Posté par atempodiblog le 2 juin 2016
“Possiamo concludere recitando la Salve Regina, nelle cui invocazioni riecheggia lo spirito del Magnificat.
Ella è la Madre di misericordia, vita, dolcezza e speranza nostra. E quando voi sacerdoti aveste momenti oscuri, brutti, quando non sapeste come arrangiarvi nel più intimo del vostro cuore, non dico ‘guardate solo la Madre’: quello dovete farlo; ma andate là e lasciatevi guardare da Lei.
In silenzio, anche addormentandovi…
Questo farà che in quei momenti brutti, forse con tanti sbagli che avete fatto e che vi hanno portato lì, farà di tutta questa sporcizia ricettacolo di misericordia.
Lasciatevi guardare dalla Madonna”.
Papa Francesco
Tratto da: Radio Vaticana
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Posté par atempodiblog le 2 juin 2016
Alla misericordia si può applicare quell’insegnamento di Gesù: «Con la misura con la quale misurate sarà misurato a voi» (Mt 7,2).
Permettetemi, ma io penso qui a quei confessori impazienti, che bastonano i penitenti, che li rimproverano… Ma così ti tratterà Dio, eh! Così! Almeno per questo, non fate queste cose….
La misericordia ci permette di passare dal sentirci oggetto di misericordia al desiderio di offrire misericordia. Possono convivere, in una sana tensione, il sentimento di vergogna per i propri peccati con il sentimento della dignità alla quale il Signore ci eleva.
Papa Francesco
Tratto da: Radio Vaticana
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Posté par atempodiblog le 2 juin 2016
“Nel Diario di un curato di campagna, Bernanos ci presenta la vita di un parroco di paese, ispirandosi alla vita del santo Curato d’Ars. Ci sono due passi molto belli, che narrano gli intimi pensieri del curato negli ultimi momenti della sua improvvisa malattia:
«Le ultime settimane che Dio mi concederà di continuare a sostenere la responsabilità della parrocchia… – dice – cercherò di agire meno preoccupato per il futuro, lavorerò solamente per il presente. Questo tipo di lavoro sembra fatto su misura per me… E poi, non ho successo che nelle cose piccole. E se sono stato frequentemente provato dall’inquietudine, devo riconoscere che trionfo nelle minuscole gioie».
Cioè, un recipiente della misericordia piccolino, è legato alle minuscole gioie della nostra vita pastorale, lì dove possiamo ricevere ed esercitare la misericordia infinita del Padre in piccoli gesti.
I piccoli gesti dei preti, eh? I piccoli gesti dei preti …”.
“L’altro passo dice: «Tutto è ormai finito. Quella specie di sfiducia che avevo di me, della mia persona, si è appena dissolta, credo per sempre. La lotta è finita. Ormai non ne vedo la ragione. Mi sono riconciliato con me stesso, con questo relitto che sono. Odiarsi è più facile di quanto non si creda. La grazia consiste nel dimenticarsi. Però, se ogni orgoglio morisse in noi, la grazia delle grazie sarebbe solo amare sé stessi umilmente, come una qualsiasi delle membra sofferenti di Gesù Cristo».
Ecco il recipiente: «Amare umilmente sé stessi, come una qualsiasi delle membra sofferenti di Gesù Cristo». Ecco il recipiente: amare umilmente se stessi, come una qualsiasi delle membra sofferenti di Gesù Cristo. E’ un recipiente comune, come una vecchia brocca che possiamo chiedere in prestito ai più poveri”.
Papa Francesco
Tratto da: Radio Vaticana
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