generale delle Missionarie della carità, dopo Madre Teresa e Suor Nirmala:

Suor Prema: Madre Teresa Santa perché ha preso Gesù sul serio dans Articoli di Giornali e News madre_teresa_di_calcutta

R. - La Canonizzazione della nostra Madre è per noi un grande onore. Ci dà l’opportunità di guardare alla sua vita più da vicino, al suo lavoro e alla grande attenzione data agli altri, ma anche di guardare alle nostre di vite. Questo è davvero un momento di esame delle coscienze per vedere più profondamente come viviamo la vocazione che abbiamo ricevuto come Missionarie della Carità e, soprattutto, la nostra unione con Dio nella preghiera e la nostra unione con Gesù nei più poveri.

D. – Madre Teresa è stata insignita del Nobel per la Pace nel 1979. In un mondo che continua ad essere disseminato di focolai di guerre, come rievocare il valore di quel riconoscimento per l’oggi?
R. - Il riconoscimento del Nobel per la pace le è stato assegnato per gli sforzi nel creare l’unione di tutti i popoli, come figli di un unico Padre Celeste. Questo è un tema di grande attualità. La pace è il desiderio di ciascuno ma è il risultato del perdono e dell’impegno nell’ascolto delle persone, per poterle capire. Non bisogna sempre pretendere di essere nel giusto.

D. – Secondo lei, la Chiesa di oggi è quella che Madre Teresa desiderava?
R. - La Madre non usava il suo tempo per porre richieste del tipo: la Chiesa dovrebbe o non dovrebbe essere così…. La Madre non analizzava, ma impiegava il suo tempo a trasmettere la sua responsabilità, prendendo Gesù sul serio. La Madre diceva: “La Chiesa siamo tu ed io. Se vuoi che la Chiesa sia Santa, è tuo dovere e mio essere santi”. Lei l’ha vissuta così.

D. – Madre Teresa è diventata una sorta di ‘santino’?
R. - Noi abbiamo vissuto con lei e l’abbiamo conosciuta. Venerare la sua immagine senza cercarne un modello da imitare sarebbe ingiusto. La Madre è la vita ed è rimasta con noi. Lei prega per noi. È stata attiva nella vita di molti; ho visto questo in particolare nella sua casa a Calcutta dove le spoglie della Madre sono visitate da migliaia e migliaia di pellegrini, povera gente. Pregano e la madre ascolta le loro preghiere. E se ne tornano con la pace nel cuore, con la fiducia e la speranza che la vita possa essere migliore. La Madre non è un santino! La madre è viva, operosa, ovunque. Noi abbiamo bisogno di lei, dei suoi insegnamenti, della sua intercessione.

D. – Lei è stata capace di parlare forte e chiaro con i leader politici di ogni livello…
R. – La Madre non andava in giro a predicare o insegnare alle altre persone cosa dovessero fare. Quando lei parlava, lo faceva dalla chiarezza del suo cuore. Non importava con chi parlasse, il suo parlare era comunque con convinzione sui valori della vita: la spiritualità, la preghiera, la famiglia dove, a volte, le relazioni vanno sostenute dall’accettazione della sofferenza e dal perdono. Il valore della vita religiosa come continuazione della vita di Gesù. Lei portava con sé i valori dei più poveri tra i poveri, che sono persone grandi perché ci insegnano molto, ci insegnano ad accettare ciò che la vita ci offre. La Madre non ha mai fatto un passo indietro nel difendere la dignità delle persone.

