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Toro-Pro Vercelli, chi si rivede. Il derby torna dal passato

Posté par atempodiblog le 13 août 2016

Toro-Pro Vercelli, chi si rivede. Il derby torna dal passato
Stasera in Coppa Italia di fronte dopo 58 anni. In campo 14 scudetti, ma mai rivali per un titolo
di Gianni Romeo – La Stampa

Toro-Pro Vercelli, chi si rivede. Il derby torna dal passato dans Sport Toro_Pro_Vercelli
Carlo Crippa segna il 4-0 alla Pro Vercelli nel match di andata della sfida di Coppa Italia del 1958 (14 giugno)

L’ultimo gol è come il primo amore, non si scorda mai. L’ultimo gol in partita ufficiale, fra il Torino e la Pro Vercelli, lo segnò Carlo Crippa in Coppa Italia il 6 luglio del 1958, 3-0 per i granata nel glorioso campo Robbiano, oggi Silvio Piola. Lo racconta proprio lui, l’estrosa ala del Toro, veloce, elegante, gran tiro (una rete memorabile su punizione, di destro, con la Juve). «Prendo palla dopo metà campo, uno scatto dei miei, dribblo l’avversario, dal limite sparo un sinistro in diagonale, imparabile. Me lo vedo ancor oggi quel gol, per me era stato importante, perché insieme con Lido Vieri ero il più giovane granata in campo, 19 anni, mi serviva per fare strada. La nostra era una squadra un po’ vecchiotta, la reggevano con esperienza Armano e Bearzot, c’erano Arce, il francese Bonifaci…», racconta Crippa. A difendere la porta della Pro c’era Martino Colombo, che sarebbe poi approdato alla Juve.

Orgoglio e princìpi
È sorprendente il fatto che due club da 7 scudetti a testa, una bella fetta di storia del pallone, uniti da tanta tradizione e separati appena da una sessantina di chilometri di strada, non si siano più incrociati fino a stasera: 58 anni. Sarebbero 8 gli scudetti per il Toro senza quello revocato fra tanti dubbi. Sarebbero 8 anche per la Pro se non ci fosse stato di mezzo il Toro. Qui bisogna risalire a più di un secolo fa, febbraio 1910, quando i granata vinsero 4-2 a Vercelli e costrinsero le «bianche casacche» ormai lanciate verso il terzo titolo consecutivo (poi ne seguirono altri tre) allo spareggio finale con l’Inter. La Pro, decimata di giocatori chiamati alle armi, chiese il rinvio dell’incontro, che la federazione negò. A quei tempi l’orgoglio e i princìpi valevano più di uno scudetto: la Pro protestò civilmente mandando in campo i ragazzini. E perse 10-3.

Mai rivali per un titolo
In campionato due parabole che si erano appena sfiorate, fra la Pro e il Toro. E due genesi diverse. Vercelli s’era inventata uno squadrone tutto italiano grazie al genio di Marcello Bertinetti, olimpionico di sciabola, che aveva riciclato come calciatori molti spadaccini. Il principio della scherma era: primo non farsi infilzare e la Pro divenne famosa per la difesa di ferro e tante vittorie per 1-0. Dopo l’apoteosi degli Anni Dieci del Novecento cominciava il calo, mentre salivano i granata ispirati dagli svizzeri, importatori di calcio oltre che di tessuti. Con il prezioso aiuto di Enrico De Maria, storico collega vercellese, ricordiamo che si sono incontrati 34 volte in serie A i due club, 16 a 15 per i Bianchi e 3 pareggi. Mai un feroce scontro scudetto. Nell’ultimo campionato in comune, 1934/35, due vittorie granata. La Pro non poteva più reggere il confronto con un calcio dove comandava ormai il denaro. Scese in B, poi in C. Coppa Italia nel ’58 e finalmente stasera. Benvenuto, derby piemontese.

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Papa Francesco incontra donne liberate dal racket della prostituzione: “Vi chiedo perdono per quei cattolici che vi hanno sfruttato e abusato”

Posté par atempodiblog le 13 août 2016

Papa Francesco incontra donne liberate dal racket della prostituzione: “Vi chiedo perdono per quei cattolici che vi hanno sfruttato e abusato”
Visita del Pontefice alla comunità di recupero fondata da don Benzi in via di  Pietralagta a Roma dove ha incontrato 20 ragazze
della Redazione Online di La7

Papa Francesco incontra donne liberate dal racket della prostituzione: “Vi chiedo perdono per quei cattolici che vi hanno sfruttato e abusato” dans Articoli di Giornali e News Papa_bacia_donna_liberata_dal_racket_della_prost

Papa Francesco si è recato a sorpresa in via di Pietralata a Roma, dove in un complesso condominiale ha incontrato 20 ragazze – sottratte alla tratta e allo sfruttamento sessuale sui marciapiedi della Capitale e di altre città italiane – che partecipano al progetto di recupero della Comunità Giovanni XXIII fondata da Don Benzi. Le ragazze aprendo la porta dell’appartamento privato, tutto si aspettavano tranne che vedere Papa Francesco. Il Papa si è intrattenuto per oltre un’ora con tanta affabilità, ascoltando le tristi esperienze di queste ragazze e le ha incoraggiate a guardare avanti con tanta fiducia.

Alle ex prostitute ha chiesto perdono per il male subito: “vi chiedo perdono” ha detto “per cattolici che vi hanno sfruttato e abusato”.

Erano presenti all’incontro il responsabile nazionale della Comunità Giovanni XXII Giovanni Paolo Ramonda, l’assistente spirituale don Aldo Bonaiuto ed alcuni operatori in strada della Comunità.

Un’attenzione particolare da parte del Papa a questo gruppo rappresentativo di ragazze, dell’età media di 30 anni, provenienti dalla Romania, dalla Nigeria, dall’Ucraina,dall’albania e dall’Italia.

“In un momento di vacanza quando più forte si fa il senso del divertimento, spesso non curante delle regole, il segno di Papa Francesco – ha commentato l’arcivescovo Rino Fisichella che accompagnava il Pontefice – è stato quello di voler restituire piena dignità a queste ragazze che hanno subito forti violenze, soprusi, e intimidazioni dal racket della prostituzione”.

La visita di oggi rappresenta il “segno giubilare” del mese di agosto, con il quale, ha aggiunto Fisichella, “Papa Francesco ha voluto ribadire che la Misericordia non è una parola astratta ma un’azione concreta con la quale ci si impegna anche nel sociale per restituire dignità a persone ottoposte a nuove forme di schiavitù”.

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