Blitz degli animalisti sul fiume. “Assassino” al bambino pescatore
Posté par atempodiblog le 26 juillet 2016
La deriva animalista
Blitz degli animalisti sul fiume. “Assassino” al bambino pescatore
I genitori denunciano l’attivista: hanno messo il video in rete
di Andrea Zanello – La Stampa
L’«attacco». Il confronto ravvicinato tra un animalista e il papà del bambino aggredito verbalmente
E’ finito con una denuncia il blitz animalista sulle sponde della Sesia durante una gara di pesca. I genitori di un bambino di nove anni sabato si sono rivolti ai carabinieri dopo che il filmato girato da uno degli attivisti, in cui è ripreso il minore, è finito in rete.
L’episodio risale a due settimane fa: a Quarona, provincia di Vercelli, nel weekend del 9 e 10 luglio si teneva una gara di pesca a mosca. Un “classico”, una specialità dalla lunga tradizione, a cui possono partecipare soltanto nati e residenti nel piccolo comune nel cuore della Valsesia. Per due giorni su entrambe le sponde del fiume i pescatori erano impegnati nella competizione organizzata dal locale gruppo di Doccio. Il video, di poco meno di quattro minuti, mostra gli animalisti sul bordo del fiume: si rivolgono ad un bambino, cappellino in testa e canna da pesca in mano, e gli chiedono se gli piace ammazzare i pesci.
«Mio figlio è rimasto molto scosso dall’episodio: il video racconta solo una piccola parte di quel pomeriggio di provocazioni. Soltanto con lui saranno andati avanti per 10 minuti».
Lui e il bambino, che pesca da quando ha cinque anni, durante la pausa della gara cambiano sponda di fiume, come previsto dal regolamento. «Arrivati dalla parte opposta abbiamo visto questi ragazzi che già discutevano con altri pescatori. Siamo scesi sull’argine e poco dopo sul bordo del fiume sono arrivate una quindicina di persone». Inizialmente i toni sono pacati, ma poi parte un’escalation. «Il filmato è stato tagliato: sono arrivati con una cattiveria e un’aggressività che nessuno si aspettava. A mio figlio hanno anche urlato “assassino”».
Gli animalisti hanno tirato sassi in acqua per spaventare i pesci e allontanarli dalle esche, tra loro e i pescatori sono volati parecchi insulti. «Io ho parlato con loro almeno un quarto d’ora, cercando di argomentare le mie ragioni. Sono convinto che ognuno possa decidere cosa mangiare e come comportarsi, senza però limitare le libertà altrui. Invece questi ci hanno anche urlato che ammazzare una trota può essere equiparato a violentare una bambina».
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