D. – Ancora fissa nel cuore e nella mente l’immagine delle quattro vostre consorelle massacrate lo scorso marzo in Yemen da un commando di uomini armati. “Martiri dell’indifferenza”, commentò il Papa. Guardando alle persecuzioni delle minoranze religiose tuttora in atto in varie parti del mondo, la speranza che un martirio del genere possa servire a qualcosa rischia di essere delusa…
R. - Se guardiamo con gli occhi del mondo alla morte delle consorelle, è uno spreco di giovani vite. Se guardiamo con gli occhi della fede è un grande privilegio dare la propria vita per coloro che stiamo servendo. Le persecuzioni sono state parte della cristianità fin dalle origini. Le persecuzioni sono necessarie perché arrivi il meglio dalla nostra vocazione. Le nostre suore liberamente e consapevolmente sono rimaste a servizio dei malati di Aden, in Yemen. È un grande dolore, ma allo stesso tempo un grande onore sapere che loro hanno raggiunto lo scopo della loro vocazione, che è l’unione con Dio, amando Gesù come Egli ci ha amato, perdonando quelli che non sanno cosa fanno.

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Caffè padovano

Posté par atempodiblog le 1 septembre 2016

Dolci e dessert
Caffè padovano
di GialloZafferano

Caffè padovano dans Cucina e dintorni tiramis_e_caff_padovano
Tiramisù e caffè padovano

caff_padovano dans Cucina e dintorni

  • NOTA: più il tempo di riposo della ganache in frigorifero (24 ore)

Presentazione

Il caffè padovano è un delizioso dolce al cucchiaio realizzato con ingredienti semplici ma di qualità, primo fra tutti il caffè, che viene preparato espresso utilizzando una caffettiera tradizionale.
Nella nostra ricetta, una rivisitazione di quella originale, il caffè viene insaporito da una cucchiaiata di ganache al cioccolato bianco e menta e guarnito con una spolverizzata di cacao in polvere.

Ingredienti 

Cioccolato bianco, 75 g
Cacao amaro in polvere amaro q.b.
Caffè preparato con moka, 160 ml
Menta sciroppo di menta bianca, 50 ml
Panna fresca liquida, 50 ml

Preparazione

Caffè padovano

Per preparare il caffè padovano iniziate dalla realizzazione della ganache al cioccolato bianco e menta (consigliamo di prepararla la sera prima): in un pentolino scaldate la panna, a fuoco basso, senza raggiungere il bollore (1), quindi fatevi sciogliere il cioccolato bianco ridotto in pezzi, mescolando spesso (2). Quando tutto il cioccolato si sarà sciolto, aggiungete lo sciroppo di menta bianca e mescolate bene (3).

Caffè padovano

Trasferite il composto ottenuto in una ciotola e ponetelo in frigorifero a raffreddare per 24 ore (4); trascorso il tempo indicato, estraetelo dal frigorifero e montatelo utilizzando le fruste elettriche (5). Prelevate ora una cucchiaiata di ganache e spatolatela sul fianco di un bicchiere medio in vetro (6).

Caffè padovano

Preparate ora il caffè utilizzando una caffettiera. Per ottenere un ottimo caffè riempite la caldaia della vostra caffettiera con acqua fredda e possibilmente povera di calcare, facendo ben attenzione a non superare la valvola di sicurezza (7) (altrimenti otterrete un caffè più lungo). Riempite il filtro con il caffè macinato formando una “montagnetta” (8), che livellerete battendo il filtro sul tavolo con movimenti decisi (9). Non pressate con il cucchiaino, né operate fori sulla superficie.

Caffè padovano

Avvitate bene la caffettiera (10) (per evitare che il caffè fuoriesca dai lati mentre sale), quindi ponetela su una fiamma bassa e costante, per ottenere un caffè corposo. Man mano che il caffè sale si formerà una schiumetta densa (11); vi consigliamo di non lasciar gorgogliare troppo a lungo il caffè, per mantenerne intatti aroma e dolcezza. Il vostro caffè è pronto: prima di versarlo mescolatelo direttamente nella moka con un cucchiaino, per renderlo più omogeneo (12).

Caffè padovano

Versate ora nel bicchiere il caffè, circa 40 ml (quantitativo corrispondente ad una tazzina) (13) e decorate con una leggera spolverizzata di cacao amaro (14-15).

Conservazione

Consigliamo di consumare il caffè padovano al momento.
Una volta montata, è possibile conservare la ganache in frigorifero, coperta da pellicola, per tre giorni al massimo.

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