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Scienza e marijuana

Posté par atempodiblog le 28 juin 2016

La cannabis erroneamente e comunemente viene ritenuta poco o per nulla dannosa
Scienza e marijuana
di Andrea Bartelloni – Libertà e Persona

Scienza e marijuana dans Articoli di Giornali e News marjuana

La cannabis erroneamente e comunemente viene ritenuta poco o per nulla dannosa è così che si esprime il dott. Antonio Floriani, medico psicoterapeuta, uno dei sei esperti che la rivista Scienze (www.bbcscience.it) ha interpellato per affrontare il tema marijuana.

La verità sulla marijuana. Droga o medicina? È il titolo del servizio che nelle sue conclusioni non lascia dubbi:

fa male. Al cervello, al feto in gravidanza, diminuisce la capacità di giudizio e provoca apatia, crea dipendenza non solo psicologica, ma anche fisica, aumenta la possibilità di sviluppare malattie psicotiche. Considerarla “leggera” è un controsenso. Anche perché la marjiuana degli spinelli in circolazione, spiega Carlo Locatelli del Centro Antiveleni di Pavia, arriva a contenere il 30-40 per cento in più del principio attivo (THC) rispetto alle percentuali che arrivavano al 6-7 per cento della marjiuana “naturale” e questo grazie a incroci e selezioni. Praticamente un ogm dopato. Ma la nuova frontiera è quella che ha portato alla produzione dei cannabinoidi sintetici. Nuove sostanze molto più potenti e pericolose che danno effetti collaterali gravi come attacchi renali, ictus, tachicardia e attacchi di panico con una tossicità simile a quella della cocaina. Facilissimi da reperire in rete e dai prezzi molto bassi sono una vera minaccia per la salute.

Veniamo alla cannabis come medicina. Ne parla Paolo Poli, presidente della Società Italiana Ricerca Cannabis (SIRCA) dell’Università di Pisa e il suo giudizio sulle capacità curative è perentorio: “La maggior parte degli studi finora condotti non hanno validità scientifica perché non è possibile sapere che tipo di cannabis e in che dosi è stata somministrata durante gli esperimenti”. Gli studi condotti dal dott. Poli, osservando i benefici ottenuti e confrontandoli con i farmaci tradizionali, hanno evidenziato che, per quanto riguarda il dolore i cannabinoidi sono inferiori rispetto ad altri potenti analgesici come la morfina o il metadone. La cannabis può avere effetti positivi nei fenomeni di spasticità legati a lesioni midollari o a malattie degenerative, anche se ancora non sappiamo come “agisca sulle varie patologie (…), ma sicuramente non possiamo considerarla una panacea”. È efficace come antiemetico, antidolorifico e antinfiammatorio specialmente nei pazienti in trattamento per neoplasie. “E anche quando si parla di risultati incoraggianti in vitro non bisogna dimenticare che – interviene il dott. Gaetano Di Chiara farmacologo dell’Università di Cagliari- (…) in vitro hypothesi, in vivo veritas”.

Le domande più importanti sul tema cannabis trovano risposte autorevoli. Il prof. Di Chiara, viene interpellato sul tema della dipendenza e sul rapporto cannabis/schizofrenia. La dipendenza fisica esiste e l’astinenza comporta iperalgesia, irritabilità, ansia. La crisi d’astinenza non è violenta come per altre sostanze d’abuso perché il THC viene eliminato molto lentamente, e se non si muore da overdose di cannabis, circa il 10 per cento dei consumatori potrebbe sviluppare una dipendenza cronica, secondo uno studio di Wayne Hall, consulente Oms. Per quanto riguarda il rapporto con la schizofrenia questa si manifesta più precocemente in chi ha fatto uso e abuso di cannabis, ovviamente nei soggetti comunque predisposti, aggravando una situazione preesistente.

Ma quello che più allarma, ed è sempre Di Chiara a sottolinearlo, è “la diminuzione cognitiva dovuta all’assunzione cronica di cannabis” che “è irreversibile in fase di sviluppo” e che, conferma Sandro Iannaccone dell’Ospedale San Raffaele di Milano, comporta “una diminuzione della memoria a breve termine e della capacità di apprendimento. Altri studi hanno evidenziato una riduzione della materia grigia del nostro cervello nella regione orbito frontale collegati al consumo cronico di marjiuana. L’abuso comporta anche una diminuzione della capacità critica e di giudizio, un aumento dell’impulsività, il blocco delle inibizioni. La cannabis ha, anche per un suo uso saltuario, un effetto sulle aree cerebrali collegate all’emotività. Altro punto, importante riferito da uno studio neozelandese, riguarda la possibilità di passare dalla cannabis a altre droghe: questa è 60 volte maggiore in chi inizia precocemente (15 anni) e consuma la cannabis settimanalmente.

Lo studio, molto dettagliato e documentato porta ad un’unica conclusione: NON E’ LEGGERA e il fatto che possa essere usata in campo farmacologico è un’ulteriore dimostrazione che agisce sul nostro organismo come un farmaco e che se assunta in modo indiscriminato e senza controllo, come un qualsiasi farmaco, può far male.

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La barca di san Pietro

Posté par atempodiblog le 28 juin 2016

La barca di san Pietro dans Racconti e storielle barca-di-san-pietro

La Barca (o Barchetta) di San Pietro è una tradizione popolare rurale diffusa in tutto il Nord Italia, in particolare in Veneto, Trentino, Lombardia, Liguria e Piemonte.

Consiste nell’usanza di porre, nella notte fra il 28 e il 29 giugno (festività dei santi Pietro e Paolo), un contenitore di vetro riempito d’acqua su un prato e nel far colare nell’acqua un albume d’uovo. In alcune tradizioni, il contenitore deve essere lasciato per tutta la notte all’aria aperta, per assorbire la rugiada.

Il mattino seguente si dovrebbero trovare nell’acqua delle strutture, formate dall’albume, che ricordano le vele di una nave. Secondo il folklore popolare, sarebbero prodotte da San Pietro, che soffiando nel contenitore di vetro farebbe assumere all’albume la giusta conformazione.

In considerazione di come apparivano le “vele si poteva trarre buono o cattivo auspico di come sarebbe stata l’annata agraria, o sul proprio destino.

A questo proposito esistono almeno tre proverbi veneti che riguardano la festività dei Santi Pietro e Paolo.

«L’è vero, l’è vero l’è rivà San Piero.
L’è vero, l’è vero l’è rivà la barca de San Piero»;

«Se piove a San Paolo e Piero piove par on ano intìero»;

«Se te vol on bel zinquantin, semena prima de San Pierin» (il “zinquantin è una qualità di granturco da cui si ricava una farina per polenta molto prelibata).

Fonte: Radio Maria Fb

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I momenti del “goal”

Posté par atempodiblog le 28 juin 2016

I momenti del “goal” dans Citazioni, frasi e pensieri giorgio_chiellini_graziano_pelle

Ci sono nel calcio dei momenti che sono esclusivamente poetici: si tratta dei momenti del “goal”.

Ogni goal è sempre un’invenzione, è sempre una sovversione del codice: ogni goal è ineluttabilità, folgorazione, stupore, irreversibilità. Proprio come la parola poetica.

Pier Paolo Pasolini

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